Ar.Ma.
Meditazione, salute e pratiche di lunga vita => Yoga/QiGong => Topic started by: machine gun yogin on May 28, 2010, 00:05:32 am
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x
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Presente ;)
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E dajje co sta respirazione...!!! :'(
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Non si puo' parlare di respirazione nella sezione Yoga? ???
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Io ho la famiglia piena di gente che fa yoga..! Figurati se sono contrario... Il problema è che sono stati invitati a parlare di respiro pure quelli praticano taiji...! E qusta la paura... :o. Vedendo i risultati di quello che si e scritto nel passato..., un po di timore ce!
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respiro quindi :ricktaylor:
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E no....! Personalmente...nel taiji si respira e basta. Esperienza mia..., e in piu chiesto anche a Maestri ad altissimo livello di taiji.... Poi naturalmente ciascuno di dire la sua... Del tipo...: con il respiro liberi di qua e di la, con la respirazione aumenti il tuo Qi=energia interna, e chi piu ne ha piu ne metta... Per esperienza personale in famiglia.., dove tanti di loro... praticano meditzione,Hata Yoga, Sidha Yoga insegnato da Guru May, me pare che facciano solo un gran casino...e si facciano tanto male...! Naturalmente essendo la pecora nera..., glie lo dico e glie lo dimostro... L'unico e il mio cognato di Roma che sta cercando di metere insieme il taiji con Hata Yoga e Meditazione, e si sta acorgendo anche lui..., che qualcosa che e stato tramandato...pecca in qualcosa...!
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Traduzione in italiano... :-[!? So una capra in inglese...!!!! :'(
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Esatto...! Ho notato che sia nel taiji per esperienza personale...che nello yoga che ho visto praticare..., fra:cognato,suocero,suocera, ecc. se sempre il discorso...che lo fanno sembrare qualcosa di sopranaturale e non naturale. Se sono pratiche create dall'uomo stesso..., com'e possibile che chiunque o maggior parte dei praticanti..., continuano a parlare di visioni trascidentali..., o pure di aver sentito i ciakra aprirsi o anche peggio... Un volta mentre ero da mio suocero...,(lui insegna meditazione), ce gente che dopo una volta vedeva la madonna e tutto il creato.... :o. Ma questa cosa mi e capitata anche insegnando o praticando il taiji...con altri... Perche come nelle pratiche dello yoga o taiji, bisogna sempre arrivare al punto che bisogna sempre comandare un qulcosa...nel nostro corpo tramite la pratica...!? Il respiro..., che è la cosa piu spontanea da quando nasciamo..., ed e l'ultimo che se ne va quando muoriamo..., dobbiamo comandarlo...a quale scopo...!? Per liberare...che cosa...!? Per mia esperienza..., il corpo evolve nella sua intelligenza...e il respiro gli va dietro... Se ci sono certe parti del nostro corpo che sono bloccate o ostruite...dove l'energia del respiro non deve e non puo passare almeno momentaneamente..., ci sara un motivo..., no!? Ho conosciuto persone che tramite la respirazione...ha fatto danni enormi al proprio corpo e a livello fisico ed energetico...! Poi uno ci puo credere o meno..., ma io con certi lavori di respirazione ci andrei cauto... Per me la regola è: prima libero il corpo...e poi la respirazione farà il suo corso naturale..., e mi dara quello che mi serve..in quel momento...
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Grande Jedi, mi sa che hai la sfiga di conoscere maestri di yoga che appartengono al filone "new age". XD
Un maestro di yoga in gamba avrebbe detto a quello che ha visto la Madonna di rimanere ancorato al proprio corpo e non a seguire le cazzate della sua mente. ;)
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E come darti torto..amico mio..!? La realta purtroppo nella pratica dello yoga e del taiji, e diventata solo new age al 99%. E questo male è stato creato dall'uomo praticante... [kill]! In forndo..., chi a giorno d'oggi vuole la realta delle pratica...!? In fondo ciscun essere umano praticante...cerca quello che più gli si adice... E a quanto sembra..., l'andamento della pratica new age va di brutto come sempre... :nono:! E questo aproccio...nel taiji e nello yoga va alla grande.... :(.
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Concordo su tutto.. :-*! Yoga=scienza esatta taiji=scienza esatta Ma vai a farglielo capire.... :'(!? Infatti in famiglia...almeno mio cognato..., l'ha capita....! E sta rivalutando tutta la sua pratica.... MENOMALE.... :ohi:!
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Spiega un pò le varie respirazioni nominate.
Corredate anche da filmati, eventualmente.
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E no....! Personalmente...nel taiji si respira e basta. Esperienza mia..., e in piu chiesto anche a Maestri ad altissimo livello di taiji....
Pensavo di intervenire in questo bel 3D in maniera costruttiva
ma dopo un intervento del genere potrei anche dichiarare guerra
d'altronde siamo su un forum di Arti Marziali
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Non ti fare scoraggiare da interventi alla circo togni, siam qua per sentire chi ne sa qualcosa della respirazione cinese, visto che io quello che sapevo del repertorio hindu ve l'ho detto tutto...
quindi spara fanchinnà, hai tutta la mia approvazione ;)
La respirazione, tra le altre cose
è l'anello di congiunzione tra il fisico ed il meta-fisico
lo Yoga lo sa benissimo da millenni
infatti il Pranayama è l'ultima tappa dell'Hata yoga (yoga fisico)
per poi iniziare il difficilissimo percorso del Raja Yoga (Yoga reale o spirituale)
Negli stili cinesi, degni di questo nome il concetto è fondamentalmente quello,
quando nelle scuole serie di taiji quan si pratica il Chi Kung
oltre ad una corretta tecnica respiratoria (ed una corretta postura, presupposto fondamentale) si iniziano i primi percorsi mentali
(magari diversi da scuola a scuola)
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Il termine più comune è Chi Kung (o Qi gung a seconda delle traslitterazioni)
e significa letteralmente potenziamento dell'energia
esiste addiritutta uno stile di kung fu che ne ha fatto uno studio specifico
(il Kun Li quan)
l'accento viene messo, a livello di atto fisico, su il respirare "bassi"
(diaframmaticamente o addominalmente) ispirati dal loro grande filosofo quang Tzu
"l'uomo forte respira con i talloni, l'uomo dappoco con la gola"
a livello metafisico
oltre alla consapevolezza dell'unione mente corpo, si fa riferimento ai cosiddetti meridiani straordinari
nei quali l'energia fluisce solamente se guidata dalla mente (ecco perchè sono chiamati anche meridiani psichici)
ma la sto facendo lunga e vi sto annoiando
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no Fanchy, come dissi anche altrove, c'è sempre da imparare. :thsit:
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la cosa che mi ha più sconvolto in questo filone
è la convinta dichiarazione che, essendo mente e corpo unificati, l'equilibrio mentale influisce su quello fisico
e l'equilibrio fisico influisce su quello mentale
tant'è che molti degli esercizi avanzati (oltre a richiedere tutti i parametri precedenti, attenzione sul centro, respirazione bassa, rilassamento etc etc)
sono esattamente degli esercizi di equilibrio fisico, vale a dire
su una gamba sola
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Cioé il principio "base" é quello di respirare bassi (sui talloni) e si eseguono esercizi di equilibrio fisico, per equilibrare la sfera mentale?
Molto interessante
Dicci di piu
Beh
all'inizio il Chi Kung (più o meno in tutte le scuole)
tende ad essere statico
spalle rilassate, occhi socchiusi, lingua attaccata al palato (per creare la connessione tra il vaso governatore ed il vaso della concezioni)
attenzione sul centro e quindi ricerca di calma e rilassamento
da li in poi normalmente si evolvono verso un qualcosa di più forzato
sia a livello respiratorio (prolungamento dell'espirazione ma anche prolungamento dell'inspirazione)
sia a livello di equlibrio (su una gamba sola, dapprima semplicemente sollevando l'altra per poi farle fare anche dei movimenti)
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beh
per il livello che ho visto io diciamo che se l'esercizio x
prevede l'espirazione mentre la gamba si solleva e si estende
l'esercizio successivo prevede che la gamba, una volta estesa, oscilli a destra e sinistra prima di riposizionarsi centralmente
e durante tutto questo tempo si continua ad espirare
quindi nel secondo esercizio l'espirazione è più lunga del primo
famosa fu invece una dimostrazione di questo maestro cinese
sempre dolce e morbido (nel chi kung come nelle tecniche marziali)
il quale, nel mostrarci questo ulteriore step di chi kung
gonfiò i muscoli e le vene a dismisura facendoci veramente paura
(e soprattutto ripeto mostrando un volto assolutamente diverso dal suo solito)
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La respirazione ha un ruolo fondamentale nel Taijiquan cosi' come in altre arti marziali cinesi. Ci sono vari tipi di respirazione che sono legate ad esercizi diversi, e sono una pratica di base che va' affinata prima di avanzare al movimento complesso (forme, pratica a coppie).
Molti dei sistemi di respirazione sono simili a quelli presenti nelle pratiche di coltivazione, ma sono uniti a movimenti diversi e spesso hanno una natura piu' "forzata" di quella dei sistemi non marziali.
Oltre ai vari tipi di respirazione esiste anche la non-respirazione e cioe' la pratica del trattenimento, che anch'essa e' fondamentale nel Taijiquan.
