Ar.Ma.
Martial Sharing => Interstile - discussioni in comune => Topic started by: muteki on January 14, 2011, 14:47:08 pm
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Siete mai stati in crisi sulla vostra pratica? e come la avete superata?
al momento io lo sono, in pieno. non so se continuare con lo stesso tipo di pratica o se dedicarmi ad altro, sempre restando nell'ambito però del karate e della stessa scuola. solo... si tratta di impostazioni...
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non l'ho ancora superata. Dopo ti dico 8)
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Io sono stato in crisi 3 volte.
Ho sempre cambiato pratica, alla fine. 8)
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cambia!
prova cambiando, vedi come ti trovi, sicuro male non ti fa cambiare.
hai sempre tempo per tornare al vecchio modo di fare.
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Le crisi hanno in se un grande potenziale a te se sfruttarlo o meno. Ci si mette in discussione, si capisce quello che si cerca e si ritrova magari anche un po' di slancio.
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In crisi dopo aver aperto gli occhi un pochino, dopo anni passati a preoccuparsi solo di forme ed esercizi numerati. Chiedo di fare qualcosa di più concreto e libero, mi viene risposto che "devi ancora crescere, c'è tanta strada da fare, non guardare i brutti ignoranti del uinciun che ti menano dopo 6 mesi di pratica o quelli della kick che ti menano dopo 2 settimane di pratica, la nostra arte è molto più bella e poetica e varia e dopo altri 10 anni di pratica regolare vedrai che tu sarai tecnicamente molto più avanti di tutti loro. ora va in pace!".
Ho cambiato palestra.
Poi ho visto che anche lì sebbene fossi più libero, alla fine ci mettevo più del mio che delle mirabolanti tecniche poetiche e antichissssime.
Ho cambiato stile.
Nel cuore ho ancora l' arte marziale poetica ed antichissssima, ma nella testa ormai c'è spazio solo per le cose pratiche e riscontrabili :)
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Fratello! :sur:
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Quoto Akira! Anch'io come d0rj3 a seguito di una crisi ho sempre cambiato pratica.
Muteki,
non so se continuare con lo stesso tipo di pratica o se dedicarmi ad altro, sempre restando nell'ambito però del karate e della stessa scuola. solo... si tratta di impostazioni...
cosa intendi esattamente con praticare "altro", ma restando sempre nell'ambito del karate e della stessa scuola? ???
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Le "crisi" più o meno le abbiamo tutti... chi le affronta scaricando le colpe su ciò che pratica, e chi invece riflette sul SUO modo di praticare.
Personalmente ho sempre adottato il secondo punto di vista, e non me ne sono pentito, scoprendo "mondi nuovi" in cose che facevo da anni senza averle mai capite.
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è dovuta a un motivo in particolare questa "crisi"?
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è dovuta a un motivo in particolare questa "crisi"?
Forse perché non si può indire un referendum per modificare il dojo kun. :D
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è dovuta a un motivo in particolare questa "crisi"?
Forse perché non si può indire un referendum per modificare il dojo kun. :D
Cattivello che sei diventato... XD
Anch'io sono curioso di sentire i motivi della tua crisi Muteki.
Personalmente quando ho avuto la mia, ho abbandonato le logiche federali, l'ambiente e tutta la sovrastruttura e pur non lasciando la mia scuola di background, ho iniziato a integrare con altro.
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io ne ho avute diverse di crisi
onestamente non mi sono mai sbattuto più di tanto per superarle, perchè era il pretesto per cambiare pratica
ora ne sto iniziando una, ben più leggera, ma per la prima volta, non mi sto guardando in giro per dire "cosa vado a fare adesso", sto riflettendo su come fare per resistere e passarla...
può voler dire che ho trovato la "via" giusta per ora?
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Quoto Akira! Anch'io come d0rj3 a seguito di una crisi ho sempre cambiato pratica.
Muteki,
non so se continuare con lo stesso tipo di pratica o se dedicarmi ad altro, sempre restando nell'ambito però del karate e della stessa scuola. solo... si tratta di impostazioni...
cosa intendi esattamente con praticare "altro", ma restando sempre nell'ambito del karate e della stessa scuola? ???
insomma, dal goju di yamaguchi a quello di okinawa, per dirla in termini concreti
sono un po- stanco dei bunkai preordinati e rigidi, tra le altre cose...
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sono un po- stanco dei bunkai preordinati e rigidi, tra le altre cose...
Una cosa è essere stanchi, altra è essere dell'idea che ti conducano verso qualcosa che non vuoi. :)
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Capito. Grazie per la risposta. ;)
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sono un po- stanco dei bunkai preordinati e rigidi, tra le altre cose...
Una cosa è essere stanchi, altra è essere dell'idea che ti conducano verso qualcosa che non vuoi. :)
Verso qualcosa che non vuole o che non serve a nulla??? :=)
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sono un po- stanco dei bunkai preordinati e rigidi, tra le altre cose...
Una cosa è essere stanchi, altra è essere dell'idea che ti conducano verso qualcosa che non vuoi. :)
Verso qualcosa che non vuole o che non serve a nulla??? :=)
Dire "non serve a nulla" non ha senso imho. Qualcosa che si fa ha sempre un obiettivo.
Intendevo che magari l'obiettivo non è quello che cerca lui. :)
Per fare un esempio, alcuni esercizi che facevo quando praticavo kung fu, avevano degli obiettivi precisi, ma essi non c'entravano col combattimento - ergo, mi portavano in una direzione che non mi interessava. :)
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minchia dorje è troppo diplomatico... :)
però ti capisco muteki...ti capisco...
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sono un po- stanco dei bunkai preordinati e rigidi, tra le altre cose...
Una cosa è essere stanchi, altra è essere dell'idea che ti conducano verso qualcosa che non vuoi. :)
Verso qualcosa che non vuole o che non serve a nulla??? :=)
Dire "non serve a nulla" non ha senso imho. Qualcosa che si fa ha sempre un obiettivo.
Intendevo che magari l'obiettivo non è quello che cerca lui. :)
Per fare un esempio, alcuni esercizi che facevo quando praticavo kung fu, avevano degli obiettivi precisi, ma essi non c'entravano col combattimento - ergo, mi portavano in una direzione che non mi interessava. :)
Infatti volevo dire la stessa cosa. :thsit:
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il punto [ che vedo quei bunkai rigidi, tipici della gojukai, come qualcosa di fermo, statico, impraticabile. e vorrei anche, al tempo stesso, ricercare le basi pi\ vere dello stile...
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Sono in crisi piena ma il motivo è che non riesco a praticare regolarmente in compagnia.
L'unica disciplina che mi intriga di più in zona è il pugilato perchè è l'unica scuola di cui ho molta fiducia per la qualità del corso. Mi rammarica che però il “vecchio” maestro temo sia meno presente rispetto a qualche anno fa e mi impigrisce un po' andare in un corso dove l'obiettivo è preparare ragazzini di 15-20 anni al ring, opportunità che a me se non sbaglio sarebbe preclusa a priori per non aver debuttato sul ring prima dei 30 anni.
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Sono in crisi piena ma il motivo è che non riesco a praticare regolarmente in compagnia.
Non sei il solo :dis: .....
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Sono in crisi piena ma il motivo è che non riesco a praticare regolarmente in compagnia.
Non sei il solo :dis: .....
:dis: questo contribuisce alla perdita di motivazioni :thsit:
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Sono in crisi piena ma il motivo è che non riesco a praticare regolarmente in compagnia.
Non sei il solo :dis: .....
