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Arti marziali Cinesi => Taiji quan, Xingyi quan, Yi Quan e Bagua zhang => Topic started by: XinYiMan on October 04, 2010, 09:36:59 am

Title: L'intenzione nella pratica marziale
Post by: XinYiMan on October 04, 2010, 09:36:59 am
Questo pezzo tratto da "I tre poteri segreti del taiji Quan, corpo mente ed energia" del Maestro Flavio Daniele, esplica chiaramente cosa io penso dell'utilizzo dell'intenzione nella pratica marziale! Se avete altri pezzi di libri che parlano dell'argomento vi sarei grato se li postasse! A voi la parola!  :)

YI NIAN - attenzione, volontà cosciente, intenzione
L'attività della mente non si ferma mai, l'uomo normale è continuamente coinvolto in un dialogo interiore senza sosta,  che impedisce la calma ed agita i pensieri come il vento le acque di un lago. I maestri paragonano questo stato ad una scimmia ubriaca che si agita incessantemente, e il pensiero ad un cavallo che scalpita irrequieto.
La quiete del pensiero cosciente, che presiede all'equilibrio di tutte le attività dell'organismo, è la condizione minima indispensabile per avviare il processo di pacificazione (Jing) della mente (Yi). Yi Jing è il nome dello stato della mente pacificata, da cui sgorga un pensiero puro e trasparente come acqua di sorgente.

"Come giù nell'acqua limpida si vedono la sabbia, la ghiaia ed il colore diverso delle pietruzze, soltanto a cagione della sua trasparenza. Chi cerca la via della salvezza, bisogna che abbia la mente  in egual modo limpidissima."
   ( P. F. Ronconi " Le Vie del Buddhismo", ediz. Basaia ).

Lo strumento principale dell’Yi Jing è l'attenzione, strettamente legata alla capacità di concentrazione, che a sua volta, altro non è che la focalizzazione volontaria dell'attenzione. Pacificazione, attenzione, concentrazione e intenzione, sono fortemente correlate in una specie di "circolo virtuoso"   che si autoalimenta. Ci sono molti modi per entrare nel "flusso", di sicuro la capacità di focalizzarsi in maniera esclusiva ed intenzionale su quello che si sta facendo, in uno stato di profonda concentrazione ne rappresenta l'essenza.

"Attento come un gatto che punta un topo". Questa immagine, spesso abusata, sintetizza in maniera esemplare, nell'immaginario collettivo, l'archetipo della perfetta attenzione. Ma l'attenzione di cui parliamo nel contesto del presente lavoro è di ordine diverso ed è peculiare dell'essere umano. Essa è nello stesso tempo una delle capacità più elevate e meno sviluppate che possediamo: l'attenzione cosciente. Pochi sono coloro che hanno sviluppato questa attenzione volontaria, la maggior parte, l'hanno vissuta sporadicamente in situazioni fortuite, ma non ne possiedono il minimo controllo. Vediamo, quindi, di chiarire la differenza sostanziale che intercorre fra l'attenzione istintuale  di un gatto  affamato e l'attenzione cosciente  dell'essere umano. Il gatto non ha possibilità di scelta, l'istinto della fame lo obbliga alla concentrazione totale di tutte le sue energie sul cibo-topo. Tutti gli animali hanno queste risposte coatte e reattive sotto l'impulso degli istinti fondamentali. Anche gli esseri umani sono soggetti a questi stessi istinti che condizionano il comportamento e impongono una attenzione intensa in determinate situazioni: pericoli di vita, forte eccitazione sessuale ecc. Sono situazioni molto particolari che hanno un gusto particolare, come certe rare spezie dal sapore intenso ed eccitante. Escludendo queste rare situazioni che polarizzano automaticamente e istantaneamente la nostra attenzione, la vita di tutti i giorni sembra immersa in una specie di brodo esistenziale senza gusto. Probabilmente, è la ricerca di questo gusto forte e il bisogno di ritrovare quell'unità interiore perduta, non più necessaria nelle condizioni di vita troppo confortevoli della nostra civiltà tecnologica, che porta molte persone a praticare alcuni sport particolarmente pericolosi. Questo tipo di attenzione non cosciente, non è il risultato di una scelta, si produce spontaneo quando per un caso fortuito, le condizioni interne (istinti, bisogni, desideri) e quelle esterne coincidono.
La vera attenzione, al contrario, nasce dalla scelta consapevole di orientare e focalizzare l'intento o volontà della mente nella direzione scelta, indipendentemente da qualsiasi necessità o condizione esterna.
Questa capacità di astrazione, propria dell’uomo, che abbiamo chiamato attenzione cosciente, opportunamente sviluppata è la condizione indispensabile per una reale crescita interiore. Solo grazie ad essa possiamo staccarci dalle situazioni contingenti e volgere all'interno il nostro sguardo per attivare le enormi potenzialità interiori.

Ecco cosa dice il Buddha a proposito dell'attenzione:
      "L'attenzione conduce all'immortalità, la disattenzione alla morte; gli attenti non muoiono mai, i disattenti sono come morti".  E più avanti: " Praticano la  disattenzione gli uomini stolti e senza discernimento; ma l'intelligente custodisce l'attenzione, al pari del tesoro più prezioso. "
 ( "Le Vie del Buddhismo" di Pio Filippani Ronconi - ediz. Basaia )

A queste due qualità dell'attenzione (l'istintiva,  che negli uomini e negli animali nasce dal gioco degli istinti, e la cosciente, tipica dell'essere umano, sganciata dalla circostanze e poco sviluppata) corrispondono due qualità della volontà, quella che nasce dalle pulsioni istintuali e dai nostri bisogni elementari, e quella di ordine superiore, frutto del loro controllo e superamento. La prima, molto spesso, nasce dalla paura e dal conseguente bisogno di potere, che ci porta ad accumulare beni materiali d’ogni tipo per colmare quel senso di vuoto esistenziale che ci attanaglia, nonostante che le condizioni esterne siano quanto di più confortante e rassicurante ci possa essere; la seconda,  invece, frutto di uno sforzo cosciente di una personalità matura e consapevole, in grado di dare un senso alla propria vita sia in termini materiali sia di progresso interiore, è quella che viene chiamata  intento o volontà della mente 

         Un attenzione forte è frutto di un intento  inflessibile .

Chi, dopo anni di pratica, non ha raggiunto dei risultati apprezzabili, può doverlo anche alla mancanza di attenzione e volontà: senza di esse non si sviluppa  la percezione della propria energia interna (Qi). Molti sono i praticanti che, pur seguendo la disciplina con amore e diligenza, non avendo sviluppato la consapevolezza interiore non fanno progressi //, perché non riescono a decodificare i messaggi  del corpo e sono ingannati dalle loro stesse sensazioni.
All'inizio è importante concentrarsi sulle forme da imparare per eseguire correttamente i movimenti, con la pratica la loro esecuzione diventa più semplice, i movimenti fisici meno impegnativi e di fatto possono essere fatti in maniera automatica, senza la necessità di uno sforzo cosciente. Spesso a questo punto, la pratica diviene ‘routine’ meccanica e lo sviluppo risulta compromesso, perché non si presta sufficiente attenzione  a quello che si fa, esternamente sembra Taiji, in realtà è un guscio vuoto. Al contrario, la pratica, necessita di una ricerca esperienziale attiva e concreta fino al limite dell'identificazione, che inizia con la focalizzazione del pensiero cosciente sugli aspetti più esterni (movimenti parassiti, tensioni muscolari, blocchi energetici ecc.) e che procede per stadi successivi, fino alla presa di coscienza di qualunque fenomeno possa emergere, sia esso fisico, emozionale o mentale. Chi pratica deve essere ben cosciente di ciò che gli accade senza distrarsi mai, con vigile attenzione deve essere in grado di percepire i mutamenti e le trasformazioni che avvengono all'interno del suo corpo: solo così diventa padrone di sé stesso ed è quindi in grado di orientare la sua mente, in modo che possa guidare, in maniera consapevole, tutto il processo di sviluppo. 
Title: Re: L'intenzione nella pratica marziale
Post by: Yuen-Ming on October 04, 2010, 10:19:53 am
L'attività della mente non si ferma mai, l'uomo normale è continuamente coinvolto in un dialogo interiore senza sosta,  che impedisce la calma ed agita i pensieri come il vento le acque di un lago. I maestri paragonano questo stato ad una scimmia ubriaca che si agita incessantemente, e il pensiero ad un cavallo che scalpita irrequieto.

Se posso, la citazione corretta sarebbe 心猿意馬 'la scimmia/cuore, il cavallo/mente'.
Il proverbio si riferisce al fatto che il cuore, sede delle emozioni e del desiderio, non sta mai fermo come una scimmia e la mente, con i suoi pensieri, corre continuamente come un cavallo

YM
Title: Re: L'intenzione nella pratica marziale
Post by: XinYiMan on October 04, 2010, 10:23:32 am
L'attività della mente non si ferma mai, l'uomo normale è continuamente coinvolto in un dialogo interiore senza sosta,  che impedisce la calma ed agita i pensieri come il vento le acque di un lago. I maestri paragonano questo stato ad una scimmia ubriaca che si agita incessantemente, e il pensiero ad un cavallo che scalpita irrequieto.

