Ar.Ma.
Meditazione, salute e pratiche di lunga vita => Meditazione / Spiritualità/ Medicina Alternativa/ Psicologia => Topic started by: Iperbole on June 27, 2010, 17:49:41 pm
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... come da titolo ...
Pensate davvero che per reincarnarsi bisogna per forza morire prima?
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bhè....se lo fai da vivo non si chiama qualcosa tipo "trasmutazione"? XD
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Cosa vuol dire reincarnarsi, in termini generali ed estendendone il significato ?
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Nell'esoterismo perduto egizio la morte dell'iniziato veniva simulata e quando rinasceva simbolicamente egli incarnava Osiride, il Dio fatto a pezzi da Seth e poi resuscitato come re dei morti. (riassumendo molto)
Nota: re dei morti è un simbolo, chi è che regna sulla morte? Chi comanda la morte è l'uomo che l'ha esorcizzata, che non la teme più.
Seconda nota: il libro dei morti egizio a tal proposito è sempre stato un gran rompicapo per gli storici che volevano vederci un trattato sull'inumazione dei cadaveri.
Perchè in effetti il suo titolo era "guida all'uscita giornaliera del morto"
E sebbene non sia mai stato decifrato completamente in quanto le frasi non sono in fila ma occorrerebbe un codice per metterle in ordine, è chiaro che nasconda in mezzo alle istruzioni per la cura dei cadaveri anche istruzioni per l'iniziato "già morto" e rinato, ovvero il morto che di giorno passeggia tra i vivi.
Nota: nessun significato gotico, dark o negativo è inteso nell'aggettivo "morto". Semplicemente si intendeva così chi regna sulla morte perchè l'ha già vissuta e non lo tiene più in pugno, non è più schiavo della paura.
Il concetto di reincarnazione da vivo era molto presente, in quanto mentre il popolo adorava gli Dei, gli iniziati li incarnavano, considerandoli archetipi da vivere al proprio interno e non statue o entità da venerare.
Fonte: "Storia delle dottrine esoteriche" Di Jean Marquès Rivière
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da wilkipedia ..un estratto con dati per alcune riflessioni..
È una delle credenze più diffuse in ambienti legati all'Induismo, al Giainismo, al Sikhismo e al Buddhismo, anche se in quest'ultimo caso non appartiene in alcun modo alle sue dottrine le quali rigettano l'ipotesi della reincarnazione di un'anima ma è solo diffuso popolarmente[2], di alcune religioni africane, così come di altre filosofie o movimenti religiosi. La maggior parte dei pagani contemporanei crede nella reincarnazione. Nell'antichità occidentale questa credenza era molto diffusa nelle scuole filosofiche, si ricorda lo stesso Platone. Divenne poi fondamentale nel misticismo neoplatonico pagano con Plotino, Giamblico e Proclo.
Nel secolo scorso, uno dei più importanti propugnatori della reincarnazione in Occidente è stato il filosofo austriaco Rudolf Steiner (1861-1925), nell'ambito della sua corrente di pensiero denominata antroposofia.
Più di recente, la dottrina della reincarnazione ha formato parte integrante del movimento New Age.
La reincarnazione è inoltre riconosciuta principalmente nelle società che praticano o praticavano la cremazione dei defunti, basata sulla convinzione che lo spirito del defunto dopo la morte si distaccasse dal corpo, ragion per cui quest'ultimo non avrebbe avuto alcun valore e poteva per questo essere cremato.
Reincarnazione in filosofia
La reincarnazione nella filosofia occidentale viene indicata con il termine metempsicosi (dal greco antico μετεμψύχωσις metempsicosis, "passaggio delle anime") intendendo la trasmigrazione dell'anima o dello spirito vitale dopo la morte in un altro corpo di essere umano, animale o vegetale.