:dis: questo contribuisce alla perdita di motivazioni :thsit:
verissimo
comunque Muteki per me dovresti cambiare, il tuo non è il lamento del principiante che non riesce e si arrende davanti alle avversità ma mi sembra la voglia di sperimentare cose nuove
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Mi rammarica che però il “vecchio” maestro temo sia meno presente rispetto a qualche anno fa e mi impigrisce un po' andare in un corso dove l'obiettivo è preparare ragazzini di 15-20 anni al ring, opportunità che a me se non sbaglio sarebbe preclusa a priori per non aver debuttato sul ring prima dei 30 anni.
beh dipende dai, alcune cose si fanno solo per il gusto di farle
a prescindere da ciò che si possa ottenere, no?
a meno che la tua voglia si a proprio quella di competere sul ring, allora si, forse l'ambiente non è l'ideale... :pla:
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Beh, magari puoi vederlo come un punto di partenza per migliorarti.
Anche io sono stato in lieve crisi, poi ho voltato pagina e ho deciso di continuare con il mio maestro.
Posso solo dirti questo: magari la risposta è più vicino di quanto credi, solo che non la riesci ancora a vedere. :)
In bocca al lupo per la tua ricerca.
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beh dipende dai, alcune cose si fanno solo per il gusto di farle
a prescindere da ciò che si possa ottenere, no?
a meno che la tua voglia si a proprio quella di competere sul ring, allora si, forse l'ambiente non è l'ideale... :pla:
Qualsiasi disciplina presente in zona, per me è già un ripiego. Non intendo come efficacia o presunta tale ma proprio come scelta basata sul puro divertimento.
Il ring non mi hai mai particolarmente interessato prima, non mi dispero adesso.
Se mi devo allenare in funzione di un regolamento, escludendo per esempio i pugni martello perchè consentito solo colpire con la parte frontale del guantone, almeno il ring può essere però un buon obiettivo per giustificare la fatica da condividere con gli altri corsisti. Probabilmente è il corso più faticoso in città e senza un obiettivo che mi stimoli rischio di farmi prendere dalla mia naturale pigrizia.
Quello che mi scoccia di più è che tecnicamente sarei seguito poco dal maestro, ma più dai suoi istruttori .
Andando per imparare la tecnica, in città il più esperto in materia è lui (il “vecchio”).
C'è pure un altra scuola di boxe ma per quanto ne so l'insegnante (ex allievo dell'altra scuola ed ex compagno di team degli istruttori messosi in proprio a fine carriera agonistica) vinceva sul ring più per qualità fisiche che tecniche.
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Nel cuore ho ancora l' arte marziale poetica ed antichissssima, ma nella testa ormai c'è spazio solo per le cose pratiche e riscontrabili :)
:thsit:
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Siete mai stati in crisi sulla vostra pratica?
Si.
e come la avete superata?
Affiancando a quello che pratico (l'amore della mia vita) qualcosa di più empirico.
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è dovuta a un motivo in particolare questa "crisi"?
Forse perché non si può indire un referendum per modificare il dojo kun. :D
:D :D :D
In questa comune non ti riconosco più... :nono:
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Per me, l'Aikido è stato ed è un rimedio meraviglioso alla crisi da Karateka, oggi comprendo e godo enormemente di più il Karate proprio grazie all'Aikido.
Dovessi suggerire, direi che la trovo una soluzione eccellente, che sia Aikido, Kendo, Iaido o altro.
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Credo sia normale arrivare ad un punto di crisi.
L'ho avuta una volta sola, molti anni fa..dopo circa 6/7 anni di pratica..e vedo che capita spesso in quegli anni..tu da quanto pratichi?
Ho dovuto vivere anche quella degli allievi..nn tutti la superano, ti dispiace, ma sai che deve andaree anche così.
Come superarla? Difficile da dire..forse ricercare in se stessi qualcosa che vada oltre..però bisogna anche vedere a cosa è davvero dovuta la crisi..
Io mi sono datouna calmata..o praticato un po meno del normale, perchè forse ero in una fase dove praticavo troppo..e da li mi è tornata la voglia di fare quello che facevo prima..soprattutto perchè ho capito che c'era ancora tanto da fare, imparare e lavorare..ed era così, meno male che è passata..
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Credo sia normale arrivare ad un punto di crisi.
L'ho avuta una volta sola, molti anni fa..dopo circa 6/7 anni di pratica..e vedo che capita spesso in quegli anni..tu da quanto pratichi?
Ho dovuto vivere anche quella degli allievi..nn tutti la superano, ti dispiace, ma sai che deve andaree anche così.
Come superarla? Difficile da dire..forse ricercare in se stessi qualcosa che vada oltre..però bisogna anche vedere a cosa è davvero dovuta la crisi..
Io mi sono datouna calmata..o praticato un po meno del normale, perchè forse ero in una fase dove praticavo troppo..e da li mi è tornata la voglia di fare quello che facevo prima..soprattutto perchè ho capito che c'era ancora tanto da fare, imparare e lavorare..ed era così, meno male che è passata..
sto per entrare, se ho ben contato, nel 20esimo anno di pratica. tondo tondo.
ma con questo maestro sono da, credo, 7 o 8 anni. forse 7, ma non ho buona memoria per le date...
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Se hai la possibilità di arrivare alla fonte(autentico Go-Ju di Okinawa),perché no?
È normale per una mente critica porsi domande e cercare risposte,magari guardando le proprie radici.
La tua crisi mi sembra un opportunità:ignorandola forse riusciresti a sopprimerla;magari a prezzo di un po di elasticità mentale....sarebbe un peccato,no?
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sto per entrare, se ho ben contato, nel 20esimo anno di pratica. tondo tondo.
ma con questo maestro sono da, credo, 7 o 8 anni. forse 7, ma non ho buona memoria per le date...
Beh, io nn ho mai cambiato maestro, quindi credo che qs 7° o 8° anno corrispondano a quello che dicevo..
Il fatto di praticare un AM che ha diverse "scelte", nel senso che puoi cambiare maestro e scuola e cmq progredire forse porta a qs..quindi nn so paragonare il fatto su di me, io se dovessi cambiare, cambierei totalmente, non c'è una "corrente" diversa ecc..come nel caso di ciò che pratichi te..quindi per te forse ci sono menon pensieri nel decidere di cambiare..invece spesso se uno decide di cambiare dal VVN, smette..altrimenti nella maggior parte dei casi deve incominciare da zero..
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ringraqzio tutti per le risposte. nell'attesa di concludere alcuni impegni presi col maestro, ho deciso di sostenere delle lezioni di prova di goju di okinawa. poi, al termine di tali impegni già presi, vedrò se cambiare.
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In bocca al lupo :)
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In bocca al lupo anche da parte mia! :)
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ringraqzio tutti per le risposte. nell'attesa di concludere alcuni impegni presi col maestro, ho deciso di sostenere delle lezioni di prova di goju di okinawa. poi, al termine di tali impegni già presi, vedrò se cambiare.
non è tutto oro quel che luccica,ma lo sai bene ;)
buona avventura
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ringraqzio tutti per le risposte. nell'attesa di concludere alcuni impegni presi col maestro, ho deciso di sostenere delle lezioni di prova di goju di okinawa. poi, al termine di tali impegni già presi, vedrò se cambiare.
Spero che ti possa aiutare. In bocca al lupo.
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per farvi capire meglio... ieri sera, altro allenamento di un bunkai di alto livello. affascinante ma i dubbi sulla sua utilità mi hanno colto a metà lezione. ho comunque proseguito, ma non vi nascondo che, una volta uscito, ero scontento e amareggiato...
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per farvi capire meglio... ieri sera, altro allenamento di un bunkai di alto livello. affascinante ma i dubbi sulla sua utilità mi hanno colto a metà lezione. ho comunque proseguito, ma non vi nascondo che, una volta uscito, ero scontento e amareggiato...
Muteki, scusami la mia domanda personale-specifica:
Mi spieghi meglio l'origine e la dimensione di questo stato di crisi?
