Ar.Ma.
Martial Sharing => Interstile - discussioni in comune => Topic started by: Giorgia Moralizzatrice on April 28, 2011, 08:48:43 am
-
L'altro giorno pettegolando su qualche blog e siti di praticanti mi è venuta la curiosità di conoscere e discutere dei propri cammini marziali, ovvero se ci sono stati cambiamenti e la motivazione in un'ottica di "cammino marziale". Non so se sono riuscita a spiegarmi, temo di no :-[
Io posso dire da dove ho iniziato ma il dove sto andando è ancora poco chiaro.. vedremo.
Se vi va di condividere i percorsi io sono al solito assai curiosa :gh:
-
L'altro giorno pettegolando su qualche blog e siti di praticanti mi è venuta la curiosità di conoscere e discutere dei propri cammini marziali, ovvero se ci sono stati cambiamenti e la motivazione in un'ottica di "cammino marziale". Non so se sono riuscita a spiegarmi, temo di no :-[
Io posso dire da dove ho iniziato ma il dove sto andando è ancora poco chiaro.. vedremo.
Se vi va di condividere i percorsi io sono al solito assai curiosa :gh:
Io posso dire solo che il mio obiettivo è imparare al momento.
Volevo diventare istruttore, ma ormai già ci sono (mi manca solo che mi autoproclami Grande Maestro dei 9 sacchetti).
-
io ho cominciato da bambino,come molti,con il judo...
poi dopo il dan mi sono dato al goju ryu americano,non per particolari motivi,ma avevo un sacco di amici che ci andavano ed era divertente smazzolarci...
smisi quando un ragazzo appena diventato istruttore mi volle insegnare le cadute..che dico...fidati di un judoka se ti dice che le fai sbagliate...non ci fu verso...aggiungi che l'associazione in cui ero non mi piaceva e me ne andai...
cominciai il wing chun che mi piaceva molto,ma ho dovuto lasciare a causa di trasferimento..
quindi ho conosciuto il mio maestro di kenpo e da lì non ho più smesso...
-
Io non ho un fine. Non mi importa di diventare un giorno istruttore , maestro o così via....certo se il destino mi porrà avanti queste sfide io non le rifiuterò, ma non è certo il mio obbiettivo potermi glorificare per qualche titolo conferitomi. Io sostanzialmente amo la pratica e ciò che c'è dietro, cioè la sua filosofia. Allenarsi tutti i giorni, faticare e sudare per ottenere qualcosa, non solo nell'arte marziale, ma in tutta la nostra vita e in tutto ciò che facciamo, che sia studiare, lavorare o fare una bella partita a scacchi. Amo l'idea di impegnarmi in qualcosa, di dare tutto me stesso per superare proprio me stesso.
In secondo luogo amo combattere, confrontarmi con altri marzialisti ...provocare quella scossa che solo il combattimento mi da e che mi fa sentire alla fine così soddisfatto, anche se pieno di lividi, tagli contusioni ecc. ecc. e un po' più vicino alla persona che con cui ho combattuto , che inoltre, sicuramente mi ha donato qualche insegnamento (anche se inconsapevolmente),o ha evidenziato qualche mio errore,...insomma ,mi ha reso più forte...La continua e infinita ricerca della perfezione, senza avere la presunzione di poterla raggiungere, e ciò che mi stimola ogni giorno a dare di pù, in tutto ciò che faccio e non fermarmi quando fallisco, quando "cado"...è per questo che pratico e continuerò a farlo.
-
Iniziato da bambino col kung-fu.
Volevo imprare a combattere come e meglio dei film d'azione.
Poi scopri che le arti marziali con quella roba li non c'entrano niente, ma continui perche' ti sei innamorato di quello che hai trovato.
Dopo non molto passo dal tang lang allo xing yi.
Mi ci alleno un sacco di anni, tradizionalista convinto,il nostro stile spacca il culo ai passeri,siamo i piu' forti di tutti,ecc....
Ma gli anni passano e non si fa mai combattimento.
"piu' avanti" mi dicevano.