Se posso, la citazione corretta sarebbe 心猿意馬 'la scimmia/cuore, il cavallo/mente'.
Il proverbio si riferisce al fatto che il cuore, sede delle emozioni e del desiderio, non sta mai fermo come una scimmia e la mente, con i suoi pensieri, corre continuamente come un cavallo

YM
Grazie per il contributo!
Title: Re: L'intenzione nella pratica marziale
Post by: lü dongbin on October 04, 2010, 14:13:23 pm
Ecco cosa dice il Buddha a proposito dell'attenzione:
"L'attenzione conduce all'immortalità, la disattenzione alla morte; gli attenti non muoiono mai, i disattenti sono come morti".  E più avanti: " Praticano la  disattenzione gli uomini stolti e senza discernimento; ma l'intelligente custodisce l'attenzione, al pari del tesoro più prezioso. "
 ( "Le Vie del Buddhismo" di Pio Filippani Ronconi - ediz. Basaia )
Se posso specificare meglio le due frasi citate provengono dal Dhammapada, Appamāda Vagga, versi gemelli, sulla consapevolezza.
Il Verso 21 può essere tradotto così:
"La consapevolezza conduce alla vita eterna, l'inconsapevolezza alla morte. Chi si è risvegliato alla propria natura non muore, l'inconsapevole vive come già morto.21
Il passo successivo citato cioè il 26 può essere tradotto così:
L'inconsapevole agisce distrattamente. Il saggio invece custodisce la sua consapevolezza come il bene più prezioso.
http://www.dhamma.it/jsps/portal/tipitaka/dhammapada.jsp
L'uso fatto sopra mi sembra improprio.
Title: Re: L'intenzione nella pratica marziale
Post by: XinYiMan on October 04, 2010, 16:02:02 pm
Vi ringrazio per le precisazioni, però visto che avete chiamato in causa la “consapevolezza” per completare il discorso vi allego la parte del libro sulla consapevolezza e sulle altre qualità di base della mente in modo da dare più ampio spazio alla discussione visto che tanti leggono ma pochi rispondono.



Consapevolezza     
La consapevolezza è comunemente intesa come "essere coscienti di ...", ma in realtà è qualcosa di più complesso che presuppone anche un vero e proprio processo di conoscenza.
Quindi:

“Consapevolezza come processo dinamico di conoscenza che permette di prendere coscienza di.... “.

Una conoscenza, ovvio, che non scaturisce da un sapere esclusivamente mentale, intellettuale e astratto; ma da un sapere d’ordine diverso, diretto e immediato che nasce dall'esperienza di tutto il corpo e la mente, un sapere che è pratica attiva con tutto il proprio essere.
Dopo questa definizione di carattere generale, passiamo a precisare i contenuti di diversi tipi di consapevolezza che, pur avendo identica funzionalità, sono però differenti nel centro focale, agendo a diversi livelli di sviluppo. Abbiamo così la consapevolezza della forma corporea (Xing), dell'energia vitale (Qi) e della mente-cuore (Xin).
La suddivisione, data la loro naturale interdipendenza, è solo formale, non sostanziale: ogni problema inerente ad ognuna di esse, come pure ogni cosciente miglioramento, ha ripercussione sulle altre.

La consapevolezza corporea, che è il punto di partenza che apre la strada alle altre due, possiamo definirla come “la conoscenza di sé stessi attraverso il corpo”.

Conoscenza che prende l'avvio dall'immagine soggettiva che ognuno ha del proprio corpo, che si sviluppa per mezzo della percezione del proprio organismo dall'interno, sia per quanto riguarda la sua forma o struttura corporea  (Xing), sia per quanto riguarda le posizioni o posture (Shi) che può assumere nello spazio. Per comprendere meglio come avviene il processo di percezione che ci permette di costruire l'immagine del nostro corpo è opportuno introdurre il concetto di quello che in fisiologia è chiamato, analogamente ai cinque sensi, senso propriocettivo.
Dal punto di vista anatomico è presente in una forma molto ramificata in tutto l'organismo. I suoi recettori, definiti propriocettori, sono situati  in tutti i muscoli, tendini, legamenti e articolazioni dell'apparato motorio. Possedendo un livello molto alto di specificità informativa, i propriocettori ci forniscono le informazioni sulla postura del corpo.
Questa capacità sensoriale, che si aggiunge agli altri cinque sensi, la possiamo sinteticamente definire il “senso della percezione interiore di sé”, perché registrando ogni cambiamento posturale, ci permette di prendere coscienza di noi stessi. A rigor di termini è un senso cinestetico, in grado, quindi, di percepire le sensazioni provocate dal movimento (dal greco kinein, “muovere” e aisthetikòs, capace di sentire). Le informazioni cinestetiche sono la fonte più importante delle componenti spaziali e temporali della percezione umana: attraverso di esse, non solo prendiamo coscienza del nostro corpo, ma interagiamo con l'ambiente circostante. Da ciò si deduce che lo sviluppo della consapevolezza corporea non è un processo statico ma qualcosa che dinamicamente si costruisce, si struttura e si destruttura nel continuo rapporto con il mondo.
Operativamente, il praticante deve essere attento ad ogni movimento e posizione del corpo, deve affinare sempre di più la sua capacità di percezione delle variazioni toniche dei muscoli raffinando oltre misura la sensibilità cinestetica per sentire quali parti troppo tese devono essere rilassate,  e quali troppo deboli, invece, devono essere rinforzate; deve, quindi, rendere il suo corpo “intelligente” e “vivo”, deve essere in grado di differenziare la parte destra dalla sinistra, l'alta dalla bassa, l'anteriore dalla posteriore, il centro dalla periferia.

Dalla differenziazione delle varie parti strutturali deve essere in grado di passare all'integrazione, armonizzando la destra con la sinistra, l'alta con la bassa... e così di seguito in un processo di apprendimento sempre più sottile e raffinato in grado di ristabilire l'equilibrio dinamico di tutta la struttura corporea in maniera efficace ed economica. 

Differenziazione e integrazione sono le facce yin e yang di un unico processo che ci permette di capire la giusta ripartizione gerarchica e funzionale delle componenti fondamentali del nostro sistema psicofisico. Per esempio, capire che la parte anteriore del corpo, con le sue ampie zone ricettive è Yin, mentre la posteriore, con le sue zone a predominanza tonica è Yang, è fondamentale per non commettere errori che possono inficiare il lavoro di anni. Infatti il dorso, che con la sua solidità garantisce stabilità ed erezione alla colonna vertebrale, è complementare alla necessaria flessibilità della parte anteriore. Invertire questi ruoli solidificando, come avviene nelle palestre di body building, la parte anteriore con degli esercizi che sviluppano in maniera eccessiva le fasce muscolari locali, significa non solo alterare la giusta gerarchia funzionale, ma ignorare dove risiede la vera forza.
Altra fondamentale ripartizione funzionale è quella tra centro e periferia del corpo, e quindi tra forza centralizzata e periferica. E' dai potenti muscoli del centro che partono gli impulsi motori in una struttura efficiente ed armonizzata. La presa di coscienza di queste gerarchie funzionali ci permette di compiere correttamente qualsiasi azione sia nella vita quotidiana sia durante l'esecuzione di una tecnica marziale.
Senza sviluppo cosciente della consapevolezza corporea non c'è progresso nella pratica, perché non creandosi la fusione armonica  tra Yi (pensiero cosciente), Xing (forma corporea) e Qi (energia interna) manca il giusto modo di agire. Lo sviluppo della consapevolezza, è opportuno sottolinearlo, non significa semplicemente una vaga sensazione di stare bene nella propria pelle, ma è una reale sensazione di forza e vigore interno, che può con gli opportuni esercizi essere trasformata in forza fisica (Qi Sheng Jin).

Infine, la consapevolezza della mente-cuore, è la presa di coscienza dei propri processi mentali e delle proprie emozioni; è una attenzione continua  ai propri stati interiori,  che sviluppa la capacità introspettiva della mente di osservare sé stessa, la sua esperienza e le sue emozioni.


Intuizione (Le cinque qualità della mente)             

"Il Pensiero di una Mente Pura è Pura Intuizione"


Quando la mente è libera dai pensieri che la distraggono, i sensi funzionano in maniera chiara e finalizzata.
Quando la mente è chiara e trasparente come le limpide acque di un lago di montagna, allora riflette tutto quello che le sta attorno.

Questa capacità di una mente pacificata di entrare in risonanza con l'ambiente circostante, cogliendone le sottili sfumature, costituisce la base per lo sviluppo di un'altra caratteristica fondamentale: l'intuizione.

L'intuizione appartiene al regno dello spirito, e come lo spirito non può essere allenata direttamente, è un frutto che sorge spontaneo quando tutte le condizioni giuste coincidono. Come un contadino non lavora sul frutto, ma sul terreno e sulla pianta, così per sviluppare l'intuizione bisogna lavorare sul rilassamento e sulla pace interiore. Il contadino sa per esperienza che per ottenere dei buoni risultati non deve forzare la natura, ma deve seguirla e aiutarla  nel suo compito. Non può tirare il grano per farlo crescere più in fretta, ma deve avere un’infinita pazienza per farlo giungere a maturazione. Sa che non è  lui a cagionarla, ma è ben conscio degli sforzi quotidiani che deve compiere affinché la natura svolga al meglio la sua azione. Analogamente si deve comportare il praticante. Ogni tensione fisica o emotiva allontana l'obiettivo: andare oltre per eccesso di tensione è lo stesso che rimanere indietro, in ambedue i casi non si coglie il bersaglio. Bisogna liberarsi di ogni tensione e portare l'attenzione sui giusti mezzi e sul giusto modo di fare; solo allora si svilupperà quella tranquillità che assicura l'efficacia dello sforzo, e un bel giorno l'obiettivo sarà raggiunto in modo del tutto spontaneo. Sarà come cogliere un frutto maturo, un premio naturale prodotto dall'unione armonica delle cinque qualità della mente (Volontà, Attenzione, Concentrazione, Coscienza, Consapevolezza ), che sono, metaforicamente, come le dita di una mano che agendo assieme staccano il frutto maturo dall'albero.