Cosa ti turba e dove si annida il tuo dubbio?
Sò di andare molto sul personale, ma spero che mi puoi rispondere.
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Probabilmente hai semplicemente cambiato ottica, non vuol dire che quello che hai fatto finora fosse "sbagliato" era "giusto" per te ma ora probabilmente non lo è più, andando avanti rischi che l'amarezza e lo scontento coprano quanto di buono la pratica ti ha dato negli anni scorsi.
Buona pratica
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per farvi capire meglio... ieri sera, altro allenamento di un bunkai di alto livello. affascinante ma i dubbi sulla sua utilità mi hanno colto a metà lezione. ho comunque proseguito, ma non vi nascondo che, una volta uscito, ero scontento e amareggiato...
Muteki, scusami la mia domanda personale-specifica:
Mi spieghi meglio l'origine e la dimensione di questo stato di crisi?
Cosa ti turba e dove si annida il tuo dubbio?
Sò di andare molto sul personale, ma spero che mi puoi rispondere.
mah. non ne ho idea. forse sto realizzando che il lavoro che facciamo non mi porta dove vorrei.
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Muteki,quindi sembra di capire che reputi i bunkai che studiate,non "applicabili" in contesto non collaborativo?
è questo il problema?
altra domanda:
la vostra pratica è incentrata su kata,kihon,bunkai?
sei stufo di questa didattica?
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Muteki,quindi sembra di capire che reputi i bunkai che studiate,non "applicabili" in contesto non collaborativo?
è questo il problema?
altra domanda:
la vostra pratica è incentrata su kata,kihon,bunkai?
sei stufo di questa didattica?
grosso modo sì a tutte le tue domande.
ma soprattutto mi secca la troppa enfasi posta su una certa standardizzazione. quando mi sono allenato in giappone, non era così. quanto ai bunkai, li adoro, ma rendere ogni movimento standard, collaborativo, li priva secondo me di vera efficacia.
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Muteki,quindi sembra di capire che reputi i bunkai che studiate,non "applicabili" in contesto non collaborativo?
è questo il problema?
altra domanda:
la vostra pratica è incentrata su kata,kihon,bunkai?
sei stufo di questa didattica?
grosso modo sì a tutte le tue domande.
ma soprattutto mi secca la troppa enfasi posta su una certa standardizzazione. quando mi sono allenato in giappone, non era così. quanto ai bunkai, li adoro, ma rendere ogni movimento standard, collaborativo, li priva secondo me di vera efficacia.
I tuoi dubbi sono, a mio avviso, più che legittimi... ma non ne hai parlato con il tuo Maestro ? I bunkai sono uno step verso il Karate vero e proprio (almeno secondo la mia visione), non direttamente la parte applcabile in un contesto non collaborativo... questo però il tuo Maestro dobvrebbe saperlo... immagino...
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Muteki,quindi sembra di capire che reputi i bunkai che studiate,non "applicabili" in contesto non collaborativo?
è questo il problema?
altra domanda:
la vostra pratica è incentrata su kata,kihon,bunkai?
sei stufo di questa didattica?
grosso modo sì a tutte le tue domande.
ma soprattutto mi secca la troppa enfasi posta su una certa standardizzazione. quando mi sono allenato in giappone, non era così. quanto ai bunkai, li adoro, ma rendere ogni movimento standard, collaborativo, li priva secondo me di vera efficacia.
non sarebbe più facile chiedere se è possibile fare kumite?
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per farvi capire meglio... ieri sera, altro allenamento di un bunkai di alto livello. affascinante ma i dubbi sulla sua utilità mi hanno colto a metà lezione. ho comunque proseguito, ma non vi nascondo che, una volta uscito, ero scontento e amareggiato...
Muteki, scusami la mia domanda personale-specifica:
Mi spieghi meglio l'origine e la dimensione di questo stato di crisi?
Cosa ti turba e dove si annida il tuo dubbio?
Sò di andare molto sul personale, ma spero che mi puoi rispondere.
mah. non ne ho idea. forse sto realizzando che il lavoro che facciamo non mi porta dove vorrei.
Muteki,una volta un mio amico mi disse,che i bunkai non sono nient'altro che la giustificazione di quel gesto. Io sono pienamente d'accordo con lui. :thsit:
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Muteki,quindi sembra di capire che reputi i bunkai che studiate,non "applicabili" in contesto non collaborativo?
è questo il problema?
altra domanda:
la vostra pratica è incentrata su kata,kihon,bunkai?
sei stufo di questa didattica?
grosso modo sì a tutte le tue domande.
ma soprattutto mi secca la troppa enfasi posta su una certa standardizzazione. quando mi sono allenato in giappone, non era così. quanto ai bunkai, li adoro, ma rendere ogni movimento standard, collaborativo, li priva secondo me di vera efficacia.
allora,forse,il problema sta solo nell'insegnante...che non riesce a dare altro che i programmi codificati..
io credo che i programmi siano semplicemente una linea guida..se ci s iattiene solamente a quelli,si diviene tutti robottini che fanno le stesse cose..tipo poesia a memoria alle elementari..
per come la vedo io più che di stile il tuo è un problema di insegnante..
hai praticato con altri della stessa scuola,per avere un raffronto?
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Se posso permettermi.
Come ho più volte detto, legarsi ai Bunkai è limitante, io li trovo utili fino a quando rimangono "suggerimenti" per un personale e ben più ampio e libero studio.
Il gesto standardizzato, andrebbe visto in due ottiche (lasciando da parte la prima funzione didattica che standardizza per rendere accessibile a tutti in egual misura) distinte, ovvero, la ricerca di angoli, dinamiche e traiettorie per una esecuzione più precisa possibile da un lato, mentre dall'altro il puntare ad andare oltre l'avversario.
Il secondo punto è nodale, perchè in combattimento, focalizzare sull'avversario tutta la mia concentrazione, riduce il campo visivo e di attenzione, si finisce per fissarsi sul dettaglio perdendo di vista l'insieme e rimanendo esposti, sia rispetto all'avevrsario stesso che rispetto ad eventuali suoi compari.
La tecnica, una volta lanciata, se è buona farà quel che deve, la mia attenzione dovrà già essere oltre, rivolta al prossimo passo, a dove sarò dopo, al prossimo avversario eccetera.
Quindi occorre che la ricerca della precisione, produca una adeguata fiducia nella tecnica, in modo da non restringere l'attenzione, oppure finiremo per guardarci addosso e saremo sconfitti.
Tutto questo deve formare una base solida al punto da poterla mettere in archivio, dentro di noi, in fondo, così da poter spaziare, crescere, senza deragliare tecnicamente, potendo anche inventare su quelle solide basi.
"No mente" dovrebbe essere un must, agire a mente libera, senza vincoli per uscire dal "codificato" ed entrare nel "personale", quindi nel "vero", che sarà vero, magari, solo per se stessi, però lo sarà.
Forse, la tua attenzione nello studio, si è fermata alla ricerca di troppi dettagli, fossilizzando il lavoro invece che radicarlo (il fossile non cresce, la radice si) e ora ti trovi bloccato in un vicolo fatto di domande, ricerca, elucubrazioni tecniche fini a se stesse.
Se così fosse, il cambiare (temporaneamente) in modo radicale, facendo qualcosa di diversissimo, senza abbandonare la vecchia via, può riaprire certi canali e aiutarti a guardare il tutto con occhio più distaccato e lucido.
In quel caso potresti riscoprire cose bellissime, potresti capire di essere assai più avanti di quanto ora ritieni.
In questo senso va bene tutto, per me è stato (ed è) l'Aikido, ma anche discipline cinesi, occidentali, ultra tradizionali, quel che più ti ispira.
Spero di esserti stato di minimo aiuto.