Mi si incrinano le palle cosi' inizio ad affiancare alla pratica un corso di krav maga.
Da li a poco nasce in un parco l'embrione di quello che ora e' "mazzate tribali".
Pochi amici,in un prato, nessuna esperienza,nessuna protezione e finalmente combattiamo.
Rapidamente ci accorgiamo che molta roba...non e' che funzioni benissimo. E che dopo anni di allenamento....non abbiamo imparato un cazzo su come si combatte.
Ma la fede/resistenza al cambiamento e' tanta e nonostante gli occhi inizino a socchiudersi continuiamo con lo xing yi.
Due anni fa' una discussione surreale con quello che fu il mio maestro,lungo discorso di cui ho gia' accennato e che non ripredero' qui, segna il punto di non ritorno.
Abbandono la scuola, mi cerco un corso di jkd per mantenere l'impostazione di combattimento "libero" e decido di affiancarci un corso di thai.
Thai perche' so per certo che li si combatte e anche se e' uno stile grezzo e ingnorante...oh se tutte le volte che si parla sui forum o in giro la gente li tratta con "rispetto" un motivo ci sara'.
E allora invece che fare quelli che li denigrano invidiosi...che cavolo,lo faccio pure io!
E poi,come sempre, quando inizi scopri che nulla e' come ti aspettavi e se sei fortunato di innamori dell'arte, molto ricca e tutt'altro che grezza.
Il mese che viene termino il corso di jkd e mi dedico a thai full-time.
Cosa cerco?
Una pratica sincera e realistica, un mettersi sempre alla prova e, un sacco di divertimento.
e poi lo sapete...perseguire i cazzari marziali :D
-
Io se ci penso bene, quasi quasi smetto dal tutto :D
Ho iniziato tardi, a 23 anni, dopo un periodo non proprio rose e fiori, per tenermi occupato e avere un passatempo, poi la pratica si è trasformata seguendo le mie esigenze di ricerca di un contatto umano maggiore[1] e di divertimento, soprattutto divertimento perchè tra il lavoro, la famiglia e il mutuo se non mi diverto potrei sbroccare di testa :ricktaylor:
Ah sì, adoro guardare Mad che persegue i cazzari :gh:
-
Mai state simpatiche le arti marziali, mai stati simpatici i marzialisti fin da bambino.
Ho fatto tutt'altro, anche a buoni livelli, fino a 19 anni.
Poi un amico mi propose uno scambio: lui mi seguiva mentre io mi allenavo nell'atletica, io imparavo da lui il kumite dello shotokan.
L'ho fatto per 3 anni. Poi lui s'p trasferito.
Così mi son messo a cercare un posto dove imparare un'arte di striking che avesse un approccio scientifico.
L'ho trovato nel 2000.
Non ho più smesso né fatto altro.
-
non esisteva già un 3d di questo tipo? ???
va beh :)
da piccolino schifando il calcio ed essendomi rotto le scatole del tennis mi venne l'idea delle AM, probabilmente traviato da alcuni cartoni animati, e iniziai:
Gargoyle: papàpapàpapàpapà, voglio fare arti marziali! :sur:
Papà: si ok, va bene. quale vuoi fare?
Gargoyle: ...boh! :-[
Papà: (avviando l'internet dell'epoca, le pagine gialle) allora guarda qui vicino si può fare karate o judo
Gargoyle: papàpapàpapàpapà, qual'è più bello?
Papà: (che la sapeva lunga) karate! (scoprii poi che la palestra era esattamente dietro casa....)
allora iniziai col karate, mi piaceva anche, solo che poi iniziando a curiosare in giro e a conoscere altri praticanti e altre discipline, mi accorsi che praticamente mi veniva insegnato solo l'aspetto sportivo, tutti i trucchi possibili immaginabili per fare punti nel kumite ma si vedevano appena i primi kata... mi stufai
poi ebbi occasione di conoscere un maestro che teneva un corso di DP con tecniche basate su un miscuglio di kung fu hung gar e wing chun.... 'na cagata! :vomit:
finalmente riuscii a trovare l'AM che mi piaceva, l'aikido. praticato assieme al ken-jutsu
mi piaceva proprio, ma per sfortuna, per problemi vari, la palestra chiuse e tanti saluti al corso di aikido
per un bel po' sono stato fermo poi ho ripreso, nuova disciplina Kali!
