Ar.Ma.
Arti marziali del Giappone - Okinawa - Corea => Aikido => Topic started by: changeling on January 25, 2011, 16:58:32 pm
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Mi è stato riferito da un amico che qualcuno definisce il "tipo" di Aikido secondo gli stati della materia..
un Aikido "solido", quello fatto più grezzamente, tipo l'aikido serbo o certe forme di Aikijutsu
un Aikido "liquido", quello che si vede fare da buoni maestri dei giorni nostri
un Aikido "gassoso", quello di O-Sensei dell'ultimo periodo, o in cui Uke quasi neanche tocca Tori e già vola...
Spiegava poi che ogni Stato è "giusto", e chi ne apprezza uno, generalmente non comprende l'altro.
voi che ne pensate? E' una teoria comune? io non l'avevo mai sentita...
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già trovo difficoltà nel capire cosa sia aikido...mi spiace non posso aiutarti 8)
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non mi piace per niente :pla:
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heila Beno, non puoi mica fare un post così solo per aumentare il contatore...
vedi di circostanziare!!! :dis: :dis:
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e che te devo dì....
più lo dividiamo e sezioniamo sto poro aikido meno ne rimane.
non per niente siamo arrivati allo stato gassoso...
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chi ne apprezza uno, generalmente non comprende l'altro.
Quando vedo l'aikido "gassoso" (per usare la definizione di questo 3d) ho la stessa reazione di quando guardo i video di No Contact Combat di Starov. :nono:
Per cui, nel mio caso, questa frase è vera...
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Mi è stato riferito da un amico che qualcuno definisce il "tipo" di Aikido secondo gli stati della materia..
Se tu avessi letto quel megafile che ti mandai millemila anni fa avresti trovato un'appendice con alcune mie riflessioni in merito.
Ma poichè su certi argomenti la mia opinione è affidabile come la promessa di rimanere casto in un campo di giovani nudiste scandinave, lascio la parola a chi ne sa più di me.
http://www.aikidopontedipiave.it/cultura/Dal_Kotai_al_ki_tai.pdf (http://www.aikidopontedipiave.it/cultura/Dal_Kotai_al_ki_tai.pdf)
Più che di "divisioni" io parlerei di "progressione"....
;)
carlo, dal ghiaccio al vapore, ma sempre acqua è...
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Mi è stato riferito da un amico che qualcuno definisce il "tipo" di Aikido secondo gli stati della materia..
un Aikido "solido", quello fatto più grezzamente, tipo l'aikido serbo o certe forme di Aikijutsu
un Aikido "liquido", quello che si vede fare da buoni maestri dei giorni nostri
un Aikido "gassoso", quello di O-Sensei dell'ultimo periodo, o in cui Uke quasi neanche tocca Tori e già vola...
Spiegava poi che ogni Stato è "giusto", e chi ne apprezza uno, generalmente non comprende l'altro.
voi che ne pensate? E' una teoria comune? io non l'avevo mai sentita...
anche io ho ricevuto questo tipo di lezione,e ha un suo senso.ma non penso che necessariamente uno esclude l altro.c e' sempre una miscela delle 3 cose,in un aikido completo
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concordo..
@Carlo: quando mi hai detto "ti mando qualche mia riflessione" pensavo ad una paginetta A4 scritta in arial 10, mica 300 pagine scritte fitte fitte in un PDF.... :'( :'( :'( :'( :'(
quindi se vuoi condividere la tua opera con me , stampalo su carta riciclata in arial corpo 10, ti mando l'inidrizzo via MP :whistle: :whistle: :whistle: :whistle: :whistle:
o fammi un sunto stringato... :P
na roba tipo " L'Aikido mi piace un sacco"
ecco, questo funzionerebbe...
