Ar.Ma.
Difesa personale => Difesa Personale => Topic started by: The Spartan on April 26, 2011, 11:00:06 am
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Riporto con la traduzione dell'ottimo collega Massimo Gambelli uno scritto interessante di Mick Coup:
"Diretto, diretto incrociato, gancio. Provato mai questo tipo di allenamento? Immagino circa un milione di volte, ne sono sicuro! Quali impressionanti combinazioni utilizzate o testate fino alla morte sui colpitori? Forse “l’attacco diretto”? Beh potrebbe rivelarsi abbastanza tecnico, non credete? Meglio cambiare argomento prima che ciò si avveri, giusto? Seguitemi solo un attimo e tutto sarà più chiaro.
Parliamo di tattica, tanto per cambiare - credo che in molti si facciano prendere la mano dalle tecniche a dispetto delle tattiche che vengono invece tralasciate; senza una specifica tattica però nessuna tecnica può essere applicata, nessun piano di gioco, e senza strategia tutte le tattiche sono inutili e fallimentari.
Consideriamo le tattiche sotto il punto di vista militare, quindi generalmente standardizzate a livello mondiale; a differenza delle arti marziali che tendono ad evolversi, le abilità militari tendono a generalizzarsi. Magnificenza e cerimoniali sono riservati alle parate; il combattimento, al contrario, tende a divenire sempre più efficiente; dimenticate armamenti futuristici, si tratta ancora oggi di concentrarsi su di un possibile scontro ravvicinato.
Durante un combattimento militare e basandosi sulle tattiche generali standard, le risorse umane disponibili vengono divise in due gruppi: il primo gruppo fornisce copertura e sostegno, il secondo si concentra sul nemico, su come attaccare la posizione. Questi ruoli sono intercambiabili. Quando una metà (della squadra) di una sezione di fanteria avanza sotto il fuoco nemico, l’altra squadra fornisce copertura fino al momento in cui il primo gruppo non è al sicuro. Solo allora i ruoli si scambiano; questo schema va avanti fino al raggiungimento della posizione da assalire. Il concetto di base è avere sempre “un piede a terra”- raramente le due squadre avanzeranno contemporaneamente; situazione questa difficile da controllare e troppo rischiosa senza adeguata copertura.
Certo, ho estremamente semplificato il tutto, ma è giusto per rendere l’idea!
Adattare questo concetto ad un combattimento a corpo a corpo è più semplice di quanto si pensi: gli arti sono le vostre risorse – concentratevi sulle braccia (calci e colpi con le ginocchia hanno la loro importanza, ma in un vero combattimento a corpo a corpo, quando, durante un attacco anche il peso corporeo entra in gioco, potrebbe risultare difficile riuscire a stare in piedi); un braccio può essere utilizzato a copertura|controllo|supporto (limitare, bloccare, afferrare) mentre l’altro può fornire la forza del fuoco. Proprio come l’azione di copertura ed’avanzamento delle due squadre (termine tecnico fire and manoeuvre) quando l’arto attivo ha esaurito il proprio compito, allora cambia ruolo, va in copertura ed interviene l’altro.
Molti sono i benefici di questo metodo – solo il semplice fatto di avere una mano o braccio in contatto con il “nemico” (forza dell’abitudine ma il termine è appropriato) aumenta considerevolmente la possibilità di colpire l’avversario, addirittura di atterrarlo anche ad occhi chiusi! Vale la pena tentare, giusto? Pensate quanto sia importante localizzare e colpire un target senza guardare – ciechi, osservando terzi etc. Provatelo, vi prego!
Utilizzare entrambi gli arti per sferrare colpi in realtà diminuisce sia la probabilità di colpire sia l’efficacia del colpo! Colpire un target “Pulito e Chiaro” è pura fortuna - certo, allenamento ed esperienza sono indispensabili tuttavia il caso gioca sempre un ruolo determinante! Ricordate l’ultima volta che avete affrontato uno sparring partner con buone qualità diversive? o l’ultima volta che vi siete allenati duramente al sacco? Difficile sferrare un buon colpo, ma se utilizzate la mano di guardia per individuare e “confermare” il bersaglio allora esso è garantito.