però... boh... o sono una capra io e non solo particolarmente portato per quest'AM, o magari un'insieme di cose ma non mi trovavo bene col maestro e col suo metodo di insegnare e di intendere l'AM. ho praticato per meno di un anno alla fine...
e alla fine (per ora) sono approdato alla mia attuale pratica, il krav maga
che con tutti i pro e i contro del caso e le sue limitazioni, mi offre quello che cerco, DP e una pratica a prova di pirla XD nel senso che è proprio facile da apprendere...
poi chissà cosa succederà
-
non esisteva già un 3d di questo tipo? ???
Io l'ho cercato ma non l'ho trovato e non ricordo di averlo letto.. non commento ma sto seguendo con interesse :thsit: :-*
-
Mah, ho iniziato Karate Shotokan piccolissimo, dopo 3 o 4 anni volevo ad ogni costo essere bravo come i grandi, avevol'assillo di non deludere il maestro e mi vergognavo da morire se non sapevo fare le cose come gli altri, così come mi vergognavo a frignare, quindi ho imparato a reggere le botte per vergogna :gh:
Per recuperare i miei gap rispetto ai più grandi, alle due volte a settimana che facevo, ne ho aggiunte altre due in un'altra palestra.
Intorno ai 14/15 anni ero iscritto in tre palestre, mia mamma era disperata per i costi :gh: e utilizzando la faccia di culo, riuscivo a pagare le due ore e scroccare le successive due.
Iniziai l'agonismo intorno ai 9 anni e fino ai 25, in quel periodo non pensavo ad altro.
Durante quel periodo frequentai la prima palestra di Full Contact a Milano per 3 anni, poi litigai ferocemente con l'istruttore e lasciai, per quei tre anni sacrificai una delle tre palestre dove andavo.
Sempre in quel periodo provai più competizioni differenti, con e senza contatto o Ko, le prime gare erano decisamente più rischiose perchè ancora le protezioni non erano obbligatorie.
A 18 anni sono entrato nel GS FFOO Karate a Nettuno (RM) per il servizio di leva, li ho conosciuto quelli dello Judo e del TKD (Ricordo con grande affetto l'eccezionale Luca Massaccesi) ed è stato un confronto decisamente costruttivo, specialmente quando i ragazzi del judo, che erano tantissimi, ci caricavano nei momenti di relax o svago.
Un pò di anni fa ho iniziato la pratica dell'Aikido (pur senza poter smettere il Karate) per una mia necessità di ritrovare determinate cose e una certa marzialità.
L'abbandono alle gare è maturato perchè sono sopraggiunti gli scrupoli, ho iniziato a capire certe lezioni ricevute anni prima, volevo trovare un senso alla pratica che andasse oltre la furia agonistica.
Da allora mi interessa la storia delle AM, il Budo e Bushido intesi come concezione della pratica, le origini dei gesti e delle tecniche.
In tutto questo periodo ho girato parecchie federazioni, molte ne ho viste nascere e morire, ho visto nascere e morire più volte l'utopia Olimpica del karate, i maneggi, i giochetti politici e tutto il repertorio, fino a che, nauseato, ho buttato ogni tessera, rinunciato all'insegnamento e alle certificazioni.
Oggi pratico per me e per chi mi è accanto, dico volentieri la mia se mi viene chiesto, ho una sola tessera da Aikidoka.
Forse, le lezioni più importanti, le ho ricevute per strada, crescendo in zone poco tranquille di Milano e dovendo imparare a star fuori dai casini ma senza diventare il sacco di allenamento di nessuno.
Quando posso, mi interesso di più discipline, frequentando qualche stage o lezione privata, mi affascina lo Iaido e il Kyusho, mi piace chi conosce la lotta, adoro tirare con l'arco.
