Ar.Ma.
Arti marziali del Giappone - Okinawa - Corea => Karate e Kenpo => Topic started by: Dipper on March 15, 2011, 11:44:37 am
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Non so nelle altre scuole ma per lo meno nello Shotokan e nel Kyokushin, lo step successivo a quello iniziale, cioè di studiare le parate classiche da fermo in sanchin, heiko o uchi hachiji dachi è quello di eseguirle avanzando ed indietreggiando in ayumi ashi zenkutsu dachi (solitamente in hanmi).
Inizialmente mi sono trovato a riflettere sul primo caso. Se vengo attaccato e necessito di avanzare per eseguire la parata, significa che stando fermo l'attacco non sarebbe proprio arrivato perchè partito da troppo lontano.
Allora perchè sprecare energie? Secondo me l'uke waza in avanzamento è funzionale ad una strategia dirompente di parata attacco. Col movimento preparatorio dell'altro braccio, che diventa un vero e proprio nagashi uke, si devia verso l'esterno (nel caso di soto uke) o l'interno (age ed uchi uke) il braccio di tori e la parata vera e propria in realtà è un attacco portato a danneggiare l'arto avversario, o controllarlo in modo da rendere difficoltoso il richiamo mentre uke ha tempo e spazio per portare il contrattacco.
Mi sembra l'unica soluzione plausibile, altrimenti non avrebbe senso parare avanzando. Normalmente in kumite si para in yori ashi (avanti, dietro o di lato), con il tai sabaki o al limite da fermo...
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Soto chudan uke NON E' una parata
Gedan barai NON E' una parata.
Ma se io scrivo e voi non leggete... :dis:
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Non so nelle altre scuole ma per lo meno nello Shotokan e nel Kyokushin, lo step successivo a quello iniziale, cioè di studiare le parate classiche da fermo in sanchin, heiko o uchi hachiji dachi è quello di eseguirle avanzando ed indietreggiando in ayumi ashi zenkutsu dachi (solitamente in hanmi).
Inizialmente mi sono trovato a riflettere sul primo caso. Se vengo attaccato e necessito di avanzare per eseguire la parata, significa che stando fermo l'attacco non sarebbe proprio arrivato perchè partito da troppo lontano.
Allora perchè sprecare energie? Secondo me l'uke waza in avanzamento è funzionale ad una strategia dirompente di parata attacco. Col movimento preparatorio dell'altro braccio, che diventa un vero e proprio nagashi uke, si devia verso l'esterno (nel caso di soto uke) o l'interno (age ed uchi uke) il braccio di tori e la parata vera e propria in realtà è un attacco portato a danneggiare l'arto avversario, o controllarlo in modo da rendere difficoltoso il richiamo mentre uke ha tempo e spazio per portare il contrattacco.
Mi sembra l'unica soluzione plausibile, altrimenti non avrebbe senso parare avanzando. Normalmente in kumite si para in yori ashi (avanti, dietro o di lato), con il tai sabaki o al limite da fermo...
IRIMI
;) ;)
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Aggiungerei anche SEN NO SEN E GO NO SEN diversamente, avanzare verso un colpo troppo lontano per arrivare a segno......è da idioti 8) 8) 8)
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il mio maestro insiste moltissimo su due concetti
o non muoversi prima di aver parato, o anticipare l'attacco, in questo caso andando addosso al colpo sfruttando tutto il corpo per chiudere l'avversario (non so se vi è mai capitato, ma è proprio una brutta sensazione ._. )
secondo me la parata avanzando a questo serve, almeno per come me lo insegnano e per come mi trovo a farlo ( a provare a farlo) io :)
la cosa della parata (intendo proprio la parata in se) come attacco non è un concetto che appartiene molto al goju, quindi su questo non parlo
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il mio maestro insiste moltissimo su due concetti
o non muoversi prima di aver parato, o anticipare l'attacco, in questo caso andando addosso al colpo sfruttando tutto il corpo per chiudere l'avversario (non so se vi è mai capitato, ma è proprio una brutta sensazione ._. )
Hai un buon Maestro! :thsit:
Mi piace assai.......