Se sei interessato a vedere il sistema in maggiore dettaglio ti consiglio i vecchi scritti di Maspero (scuola francese) che, per quanto riguarda la respirazione, sono stati tradotti anche in italiano
http://www.hoepli.it/libro/il-soffio-vivo.asp?ib=9788845906268&pc=000021012000000
(http://media.hoepli.it/hoepli/Libro/MASPERO-HENRI/IL-SOFFIO-VIVO-/9788845906268.jpeg)
Comunque l'argomento e' piuttosto complesso e non avvicinabile senza una (buona) guida, ed effettivamente e' facile andare fuori strada se si tenta di praticare senza le dovute istruzioni.
YM
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Visto che si è parlato di Maspero e di Taoismo suggerisco anche la lettura di un libro edito in Francia
Edition Gallimard
Le taoisme et le religions chinoises
di Henri Maspero
la segnalazione potrebbe sembrare fuori tema ma il libro è importante per capire il mondo cinese.
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Visto che si è parlato di Maspero e di Taoismo suggerisco anche la lettura di un libro edito in Francia
Edition Gallimard
Le taoisme et le religions chinoises
di Henri Maspero
la segnalazione potrebbe sembrare fuori tema ma il libro è importante per capire il mondo cinese.
Luca,
il testo che citi e' una raccolta postuma delle opere di Maspero e contiene lo scritto che ho consigliato che invece tratta specificatamente di respirazione.
Il testo e' comunque anche disponibile in rete qui:
http://classiques.uqac.ca/classiques/maspero_henri/C29_taoisme_religions_chinoises/taoisme.html
YM
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Y.M mi stupisci sempre più cosè che non sai.
Sabato viene da me Antonio e vedrò così di fare l'abbonamento alla tua bella rivista.
La rivista è veramente interessante, bella e elengante anche la forma grafica.. ancora complimenti Ciao
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Domanda "tecnica" motivata da curiosità al buon MGY:
Se non ricordo male da quanto lessi su un QiGong di matrice che non ricordo, uomini e donne dovevano fare alcuni esercizi in "senso inverso", dato che rappresentano i due lati della dualità.
Esiste un corrispettivo nel pranayama che conosci?
I mancini "lavorano" allo stesso modo dei destrorsi?
Grazie mila :)
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la cosa che mi ha più sconvolto in questo filone
è la convinta dichiarazione che, essendo mente e corpo unificati, l'equilibrio mentale influisce su quello fisico
e l'equilibrio fisico influisce su quello mentale
tant'è che molti degli esercizi avanzati (oltre a richiedere tutti i parametri precedenti, attenzione sul centro, respirazione bassa, rilassamento etc etc)
sono esattamente degli esercizi di equilibrio fisico, vale a dire
su una gamba sola
Confermo che c'è la stessa identica cosa anche nello yoga, cioè posizioni di equilibrio su una gamba sola, che lavorano sullo stesso principio secondo cui equilibrio fisico ed equilibrio "mentale" sono reciprocamente influenzati ;)
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Ho letto solo gli ultimi post e chiedo scusa.
Ho iniziato la conoscenza del mio corpo grazie allo yoga e pur essendo un grande sostenitore dei benefici del taiji (e amo il taiji) ritengo che non ci sia disciplina migliore e così profondamente specializzata, per quanto riguarda la respirazione, dello yoga. Taiji e yoga dovrebbero essere discipline "gemellate" nella pratica.
Ritengo che in entrambe le discipline le posizioni "aggiustano" il praticante a livello mentale e fisico.
Per quanto riguarda le posizioni su una gamba sola ritengo però che gli obiettivi e i benefici siano, in entrambi i casi utili, ma diversi. E faccio entrambe le posizioni apposta.
In particolare il premere la pianta del piede nell'interno coscia nella posizione dello yoga (vikrasana) ha uno scopo ben preciso che oltre a quello più direttamente legato alla pressione del tallone su un punto preciso della coscia la figura consente una circolarità energitica bene precisa, ma chiedo a machine se ciò che mi hanno insegnato (molti anni fa) ha ancora oggi senso.
D'accordo sulla maggiore stabilità fisica e mentale (questo anche con il taiji) che questa postura ci regala.
Fra l'altro mi piacerebbe una discussione "interstile" taiji e yoga sulla respirazione sonora. Perché secondo me la cosa sarebbe molto interessante...
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Non sono informato sul fatto che in vikrasana ci sia una simolazione di un punto di pressione che inneschi una circolazione energetica ben precisa. Sicuramente nell ayurveda ci sono punti di pressione e canali energetici come nella MTC ma non li conosco.
Per quanto riguarda il discorso che fai su respirazione e yoga sono daccordo, nel senso che non credo ci siano discipline cosi avanzate sull'uso de rspiro, e il respiro è la chiave fondamentale che differenzia lo yoga dalle discipline ginniche. In oltre il respiro pone le fondamenta per la meditazione. Se non c'è controllo e consapevolezza del respiro è difficile calmare la mente per andare a a sedersi a meditare, molto difficile.
:)
Aspetto fiducioso anche sulla respirazione sonora. Anche solo per quanto riguarda lo yoga (poi eventualmente dico la mia in rapporto alle AM).
Mi interessa perché la pratico, tipicamente nella posizione del loto, e mi riesce discretamente bene, ma vorrei saperne di più sugli effetti dei diversi suoni e le diverse frequenze sonore.
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Cosa intendi per respirazione sonora? Ujjayi?
Si. Ho iniziato con la pronuncia "AUM" abbastanza chiara, ma poi andando avanti la modulazione del suono è diventata sempre più brillante e profonda e mi sono reso conto di poter modificare la frequenza della modulazione e quindi produrre un suoni diversi durante l'esercizio.
Mi chiedevo quindi se questi suoni diversi hanno un diverso effetto tenendo presente che alla fine comunque mi sento decisamente bene. Questo esercizio lo faccio in espirazione, ma ne faccio anche altri in inspirazione. Quelli in espirazione sono quelli che comunque producono il suono più bello e in certo senso più pulito.
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In genere nello yoga ogni posizione lavora anche sia sugli organi interni sia (spesso) su punti o zone (marma) di "pressione".
Per es. anche nel "basico" mahamudra il tallone del piede che è contro la coscia "spinge" sulla zona del perineo.
Riguardo le respirazioni sicuramente ogni suono ha un suo uso e un suo "significato".
In genere più il suono è acuto più va in risonanza con chakra superiori e viceversa più è profondo più risuona con chakra inferiori.
Per es. il suono di muladara è la U.
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In effetti mi trovo d'accordo a distinguere specifici esercizi di respirazione nei quali si emettono anche suoni dalla pratica della recitazione dei mantra
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Cosa intendi per respirazione sonora? Ujjayi?
Si. Ho iniziato con la pronuncia "AUM" abbastanza chiara, ma poi andando avanti la modulazione del suono è diventata sempre più brillante e profonda e mi sono reso conto di poter modificare la frequenza della modulazione e quindi produrre un suoni diversi durante l'esercizio.
Mi chiedevo quindi se questi suoni diversi hanno un diverso effetto tenendo presente che alla fine comunque mi sento decisamente bene. Questo esercizio lo faccio in espirazione, ma ne faccio anche altri in inspirazione. Quelli in espirazione sono quelli che comunque producono il suono più bello e in certo senso più pulito.
Aspetta, qua fai confusione.
Il pranayama e i mantra sono due cose diverse. Il respiro ujjayi, è un respiro dove si chude la gola e si emette un sibilo, ma non si recita alcun mantra.
OK, allora intendo gli effetti, delle diverse modulazioni del suono, durante il mantra "AUM" (OM).
Naturalmente cambio modulazione volontariamente e, mi sembra di aver capito, cambia di conseguenza anche il mantra e gli effetti.
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Nel frattempo ho trovato una griglia per i mantram (non solo i suoi ma anche le parole ??? )
http://mysticbeats.com/chakra-sounds.pdf (http://mysticbeats.com/chakra-sounds.pdf)
Sulla potenza del suono del mantra sono d'accordo con te. Oltre agli effetti "fisici" restituisce delle sensazioni molto belle che fanno sicuramente bene alla mia psiche.
Per le note musicali mia mamma fa la cantante lirica e potrebbe aiutarmi per il SOL :)
Ottima la griglia che ho opportunamente salvato.
Il mio obiettivo è riuscire a rendere il suono sempre più pulito e la durata sempre più lunga.
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io canto arie d'opera
(e secondo me funziona)
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Se uno non vule avere questi effetti basta solo "take it easy", se invece si vuole sperimentare doesn't matter what is going to happen allora benvenuto nel modo dei guerrieri!
Bella frase. :)
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io canto arie d'opera
(e secondo me funziona)
Non hai detto una caxxata.
Sono convinto che cantare a squarcia gola abbia il suo bell'effetto.
si, ma io canto di diaframma
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allora a squarciadiaframma ...
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io canto arie d'opera
(e secondo me funziona)
Non hai detto una caxxata.
Sono convinto che cantare a squarcia gola abbia il suo bell'effetto.
si, ma io canto di diaframma
Ma pure di corde vocali immagino :D
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si, ma non dimentichiamoci che
l'uomo forte respira con i talloni
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si, ma non dimentichiamoci che
l'uomo forte respira con i talloni
Ma tu sai che vuol dire?
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si, ma non dimentichiamoci che
l'uomo forte respira con i talloni
Ma tu sai che vuol dire?
SI
che la respirazione bassa, diaframmatica, addominale (chiamala come vuoi) è l'elemento fondamentale
(anche se poi va detto che la respirazione completa è appunto quella yogica, ma occorre chiarire anche lo scopo)
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che la respirazione bassa, diaframmatica, addominale (chiamala come vuoi) è l'elemento fondamentale
E perchè proprio i "talloni" per dire che la respirazione è fondamentale?