Sotto stress, forte ed istantaneo – cioè in “combattimento” - il cervello non è in grado di cogliere un numero eccessivo di input. Ha in realtà semplicemente bisogno di olio motore per fronteggiare accuratamente la situazione. Focalizzare il proprio pensiero su tutti gli arti, su bersagli multipli, angoli di attacco diversi e qualsiasi altra cosa associata alle varie “combinazioni” standard (senza menzionare altri fattori quali un uomo che voglia strapparvi le noccioline) è troppo - un problema inatteso e tutto crolla - al contrario far riferimento ad un solo strumento, un solo arto, un solo target, un solo angolo di attacco funziona; fatelo in modo ripetitivo finché possibile per poi cambiare e focalizzarsi su di un altro strumento, arto, target, etc.
Anche ripetere un solo colpo aumenta la potenza e genera un’azione di leva ed accelerazione massima (colpi alternati - tecnicamente “reverse”- creano un fulcro al centro del corpo quindi una leva limitata, colpi ripetuti posizionano il fulcro laddove necessario per massimizzare la potenza, nel fianco/spalla opposto) . Pensate al colpo di una porta che sbatte, il fianco è il cardine mentre la maniglia è il braccio. Muovete il cardine nella direzione del colpo che state sferrando, non solo verso il nemico, questo per aumentare notevolmente la forza d’impatto e la direzione di attacco – ma di questo parleremo in un altro articolo…
Utilizzare un colpo “reverse” ha sicuramente il suo perché quando necessitate di fuoco istantaneo per riprendere l’iniziativa. E’ un po’ come se le due squadre reagissero in modo contemporaneo ad un attacco nemico contro-attaccando per bonificare la “killing zone” e questo prima di rendere operativa la tecnica del “fire and manoeuvre”; capito la similitudine? La reazione immediata ad un attacco a sorpresa è quella di far fuoco più velocemente possibile, combattere, ottenere il controllo della situazione per poi individuare il target con una sola mano ed impiegare l’altra per attacchi ripetuti e potenti e quando necessario invertire i ruoli. Fino a lavoro finito."
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Non ricordo bene, ma fu un famoso allenatore di calcio
forse Helenio Herrera che, in periodo di crisi,
mise gli attaccanti in difesa e viceversa
ed ottenne risultati
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Più o meno nel periodo in cui un famoso dottore, Basaglia credo, lasciò quelli fuori di testa liberi di andare ovunque.... XD
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Sono convinto che la chiave sia la semplicità, ma non sono d'accordo su questo articolo che mi pare un po' un'estremizzazione del concetto.
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Sono convinto che la chiave sia la semplicità, ma non sono d'accordo su questo articolo che mi pare un po' un'estremizzazione del concetto.
non è sulla semplicità, ma sul contatto tattile[1] della seconda mano
o ho capito male io :dis: facile :gh:
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Più o meno nel periodo in cui un famoso dottore, Basaglia credo, lasciò quelli fuori di testa liberi di andare ovunque.... XD
per forza: mi rubavi sempre le patate arrosto
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Un po' semplicistico IMHO, cosi' sembra di dover "buttare" una mano all'avversario fornendo quel punto di contatto sui cui i jutsuka (si scrive cosi'?) e i judoka si fanno le pippe di notte....
Se invece l'idea e' quella di controllare e terminare un avversario gia' ammorbito...bhe' allora non e' che mi sembrai una rivoluzione :gh:
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come si parla di "fuori di testa"
arriva subito
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Sono convinto che la chiave sia la semplicità, ma non sono d'accordo su questo articolo che mi pare un po' un'estremizzazione del concetto.
non è sulla semplicità, ma sul contatto tattile[1] della seconda mano
o ho capito male io :dis: facile :gh:
No, no, ho capito anch'io così, solo che non sono d'accordo XD
Concetti come questo sono troppo limitativi e a mio modestissimo avviso un po' poco "scientifici":
al contrario far riferimento ad un solo strumento, un solo arto, un solo target, un solo angolo di attacco funziona; fatelo in modo ripetitivo finché possibile per poi cambiare e focalizzarsi su di un altro strumento, arto, target, etc.
Anche ripetere un solo colpo aumenta la potenza e genera un’azione di leva ed accelerazione massima (colpi alternati - tecnicamente “reverse”- creano un fulcro al centro del corpo quindi una leva limitata, colpi ripetuti posizionano il fulcro laddove necessario per massimizzare la potenza, nel fianco/spalla opposto)
Gli strumenti devono essere pochi e chiari, ma le situazioni in cui si usano possono essere molteplici.
Jab - cross sono per me sempre una validissima combinazione anche per la DP.