Erodoto riferisce di una credenza nella metempsicosi presso gli egizi e ritiene che da questi si sia trasmessa ai greci. Gli storici hanno dimostrato che quanto riporta Erodoto non sia attendibile in quanto non è stata rinvenuta nessuna concezione simile alla metempsicosi nella religione egiziana.[3]
Pitagora
Nell'ambito della filosofia occidentale, Pitagora e la sua scuola sembrano essere stati fra i primi a sostenere la dottrina della reincarnazione o metempsicosi seppure sulla base di culti orfici preesistenti.
Aristotele [4] cita la metempsicosi come un "mito" della scuola pitagorica mentre Platone, il più noto per la sua dottrina della trasmigrazione delle anime [5] non nomina mai Pitagora ma piuttosto indica Filolao, membro della scuola pitagorica [6]
Alcuni versi di Senofane, riportati da Diogene Laerzio [7] alludono alla metempsicosi riferendola a un aneddoto con protagonista a Pitagora:
« Si dice che un giorno, passando vicino a qualcuno che maltrattava un cane, [Pitagora], colmo di compassione, pronunciò queste parole: "Smettila di colpirlo! La sua anima la sento, è quella di un amico che ho riconosciuto dal timbro della voce." »
Oltre a questo riferimento lo stesso Diogene Laerzio scrive:
« Si narra che Pitagora sia stato il primo presso i greci ad insegnare che l’anima deve passare per il cerchio delle necessità e che veniva legata in vari tempi a diversi corpi viventi...[8] »
Nell'orfismo e nella scuola pitagorica la metempsicosi era collegata alla loro cosmologia poiché essi sostenevano che questa avvenisse ciclicamente al compimento di un corso astronomico dell'universo.
L'uomo secondo i pitagorici è precipitato sulla terra a causa di una colpa originaria, per via della quale è costretto a trasmigrare da un corpo a un altro, non solo di umani ma anche di piante e animali. Per liberarsi da questa catena di morti e rinascite occorre ritornare allo stadio di purezza originaria dedicandosi alla contemplazione disinteressata della verità, praticando dei rituali esoterici di iniziazione e di catarsi, di purificazione. I pitagorici ritenevano che la vita del matematico fosse quella che più si avvicinasse alla condizione libera e divina in cui l'anima si trovava prima della sua caduta.
Empedocle
Empedocle nelle sue Purificazioni riprenderà la dottrina orfico-pitagorica della metempsicosi, sostenendo sulla scia di Parmenide che nulla si crea e nulla si distrugge, aggiungendo però che tutto si trasforma sulla base di due forze soprannaturali, Amore e Odio, le quali determinano l'aggregazione o la disgregazione dei quattro elementi. L'anima dunque è immortale, e la sua nascita e la sua morte sono solo aspetti passeggeri dovuti all'intervento di quelle due forze. L'uscita dal ciclo dipende per ognuno dal comportamento tenuto in vita.
Platone
Riappropriandosi della tradizione orfica e pitagorica, Platone fece della reincarnazione il perno della sua dottrina della conoscenza, basata sul concetto di reminiscenza o anamnesi.[9] L'esistenza della reincarnazione, secondo Platone, è testimoniata dal fatto che le nostre conoscenze del mondo sensibile si basano su forme e modelli matematici che non trovano riscontro in esso, ma sembrano provenire da un luogo iperuranio dove il nostro intelletto doveva averli contemplati prima di nascere. Nel mito del carro e dell'auriga, da lui esposto nel Fedro, egli immagina che l'anima, in seguito all morte, sia simile a una biga che cerca il più possibile di risalire al cielo iperuranio, dimora delle Idee, per assorbirne la sapienza. A causa della propria concupiscenza però, simboleggiata da un cavallo nero, l'anima è facilmente soggetta a precipitare nuovamente verso il basso, cioè a reincarnarsi. Chi è precipitato subito rinascerà come una persona ignorante o comunque lontana dalla saggezza filosofica, mentre coloro che sono riusciti a contemplare l'Iperuranio per un tempo più lungo rinasceranno come saggi e come filosofi. La reincarnazione consente secondo Platone di spiegare anche l'innatismo della conoscenza, concezione secondo la quale l'apprendimento consiste propriamente nel ridestarsi di un sapere già presente in forma latente nella nostra anima, ma che era stato dimenticato al momento della nascita ed era perciò inconscio: conoscere significa dunque ricordare.