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è un immagine per far capire la necessità di una respirazione profonda
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potevano dire "con tutto il corpo", con la "pancia" o coi "piedi" ...... perche' proprio talloni?
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potevano dire "con tutto il corpo", con la "pancia" o coi "piedi" ...... perche' proprio talloni?
Perchè è il punto più basso
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ho capito, grazie
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L'idea é di far partire una linea di respiro che sale dal tallone dritta su per la colonna fino alla testa, e sentire una forza di trazione verso l'alto (opposta alla gravitá).
Ohhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh, finalmente!
;)
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In realtá c'é un significato preciso con la respirazione nei talloni, non é proprio un concetto cosi generale. L'analogia sarebbe quella degli alberi e dei talloni come radici nel suolo. In piu l'angolo al tallone (articolazione della caviglia) riflette la catena gamba-bacino- tronco- testa nel senso che ampliando l'angolo al trallone si modifica in modo considerevole il bilanciamento e le dinamiche del resto del corpo. Il respiro sui talloni é un modo per manipolare e sciogliere questa articolazione che spesso é incementata. L'idea é di far partire una linea di respiro che sale dal tallone dritta su per la colonna fino alla testa, e sentire una forza di trazione verso l'alto (opposta alla gravitá). Questo concetto é un po analoga alla linfa degli alberi che sale verso l'alto contro la gravitá. Diciamo che c'é una controforza che se assecondata porta determinati risultati. Basta solo respiro e pensiero per assecondarla, e credeteci o no, si sente e fa cresere cm, allunga la schiena e porta bilanciamento.
Quando si pensa al radicamento non vuol dire impiantrsi al suolo, ma assecondare questa forza che sarebbe uno slit a metá corpo:
il bacino casca verso il basso come se fosse pesantissimo e la colonna la testa e gli arti si estendono come rami degli alberi verso l'alto e verso l'esterno.
Sembra di sentir parlare il mio insegnante di taiji :)
Per maggiori approfondimenti su questo concetto consiglio il libro della Scaravelli (che mi sa che si trova anche in italiano). Il libro fa anche cenni storici a diverse culture che avevano capito questo concetto come gli egizi. In piu é pieno di piccoli segretini, dettagli che di solito si asquisiscono con decenni di pratica.
Come si chiama il libro? :)
Tnx ;)
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In realtá c'é un significato preciso con la respirazione nei talloni, non é proprio un concetto cosi generale. L'analogia sarebbe quella degli alberi e dei talloni come radici nel suolo. In piu l'angolo al tallone (articolazione della caviglia) riflette la catena gamba-bacino- tronco- testa nel senso che ampliando l'angolo al trallone si modifica in modo considerevole il bilanciamento e le dinamiche del resto del corpo. Il respiro sui talloni é un modo per manipolare e sciogliere questa articolazione che spesso é incementata. L'idea é di far partire una linea di respiro che sale dal tallone dritta su per la colonna fino alla testa, e sentire una forza di trazione verso l'alto (opposta alla gravitá). Questo concetto é un po analoga alla linfa degli alberi che sale verso l'alto contro la gravitá. Diciamo che c'é una controforza che se assecondata porta determinati risultati. Basta solo respiro e pensiero per assecondarla, e credeteci o no, si sente e fa cresere cm, allunga la schiena e porta bilanciamento.
Quando si pensa al radicamento non vuol dire impiantrsi al suolo, ma assecondare questa forza che sarebbe uno slit a metá corpo:
il bacino casca verso il basso come se fosse pesantissimo e la colonna la testa e gli arti si estendono come rami degli alberi verso l'alto e verso l'esterno.
Per maggiori approfondimenti su questo concetto consiglio il libro della Scaravelli (che mi sa che si trova anche in italiano). Il libro fa anche cenni storici a diverse culture che avevano capito questo concetto come gli egizi. In piu é pieno di piccoli segretini, dettagli che di solito si asquisiscono con decenni di pratica.
Condivido e pratico.
Quello che ho messo in neretto è per me di fondamentale importanza.
Hai avuto l'opportunità di approfondire questa sensazione nella posizione del loto per esempio? Stai tranquillo per ora mi fermo qua, anche se forse hai già capito dove potrei arrivare...
:)
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si, ma non dimentichiamoci che
l'uomo forte respira con i talloni
Ma tu sai che vuol dire?
SI
che la respirazione bassa, diaframmatica, addominale (chiamala come vuoi) è l'elemento fondamentale
(anche se poi va detto che la respirazione completa è appunto quella yogica, ma occorre chiarire anche lo scopo)
Non é vero che la respirazione bassa diaframmatica é l'elemento fondamentale. Ci sono respirazioni nello yoga che il diaframma lo direzionano verso l'interno (bandha). Anche alcuni tipi di qigiong esercitano una pressione interna diframmatica facendo rientrare lo stomaco in inspirazione (SFQ per esempio).
Diciamo che in linea generale respirare bassi rilassa le tensioni del collo e spalle.
La respirazione dove in fase di inspirazione si fa rientrare lo stomaco, detta comunemente prenatale, oltre che nel Qi Qong e nello Yoga è fondamentale anche nella pratica di alcune AM. Tipicamente nel taiji questo tipo di respirazione è il livello successivo di quella diaframmatica classica.
Personalmente sono a favore del controllo dei muscoli addominali durante la respirazione nella pratica marziale (leggero controllo e leggera tensione) e quindi entrambe le respirazioni risentono, per me, di questo.
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Si, pero sul loto é un pochino diverso, nel senso che la profonditá del loto é legata alla elasticitá dei legamenti delle anche. Se manca questa componente stare in loto diventa una tortura e per "assecondare la linfa verso l'alto" bisogna lasciare andare non "tenere". Comunque se sei arrivato a sentire la trazione nel loto probabilmente sei molto elastico di bacino (e anche) e fai un loto bello profondo.
Secondo me bisogna lavorare sia sulla caviglia che sul bacino (anche), ma non sul ginocchio (per quel che si riesce). Con compressioni e allungamenti, e respirazioni del genere, piano piano bisogna cercare di sciogliere questi 2 nodi.
In oltre il respiro profondo spinto in posizioni estreme aumenta la capacitá polmonare, ampliando la superfice di respiro. Se abinato al concetto sopra si ottiene un risultato migliore perché il respiro amplificato promuove il rilassamento e l'ossigenazione del sangue (rigenerazione tessuti, controllo e un sacco di altre cose che migliorano lo scioglimento articolare).
Il loto fa parte di quelle 4/5 asana che porto avanti da tutta la vita (insieme a tutto il resto, AM in primis, che ha chiaramente contribuito all'elasticità, ma anche viceversa), e non ho problemi a tenere la posizione del loto arrivando a uno stato di rilassamento profondo.
E' una posizione che trovo molto comoda che mi fa sentira la postura "sistemata".
Naturalmente mi piace praticarla in determinate condizioni: devo avere il mio tappetino, certe condizioni di luce, ecc...(non perché sia necessario per fare l'asana, solo perché a me piace farla creandomi un certo contensto).
Inoltre credo che abbia contribuito, a livello più grezzo, non solo a irrobustire e a rendere più flessibile caviglie e ginocchia, ma ad "aggiustare" l'arco plantare (del piede). Non che avessi problemi, ma secondo me lo ha reso perfetto. :)
Per quanto riguarda la respirazione il punto è che la sensazione di trazione la raggiungo abbastanza facilmente.
Ci sono momenti in cui ho quasi timore a lasciarmi andare a quella sensazione perché in qualche maniere sento che dovo perdere il controllo. Mi sono avvicino e mi allontano. Però ci provo sempre ad assecondare e controllare.
Io credo solo a quello che vedo, ma ho momenti durante la pratica in cui i rapporti spazio/temporali diventano davvero strani...
Insomma se qualche giorno dovessero vedermi levitare sei testimone che lo sto dicendo adesso... :)
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In inglese é questo
http://www.amazon.co.uk/Awakening-Spine-Stress-free-Restore-Vitality/dp/0062507923/ref=sr_1_2?ie=UTF8&qid=1326235696&sr=8-2 (http://www.amazon.co.uk/Awakening-Spine-Stress-free-Restore-Vitality/dp/0062507923/ref=sr_1_2?ie=UTF8&qid=1326235696&sr=8-2)
Non lo so in italiano
Denghiu!!!
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Se é una vita che ci lavori sul loto non stento a credere che hai il bacino e le articolazioni delle gambe elastiche e credo sia una delle migliori posizioni per fare gli esercizi di repirazione. Non é l'unica, ma di sicuro una delle migliori. Io mi sono smaciullato un ginocchio tirando un loto da feddo e questo perché per mogliorarlo non bisogna tirare SOLO il loto, ma ammorbidire tutta una serie di muscoli e legamenti parallelli. Ora lo faccio solo dopo un po di riscaldamento e comunque non lo faccio molto profondo, con la conseguenza che dopo na ventina di minuti si addormentano le gambe e mi cominciano a fare pure male. In questo caso preferisco fare la respirazione "della linfa" in piedi mentre cammino, lavorando sui talloni invece che sulla radice (che si usa in posizione loto).
In oltre faccio una camminata molto particolare allungando l'articolazione della caviglia e della gamba (stile affondi mantenedo il tallone per terra e i piedi paralleli che puntano avanti).
Questa catena caviglia-bacino (Psoas iliaco) é fondamentale per l "estensione dei rami"(testa braccia) e il radicamento delle radici (bacino e talloni).
