Ar.Ma.
Difesa personale => Difesa Personale => Topic started by: Dieselnoi on May 26, 2010, 12:01:28 pm
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Parliamo della prevenzione in una particolare prospettiva. Ovvero quella non basata sulle cose che si fanno (non andare nuda per strada di notte, non dare dello sporco negro a Mike Tyson ecc ecc) ma su quello che si è.
Ovvero delle caratteristiche che hanno i personaggi intrinsecamente vulnerabili. Avrete notato che ci son dei tipi coi quali la gente se la prende spesso? Alcuni finiscono sempre con l'essere bersaglio di nonnismo e mobbing praticamente dappertutto, altri son sempre in mezzo ai litigi. Alcune ragazze ricevano continuamente pesanti apprezzamenti sessuali e hanno fama di troie anche in mancanza di fatti reali in propostio. Altre sono odiatissime da tutt quelle che frequnetano anche se non han mai fatto niente di particolare.
Viceversa ci sono NERDS in piena regola che però nessuno tocca, antipatici odiosi coi quali mai nessuno litiga e ragazze belle e sexy (e magari effettivamente anche un pò zoccole) trattate bene dalle persone più rudi.
Perchè? Cerchiamo di definire quel "quid" che ti mette intinsecamente nei pasticci. Se io insegnasssi DP (e avessi una vera risposta a queste domande) la rpima cosa che insegnerei sarebbe non cosa NON fare. Sarebbe cosa NON sembrare...
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secondo me la risposta è nella PNL!
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Ok: ma intendevo scendere nel dettaglio. Comincio con qualche riassunto.
Per prima cosa viene infastidito chi ha un'identità incerta: gli insicuri, quelli che non appartengono a nessun gruppo riconosciuto. Ma anche quelli con un aspetto nè carne nè pesce o con un nome desueto. Nelle società multirazziali sono spesso i mezzosangue a pagarla più cara.
Poi quelli che non hanno idee forti. Meglio il NERD maniaco di computer (anche se a football fa schifo) del mediocre che va dove tira il vento. meglio quello di Forza Nuova che il borghese fascistoide ma imboscato. Si cerca sempre di pigliar di mira quelli che non sono molto personaggi.
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Ok: ma intendevo scendere nel dettaglio. Comincio con qualche riassunto.
Per prima cosa viene infastidito chi ha un'identità incerta: gli insicuri, quelli che non appartengono a nessun gruppo riconosciuto. Ma anche quelli con un aspetto nè carne nè pesce o con un nome desueto. Nelle società multirazziali sono spesso i mezzosangue a pagarla più cara.
Poi quelli che non hanno idee forti. Meglio il NERD maniaco di computer (anche se a football fa schifo) del mediocre che va dove tira il vento. meglio quello di Forza Nuova che il borghese fascistoide ma imboscato. Si cerca sempre di pigliar di mira quelli che non sono molto personaggi.
Vi è mai capitato che una persona vi stia antipatica senza mai neppure averci parlato assieme?
si chiama imprinting
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Se parliamo di professionisti ( coi drogati è un'altra storia), l'approccio dev'essere quello di casa propri: bisogna avere delle difese appena meglio di quelle del vicino, che siano reali o no.
Uno dei segreti è nella postura,intendendo atteggiamento del corpo, forza o leggerezza ed equilibrio negli spostamenti ed un tono assertivo ( chissà se ci sono dei lupi nei paraggi? Ho una fame!).
Poi tattica negli spostamenti:dove si cammina è importante allo stesso modo di come si cammina. Ad esempio una buona tecnica è usare gli altri e conforndervisi in mezzo.