Così come il pollice è il dito più importante della mano, ed è quello più in grado d’interagire con tutte le altre dita, analogamente la volontà è la qualità fondamentale della mente e rappresenta il terreno di coltura su cui crescono possono svilupparsi tutte le altre: dalla volontà si sviluppa l’attenzione, e quando si è “volontariamente attenti“ si sviluppa la concentrazione. Quando si è in grado di “concentrarsi volontariamente” sui propri stati interiori senza interruzioni per il tempo che si desidera, allora si sviluppa un'introspezione così costante da fare emergere uno stato di coscienza più profondo, che produce una nuova dimensione di esperienza personale in perfetta armonia con la nostra fonte più vera.
Quando questo avviene la mente si apre ad una conoscenza d’ordine superiore che sviluppa la vera consapevolezza. La fusione armonica di queste cinque qualità della mente apre le porte della pura intuizione e lo Yi evolve nello Shen.


"Il Pensiero di una Mente Pura è Pura Intuizione"
 "La Pura Intuizione  è Pura Percezione" 
"La Pura Percezione è Pura Sensibilità" 


Sviluppare la sensibilità richiede un particolare lavoro sia sul corpo sia sulla mente: come una sensibilissima bilancia dobbiamo essere in grado di percepire le differenze e le variazioni toniche dei nostri muscoli e dei nostri stati emotivi; senza questa abilità non c'è apprendimento, né evoluzione nella capacità di apprendere. Rigidità ed eccessivo uso della forza tolgono sensibilità, mentre, al contrario sensibilità e leggerezza affinano la percezione, cosicché anche una piuma che sfiora il corpo possa essere avvertita. Tutto il corpo, e in particolare braccia e gambe, devono diventare come degli acuti sensori che tengono sotto controllo l'ambiente circostante e l'avversario, così sensibili da cogliere ogni minima variazione, per potere adeguare ogni azione a quella avversaria.
Se non si sviluppa la sensibilità, allora bisogna imparare ad essere veloci fisicamente per essere in grado di parare o schivare un eventuale attacco. Se invece si ha la piena  percezione dei movimenti dell’avversario, lo si può precedere anche con un movimento “relativamente lento”. Molto spesso, le tecniche più spettacolari nascondono, nella rapidità del gesto, una scarsa percezione.

I veri maestri non sono mai spettacolari, la loro azione è sempre perfettamente calibrata, poco o niente traspare all'esterno, fuori sembra lento, dentro è veloce come il fulmine.
"Chi è lento nello spirito deve essere veloce con il corpo"
Title: Re: L'intenzione nella pratica marziale
Post by: Cobra75 on October 04, 2010, 16:30:26 pm
A parte l'ennesima pubblicita' al Gran Maestro della Tartaruga ("DragonBall" n.d.r.), devo dire che l'intenzione e' tutto.
L'Yi Quan si basa sull'intenzione, oltre che sui principi presi dalle 3 arti marziali interne per eccellenza (Bagua Zhang,Taiji Quan,Xing Yi Quan).
Title: Re: L'intenzione nella pratica marziale
Post by: Iperbole on October 04, 2010, 16:55:12 pm
A parte l'ennesima pubblicita' al Gran Maestro della Tartaruga ...

 XD
Title: Re: L'intenzione nella pratica marziale
Post by: XinYiMan on October 04, 2010, 17:20:27 pm
Non è pubblicità, semplicemente se scrivo io delle pappardelle i miei colleghi si accorgono che non stò lavorando ma stò chattando! Siccome ho tramite un OCR riportato alcuni testi da formato cartaceo a digitale faccio dei copia incolla di quei pezzi che poi spiegano bene quello che coincide con il mio pensiero! Se mi metto a scrivere tanto per dare una risposta i miei colleghi capiscono che chatto e non lavoro! Quindi al posto di fare commenti inutili, magari qualcosa di più costruttivo del "l'intenzione è tutto" sarebbe più costruttivo!
Title: Re: L'intenzione nella pratica marziale
Post by: Iperbole on October 04, 2010, 19:09:30 pm
Quindi al posto di fare commenti inutili, magari qualcosa di più costruttivo del "l'intenzione è tutto" sarebbe più costruttivo!

... e fattela na risata !   ;)
Title: Re: L'intenzione nella pratica marziale
Post by: Cobra75 on October 04, 2010, 23:28:44 pm
Quindi al posto di fare commenti inutili, magari qualcosa di più costruttivo del "l'intenzione è tutto" sarebbe più costruttivo!

... e fattela na risata !   ;)

Bravo Iperbole...

XinYiMan...almeno non faccio dei "copia-incolla"...se poi vogliamo parlare di "intenzione" decidiamo solo su che terreno:

- pub davanti ad una birra
- palestra facendo tui shou

 ;)
Title: Re: L'intenzione nella pratica marziale
Post by: XinYiMan on October 05, 2010, 07:37:01 am
Quindi al posto di fare commenti inutili, magari qualcosa di più costruttivo del "l'intenzione è tutto" sarebbe più costruttivo!

... e fattela na risata !   ;)

Bravo Iperbole...

XinYiMan...almeno non faccio dei "copia-incolla"...se poi vogliamo parlare di "intenzione" decidiamo solo su che terreno:

- pub davanti ad una birra
- palestra facendo tui shou

 ;)

Bhe io ti avevo già invitato in passato ad allenarti una volta con me, non mi hai mai risposto, però un po di allenamento insieme non mi dispiacerebbe!
Title: Re: L'intenzione nella pratica marziale
Post by: XinYiMan on October 05, 2010, 14:36:19 pm
Inoltre parlare dei principi non è pubblicità, ma comprensione di una pratica corretta!  :)

Quindi al posto di fare commenti inutili, magari qualcosa di più costruttivo del "l'intenzione è tutto" sarebbe più costruttivo!

... e fattela na risata !   ;)
Ma la risata si fa se uno mette la faccina e dimostra che voleva scherzare e non essere offensivo in maniera velata!
Title: Re: L'intenzione nella pratica marziale
Post by: Cobra75 on October 05, 2010, 23:16:51 pm
Inoltre parlare dei principi non è pubblicità, ma comprensione di una pratica corretta!  :)

Quindi al posto di fare commenti inutili, magari qualcosa di più costruttivo del "l'intenzione è tutto" sarebbe più costruttivo!

... e fattela na risata !   ;)
Ma la risata si fa se uno mette la faccina e dimostra che voleva scherzare e non essere offensivo in maniera velata!

Parlare di principi ok, ma puoi anche parlare di principi senza dire "nel 2° libro della genesi del Gran Maestro della Tartaruga si enuncia che...".
Si era gia' fatto un discorso sul NON fare pubblicita' ai propri maestri, ma tanto qui si prendon sempre fischi per fiaschi...
Title: Re: L'intenzione nella pratica marziale
Post by: XinYiMan on October 06, 2010, 07:47:04 am
Certo e così un eventuale lettore occasionale pensa che quella è tutta farina del mio sacco. In altre sedi ho menzionato pezzi del libro di Sun Lu Tang e ho menzionato il nome, ma a tutti è andato bene! Perchè invece se è del mio Maestro no!?  :(
Title: Re: L'intenzione nella pratica marziale
Post by: lü dongbin on October 06, 2010, 09:20:59 am
Certo e così un eventuale lettore occasionale pensa che quella è tutta farina del mio sacco. In altre sedi ho menzionato pezzi del libro di Sun Lu Tang e ho menzionato il nome, ma a tutti è andato bene! Perchè invece se è del mio Maestro no!? 
Personalmente ritengo corretto menzionare lo scrittore. Mi da il vantaggio di risparmiare eventuali soldi in stage, se capisco che non è in linea con il mio pensiero.
Però permettimi di avere la convinzione che quello che ha scritto SLT abbia altra caratura storico/pratica di ciò che oggi scrive FD.
Parere personale, chiaramente.
Title: Re: L'intenzione nella pratica marziale
Post by: XinYiMan on October 06, 2010, 09:47:23 am
Certo e così un eventuale lettore occasionale pensa che quella è tutta farina del mio sacco. In altre sedi ho menzionato pezzi del libro di Sun Lu Tang e ho menzionato il nome, ma a tutti è andato bene! Perchè invece se è del mio Maestro no!? 
Personalmente ritengo corretto menzionare lo scrittore. Mi da il vantaggio di risparmiare eventuali soldi in stage, se capisco che non è in linea con il mio pensiero.
Però permettimi di avere la convinzione che quello che ha scritto SLT abbia altra caratura storico/pratica di ciò che oggi scrive FD.
Parere personale, chiaramente.
Ma si nessuno mette in dubbio il valore di Sun Lu Tang, era solo un esempio il mio! Anche se ho letto il libro sullo Xing Yi del suddetto Maestro che ho trovato utile ma non come quelli di FD (sarà anche eprchè lo seguo), anche se sono consapevole che SLT è stato importantissimo per le Arti Marziali cinesi. Anche perchè SLT si è allenato con Guo Yun Shen, Cheng Ting Hua e il fondatore dello stile Wu di taiji.
Title: Re: L'intenzione nella pratica marziale
Post by: Grisù70 on October 06, 2010, 10:36:16 am
EEEE BAAAASSTAAAAA CON FLAVIO D.

non se ne può più....

e poi basta con tutta sta papardella fine a se stessa...bla bla..i tre poteri..bla bla..le 5 qualità...bla bla bla..le fusioni....il vapore che cuoce la perinea...la perinea che si fa cuocere dal vapore...bla bla e ribla bla bla bla...