Premesso che noto con piacere che qui i topic e i post danno valore aggiunto alla sezione effettivamente il loto è la mia posizione preferita per gli esercizi di respirazione proprio per la stabilità che la posizione dà alla struttura. Di solito tengo la posizione per un pò di tempo. In media supero l'ora. Chiaramente se tengo la posizione per più tempo prima di tirami su massaggio caviglie e articolazioni anche perché credo che la circolazione del sangue rallenti nella parte inferiore proprio a causa della posizione.
Faccio anche altre posizioni tipo quella dell'eroe, ma con finalità diverse.
Molto interessante i particolari della camminata.
Nonostante non abbia particolari problemi a mantenere le posizioni la mia cultura è legata a insegnamenti che risalgono a circa 25 anni fa e mentre nelle AM ho continuato, bene o male, ad aggiornarmi non ho fatto altrettanto con lo yoga.
Sono rimasto quindi che, come vi avevano insegnato, molti esercizi di allungamento si fanno in "inspirazione". E' ancora così?
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Si, pero sul loto é un pochino diverso, nel senso che la profonditá del loto é legata alla elasticitá dei legamenti delle anche. Se manca questa componente stare in loto diventa una tortura e per "assecondare la linfa verso l'alto" bisogna lasciare andare non "tenere". Comunque se sei arrivato a sentire la trazione nel loto probabilmente sei molto elastico di bacino (e anche) e fai un loto bello profondo.
Per me questo tipo di forze non sono legate alla elasticita' del corpo ma ad altri elementi che non mi va di elencare. L'elasticita' (o meglio l'apertura del corpo) e' una conseguenza non un punto di partenza.
Ci sono 2 forze che entrano in gioco in certe pratiche (in piedi o sedute), una di espansione/sollevamento (che e' credo quella che citi nell'altro post) e una di spinta verso l'alto lungo la colonna.
La seconda io la chiamo XLDJ. La prima e' altra roba.
Sono nettamente differenti sia come effetto che come intensita'. La seconda ad esempio e' come intesita' di varie volte superiore la prima la prima.
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... Sono rimasto quindi che, come vi avevano insegnato, molti esercizi di allungamento si fanno in "inspirazione". E' ancora così?
No
in realtá si inspira quando si fa lo sforzo (contrazione) e si espira quando si esegue un allungamento (l'espirazione in genere rilassa).
Sono d'accordo su queste 2 fasi, ma anche in posizioni tipo konasana (Posizione ad Angolo) si espira mentre si fa scivolare il braccio lungo la gamba? Perché io mi piego su un lato sempre inspirando.
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... Sono rimasto quindi che, come vi avevano insegnato, molti esercizi di allungamento si fanno in "inspirazione". E' ancora così?
No
in realtá si inspira quando si fa lo sforzo (contrazione) e si espira quando si esegue un allungamento (l'espirazione in genere rilassa).
Sono d'accordo su queste 2 fasi, ma anche in posizioni tipo konasana (Posizione ad Angolo) si espira mentre si fa scivolare il braccio lungo la gamba? Perché io mi piego su un lato sempre inspirando.
Si in questo caso si inspira, perche comunque sei sotto tensione muscolare. In oltre il fatto di inspirare in posizioni di apertura come quella citata da te o come questa
(http://obaitori.typepad.com/.a/6a0120a5e00f60970c014e86e00e7c970d-800wi)
aumenta la superfice polmonare a dismisura.
Se fatte regolarmente queste posizioni conferiscono aumento di "superfice polmonare". Il trucco sta proprio nel respirarci dentro. Cercare di riempire gli apzi il piu possibile.
Questo concetto di respirazione l'ho relmente capito da poco, nel senso che leggerlo sui libri non basta, bisogna provarlo e sperimentarlo fin che alla fine si sente cosa vuol dire.
Il discorso di espirare in allungamento é inteso nelle posizioni dove c'é una sorta di abbandono, dove si cerca l'allungamento muscolare come questa
(http://www.bikram-yoga-noosa-australia.com/Images/Postures1/Medium/08dandayamanabibhaktapadapaschimottanasanarobm.jpg)
Perfetto. Allora non sono 20 anni che faccio un'altra cosa :)
Ho menzionato l'asana proprio perché l'esperienza mi diceva che l'inspirazione era la cosa corretta e condivido assolutamente le 2 diverse tecniche di respirazione per le 2 posizioni postate.
Oltre alla respirazione credo che anche da questo punto di vista non ci sia disciplina che sia andata così affondo in questi esercizi che voglio chiamare volutamente, usando un termine improrpio, di stretching. Dico questo perché facendo yoga e facendo stretching per la pratica delle AM mi rendo conto quanto poco si stia attenti ai particolari, all'assetto, alla respirazione durante lo stretching classico rispetto allo yoga.
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Io parlo della forza controgravitazionale che sale su per la colonna, e che spinge la linfa del corpo verso l'alto (quindi credo sia la seconda che dici tu). Non si parlava di sollevamento... poi sollevamento di cosa? Mentre, per il discorso espansione degli arti, quella é legata alla colonna, quindi centra parecchio. A me sembra che posti termini "buttati li" senza spiegare nessun principio. Cosa sarebbero queste 2 forze per te? Quali sono le tue teorie? (Se ne hai)
Fa niente, avevo capito un'altra cosa.
Si ogni tanto mi piace fare il figo e buttare termini alla cazzo. :)
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A quali benefici porta il Visamvritti ?
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Come mai ti interessa questa respirazione? La pratichi?
Non con questo nome, ma in alcune pratiche filo cinesi facevamo un tipo di respirazione analogo
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Dear valued friend Machine , tu fai Bhastrika ? fai anche il movimento con le manine che fa l'uomo del video? Per quanto tempo, e a che punto della pratica ?
Best regards
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Bro, la mia era solo curiosita ;)
Grazie per le squisite info .. poi quando hai un po' di calma io e te dobbiamo fare una approfondita discussione :)
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Molto interessante.
Ricordo che c'erano tecniche di contrazione dell'ano associate alla respirazione, ma non ricordo il nome.
Hai un pò di info in merito?
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Confermo che ci sono, per es. in una delle varianti di pasciumttanasana. Ora come ora però mi sfugge il nome :-[
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In oltre per marzialisti e praticanti di arti interne é ottimo perche si abina con controllo e performance.. non credo che nemmeno taiji, qigong e tutte le pratiche alchemiche filo-cinesi facciano una cosa simile.
Rispetto questa sorta di tuo campanilismo ma credo che vi siano analoghe pratiche anche in altri ambiti. :)
Molte delle cose che citi (x quel poco che ho compreso facendo ricerche su ggl) hanno forti corrispondenze (prendila con le pinze questa "corrispondenza") nelle pratiche interne delle CMA come nei sistemi di coltivazioni di varia natura.
Sia l'uso pneumatico del corpo, sia il controllo del respiro, le contrazioni di punti o zone, le posizioni statico-dinamiche, ecc. hanno parallelismi in altri ambiti tra cui quello delle cosidette pratiche interne delle CMA. La mia conoscenza e' veramente limitatissima per cui prendila come una opinione personale e non un qualcosa derivante da una conoscenza a 360 del mondo dei metodi di coltivazione.
Quel riferimento che ti facevo nell'altro post aveva questo scopo ma probabilmente avevo mal compreso quello che descrivevi, non essendo io dell'ambiente.
ps. Interessante il fatto che nel campo yoga vi sia questa positiva scelta di non tradurre le pratiche e di mantenere i nomi in sanscrito. Cosa che purtroppo non avviene in amito "cinese".
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Machine, ma cosa vuoi sapere di preciso?
Se fai una domanda specifica magari qualcuno puo' provare a risponderti ;)
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@insetto
tu dici che ci sono pratiche analoghe anche nella tradizione cinese e che pure li si studia la respirazione in modo molto approfondito, ma poi dici che tu non sei un esperto e non te ne intendi della materia.
Come ho gia' detto la mia conoscenza e' molto limitata a poche cose viste-praticate per cui non mi addito tale sostantivo.
Ecco vedi, chi pratica arti cinesi dice sempre cosi. Mai nessuno che dice di sapere come si fa a fare una cosa.
Ecco come mai nell'altro post ti ho detto che posti concetti "buttati li" senza dare teorie e spiegazioni. Nessuno sa con esatteza in cosa consistano queste pratiche di coltivazione del respiro, ogni uno rimanda a maestri e teorie e nessuno di voi (ma non solo voi del forum, parlo pure di fuori da questa piattaforma) sa spiegare le pratiche e dare dei principi e teorie su cui si basano.
Semplicemente lascio tale onore a persone competenti, e io non sono una di quelle. :)
Mi pare poi complicato discutere nel dettaglio di pratiche su un forum, sopratutto perche' credo nella inter-essenza di esse se fanno parte di un "pacchetto" completo. Non si puo' quindi discutere della singola pratica senza prendere in esame il pacchetto completo e questo e' fattibile solo da chi ha fatto buona parte del percorso del metodo.
Tu stesso citi alcune regole di pratica ma non analizzi poi nel dettaglio il percorso. Le regole (fai cosi, fai cola) sono l'inizio di un percorso e i paletti che ti devono tenere dentro ma il percorso in se non e' assimilabile a tali regole.
Il problema principale delle scuole di tjq e affini e' che spesso c'e' un calderone di pratiche messe tutto allo stesso livello e praticate tutte assieme che servono a tutto e niente.