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Sono convinto che la chiave sia la semplicità, ma non sono d'accordo su questo articolo che mi pare un po' un'estremizzazione del concetto.
non è sulla semplicità, ma sul contatto tattile[1] della seconda mano
o ho capito male io :dis: facile :gh:
YEAH :thsit:
Un po' semplicistico IMHO, cosi' sembra di dover "buttare" una mano all'avversario fornendo quel punto di contatto sui cui i jutsuka (si scrive cosi'?) e i judoka si fanno le pippe di notte....
...
la mano per come interpreto io il testo ed in base a come lavoro non è buttata
semplicemente per riprendere il "parallelismo" militare ...una volta conquistata una posizione non si arretra per il gusto di tornare a caricare
l'unico punto in cui non mi ritrovo molto è il fatto di "continuare a colpire" ... io sono per afferrare :whistle:
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Un po' semplicistico IMHO, cosi' sembra di dover "buttare" una mano all'avversario fornendo quel punto di contatto sui cui i jutsuka (si scrive cosi'?) e i judoka si fanno le pippe di notte....
...
la mano per come interpreto io il testo ed in base a come lavoro non è buttata
semplicemente per riprendere il "parallelismo" militare ...una volta conquistata una posizione non si arretra per il gusto di tornare a caricare
E' un po' un parallelismo del ciuffolo secondo me...se queste sono le conslusioni
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.
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se queste sono le conslusioni
quali conclusioni?
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se queste sono le conslusioni
quali conclusioni?
Non "richiamare" un arto per non perdere la posizione con nuove,inutili cariche.
E' semplicemente sbagliato come parallelismo secondo me.
peraltro a me un discorso del genere sembra rientrare maggiormente nella tecnica che nella tattica.
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può essere :)
io preferisco una volta avenzato non arretrare se sono in grado di impegnare con vantaggio la linea d'offesa ... o posso impiegare l'arto avanzato per aferrare/spostare/spingere
come ho scritto prima non amo "soffermarmi" sulle percussioni ;)
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e arriviamo all'eterno dilemma tra Alì e Tyson XD
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può essere :)
io preferisco una volta avenzato non arretrare se sono in grado di impegnare con vantaggio la linea d'offesa ... o posso impiegare l'arto avanzato per aferrare/spostare/spingere
come ho scritto prima non amo "soffermarmi" sulle percussioni ;)
e arriviamo all'eterno dilemma tra Alì e Tyson XD
XD XD
Cmq e' indubbio il fattore stazza in una considerazione del genere.
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Gli strumenti devono essere pochi e chiari, ma le situazioni in cui si usano possono essere molteplici.
Jab - cross sono per me sempre una validissima combinazione anche per la DP.
Rispondo da karateka tradizionalista (e pure scassaballe), quindi abbiate pazienza se dirò cose scontate ed altre "un po strane".
Se abbiamo solo tre tipi di colpo, anche se perfettamente allenati, abbiamo comunque sempre e solo tre colpi, ovvio che ho estremizzato di propodsito per spiegarmi.
Però se come il karate, hai diciamo 100 colpi e li alleni uno per uno tutti i giorni, diverrai efficace moooooolto tempo dopo l'inizio, evidente quindi che, come al solito, la virtù sta nel mezzo.
Nel karate, come in tutte le Discipline serie, ci sono una decina di tecniche base, tra colpi con mani, piedi, gomiti e ginocchia, che sono molto efficaci, relativamente semplici da assimilare, abbastanza numerosi da creare un buon arsenale, abbastanza variegati da permettere di usare un paio di arti per l'attacco e gli altri due per difesa, in base al momento.
Infatti, come più e più volte detto e ribadito qui, non conta un tubo dire quale tecnica sia più efficace in assoluto, dato che conta solo la tecnica più efficace in quell'istante.
Potrebbe essere un colpo di braccio, di gamba ed anche di culo, nel senso che lui perde l'equilibrio e tu riesci a scappare.... di conseguenza è totalmente imprevedibile qualsiasi cosa.
Imparati questi, si potranno poi aggiungere anche altre tecniche, più o meno semplici da apprendere ed utilizzare, ma allora si tratta di avere un irrobustimento strategico, dato dall'aumentato numero di tecniche nell'arsenale.
Ciò che è interessante notare, è la differenza tra strategia e tattica.
Volgarmente: la strategia è l'arte di fare quando non hai nulla da fare, la tattica è il fare quel che c'è da fare, nell'istante in cui serve fare.