Eccetera
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poi c'è il trucco della puzza
ma necessita un colon irritabile
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poi c'è il trucco della puzza
ma necessita un colon irritabile
Non necessariamente, c'è l'aglio cinese, e poi ci sono gli spray ( il mio preferito: topo morto)
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immagino che un malintenzionato, per strada, tendi ad evitare di scegliere come bersagli persone che possono essere delle vittime scomode, come un culturista gigantesco, persone comunque in ottima forma fisica, brutti ceffi, gruppi numerosi, persone dalla sguardo attento e vigile, dallo sguardo fiero e superbo, gente evidentemente già arrabbiata e simili...
di conseguenza sceglierà soggetti "meno difficili"
ora, per corporatura e aspetto, in tempi brevi c'è poco da poter cambiare, ma già camminare per strada a testa alta, spalle dritte, petto in fuori, guardando be attorno a noi con attenzione, sia diverso dall'andare in giro ingobbiti, con lo sguardo basso e mesto, distratti a tutto quello che ci si avvicina o ci capita attorno...
quindi forse adottare un certo comportamento ed evitarne un altro può già essere un segnale che scoraggia di sceglierci come bersagli primari...
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anche fingere di telefonare può essere d'aiuto:
- l'aggressore teme che dall'altra parte qualcuno senta
- se decide di muoversi comunque ci sottovaluta perchè ci crede impegnati mentre, sapendo gestire bene la cosa, fingendo di telefonare lo si tiene d'occhio
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si vero
ma apro una parentesi sul telefonare
normalmente quando siamo al telefono per strada, tendiamo ad isolarci per avere un po' di privacy
magari ci fermiamo in un angolo o contro una parete una vetrina, distraendoci nella telefonata e perdendo di vista quello che succede attorno.
secondo me sarebbe meglio fermarsi in un posto dando le spalle a un muro o simili e guardarsi bene in giro mentre si telefona, controllando chi si avvicina e le possibili minacce
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Non mi riferivo però a particolari atteggiamenti per evitare specifiche minacce. Mi riferivo proprio a particolari caratteri che ci portiamo dietro sempre.
Sono quelli i nostri veri punti vulnerabili perchè spesso non li associamo alla vulnerabilità. Pensiamo che quel tipo ci abbia presi per il culo e provocati alla rissa per caso. Pensiamo di esser presi di mira dai bulli della sala giochi per qualcosa di specifico che abbiamo fatto. Il telefono, la distanza dall'uscita.
Sul lavoro pensiamo di esser vittime di mobbing per strane ed oscure manovre.
Invece, molto spesso, è semplicemente perchè ispiriamo quei sentimenti lì. Punto. Anche se andassimo in giro con un lanciafiamme sulle spalle.
Magari sembriamo deboli. Magari sembriamo appartenere per definizione a una categoria nemica. Magari siamo semplicemente la versione sfigata di un pezzo grosso che ha rotto le palle a qualcuno.
Le donne: le vendette, spaventose stile "Malena" sono rarissime contro quelle belle e sicure di sè. Piovono invece dispetti sulle mezze tacche: quellle un pò carine ma più deboli della strafiga della classe. Magari appena provinciali e giù di moda.
Gli uomini: difficilmente quelli che tengono il Milan vengono insultati tanto da una classe di Juventini. Più facile che sia l'unico che tiene la Sampdoria. Magari appena emigrato da Genova e quindi solo. Ma difficilmente è vittima anche il fanatico dei centri sociali o di forza nuova. Gli insulti li beccano queli più verso il centro. Non per paura delle botte dei compagni/camerati. Ma perchè chi ha un'identità più debole fa meno paura.
Insomma quali sono i "segni" che ci gabellano per deboli? Stabilito quali sono sarebbero la prima cosa che io insegnerei. La primissima fase della prevenzione. Ricordatevi che una DP compelta vuol dire anche non c ader vittime di mobbing, scherzi, sabotaggio sociale e prese per il culo...
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La postura e il modo di camminare sono un indizio importante x l'aggressore, possiamo modificare e correggere eventuali modi "pericolosi" e confonderci nella folla, ma se siamo sovrapensiero o troppo concentrati su un casino che ci è successo siamo sicuramente molto vulnerabili e spesso assumiamo atteggiamenti che richiamano l'aggressore.
L'essere vigili ed in uno stato di "allarme giall" quando siamo in giro è un modo, ma non sempre ci si riesce.
Poi l'aggressione capita sempre quando meno ce lo aspettiamo Murphy docet.
ed infine :-X (morivo dalla voglia di usarla!)