Changeling, che non sa perchè tutta la fatica deve farla lui :om: :om: :om:
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sbaglio o lo stesso osensei non ha mai fatto questo tipo di divisioni? io ricordo una parte di un filmato dove un ueshiba gia` piuttosto anziano (la classica immagine di osensei canuto e con la barba lunga insomma) tiene inginocchiato uke torcendogli le dita della mano e bloccandogli il piede con il suo. non un`immagine "gassosa" direi. e senz`altro non aveva abbandonato in quel momento la centralizzazione, l`ascolto, l`armonizzazione o la fluidita` che portavano e mantenevano quel risultato... e non lo faceva, immagino, con la sola forza muscolare.
voglio dire, non credo che per lui ci fosse distinzione o meglio non credo che comunque ci sia mai distinzione quando si applica l`aikido correttamente, proprio perche`- si dovrebbe trattare - di armonizzazione di vari aspetti dell`incontro/scontro e non parzializzazione a favore di un aspetto dell`evento. cosa che puo` succedere, anzi succede il piu` delle volte ma che non e` riconducibile all`ideale aiki, almeno per come lo conosciamo "sulla carta".
la solidita`, la fluidita` e la capacita` di non opporre alcuna resistenza non sono tutte parti fondamentali di una tecnica applicata correttamente?
non trovo corretta, ma magari sbaglio io, questa suddivisione riferendola a tre stadi di qualita` dell`aikido o a tipologie di persone e/o determinate pratiche.
al massimo la posso prendere come parabola per descrivere un percorso che grossolanamente potremmo anche dividere in quei tre tronconi.
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Più che di "divisioni" io parlerei di "progressione"....
;)
no no la divisione c'è ed anche fondamentale/pratica (non significa che una sia meglio dell'altra).
Sono differenti i concetti/l'interpretazione.
per me non esiste differenzazione, e ci si allena come un unico fin dall'inizio.
la progressione non la stabilisco io , ma chi si allena con me.
P.e. il kihon non esiste se non inserito in una sessione d'allenamento dove ci sia tutto il resto. O lo stesso concetto di aikido=tecnica(più o meno evoluta, concatenata etc) per me non esiste, esiste solo quello nasce in un rapporto tra due persone, ma secondo un unico principio che è l'armonia. Quello cerco di stimolare fin dall'inizio e per farlo ho bisogno di libertà.
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sbaglio o lo stesso osensei non ha mai fatto questo tipo di divisioni? io ricordo una parte di un filmato dove un ueshiba gia` piuttosto anziano (la classica immagine di osensei canuto e con la barba lunga insomma) tiene inginocchiato uke torcendogli le dita della mano e bloccandogli il piede con il suo. non un`immagine "gassosa" direi. e senz`altro non aveva abbandonato in quel momento la centralizzazione, l`ascolto, l`armonizzazione o la fluidita` che portavano e mantenevano quel risultato... e non lo faceva, immagino, con la sola forza muscolare.
voglio dire, non credo che per lui ci fosse distinzione o meglio non credo che comunque ci sia mai distinzione quando si applica l`aikido correttamente, proprio perche`- si dovrebbe trattare - di armonizzazione di vari aspetti dell`incontro/scontro e non parzializzazione a favore di un aspetto dell`evento. cosa che puo` succedere, anzi succede il piu` delle volte ma che non e` riconducibile all`ideale aiki, almeno per come lo conosciamo "sulla carta".
la solidita`, la fluidita` e la capacita` di non opporre alcuna resistenza non sono tutte parti fondamentali di una tecnica applicata correttamente?
non trovo corretta, ma magari sbaglio io, questa suddivisione riferendola a tre stadi di qualita` dell`aikido o a tipologie di persone e/o determinate pratiche.
al massimo la posso prendere come parabola per descrivere un percorso che grossolanamente potremmo anche dividere in quei tre tronconi.
hai ragione Daniele.non ha creato lui questa distinzione.pero' potrebbe essere comoda per fornire delle immagini.
ad ogni modo,anche se la mia memoria non e' il massimo,O Sensei delle distinzioni mi pare le abbia fatte.ma non nel senso che una cosa e' meglio dell altra.immagini didattiche credo.tipo se non sbaglio essere duri come il diamante,ecc....