Vale a dire, la strategia la curi nel dojo, allenandoti, imparando cose nuove, migliorando "quelle vecchie" e tenendoti aggiornato; la tattica la fai al momento, improvvisando (più o meno) quello che ti occorre per cavarti d'impaccio, usando nel momento migliore quello che sai, nel modo in quel momento più adatto.
Non mi sembra nulla di trascedentale. :)
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se queste sono le conslusioni
quali conclusioni?
Non "richiamare" un arto per non perdere la posizione con nuove,inutili cariche.
E' semplicemente sbagliato come parallelismo secondo me.
peraltro a me un discorso del genere sembra rientrare maggiormente nella tecnica che nella tattica.
io la spiegazione l'ho avuta live da mr Coup in persona, in effetti non richiama l'arto perchè avanza costantemente , più che ripiegare l'arto verso il tuo corpo è il corpo che si avvicina all'arto
e non è arto morto, lo usa per agganciare la guardia (oltre che per dare un bersaglio più facile da raggiungere anche nel caso che la vista sia momentaneaente compromessa)
ha ragione di essere solo se l'altro braccio colpisce in continuazione altrimenti te lo staccano
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0:15
Don Frye vs Takayama (https://www.youtube.com/watch?v=GdVZV1h3Gd8#)
che figata quel match
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uno spunto interessante, ma accettarlo per buono in toto mi sembra un po' rischioso...
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Don Frye vs Takayama (https://www.youtube.com/watch?v=GdVZV1h3Gd8#)
che figata quel match
C'e' la versione con la musica di mortal combat e gli effetti video XD
Seriamente parlando, la tua spiegazione mi ha chiarito un po' il senso del post,ma resto scettico sull'enfasi che ne viene posta.
Prendendo il video che posti sopra si nota come questi si tirino duemila pugni in faccia tenendosi e non vanno giu' mentre a volte basta un diretto per stendere una persona.
E secondo me non e' un caso, perche' gestire un colpo mentre si tiene una persona e' molto difficile; quel punto di contatto ti "blocca" il normale movimento del corpo...
Quello che dico e' che non la imposterei come tecnica-tattica principale per un approccio di difesa personale insegnata a una persona non esperta...
L'idea di pressione costante e avanzamento che ho io si manifesta in altra maniera, cosi' come anche la saturazione delle linea di offesa avviene tramite colpi e non controlli...
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Don Frye vs Takayama (https://www.youtube.com/watch?v=GdVZV1h3Gd8#)
che figata quel match
Ho perso il mio famoso colpo d'occhio
x me il secondo 0.15 è come lo 0.14, lo 0.16 ed il 0.17
forse hanno tagliato le gambe
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Io mi soffermo su due aspetti...le variazioni di colpo e il concetto legato all'arto...
Nel primo caso io sono per poche cose...checchè se ne voglia dire, poche tecniche in croce, allenate ad mortem e siamo già a cavallo.
Nell'empirico poi se guardate quello che spesso accade in scontri veri, un pò come nel GnP delle MMA, nn ci sono troppe linee...spesso arriva una gragnuola di colpi identici quasi nello stesso posto...e nella maggiorparte dei casi questo porta a far breccia abbastanza celermente.
Da qui io arrivo al discorso dell'arto che controlla...punto primo, uno scontro reale dura e deve durare istanti...per fare questo, se nn possiamo fuggire, massimo danno nel minimo tempo e dunque rischiare di perdere una posizione di dominio o controllo, ovviamente agevole e funzionale a quello che vogliamo fare, potrebbe essere un errore imperdonabile.
Anche perchè, e qui il parallelo col militare è lecito, se io do modo all'altro di riorganizzarsi nel momento di massima difficoltà nn è detto che la nuova fase continui come la precedente.
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Anche perchè, e qui il parallelo col militare è lecito, se io do modo all'altro di riorganizzarsi nel momento di massima difficoltà nn è detto che la nuova fase continui come la precedente.
lo stile di kung fu più famoso per essere quello che pressa l'avversario per non dargli il tempo di riorganizzarsi è il bajiquan
nel quale vi è il famoso detto: avanti avanti avanti
se interviene alessandro ne sappiamo di più
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poche tecniche in croce, allenate ad mortem e siamo già a cavallo.
condivido. più che altro per pigrizia... :halo:
Da qui io arrivo al discorso dell'arto che controlla...