In tanti anni, ho certamente imparato che......c'è troppo da imparare.
-
Alle elementari ero pigro e svogliato, così i miei genitori, dopo averle tentate tutte per farmi smuovere decisero di iscrivermi ad una scuola di Karate nela speranza che mi instillasse un po' di volontà e disciplina.
Inutile dire che fu un fallimento, soprattutto era una di quelle scuole dove non si mima un combattimento nemmeno per scherzo. Dopo 4 anni di kata la scuola chiuse.
Per fortuna...
Perchè la frequentavo solo per inerzia e probabilmente avrei continuato a perderci il mio tempo.
Seguì un periodo in cui per 3 anni mi diedi al Basket con una squadra che ottenne anche dei discreti successi.
Durante una vacanza al mare vidi un tipo che si allenava in karategi in un cortile e mi venne l'ispirazione violenta di tornare a fare Karate. I miei mi dissero che avrei dovuto cambiare disciplina vista l'esperienza passata, ma io ero convinto di voler ricominciare col Karate, solo Karate (destino...).
Seguii quindi un mio compagno di classe che mi portò ai campionati mondiali della SKI (Shotokan Karate) che si tenevano casualmente a Milano, intravidi il sensei e me rimasi colpito. Niente di trascendentale, una questione di aura o qualcosa di simile credo.
Di lì a poco rimisi di mia spontanea volontà la cintura bianca e a 16 anni ricominciai da capo.
Il mio sensei si è rivelato come un terzo genitore e mi ha aiutato molto durante una tarda adolescenza a tinte abbastanza fosche. Ci ho messo il massimo impegno, allenandomi anche 4 volte a settimana 3 ore al giorno, segnando sul calendario con una "K" tutte le lezioni, con l'intento di riempirlo il più possibile.
Nonostante seguivo in maniera molto ortodossa l'insegnamento ho maturato un certo interesse per il confronto con il resto del mondo e anch'io ho iniziato le mie Mazzate Tribali al parco Lambro, dove andavo ogni domenica mattina insieme a dei compagni di corso e reclutando tutti i vari marzialisti randagi che trovavamo in giro per i prati ad allenarsi.
C'è stato un momento in cui eravamo una dozzina di persone, con le più svariate discipline alle spalle.
Dopo circa 10 anni la sede del dojo si è spostata e io per motivi logistici mi sono iscritto nel dojo di un senpai che nel frattempo aveva aperto i suoi corsi.
Causa problemi economici ho dovuto anche per parecchio tempo allenarmi totalmente in solitario o con compagni improvvisati, ed è stato questo periodo oscuro in cui ho sviluppato un senso di indipendenza e di libertà che da allora non mi ha più abbandonato.
Una volta sistematomi con il lavoro, sentivo la necessità di integrare gli insegnamenti della mia seppur validissima scuola (validissima perchè al momento del bisogno ha fatto il suo lavoro) e contemporaneamente mi sono iscritto nel FAM dove ho conosciuto il mio sensei di Kakuto Karate. Per 3 anni ho seguito i suoi corsi anche se in maniera discontinua a causa del mio lavoro su turni, e devo proprio dire che sono stati anni molto preziosi perchè hanno contribuito a rendere il mio Karate davvero mio.
Nel frattempo spinto dalla necessità di integrare con un po' di grappling ho seguito per un anno un corso di BJJ. Ci sono anche tante esperienza collaterali con gente che fa Thai, Boxe o MMA, ma niente di continuativo.
Ora è un altro periodo in cui frequento poco il dojo per motivi di ordine maggiore, e faccio solo Karate più ogni tanto Mazzate Tribali, ma conto l'anno prossimo di iniziare di nuovo.
Quello che farò non mi è ancora del tutto chiaro.
Di sicuro continuerò a fare Karate, ma vorrei seguire anche un altro corso per essere un po' più completo. Certo il sogno sarebbe picchiare come un karateka (serio), lottare come un judoka e rotolarmi come un jujitero. Ma credo che per un dopolavorista non più giovanissimo con famiglia a carico diventi un obiettivo troppo ambizioso.