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hai ragione Daniele.non ha creato lui questa distinzione.pero' potrebbe essere comoda per fornire delle immagini.
ad ogni modo,anche se la mia memoria non e' il massimo,O Sensei delle distinzioni mi pare le abbia fatte.ma non nel senso che una cosa e' meglio dell altra.immagini didattiche credo.tipo se non sbaglio essere duri come il diamante,ecc....
si e` vero. come immagini didattiche a mio avviso ci si puo` anche spingere molto oltre. :)
non mi trovo molto sul discorso che ne derivava in apertura tipo "l`aikido serbo e` solido, l`altro e` liquido...".
sbaglio o lo stesso osensei non ha mai fatto questo tipo di divisioni? io ricordo una parte di un filmato dove un ueshiba gia` piuttosto anziano (la classica immagine di osensei canuto e con la barba lunga insomma) tiene inginocchiato uke torcendogli le dita della mano e bloccandogli il piede con il suo. non un`immagine "gassosa" direi.
Si vede che non sei mai stato a Trieste d'inverno... ;)
non l`ho capita (forse perche` non sono mai stato a trieste d`inverno!) :sur:
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hai ragione Daniele.non ha creato lui questa distinzione.pero' potrebbe essere comoda per fornire delle immagini.
ad ogni modo,anche se la mia memoria non e' il massimo,O Sensei delle distinzioni mi pare le abbia fatte.ma non nel senso che una cosa e' meglio dell altra.immagini didattiche credo.tipo se non sbaglio essere duri come il diamante,ecc....
si e` vero. come immagini didattiche a mio avviso ci si puo` anche spingere molto oltre. :)
non mi trovo molto sul discorso che ne derivava in apertura tipo "l`aikido serbo e` solido, l`altro e` liquido...".
sbaglio o lo stesso osensei non ha mai fatto questo tipo di divisioni? io ricordo una parte di un filmato dove un ueshiba gia` piuttosto anziano (la classica immagine di osensei canuto e con la barba lunga insomma) tiene inginocchiato uke torcendogli le dita della mano e bloccandogli il piede con il suo. non un`immagine "gassosa" direi.
Si vede che non sei mai stato a Trieste d'inverno... ;)
non l`ho capita (forse perche` non sono mai stato a trieste d`inverno!) :sur:
personalmente l aikido serbo non saprei definirlo.essere solidi non ha cmq niente a che vedere con l uso di forza bruta.se devo usare forza bruta in tecniche di controllo raffinate,preferisco ceffonare a quel punto.se ceffonare sia solido o liquido non lo so.dipende da quanto sono forti i miei ceffoni,e da quanto,come effetto,si fa sotto chi li prende :D
questo naturalmente,secondo me
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sbaglio o lo stesso osensei non ha mai fatto questo tipo di divisioni? io ricordo una parte di un filmato dove un ueshiba gia` piuttosto anziano (la classica immagine di osensei canuto e con la barba lunga insomma) tiene inginocchiato uke torcendogli le dita della mano e bloccandogli il piede con il suo. non un`immagine "gassosa" direi. e senz`altro non aveva abbandonato in quel momento la centralizzazione, l`ascolto, l`armonizzazione o la fluidita` che portavano e mantenevano quel risultato... e non lo faceva, immagino, con la sola forza muscolare.
voglio dire, non credo che per lui ci fosse distinzione o meglio non credo che comunque ci sia mai distinzione quando si applica l`aikido correttamente, proprio perche`- si dovrebbe trattare - di armonizzazione di vari aspetti dell`incontro/scontro e non parzializzazione a favore di un aspetto dell`evento. cosa che puo` succedere, anzi succede il piu` delle volte ma che non e` riconducibile all`ideale aiki, almeno per come lo conosciamo "sulla carta".
la solidita`, la fluidita` e la capacita` di non opporre alcuna resistenza non sono tutte parti fondamentali di una tecnica applicata correttamente?
non trovo corretta, ma magari sbaglio io, questa suddivisione riferendola a tre stadi di qualita` dell`aikido o a tipologie di persone e/o determinate pratiche.
al massimo la posso prendere come parabola per descrivere un percorso che grossolanamente potremmo anche dividere in quei tre tronconi.