Mancano le associazioni "pratica->risultati" o "pratiche->risultato". Questo ho notato io.
Per essere sincero avevo iniziato a cercare un po di analogie nella tradizione cinese, ho provato vari maestri e visitato qualche scuola sia in italia che qua in uk (non moltissime a dire il vero). Quello che ho trovato riflette un pochino il discorso fatto sopra.
L'YiQuan devo dire che é una pratica interessante, non so se completa, ma di sicuro é interessante.
Si e' molto raro trovare una scuola che contenga e trasmetta quelle pratiche.
Per quel poco che ho visto-letto posso dirti che la maggioranza delle scuole di tjq non ha tali elementi o li riserba per pochissimi studenti.
E' una deduzione personale ricavata da quello che vedo fare/dire da parte degli esponenti.
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Se la vuoi provare:
- descrizione -
oppure
sito web/libro/video con istruzioni"
Molto delicato questo discorso. Le pratiche che permettono di ottenere qualcosa di interessante a mio avviso richiedono di spingerti verso dei limiti, analogamente a quello che fa un qualunque praticante di AM durante il suo allenamento piu' "fisico". Le sole regole di partenza o base non sono sufficienti a farti rimanere dentro il percorso o ad evitare problemi eventuali.
Inoltre spingersi ai limiti e' una strada molto personale, dato che ognuno e' fatto in modo differente e quindi si confrontera' con i "suoi" limiti. Serve una guida che ti segua e un percorso.
Non puoi prendere una pratica che lavora su un determinato tipo di Qi e farla cosi'. Devi prima possedere tale Qi e probabilmente altri stati-elementi.
Non puoi lavorare su aspetti della respirazione che richiedono determinati tempi/ritmi se prima non ci arrivi, magari con altri ex.
Io mi trovo vagamente in linea con quello detto da un certo sumrajani sull'altro forum (a cui aggiungerei il fatto che i limiti sono relativi a tutto il tuo essere e non solo quello piu' fisico). Te lo riporto :
Ho voglia di esprimere la mia opinione sul "cicung" con il proposito di fare chiarezza in attinenza ad uno strumento di pratica sulla cui conoscenza sempre più marzialisti e newageisti dell'ultim'ora si sperticano.
Come qualcuno avrà avuto modo di notare, questa è un'epoca di pseudoevoluzione da supermercato, dove vanno nascendo come funghi corsi di ogni tipo con il dichiarato intento di voler promuovere l'evoluzione umana e spirituale delle masse.
Ora, senza addentrarmi in territori che non conosco affatto, preferisco invece parlare di qualcosa che un po' mi è familiare.
Comincerei con lo sfatare il primo grande mito secondo il quale il Qi gong sarebbe una pratica tranquilla, dove si eseguono posture fisse o in movimento cercando di rimanere tranquilli e rilassati. Nel vero Qigong non c'è nulla su cui stare tranquilli!
Il termine qigong viene comunemente tradotto come "lavoro sull'energia", ma sono parole senza senso per il praticante medio che non ha idea di cosa voglia dire lavoro e tanto meno di cosa si intenda per energia.
Il Qigong è una pratica puramente alchemica, il suo scopo è quello di trasformare per intero il praticante partendo dalla struttura corporea.
Un proposito di questo genere non è perseguibile facendo pratiche "tranquille", pensando che così, dopo un po' di tempo "muoviamo l'energia" e chissà cos'altro succede. Succede solo che ci raccontiamo un sacco di fregnacce e siamo tristemente soddisfatti così.
Il Qigong è una pratica estremamente faticosa dove si fanno costantemente i conti con i propri limiti. Tutto il nostro corpo ( muscoli, tendini, ossa, organi interni) è fortemente coinvolto e sollecitato.
Il dolore e la fatica devono essere insopportabili perchè stiamo compiendo un atto rivoluzionario. Il senso di inadeguatezza non è un giochino per il nostro intelletto viziato, ma diventa nella pratica un elemento dominante ed estremamente sostanziale.
Se non c'è dietro un anelito, se non c'è una volontà forte che guida tale pratica, continuare a farla diventa peggio che non fare nulla.
A questo punto, per chiunque si faccia due domande dovrebbe essere chiaro il motivo per il quale una pratica di questo tipo non può essere per le masse.
Se gli insegnanti o pseudotali lavorassero in questo modo, in ogni corso, in brevissimo tempo non rimarrebbe un solo praticante disposto a proseguire.
Il qigong che molti praticano è in realtà, nella migliore delle ipotesi, ginnastica per la cosiddetta "terza età" o per chi ha particolari problemi di salute, ma in questo caso siamo orientati alla sopravvivenza, e nel concetto di sopravvivenza io non ci vedo nulla di rivoluzionario.
Ciò detto, auguro a tutti, me per primo, di trovare la forza per praticare un vero "Gong fu".
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Non mi sembra di chidere la luna in fin dei conti.
Ora non posso, stasera provo a risponderti ( in base alle mie scarse e limitate esperienze )
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Io ti consiglio di impararlo e secondo me lo trovi gratis on line se cerchi i siti di Roberto Sassone. É una pratica che avviene in progressione quindi non c'e' giusto o sbagliato. In oltre per marzialisti e praticanti di arti interne é ottimo perche si abina con controllo e performance.. non credo che nemmeno taiji, qigong e tutte le pratiche alchemiche filo-cinesi facciano una cosa simile.
In piu é comodo quando non hai voglia di praticare, o quando hai un infortunio o comunque non sei in forma smalliante e te ne vuoi stare tranqui
Non ho trovato nulla, a una prima ricerca... in compenso pare sia un marchio registrato? :-\
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@insetto
Punto di vista che condivido (almeno in parte), ma che non deve diventare il "paraculo" per dire ogni volta:
"So che c'é questo questo e quell'altro ma non so come si fa o cosa siano i principi che lo regolano!"
Se e' quello che pensi non vedo come posso farti cambiare idea. :)
Se vai a vedere le discussioni nella sezione taiji (di questo forum o in altri) trovi che spesso le discussioni vertono su argomenti privi di contenuti, e quindi si parla di aria fritta.
Sono consapevole che da un forum o anche da un libro sia difficile (e a volte pericoloso) provare delle tecniche, ma sono anche consapevole che un minimo di spiegazione di principi e procedure sia necessario anche solo per discutere di qualcosa. Altrimenti su cosa discuti?
Di principi, teoria, ecc. La pratica non la imparo ne la discuto su un forum, la eseguo come da indicazione di chi mi insegna.
Che senso ha discutere di una pratica con altri che magari manco conoscono? Come possono venirti in aiuto?
E senza offesa non mi metterei a fare una pratica su indicazione di uno su un forum. Come dicevo sopra sono strade difficili che richiedono dedizione e fiducia in chi ti insegna.
Molta della mia conoscenza deriva da libri, oltre che dalla pratica, perché spesso i maestri non ti danno il malloppo immediatamente e non spendono una lezione solo per te, ma piuttosto ti danno linee guida generali che poi uno si va a sviluppare da solo con libri e ricerca...un po come studiare all'universitá!
Tutta la mia conoscenza e le supercazzole che sparo derivano unicamente dalla pratica. Dai libri non ho mai appreso nulla.
Concordo con il tuo discorso sulla universita' ma dato che la strada intrapresa e' molto complessa serve una guida e non basta la biblioteca.
Ti faccio un parallelismo.
"Prof. ho cercato approfondimento su questa cosa perche' volevo capire meglio ma nel libro di Pinco o in quello di Pallo non c'e' nulla. Me li sono letti tutti come mi ha detto."
"Devi prendere il libro di Tizio, cap. 3 e quello di Caio cap 7 e 11 li trovi tutto. Non prendere quello di Sempronio perche' le sue conclusioni sono confermate come errate e abbandonate. "
Tornando IT significa ricevere direttive precise (libro tale, capitolo tale) alle domande che dovranno poi essere perseguite nella pratica (leggersi i cap dei libri e studiarli) e avvertimenti su cosa non fare (errori, sbagli, errata comprensione di una cosa, ecc.).
A certe domande la riposta puo' essere maggiore pratica ("torni pure la prossima volta che non mi pare preparato e si studi X e Y!!") Conta sicuramente scegliere un buon corso di laurea di una buona universita' (i professori che uno ha contano!!).
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Allora dovrei cancellare quasi tutti i miei post sullo yoga, visto che faccio riferimento a pratiche per discutere u ana teoria/principio. Seocndo me é proprio questa la differenza di chi sa e pratica e di chi parla per sentito dire di pressapochismi.
Non ti sto dicendo come essere presente sul forum quanto che visioni differenti hanno idee differenti sia della pratica che dei principi stessi messi in pratica.
Ritorno al discorso che scuole differenti hanno visioni a volte molto differenti.
Sul discorso di chi sa e chi no posso dirti che io credo di sapere veramente molto poco di pratiche di coltivazione. Il poco che so lo tengo per me. :)
La pratica é tutto, chi ha sviluppato queste tecniche (yoga/taiji/qigong ecc) probabilemnte praticava ore e ore al giorno. Sei in grado di farlo con i tuoi ritmi di vita?
Io no, e quindi alcune cose le devo leggere, e poi provarle, perché non ho il tempo di scoprirle piano piano con la pratica da solo.
Io purtroppo pratico molto poco diciamo 2-3 h al gg, se fossi meno pigro potrei salire. Ma c'e' sempte tempo x migliorarsi. :)
Io ora posso dirti che preferisco la seconda via che citi...scoprire le cose passo dopo passo su di me anziche' sui libri.