qui la mia perplessità è: l'arto non deve solo controllare
ma infastidire, spingere, premere, sbilanciare, distrarre, bloccare, anche conservando sempre la stessa presa
così può essere utile, in certi casi, ma solo se questo braccio è forte di tutto il nostro peso/massa, se il corpo va a contatto non lasciando spazio come diceva Iommi e se è costante e simultaneo anche l'attacco con un'altra arma
p.s. sarebbe interessante fare una prova di questa tecnica/tattica/strategia con qualcuno che con queste prese ci va a nozze, che sa gestirle e usarle a suo vantaggio
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in effetti non richiama l'arto perchè avanza costantemente , più che ripiegare l'arto verso il tuo corpo è il corpo che si avvicina all'arto
esattamente quello che intendevo :thsit:
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Da qui io arrivo al discorso dell'arto che controlla...
qui la mia perplessità è: l'arto non deve solo controllare
ma infastidire, spingere, premere, sbilanciare, distrarre, bloccare, anche conservando sempre la stessa presa
così può essere utile, in certi casi
guarda da quel che ho visto io e riallacciandomi all'articolo iniziale, l'arto controlla sempre in funzione dell'altro che martella in continuazione, non ha tempo per sbilanciare, distrarre e bloccare attivamente mentre l'altro pesta, il momento di fare quelle cose è quando c'è un'assestamento o un cambio di atteggiamento o guardia dell'avversario per cui l'arto che prima colpiva diventa di controllo (e nel diventarlo fa tutto quello che tu dici e che la situazione necessita) e quello di controllo inizia a colpire
da prender con le molle :)
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guarda da quel che ho visto io e riallacciandomi all'articolo iniziale, l'arto controlla sempre in funzione dell'altro che martella in continuazione, non ha tempo per sbilanciare, distrarre e bloccare attivamente mentre l'altro pesta, il momento di fare quelle cose è quando c'è un'assestamento o un cambio di atteggiamento o guardia dell'avversario per cui l'arto che prima colpiva diventa di controllo (e nel diventarlo fa tutto quello che tu dici e che la situazione necessita) e quello di controllo inizia a colpire
da prender con le molle
mmmm.... NI :)
nel senso, non ho nessuna esperienza del personaggio che hai citato tu, quindi non escludo che alla fine stiamo dicendo due cose simili, ma diverse per esecuzione e dettagli
ma per come lo intendo io, tutta la sequenza di cose che ti ho detto (infastidire, spingere, premere, sbilanciare, distrarre, bloccare) si può fare con un unica presa/movimento iniziale, tutto sta nel saperlo fare nel modo giusto
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Gargo cmq è un movimento presente nel KM quando ci si attorciglia al braccio dell'aggressore...
Se uno lo prendi bene, penso a un simil clinch col gomito che spinge, cmq il concetto di passivo è relativo.
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si può fare con un unica presa/movimento iniziale, tutto sta nel saperlo fare nel modo giusto
exactament nel movimento iniziale o nel cambio suggerito dall'articolo, per il resto del tempo[1] è l'altro che martella
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Gargo cmq è un movimento presente nel KM quando ci si attorciglia al braccio dell'aggressore...
Se uno lo prendi bene, penso a un simil clinch col gomito che spinge, cmq il concetto di passivo è relativo.
si... a qualcosa del genere stavo pensando
se hai presente però non pensavo tanto all'attorcigliarsi attorno al braccio dell'aggressore (che in effetti noi cerchiamo di evitare), quanto al "bloccare" il braccio
visto da fuori è un afferrare, un bloccare, ma in questo, come dicevo prima, c'è anche un bel gioco di sbilanciamenti, spinte, fastidio, ecc...
exactament nel movimento iniziale o nel cambio suggerito dall'articolo, per il resto del tempo[1] è l'altro che martella
dipede dalla situazione
in tanti casi, specialmente a mani nude, può essere nel movimento iniziale
in altri casi, come se ha in mano qualcosa, prima di avvicinarsi per premere, è necessario liberarsi la strada, ma anche qui, non si fa proprio in un secondo tempo, ma sfruttando il tempo dei colpi che portiamo con l'altro braccio...
(credo di non aver azzeccato un verbo manco per sbaglio...)
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occhio che nel C2 di Coup si evita di attorcigliare e di afferrare, anche le prese come prima nel video da me postato sul Pride sono sconsigliate
Però questo non cambia il concetto base dell'articolo, che in effetti è inserito in un discorso più ampio e può sembrare scontato o addirittura erroneo ;)
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In realtà è un pò come parlare di mantenere la pressione e la distanza acquisita.