Certo.
Come è vero che il famoso video "Ueshiba the archmage" suscita periodicamente discussioni.
Personalmente quanto detto è per me niente di più di un approccio didattico, non un discorso elementare - medio - superiore.
Ma, aciascuno il suo... ;-)
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sbaglio o lo stesso osensei non ha mai fatto questo tipo di divisioni? io ricordo una parte di un filmato dove un ueshiba gia` piuttosto anziano (la classica immagine di osensei canuto e con la barba lunga insomma) tiene inginocchiato uke torcendogli le dita della mano e bloccandogli il piede con il suo. non un`immagine "gassosa" direi. e senz`altro non aveva abbandonato in quel momento la centralizzazione, l`ascolto, l`armonizzazione o la fluidita` che portavano e mantenevano quel risultato... e non lo faceva, immagino, con la sola forza muscolare.
voglio dire, non credo che per lui ci fosse distinzione o meglio non credo che comunque ci sia mai distinzione quando si applica l`aikido correttamente, proprio perche`- si dovrebbe trattare - di armonizzazione di vari aspetti dell`incontro/scontro e non parzializzazione a favore di un aspetto dell`evento. cosa che puo` succedere, anzi succede il piu` delle volte ma che non e` riconducibile all`ideale aiki, almeno per come lo conosciamo "sulla carta".
la solidita`, la fluidita` e la capacita` di non opporre alcuna resistenza non sono tutte parti fondamentali di una tecnica applicata correttamente?
non trovo corretta, ma magari sbaglio io, questa suddivisione riferendola a tre stadi di qualita` dell`aikido o a tipologie di persone e/o determinate pratiche.
al massimo la posso prendere come parabola per descrivere un percorso che grossolanamente potremmo anche dividere in quei tre tronconi.
Certo.
Come è vero che il famoso video "Ueshiba the archmage" suscita periodicamente discussioni.
Personalmente quanto detto è per me niente di più di un approccio didattico, non un discorso elementare - medio - superiore.
Ma, aciascuno il suo... ;-)
vero, ma ripeto che io non sono d`accordo sull`identificare diverse scuole o persone con questi livelli, come se presi singolarmente rappresentassero comunque l`aikido che invece idealmente considero fusione di tutti gli aspetti.
per buttarla sul pratico, se anche mi fai la proiezione senza contatto mi aspetto che il tuo movimento sia fluido e che qualora io riesca a stabilire contatto con te tu sia all`occorrenza anche solido. in questo caso lo vedo come aikido.
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sbaglio o lo stesso osensei non ha mai fatto questo tipo di divisioni? io ricordo una parte di un filmato dove un ueshiba gia` piuttosto anziano (la classica immagine di osensei canuto e con la barba lunga insomma) tiene inginocchiato uke torcendogli le dita della mano e bloccandogli il piede con il suo. non un`immagine "gassosa" direi. e senz`altro non aveva abbandonato in quel momento la centralizzazione, l`ascolto, l`armonizzazione o la fluidita` che portavano e mantenevano quel risultato... e non lo faceva, immagino, con la sola forza muscolare.
voglio dire, non credo che per lui ci fosse distinzione o meglio non credo che comunque ci sia mai distinzione quando si applica l`aikido correttamente, proprio perche`- si dovrebbe trattare - di armonizzazione di vari aspetti dell`incontro/scontro e non parzializzazione a favore di un aspetto dell`evento. cosa che puo` succedere, anzi succede il piu` delle volte ma che non e` riconducibile all`ideale aiki, almeno per come lo conosciamo "sulla carta".
la solidita`, la fluidita` e la capacita` di non opporre alcuna resistenza non sono tutte parti fondamentali di una tecnica applicata correttamente?
non trovo corretta, ma magari sbaglio io, questa suddivisione riferendola a tre stadi di qualita` dell`aikido o a tipologie di persone e/o determinate pratiche.
al massimo la posso prendere come parabola per descrivere un percorso che grossolanamente potremmo anche dividere in quei tre tronconi.