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sto per entrare, se ho ben contato, nel 20esimo anno di pratica. tondo tondo.
ma con questo maestro sono da, credo, 7 o 8 anni. forse 7, ma non ho buona memoria per le date...
Posto che ogni crisi, essendo profonda ed individuale, non è giudicabile e la risposta/soluzione la puoi dare solo tu.
Posto che si è liberi di fare l'allievo a vita, ci mancherebbe.
Ma tu mi sembra che insegni!
Dopo 20 anni di pratica credo che tu oramai possa avere le capacità e gli strumenti per fare il "tuo".
Non c'è bisogno di cambiare il nome a quello che fai, ma solo di avere la consapevolezza che é il tuo.
Anche qui non c'è bisogno di chiuderti nel tuo dojo, puoi seguitare a formarti, ma con la consapevolezza di riversare/migliorare la "tua" pratica.
Purtroppo avendo allievi non è così semplice, ma se po' fa'
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Se posso permettermi.
Come ho più volte detto, legarsi ai Bunkai è limitante, io li trovo utili fino a quando rimangono "suggerimenti" per un personale e ben più ampio e libero studio.
...
In questo senso va bene tutto, per me è stato (ed è) l'Aikido, ma anche discipline cinesi, occidentali, ultra tradizionali, quel che più ti ispira.
Spero di esserti stato di minimo aiuto.
Quoto in toto, ma ho preferito ridurre.
per farvi capire meglio... ieri sera, altro allenamento di un bunkai di alto livello. affascinante ma i dubbi sulla sua utilità mi hanno colto a metà lezione. ho comunque proseguito, ma non vi nascondo che, una volta uscito, ero scontento e amareggiato...
Muteki, scusami la mia domanda personale-specifica:
Mi spieghi meglio l'origine e la dimensione di questo stato di crisi?
Cosa ti turba e dove si annida il tuo dubbio?
Sò di andare molto sul personale, ma spero che mi puoi rispondere.
mah. non ne ho idea. forse sto realizzando che il lavoro che facciamo non mi porta dove vorrei.
Nulla và mai come vogliamo, semplicemente và come deve andare.
Parlando in modo filosofico: per arrivare alla nostra meta, possiamo solo percorrere la via che abbiamo davanti. Il resto si vedrà.
Pongo un'altra domanda filosofica:
Credi nella tua pratica?
Anche a me è capitato di partire in un modo nella mia pratica, prenderle e scoraggiarmi. Nel proseguire ho raggiunto la mia meta per un'altra strada anche se a volte mi chiedo quanto m'è costato e se ne valeva la pena... Credo di sì.
Non credo di poter paragonare la mia piccola crisi di principio pratica alla tua che è molto più matura, ma tornando alla domanda che ho fatto quì sopra posso dirti questo: ne vale la pena se la tua pratica ti arricchisce e ti rende una persona migliore, un uomo migliore.
Altrimenti, nisba, magari ti conviene semplicemente cambiare sport. :)
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credo nella mia pratica. quel che non riesco più ad apprezzare sono questi bunkai rigidi. il karate che pratico e insegno è un po' diverso da quello che alleno sotto il mio maestro ma sento cmq il bisogno di allenarmi sempre. e vorrei cercare qualcosa di più vicino alla mia idea di karate...
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Mah, se la "tua" pratica è diversa, lo è perchè qualcuno ti ha fornito e ti fornisce strumenti e basi per renderlo possibile.
Credo che il tuo maestro faccia bene, non sta a lui darti ciò che deve essere solo tuo, da te capito, trovato e reso vero, lui deve impedirti di perdere le basi, quelle basi che ti consentono, oggi, di spaziare.
Bada alla tua pratica e alla tua ricerca, va dal tuo maestro per mantenere contatto con i fondamentali, più rigido sarà e meglio sarà.
Qualsiasi "variazione" o "evoluzione" che ti potrà essere passata da altri, non ti servirà a nulla, perchè è roba loro, che va bene per loro, da loro trovata e cucita addosso.
Forse il punto è quello di passare ad un'altro modo di essergli allievo.
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Mah, se la "tua" pratica è diversa, lo è perchè qualcuno ti ha fornito e ti fornisce strumenti e basi per renderlo possibile.
Credo che il tuo maestro faccia bene, non sta a lui darti ciò che deve essere solo tuo, da te capito, trovato e reso vero, lui deve impedirti di perdere le basi, quelle basi che ti consentono, oggi, di spaziare.
Bada alla tua pratica e alla tua ricerca, va dal tuo maestro per mantenere contatto con i fondamentali, più rigido sarà e meglio sarà.
Qualsiasi "variazione" o "evoluzione" che ti potrà essere passata da altri, non ti servirà a nulla, perchè è roba loro, che va bene per loro, da loro trovata e cucita addosso.
Forse il punto è quello di passare ad un'altro modo di essergli allievo.
Bellissimo messaggio, lo condivido al 100 % :-*
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Nel mio piccolo avevo iniziato ad "integrare" ed "interpretare" a mio modo certi esercizi e tecniche, e penso che nel percorso di ogni praticante che creda nelle AM sia cosa normale. Il problema sorge quando quello che noi intendiamo come arte marziale, o come singola applicazione e allenamento, inizia a discostarsi un pò troppo da quello che dovrebbe essere per come ci è stato insegnato dal nostro maestro e da come viene proposto nella maggior parte degli altri corsi.
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credo nella mia pratica. quel che non riesco più ad apprezzare sono questi bunkai rigidi. il karate che pratico e insegno è un po' diverso da quello che alleno sotto il mio maestro ma sento cmq il bisogno di allenarmi sempre. e vorrei cercare qualcosa di più vicino alla mia idea di karate...
uno la casa se la fa come vuole
ma le fondamenta devono essere solide
altrimenti ti cade in testa
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Le "crisi" più o meno le abbiamo tutti... chi le affronta scaricando le colpe su ciò che pratica, e chi invece riflette sul SUO modo di praticare.
Personalmente ho sempre adottato il secondo punto di vista, e non me ne sono pentito, scoprendo "mondi nuovi" in cose che facevo da anni senza averle mai capite.
E' sempre in ogni caso scoperta o meglio creazione di nuovi mondi( :spruzz:), sia che lo fai sul tuo modo di praticare, che su quello che pratichi. E poi che differenza fa. Se non lo devi prendere dal tuo punto di vista personale, da che punto lo devi prendere? :whistle:
Nel mio piccolo avevo iniziato ad "integrare" ed "interpretare" a mio modo certi esercizi e tecniche, e penso che nel percorso di ogni praticante che creda nelle AM sia cosa normale. Il problema sorge quando quello che noi intendiamo come arte marziale, o come singola applicazione e allenamento, inizia a discostarsi un pò troppo da quello che dovrebbe essere per come ci è stato insegnato dal nostro maestro e da come viene proposto nella maggior parte degli altri corsi.
Quoto in pieno, era esattamente la situazione che era capitata a me alcuni anni fa. :)
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Le "crisi" più o meno le abbiamo tutti... chi le affronta scaricando le colpe su ciò che pratica, e chi invece riflette sul SUO modo di praticare.
Personalmente ho sempre adottato il secondo punto di vista, e non me ne sono pentito, scoprendo "mondi nuovi" in cose che facevo da anni senza averle mai capite.
E' sempre in ogni caso scoperta o meglio creazione di nuovi mondi( :spruzz:), sia che lo fai sul tuo modo di praticare, che su quello che pratichi. E poi che differenza fa. Se non lo devi prendere dal tuo punto di vista personale, da che punto lo devi prendere? :whistle:
Non mi sono spiegato forse... intendevo riferirmi a coloro che dicono "il Karate non funziona" senza valutare che molto probabilmente è il loro modo di praticarlo che non funziona.