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In realtà è un pò come parlare di mantenere la pressione e la distanza acquisita.
perfetto, è la stessa idea che avevo recepito io
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Senza tirare in ballo i militari, questa tattica io l'ho sempre chiamata ancoraggio.
Tipo gli snake disarm del Kali, chiudo il più vicino possibile al mio gomito l'arto avversario, cerco di stare il più possibile di lato, portando il mio braccio ancorato difronte a me e tendente in basso, cosicche' tengo o almeno ci provo a tenere sbilanciato l'avversario, intando l'altro braccio martella nella stessa direzione con grande caricamento.
Quando sento che la presa cede, o altro, si cambia.
Jivalla
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Per seguire l'interessante discussione :) ..
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Senza tirare in ballo i militari, questa tattica io l'ho sempre chiamata ancoraggio.
Tipo gli snake disarm del Kali, chiudo il più vicino possibile al mio gomito l'arto avversario, cerco di stare il più possibile di lato, portando il mio braccio ancorato difronte a me e tendente in basso, cosicche' tengo o almeno ci provo a tenere sbilanciato l'avversario, intando l'altro braccio martella nella stessa direzione con grande caricamento.
Quando sento che la presa cede, o altro, si cambia.
Jivalla
il concetto che mi pare esprima l'articolo (e da quanto ho inteso da Iommi) è mantenere occupata la linea d'offesa impiegando l'arto come controllo/ecc. e come "antenna"
chiavi/avviticchiate/attorcigliamenti sono altro
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da come ne parla l'articolo, io l'ho inteso quasi come una "guida"... :pla:
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allora avevo capito bene
che non ho capito?
non so se mi sono capito.....
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da come ne parla l'articolo, io l'ho inteso quasi come una "guida"... :pla:
se picchio forte accanto al pollice della mia mano sinistra e ti centro in pieno l'occhio sinistro, dove sarà il pollice?
comunque si ... è una "guida" ;D
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Senza tirare in ballo i militari, questa tattica io l'ho sempre chiamata ancoraggio.
Tipo gli snake disarm del Kali, chiudo il più vicino possibile al mio gomito l'arto avversario, cerco di stare il più possibile di lato, portando il mio braccio ancorato difronte a me e tendente in basso, cosicche' tengo o almeno ci provo a tenere sbilanciato l'avversario, intando l'altro braccio martella nella stessa direzione con grande caricamento.
Quando sento che la presa cede, o altro, si cambia.
Jivalla
il concetto che mi pare esprima l'articolo (e da quanto ho inteso da Iommi) è mantenere occupata la linea d'offesa impiegando l'arto come controllo/ecc. e come "antenna"
chiavi/avviticchiate/attorcigliamenti sono altro
:thsit: almenoper quel poco che ho visto
un solo stage con una panoramica ampia sulle basi ma niente di più
@Gargo: antenna o guida dovrebbe essere lo stesso
ad esempio: dato che io avevo la maglia col cappuccio, mi ha fatto provare su di lui mentre mi teneva il cappuccio calato sugli occhi con le manone, e perlomeno i colpi gli arrivavano
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ad esempio: dato che io avevo la maglia col cappuccio, mi ha fatto provare su di lui mentre mi teneva il cappuccio calato sugli occhi con le manone, e perlomeno i colpi gli arrivavano
è normale :thsit:
è come la "grande abilità del maestro cinese" ... se le mie braccia toccano le tue ad occhi chiusi ti trovo testa busto e molto probabilmente anche le ginocchia XD
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Adattare questo concetto ad un combattimento a corpo a corpo è più semplice di quanto si pensi: gli arti sono le vostre risorse, un braccio può essere utilizzato a copertura|controllo|supporto (limitare, bloccare, afferrare) mentre l’altro può fornire la forza del fuoco.
a me pare di leggere bloccare ed afferrare.
Cmq sia, ancora ancorarsi in posizione sicura, da i suoi benefici.
Jivalla
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da come ne parla l'articolo, io l'ho inteso quasi come una "guida"... :pla:
se picchio forte accanto al pollice della mia mano sinistra e ti centro in pieno l'occhio sinistro, dove sarà il pollice?
comunque si ... è una "guida" ;D
si si, amici, amici, tutti machi... e poi da qualche parte, un dito si infila in qualcosa :blue:
naaa, non mi fido di voi!
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tutti machi
hai perso una "s" ?
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;D
si, tra le altre cose anche quella!
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sondaggio: preferite colpire o controllare con la vostra parte "dominante"?
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Preferire è una parola inadatta.
Sai com'è, è chi ti attacca ad influenzare lì per lì i tuoi gusti difensivi tattico-tecnici.
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per questo ho scritto "preferite" e non " vi adattate" >:(
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Allora andrebbe bene "preferireste" :D
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:om:
mavaff

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:om:
Grazie!

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Dando per scontato che dire "dipende" o "mi adatto" sarebbe da...gu..coglione... :whistle: :halo:
Diciamo che in genere preferisco cercare subito una posizione dominante che mi consenta di mandare un messaggio, disimpegnarmi celermente o farlo pentire.
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Diciamo che in genere preferisco cercare subito una posizione dominante che mi consenta di mandare un messaggio
(http://www.scattieparole.it/files/Image/big/chi_tocca_muore.jpg)
:D
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Anche ripetere un solo colpo aumenta la potenza e genera un’azione di leva ed accelerazione massima (colpi alternati - tecnicamente “reverse”- creano un fulcro al centro del corpo quindi una leva limitata, colpi ripetuti posizionano il fulcro laddove necessario per massimizzare la potenza, nel fianco/spalla opposto).
Utilizzare un colpo “reverse” ha sicuramente il suo perché quando necessitate di fuoco istantaneo per riprendere l’iniziativa.
E’ un po’ come se le due squadre reagissero in modo contemporaneo ad un attacco nemico contro-attaccando per bonificare la “killing zone” e questo prima di rendere operativa la tecnica del “fire and manoeuvre”; capito la similitudine?
La reazione immediata ad un attacco a sorpresa è quella di far fuoco più velocemente possibile, combattere, ottenere il controllo della situazione per poi individuare il target con una sola mano ed impiegare l’altra per attacchi ripetuti e potenti e quando necessario invertire i ruoli. Fino a lavoro finito."
L'esercizio in questione, sarebbe questo?
LIVE DRILLS - The good, the not-so good, and the downright disappointing... (https://www.youtube.com/watch?v=zq-dX8HdrGA#)
Me pias minga tropp ....
Jivalla
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quelli son pressure test, ma qualcosina sulla "guida" si vede anche lì
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lo stile di kung fu più famoso per essere quello che pressa l'avversario per non dargli il tempo di riorganizzarsi è il bajiquan
nel quale vi è il famoso detto: avanti avanti avanti
se interviene alessandro ne sappiamo di più
Mi avevano detto una cosa simile anche dello Xing-I quan.
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Anche perchè, e qui il parallelo col militare è lecito, se io do modo all'altro di riorganizzarsi nel momento di massima difficoltà nn è detto che la nuova fase continui come la precedente.
lo stile di kung fu più famoso per essere quello che pressa l'avversario per non dargli il tempo di riorganizzarsi è il bajiquan
nel quale vi è il famoso detto: avanti avanti avanti se interviene alessandro ne sappiamo di più
Esatto, è una delle cartteristiche del Bajiquan che più balzano all'occhio: "jin jin jin" ma non è "un'assoluto".
Va però interpretata (piuttosto che rifarsi al letterale "avanti, avanti, avanti") nel seguente senso:
sempre avanti , mai arretrare e qualunque cosa faccia l'avversario bisogna irrompere violentemente , prima che la sua tecnica assuma una qualsiasi forma.
,
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roba da campi di battaglia.....
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lo stile di kung fu più famoso per essere quello che pressa l'avversario per non dargli il tempo di riorganizzarsi è il bajiquan
nel quale vi è il famoso detto: avanti avanti avanti
se interviene alessandro ne sappiamo di più
Mi avevano detto una cosa simile anche dello Xing-I quan.
Vero
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sempre avanti , mai arretrare e qualunque cosa faccia l'avversario bisogna irrompere violentemente , prima che la sua tecnica assuma una qualsiasi forma.
non so nulla di bajiquan o di Xing-I quan, ma questo concetto mi piace molto :thsit:
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sempre avanti , mai arretrare e qualunque cosa faccia l'avversario bisogna irrompere violentemente , prima che la sua tecnica assuma una qualsiasi forma.
non so nulla di bajiquan o di Xing-I quan, ma questo concetto mi piace molto :thsit:
Il mio maestro di Kenpo lo sintetizza con l'immagine del "spegnere l'incendio fin che è piccolo".