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si vero
ma apro una parentesi sul telefonare
normalmente quando siamo al telefono per strada, tendiamo ad isolarci per avere un po' di privacy
magari ci fermiamo in un angolo o contro una parete una vetrina, distraendoci nella telefonata e perdendo di vista quello che succede attorno.
secondo me sarebbe meglio fermarsi in un posto dando le spalle a un muro o simili e guardarsi bene in giro mentre si telefona, controllando chi si avvicina e le possibili minacce
strano che proprio le discipline moderne non sappiano cogliere la rapida evoluzione sociale
non è vero quello che hai scritto
sempre più le persone telefonano senza fermarsi:
perchè non c'è tempo
telefonano alla cassa del supermercato
telefonano guidando
telefonano continuando a camminare
gli argomenti veri sono 3
il tempo
il tempo
il tempo
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e lo spazio Fanchy, non dimenticare lo spazio. :)
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Le vostre argomentazioni sono senza dubbio interessantissime però intervengono sul piano tattico. Io parlo di quello strategico.
"Con la tattica si vincon le battaglie con la strategia si vincono le guerre.."
Ovvero: se siete i "tipi" sbagliati avrete voglia a stare attenti quando parlate al telefono, a mettervi con la schiena al muro ecc ecc. Sarete sempre lì a dovervi difendere davvero oppure a impegnare concentrazione ed energia per non farvi pigliar di mira.
Se invece siete i tipi giusti andrete in giro per i fatti vostri e molto difficilmente vi mireranno. Almeno la maggior parte delle gente.
In sostanza: conoscete qualche persona che ispira antipatia immediata o che ha sempre subito un sacco di scherzi e atti di nonnismo? Vi siete mai chiesti perchè?
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e lo spazio Fanchy, non dimenticare lo spazio. :)
per allenarmi di più avrei bisogno di tempo
non di spazio
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Le vostre argomentazioni sono senza dubbio interessantissime però intervengono sul piano tattico. Io parlo di quello strategico.
"Con la tattica si vincon le battaglie con la strategia si vincono le guerre.."
Ovvero: se siete i "tipi" sbagliati avrete voglia a stare attenti quando parlate al telefono, a mettervi con la schiena al muro ecc ecc. Sarete sempre lì a dovervi difendere davvero oppure a impegnare concentrazione ed energia per non farvi pigliar di mira.
Se invece siete i tipi giusti andrete in giro per i fatti vostri e molto difficilmente vi mireranno. Almeno la maggior parte delle gente.
In sostanza: conoscete qualche persona che ispira antipatia immediata o che ha sempre subito un sacco di scherzi e atti di nonnismo? Vi siete mai chiesti perchè?
un altro importante elemento, (spero di non complicare troppo le cose)
è se il fatto avviene in maniera isolata oppure le azioni di gruppo
Jung, l'allievo di Freud, l'ha detto molto chiaramente
"nel gruppo ci si uniforma verso il basso"
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si vero
ma apro una parentesi sul telefonare
normalmente quando siamo al telefono per strada, tendiamo ad isolarci per avere un po' di privacy
magari ci fermiamo in un angolo o contro una parete una vetrina, distraendoci nella telefonata e perdendo di vista quello che succede attorno.
secondo me sarebbe meglio fermarsi in un posto dando le spalle a un muro o simili e guardarsi bene in giro mentre si telefona, controllando chi si avvicina e le possibili minacce
strano che proprio le discipline moderne non sappiano cogliere la rapida evoluzione sociale
non è vero quello che hai scritto
sempre più le persone telefonano senza fermarsi:
perchè non c'è tempo
telefonano alla cassa del supermercato
telefonano guidando
telefonano continuando a camminare
gli argomenti veri sono 3
il tempo
il tempo
il tempo
sono l'unico che non riesce a passeggiare tranquillamente parlando al telefono ma mi devo fermare e cercare un po' di privacy per non far sentire i fatti miei a tutti? ???
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io se parlo al telefono e cammino contemporaneamente, inciampo quindi...