Infatti ho detto che lo studiare da soli é un compendio ad una guida/maestro. Non é che ci si improvvisa autodidatti.
Una cosa e' praticare da soli sotto una guida che ha esperienza del percorso e un'altra e' andare alla cieca prendendo di qua e di la.
E' un terreno MOLTO delicato sopratutto se ti spingi un po' distante dalla riva. Finche' resti dove l'acqua e' a 30 cm non vi sono problemi....
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Sembrerebbe di si... che palle!
Non credevo che anche nello yoga, ahinoi, fossero entrate robe di questo tipo (brevetti marchi e simili ??? )
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Qua c'é una piccola spiegazione del metodo usato dalla fondazione the art of living
http://www.artofliving.org/sudarshan-kriya (http://www.artofliving.org/sudarshan-kriya)
e un video di spiegazione principi
Rajshree Patel talks about Power of Breath - Sudarshan Kriya (https://www.youtube.com/watch?v=cts2GY4qh4A#ws)
ma nulla di tecnico.
Quando ho un attimo posto la sequenza in modo dettagliato (sperando di non andare incontro a casini per i diritti d'autore e balle varie).
Denghiu very much ;)
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Come vedi la gente é gelosa delle proprie pratiche e non solo i filo-cinesi ma anche i filo-indiani (anche se un po meno).
Qualli che insegnano si fanno pagare e c'é un bel business anche li. Fortunatamente la qualitá non manca cosi almeno paghi per qualcosa.
Farsi pagare, entro certi limiti, mi sta bene.. solo che tanta gente ha limiti molto oltre quelli che io ritengo come seri :)
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Machine Gun Yogin :
Io ho trovato interessantissime similitudini tra i due "metodi di coltivazione", ma credo che con lo Yoga si vada piu' nel profondo. Comunque sia dobbiamo sempre ricordare che i vari Qi Gong sono (quasi) sempre associati a delle Arti Marziali, mentre nello Yoga il fine è "solo" la salute ed il benessere.
Inoltre a mio avviso le tecniche derivate dalla Cina sono efficaci ma poco efficienti ... nel senso che io personalmente ho da sempre riscontrato ridondanze e scarsa ottimizzazione, mentre da quel che sto capendo ( anche con un pizzico di pratica ) la coltivazione indiana è molto strutturata ed efficiente, i metodi sono piuttosto standardizzati e chiari e questo porta a dei risultati ottenuti minimizzando gli sforzi.
Parlando di cose squisitamente pratiche ( lascio le finezze concettuali agli altri ragazzi ) quando praticavo il qi gong cosiddetto "duro" , la prassi da usare era molto simile a quello che tu chiami Moola Bandha, infatti si nella fase di pieno si comprimeva il ventre verso il basso contraendo ( ma a volte anche rilassando ) l'ano ed i muscoli pelvici e percuotendo determinati punti di pressione al fine di irrobustire incredibilmente le fasce muscolari del tronco.
Associati a questa tecnica di respirazione c'erano anche dei movimenti ben precisi atti a "bloccare" energeticamente per lavorare su alcune parti come i pettorali o il basso addome, oppure delle compressioni sulla gola e l'emissione di suoni ben precisi.
Stesso discorso per quanto riguarda una tecnica analoga caratteristica dell' Hung Gar ( lo chiamavamo filo spinato) , in cui i suoni emessi sono un po' diversi da quelli che si faceva noi, ma il concetto è lo stesso.
Questo pacchetto di tecniche richiedeva un esercizio giornaliero ed una fascia ben stretta alla pancia, che ti faceva sentire bene il movimento addominale, gli effetti sul fisico erano straordinari,tangibili con mano e a prova di deficiente.
Per quanto riguarda i Qi Gong caratteristici di arti come il Tai Ji ed affini te ne parlo nel pomeriggio perche' devo scappare ;)
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rieccomi :)
Gli esercizi di Qi gong inerenti pratiche come il Tai Ji Quan che personalmente ho praticato si facevano principalmente usando il ventre per fare qualsiasi cosa, quindi "espansione/contrazione" dei muscoli ventrali nella respirazione e utilizzo della consapevolezza del proprio corpo per giocare con le varie forze e stirare parti precise del corpo decontraendole per eliminare eventuali blocchi ( ad esempio la schiena, collo, spalle, anche etc ), non mi sento di spendere molte parole perchè a livello teorico si è detto di tutto e di piu'.
Molto piu' raffinato il lavoro improntato esclusivamente sulla salute e sul benessere, tale Qi Gong medico ahimè l'ho praticato per pochissimo dato che l'insegnante non era disposto a portare avanti tale discorso.
Si faceva un largo uso di "suoni", versi, punti di pressione e strumenti particolari ( come la frustina fatta da tanti filamenti di acciaio atti a percuotere determinate zone del corpo ), ricordo che ad ogni organo era associato un suono o un respiro ( secondo la MTC ) che ti mette in grado di lavorare sia sul corpo fisico che quello sottile.
Ricordo anche delle pratiche molto singolari riguardanti i cibi da ingerire, i fluidi corporei ( e qui trovo affinità con quanto dicevi dello yoga fatto sudando ) da controllare e la pratica sessuale, ma tutto cio' caratterizza anche la cultura Taoista in genere.
continua ...
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Io presumo che qigong voglia dire coltivazione del qi (non credo controllo). In questo caso dovrebbe avere un sistema di respirazioni molto avanzato, simile allo yoga, altrimenti come si fa a coltivare il qi?
Provo a risponderti:
Qi Gong = Lavoro ( come Kung,Quan etc ) sul Qi ( come Ki,prana etc )
Come dicevo prima ci sono moltissime sfaccettature e molti lavori differenti che si praticano ... non c'e' un unico metodo ( come poi nello Yoga ).
Gia' la macrodivisione tra Qi Gong marziale e non marziale ti dovrebbe suggerire che coltivare il Qi è utile a migliorare le performances in combattimento, ma anche scambiare qi per "pulirsi", oppure accumularlo per migliorare la salute, oppure farlo scorrere per eliminare i blocchi fisici/sottili.
Insomma ci sono lavori molto diversificati sul qi, e spesso un tipo di lavoro ne preclude un altro.
Per ridondanza intendo ritornare sulle cose piu' volte sprecando risorse.
Un particolarissimo tipo di lavoro sottile l'ho fatto per molto tempo ed era associato ad una (strana) forma di Yi Quan { lavoro sull'Yi ( intenzione ) } in cui si facevano stranissimi esercizi di respirazione,camminate e movimenti per smuovere qi.
Proprio grazie all'allenamento dello YI ho imparato moltissime cose sulla respirazione, lo "sblocco" di alcune zone del corpo e come respirare da alcuni punti del corpo.
Per quanto riguarda le differenze tra le respirazioni vale lo stesso discorso, dipende dal lavoro che vuoi fare! Come nello Yoga esistono n tipi di respirazione , lo stesso vale per le pratiche cinesi ... c'e' quella solo con la pancia, quella chiamata "inversa", quella "a pressione ( tipo moola bandha ), quella concentrandosi su un punto del corpo, quella circolare etc etc
Come vedi ci sono lavori differenti tra loro, dipende dal fine che vuoi raggiungere. :)
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Molto interessante.
Ricordo che c'erano tecniche di contrazione dell'ano associate alla respirazione, ma non ricordo il nome.
Hai un pò di info in merito?
Moola bandha non é la contrazione dell'ano.
Nella parete pelvica ci sono diverse componenti e si eseguono diverse pratiche.
La contrazione dell'ano é un mudra che si usa in certi casi, mentre quella dell'uretra un altro mudra che si usa in altri.
Moola bandha invece é la contrazione dello spazio tra i 2 lasciando rilassati entrmbi.
É un lavoro molto sottile che con anni di pratica non é nemmeno piu fisico ma diventa mentale.
In bhastrika si tiene in apnea quando si esegua l'ultima respirazione e ci si prepara por il "tutto pieno" ci si prepara anche per moola bandha. Il contenimento dell'aria nei polmoni e il lock della radice crea una specie di "pressione di energia interna".
Ma non si contrae l'ano.
Ci sto provando, ma almeno all'inizio per fare Moola Bandha non devo contrarre l'ano almeno per aumentare la sembilità della zona?
Il punto da contrarre per Moola Bandha, se ho capito bene, è lo stesso che si preme col tallone nella poizione dell'eroe cioé quello che sta fra perineo e ano...Ma come si fa a contrarre quella zona???
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Grazie MGY,
Utile come sempre.
Naturalmente prima di "lamentarmi" avevo provato... :)
Proverò da straiato e vediamo se riesco a controllare questa zona.
E' un bandha che mi interessa controllarr proprio perché sono anch'io assolutamente certo che il controllo di questa zona del corpo porta grandi benefici.
Dovresti fare un maualetto di una 10na di tecniche fra asana, pranayama e lock corporei....Naturalmente gratis... :gh:
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IMHO utile anche per marzialisti e meditatori che vogliono ottenere qualcosa di piu dalla pratica.
Come sempre la mia conoscenza e' molto limitata per cui tutto e' ovviamente IMHO.
Quei punti/zone (ma non solo quelli) sono parte della pratica di molti stili cinesi tra cui il tjq. Sono usati x attivare determinate capacita' o per particolari pratiche. Anche in scuole italiote come dice uno troverai riferimenti a quei punti. Sono presenti anche nei sistemi di coltivazione/meditazione. Vi sono libri di varie pratiche che le prendono in considerazione.