E quello di Karate (oramai tanti anni fa) con la similitudine della rosa di pallini nelle munizioni da caccia.
Per dire che è una strategia utile e sensata, ma non esclusiva.
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your spot is my spot
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Uno dei miei insegnanti dice : sempre avanti e quando non puoi più trova un .."altro".. avanti
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sempre avanti , mai arretrare e qualunque cosa faccia l'avversario bisogna irrompere violentemente , prima che la sua tecnica assuma una qualsiasi forma.
non so nulla di bajiquan o di Xing-I quan, ma questo concetto mi piace molto :thsit:
Il mio maestro di Kenpo lo sintetizza con l'immagine del "spegnere l'incendio fin che è piccolo".
E quello di Karate (oramai tanti anni fa) con la similitudine della rosa di pallini nelle munizioni da caccia.
Per dire che è una strategia utile e sensata, ma non esclusiva.
Concettualmente tutte le "discipline", dalle tradizionali alle moderne, hanno molti "principi" in comune; ciò che diferisce sono le metodiche di allenamento dei medesimi che ne determinano anche l'efficacia (colpa della disciplina stessa? degli insegnanti?....), conseguentemente già ad "occhio nudo" si notano differenze anche marcate.
....forse sarà per quello che il Fanchinna ogni tot prova a evocarmi? :whistle:
"jin jin jin" non è di facile attuazione, prima bisogna coltivare determinate altre qualità e principi, tra tutti il "sapersi adattare: seguire e colpire". In sintesi: facile (in teoria) non facile (in pratica).
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....forse sarà per quello che il Fanchinna ogni tot prova a evocarmi? :whistle:
i motivi sono vari:
1° perchè, considerata la mia mole, tu più che un marzialista mi sembri la radiografia
2° passo di domenica da peschiera e non sei li ad allenarti - vergogna
3° (e qui ti sdreno) avevi promesso di organizzare un gathering lacustre con lavarello ai ferri incluso
e glissi bellamente
l'unica maniera che hai per redimerti è
aggiungere al lavarello un lugana Ca dei Frati (fresco mi raccomando)
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Concettualmente tutte le "discipline", dalle tradizionali alle moderne, hanno molti "principi" in comune;
Vero, e aggiungerei che più il concetto è sensato e più risulta trasversale.
ciò che diferisce sono le metodiche di allenamento dei medesimi che ne determinano anche l'efficacia (colpa della disciplina stessa? degli insegnanti?....), conseguentemente già ad "occhio nudo" si notano differenze anche marcate.
VEro anche questo, secondo me merito (o colpa) degli insegnanti.
Molto banalmente io e te, per esempio, possiamo avere una strategia in comune ma metterla in pratica nella meniera che ci risulta più congeniale (e quindi più efficace).
Sono sempre più convinto che buona parte dei "crismi" (per alcuni sarebbe meglio usare il termine "dogmi") degli stili tradizionali non siano in origine altro che peculiarità e preferenze del fondatore.
"jin jin jin" non è di facile attuazione, prima bisogna coltivare determinate altre qualità e principi, tra tutti il "sapersi adattare: seguire e colpire". In sintesi: facile (in teoria) non facile (in pratica).
Concordo pienamente anche su questo.
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....forse sarà per quello che il Fanchinna ogni tot prova a evocarmi? :whistle:
i motivi sono vari:
1° perchè, considerata la mia mole, tu più che un marzialista mi sembri la radiografia
Questo perchè ormai io, contrariamente a tutti i taijisti in circolazione, ho raggiunto ciò che loro da una vita agognano raggiungere senza riuscirvi: lo status di "non-forma!" ;D
2° passo di domenica da peschiera e non sei li ad allenarti - vergogna
Sempre per il motivo di cui sopra, il mio attuale status, nonostante io sia li di fronte a te, tu non mi vedi! :)
3° (e qui ti sdreno) avevi promesso di organizzare un gathering lacustre con lavarello ai ferri incluso
e glissi bellamente
Su questo punto non posso esser "allegorico" e quindi al momento non rispondo, come altresì al momento preferisco non sbattermi per cose di tal genere, ma certamente ci voglion le condizioni giuste (e tu sai di cosa parlo)....ma mai dire mai!
l'unica maniera che hai per redimerti è
aggiungere al lavarello un lugana Ca dei Frati (fresco mi raccomando)
Fattibilissimo!
Fammi sapere quando sei libero ;)