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ma se mi chiamano per una stupidata e sono in giro "scusa ti richiamo fra un attimo"
se è una cosa importante di lavoro o famiglia, preferisco avere un minimo di privacy e di concentrazione, ma io sono strano... :thsit:
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ma io sono strano... :thsit:
Non ti buttar giù, da quel che leggo pure Iommi non è a posto... :gh:
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quando vi stanno per aggredire anticipateli iniziando prima voi a parlare
"buongiorno sono dei testimoni di geova, posso rubarle qualche minuto?"
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ma io sono strano... :thsit:
Non ti buttar giù, da quel che leggo pure Iommi non è a posto... :gh:
:gh: :gh: :gh:
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quando vi stanno per aggredire anticipateli iniziando prima voi a parlare
"buongiorno sono dei testimoni di geova, posso rubarle qualche minuto?"
mi piace l'idea...
se no se si riesce ad anticipare molto... li rapino io!
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oppure basta non uscir di casa ed evitare l'occasione! :gh:
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Le vostre argomentazioni sono senza dubbio interessantissime però intervengono sul piano tattico. Io parlo di quello strategico.
"Con la tattica si vincon le battaglie con la strategia si vincono le guerre.."
Ovvero: se siete i "tipi" sbagliati avrete voglia a stare attenti quando parlate al telefono, a mettervi con la schiena al muro ecc ecc. Sarete sempre lì a dovervi difendere davvero oppure a impegnare concentrazione ed energia per non farvi pigliar di mira.
Se invece siete i tipi giusti andrete in giro per i fatti vostri e molto difficilmente vi mireranno. Almeno la maggior parte delle gente.
In sostanza: conoscete qualche persona che ispira antipatia immediata o che ha sempre subito un sacco di scherzi e atti di nonnismo? Vi siete mai chiesti perchè?
Che bell'argomento :thsit:
Fino a 16/17 anni ero perseguitato sia da bulli della scuola sia da tabbozzi sconosciuti, tanto da aver passato un periodo in cui avevo paura ad uscire in strada :o
Poi mi sono rotto il ca**o, ho ricominciato con il Karate (questa volta seriamente) e, nel giro di pochi anni, difficilmente qualcuno mi ha più dato realmente fastidio e le pochissime volte che è successo, gli è andata male... :ohiohi:
Il cambiamento principale sicuramente è stato nel mio linguaggio corporeo.
Come tra l'altro ci spiegava l'utente Luca B. al raduno dell'altro sabato, nel mondo ci sono due grandi categorie di animali: predatori e prede, e una legge non scritta ma ben presente in natura è che il predatore non cerca grane da un altro predatore ;)
Penso quindi che, allo scopo di evitare guai, insieme al buon senso e al costante stato di allerta, il liguaggio del corpo sia fondamentale per comunicare all'esterno se siamo preda o predatore.
A proposito: il trucco della finta telefonata funziona benissimo, mia moglie si è liberata pochi giorni addietro da uno scocciatore in questo modo. Gliel'avevo consigliato io in precedenza (le insegno come comportarsi per evitare guai, soprattutto quando è sola, e i due principali argomenti sono per l'appunto linguaggio corporeo e prevenzione).
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La risposta mi sembra quantomai ovvia:Non sembrare una preda.
Non essere una preda.
Esistono persone che per una serie di eventi nella loro vita,fanno i duri.
Mi spiego.
Pensate ad un muratore rumeno da 400 euro al mese per trenta ore settimanali.
In nero ovviamente.
E' il classico stronzo che in un bar può venire ad attaccar briga per un pretesto qualsiasi,senza bisogno di una causa.
E' quello che ogni marzialista vede nella propria mente quando si allena.
Ora però,guardiamolo bene.
Un uomo lontano da casa,dalle proprie radici,per chissà quali motivi.
Viene quì e il primo giorno chiede informazioni ad una vecchietta che ha appena finito di guardare studio aperto,e questa scappa via.
Si sbatte per trovare lavoro,venendo continuamente preso a pesci in faccia.
Sente ogni sera gruppi di skin che gli danno del rumeno di merda,i media che tracciano la sua razza come una masnada di bestie selvagge.