Neoplatonici
Dopo Platone, la dottrina della reincarnazione o metempsicosi passerà nei neoplatonici e in varie correnti gnostiche, esoteriche ed ermetiche, proprie del tardo ellenismo. Filone di Alessandria fu tra i primi a conciliare la religione ebraica con la reincarnazione platonica.[10] Plotino, Giamblico, Proclo, ripresero sostanzialmente da Platone la concezione che l'anima si reincarni e ritorni sulla terra a causa di una colpa originaria, per espiare la quale occorre compiere un lungo cammino di ascesi, liberandosi dagli affetti terreni che altrimenti potrebbero indurre l'anima a restare vincolata alla materia.[11]
Cristianesimo
La reincarnazione fu accolta solo presso ambienti cristiani poi ritenuti eterodossi. Origene sembrava accettare la possibilità di una preesistenza dell'anima anteriore alla nascita,[12] ma contestava che lo spirito umano potesse reincarnarsi nel corpo di animali. In seguito la reincarnazione fu ribadita dal filosofo Scoto Eriugena.[13] Secondo i sostenitori della reincarnazione nel Cristianesimo,[14] alcuni passi del Vangelo farebbero indurre questa possibilità, ad esempio:
Quando Gesù chiede agli apostoli: «Chi credete che io sia?», essi rispondono: «Alcuni dicono che sei Giovanni Battista, altri Elia ed altri Geremia o uno dei Profeti».[15] Ciò testimonierebbe l'accettazione della possibilità che un profeta del passato potesse reincarnarsi nel Cristo.
L'episodio della trasfigurazione sul monte Tabor: «“Ma io vi dico che Elia è già venuto e non lo hanno riconosciuto”, allora i discepoli compresero che aveva parlato di Giovanni il Battista».
«“Tutti i profeti e la legge hanno profetato fino a Giovanni e, se volete accettarlo, egli è quell’Elia che doveva venire”».
L'episodio del nato cieco, che testimonierebbe la possibilità di aver peccato in una vita precedente: «E mentre passava, vide un uomo cieco dalla nascita. E i suoi discepoli gli chiesero: “Maestro, chi ha peccato, quest’uomo o i suoi genitori?”».
Quando i farisei interrogano il cieco che annuncia la guarigione: «“Tu sei venuto al mondo ricoperto di peccati e vuoi farci da maestro”».
Quando i farisei interrogano il Battista su chi egli sia e con quale autorità compia il suo ministero, gli prospettano tre personaggi di cui uno sicuramente morto ovvero Elia, il Messia o il Profeta.
Nell'incontro con Nicodemo Gesù sembrerebbe suggerire una rinascita immediata ovvero una conversione dell'anima all'ipotesi di reincarnazione, come un metodo per spezzare la catena delle rinascite.
Anche in un testo gnostico denominato Pistis Sophia verebbe prospettata la possibilità della reincarnazione, sempre però in vista di un suo superamento finale.
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... e se ci reincarnassimo tutti quanti in "nuovi noi" , tutti i giorni e senza morire?
/me ..... il delirante ...
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... e se ci reincarnassimo tutti quanti in "nuovi noi" , tutti i giorni e senza morire?
/me ..... il delirante ...
Ti stai pericolosamente avvicinando alle mie teorie "metafisiche".
Occhio... ;)
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Dorian sono anni che deliro ;)
Sul forum posto solo il 5% di quello che faccio\penso :D
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Dorian sono anni che deliro ;)
Sul forum posto solo il 5% di quello che faccio\penso :D
conto che non ti prenda la voglia di strafare...
XD XD XD XD XD
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reincarnarsi ogni giorno tipo "il giorno della marmotta"?! ???
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domanda per gli atei:
dopo la morte dove si va?
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domanda per gli atei:
dopo la morte dove si va?