Certo.
Come è vero che il famoso video "Ueshiba the archmage" suscita periodicamente discussioni.
Personalmente quanto detto è per me niente di più di un approccio didattico, non un discorso elementare - medio - superiore.
Ma, aciascuno il suo... ;-)
vero, ma ripeto che io non sono d`accordo sull`identificare diverse scuole o persone con questi livelli, come se presi singolarmente rappresentassero comunque l`aikido che invece idealmente considero fusione di tutti gli aspetti.
per buttarla sul pratico, se anche mi fai la proiezione senza contatto mi aspetto che il tuo movimento sia fluido e che qualora io riesca a stabilire contatto con te tu sia all`occorrenza anche solido. in questo caso lo vedo come aikido.
Ti quoto con soverchio turgore!
carlo, terra-terra
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x seguire
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ma mi interessa solo il gassoso
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ma mi interessa solo il gassoso
credo che i passaggi intermedi, per quanto istantanei, siano ineludibili...
carlo, che a tutti gli illuminati prima o poi arriva la bolletta dell'ENEL
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Cito testale la frase conclusiva di una disanima sugli stati: "Non è possibile fare un buon Ki no Nagare senza conoscere il Ki Hon, non è possibile arrivare a Takemusu (per gli eletti) se non si è passati per il Ki Hon e il Ki no Nagare, così come non è possibile passare dallo stato solido a quello gassoso saltando lo stato fluido-liquido."
Che vada bene per l'aikido non discuto, ma che facciamo con la fisica? Un ripassino? E se uno particolarmente bravo sublimasse?
Scherza coi fanti ma lascia stare i fisici.
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Cito testale la frase conclusiva di una disanima sugli stati: "Non è possibile fare un buon Ki no Nagare senza conoscere il Ki Hon, non è possibile arrivare a Takemusu (per gli eletti) se non si è passati per il Ki Hon e il Ki no Nagare, così come non è possibile passare dallo stato solido a quello gassoso saltando lo stato fluido-liquido."
Che vada bene per l'aikido non discuto, ma che facciamo con la fisica? Un ripassino? E se uno particolarmente bravo sublimasse?
Scherza coi fanti ma lascia stare i fisici.
prendere la fisica come esempio paradigmatico non significa che uno debba seguire i processi fisici per giustificare quelli che sono livelli qualitativi nella pratica dell aikido.anche perche' uno pratica a suo modo,non cambia stato.ma si possono prendere gli stati della materia per illustrare un modo di praticare,non perche' uno debba passare da uno stato all altro!
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vi state precludendo il metafisico
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vi state precludendo il metafisico
se e' per questo,c e' anche l aikido dei buchi neri,dentro i quali non si sa se esiste ancora la materia oppure no!
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se e' per questo,c e' anche l aikido dei buchi neri
e qua mi aspetto l'inizio di un OT spaventoso da paret di Carlo e Beno a sfondo similsessuale XD XD XD XD XD XD XD XD XD
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se e' per questo,c e' anche l aikido dei buchi neri
e qua mi aspetto l'inizio di un OT spaventoso da paret di Carlo e Beno a sfondo similsessuale XD XD XD XD XD XD XD XD XD
che finirebbe in aikipub con tutto il resto XD
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se e' per questo,c e' anche l aikido dei buchi neri
e qua mi aspetto l'inizio di un OT spaventoso da paret di Carlo e Beno a sfondo similsessuale XD XD XD XD XD XD XD XD XD
Faccio finta di non aver letto...