Trova un posto in un cantiere,un la voro di merda,sottopagato,faticoso e stancante.
E sente le vecchiette che lo accusano di aver rubato lavoro agli italiani,come se gli italiani facessero a pugni per un lavoro del genere.
Per non esplodere deve sfogarsi.
E' naturale,una cosa che faremmo tutti.
Non è cattivo,è solo sfortunato.
Non è un falco,è un topo,grosso con i dentoni e incazzato con il mondo,ma come dargli torto?
Ma è sempre un topo.
Se tu sembri un topolino di campagna davanti ai suoi occhi,ti attaccherà.
Sei il suo sfogo,sei l'incarnazione di tutto ciò che crede di odiare,ma che in realtà desidera.
Sei una cazzo di camicia di Sergio Tacchini,sei dei fottuti jeans Armani e delle maledette scarpe Nike.
Ti stai portando addosso due mesi di suo stipendio.
E per questo ti odia,perchè vorrebbe poterselo permettere.
Smetti di essere un topolino di campagna.
Sii un falco.
Non dargli motivo di aggredirti,non fissarlo.
Ma se i vostri occhi si incrociano,guardalo negli occhi per due secondi.
Di più è una sfida,di meno un invito a sottomerti.
E soprattutto guardalo come guarderesti un filetto di maiale al sangue,un boccale di birra o Belen.
Guardalo con aria di "non voglio farti del male,ma potrei benissimo farlo"
Non andargli addosso,ma nemmeno scansalo.
Trattalo come se non fosse altro che un sasso sulla tua strada,privo di qualsiasi importanza.
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Ci saranno motivi psicologici sicuramente ma spesso il perseguitare una persona ha un motivo elementare...questa nn reagisce, per mille motivi diversi.
Ai tempi delle medie, e bersaglio lo sono stato a lungo, un ragazzo si era permesso di tutto...poi cacò fuori dal vaso e si prese una tibiata piena fra orecchio e mascella...e da allora no problem... :whistle:
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scusa ww concordo su quasi tutto quel che dici, ma non su Belen, se lo guardassi come se fosse belen quello mi parte addosso e mi cartella, ed avrebbe ragione!
Se poi fosse gaio mi potrebbe pure andare peggio.
:)
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Quando dico di guardarlo come guarderesti belen,intendo dire di guardarlo come se fosse lui ad essere la tua preda,in pericolo,non tu
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l'avevo immaginato, ma sai Belen la guarderei troppo intensamente! 8)
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Io concordo un pò meno. Forse anche perchè dei tipi del genere (talvolta con veri precedenti seri) li incontro relativamente spesso nei cantieri: se sembri minaccioso gli metti delle brutte idee, vengono a vedere le tue carte. Come giustamente dici Wolvie, quelli lì si devon sfogare e non hanno il nostro stesso concetto di violenza.
Qualche pugno se lo possono anche prendere, lo han già preso e lo prenderanno ancora.
Quanto ai compagni di classe anche a me (credo in realtà a molti marzialisti) capitò di dover far male a qualcuno per essere lasciato in pace.
Ma quella è la strada della Guerra Fredda, non della vita senza problemi. Essere temuto è appena meglio che esser preso sottogamba. Figuriamoci se insegnamo questa strategia a chi, differentemente da noi, non ha un superfisico e LUNGHI anni di arti marziali dietro.
Se tu viceversa ti mostri SENSIBILE e aperto dai un segno di forza e sicurezza in te stesso molto più grande. Fai anche meno fatica e corri meno pericoli. Quando mi capita di avere a che fare con gente un pò dura, in cantiere, cerco subito di rompere il ghiaccio. Per prima cosa sorrido, mi presento e saluto dando la mano. Poi, se sono in grado, rivolgo loro qualche parola nella loro lingua o mostro di conoscere il loro paese.
Li tratto, insomma, da eguali. Chi ti tratta da eguale non ha paura di te. E poi perchè dovresti romper le palle proprio a lui con tanti stronzi veri che ci sono in giro?