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la mia impressione è infatti che i bunkai della mia scuola siano tecnicamente eccellenti, bellissimi, e via discorrendo... ma scarsamente pratici...
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Io credo che quando si approfondisce a lungo un kata è normale cercare dei bunkai più personali rispetto a quelli mostrati dal proprio maestro. E in questa ricerca ci si confronta con altro e questo, come i tutti i confronti, rimette in discussione la nostra pratica. Non è mai un qualcosa di aproblematico. Ritengo che i veri punti conflittuali siano i principi dello stile, il modo di muovere il corpo suggerito dal kata e quindi dal bunkai. Potresti provare a interrogarti da lì: questo è il mio consiglio. Se credi che questa sia una base solida e ti senti bene ad applicare i principi veicolati da quei kata e da quei bunkai, allora continua così. Magari potresti provare a sperimentare sulle tecniche, guardandoti in giro verso quello che più assomiglia al Karate che hai in mente. La costruzione di un proprio modello ideale di riferimento rispetto all'arte marziale è una questione basilare: all'inizio deve essere dettata dal proprio maestro e dallo stile (coi principianti bisogna essere rigorosi per dargli una forma corretta, delle buone basi), una volta però che si sono acquisite le basi, allora diventa il tuo Karate, la tua Via: te lo devi costruire tu il tuo modello se vuoi progredire. E passi quindi ad interrogarti sulle basi, sui principi fondamentali. Se è uno schema elastico che ti permette di fare qualcosa di diverso senza divergere in maniera conflittuale con le basi di quello che fai, allora sono ottimi principi. Secondo me se ritieni di avere dei buoni principi potresti lo stesso guardarti attorno, il che non li intaccherebbe affatto. Se invece lo schema si dimostra rigido e reticente al confronto, allora l'interrogazione continua e non potrà essere che un momento di crescita in un modo o nell'altro, visto che c'è la possibilità di un abbandono di quegli stessi principi se non li senti più congeniali alla tua pratica personale. Ma queste sono scelte individuali, io non ho i tuoi anni di pratica e quindi mi vergogno un po' dei miei consigli, non so se sono inadeguati. Ti auguro di continuare a praticare e a porti domande con sincerità come stai facendo. ;)
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Le "crisi" più o meno le abbiamo tutti... chi le affronta scaricando le colpe su ciò che pratica, e chi invece riflette sul SUO modo di praticare.
Personalmente ho sempre adottato il secondo punto di vista, e non me ne sono pentito, scoprendo "mondi nuovi" in cose che facevo da anni senza averle mai capite.
E' sempre in ogni caso scoperta o meglio creazione di nuovi mondi( :spruzz:), sia che lo fai sul tuo modo di praticare, che su quello che pratichi. E poi che differenza fa. Se non lo devi prendere dal tuo punto di vista personale, da che punto lo devi prendere? :whistle:
Non mi sono spiegato forse... intendevo riferirmi a coloro che dicono "il Karate non funziona" senza valutare che molto probabilmente è il loro modo di praticarlo che non funziona.
Si, avevo pensato che ti riferissi a quella questione. Ho voluto fare un intervento troppo generale, forse sono uscito fuori tema e ci siamo mal compresi. Comunque ho tentato di dare una risposta maggiormente argomentata anche a quel problema nell'altro intervento. Ciao :)
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caro takuan, il tuo consiglio è profondo e mi ha commosso. mi piace quel che hai detto e interpreti bene la mia attuale crisi: non sono infatti in grado di rispondere alle questioni che poni. la cosa importante è forse proprio guardarsi intorno e, in un certo senso, guardare dentro se stessi e dentro la propria pratica...
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Davvero bel post Takuan :thsit:
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la mia impressione è infatti che i bunkai della mia scuola siano tecnicamente eccellenti, bellissimi, e via discorrendo... ma scarsamente pratici...
però, mutekino, se hai dubbi sui bunkai è una cosa, se ce l'hai sull'utilità dei kata nelle arti marziali un altra
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la mia impressione è infatti che i bunkai della mia scuola siano tecnicamente eccellenti, bellissimi, e via discorrendo... ma scarsamente pratici...
Capisco perfettamente quello che provi, perchè anche per le forme del Kung-fu vale lo stesso.
Se il problema è l'applicazione in combattimenti, datti pace fratello. Le forme servono ad imparare ed a perfezionarsi, ma non sono facili da portare sul piano reale del combattimento.
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la mia impressione è infatti che i bunkai della mia scuola siano tecnicamente eccellenti, bellissimi, e via discorrendo... ma scarsamente pratici...
Capisco perfettamente quello che provi, perchè anche per le forme del Kung-fu vale lo stesso.
Se il problema è l'applicazione in combattimenti, datti pace fratello. Le forme servono ad imparare ed a perfezionarsi, ma non sono facili da portare sul piano reale del combattimento.
[/b]
Allora perchè studiarle se il mio obbiettivo è imparare il combattimento? :whistle:
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Perché in esse sono contenute le basi su cui fondare un superamento delle stesse ? :whistle:
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Perché in esse sono contenute le basi su cui fondare un superamento delle stesse ? :whistle:
Scusami Saburo ma non sono d'accordo.Secondo la mia opinione l'errore sta proprio nella trasmissione di questi kata,cioè come sono arrivati a noi.Per anni ci hanno fatto credere che il vero karate era quello, qualcuno sarà responsabile di questo cambiamento o no? Molti dei maestri arrivati in Occidente non avevano la sufficente intelligenza per poter trasmettere questa arte.So che sto dicendo cose un pò forti ma io la penso così.
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su su
siamo tra amici
non abbiate soggezione
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la mia impressione è infatti che i bunkai della mia scuola siano tecnicamente eccellenti, bellissimi, e via discorrendo... ma scarsamente pratici...
Capisco perfettamente quello che provi, perchè anche per le forme del Kung-fu vale lo stesso.
Se il problema è l'applicazione in combattimenti, datti pace fratello. Le forme servono ad imparare ed a perfezionarsi, ma non sono facili da portare sul piano reale del combattimento.
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Allora perchè studiarle se il mio obbiettivo è imparare il combattimento? :whistle:
Diciamo così.
Picchiarsi o azzuffarsi è una cosa, combattere è tutta un'altra cosa.
Nel concetto di combattere si incontrano più possibili livelli, dal reagire con X proprietà tecnica alle iniziative conclamate di un avversario, all'anticipare quelle iniziative, puntando al determinare le stesse, fino al poter vincere in assenza di scontro fisico.
Il fatto che determinati gesti (tecniche) non funzionino, di per sè è illogico, poichè qualsiasi cosa, per funzionare, necessita di essere concreta, tangibile, dotata di ingranaggi o circuiti, diversamente non può ne funzionare ne disfunzionare, gli ingranaggi, nello specifico, insieme ai circuiti, li abbiamo noi (articolazioni, sistema nervoso) e solo noi possiamo o meno funzionare.
Il punto è che, spesso, la tecnica eseguita non è una tecnica posseduta da chi la esegue, spesso ci si affida alla memoria, sia per quanto riguarda i movimenti da compiere e in quale sequenza, sia per quanto riguarda il collegamento di quei movimenti con i corrispondenti movimenti dell'avversario.
Così, nulla può funzionare, il tempo per attingere alla memoria e alla comprensione cosciente non c'è!
La tecnica è solo e soltanto tecnica, a prescindere dal suo opposto, la si apprende e la si interiorizza, poi sarà il corpo, guidato dall'istinto, a tirar fuori questo o quel movimento, il più immediato e spontaneo nella tal situazione, ed è li che si deve puntare a far finire le "tecniche".
