leggendo varie discussioni si evidenzia sempre il fatto che il lavoro interno modifica anche quello mentale.
la mia domanda è .......vi è successo veramente?
personalmente io non sono molto cambiato ;e si' che era la mia meta.
voglio dire che se ero uno str..... , str......sono rimasto .
è un esempio eh!! :D ;D
ho sbagliato qualcosa? o non è poi così semplice?
grazie KIKO
parole santissime.La mente condiziona il corpo e il corpo condiziona la mente.
qualcosa si...non molto ma qualcosa è cambiato...questo succede anche a me .......essendo gia' impulsivo immagina .
forse addirittura in peggio secondo i normali standard
tipo molto più facilmente cedo all'istinto...e lascio sfogare...
in pratica...mi incavolo più facilmente di prima..
@Usquetandem
se sei d'accordo basta un quote, ok?
Altrimenti si rischia di fare troppo rumore ("enfasi inutile") e perdere il senso delle cose e del 3D.
Solo per dar modo a tutti di non notare un singolo post e di partecipare, anche e sopratutto se non si è d'accordo con quanto affermato.
@Usquetandema volte un quote e basta non credo renda l'idea,alzare una bandiera davanti ad una affermazione giusta,anche se detta da chi mi son trovato a discutere in maniera pesante,lo trovo piu' che legittimo...
se sei d'accordo basta un quote, ok?
Altrimenti si rischia di fare troppo rumore ("enfasi inutile") e perdere il senso delle cose e del 3D.
Solo per dar modo a tutti di non notare un singolo post e di partecipare, anche e sopratutto se non si è d'accordo con quanto affermato.
Parli di pratica o di vita...? Se posso chiedere eh?
Se fai pratica pensando ad altro lo stato mentale cambia lo stesso anche se piú lentamente, dal momento che agendo sul corpo si agisce sulla mente e viceversa.
Se vuoi risultati piu veloci mettici volontá in quello che fai, non farti portare fuori dalla mente, ma per quell'unica ora di lavoro, resta con il corpo e lasciati stare.
non sono daccordoIncredibile non riuscire a stare con il corpo per un ora al giorno.
Quando sei nella pratica te ne accorgi subito della differenze.
I grandi maestri di taiji se non sbaglio dicono che la meditazione nel taiji arriva quando si diventa la tecnica, in altre parole quando ci si mette volontá.
Diciamo che dipende da cosa devi fare e come, no?
Un ora o due di vipassana al giorno mi lasciano in uno stato che non mi permette in media di capire nell'immediato, manco in che BelPaese vivo.
Perché mi sembra di vedere gente che attacca gli altri o si attacca alle cose senza motivo e/o senso.
In quello che vedo per ora da ignorante fa male... corpo e mente insieme.
Poi ci sarà sempre chi ti dice che è una passeggiata di salute, e il bello è che ha ragione anche lui.
Ricordo la prima volta che lessi "Vedute sul mondo reale" di Gudjieff, feci 2 giorni a contare gli alberi che incontravo, a cercare di ricordare tutte le persone con cui parlavo, notare cm'erano vestite, notare tutti i dettagli che potevo cogliere, metter la massima presenza in ogni mio gesto.
Tutto andava bene fin che piano piano la mente mi ha trascinato di nuovo nella cella dove vivevo prima.
Immagina che piove sempre, un tetto che perde e una brocca messa sotto la goccia che cade dal tetto. La maggior parte delle persone attende che sia mezza o quasi piena e la svuota (il come e' personale e vi sono infiniti modi da leggere un libro a fare attivita' fisica, sesso, droghe, viaggiare, ecc.). Alcuni la fanno tracimare.ti ringrazio
Pochi o nessuno ripara il tetto perche' non sanno come si fa.
Immagina che piove sempre, un tetto che perde e una brocca messa sotto la goccia che cade dal tetto. La maggior parte delle persone attende che sia mezza o quasi piena e la svuota (il come e' personale e vi sono infiniti modi da leggere un libro a fare attivita' fisica, sesso, droghe, viaggiare, ecc.). Alcuni la fanno tracimare.ti ringrazio
Pochi o nessuno ripara il tetto perche' non sanno come si fa.
Ricordo la prima volta che lessi "Vedute sul mondo reale" di Gudjieff, feci 2 giorni a contare gli alberi che incontravo, a cercare di ricordare tutte le persone con cui parlavo, notare cm'erano vestite, notare tutti i dettagli che potevo cogliere, metter la massima presenza in ogni mio gesto.
Tutto andava bene fin che piano piano la mente mi ha trascinato di nuovo nella cella dove vivevo prima.
Interessante.
Mi viene in mente un esempio che uso spesso x descrivere come la maggior parte delle persone affronta lo stress quotidiano.
Immagina che piove sempre, un tetto che perde e una brocca messa sotto la goccia che cade dal tetto. La maggior parte delle persone attende che sia mezza o quasi piena e la svuota (il come e' personale e vi sono infiniti modi da leggere un libro a fare attivita' fisica, sesso, droghe, viaggiare, ecc.). Alcuni la fanno tracimare.
Pochi o nessuno ripara il tetto perche' non sanno come si fa.
Premetto che non conosco Gudjieff.
Pero' spesso vedo che e' questo l'approccio che viene consigliato da tecniche, libri e altro.
A volte ti insegnano a rendere piu' grande la brocca ma a mio avviso una pratica se fatta bene deve riparare il tetto cioe' cambiarti a tal punto in profondita' da renderti immune o quasi ad un certo "gocciolare".
Non so realmente se sia la visione corretta ma e' quello che ora concepisco.
Nello specifico del tuo post quel tipo di tecniche le ritengo si importanti (meglio che niente) ma ritengo piu' utile che tu faccia quelle cose in modo naturale quasi non cosciente perche' la tua mente e' diventata piu' vigile e reattiva che forzarti nel farlo.
Poi se una tecnica (come quella che citi) nel lungo andare ti porta a rendere naturale questi processi ed altri allora ok per la mia ignorante visione e' un buon metodo ;)