Un ateo ti direbbe tranquillamente che non esiste un dopo. :)
Se poi ne vuoi parlare al livello molecolare, allora si può affermare che veniamo "riciclati". :gh:
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domanda per gli atei:
dopo la morte dove si va?
e parlando di progetti a minor scadenza che si fa nel week-end?
:D :D :D :D :D
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... e se ci reincarnassimo tutti quanti in "nuovi noi" , tutti i giorni e senza morire?
/me ..... il delirante ...
Ti stai pericolosamente avvicinando alle mie teorie "metafisiche".
Occhio... ;)
Credo di aver capito cosa vi passa per la testa, ma la cosa e' veramente difficile da concepire o forse dura da accettare!
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e' roba da malsani
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reincarnarsi ogni giorno tipo "il giorno della marmotta"?! ???
reincarnarsi in senso piu' ampio , quando ci succedono degli avvenimenti che ci segnano, in un certo senso non muore una parte di noi e ne nasce un'altra ?
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E se ogni giorno che ci svegliamo dal letto siamo entita' diverse nello stesso corpo?
La memoria e' parte neurofunzionale, elettrica del cervello, il corpo e' sempre quello, ma ogni risveglio una entita' diversa usa il corpo.
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e' roba da malsani
Ci stai pronosticando un futuro da realdolls per necrofili?
O, per dirla più potabile, dici che una volta morti ce lo pigliamo letteralmente into the ass e basta, senza troppi fronzoli misterici?
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E se ogni giorno che ci svegliamo dal letto siamo entita' diverse nello stesso corpo?
La memoria e' parte neurofunzionale, elettrica del cervello, il corpo e' sempre quello, ma ogni risveglio una entita' diversa usa il corpo.
Ne parlerei con Eraclito.
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E se ogni giorno che ci svegliamo dal letto siamo entita' diverse nello stesso corpo?
io son più propenso a credere ad una sola entità in corpi diversi
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Teoricamente ci si può reincarnare da vivi, ma si ponogno due probemi: chi gestisce il corpo che lascio? E di converso:dove va l'anima ( che si suppone ci sia) che scaccio? Un semplice scambio mi sembra improbabile.
Ergo, si potrà anche fare, ma diventa moolto difficile, e le cose difficili in genere provocano danni
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ma ma ma ...
mi ricordo di più di un caso in cui padre e figlio si scambiano i corpi....
... come si intitolava quel film .... :=)
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ma ma ma ...
mi ricordo di più di un caso in cui padre e figlio si scambiano i corpi....
... come si intitolava quel film .... :=)
il danno :gh:
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bhè....se lo fai da vivo non si chiama qualcosa tipo "trasmutazione"? XD
Più che di reincarnazione infatti da vivo si può parlare di trasmutazione, cioè spiritualizzazione completa del corpo e corporificazione dello spirito, che è uno degli obiettivi delle religioni e delle tradizioni ermetiche, alchimistiche ed esoteriche...
SOstanzialmente è ciò che si dice abbia fatto Cristo realizzando il corpo di gloria, in oriente si chiama corpo arcobaleno o di diamante, in alchimia pietra filosofale ecc...
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Parsifal ma quante belle discussioni stai andando a trovare su argomenti dove sono veramente ignorante ma sono cose che mi hanno sempre affascinato.
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Eh si ho visto che sono diversi gli argomenti trattati, pur non essendo un forum prettamente esoterico....
Se gli argomenti ti interessano puoi dare un'occhiata in giro per internet, ci sono diversi siti o forum che trattano, più o meno bene, questi argoemnti o magari vedere qualche libro.
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Eh si ho visto che sono diversi gli argomenti trattati, pur non essendo un forum prettamente esoterico....
Se gli argomenti ti interessano puoi dare un'occhiata in giro per internet, ci sono diversi siti o forum che trattano, più o meno bene, questi argoemnti o magari vedere qualche libro.
Per i libri mi sto attrezzando un paio li ho,per quel che riguarda i vari forum,dato che sono un vero ignorante in materia se capito nel forum sbagliato ....