Le aplicazioni didattiche, servono solo per poter studiare con un compagno il tal movimento, per avere la tranquillità di non far cose a vuoto inutilmente, ma si tratta solo di strumenti occasionali.
Un maestro davvero bravo e preparato, troverà decine di risposte allo stesso attacco, decine di possibili utilizzi e interpretazioni di un movimento, ma lo insegnerà puro, così come è, con pochi, chiari e semplici esempi di applicazione.
L'attenzione in combattimento deve essere rivolta al far terminare lo scontro se non si è riusciti a prevenirlo,
al non essere sopraffatti, al non farsi colpire, all'uscire dagli attacchi, anticipandoli, rimanendo padroni di noi stessi e dell'area di scontro, in modo da difendersi tutelando la propria incolumità.
Invece, spessissimo, è rivolta solo all'avversario, alle sue mani o agli occhi, comunque al "piccolo" rispetto al contesto generale, andando quindi a ridurre il campo visivo, la possibilità e la capacità di percezione del pericolo e della situazione, finendo con l'essere vulnerabili a tutto ciò che non è nel campo di attenzione visiva.
Fino a che si cerca ostinatamente un senso logico ad un gesto, si rimarrà schiavi della logica e della memoria, limitando il gesto stesso a quella sola spiegazione che ci ha convinto, cosicchè quel gesto possa avere un senso solo nella remota possibilità che quella precisa situazione e sequenza di gesti dell'avversario si verifichi.
Combattere è quella cosa che accade quando ragionare ha fallito, sarebbe il caso di dire al cervello cosciente "fatti da parte, ora tocca a me" o chi ha fallito (il ragionare) non potrà che continuare a fallire.
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Perché in esse sono contenute le basi su cui fondare un superamento delle stesse ? :whistle:
Scusami Saburo ma non sono d'accordo.Secondo la mia opinione l'errore sta proprio nella trasmissione di questi kata,cioè come sono arrivati a noi.Per anni ci hanno fatto credere che il vero karate era quello, qualcuno sarà responsabile di questo cambiamento o no? Molti dei maestri arrivati in Occidente non avevano la sufficente intelligenza per poter trasmettere questa arte.So che sto dicendo cose un pò forti ma io la penso così.
In parte forse è vero... in parte non c'era la volontà... ed in parte c'era (e c'è) la volontà di insegnare certe cose a chi vogliono loro. Ed in parte molte cose non sono state capite da chi invece avrebbe dovuto capirle... magari perché non ne era all'altezza o perché gli faceva comodo non capirle (magari portando avanti posizioni di rendita senza mettersi in discussione).
Come tutte le cose, non esiste mai una sola verità... ma molti spunti di riflessione dai quali ognuno è giusto che tragga le proprie conclusioni e trovi la via migliore per la propria pratica.
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Perché in esse sono contenute le basi su cui fondare un superamento delle stesse ? :whistle:
Scusami Saburo ma non sono d'accordo.Secondo la mia opinione l'errore sta proprio nella trasmissione di questi kata,cioè come sono arrivati a noi.Per anni ci hanno fatto credere che il vero karate era quello, qualcuno sarà responsabile di questo cambiamento o no? Molti dei maestri arrivati in Occidente non avevano la sufficente intelligenza per poter trasmettere questa arte.So che sto dicendo cose un pò forti ma io la penso così.
In parte forse è vero... in parte non c'era la volontà... ed in parte c'era (e c'è) la volontà di insegnare certe cose a chi vogliono loro. Ed in parte molte cose non sono state capite da chi invece avrebbe dovuto capirle... magari perché non ne era all'altezza o perché gli faceva comodo non capirle (magari portando avanti posizioni di rendita senza mettersi in discussione).
Come tutte le cose, non esiste mai una sola verità... ma molti spunti di riflessione dai quali ognuno è giusto che tragga le proprie conclusioni e trovi la via migliore per la propria pratica.
Quoto. :thsit:
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In parte vanno estrapoliti i principi
di applicazioni che avevano un senso in certi momenti storici e certi ambiti
e forse oggi ce l'hanno meno
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ne intelligenza ne capacità..
o forse erano in buona fede credendo di aver imparato tutto quello che cera da sapere..
non mi stupirei anche del fatto che quelli che sapevano veramente hanno trasmesso le cose a metà.. e forse meno..
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ne intelligenza ne capacità..
o forse erano in buona fede credendo di aver imparato tutto quello che cera da sapere..
non mi stupirei anche del fatto che quelli che sapevano veramente hanno trasmesso le cose a metà.. e forse meno..
[/b]
;) ;) ;)
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Certamente.
Sa anche all'intelligenza delle persone capire cosa sia fatto bene e cosa invece sia parziale ed incompleto, però... :whistle:
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Apprendimento fisico.
Io mi metto li, tutto il giorno, a fare il tal movimento, ogni giorno, fino a che non me ne approprio, mi esce naturale e spontaneo, a quel punto mi rendo conto che, nella tal situazione, posso usare proprio quel gesto per venirne fuori, gli trovo una utilità, la fatidica applicazione.
Quello però è ciò che ho capito io, probabilmente non è tutto, tant'è che il mio amico, che faceva la stessa cosa, mi sorprende applicando quel gesto in una situazione diversissima.
Allora mi metto a studiarci su, sperimento, allargo le vedute e le ipotesi.......colgo il principio.
Quando poi insegno il gesto ad un allievo, posso fare due cose, ovvero qello che è stato fatto con me, mettendolo li a fare e rifare il gesto, facendogli fare lo stesso percorso che, chissà cosa produrrà, magari nuove cose o magari nulla, oppure gli insegno il gesto e ciò che "io" ho capito di quel gesto, così lui si fiderà di me, prenderà ciò che è cucito su di me e tenterà di adattarlo a se stesso, ma fidandosi di me, prenderà per buona la mia spiegazione.
In quel modo, rischio di limitare la sua personale possibilità di esplorazione del gesto.
Quando arrivarono in Italia certi maestri dal Giappone, avevano un chiaro limite linguistico, per cui si facevano capire a "mazzate" e per emulazione, questo per ovvia mancanza di vocabolario.
Di fatto però, molti allievi della prima ora, sono oggi punti di riferimento, gente che ha capito e approfondito, pur senza aver avuto il libretto di istruzioni dal maestro.
Può quindi essere che, la crescita dell'insegnamento parlato (sempre più esigenza di moltissimi) abbia circoscritto la possibilità di personalizzazione dei gesti, riducendo la loro possibilità di trovare efficacia.
Le arti marziali sono dei "vestiti su misura", ma non è detto che tutti debbano o possano giungere alle stesse conclusioni o allo stesso livello, sarebbe impensabile.
Il compito di un Maestro è fornire gli strumenti, quello dell'allievo è metterli a frutto, per quel che può, secondo il suo talento e il suo impegno.
Allora forse, non è che l'insegnamento di un tempo fosse a metà, forse è che chi ha imparato è il rsponsabile di quanto ha saputo/voluto imparare e di quanto ha capito di ciò che ha imparato.
Da li a scendere, tutto andrà in proporzione, sugli allievi e sugli allievi degli allievi, ma ci saranno sempre quelli che, facendo certe cose, capiranno determinati concetti su cui poi lavoreranno.
Se io porto il tal attacco al maestro e vado a vuoto, mentre lui fa lo stesso gesto e va a segno, mandandomi a terra, o mi metto a capire cosa faccia lui che non faccio io, oppure passo la mano dicendo a me stesso "non funziona", oppure ancora mi farò dire da lui quei dettagli che per lui, e solo per lui, rendono così efficace quel gesto, perfetto per il suo fisico, il suo carattere e temperamento, inevitabilmente diversi da me.
I pugni si imparano a pugni, un tempo, molto tempo fa, funzionava così, a mazzate, era dell'allievo la responsabilità di capire, copiare, trovare soluzioni, un modo per smettere di prenderle.