 :)

ps:
un maestro (M maiuscola) di cui dire il nome è superfluo diceva e dice nonostante l'età ormai andata:
"praticate con semplicità...qualsiasi cosa che avete sentito da me dimenticatela...gli insegnamenti dicono molte cose...MA SE LA VOSTRA ESPERIENZA è MOLTO DEBOLE, allora potreste essere disturbati o rimanere confusi...non è essenziale sapere troppe cose"

saluti
Title: Re: L'intenzione nella pratica marziale
Post by: XinYiMan on October 06, 2010, 10:44:34 am
EEEE BAAAASSTAAAAA CON FLAVIO D.

non se ne può più....

e poi basta con tutta sta papardella fine a se stessa...bla bla..i tre poteri..bla bla..le 5 qualità...bla bla bla..le fusioni....il vapore che cuoce la perinea...la perinea che si fa cuocere dal vapore...bla bla e ribla bla bla bla...

 :)

ps:
un maestro (M maiuscola) di cui dire il nome è superfluo diceva e dice nonostante l'età ormai andata:
"praticate con semplicità...qualsiasi cosa che avete sentito da me dimenticatela...gli insegnamenti dicono molte cose...MA SE LA VOSTRA ESPERIENZA è MOLTO DEBOLE, allora potreste essere disturbati o rimanere confusi...non è essenziale sapere troppe cose"

saluti
Non è essenziale sapere troppe cose, ma è essenziale sapere quello che si stà facendo!

Se tu avessi letto i miei messaggi avresti capito che io faccio copia e incolla di queste pappardelle perchè non posso scrivere messaggi troppo lunghi e quindi non riesco ad esporre chiaramente le mie idee! Allora metto i passaggi che mi interessano al riguardo!

Quindi se i passaggi dei libri di FD mi tornano utili io li metto. Punto e basta! Mi sembra che ci sia libertà di pensiero, di parola e di scrittura in Italia. Quindi io stò rispettando la legge!

Spero di conoscerti dal vivo e di praticare con te, perchè ultimamente i tuoi messaggi sono alcuanto "strani", quello "strano" modo di scrivere che possono permettersi solo chi sa veramente fare o quelli che si riempiono la bocca di buoni propositi ma poi valgono poco. Spero davvero per me che se ci incontriamo appartieni alla categoria "so e so fare" almeno non butto via il mio tempo!  :)
Title: Re: L'intenzione nella pratica marziale
Post by: Grisù70 on October 06, 2010, 10:50:32 am
EEEE BAAAASSTAAAAA CON FLAVIO D.

non se ne può più....

e poi basta con tutta sta papardella fine a se stessa...bla bla..i tre poteri..bla bla..le 5 qualità...bla bla bla..le fusioni....il vapore che cuoce la perinea...la perinea che si fa cuocere dal vapore...bla bla e ribla bla bla bla...

 :)

ps:
un maestro (M maiuscola) di cui dire il nome è superfluo diceva e dice nonostante l'età ormai andata:
"praticate con semplicità...qualsiasi cosa che avete sentito da me dimenticatela...gli insegnamenti dicono molte cose...MA SE LA VOSTRA ESPERIENZA è MOLTO DEBOLE, allora potreste essere disturbati o rimanere confusi...non è essenziale sapere troppe cose"

saluti
Non è essenziale sapere troppe cose, ma è essenziale sapere quello che si stà facendo!

Se tu avessi letto i miei messaggi avresti capito che io faccio copia e incolla di queste pappardelle perchè non posso scrivere messaggi troppo lunghi e quindi non riesco ad esporre chiaramente le mie idee! Allora metto i passaggi che mi interessano al riguardo!

Quindi se i passaggi dei libri di FD mi tornano utili io li metto. Punto e basta! Mi sembra che ci sia libertà di pensiero, di parola e di scrittura in Italia. Quindi io stò rispettando la legge!

Spero di conoscerti dal vivo e di praticare con te, perchè ultimamente i tuoi messaggi sono alcuanto "strani", quello "strano" modo di scrivere che possono permettersi solo chi sa veramente fare o quelli che si riempiono la bocca di buoni propositi ma poi valgono poco. Spero davvero per me che se ci incontriamo appartieni alla categoria "so e so fare" almeno non butto via il mio tempo!  :)
se ti è utile per quietarti valgo pochissimo e meno di zero...perderesti il tuo tempo in quanto non ho nulla da dimostrarti...

semplicemente rispetto la legge...dico la mia :)
Title: Re: L'intenzione nella pratica marziale
Post by: XinYiMan on October 06, 2010, 10:54:33 am
EEEE BAAAASSTAAAAA CON FLAVIO D.

non se ne può più....

e poi basta con tutta sta papardella fine a se stessa...bla bla..i tre poteri..bla bla..le 5 qualità...bla bla bla..le fusioni....il vapore che cuoce la perinea...la perinea che si fa cuocere dal vapore...bla bla e ribla bla bla bla...

 :)

ps:
un maestro (M maiuscola) di cui dire il nome è superfluo diceva e dice nonostante l'età ormai andata:
"praticate con semplicità...qualsiasi cosa che avete sentito da me dimenticatela...gli insegnamenti dicono molte cose...MA SE LA VOSTRA ESPERIENZA è MOLTO DEBOLE, allora potreste essere disturbati o rimanere confusi...non è essenziale sapere troppe cose"

saluti
Non è essenziale sapere troppe cose, ma è essenziale sapere quello che si stà facendo!

Se tu avessi letto i miei messaggi avresti capito che io faccio copia e incolla di queste pappardelle perchè non posso scrivere messaggi troppo lunghi e quindi non riesco ad esporre chiaramente le mie idee! Allora metto i passaggi che mi interessano al riguardo!

Quindi se i passaggi dei libri di FD mi tornano utili io li metto. Punto e basta! Mi sembra che ci sia libertà di pensiero, di parola e di scrittura in Italia. Quindi io stò rispettando la legge!

Spero di conoscerti dal vivo e di praticare con te, perchè ultimamente i tuoi messaggi sono alcuanto "strani", quello "strano" modo di scrivere che possono permettersi solo chi sa veramente fare o quelli che si riempiono la bocca di buoni propositi ma poi valgono poco. Spero davvero per me che se ci incontriamo appartieni alla categoria "so e so fare" almeno non butto via il mio tempo!  :)
se ti è utile per quietarti valgo pochissimo e meno di zero...perderesti il tuo tempo in quanto non ho nulla da dimostrarti...

semplicemente rispetto la legge...dico la mia :)

Ma io sono sempre quieto! Magari il tuo valgo pochissimo per me è un valere tantissimo, quindi se avrò l'occasione di venire in sardegna a trovarti e tu sei disposto a dedicarmi del tempo, fosse anche solo un giorno sarò ben felice di stabilire io paragonato a quello che so fare io (quindi sempre riferito ad un parametro di confronto, che è il sottoscritto) se vali oppure no! Scusa la frase un po articolata male!
Title: Re: L'intenzione nella pratica marziale
Post by: Iperbole on October 06, 2010, 10:56:42 am
Riusciranno i nostri eroi a far sbroccare XinYiMan ?  ;)
Title: Re: L'intenzione nella pratica marziale
Post by: Grisù70 on October 06, 2010, 11:05:13 am
EEEE BAAAASSTAAAAA CON FLAVIO D.

non se ne può più....

e poi basta con tutta sta papardella fine a se stessa...bla bla..i tre poteri..bla bla..le 5 qualità...bla bla bla..le fusioni....il vapore che cuoce la perinea...la perinea che si fa cuocere dal vapore...bla bla e ribla bla bla bla...

 :)

ps:
un maestro (M maiuscola) di cui dire il nome è superfluo diceva e dice nonostante l'età ormai andata:
"praticate con semplicità...qualsiasi cosa che avete sentito da me dimenticatela...gli insegnamenti dicono molte cose...MA SE LA VOSTRA ESPERIENZA è MOLTO DEBOLE, allora potreste essere disturbati o rimanere confusi...non è essenziale sapere troppe cose"

saluti
Non è essenziale sapere troppe cose, ma è essenziale sapere quello che si stà facendo!

Se tu avessi letto i miei messaggi avresti capito che io faccio copia e incolla di queste pappardelle perchè non posso scrivere messaggi troppo lunghi e quindi non riesco ad esporre chiaramente le mie idee! Allora metto i passaggi che mi interessano al riguardo!

Quindi se i passaggi dei libri di FD mi tornano utili io li metto. Punto e basta! Mi sembra che ci sia libertà di pensiero, di parola e di scrittura in Italia. Quindi io stò rispettando la legge!