Una scena (esagerata e ironica ma per questo davvero efficace) è nel superbo "True Romance" (una vita al massimo) quando Dennis Quaid va a trovare il magnaccia pervertito nel suo covo...
Io credo che un tipo espansivo (Stile Bruce Willis nei suoi classici personaggi), sveglio e un pò ardito tenda a ispirare simpatica e sicurezza di sè. L'avessi capito al ginnasio (prima di diventare così davvero) avrei evitato (come diceva John) di picchiare due persone. E sarebbe stato molto meglio.
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quando vi stanno per aggredire anticipateli iniziando prima voi a parlare
"buongiorno sono dei testimoni di geova, posso rubarle qualche minuto?"
questa me la segno...
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non concordo su quella cosa dell'aria del predatore, come dice giustamente DieselNoi spesso succede che ti vengono a guardare le carte ed è meglio non bluffare
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quando vi stanno per aggredire anticipateli iniziando prima voi a parlare
"buongiorno sono dei testimoni di geova, posso rubarle qualche minuto?"
questa me la segno...
lo prendo come un complimento
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Io concordo un pò meno. Forse anche perchè dei tipi del genere (talvolta con veri precedenti seri) li incontro relativamente spesso nei cantieri: se sembri minaccioso gli metti delle brutte idee, vengono a vedere le tue carte. Come giustamente dici Wolvie, quelli lì si devon sfogare e non hanno il nostro stesso concetto di violenza.
Qualche pugno se lo possono anche prendere, lo han già preso e lo prenderanno ancora.
Quanto ai compagni di classe anche a me (credo in realtà a molti marzialisti) capitò di dover far male a qualcuno per essere lasciato in pace.
Ma quella è la strada della Guerra Fredda, non della vita senza problemi. Essere temuto è appena meglio che esser preso sottogamba. Figuriamoci se insegnamo questa strategia a chi, differentemente da noi, non ha un superfisico e LUNGHI anni di arti marziali dietro.
Se tu viceversa ti mostri SENSIBILE e aperto dai un segno di forza e sicurezza in te stesso molto più grande. Fai anche meno fatica e corri meno pericoli. Quando mi capita di avere a che fare con gente un pò dura, in cantiere, cerco subito di rompere il ghiaccio. Per prima cosa sorrido, mi presento e saluto dando la mano. Poi, se sono in grado, rivolgo loro qualche parola nella loro lingua o mostro di conoscere il loro paese.
Li tratto, insomma, da eguali. Chi ti tratta da eguale non ha paura di te. E poi perchè dovresti romper le palle proprio a lui con tanti stronzi veri che ci sono in giro?
Una scena (esagerata e ironica ma per questo davvero efficace) è nel superbo "True Romance" (una vita al massimo) quando Dennis Quaid va a trovare il magnaccia pervertito nel suo covo...
Io credo che un tipo espansivo (Stile Bruce Willis nei suoi classici personaggi), sveglio e un pò ardito tenda a ispirare simpatica e sicurezza di sè. L'avessi capito al ginnasio (prima di diventare così davvero) avrei evitato (come diceva John) di picchiare due persone. E sarebbe stato molto meglio.
Certo,ma parliamo di due scenari diversi.
Io parlo del classico tipo che non hai mai visto,che al bar viene a cercare rogne.
Tu parli di persone con cui hai rapporti di lavoro,molto spesso subordinati al tuo,che quindi evitano il più possibile di infastidirti.
Sono sfortunati,mica scemi.
C'è comunque una parte con cui concordo.
La sicurezza.
Tu la esprimi a battute,con l'espansività.
Io sono socievole solo con le ragazze.
Quindi difficilmente potrò giocarmi questa carta.
Però la sicurezza si esprime anche in altri modi.
Io parlo di ottenere "rispetto",non di essere temuti,ma nemmeno di dover stare per forza simpatico a tutti.
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non concordo su quella cosa dell'aria del predatore, come dice giustamente DieselNoi spesso succede che ti vengono a guardare le carte ed è meglio non bluffare
Forse non sono riuscito a spiegarmi bene.
Non intendo che dobbiamo andare la a brutto muso.