Così venivano fuori qelle cose davvero personali, che escono sotto stress, che funzionano.
Oggi non sarebbe possibile, ma bisognerebbe recuperare alcuni concetti, a partire da quello di "apprendimento fisico" o non potremo lamentarci se ci sarà gente che ride di ciò che facciamo.
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quoto ronin
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Le arti marziali sono dei "vestiti su misura", ma non è detto che tutti debbano o possano giungere alle stesse conclusioni o allo stesso livello, sarebbe impensabile.
quotone carpiato
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Bellissimo messaggio di Ronin.. condivido al 99%.
Per l'1% resto del parere che talvolta siano state date spiegazioni volutamente errate... :whistle:
Comunque il mio Karate non è più in garanzia, o me lo tengo com'è oppure me lo aggiusto da solo... ma ormai non lo cambio più. ;)
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Bellissimo messaggio di Ronin.. condivido al 99%.
Per l'1% resto del parere che talvolta siano state date spiegazioni volutamente errate... :whistle:
Comunque il mio Karate non è più in garanzia, o me lo tengo com'è oppure me lo aggiusto da solo... ma ormai non lo cambio più. ;)
Mah, guarda, a parte che io credo poco alle "spiegazioni" per cui non mi interessa se siano giuste o meno, al limite credo alle "soluzioni" e quelle me le trovo io.
Posso dirti che, anni fa mi raccontavano di un giovanissimo Kanazawa che, in kumite, con una bassissima kibadachi, passava sotto i MAwashi Geri o gli Ushiro Mawashi Geri degli avversari e li atterrava da dietro, a mò di gioco di prestigio.
Io credo che, per il 90% e oltre degli allievi, quella "spiegazione" sarebbe sbagliatissima, del tutto improponibile, ma penso anche che, se lui lo faceva, significa che, almeno per lui, fosse giustissima. ;)
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Bellissimo messaggio di Ronin.. condivido al 99%.
Per l'1% resto del parere che talvolta siano state date spiegazioni volutamente errate... :whistle:
Comunque il mio Karate non è più in garanzia, o me lo tengo com'è oppure me lo aggiusto da solo... ma ormai non lo cambio più. ;)
Mah, guarda, a parte che io credo poco alle "spiegazioni" per cui non mi interessa se siano giuste o meno, al limite credo alle "soluzioni" e quelle me le trovo io.
Posso dirti che, anni fa mi raccontavano di un giovanissimo Kanazawa che, in kumite, con una bassissima kibadachi, passava sotto i MAwashi Geri o gli Ushiro Mawashi Geri degli avversari e li atterrava da dietro, a mò di gioco di prestigio.
Io credo che, per il 90% e oltre degli allievi, quella "spiegazione" sarebbe sbagliatissima, del tutto improponibile, ma penso anche che, se lui lo faceva, significa che, almeno per lui, fosse giustissima. ;)
Sì, è chiaro... io mi riferivo ad altro... mi focalizzavo su alcune situazioni particolari. E' ovvio che nella casistica generale è vero ciò che dici. :)
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Mah sì i messaggi di Paguro 44 sono sempre molto filosofici e saggi ma io credo che le crisi vadano affrontate con la ragione. Se Muteki pratica da 20 anni e insegna ed è cintura nera , dovrebbe ormai poter capire cosa funziona e cosa no , senza doversi mettere lì a ripetere un gesto per altri dieci anni... L'ho già detto tante volte : in dieci anni uno sbarbatello liceale diventa un medico. E voi in dieci anni non riuscite a imparare un po' di karate ?
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Io in 3 giorni di thai ho capito che i miei pugni antichissssimi più che mortali erano mortificanti.. :vomit:
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Beh... in 10 anni si diventa medici... non luminari... dipende da ciò che si vuole ottenere...
In 10 anni si può diventare ottimi praticanti... anche lì bisogna vedere cosa si vuole ottenere... :pla:
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ma dai ragazzi ...
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:gh: :gh: :gh: :gh: :gh:
Vabbè... dai... era un paradosso per riprendere il tuo esempio... :thsit:
Ma tu che spiegazione dai ai dubbi che prendono molti praticanti di AM, anche dopo molti anni di pratica ?
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Evidentemente, l'idea che le mazzate si imparino a "mazzate" proprio non piace.....nell'era dell'Ipod occorre poter scaricare il manuale dell'utente in PDF 8) 8) 8) 8) 8) 8)
Pipino il breve tira un Jab e un Gancio a Popone il colosso......Popone il colosso si incazza e scassa tutto Pipino il breve.
Morale:
Il Jab e il Gancio non funzionano.....ora Pipino il breve è in cerca di un maestro che gli spieghi per davvero.
Mike Tyson tira un Jab a Popone il colosso......il gancio non fa in tempo a tirarlo perchè Popone è a terra svenuto.
Morale:
Almeno il Jab (il gancio non si sa) funziona eccome.
:whistle: :whistle: :whistle: :whistle: :whistle: :whistle: :whistle: :whistle: :whistle:
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Evidentemente, l'idea che le mazzate si imparino a "mazzate" proprio non piace.....nell'era dell'Ipod occorre poter scaricare il manuale dell'utente in PDF 8) 8) 8) 8) 8) 8)
Pipino il breve tira un Jab e un Gancio a Popone il colosso......Popone il colosso si incazza e scassa tutti Pipino il breve.
Morale:
Il Jab e il Gancio non funzionano.....ora Pipino il breve è in cerca di un maestro che gli spieghi per davvero.
Mike Tyson tira un Jab a Popone il colosso......il gancio non fa in tempo a tirarlo perchè Popone è a terra svenuto.
Morale:
Almeno il Jab (il gancio non si sa) funziona eccome.
:whistle: :whistle: :whistle: :whistle: :whistle: :whistle: :whistle: :whistle: :whistle:
Mitico. :D
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se uno ha un dubbio si prova in modo non collaborativo se questo o quello funzionano...
se provato da decine di persone non funziona le cose sono due:
o bisogna ancora approfondirlo oppure non funziona per niente.
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se uno ha un dubbio si prova in modo non collaborativo se questo o quello funzionano...
se provato da decine di persone non funziona le cose sono due:
o bisogna ancora approfondirlo oppure non funziona per niente.
non sono completamente d'accordo
a. perchè non c'è funziona o non funziona ma diverse sfumature di probabilità
b. perchè i tests di palestra lasciano il tempo che trovano anch'essi
se il mio partner è prevenuto è per certi versi peggiore di un aggressore naturale
l'arte sublime dell'uke è anche questo
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se uno ha un dubbio si prova in modo non collaborativo se questo o quello funzionano...
se provato da decine di persone non funziona le cose sono due:
o bisogna ancora approfondirlo oppure non funziona per niente.
Io sono sempre dell'avviso che ci sia da approfondire, a testa bassa e bocca chiusa.
Migliaia di atleti hanno tentato invano di scendere sotto i 9,80" sui 100 mt piani, verrebbe da credere che non si possa fare........poi Usain Bolt non solo scende sotto i 9,80", abbatte i 9,70", i 9,60" fermandosi a 9,58".
Rimangono comunque in tanti a sostenere che "non funzioni" ;) ;) ;) ;)
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ma muteki?
me l'avete smontato
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Mah sì i messaggi di Paguro 44 sono sempre molto filosofici e saggi ma io credo che le crisi vadano affrontate con la ragione. Se Muteki pratica da 20 anni e insegna ed è cintura nera , dovrebbe ormai poter capire cosa funziona e cosa no , senza doversi mettere lì a ripetere un gesto per altri dieci anni... L'ho già detto tante volte : in dieci anni uno sbarbatello liceale diventa un medico. E voi in dieci anni non riuscite a imparare un po' di karate ?
aspetta, io non dico di non capire cosa funziona e cosa no. spero questo sia chiaro. dico che alcuni lavori che facciamo nella mia scuola sono praticamente inutili al di l' della componente estetica. e li ho provati e riprovati, con spirito da egami, per intenderci, sulla mia pelle e su quella di altri praticanti che come me volevano progredire nello studio.