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Oh se qualcuno vuole aprire topic di un certo tipo ci sono anch'io eh! 8)
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Eh si ho visto che sono diversi gli argomenti trattati, pur non essendo un forum prettamente esoterico....
Se gli argomenti ti interessano puoi dare un'occhiata in giro per internet, ci sono diversi siti o forum che trattano, più o meno bene, questi argoemnti o magari vedere qualche libro.
Per i libri mi sto attrezzando un paio li ho,per quel che riguarda i vari forum,dato che sono un vero ignorante in materia se capito nel forum sbagliato ....
SI giusto...ma alla fine in libri o i forum/siti servono giusto per cominciare ad avere una infarinatura sui concetti di base, orientarsi tra le varie Vie che ci sono, anche se sicuramente poi c'è anche tanta immondizia, tanta fuffa newage alla "volemose bene" ecc
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Oh se qualcuno vuole aprire topic di un certo tipo ci sono anch'io eh! 8)
Bene più siamo e meglio è, così ognuno può portare le proprie esperienze e conoscenze.
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:sur:
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L' "io" non esiste, chi dunque si reincarna?
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L' "io" non esiste, chi dunque si reincarna?
Bella domanda, allora....non è che l'io non esiste, esiste il corpo, esiste quell'aggregato psicologico, il cosidetto ego , che ci serve per interfacciarsi col mondo esterno, e a quanto dicono esistono una serie di corpi, di densità più rarefatta rispetto al corpo materiale.
Secondo la maggior parte delle tradizioni, tutto questo insieme di cose spariscono alla morte fisica, sia il corpo sia tutto il resto che si dissolve nel giro di poco tempo.
Quindi non è esatto pensare che io Prsifal ho avuto vite precedenti o avrò vite future, quello che rinascerà non avrà niente ache fare con me , sarà il cosdetto Spirito, che non è unconcetto personalizzabile, che proverà in altre n occasioni l'esperienza della vita in un corpo materiale, mentre io verrò dissolto nel bardo della morte, in questo caso l'io è da intendersi come un "Io samsarico"
L'unico modo per sfuggire a tutto questo è riuscire, mentre siamo in vita, a costruirci un aggregato in grado di sopravvivere alla morte, quello che alcuni chiamano "anima stante e non cadente", ovviamente tramite percorsi sapienziali che farà si che in quel caso ciò che andrà a rinascere sarà realmente collegato a me, una sorta id zoccolo duro chemisono costruito in vita e che non sparirà alla morte del corpo ma sarà in grado di superare questa fase ritornando poi a nuova vita, in quanto in quel caso lo spirito si "appoggerà"a qualcosa di evoluto già esistente e non dovrà ripartire da zero.
Grossomodo significa arrivare al livello dei Beati della tradizione cattolica....
Questo detto in estrema sintesi....è come un albro con le foglie, ordinariamente , cioè nella maggior parte dei casi la foglia si secca e cade per far posto a nuove foglie, a meno che la foglia non sia stata in grado di trasmutarsi in ramo, di aver acquisito i connotati salienti dell'albero e quindi anche alla caduta della foglia , la coscienza della stessa si sarà traslata ad un piano superiore, il Sè piuttosto che l'io, avendo quindi un supporto più duraturo di quello che ordinariamente ha l'uomo.
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Non mi sono spiegato bene: l'io, l'ego, sono un' illusione impermanente...
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Non mi sono spiegato bene: l'io, l'ego, sono un' illusione impermanente...
Si ho capito, ma non basta dirlo .....anche il leone è una illusione facente parte dell'ologramma che siamo rispetto all'essenza divina, pui dire di trascendere l'illusione, ma intanto il leone ti mangia XD
La stessa cosa dicasi per la dualità o per l'illusione del tempo lineare, non basta dire che sono illusioni e stiamo apposto, devi anche arrivare a ciò che illusione non è, se vivi dentro l'illusione essa stessa per te diventa realtà.
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Verissimo finche' l'illusione perdura...ma non appena collassa...puff!