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io penso che il kihon sia bello, ma se poi non lo si applica non serve a nulla.
intendo dire che, prendendo a spunto il discorso iniziale, le parate andrebbero eseguite anche in avanzamento, magari per intercettare, ma mai sulle linee rigidamente diritte del kihon ido. pertanto si dovrebbe studiare ogni possibile angolazione, partendo, per dire, da almeno 8 direzioni differenti. questo avviene solo se il kihon ido si trasforma in un proto kumite *yakusoku kumite. allora tutto acquisisce, penso, un senso, mentre parare o attaccare in kihon ido classico serve piuttosto, sempre a mio modestissimo parere (che finto che sono. diciamola tutta: è così e basta!!! :D), a controllare il movimento, l'assetto, la gravità, il baricentro... e altre cose così. non alla tecnica in sé però
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per quella che è la mia limitatissima conoscenza, credo che la parata avanzando serve a chiudere la distanza, la parata è una percossa sull'arto dell'avversario, serve a crearsi spazio nella difesa avversaria per poi colpire. sintetico e semplice. :)
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per quella che è la mia limitatissima conoscenza, credo che la parata avanzando serve a chiudere la distanza, la parata è una percossa sull'arto dell'avversario, serve a crearsi spazio nella difesa avversaria per poi colpire. sintetico e semplice.
Sì, è più o meno quello che intendo anche se la vedo più un'azione di rimessa su di un altro attacco, l'arto bersaglio deve essere esposto (magari perché veniamo afferrati ad esempio).
Credo sia più difficile se ci troviamo davanti una persona in posizione neutra.
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la parata a percossa è comodissima quando uno parte da una guardia, in altro casi è troppo rischiosa per me
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Cioè percuotere uno che se ne sta in guardia? :pla: Se il suo braccio non è un po' teso, a naso, non mi pare che faccia molto male, sicuramente meno che non bloccare un jodan mawashi...
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no intendevo dire che una parata apercossa tpo quelle dello shotokan (per quel poco che ne so dello shotokan) secondo me risulta più comoda da usare se un attacco parta da una posizione di guardia
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Beh, sì... ma come dovrebbe partire altrimenti?
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se uno parla di kumite o combattimento in generale in nessun altro, se si parla di altre situazioni la cosa cambia :)
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Chiaramente per ogni situazione ci sono tecniche più e meno consone. Comunque parate che rompono invece io le vedo più utili proprio nelle situazioni in cui non si "combatte" con uno bravo ma ce la sì deve vedere con in tabbozzo. Esempio banale: presa frontale al collo, soto uke sul gomito. Molto più intuitivo di tanti arzigogoli che sì vedono in certi bunkai.
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la parata a percossa è comodissima quando uno parte da una guardia, in altro casi è troppo rischiosa per me
Quindi è utile quando il tamarro di turno arte per attaccarti, tu spezzi subito il suo attacco e con il dolore, riduci la sua capacità di offendere, o no?
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si che è utile, solo che io la trovo più comoda in altri contesti.
l'esempio di ryujin è perfetto, pratico e comodissimo, ma in quel caso non è una parata, è un attacco. Io parlavo di parata intesa come parata in questo acso :)
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OK :thsit:
Come la pensi sul discorso che se per parare devo avanzare tanto vale non sprecare energie e stare fermo?
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che dipende da quello che vuoi fare.
Se vuoi parare solamente non muoversi va anche bene (sempre meglio rimanere fermi che scappare, imho), se invece vuoi chiudere l'avversario e metterti sulla corta distanza io preferisco (preferirei, perchè non ci riesco ancora bene ma lo vedo fare dal mio maestro ogni volta che mi spiega qualcosa sul kumite o su qualunque altro esercizio)avanzare anticipando l'avversario.
Da quanto mi è stato spiegato l'importante è andarsi a prendere il colpo quando si para, invece di aspettarlo, e poi da la fare una qualunque cosa, sia essa uscire di lato o rimanere fermi e contrattaccare subito o qualunque altra cosa.
fondamentalmente, a logica, più tempo si aspetta per parare e più chance ci sono che anche se paro il primo mi arrivi il secondo e via dicendo (sia l'attacco una combo o una scaricata di mazzate alla napoletana - tipo quella del sogno del 3d sui kata :) - )
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Concordo.
Il concetto di chiudere la distanza è più di immediata ed intuitiva comprensione se usiamo iori ashi. Ma della parata in ayumi ashi, quella basica dei kihon da cintura bianca, che mi dici?
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bella domanda.
onestamente penso che sia utilizzabile solo sulle parate a due mani, in maniera tale da andare proprio a pressare sopra l'arto appena ci fai contatto, ma non è una cosa facile, anzi...
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Due mani in contemporanea o in sequenza (come dicevo all'inizio)?
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in sequenza, principalmente, ma in maniera simile si possono usare anche entrambe le braccia
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Io credo che Uke vada generalmente eseguito indietreggiando.
Se lo eseguiamo avanzando nel Kihon è solo per dare più peso e consistenza all'Uke.
L'Uke più pesante e dirompente allenato avanzando deve poi essere trasferito pari-pari anche schivando, scivolando indietro o indietreggiando, dove risulta più difficile farlo.
Applicare Uke avanzando è utile se visto come UchiKomi e in questo caso l'utilizzo di 2 braccia ci va a fagiolo.
Poi che siano simultanee o in sequenza dipende da tanti fattori, bisognerebbe saperli fare tutte e due. Dico io......
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ho la risposta. e l'ho trovata in un'intervista a un certo morio higaonna, oscuro praticante di una sQuola di carcade secondaria...
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Io credo che Uke vada generalmente eseguito indietreggiando.
Se lo eseguiamo avanzando nel Kihon è solo per dare più peso e consistenza all'Uke.
L'Uke più pesante e dirompente allenato avanzando deve poi essere trasferito pari-pari anche schivando, scivolando indietro o indietreggiando, dove risulta più difficile farlo.
Applicare Uke avanzando è utile se visto come UchiKomi e in questo caso l'utilizzo di 2 braccia ci va a fagiolo.
Poi che siano simultanee o in sequenza dipende da tanti fattori, bisognerebbe saperli fare tutte e due. Dico io......
Nel metodo Miura la parata indietreggiando è uno step base, ma si lavora tantissimo o sul concetto di uscita di lato o sull'entrare nell'attacco del compagno, per evitare di lasciare spazio ad una concatenazione e rubare il tempo (vedi anche il discorso sull'half beat che c'è in interstile).
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ho la risposta. e l'ho trovata in un'intervista a un certo morio higaonna, oscuro praticante di una sQuola di carcade secondaria...
e te la tieni per te? chiavico che non sei altro :D
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aspettavo che qualcuno mi supplicasse...
in breve higaonna sostiene l'importanza delle parate intese non come blocco e deviazione, ma come intervento PRIMA che la tecnica si estenda e quindi l'avversario riesca a esprimere la propria forza. di qui lo hikiuke, ossia kake uke che afferra e tira, mentre si avanza per entrare nella guardia. ciò che conta è, dice, usare muchimi, ossia prevenire in modo morbido, elastico e circolare che il colpo, ormai in partenza, si estenda. per far questo, dice, non bisogna indietreggiare ma anzi avanzare e afferrare...
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aspettavo che qualcuno mi supplicasse...
in breve higaonna sostiene l'importanza delle parate intese non come blocco e deviazione, ma come intervento PRIMA che la tecnica si estenda e quindi l'avversario riesca a esprimere la propria forza. di qui lo hikiuke, ossia kake uke che afferra e tira, mentre si avanza per entrare nella guardia. ciò che conta è, dice, usare muchimi, ossia prevenire in modo morbido, elastico e circolare che il colpo, ormai in partenza, si estenda. per far questo, dice, non bisogna indietreggiare ma anzi avanzare e afferrare...
Esibizionista :blue:
L'afferrare secondo me è accessorio e non necessariamente la parata circolare (dipende dall'attacco) ma per il resto in virtù di quanto mi è stato insegnato, come scrivevo prima, la vedo anch'io così.
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aspettavo che qualcuno mi supplicasse...
in breve higaonna sostiene l'importanza delle parate intese non come blocco e deviazione, ma come intervento PRIMA che la tecnica si estenda e quindi l'avversario riesca a esprimere la propria forza. di qui lo hikiuke, ossia kake uke che afferra e tira, mentre si avanza per entrare nella guardia. ciò che conta è, dice, usare muchimi, ossia prevenire in modo morbido, elastico e circolare che il colpo, ormai in partenza, si estenda. per far questo, dice, non bisogna indietreggiare ma anzi avanzare e afferrare...
tse, siete arrivati tardi, tu e capa di callo, le avevo già dette io prima ste cose..e senza farmi pregare! :D