Non e' pero' definendo un pullup di un punto che determini il metodo.Il metodo e' un insieme di piccoli dettagli, dettagli che se ne perdi anche solo uno nel lungo periodo determina spostamenti enormi rispetto alla meta.
Ecco perche' dicevo che non si puo' apprendere da un libro ma serve una guida. Non e' un discorso di segreti massonici ma del fatto che serve una persona che abbia esperienza per poterti guidare e consigliare sopratutto quando emergono problemi.
E se cerchi risultati eccellenti devi spingerti al limite, e li i problemi emergono tutti. E senza una guida o ti fai del male, o semplicemente sbagli e non ottieni nulla o rinunici e ti ridimensioni nella pratica per poi ottenere poco o nulla.
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So che quel punto é anche parte della tradizione cinese e agopuntura, ma credo che il lavoro dei bandha sia specifico dello yoga.
Nel senso che non credo che nella tradizione cinese si vada a contrarre questo punto, quanto piuttosto lavorarci con agopuntura o similar. In oltre so che japponesi e cinesi hanno pratiche dove fanno ricorso a contrazione ano (per esempio il dozen yoga che ho praticato), mentre nello yoga indiano non avviene quasi mai, si lavora su moola bandha non sull'ano. In piu una respirazione simile ad ujjiayi l'ho vista nel Karate Goju, in una pratica di condizionamento duro.
Non parlavo di agopuntura.
I metodi non si differenziano per nazione o area geografica. Probabilmente anche nello yoga vi sara' chi contrae l'ano, non credo vi sia un'unica visione.
Puo' anche essere che la stessa regola sia presente in alcune scuole fin dall'inizio della pratica e invece sia usata solo dopo un po' in la un'altra scuola. Come puo' anche essere che sia sbagliato farlo e vi sia stata una errata interpretazione in alcune scuole.
Non ho esperienza per poterlo dire e mi pare assurdo poter generalizzare su queste cose dato che si profiggono spesso risultati differenti.
Per rispondere al tuo intervento sull'autoapprendimento ti do ragione, le tecniche dei bandha non sono separate dal contesto in cui si usano e vanno studiate con un maestro. Credo peró che un praticante di yoga, possa beneficiare di dettagli scritti sui libri per andare in profonditá con la pratica. Per esempio la contrazione di moola bandha viene mantenuta per tutta la pratica nell'ashtanga yoga abbinata con il respiro ujjiayi. Ho provato questo abinamento anche facendo altre attivitá sportive (ballo, lavoro al sacco) e il risultato non cambia, nel senso che lo scopo del lavoro é generare e controllare prana e a prescindere dai movimenti, l'abinamento funziona a se stante. Un marzialista per esempio puo decidere di usarlo durante la pratica di forme, oppure contrarlo alternativamente tra un colpo e l'altro in un combattimento (rilasciandolo quando il colpo viene esploso e contraendolo in fase di recupero per accumulare energia).
Come si era gia' detto in passato (credo fosse YM il primo a propendere per questa tesi) una volta che hai completato una buona parte di un percorso/metodo lo puoi applicare in ogni contesto.
Resta il fatto che prima devi apprenderlo bene da una guida.
Credo che se uno abbia delle buone conoscienze di yoga, leggersi libri seri non possa altro che giovare alla pratica. Questo non lo faccio solo io, ma lo fanno pure persone che praticano da 30 anni con risultati impressionanti. Se fai il corso istruttori di yoga in india della durata di 3 anni o piu, molte scuole hanno veri e propri testi didattici non solo teorici ma anche pratici. Non voglio suggerire di sostituire il maestro con i libri, ma di affiancare l'appredimento in ashram (palestra) con un po di letteratura specifica sperimentando. Chi ha inventato ste tecniche le ha inventate sperimentando, non sono cadute dal cielo, e i libri sono ottime guide scritti da maestri che condensano un retaggio di millenni di sperimentazioni.
Per me se uno ha "buone conoscenze di yoga" vuol dire che e' arrivato ad un certo livello di pratica del suo metodo cioe' ha ottenuto risultati tangibili e oggettivi. Cosa che come dicevo si puo' fare solo seguendo un maestro. Almeno io credo cosi'.
Dopo si che puoi apprendere in modo autonomo. Ma devi cmq trovare riferimenti in linea con il tuo metodo. Non puoi prendere parti di un metodo dove le regole di pratica sono differenti.
Certo che sono basate sulla sperimentazione e se non ti preoccupa di fare del tuo corpo un laboratorio di esperimenti ben venga. Ma chi ti assicura che non lo danneggi?
Ripeto se fai delle cose blande no prob ma se spingi oltre misura verso i limiti allora un piccolo errore puo' creare non pochi problemi.
E' lo stesso nel training in palestra (giusto xche' l'hai citato). Se vai per fare 1h al gg per perdere qualche kilo o stare bene tutto va piu' o meno bene. Se invece vuoi arrivare a dei traguardi e spingi forte allora devi avere delle buone basi e uno esperto che ti segue o ti farai male, a volte in modo permanente.
Non solo, rischi di metterci 10 anni per fare un passo quando con una guida lo fai in 2-3 (dico a caso).
E poi che senso ha di sperimentare a caso quando c'e' chi conosce gia la strada possedendo determinate capacita' come tu dici? Meglio seguire la loro strada che inventarsela da se.
E' cosi in ogni campo, l'esperienza non la apprendi dai libri ed ha un suo peso importante.
Praticando in ashram spesso é impossbile assimilare certi concetti. In oltre certe tecniche nemmeno vengono spiegate nei corsi ordinari. inutile dire che molti maestri nemmeno le sanno.
Questo e' comune anche nel tjq, anzi direi che e' cosi per il 99% delle scuole. Serve avere tanta fortuna.
L'approccio cinese mi sembra un po quello di preservare, con paura di svelare troppe tecniche e principi. Il fatto che tu insista a con il discorso di non affidarsi a libri lo sottolinea. Questo modo di ragionare non fa altro che aumentare il numero di allievi dei maestri e i soldi guadagnati. Rende l'allievo schiavo del sifu di turno e non promuove la sperimentazione e l'autoapprendimento, nonché il miglioramento.
Infatti i risultati si vedono. I maestri cinesi di solito hanno prestazioni fisiche sopra la media mentre i coglioni degli allievi occidentali che seguono come pecore fanno 1 decimo di quello che sa fare il maestro. Se invece vai a guardare gli yogin europei e americani scoprirai che ci sono veri e propri pionieri dello yoga che hanno studiato con diversi maestri e hanno ottenuto risultati impressionanti (dimostrabili quando vuoi). Alcuni addirittura hanno creato nuovi stili e modificato alcune pratiche in modo molto intelligente e migliorativo.
Che vi sia riservatezza e' ovvio. Che spesso i cinesi ci lucrino sopra idem. Ma non credo siano gli unici.
Non so cosa intendi tu con risultati impressionanti.
La pratica va migliorata, non preservata. La tecnica deve evolvare non disperdersi con le generazioni.
E tu (tu in senso generico) ti ritieni all'altezza e degno di tale compito? :)
Io personalmente no. Io umilmente mi ritengo onorato di imparare quello che mi viene insegnato e di praticarlo al meglio che posso.
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Se per confrontarci e darci consigli tutti attendessimo di essere dei guru, addio forum :P :P
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Se per confrontarci e darci consigli tutti attendessimo di essere dei guru, addio forum :P :P
Era rivolto a me? Confrontare le idee e' una cosa correlata ad un forum. I consigli pure, se parliamo di persone che seguono la stessa scuola/metodo.
Negli altri casi non vedo la connessione con un forum.
Andresti mai su un forum di cucina molecolare a chiedere consigli sulla ricetta di tua nonna della bagnacauda? Potresti aver culo e trovare un tuo parente che ci scrive ma nel 99,999% dei casi non otterresti risposte utili.
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Anche su metodi diversi ma che magari hanno punti in comune!
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Anche su metodi diversi ma che magari hanno punti in comune!
Mah....
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Mica dico che se tu dici A io devo fare A... dico che il confronto è cmq utile, sempre ovviamente che tutti si sia "sinceri e collaborativi" :)
(sto generalizzando eh non mi riferisco a nessuno di questo forum!!!!)
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Insetto, il corpo é uno, indipendentemente dalla tradizione che lo studia. In oltre insisti con il seguire come pecore un maestro senza sperimentare individualmente perché lo ritieni pericoloso. Io, come te, sono dell'idea che una guida sia necessaria per l'apprendimento, e ci vuole uno che trasmetta certe conoscienze face-to-face. Allo stesso modo sono favorevole alla sperimentazione perche' non ci vedo nulla di pericoloso se lo si fa ascoltando il proprio corpo.
Se ti spingi ai limiti il tuo corpo ti dice cosi' tante cose che non sai dove sbattere la testa. Solo avendo chiara la strada sai arrivare alla meta senza fermarti a guardare sassolino per sassolino.
Sperimentare e' da stupidi se hai uno che conosce la strada.
Una volta che uno pratica da anni una disciplina interna (qualunque essa sia) impara ad ascoltare il proprio corpo. A quel punto la sperimentazione, seguendo libri scritti da esperti nel settore, non puo altro che migliorare la tecnica.
Ci sono pratiche che non ti danno (al livello in cui le fai) nessun segnale da te "udibile" che stai facendo bene o male. Come ti comporti?
Lo sperimentare diventa pericoloso se si crea conflitto, ma a me hanno sempre insegnato a lavorare con armonia e dolcezza ed ascoltare il mio corpo e i messaggi che emana.