Spero di conoscerti dal vivo e di praticare con te, perchè ultimamente i tuoi messaggi sono alcuanto "strani", quello "strano" modo di scrivere che possono permettersi solo chi sa veramente fare o quelli che si riempiono la bocca di buoni propositi ma poi valgono poco. Spero davvero per me che se ci incontriamo appartieni alla categoria "so e so fare" almeno non butto via il mio tempo!  :)
se ti è utile per quietarti valgo pochissimo e meno di zero...perderesti il tuo tempo in quanto non ho nulla da dimostrarti...

semplicemente rispetto la legge...dico la mia :)

Ma io sono sempre quieto! Magari il tuo valgo pochissimo per me è un valere tantissimo, quindi se avrò l'occasione di venire in sardegna a trovarti e tu sei disposto a dedicarmi del tempo, fosse anche solo un giorno sarò ben felice di stabilire io paragonato a quello che so fare io (quindi sempre riferito ad un parametro di confronto, che è il sottoscritto) se vali oppure no! Scusa la frase un po articolata male!
ti dico subito che non ci sarà occasione...sono altri i presupposti per incontrare una persona...

scusa se disattendo le tue premesse ma mi infastidisce la valutazione...
e ripeto non ho nulla da dimostrare...

ho solo da "fare"...e dire la mia :)
Title: Re: L'intenzione nella pratica marziale
Post by: XinYiMan on October 06, 2010, 11:09:38 am
Va benissimo!
Title: Re: L'intenzione nella pratica marziale
Post by: lü dongbin on October 06, 2010, 11:22:26 am
Ma si nessuno mette in dubbio il valore di Sun Lu Tang, era solo un esempio il mio! Anche se ho letto il libro sullo Xing Yi del suddetto Maestro che ho trovato utile ma non come quelli di FD (sarà anche eprchè lo seguo), anche se sono consapevole che SLT è stato importantissimo per le Arti Marziali cinesi. Anche perchè SLT si è allenato con Guo Yun Shen, Cheng Ting Hua e il fondatore dello stile Wu di taiji.
Un passaggio scritto da altri e sottolineato da YM che avrei potuto scrivere io e che riassume il mio pensiero sui maestri circolanti in Italia nel 2010:
"Today society has little need for empty hand martial art, so overall our level of practice is low compared to say the 1800's. When practice is disengaged from reality, supply from demand, things can get strange, like instead of settling argument with realistic fights, or being famous because they defeated other famous fighters, we have people who are famous because who their ancestors are, because they published tons of videos, books, articles (can you imagine boxers or mma fighters becoming famous that way). They engage in verbal contests, where people say they're better than others just because they study a certain style, a certain branch within a certain style, has more forms, has older forms etc. People derive a sense of specialness just because they're in the process of learning some high level thing, not for having mastered it. These people are shallow and annoying. Everyone agree with you on that. "
http://rumsoakedfist.org/viewtopic.php?f=3&t=10560&st=0&sk=t&sd=a&start=75#p183565
Title: Re: L'intenzione nella pratica marziale
Post by: XinYiMan on October 06, 2010, 11:35:00 am
Ma si nessuno mette in dubbio il valore di Sun Lu Tang, era solo un esempio il mio! Anche se ho letto il libro sullo Xing Yi del suddetto Maestro che ho trovato utile ma non come quelli di FD (sarà anche eprchè lo seguo), anche se sono consapevole che SLT è stato importantissimo per le Arti Marziali cinesi. Anche perchè SLT si è allenato con Guo Yun Shen, Cheng Ting Hua e il fondatore dello stile Wu di taiji.
Un passaggio scritto da altri e sottolineato da YM che avrei potuto scrivere io e che riassume il mio pensiero sui maestri circolanti in Italia nel 2010:
"Today society has little need for empty hand martial art, so overall our level of practice is low compared to say the 1800's. When practice is disengaged from reality, supply from demand, things can get strange, like instead of settling argument with realistic fights, or being famous because they defeated other famous fighters, we have people who are famous because who their ancestors are, because they published tons of videos, books, articles (can you imagine boxers or mma fighters becoming famous that way). They engage in verbal contests, where people say they're better than others just because they study a certain style, a certain branch within a certain style, has more forms, has older forms etc. People derive a sense of specialness just because they're in the process of learning some high level thing, not for having mastered it. These people are shallow and annoying. Everyone agree with you on that. "
http://rumsoakedfist.org/viewtopic.php?f=3&t=10560&st=0&sk=t&sd=a&start=75#p183565


E' vero c'è tanta gente così. Quello che posso dire io è questo, io in passato ho conosciuto altri utenti del forum, tutti validi e da tutti ho imparato qualcosa, Grande Jedi, Raptox, MaxSp e Usque, Cobra75 e altri ok. Se ho scelto FD come mio Maestro è perchè mi ci trovo nella sua idea e quindi sono convinto di queste idee (uso i suoi scritti perchè sono ben articolati (cosa che io non riesco a fare) ed esaustivi secondo il mio modo di vedere), non per questo la conoscenza di altri utenti non mi è stata utile, anzi direi utilissima. Io quantomeno mi confronto e "giudico" ma non giudico nel senso cattivo del termine, ma nel senso buono del termine, chiunque quando conosce una persona nuova "giudica" anche se inconsciamente, vedi il detto "il primo impatto è quello che conta". Se qualcuno mi reputo fastidioso per me non ci sono problemi, non leggete i miei interventi e non entrate nei 3d aperti da me, perchè io ultimamente creo nuovi 3d per dare un po di linfa a questa sezione, ma ci si attacca sempre a caxxate o dettagli e non al senso del 3d. Per me andava bene ad esempio se cobra75 mi faceva un copia incolla di uno scritto del suo Maestro se non aveva voglia/modo di scrivere con parole sue l'uso dell'intenzione, ma spero che almeno su questo converrete con me scrivere "l'intenzione è tutto" equivale a scrivere niente! Ho preso come esempio il post di cobra, ma è solo un esempio, o peggio ancora, entrare in un 3d e ignorare l'argomento solo per dire che ci si è rotti di leggere "Flavio Daniele" e quantomeno sterile e inutile ai fini del 3d. Poteva grisù aprire un 3d nuovo in cui scriveva che si era rotto di Flavio Daniele e quindi essendo quello l'argomento si sarebbe parlato di quello! Comunque non ho mai detto che Flavio Daniele sia più bravo di Sun Lu Tang sia chiaro.
Title: Re: L'intenzione nella pratica marziale
Post by: baltoro 06 on October 06, 2010, 12:19:42 pm
ps:
un maestro (M maiuscola) di cui dire il nome è superfluo diceva e dice nonostante l'età ormai andata:
"praticate con semplicità...qualsiasi cosa che avete sentito da me dimenticatela...gli insegnamenti dicono molte cose...MA SE LA VOSTRA ESPERIENZA è MOLTO DEBOLE, allora potreste essere disturbati o rimanere confusi...non è essenziale sapere troppe cose"

saluti

Quoto!!!!!!
Avere accesso a molte informazioni, poter vedere molte cose, è bello, è utile, ma è pericoloso.
Title: Re: L'intenzione nella pratica marziale
Post by: insetto on October 06, 2010, 18:21:27 pm
Per me andava bene ad esempio se cobra75 mi faceva un copia incolla di uno scritto del suo Maestro se non aveva voglia/modo di scrivere con parole sue l'uso dell'intenzione, ma spero che almeno su questo converrete con me scrivere "l'intenzione è tutto" equivale a scrivere niente!

Quando si apre un 3D a mio avviso serve anche la voglia di dargli vita e alimentarlo e se uno ti spegne il fuocherello sul nascere, riaccendilo se ti interessa tenerlo vivo. Analogamente se lo fai in un luogo pubblico devi accettare critiche, anche non costruttive.

Spesso il motivo per cui posto non e' chiaro ne palese perche' io sono un po' contorto e perche' prenderla alla larga a volte fa emergere un sacco di cose senza creare fazioni contrapposte e flame.

Ho qui da qualche parte alcuni dei suoi libri. In certi momenti li ho trovati interessanti e non dico che non lo siano, ora pero' diciamo li trovo a volte un po' "prolissi".
Un po' come il walltext di sopra. Magari invece che sul lavoro fallo di sera incollando le parti che ti sembrano piu' interessanti, sulle quali si puo' discutere e costruire un filo, avendo circoscritto l'argomento.

Io personalmente non li leggo neppure data la lunghezza.
Title: Re: L'intenzione nella pratica marziale
Post by: Grisù70 on October 06, 2010, 18:37:46 pm
Poteva grisù aprire un 3d nuovo in cui scriveva che si era rotto di Flavio Daniele e quindi essendo quello l'argomento si sarebbe parlato di quello! Comunque non ho mai detto che Flavio Daniele sia più bravo di Sun Lu Tang sia chiaro.

devo dire che hai ragione....sono andato fuori tema...ho dato retta alla mia impulsività

detto questo non nascondo il mio limite: FASTIDIO...

bada bene che non mi infastidisci tu...mi infastidisce il prototipo di maestro che non divulga l'arte ma mercifica la stessa...
vedi.. io se avessi delle trasmissioni importanti e relative abilità scriverei per divulgare se lo stesso divulgare avesse un senso....parlare di cuore mente e altre fusioni è semplicemente dare in pasto nozioni (al pubblico che compra il libro, ossia cani e porci) VUOTE... hanno lo stesso valore (le nozioni) della carta da culo....se divulgo affinché gli altri apprendano certe cose (CON LA FINALITà NOBILE DI TRASMETTERE) le dico AL MOMENTO GIUSTO in palestra e dopo che sono sicuro che l'allievo è pronto ed ha esperito....

detto questo allora perché si scrivono libri?
 1) per costruirsi un personaggio che è l'immagine pubblicitaria di un gran carrozzone

2) per infastidire indirettamente chi ha il limite umano di infastidirsi per questo genere di dinamiche da multinazionale marziale

e non aggiungo altro perché non sarebbe corretto....non conoscendo direttamente la persona....mi riferisco infatti al "prototipo" di personaggio che ha la priorità di fatturare prima di "trasmettere"...

POI ALTRA COSA è SCRIVERE LIBRI ED ESSERE UNO SCRITTORE, UNO STORICO, UN SAPIENTE ILLUMINATO...

mah.....ora rifletto perché un Park non mi infastidisce così tanto...forse perché ha quasi incrinato una costola a Lu :D :D....eh eh sono pieno di contraddizioni....

fine ot...e tante scuse

Title: Re: L'intenzione nella pratica marziale
Post by: Iperbole on October 06, 2010, 19:19:00 pm
OT
bah , io non sono colto come insetto e grisu' ... quindi lo dico a modo mio :
XinYiMan sembri un bravo ragazzo , ma sto fatto che ogni volta tiri in ballo FD o la NeiDan puo' dar fastidio , a me ad esempio da fastidio (e a te puo' tranquillamente non fregartene un piffero ovviamente ).
Sembra che tu sia un pubblicitario piu' che un utente , se poi non e' cosi' sono felice di sbagliarmi ;)
Title: Re: L'intenzione nella pratica marziale
Post by: maxsp on October 06, 2010, 19:52:02 pm

E' vero c'è tanta gente così. Quello che posso dire io è questo, io in passato ho conosciuto altri utenti del forum, tutti validi e da tutti ho imparato qualcosa, Grande Jedi, Raptox, MaxSp e Usque, Cobra75 e altri ok. Se ho scelto FD come mio Maestro è perchè mi ci trovo nella sua idea e quindi sono convinto di queste idee (uso i suoi scritti perchè sono ben articolati (cosa che io non riesco a fare) ed esaustivi secondo il mio modo di vedere)[...]


Scusa Xin,ma con Usque e me non hai mai praticato,non ci hai mai toccato con mano e non sai quello che facciamo;ora non vedo come puoi avere imparato qualcosa(qualsiasi cosa tu intenda) ...va benissimo che segui FD e i suoi insegnamenti,però, per favore,ok gli insulti e tutto quanto,ma mettiamoci un limite ...non paragonare le esperienze,la pratica e le abilità di Usque e mie con quelle(tutte rispettabilissime per l'amor d'Iddio) di FD e gli altri che hai citato

grazie

:)
Title: Re: L'intenzione nella pratica marziale
Post by: insetto on October 06, 2010, 20:09:52 pm
Scusa Xin,ma con Usque e me non hai mai praticato,non ci hai mai toccato con mano e non sai quello che facciamo;ora non vedo come puoi avere imparato qualcosa(qualsiasi cosa tu intenda) ...va benissimo che segui FD e i suoi insegnamenti,però, per favore,ok gli insulti e tutto quanto,ma mettiamoci un limite ...non paragonare le esperienze,la pratica e le abilità di Usque e mie con quelle(tutte rispettabilissime per l'amor d'Iddio) di FD e gli altri che hai citato

grazie

:)


A me max sinceramente il commento di XYM non sembrava ne denigratorio ne focalizzato su di voi. A mio avviso era un commento di convenienza per dire "siete tutti bravi ma a me piace FD". Che non c'e' nulla di male La tua frase in neretto mi suona una difesa da un'attacco che non c'e' stato, o almeno io l'ho percepita cosi.

Senza voglia di creare polemica ma con l'intento di far notare che basta veramente un cerino a volte per creare un'incendio.
Title: Re: L'intenzione nella pratica marziale
Post by: maxsp on October 06, 2010, 20:12:30 pm
non c'è nessun incendio da creare o da spegnere...come ho più volte ripetuto, sulle cose serie,come reputo la mia pratica,mi piace la precisione;non voglio togliere nulla a nessuno,ma non si può dire di aver imparato qualcosa da me senza avermi neanche conosciuto..mi sembra giusto no?
Title: Re: L'intenzione nella pratica marziale
Post by: Cobra75 on October 06, 2010, 20:33:59 pm
OT
bah , io non sono colto come insetto e grisu' ... quindi lo dico a modo mio :
XinYiMan sembri un bravo ragazzo , ma sto fatto che ogni volta tiri in ballo FD o la NeiDan puo' dar fastidio , a me ad esempio da fastidio (e a te puo' tranquillamente non fregartene un piffero ovviamente ).
Sembra che tu sia un pubblicitario piu' che un utente , se poi non e' cosi' sono felice di sbagliarmi ;)

Ooohhhh......finalmente qualcuno che ha aperto gli occhi e ragionato...
Tutte le volte ad infilare il Gran Maestro della Tartaruga, il lineage, "l'allievo diretto e' meglio , quello pubblico e' una chiavica".

XinYiMan...da me non hai imparato nulla...perche' io sono nulla...
Ma son sempre piu' giustificato di te perche' pratico solo da 4 anni...
Title: Re: L'intenzione nella pratica marziale
Post by: Cobra75 on October 06, 2010, 20:34:26 pm
non c'è nessun incendio da creare o da spegnere...come ho più volte ripetuto, sulle cose serie,come reputo la mia pratica,mi piace la precisione;non voglio togliere nulla a nessuno,ma non si può dire di aver imparato qualcosa da me senza avermi neanche conosciuto..mi sembra giusto no?

Quoto in pieno...
Title: Re: L'intenzione nella pratica marziale
Post by: Ván on October 06, 2010, 21:52:07 pm
Madonna ragazzi... già siam pochi, già ci prendono per il culo gli altri, dobbiamo darci addosso anche tra di noi? Sembriamo la sinistra  :-X
Title: Re: L'intenzione nella pratica marziale
Post by: insetto on October 06, 2010, 21:58:48 pm
Madonna ragazzi... già siam pochi, già ci prendono per il culo gli altri, dobbiamo darci addosso anche tra di noi? Sembriamo la sinistra  :-X

Ben detto. Non e' meglio parlare dei classici? ;)

Title: Re: L'intenzione nella pratica marziale
Post by: XinYiMan on October 07, 2010, 07:53:38 am

E' vero c'è tanta gente così. Quello che posso dire io è questo, io in passato ho conosciuto altri utenti del forum, tutti validi e da tutti ho imparato qualcosa, Grande Jedi, Raptox, MaxSp e Usque, Cobra75 e altri ok. Se ho scelto FD come mio Maestro è perchè mi ci trovo nella sua idea e quindi sono convinto di queste idee (uso i suoi scritti perchè sono ben articolati (cosa che io non riesco a fare) ed esaustivi secondo il mio modo di vedere)[...]


Scusa Xin,ma con Usque e me non hai mai praticato,non ci hai mai toccato con mano e non sai quello che facciamo;ora non vedo come puoi avere imparato qualcosa(qualsiasi cosa tu intenda) ...va benissimo che segui FD e i suoi insegnamenti,però, per favore,ok gli insulti e tutto quanto,ma mettiamoci un limite ...non paragonare le esperienze,la pratica e le abilità di Usque e mie con quelle(tutte rispettabilissime per l'amor d'Iddio) di FD e gli altri che hai citato

grazie

:)


Vedi MaxSP io vi ho visti dal vivo ed è vero che le nostre pratiche non coincidono, ma quando avete fatto la vostra parte al multistage ho apprezzato molto il vostro entusiasmo, la voglia di fare e il vostro carisma, è ho appreso anche questo da quel nostro breve incontro "la voglia di fare" e da allora mi alleno con rinnovato fervore! Non si impara solo a livello fisico!

 :)
Title: Re: L'intenzione nella pratica marziale
Post by: XinYiMan on October 07, 2010, 07:55:42 am
Per me andava bene ad esempio se cobra75 mi faceva un copia incolla di uno scritto del suo Maestro se non aveva voglia/modo di scrivere con parole sue l'uso dell'intenzione, ma spero che almeno su questo converrete con me scrivere "l'intenzione è tutto" equivale a scrivere niente!

Quando si apre un 3D a mio avviso serve anche la voglia di dargli vita e alimentarlo e se uno ti spegne il fuocherello sul nascere, riaccendilo se ti interessa tenerlo vivo. Analogamente se lo fai in un luogo pubblico devi accettare critiche, anche non costruttive.

Spesso il motivo per cui posto non e' chiaro ne palese perche' io sono un po' contorto e perche' prenderla alla larga a volte fa emergere un sacco di cose senza creare fazioni contrapposte e flame.

Ho qui da qualche parte alcuni dei suoi libri. In certi momenti li ho trovati interessanti e non dico che non lo siano, ora pero' diciamo li trovo a volte un po' "prolissi".
Un po' come il walltext di sopra. Magari invece che sul lavoro fallo di sera incollando le parti che ti sembrano piu' interessanti, sulle quali si puo' discutere e costruire un filo, avendo circoscritto l'argomento.

Io personalmente non li leggo neppure data la lunghezza.
Il fatto che a casa non ho internet!  :(

E poi arrivo la mattina e vedo le risposte, in questo caso ho aperto io il 3d, ma mi è venuto in mente in quel momento!
Title: Re: L'intenzione nella pratica marziale
Post by: XinYiMan on October 07, 2010, 08:00:02 am
Poteva grisù aprire un 3d nuovo in cui scriveva che si era rotto di Flavio Daniele e quindi essendo quello l'argomento si sarebbe parlato di quello! Comunque non ho mai detto che Flavio Daniele sia più bravo di Sun Lu Tang sia chiaro.

devo dire che hai ragione....sono andato fuori tema...ho dato retta alla mia impulsività

detto questo non nascondo il mio limite: FASTIDIO...

bada bene che non mi infastidisci tu...mi infastidisce il prototipo di maestro che non divulga l'arte ma mercifica la stessa...
vedi.. io se avessi delle trasmissioni importanti e relative abilità scriverei per divulgare se lo stesso divulgare avesse un senso....parlare di cuore mente e altre fusioni è semplicemente dare in pasto nozioni (al pubblico che compra il libro, ossia cani e porci) VUOTE... hanno lo stesso valore (le nozioni) della carta da culo....se divulgo affinché gli altri apprendano certe cose (CON LA FINALITà NOBILE DI TRASMETTERE) le dico AL MOMENTO GIUSTO in palestra e dopo che sono sicuro che l'allievo è pronto ed ha esperito....

detto questo allora perché si scrivono libri?
 1) per costruirsi un personaggio che è l'immagine pubblicitaria di un gran carrozzone

2) per infastidire indirettamente chi ha il limite umano di infastidirsi per questo genere di dinamiche da multinazionale marziale

e non aggiungo altro perché non sarebbe corretto....non conoscendo direttamente la persona....mi riferisco infatti al "prototipo" di personaggio che ha la priorità di fatturare prima di "trasmettere"...

POI ALTRA COSA è SCRIVERE LIBRI ED ESSERE UNO SCRITTORE, UNO STORICO, UN SAPIENTE ILLUMINATO...

mah.....ora rifletto perché un Park non mi infastidisce così tanto...forse perché ha quasi incrinato una costola a Lu :D :D....eh eh sono pieno di contraddizioni....

fine ot...e tante scuse





    Premessa: se il tuo discorso era solo di carattere generale e non personale, considera anche il mio alla stessa maniera.
    Se tu avessi “esperito” la fusione cuore-mente nel tuo cuore non albergherebbe tanta acrimonia, e la tua mente non confonderebbe i vari livelli della trasmissione (libri=studio personale – lezioni in palestra=trasmissione diretta e pratica) attribuendo ad altri solo quello che c’è nella sua mente.

Come fai ad affermare certe cose se non hai mai partecipato a una sua lezione, se neanche lo conosci e non sai cosa insegna e come lo insegna? Se lo avessi fatto ti saresti accorto che il maestro Daniele non scrive e non parla di cose che non è in grado di fare, di trasmettere e.... soprattutto di dimostrare, e può farlo a livello che uno preferisce: dalla chiacchierata amichevole, passando per un convegno di professori e scienziati (il resoconto lo trovi sul http://ecam.oxfordjournals.org/cgi/reprint/nem039?ijkey=ouqp22Nl2EVA7LU&keytype=ref - Rivista edita dalla Oxford University mica dall’editore della rivista della bocciofila della Val Troncea) fino al.....combattimento. O forse pensi che un maestro di aikido parta dalla Sicilia, o un maestro di ju jitsu dalla puglia e altri maestri di karate, judo, wing tzung, (...e stiamo parlando di maestri conosciuti a livello nazionale) vadano a Bologna da tutta Italia tutti i mesi solo per la sua “immagine pubblicitaria”? Pensi che sono così inesperti da non essere in grado di capire, dopo 20/30 anni di esperienza marziale, se hanno davanti “AD di una multinazionale marziale” o un uomo che insegna con il cuore-mente connessi? 

Questa categoria di libri si scrivono per amore dell’arte praticata e per diffondere la cultura marziale, non certo per soldi. Con il 3-4% di un migliaio di copie c’è poco da “fatturare” non ti fai neanche una settimana di vacanza (questi sono i numeri dell’editoria marziale - su oltre un milione di praticanti sono pochissimi quelli che leggono ...e forse ci sei anche tu), mentre per scrivere “le perle da dare a cani e porci” come affermi tu ci vogliono più dieci anni di impegno continuo, visto che i suoi testi non sono copia e incolla, né traduzioni di altri testi, e ti/vi sfido a dimostrare il contrario. Se tu avessi le “relative abilità nello scrivere” (parole tue) lo faresti? Ho miei dubbi! A me, dal punto di vista commerciale, non sembra una attività redditizia! Lo è, invece, dal punto di vista dell’amore per l’arte. Criticare dietro una tastiera è facile, perché non provi tu a farti quasi tutti i week end fuori casa macinando miglia di chilometri l’anno per trasmettere direttamente sul posto al “momento giusto in palestra” come fa il maestro Daniele?

Infine, se tu avessi “esperito” (sempre parole tue) per davvero la relazione cuore-mente leggeresti quello che c’è scritto fregandotene chi l’ha scritto e valutando semplicemente se quello che è scritto è scritto bene e se ha un valore. Se leggi con il cuore un libro (e non con la mente prevenuta e rancorosa) chi l’ha scritto e perché l’ha scritto non ha nessuna importanza. Mentre è importante se si fanno delle affermazioni offensive personali, che chi le fa sia dotato di esperienza e conoscenza, e le motivi dati alla mano ma, se non è così, è più saggio ed educato stare zitti, o fare come si faceva una volta, si va a dirle in faccia al diretto interessato.
       

“detto questo non nascondo il mio limite: FASTIDIO...

bada bene che non mi infastidisci tu...mi infastidisce il prototipo di maestro che non divulga l'arte ma mercifica la stessa...
vedi.. io se avessi delle trasmissioni importanti e relative abilità scriverei per divulgare se lo stesso divulgare avesse un senso....parlare di cuore mente e altre fusioni è semplicemente dare in pasto nozioni (al pubblico che compra il libro, ossia cani e porci) VUOTE... hanno lo stesso valore (le nozioni) della carta da culo....se divulgo affinché gli altri apprendano certe cose (CON LA FINALITà NOBILE DI TRASMETTERE) le dico AL MOMENTO GIUSTO in palestra e dopo che sono sicuro che l'allievo è pronto ed ha esperito....

detto questo allora perché si scrivono libri?
 1) per costruirsi un personaggio che è l'immagine pubblicitaria di un gran carrozzone

2) per infastidire indirettamente chi ha il limite umano di infastidirsi per questo genere di dinamiche da multinazionale marziale

e non aggiungo altro perché non sarebbe corretto....non conoscendo direttamente la persona....mi riferisco infatti al "prototipo" di personaggio che ha la priorità di fatturare prima di "trasmettere"...

POI ALTRA COSA è SCRIVERE LIBRI ED ESSERE UNO SCRITTORE, UNO STORICO, UN SAPIENTE ILLUMINATO...

mah.....ora rifletto perché un Park non mi infastidisce così tanto...forse perché ha quasi incrinato una costola a Lu  ....eh eh sono pieno di contraddizioni....

fine ot...e tante scuse”


E dopo questo vorrà dire che non metto più da dove prendo i testi, neanche fossero di altri autori!
Title: Re: L'intenzione nella pratica marziale
Post by: Grisù70 on October 07, 2010, 08:36:29 am
nel mio cuore alberga "fastidio" per certe espressioni di scuole azienda....e non certo esperendo "altre cose"  che ne passa la consapevolezza e la tristezza...
per il resto ognuno e libero di andare a trovare chi vuole, conosco tanta gente tramite internet che va a trovare maestri di mia lontana conoscenza che vivono di Wudang e stage, e non ti dico il baraccone...questo per rispondere alle tue affermazioni secondo cui il valore di un maestro è direttamente proporzionale alla quantità di gente che va a trovarlo....non si verifica così l'attendibilità...
giusto per dialogare eh...niente acrimonia (minchia che termine pomposo  :D)..

ciao :)

Title: Re: L'intenzione nella pratica marziale
Post by: Grisù70 on October 07, 2010, 08:46:28 am
di vista dell’amore per l’arte. Criticare dietro una tastiera è facile, perché non provi tu a farti quasi tutti i week end fuori casa macinando miglia di chilometri l’anno per trasmettere direttamente sul posto al “momento giusto in palestra” come fa il maestro Daniele?


gratis?

ps:
lungi da me essere offensivo...mi spiace ma è il gioco di cui parlavi: esprimere critiche in piena libertà...solo opinioni niente offese

se io penso che una scuola sia un'azienda non credo possa offendere...è come dire che berlusca si offenda se gli danno del barzelletiere...mi pare che per non offendersi debba smettere di raccontarle (le barzellette)

ciao :)
Title: Re: L'intenzione nella pratica marziale
Post by: XinYiMan on October 07, 2010, 09:08:08 am
di vista dell’amore per l’arte. Criticare dietro una tastiera è facile, perché non provi tu a farti quasi tutti i week end fuori casa macinando miglia di chilometri l’anno per trasmettere direttamente sul posto al “momento giusto in palestra” come fa il maestro Daniele?


gratis?

ps:
lungi da me essere offensivo...mi spiace ma è il gioco di cui parlavi: esprimere critiche in piena libertà...solo opinioni niente offese

se io penso che una scuola sia un'azienda non credo possa offendere...è come dire che berlusca si offenda se gli danno del barzelletiere...mi pare che per non offendersi debba smettere di raccontarle (le barzellette)

ciao :)
Ok tu pensa pure quello che vuoi, io le mie motivazioni le ho date, non mi interessa portare avanti la discussione!
Unica cosa, tu vai a lavorare gratis!? Beneffattore!
Buona pratica
Title: Re: L'intenzione nella pratica marziale
Post by: Grisù70 on October 07, 2010, 09:30:52 am
di vista dell’amore per l’arte. Criticare dietro una tastiera è facile, perché non provi tu a farti quasi tutti i week end fuori casa macinando miglia di chilometri l’anno per trasmettere direttamente sul posto al “momento giusto in palestra” come fa il maestro Daniele?


gratis?

ps:
lungi da me essere offensivo...mi spiace ma è il gioco di cui parlavi: esprimere critiche in piena libertà...solo opinioni niente offese

se io penso che una scuola sia un'azienda non credo possa offendere...è come dire che berlusca si offenda se gli danno del barzelletiere...mi pare che per non offendersi debba smettere di raccontarle (le barzellette)

ciao :)
Ok tu pensa pure quello che vuoi, io le mie motivazioni le ho date, non mi interessa portare avanti la discussione!
Unica cosa, tu vai a lavorare gratis!? Beneffattore!
Buona pratica

ma infatti...è un vicolo cieco...

ps:
per me il lavoro è altro...

buona pratica anche a te
 :)
Title: Re: L'intenzione nella pratica marziale
Post by: maxsp on October 07, 2010, 10:14:21 am
Madonna ragazzi... già siam pochi, già ci prendono per il culo gli altri, dobbiamo darci addosso anche tra di noi? Sembriamo la sinistra  :-X

più che lamentarti dovresti cercare di capire perchè

gli altri Vi prendono per il culo
Title: Re: L'intenzione nella pratica marziale
Post by: maxsp on October 07, 2010, 10:17:15 am

E' vero c'è tanta gente così. Quello che posso dire io è questo, io in passato ho conosciuto altri utenti del forum, tutti validi e da tutti ho imparato qualcosa, Grande Jedi, Raptox, MaxSp e Usque, Cobra75 e altri ok. Se ho scelto FD come mio Maestro è perchè mi ci trovo nella sua idea e quindi sono convinto di queste idee (uso i suoi scritti perchè sono ben articolati (cosa che io non riesco a fare) ed esaustivi secondo il mio modo di vedere)[...]


Scusa Xin,ma con Usque e me non hai mai praticato,non ci hai mai toccato con mano e non sai quello che facciamo;ora non vedo come puoi avere imparato qualcosa(qualsiasi cosa tu intenda) ...va benissimo che segui FD e i suoi insegnamenti,però, per favore,ok gli insulti e tutto quanto,ma mettiamoci un limite ...non paragonare le esperienze,la pratica e le abilità di Usque e mie con quelle(tutte rispettabilissime per l'amor d'Iddio) di FD e gli altri che hai citato

grazie

:)


Vedi MaxSP io vi ho visti dal vivo ed è vero che le nostre pratiche non coincidono, ma quando avete fatto la vostra parte al multistage ho apprezzato molto il vostro entusiasmo, la voglia di fare e il vostro carisma, è ho appreso anche questo da quel nostro breve incontro "la voglia di fare" e da allora mi alleno con rinnovato fervore! Non si impara solo a livello fisico!

 :)

Xin non abbiamo fatto niente in quel multistage  :)
Title: Re: L'intenzione nella pratica marziale
Post by: Raptox on October 07, 2010, 10:22:22 am
 :=) :=) :=)..ieri sera ero a mangiare una pizza con Wang, chissà come spuntano sempre interessanti argomenti...tipo: è inutile ripetere quello che ci è stato insegnato senza averlo capito...ma è una cosa che fanno in troppi (detto da lui)

buona pratica a tutti!! :om: :om:
Title: Re: L'intenzione nella pratica marziale
Post by: baltoro 06 on October 07, 2010, 10:30:20 am
OT
bah , io non sono colto come insetto e grisu' ... quindi lo dico a modo mio :
XinYiMan sembri un bravo ragazzo , ..........................

XYM é  un bravo ragazzo.
Title: Re: L'intenzione nella pratica marziale
Post by: insetto on October 07, 2010, 10:48:17 am

E' vero c'è tanta gente così. Quello che posso dire io è questo, io in passato ho conosciuto altri utenti del forum, tutti validi e da tutti ho imparato qualcosa, Grande Jedi, Raptox, MaxSp e Usque, Cobra75 e altri ok. Se ho scelto FD come mio Maestro è perchè mi ci trovo nella sua idea e quindi sono convinto di queste idee (uso i suoi scritti perchè sono ben articolati (cosa che io non riesco a fare) ed esaustivi secondo il mio modo di vedere)[...]


Scusa Xin,ma con Usque e me non hai mai praticato,non ci hai mai toccato con mano e non sai quello che facciamo;ora non vedo come puoi avere imparato qualcosa(qualsiasi cosa tu intenda) ...va benissimo che segui FD e i suoi insegnamenti,però, per favore,ok gli insulti e tutto quanto,ma mettiamoci un limite ...non paragonare le esperienze,la pratica e le abilità di Usque e mie con quelle(tutte rispettabilissime per l'amor d'Iddio) di FD e gli altri che hai citato

grazie

:)


Vedi MaxSP io vi ho visti dal vivo ed è vero che le nostre pratiche non coincidono, ma quando avete fatto la vostra parte al multistage ho apprezzato molto il vostro entusiasmo, la voglia di fare e il vostro carisma, è ho appreso anche questo da quel nostro breve incontro "la voglia di fare" e da allora mi alleno con rinnovato fervore! Non si impara solo a livello fisico!

 :)

XYM - maxSP : 1-0

:D
Title: Re: L'intenzione nella pratica marziale
Post by: XinYiMan on October 07, 2010, 11:08:05 am
OT
bah , io non sono colto come insetto e grisu' ... quindi lo dico a modo mio :
XinYiMan sembri un bravo ragazzo , ..........................

XYM é  un bravo ragazzo.
Troppo buono!
Title: Re: L'intenzione nella pratica marziale
Post by: XinYiMan on October 07, 2010, 11:59:05 am

E' vero c'è tanta gente così. Quello che posso dire io è questo, io in passato ho conosciuto altri utenti del forum, tutti validi e da tutti ho imparato qualcosa, Grande Jedi, Raptox, MaxSp e Usque, Cobra75 e altri ok. Se ho scelto FD come mio Maestro è perchè mi ci trovo nella sua idea e quindi sono convinto di queste idee (uso i suoi scritti perchè sono ben articolati (cosa che io non riesco a fare) ed esaustivi secondo il mio modo di vedere)[...]


Scusa Xin,ma con Usque e me non hai mai praticato,non ci hai mai toccato con mano e non sai quello che facciamo;ora non vedo come puoi avere imparato qualcosa(qualsiasi cosa tu intenda) ...va benissimo che segui FD e i suoi insegnamenti,però, per favore,ok gli insulti e tutto quanto,ma mettiamoci un limite ...non paragonare le esperienze,la pratica e le abilità di Usque e mie con quelle(tutte rispettabilissime per l'amor d'Iddio) di FD e gli altri che hai citato

grazie

:)


Vedi MaxSP io vi ho visti dal vivo ed è vero che le nostre pratiche non coincidono, ma quando avete fatto la vostra parte al multistage ho apprezzato molto il vostro entusiasmo, la voglia di fare e il vostro carisma, è ho appreso anche questo da quel nostro breve incontro "la voglia di fare" e da allora mi alleno con rinnovato fervore! Non si impara solo a livello fisico!

 :)

Xin non abbiamo fatto niente in quel multistage  :)
Vorrà dire che dobbiamo rimediare!  Prometto di venirvi a trovare se vi va, solo dobbiamo far coincidere un po di cose. Sempre se mi volete sia chairo :)
Title: Re: L'intenzione nella pratica marziale
Post by: maxsp on October 07, 2010, 12:07:48 pm
Xin che domande fai?
il tatami della nostra palestra è un luogo di incontro e scambio ,ed è sempre aperto a tutti
Title: Re: L'intenzione nella pratica marziale
Post by: XinYiMan on October 07, 2010, 12:12:20 pm
Xin che domande fai?
il tatami della nostra palestra è un luogo di incontro e scambio ,ed è sempre aperto a tutti

Benissimo, ora mi informo su orari dei treni e mezzi per arrivare da voi, che da solo in macchina non mi va tanto! Non amo guidare! Poi ci mettiamo daccordo sulla data esatta, per me l'ideale sarebbe di sabato! Voi vi allenate di sabato!?
Title: Re: L'intenzione nella pratica marziale
Post by: maxsp on October 07, 2010, 12:24:55 pm
dipende,SAB e DOM solo se ci sono persone esterne al club;
comunque ci accordiamo tanto la palestra è disponibile sempre
Title: Re: L'intenzione nella pratica marziale
Post by: XinYiMan on October 07, 2010, 12:56:09 pm
dipende,SAB e DOM solo se ci sono persone esterne al club;
comunque ci accordiamo tanto la palestra è disponibile sempre
Benissimo! Dalla stazione di La Spezia alla palestra quanto c'è?
Title: Re: L'intenzione nella pratica marziale
Post by: maxsp on October 07, 2010, 15:24:10 pm
dalla stazione di Sarzana(prima fermata dopo LA Spezia) sono 5 minuti a piedi
Title: Re: L'intenzione nella pratica marziale
Post by: XinYiMan on October 07, 2010, 15:40:09 pm
dalla stazione di Sarzana(prima fermata dopo LA Spezia) sono 5 minuti a piedi

Moooolto bene! Allora domani ti dico qualcosa di più sicuro!  :)
Title: Re: L'intenzione nella pratica marziale
Post by: maxsp on October 07, 2010, 16:03:44 pm
ok
Title: Re: L'intenzione nella pratica marziale
Post by: Ván on October 07, 2010, 21:28:00 pm
Madonna ragazzi... già siam pochi, già ci prendono per il culo gli altri, dobbiamo darci addosso anche tra di noi? Sembriamo la sinistra  :-X

più che lamentarti dovresti cercare di capire perchè

gli altri Vi prendono per il culo
Ti ci metti d'impegno o ti viene naturale?
Title: Re: L'intenzione nella pratica marziale
Post by: maxsp on October 11, 2010, 12:29:50 pm
dalla stazione di Sarzana(prima fermata dopo LA Spezia) sono 5 minuti a piedi

Moooolto bene! Allora domani ti dico qualcosa di più sicuro!  :)

Xin tutto ok?non farmi preoccupare,se ci sei batti un colpo  :)
Title: Re: L'intenzione nella pratica marziale
Post by: XinYiMan on October 11, 2010, 13:14:38 pm
dalla stazione di Sarzana(prima fermata dopo LA Spezia) sono 5 minuti a piedi

Moooolto bene! Allora domani ti dico qualcosa di più sicuro!  :)

Xin tutto ok?non farmi preoccupare,se ci sei batti un colpo  :)
Si ci sono! C'è solo il problema che venendo giù in treno mi mangio una mezza giornata di allenamento, partendo alle 7 sarei li verso le 13.30, quindi stavo guardando come conveniva fare! Appena mi metto in bolla ti dico qualcosa di più!  :)