Per questo l'idea che per adesso mi frulla in testa è di affiancare un corso di DP, KM e CKM sono quelli che mi ispirano di più per la semplicità del metodo (ormai "keep it simple" sta diventando un mio mantra) e per l'estrema apertura sia di situazioni affrontate che di soluzioni "dirette" proposte.
Ovviamente sono tutti progetti che, una volta che la mia vita sarà più stabile, dovranno fare i conti con disponibilità economiche e fattibilità logistica e in ogni caso anche soddisfacendo queste prime condizioni, saranno subordinati alla qualità dell'insegnante, sulla quale tendenzialmente sono molto esigente.
-
Ad undici anni mi trasferì nel quartiere di Mafia della mia città, dove abitava mio nonno, lì menarsi era la regola, la violenza era in tutto.
Io ero di un altro quartiere, ero un bersaglio e reagivo malissimo.
Incrinai a mazzate una costola ad un mio coetaneo e mi mandarono a fare Judo, presso uno dei maestri più tradizionalisti, credo, per calmarmi.
Sul momento non sortì molto effetto, non avevo la testa pronta, mi dava fastidio il dojo, ero troppo psicotico.
Solo con gli anni cominciai a carburare, ma, preso da un enorme incostanza e volubilità interiore, non riuscivo a stare nello stesso dojo piu di un anno o due. Ho avuto, credo, cinque o sei maestri differenti.
Con gli anni, il Judo, con le sue implicazioni filosofiche, ha fatto effetto e la testa ha cominciato ad andarmi un poco a posto.
Ma, tra la politica, lo studio, l'inizio del lavoro, i persistenti e gravi problemi economici ed altri generi di follie, non ho mai messo un po' di continuità in nulla.
Smetto il Judo-riprendo il Judo quando magari mi accorgo che divento irritabile ed imprevedibile.
Mi ha sempre interessato la ricerca del tradizionale, dell'arte marziale, del suo spirito, delle tecniche piu legate al jujitsu.
Ho fatto anche un paio di mesi di wt, un po' di lotta sparsa, un tre mesi di bjj.
In fin dei conti, sono un Judoka piuttosto mediocre ma, forse, una persona che ha acquisito un certo equilibrio e che riesce ad utilizzare il Judo come una fonte di equilibrio per quello che deve affrontare fuori.
Il mio sogno, quando torno in Italia, è stare un anno senza pensieri ed allenarmi 5 volte a settimana di Judo, Lotta, Bjj....ma conoscendomi è difficile.... :dis:
-
volevo diventare Ryu di StreetFighter, ma capii che io e il karate non eravamo compatibili, col jujitsu appena di piu', ma non c'eravamo ancora, qualcosa mancava, ho girato per tutte le palestre in provincia e alla fine mi sono stabilito
-
Due cose so far bene nella vita.Costruire le cose,e praticare arti marziali.Tutto il resto,tragicamente pessimo.Ormai 18 anni fa ,per imitare un amico,ho cominciato con la KIK BOSSING,fino alla cintura marrone.Poi,servizio di leva,dove,da un fratello d avventura,ho appreso i rudimenti del kali.Al ritorno,ho praticato per un pò Pancrazio e VU SUU.Ma in uno non si combatteva mai,nell altro,sempre,e io ero il più gracilino.Scoperto il WT,lo ho praticato fino ad un paio di anni fa,in contemporanea alla CAPOEIRA.Poi,non più d accordo con la piega presa dall associazione(di wt),ho lasciato.Conosciuto il Maestro Enrico Mori per :-* apprendere il chi kung,mi sono innamorato dello stile che insegna insieme al Maestro Costantino Valente.Ogni tanto vado a giocare con i miei amici capoeristi,o con i matti del systema di Luca Chiarato.
Obiettivo di tutto ciò?Non ne ho idea.Ma proprio non riesco a farne a meno.
-
Ragazzi, sentite mai che la vostra pratica è incompleta?