Se prendi la via del take it easy ok ma se ti spingi verso dei limiti questa idea non funziona.
In oltre come diceva giustamente Ragnaz se dovessimo aspettare di essere tutti guru per scambiare opinioni tecniche e teoriche, il forum non esisterebbe nemmeno. Se questo non rispecchia le tue visioni semplicemente non scrivere su un forum, nessuno ti obbliga.
In effetti tutti me lo dicono e' ora che mi decida. :-)
Buona pratica.
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io non sono proprio d'accordo...
sarebbe bene definire che cosa si intende con"spingere al limite" che credo sia diverso da esagerare/andare oltre il proprio limite...
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io non sono proprio d'accordo...
sarebbe bene definire che cosa si intende con"spingere al limite" che credo sia diverso da esagerare/andare oltre il proprio limite...
Io credo che fondamentalmente si dovrebbe parlare di "pratica" in senso stretto ... altrimenti rimane tutto campato in aria
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Un giorno un amico che si allena con i pesi si toglie la meglieta e noto che ha la schiena tempestata di brufoli. Questa non è acne giovanile (a 29 anni), ma probabilmente un combinazione di cattivo allenamento, stress, e cattiva alimentazione.
Premesso che sto allenando Moola bandha con soddisfazione...Facendo anch'io un discreto allenamento coi peso credo che il problema del tuo amico si chiami: integratori.
In particolare non deve esagerare con le proteine e aminoacidi ramificati per aumentare la massa se poi non si spacca davvero in palestra. I brufoli sono un problema comune a chi usa in modo erratto gli integratori e poi non si allena in un determinato modo. Le proteine in eccesso vengono in parte buttate fuori, ma quelle che rimangono e che non vengono utilizzate per la costruzione del muscolo facilmente danno sfogo a brufoli di dimensioni fra l'altro spesso abnormi! Il mio consiglio inoltre è che aumenti l'attività aerobica.
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Se ti alleni con "violenza" ottieni rotture e problemi, soprattutto nelle discipline interne.
Come ripeto quando vedi nei video maestri yogin che fanno posizioni assurde non stanno sforzando un granchè, e in quelle posizini ci sono arrivati in modo dolce e graduale.
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Armonizzare vuol dire approcciare la pratica in modo dolce, il conflitto è esattamente l'opposto.
Spingere al limite vuol dire rischiare, e rischiare crea tensione, soprattutto mentale. Questo ingrediente prima o poi cuserà problemi.
allenarsi con violenza è una cosa,arrivare al limite delle proprie possibilità è un altra...non è detto che un corpo/esercizio in armonia non sia al limite,anzi credo che la difficoltà sia arrivare al limite mantenendo appunto lì'armonia,è quando si esce da questa armonia che si è passati il limite e a questo punto si è in errore;credo che soprattutto nelle arti marziali si debba arrivarte al limite imparando a conoscerlo,questo non vuol dire essere bruschi o violenti col proprio corpo.
P.S.
non mi è ben chiara la definizione arte interna...
se qualcuno me la puo' spiegare in maniera precisa ne sarei molto grato
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Credo che Usque si riferisse al fatto che una persona tenda ad un limite senza mai arrivarci , ossia lavorare in armonia ogni giorno facendo sempre meglio del giorno prima ... che poi è quello che facciamo tutti, anche con lo yoga :)
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A me invece non è chiaro il tuo concetto di limite.
Secondo come lo capisco io il limite è comunque una manovra rischiosa, ecco perchè si chiama limite. Il rischio crea ansia e l'ansia destabilizza la mente e il corpo.
Se il limite della tua auto è 200, portarla a 200 ogni volta che guidi non le fa bene... credo. Forse lo farai una volta per provare a vedere quanto va, ma non lo fai ogni volta che vai in macchina.
Allo stesso modo quando lavori con il corpo non va bene portare la praica al limite, o almeno non è la norma di un alenamento quotidiano. Lo puo fare una volta per vedere dove riesci ad arrivare, ma poi la pratica quotidiana è tutta un altra cosa.
un uomo non è come una macchina,come dici tu una macchina è progettata per andare a 200km/h e oltre non potrà mai andare,un uomo invece lavorando al limite sposta lo stesso sempre più avanti
Una disciplina interna per come a vedo io è una disciplina dove il lavoro sul mentale agisce sul corpo fisico.
non ho capito...
è come se per tirare su 200kg bastasse solo la forza?e se invece ci unisci del lavoro mentale le cose cambiano?
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Guadagnare cm come si diceva quindi, non spingere al limite.
Soprattutto con tecniche di pranayama spingere al limite non è molto furbo... fin che ti rompi na caviglia ok, la puoi sempre riparare (piu o meno), m se ti fotti qualche area del cervello causandoti un ictus (perchè ti sei portato al limite) allora sei andato per sempre. Ho sperimentato un po di tecniche che non conoscevo (legendo su libri) e quando l'ho fatto l'ho fatto passo passo seguendo la didattica consgliata, ma sempre con una presenza e dolcezza, che ovviamente viene da sola allenando l'ascolto.
che nel pranayama si debba andare coi piedi di piombo concordo anche io...il mio riferimento era ai maestri che fanno posizioni assurde
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non ne sono convinto...nel lavoro fisico mi è sempre stato detto di rompere i muscoli il più possibile e che in determinate situazioni il fuoco si combatte col fuoco(esempio gli esercizi di Gama)
quello che tu ed altri continuate a ribadire,lavoro interno/dinamiche interne,per me è solo un concetto fiabesco che non sta ne in cielo ne in terra
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non ne sono convinto...nel lavoro fisico mi è sempre stato detto di rompere i muscoli il più possibile e che in determinate situazioni il fuoco si combatte col fuoco(esempio gli esercizi di Gama)
quello che tu ed altri continuate a ribadire,lavoro interno/dinamiche interne,per me è solo un concetto fiabesco che non sta ne in cielo ne in terra
Se ti é sempre stato detto cosi allora deve essere vero XD
Poi un bel giorno scopri che ti hanno detto cazzate per tutta la vita e quello che sembrava legge diventa minchiata.
toccando ferro e altro...sono 11 anni che faccio sempre la solita cosa e sono ancora tutto intero,poi se un domani mi romperò inizierò a praticare come mi dirai tu :)
Mi sono sparato anni di am, sdc allenamenti duri in palestra con pesi esagerati, integratori, consigli di preparatori atletici, medici dello sport e tutto il resto. Come te sono sempre stato convinto che spingere al limite, rompere le fibre per poi ricostruirle, e concetti simili erano il modo per progredire. Poi un bel giorno ho capito che i pattern mentali rimanevano sempre quelli (nonostante le ore di allenamento), il corpo tendeva a ritornare ad uno stato iniziale ogni volta che smettevo (molto velocemente) e i progressi erano limitati solo alla massa muscolare e ai kg che riuscivo a sollevare in palestra (non a tutti gli altri aspetti della mia vita).
e ora che fai discipline interne/mentali il tuo corpo ci mette meno a perdere tonicità se smetti di praticare?
per favore...
IMHO il lavoro duro (esterno) da risultati tangibili immediati ma i limiti sono:
- Raggiungono un punto dove di progressi non se ne fanno piu.
parli per esperienza?hai raggiunto il livello massimo?oppure te lo hanno detto?- Una volta che smetti tendi a ritornare indietro molto in fretta invece che andare avanti o rimanere come sei.
sarebbe a dire?- Alleni il corpo ma la testa ti rimane sempre di cazzo.
la testa di cazzo ti rimane anche se fai yoga o taiji o oltre stronzate che vengono reputate interne,mens sana in corpore sano- Se la tua vita (in generale) fa schifo e non ti da soddisfazioni, continua a fare schifo.
quindi:se fai pugilato e la tua vita è una merda,tutto rimane uguale a parte i muscoloni,se fai arti interne oltre hai muscoloni e ad un'incredibile abilità marziale nei fiumi scorrerà miele e gli alberi saranno di marzapane?- Puo funzionare con il potenziamento ma con l'allungamento no, o almeno non cosi bene come un approccio tipo quello dello yoga.
non solo lo yoga allunga
Tu dici "il fuoco si combatte col fuoco" e io sono convinto invece che l'approccio vincente sia affrontare il conflitto con l'armonia, il duro va con il morbido non con qualcosa di ancora piu duro.
e infatti non siamo d'accordo :)
Io non credo nei miracoli del chi e i vecchietti che spazzano via eserciti senza toccare nessuno. Ma sono ocnvinto che il corpo ricordi quello che viene addestrato a ricordare. Se lo addestri a spingere come un matto e a sforzare, nella vita il tuo approccio sara quello di spingere come un matto e sforzare (non solo in palestra quindi, ma anche con relazioni, amici, morose, lavoro, finanze e vita privata). In oltre tutti gli effetti del lavoro che dici tu non sono permaneti, non restano a lungo e c'é sempre un ritorno molto veloce allo stato inziale. IMHO bisognerebbe imparare a fare lavorare il corpo quando é a riposo, nella direzione giusta. Questo non vuol dire che la pratica non sia devozione e sacrificio, ma l'approccio deve essere dolce e rispettoso del proprio corpo.
io credo che il corpo ricordi quello per cui è stato allenatoe la mente di conseguenza,se sei abituato ad allenarti al limite nella vita non avrai paura di affrontare cose che ad un primo approccio possono sembrare insormontabili e questo vale per tutto,dalla vita privata a quella sociale)se invece uno pensa di andare sempre cauto inparerà ad essere timoroso,con la paura di farsi sempre male
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:dis: