Ar.Ma.
Martial Sharing => Interstile - discussioni in comune => Topic started by: Gargoyle on January 03, 2011, 10:02:57 am
-
Approfitto della presenza nel forum di istruttori e maestri di varie arti per fare una semplice e banale domanda: con chi si allenano i maestri?
Tento di spiegarmi meglio:
l’allenamento e la pratica costante, sono il modo per diventare bravi in quello che si fa, per conservare questa capacità nel tempo e per perfezionarla sempre meglio
negli anni, nella varie palestre, dojo e federazioni, ho incontrato diversi maestri, molti di questi erano impegnati nelle loro lezioni di AM quasi tutte le sere della settimana e passavano queste lezioni a dedicarsi completamente ai loro studenti, seguendoli con tutta l’attenzione necessaria.
Ora immagino che durante questo tipo di lezioni, l’eventuale pratica di un maestro sia relativa, giusto per mostrare le tecniche da insegnare, dare eventuali correzioni e subirne qualcuna per accertarsi che chi la stia eseguendo faccia un buon lavoro.
Magari pratica un po’ più “seriamente” con studenti più anziani, ma nella mia esperienza, gli ho sempre visti dedicare più tempo ai praticanti novizi
Come fanno quindi ad allenarsi loro?
Ho visto maestri allenarsi durante le loro lezioni con gente completamente estranea alla lezione del corso in svolgimento. Immancabilmente questo portava però alla sua scarsa attenzione e presenza nei riguardi dei suoi studenti.
So di federazioni che più o meno periodicamente, organizzano seminari per i loro maestri sia per dare alcuni “aggiornamenti tecnici”, sia appunto, per dare a loro la possibilità di allenarsi qualche giornata all’anno con praticanti del loro stesso livello. Ma mi sembra poco…
Ci si arrangia da soli? Magari nei fine settimana, allenandosi con amici praticanti e colleghi maestri?
Voi come conciliate lezioni agli altri con l’allenamento personale?
-
caro Gargo,
il migliore allenamento x un maestro è insegnare!
Poi ci vuole un po di pratica di sparring con quelli più bravi e occasionalmente ci si allena con altri maestri.
-
io sono un insegnante-praticante. Finito di spiegare la tecnica o l'esercizio, mi metto come gli altri a farlo, cercando via via di mettermi in coppia con tutti gli allievi e con il mio collega insegnante.
Fino a qualche tempo fa, prima che la famiglia e impegni vari mi assorbissero di più, facevo anche 1-2 sessioni in più, soltanto con il mio collega insegnante o con altri insegnanti.
Rimane fuori da tutto ciò la preparazione atletica, che curo per i fatti miei al di fuori della palestra.
-
Il lavoro tecnico deve esser stato fatto a monte, pensare di progredire mentre si insegna è grigia.
Palese che il livello cali da quando ci si allenava per combattere a quando si insegna, ma quello che deve contare sono gli schemi motori.
Ho per altro la fortuna di lavorare con chi, mentre ti sta facendo morire con uno sparring pesantissmo, riesce a tenere gli occhi attorno e richiamare-dare consigli agli altri che fanno sparring..
-
intanto grazie
scusate per la banalità (stupidità?) della domanda ma vedo molti maestri che per allenarsi o trascurano i loro praticanti, o sono troppo attenti a seguirli e al limite subire le tecniche, trascurando il "loro" allenamento
quindi egoisticamente mi son detto "ma io preferisco praticare ed allenarmi, se mi metto ad insegnare, poi io con chi mi alleno?"
-
Il lavoro tecnico deve esser stato fatto a monte, pensare di progredire mentre si insegna è grigia.
Sante parole.
-
troppo attenti a seguirli e al limite subire le tecniche, trascurando il "loro" allenamento
Ho sempre pensato che il lavoro di uke fosse più difficile di quello di tori.
Per cui fare da partner per 2 ore ai propri allievi lo considero un ottimo allenamento.
-
troppo attenti a seguirli e al limite subire le tecniche, trascurando il "loro" allenamento
Ho sempre pensato che il lavoro di uke fosse più difficile di quello di tori.
Per cui fare da partner per 2 ore ai propri allievi lo considero un ottimo allenamento.
questo sicuramente
-
Dovendo sostituire spesso il mio istruttore per motivi lavorativi capisco benissimo cosa vuol dire seguire una schiera di praticanti -oltretutto assai eterogenea: dal novizio all avanzato- ti alleni zero
e il tempo non è mai abbastanza per seguire come vorresti tutti quanti
-
Dovendo sostituire spesso il mio istruttore per motivi lavorativi capisco benissimo cosa vuol dire seguire una schiera di praticanti -oltretutto assai eterogenea: dal novizio all avanzato- ti alleni zero
e il tempo non è mai abbastanza per seguire come vorresti tutti quanti
Vero, a volte capita anche a me, ma vuoi perché siamo in ppochi, vuoi perché questi pochi hanno un livello più o meno simile, per me è meno faticoso sicuramente.
-
certamente quando il gruppo è formato da componenti di simile livello è piu facile seguire, o meglio non c'è una necessità di seguire in modo pressante ma bastano alcuni input correttivi dando la possibilità di automigliorarsi loro e allenarsi noi (istruttori/maestri).
-
intanto grazie
scusate per la banalità (stupidità?) della domanda ma vedo molti maestri che per allenarsi o trascurano i loro praticanti, o sono troppo attenti a seguirli e al limite subire le tecniche, trascurando il "loro" allenamento
quindi egoisticamente mi son detto "ma io preferisco praticare ed allenarmi, se mi metto ad insegnare, poi io con chi mi alleno?"
Per quel che riguarda la mia idea, posso dirti che, un maestro è tale nel momento in cui ha oltrepassato la semplice didattica e ha fatto proprie le cose imparate.
In quel senso, qualunque allenamento è utile, a prescindere dall'opponente.
Insegnare è un eccezionale allenamento, perchè impone attenzione massima, responsabilità rispetto a ciò che si insegna, non ci si può permettere di essere approssimativi come si sarebbe da allievi o lavorando da soli.
Spesso si impara di più insegnando che da allievi, perchè si vedono i dettagli, si capiscono i significati eccetera.
Inoltre, quando si ha l'umiltà di far da Uke ai propri allievi, si impara ulteriormente, perchè ritengo che il miglior modo per capire e acquisire una tecnica sia proprio il subirla.
Certo, ci vuole onestà di fondo, nel non pretendere di essere dei fenomeni, di insegnare ciò che non si conosce eccetera.
Ma un insegnante onesto e preparato, che insegna solo ciò che ben conosce, ritengo impari più dei suoi stessi allievi.
-
Uno dei motivi per cui finora non ho mai pensato di insegnare è proprio il timore di dover togliere spazio ai miei allenamenti quando ho ancora un milione di cose da imparare.
D'altra parte credo che la formula di dividere a metà il tempo in cui si tengono d'occhio gli allievi e quello in cui invece si partecipa attivamente alla propria lezione sia un ottimo compromesso. Sicuramente è utile avere un allievo anziano fidato che magari tenga d'occhio i meno esperti mentre magari l'insegnante gira.
Inoltre credo che durante lo sparring l'insegnante debba sempre avere mille occhi e che non sia possibile girare contemporaneamente, a meno che si accetti il rischio che qualcosa possa sfuggire al controllo.
-
Dove mi allenavo anni fa, l' insegnante non solo non l' ho mai vista fare un riscaldamento uno insieme agli allievi (tra cui me), ma durante la lezione mi toccava pure prendermi un tot di persone per seguirle e correggerle. E sia chiaro, pagavo la quota piena pure io.
Figuriamoci poi che trattandosi di arte marziale tradizionalisssssima alla fine l' allenamento consisteva nel ripetere milioni di volte delle forme o degli esercizi numerati e collaborativi, anzi, in verità questo tipo di esercizi e forme alla quarta volta che li ripeti ti scazzi e cominci ad inventarti delle osservazioni tecniche pur di passare il tempo sperando che arrivi il boss a dirti di provare l' altra forma / esercizio.
Da allora iniziando ad insegnare mi sono messo in testa di non fare gli stessi errori, per cui il corso lo vedo rivolto a chi paga per venire ad imparare, non per vedere te che ti alleni senza seguire o correggere. Per cui io sono per l' allenamento extra-corso, e naturalmente con praticanti di livello adeguato.
Mi intrometto negli sparring solo se siamo dispari e comunque senza mai perdere di vista cosa fanno tutti gli altri.
-
Per quel che riguarda la mia idea, posso dirti che, un maestro è tale nel momento in cui ha oltrepassato la semplice didattica e ha fatto proprie le cose imparate.
In quel senso, qualunque allenamento è utile, a prescindere dall'opponente.
Insegnare è un eccezionale allenamento, perchè impone attenzione massima, responsabilità rispetto a ciò che si insegna, non ci si può permettere di essere approssimativi come si sarebbe da allievi o lavorando da soli.
Spesso si impara di più insegnando che da allievi, perchè si vedono i dettagli, si capiscono i significati eccetera.
Inoltre, quando si ha l'umiltà di far da Uke ai propri allievi, si impara ulteriormente, perchè ritengo che il miglior modo per capire e acquisire una tecnica sia proprio il subirla.
Certo, ci vuole onestà di fondo, nel non pretendere di essere dei fenomeni, di insegnare ciò che non si conosce eccetera.
Ma un insegnante onesto e preparato, che insegna solo ciò che ben conosce, ritengo impari più dei suoi stessi allievi.
Condivido in pieno quanto scritto da Ronin44.
Inoltre secondo me un valido Maestro si ritaglia degli spazi sia per il mantenimento fisico (compatibilmente con l'età) che per l'aggiornamento tecnico, allenandosi in maniera completa (non solo aggiornamenti di teoria, per capirci, ma sessioni di allenamento vero e proprio) con Maestri di livello pari o superiore al suo.
-
anche io come molti insegno e pratico. per essere esatti, mi alleno due o tre volte a settimana sotto la guida del maestro, e insegno due volte. nel we mi alleno da solo. quindi trovo il tempo per fare entrambe le cose. ma per dirne una, giusto stasera ho corretto, a lezione sotto il mio maestro, un senpai che sbagliava una cosa su un kata di base (che sto intanto insegnando ai miei allievi)
il maestro, accortosi della cosa, ha commentato dicendo che insegnando si migliora.
ovviamente ciò non solo mi ha fatto piacere, ma giunge proprio a fagiolo, considerando il rhread ;)
-
insegnando si presta attenzione a molti particolari
ma non lo considero minimamente un allenamento
l'allenamento lo si fa lavorando e creando stimoli adeguati
dopo un lungo periodo in cui insegnavo ma non avevo modo di allenarmi con compagni "impegnativi" mi son ritrovato a voler fare le cose ma tempo e velocità non c'erano proprio
l'ideale sarebbe avere compagni di pratica ben preparati
in mancanza mi andrebbe più che bene avere "a portata di mano" praticanti di altre discipline che stimo (i praticanti, la disciplina non è influente)
un insegnate o maestro per allenarsi deve allenare ... se insegni e basta perdi punti
(la preparazione atletica è ovviamente da svolgersi al di fuori dell'orario di lezione/pratica)
fare l'insegnante è spesso una sfiga ... ce da sentirsi soli :'(
-
Non sottovalutate la potenza dell'insegnamento nel miglioramento della propria conoscenza e della propria pratica.
Sempre che l'insegnamento non sia "fai questo. punto", ovviamente.
-
Come aiuto istruttore ho notato che quando fai lezione il tuo tempo per allenarti scende drasticamente, specie nello sparring.
Infatti, quando faccio lezione io al posto del maestro, tendo sempre a posizionarmi in modo che negli specchi posso controllare bene o male tutto.
Altro gap colmabile nel tempo è la differenza di livello tecnico. Mio malgrado sono ad un livello superiore e spesso devo adattarmi al livello dei novellini... Il lato positivo è che ripeti all'infinito le basi.
-
Il lato positivo è che ripeti all'infinito le basi.
credo il punto sia proprio quello. la cosa migliore, insomma.
-
C'è da considerare un distinguo.
In ottica atletica, l'insegnamento, in assenza di allenamento con partner adeguati, produce competenza (a patto di un costante aggiornamento) ma non fornisce preparazione fisica.
In ottica di preparazione al combattimento invece, la competenza è fondamentale, i dettagli, la percezione delle sfumature, sono quelle cose che consentono di mirare ad un preciso scopo, ovvero quello di essere in grado di non spendere troppe energie, di risolvere in modo più rapido e pulito un confronto.
Questo è l'aspetto che una AM dovrebbe perseguire, ossia il raggiungimento di una maestria che consenta il massimo risultato con il minimo sforzo.
Poi però, c'è tutta una parte legata alla pura attività fisica, non solo in ottica sportiva o agonistica, ma più in generale in ottica di benessere, del rallentare il decadimento fisico.
In quel senso l'allenamento, anche per il maestro, è importantissimo.
-
Mio malgrado sono ad un livello superiore e spesso devo adattarmi al livello dei novellini... Il lato positivo è che ripeti all'infinito le basi.
Chi è a un livello "superiore" si adatta sempre, secondo me, a quelli che stanno sotto. Sennò è un bagno di sangue...
Poi, è vero che ripeti all'infinito le basi, ma per quanto diceva Xjej (e io concordo), se insegni hai un livello tale per cui le basi le hai più che acquisite. E se è verissimo che ripassare non fa mai male, ripetere "all'infinito" sempre quello non porta grandi benefici. IMHO...
-
Sono un insegnante da molti anni..dal 1994 esattamente e di questi errori ne ho fatti a migliaia..
Ho imparato negli anni che nn si deve e non si può allenarsi insegnando..nonostante il mio maestro me lo avesse sempre detto, ed infatti lui non lo faceva!
Fino a qualche anno fa gli insegnanti allievi del mio maestro si trovavano il sabato pomeriggio per allenarsi, poi si è persa la cosa, per vari motivi non riusciamo più a farla..io abito lontano da lui..ecc e lui insegna solo agli insegnanti (suoi allievi) al mercoledì..io non faccio parte di quel gruppo perchè insegno.
Ogni anno ci sono degli appuntamenti della ns associazione dove si ritrovano insegnanti di vario livello per allenarsi, aggiornamenti..preparazione ad esami sotto l'occhio vigile del DT Nazionale..ma un paio all'anno, non di più..
Io personalmente lavoro in palestra, ma qs spesso nn aiuta a differenza di quello che si pensa.
Io faccio spesso tutto il riscaldamente con i miei ragazzi..ma non la lezione, a meno che non siano pochi, come in qs giorni di vacanze..eravamo 8/9 invece di 25/30 e quindi mi sono allenato con loro a fare lavoro di combattimento..così me li giro (ma regogno più loro di me :dis:)
La lezione la dedico a loro..poi il Venerdì che ho i livelli alti, se devono ripassare, e non imparare, allora in quel caso lavoriamo insieme..ma è diverso, hanno un metodo di apprendimento differente.
Io mi alleno nella tecnica, quindi ripasso dei Quyen (forme) ogni tanto al pomeriggio, dedico circa 45 minuti, 1 o 2 volte alla settimana..poi ogni tanto salto e non le lavoro anche per 2 settimane..lo faccio solo per una cosa personale, non ho bisogno di ripassarle..come qlcn diceva, ormai la tecnica c’è, sta alle basi di quello che faccio..ripasso quando ho dubbi, o cmq voglia di farlo..ho sempre avuto una grande memoria a riguardo.
Tecniche a coppie mi trovo con qlch mio allievo in extra allenamenti, sabato pomeriggio di solito..
Fight, Sparring di solito mi alleno in palestra con ragazzi della Kick o amici della palestra..colpitori, sacco e poi sparring..come oggi pomeriggio, alle 15 programmato allenamento con alcuni miei allievi e altri della palestra..
Poi l’allenamento fisico lo faccio durante la settimana nei buchi liberi..
Il mio maestro si allena sempre in giorni prestabiliti dove è vietato chiamarlo..fondo con corsa, pesi e ripasso Quyen..credo lui tenga la base di 3 volte..nn credo gli interessi più il combattimento..tra infortuni e poi il fatto che ne ha fatti a bizzeffe, non ne fa più..
-
Non sottovalutate la potenza dell'insegnamento nel miglioramento della propria conoscenza e della propria pratica.
Sempre che l'insegnamento non sia "fai questo. punto", ovviamente.
non sottovaluto assolutamente la valenza dell'insegnamento per quanto riguarda l'approfondimento di azioni e principi
ma che insegnando ci si alleni ... beh ... non ci sta proprio
è la differenza tra sapere come fare una cosa e farla ;)
sino a che lavori con allievi o praticanti con preparazione media o bassa è amerika, ma con altri ti rendi conto che sai ma non concludi :nono:
-
allora la mia non era una domanda del tutto scema! :)
-
allora la mia non era una domanda del tutto scema! :)
Si, infatti siamo un po' tutti stupiti... XD :D
-
è il proposito per l'anno nuovo: sorprendere e stupire!
(http://lambertini.net/diab/wp-content/uploads/2008/12/sorpresa.jpg)
-
Insegnare migliora la propria conoscenza, si migliora la propria tecnica perchè pretendiamo di saper far vedere bene quello che andremo a spiegare, pretendiamo di essere sempre pronti a dare una risposta e a conoscere sempre bene la tecnica insegnata..in qs l'insegnamento è un grande allenamento...ma io per allenamento intendo cmq un'altra cosa..vuol dire fare lavoro fisico, sottoporre il fisico a sforzi, ripetere..ripetere..ecc ecc..qs è allenamento..quindi credo vadano distinte bene le cose..
Io anche quando faccio la parte atletica con i ragazzi non la reputo allenamento..perchè cmq la mia intesità di lavoro nn è quella che terrei se fossi allievo..e me ne sono reso conto per l'ennesima volta la settimana scorsa quando sono andato a fare l'allenamento di Kick come allievo..
-
Mio malgrado sono ad un livello superiore e spesso devo adattarmi al livello dei novellini... Il lato positivo è che ripeti all'infinito le basi.
Chi è a un livello "superiore" si adatta sempre, secondo me, a quelli che stanno sotto. Sennò è un bagno di sangue...
Poi, è vero che ripeti all'infinito le basi, ma per quanto diceva Xjej (e io concordo), se insegni hai un livello tale per cui le basi le hai più che acquisite. E se è verissimo che ripassare non fa mai male, ripetere "all'infinito" sempre quello non porta grandi benefici. IMHO...
Ovvio, altrimenti sarebbe inutile avere una cintura superiore. Nei compiti degl'allievi anziani c'è anche quello di aiutare i pischellini e di conseguenza adattarsi a loro.
La mia voleva essere una considerazione per i punti di vantaggio (sò che non mi avete attaccato minimamente, ma preferivo precisarlo, tanto la figura del matto già l'ho fatta da parecchio)
Insegnare migliora la propria conoscenza, si migliora la propria tecnica perchè pretendiamo di saper far vedere bene quello che andremo a spiegare, pretendiamo di essere sempre pronti a dare una risposta e a conoscere sempre bene la tecnica insegnata..in qs l'insegnamento è un grande allenamento...ma io per allenamento intendo cmq un'altra cosa..vuol dire fare lavoro fisico, sottoporre il fisico a sforzi, ripetere..ripetere..ecc ecc..qs è allenamento..quindi credo vadano distinte bene le cose..
Io anche quando faccio la parte atletica con i ragazzi non la reputo allenamento..perchè cmq la mia intesità di lavoro nn è quella che terrei se fossi allievo..e me ne sono reso conto per l'ennesima volta la settimana scorsa quando sono andato a fare l'allenamento di Kick come allievo..
Beh, in questo caso dovremmo distinguere tra allenamento tecnico della disciplina ed allenamento fisico.
-
Insegnare migliora la propria conoscenza, si migliora la propria tecnica perchè pretendiamo di saper far vedere bene quello che andremo a spiegare, pretendiamo di essere sempre pronti a dare una risposta e a conoscere sempre bene la tecnica insegnata..in qs l'insegnamento è un grande allenamento...ma io per allenamento intendo cmq un'altra cosa..vuol dire fare lavoro fisico, sottoporre il fisico a sforzi, ripetere..ripetere..ecc ecc..qs è allenamento..quindi credo vadano distinte bene le cose..
Io anche quando faccio la parte atletica con i ragazzi non la reputo allenamento..perchè cmq la mia intesità di lavoro nn è quella che terrei se fossi allievo..e me ne sono reso conto per l'ennesima volta la settimana scorsa quando sono andato a fare l'allenamento di Kick come allievo..
Assolutamente, ma nonostante sia d'accordo sul fatto che l'insegnamento ci migliora, non lo metterei cmq come "allenamento tecnico"..l'allenamento tecnico è quello di ripetere le tecniche, lavorarle da soli o coppie..con un impegno fisico discreto..o alto in caso di preparazione a qlcs di specifico, l'allenamento fisico sappiamo cos'è..l'insegnamento alla fine è un allenamento per la mente..e serve molto..ma nn può sostituire l'allenamento "vero"!
Beh, in questo caso dovremmo distinguere tra allenamento tecnico della disciplina ed allenamento fisico.
-
io in linea di massima pratico sempre assieme al gruppo
alla fine la maggior parte dell'allenamento si svolge in coppia e se siamo pari cerco di cambaire allievo ad ogni cambio lavoro
se siamo dispari vado di coppia in coppia per assicurarmi che l'esercizio sia corretto
cmnq molto dipende dal livello generale del gruppo e dalla struttura della lezione, ed anche dal numero dei presenti
un gruppo omogeneo di numero limitato sarebbe l'ideale XD
-
Per aver maggior regolarità negli allenamenti in compagnia, a un praticante costretto a studiare a distanza consigliereste di darsi all'insegnamento o di allenarsi in altre discipline più o meno affini?
-
Considerata l'esigenza, sicuramente la seconda alternativa.
-
Per aver maggior regolarità negli allenamenti in compagnia, a un praticante costretto a studiare a distanza consigliereste di darsi all'insegnamento o di allenarsi in altre discipline più o meno affini?
costretto a studiare a distanza cercherei un qualche compagno per poter studiare e poi allenare quello che abbiamo studiato (cosa non semplice :'( )
insegnare? se lo fai per allenarti te lo sconsiglio ... è un investimento a medio lungo termine, nell'immediato può dare soddisfazione :thsit: ma non appaga la voglia di allenamento :nono:
allenarsi in qualcosa di affine? se lo fai come surrogato per allenare la tua disciplina "primaria" te lo sconsiglio ... meglio una pratica differente che ti diverta e possa darti qualcosa d'altro
(ad esempio uno schermidore che si allena nel kali come schermidore non trae alcun vantaggio ... vale anche il contrario, praticante di kali che si allena nella scherma ...) a mio avviso è meglio praticare la disciplina A e la disciplina B che allenarsi nella A come "surrogato" di B :)
-
allenarsi in qualcosa di affine? se lo fai come surrogato per allenare la tua disciplina "primaria" te lo sconsiglio ... meglio una pratica differente che ti diverta e possa darti qualcosa d'altro
Concordo.
-
Il problema è che secondo me l'allenamento a distanza non esiste :\
-
Il problema è che secondo me l'allenamento a distanza non esiste :\
ritengo che per studio a distanza intendesse:
mi reco presso l'insegnate o viene lui ma non spesso :)
non è un metodo di apprendimento rapido, ma può dar frutto
-
Il problema è che secondo me l'allenamento a distanza non esiste :\
ritengo che per studio a distanza intendesse:
mi reco presso l'insegnate o viene lui ma non spesso :)
non è un metodo di apprendimento rapido, ma può dar frutto
Ma espone proprio a troppi rischi di vizio di forma che posson vaificare mesi di lavoro :\
-
Il problema è che secondo me l'allenamento a distanza non esiste :\
ritengo che per studio a distanza intendesse:
mi reco presso l'insegnate o viene lui ma non spesso :)
non è un metodo di apprendimento rapido, ma può dar frutto
Ma espone proprio a troppi rischi di vizio di forma che posson vaificare mesi di lavoro :\
questa tua affermazione non si può certo negare :thsit:
-
[quote author=Giannizzero / Claudio LV link=topic=5667.msg136707#msg136707
ritengo che per studio a distanza intendesse:
mi reco presso l'insegnate o viene lui ma non spesso :)
[/quote]
Esatto.
Il mio problema è il come arginare la ruggine tra un allenamento e l'altro con compagni di pari esperienza, in termini calcistici il ritmo-partita. Non è tanto questione di capacità di percezione ma di perdita di qualità nella reazione, la regressione della “memoria fisica”. In sostanza penso sia la differenza che accennavi in precedenza tra il saper come si fa e l'essere in grado di farlo.
Posso pure andare avanti col mio programma come conoscenza con l'insegnante un we al mese ma in pratica mi infiacchisco comunque come praticante, non perdo i fondamentali ma la qualità degli stessi, che è poi una delle differenze lampanti tra un praticante principiante e uno più avanzato.
-
costretto a studiare a distanza cercherei un qualche compagno per poter studiare e poi allenare quello che abbiamo studiato (cosa non semplice :'( )
insegnare? se lo fai per allenarti te lo sconsiglio ... è un investimento a medio lungo termine, nell'immediato può dare soddisfazione :thsit: ma non appaga la voglia di allenamento :nono:
Mi è stato consigliato, non tanto per allenarmi ma per formare un gruppo di compagni d'allenamento (al momento latitanti) nel medio lungo termine e per continuare nel frattempo a lavorare sui fondamentali già acquisiti in dinamicità.
Per difenderti dalle bastonate migliori rispondendo ai tentativi di qualcuno che vuole dartele (anche principianti) e continuando ad elevare a parte la loro “qualità” (insegnante, praticanti più esperti).
-
Nel VVN abbiamo un po' di gente, ora insegnanti, che hanno fatto qs tipo di percorso arrivando da città lontane da Milano..magari un paio di volte al mese, poi ogni tanto qlcn andava, e va ancora, da loro..e così avvii il programma...ovviamente gente con già esperienza in altre discipline..e di solito esperienza di insegnamento..
Ovvio, è difficile..ma ce l'hanno fatta con ottimi risultati..
Certo,la maggior parte delle volte nn erano da soli..magari almeno un paio di persone, così che poi potessere allenarsi quando lontani..
Ovvio che un gruppo con la quale allenarsi costantemente e vicino è un'altra cosa..