Intendo dire che non bisogna atteggiarsi da vittima.
Io vedo il predatore come un falco che se ne sta per gli affari suoi,finchè qualcuno non invade il suo territorio/la sua persona.
Quelli che se le vanno a cercare,non sono predatori,ma prede incazzate.
Io dico di essere predatori
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conta che il falco è preda ambita dal cacciatore, proprio per la sua unicità
voglio dire che secondo me ci vuole una maggior elasticità, anzi se in alcuni ambienti comportarsi da preda è un male, in altri è ottimo
Si è predatori nel momento in cui si caccia, in tutti gli altri casi si è solo prede
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questa me la segno...
lo prendo come un complimento
Ti posso citare (non in giudizio) quando la espongo?
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questa me la segno...
lo prendo come un complimento
Ti posso citare (non in giudizio) quando la espongo?
no no
che poi divento come la belen...
dilla pure come se fosse tua
io ne ho ancora altre....
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Se incontri uno di questi tipi la cosa migliore (secondo me) è trattarlo con rispetto. Dunque, se gli passi vicino, dirgli scusi usando il lei. Anche se parlan male l'italiano capiscono le forme rispettose.
Se non ti rivolge la parola non fissarlo e fai come se fosse una persona esattamente uguale alle altre. E lo è, come dici giustamente anche tu. Il vero Bruce Willis è talmente sicuro di sè che beve senza problemi con tutti, dai borghesi chiesaiuoli agli assassini. Io preferisco gli assassini, tra i due generi! :)
Se ha un atteggiamento provocatorio, tipo ti fissa lui o ti si rivolge in modo brusco, cerca di rompere il ghiaccio. Conoscere la sua lingua e il suo luogo d'origine è naturalmente di grosso aiuto. Altrimenti sorridere e dirgli qualche cosa che abbia il seguente significato "Lo so che è dura vecchio mio, ti capisco. Lo so che hai un casino di problemi. Ma non credere che non ti rispetti."
A pensarci bene, se proprio ti punta, puoi proprio dirgli direttamente così. Senza paura, rilassato. Quasi con un senso di cameratismo.
Una persona in "cinghial mode" si aspetta che tu scappi o rizzi il pelo. Se non lo fai, aldilà del fatto che rompi il ghiaccio e fai simpatia, lo metti anche in una grossa incertezza.
Poi è chiaro che ogni situazione fa storia a se...
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Probabilmente il tipo che ti "affronta" con franchezza e sensibilità ti comunica anche un'altra cosa importante: che sta ATTENTO. Ovvero che non riuscirai nè a prenderlo per il culo nè a coglierlo alla sprovvista.
Ma attenzione: è la quieta consapevolezza che paga, non l'attenzione spasmodica delle sentinella. Quella comunica debolezza e attira i guai.
Poi, naturalmente, potrebbero essere i guai ciò che vogliamo. Molta gente assume atteggiamenti di attenzione e di mancanza di timore che sono vicinissimi alla provocazione aperta. Tutte le varie teorie sullo sguardo da predatore funzionano in questo modo: mirano a sottomettere e spaventare. C'è tutta una serie di clichès in prroposito. Talvolta quello che si desidera è proprio il casus belli.
Il problema grosso, anche per i tipi più duri, è che nel nostro mondo il 95% abbondante dei casi di autodifesa sono contro mobbing, sabotaggio sociale, concorrenza sleale ecc ecc. Tutte situazioni che (purtroppo) non si possono risolvere a tibiate alla mandibola. Sono situazioni meno sanguinose ma più complicate di quelle di combattimento propriamente detto. Capaci di rovinarci la vita con molta più facilità.
Dunque io credo che non abbia tantissimo senso sapere come menare quattro extracomunitari e finire poi vittima del collega ciccionfinocchio che ci infastidisce sul lavoro e ci monta la gente contro. A me non capita perchè faccio il professionista ma da amici dipendenti sento storie talvolta pazzesche.
Più ci penso più mi rendo conto la una delle migliori difese preventive, su strada e fuori, sia la consapevolezza di cosa fa e cosa pensa la gente.