Io pratico ormai da 4 anni (3 e 1/2" di kick - 1/2" di JJ) e a volte mi sento incompleto sia sulla tecnica che sullo stile?
-
Definisci incompleto
-
Ragazzi, sentite mai che la vostra pratica è incompleta?
Sempre... da 20 anni.
-
Beh, se la sentissi completa smetterei.
Spesso ho la sensazione di aver capito questa o quella cosa, ci guardo dentro, vedo che è così, po9i guardo meglio e vedo che c'è un sacco di nuovo lavoro da fare.
-
Ragazzi, sentite mai che la vostra pratica è incompleta?
Piu' passa il tempo e piu' mi accorgo che c'e' un sacco di roba essenziale che non conosco o non so fare.
Che ci sono un miliardo di arti che vorrei studiare.
E che di quelle che studio/ho studiato non so che briciole...
Ma e' un po' come con i libri no? E' bello perche' so che ne avro' sempre un altro da leggere.
Se dovessi finire tutti i libri,giunto all'ultimo mi sentirei morire.
-
Ragazzi, sentite mai che la vostra pratica è incompleta?
Piu' passa il tempo e piu' mi accorgo che c'e' un sacco di roba essenziale che non conosco o non so fare.
Che ci sono un miliardo di arti che vorrei studiare.
E che di quelle che studio/ho studiato non so che briciole...
Ma e' un po' come con i libri no? E' bello perche' so che ne avro' sempre un altro da leggere.
Se dovessi finire tutti i libri,giunto all'ultimo mi sentirei morire.
:)
-
Ma comunque è così: la frustrazione aumenta ad ogni istante di pratica, per quanto ti posssa allenare considerando ogni tecnica come l'ultima che porti.
Anzi: la porti e dici: "contro uno forte il doppio di prima non ce l'avrei fatta" :)
Sent from my x10 mini pro using Tapatalk
-
Il parallelismo coi libri è interessante. Uno che la sapeva abbastanza lunga sull'argomento disse che " non si dovrebbero leggere dieci libri ma leggere un libro dieci volte " :)
-
Ragazzi, sentite mai che la vostra pratica è incompleta?
Certamente,sono o non sono un principiante in avanzato stato di composizione?
Il giorno che smetterò di sentire la voglia di provare qualcosa di nuovo, mi sa che afferrerò il termometro per sentire se scotto...
-
Il mio percorso marziale è volutamente reso in scherzosa parodia di me stesso nel thread sul mio sistema di difesa personale :D ... leggendo fra le righe però si può intuire quello che è vero da quello che ho scherzosamente distorto e millantato. ;)
-
figlio unico, introverso, disinteressato a tutto.....a 14 anni vedo l'urlo di chen terrorizza anche l'occidente (bestiale), folgorato vado nell'unica palestra della zona, karate wadoryu della scuola toyama, amore puro, ho trovato qualcosa che mi interessa (pure troppo e mi causa problemi a scuola), nel 1990 conseguo la cintura nera, ma nel frattempo si passa alla wadoacademy, lo stile cambia e mi lascia perplesso, mi iscrivo a lingue e filosofie orientali e mollo il wado.
mi ammalo di depressione (dott. farmaci ecc.)
piccola parentesi, DJ in una disco abbastanza famosa nel nord\est e niente arti marziali.
il fascino della vida loca svanisce subito, non la depressione, ma si riaccende la passione delle AM (ottime contro la depressione) e poi jiujitsu (wjjfim), wingtsun(stile ting), ma non funzionano i rapporti con i maestri, tutti loro pretendono di curare la mia depressione ed immancabilmente rovinano i rapporti, poi ritorno al karate, shitoryu a cui affianco shiatsu e medicina cinese, la palestra di shito chiude e incontro il fratello di un vecchio amico, il tale è legato a borut kincl (corpi speciali sloveni) e al kiaido (la biomeccanica e la fisiologia secondo la medicina cinese), mi insegna diverse cose, ma soprattutto ad aprire la mente ed essere indipendente.
ora innamorato sempre di più delle AM, continuo ad allemarmi per tenere sottomessa la depressione. :)
-
Definisci incompleto
Come dire, anche se esegui bene una tecnica, sembra che ti manca sempre qualcosa.