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ma non ritieni strano che in epoche nelle quali la sopravvivenza era d'obbligo
facessero delle cose inutili?
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Concordo con Fanchinna.
Credo che sia più saggio tentare di capire come davvero è la tal tecnica, perchè probabilmente ha subito delle modifiche nell'essere tramandata, modifiche da incomprensione, che ne hanno snaturato il contenuto.
Parto sempre dal concetto che, se c'è sicuramente ha una funzione, poi mi metto a lavorarci, se come mi è stata insegnata (o come io l'ho capita) è una vaccata, non la butto, provo a trovare vie differenti.
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oppure, ripeto, serviva a cose che oggi non servono più
perchè le tecniche in ginocchio? perchè nei palazzi nipponici vivevano in ginocchio
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domandina facile facile
a cosa serve il kosa dachi?
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ma non ritieni strano che in epoche nelle quali la sopravvivenza era d'obbligo
facessero delle cose inutili?
i nostri bunkai sono elaborazione moderna
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i nostri bunkai sono elaborazione moderna
moderno è relativo
judo e karate vengono tipicamente definiti tradizionali
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ok, come definisci una proiezione nella quale afferri le mani dell'avversario, ti giri su te stesso di 360 gradi incrociando le sue braccia all'altezza delle spalle (dandogli quindi la schiena per un pochino) e cerchi di proiettarlo in avanti facendogli compiere un giro in aria? utile?
e diquesto?
BUNKAI KATA - IKGA - GOSHI YAMAGUCHI (https://www.youtube.com/watch?v=F1pzaMr6mXs#)
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intendi min 0.42?
-
Il punto è... in quanti punti puoi scomporre quel movimento ?
Quali e quanti principi contiene ?
Per cosa è stato pensato in origine ?
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intendi min 0.42?
anche
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o forse 0.57
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la prima che dicevo è proprio 0:42
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la prima che dicevo è proprio 0:42
sono kata che non conosco e quindi è un parere a bruciapelo da esterno
c'è l'evidente intenzione di realizzare una forma (e soprattutto un'applicazione) che, oltre ad essere fluida, deve mostrare una continuità d'azione
a livello di studio ci può stare
è ovvio che a livello di applicazione stride
chiaro (e già detto da qualcuno) che vanno estrapolati i principi
con particolare riferimento alla fattispecie vorrei dire di
non condividere la linea di taluni del sempre sicuro:
il combattimento è un rischio se non te lo assumi è meglio lasciar perdere
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oppure, ripeto, serviva a cose che oggi non servono più
perchè le tecniche in ginocchio? perchè nei palazzi nipponici vivevano in ginocchio
Le tecniche in suwari waza esistono perchè allora, lo stare in seiza era un obbligo in certi palazzi, ma l'onore non era così cristallino, quindi un Samurai poteva essere aggredito anche in quella situazione, magari per ordine stesso del suo ospite, quindi era pronto (o provava ad esserlo) anche a quella evenienza.
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la mia impressione è infatti che i bunkai della mia scuola siano tecnicamente eccellenti, bellissimi, e via discorrendo... ma scarsamente pratici...
Capisco perfettamente quello che provi, perchè anche per le forme del Kung-fu vale lo stesso.
Se il problema è l'applicazione in combattimenti, datti pace fratello. Le forme servono ad imparare ed a perfezionarsi, ma non sono facili da portare sul piano reale del combattimento.
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Allora perchè studiarle se il mio obbiettivo è imparare il combattimento? :whistle:
Perchè ti aiutano ad assimilare le varie nozioni e ti impediscono di sfasciarti i muscoli se fai un allenamento diverso dal tuo livello.
Comunque direi che è ovvio, le studi per imparare, ma puoi garantire che in un combattimento eseguirai tutti quei movimenti così perfetti?
Io non ci riuscirei neanche se volessi, quindi la vedo così. ;)
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Se scivolate su "Il senso del bunkai" ve segnalo al moderatore.... XD
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il sesso del bunkai
aaahhh il senso..........
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ci sono diverse interpretazioni di bunkai dello stesso kata,alla fine ogni maestro/praticante interpreta in base ai propri gusti e al proprio "periodo"
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il sesso del bunkai
aaahhh il senso..........
E' femminile. :-* :-* :-* :-* :-* :-*
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ieri sera, lezione di goju di okinawa.
una sola lezione non basta a capire, ma l'approccio mi è piaciuto. il livello tecnico della mia attuale scuola, a livello puramente... tecnico (sic!), mi sembra nettamente superiore, ma il lavoro svolto ieri sul kakie era molto interessante e pratico. mi sono divertito, e devo dire che era tanto che non mi divertivo in palestra.
penso che frequenterò per qualche tempo questa nuova palestra, per meglio comprendere il goju di okinawa.
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era tanto che non mi divertivo in palestra.
Il giorno che non mi divertirò più appenderò il kimono al chiodo
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ieri sera, lezione di goju di okinawa.
una sola lezione non basta a capire, ma l'approccio mi è piaciuto. il livello tecnico della mia attuale scuola, a livello puramente... tecnico (sic!), mi sembra nettamente superiore, ma il lavoro svolto ieri sul kakie era molto interessante e pratico. mi sono divertito, e devo dire che era tanto che non mi divertivo in palestra.
penso che frequenterò per qualche tempo questa nuova palestra, per meglio comprendere il goju di okinawa.
per livello tecnico,intendi la pulizia delle posizioni ecc?
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ieri sera, lezione di goju di okinawa.
una sola lezione non basta a capire, ma l'approccio mi è piaciuto. il livello tecnico della mia attuale scuola, a livello puramente... tecnico (sic!), mi sembra nettamente superiore, ma il lavoro svolto ieri sul kakie era molto interessante e pratico. mi sono divertito, e devo dire che era tanto che non mi divertivo in palestra.
penso che frequenterò per qualche tempo questa nuova palestra, per meglio comprendere il goju di okinawa.
per livello tecnico,intendi la pulizia delle posizioni ecc?
esatto. ma nn abbiamo fatto kata, quindi nn posso realmente pronunciarmi.
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Il giorno che non mi divertirò più appenderò il kimono al chiodo
Chiamatemi uno scultore, voglio inciderla nella pietra!!!
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ieri sera, lezione di goju di okinawa.
una sola lezione non basta a capire, ma l'approccio mi è piaciuto. il livello tecnico della mia attuale scuola, a livello puramente... tecnico (sic!), mi sembra nettamente superiore, ma il lavoro svolto ieri sul kakie era molto interessante e pratico. mi sono divertito, e devo dire che era tanto che non mi divertivo in palestra.
penso che frequenterò per qualche tempo questa nuova palestra, per meglio comprendere il goju di okinawa.
per livello tecnico,intendi la pulizia delle posizioni ecc?
esatto. ma nn abbiamo fatto kata, quindi nn posso realmente pronunciarmi.
allora,e parlo per me,non mi porrei proprio il problema..
l'estremizzare le posizioni,parate ecc.. "stilisticamente", non la trovo come una cosa "primaria"
se ti piace quello che fanno,ma lo zenkutsu non è fatto con i canoni di un geometra con tanto di livella laser,ci passerei tranquillamente sopra..
in fondo le AM non sono solo kata e kihon...
(con questo non intendo dire che fare le posizioni sbagliate vada bene lo stesso,ma non stiamo a fissarci sul millimetro..)