Parlando di tecnica, ma anche nella tua pratica vale lo stesso principio.
Ragazzi, sentite mai che la vostra pratica è incompleta?
Piu' passa il tempo e piu' mi accorgo che c'e' un sacco di roba essenziale che non conosco o non so fare.
Che ci sono un miliardo di arti che vorrei studiare.
E che di quelle che studio/ho studiato non so che briciole...
Ma e' un po' come con i libri no? E' bello perche' so che ne avro' sempre un altro da leggere.
Se dovessi finire tutti i libri,giunto all'ultimo mi sentirei morire.
:-*
-
Come dire, anche se esegui bene una tecnica, sembra che ti manca sempre qualcosa.
Parlando di tecnica, ma anche nella tua pratica vale lo stesso principio.
Io sono talmente a livello sega che non posso nemmeno immaginare di avere una visione completa di un'AM, per il momento lo scopo è tentare di capire i principi che stanno dietro alle varie tecniche ed imparare ad usarli. Quello che vedo è che anche chi pratica da tanto tempo continua ad affinare tutte le tecniche pure quelle base e in un certo senso ad adattarle a se stessi. Comunque sì capisco quello che intendi e concordo, manca sempre qualcosa, anche se non lo vedo come un problema ma anzi come uno stimolo a migliorare (o almeno spesso è così, anche se a volte è un po' sfrustrante).
Piu' passa il tempo e piu' mi accorgo che c'e' un sacco di roba essenziale che non conosco o non so fare.
Che ci sono un miliardo di arti che vorrei studiare.
E che di quelle che studio/ho studiato non so che briciole...
Ma e' un po' come con i libri no? E' bello perche' so che ne avro' sempre un altro da leggere.
Se dovessi finire tutti i libri,giunto all'ultimo mi sentirei morire.
Concordo mad ma credo che se pure finissi tutti i libri giunta alla fine vorrei rileggerne alcuni per capirli davvero alla luce della nuova esperienza.
-
Zia anche per me non è un problema, ma volevo chiedere se era un'impressione mia o un male generale. ;)
-
piccola parentesi, DJ in una disco abbastanza famosa nel nord\est e niente arti marziali.
Ma sei veneto?
-
Effettivamente mi sembrava di aver già scritto a riguardo tempo fa..cmq..
Primo approccio con le AM a 7 anni..1980, con il Judo, come quasi tutti i bambini di quel periodo che sceglievano le AM (le sceglievano le mamme)
Son durato pochissimo..mi annoiavo a morte, lo ricordo ancora adesso..
Poi pausa per un bel po'..nel 1987 scopro il QKD..lo osservo praticamente per 2 anni..al 3° mi iscrivo..è il 1989..il maestro è lo stesso di ora :) e da li un percorso..che nel QKD dura pochissimo..si cambia, si cerca..io "subisco" i cambiamenti..seguo e son felice di averlo fatto..fino a quando nn si approda nel Vovinam tutti insieme..ma molti nn piace, cambiano, tornano al QKD, ma altri arrivano..ma si continua...e si continua ora.
Pratico per vero PIACERE anche se mi occupo di cose che alla fine con la vera pratica dell'AM nn hanno un granchè a che vedere..ma sono contento di farlo..l'importante è che possa sempre allenarmi e farlo con piacere.
Ho sempre adorato i QUYEN (le forme) ma ultimamente, dopo l'ultimo esame sostenuto, ho deciso che per i Quyen possono aspettare..e devo lavorare su altro..il contatto, combattimento, le applicazione, la DP..ecc ecc..capire davvero l'AM che pratico e praticherò sempre, di qs ne sono più che certo..in un modo o in altro la porterò sempre con me..ormai so che è così..
Io devo molto a qs pratica.
-
Aggiornamento....
Probabilmente mi risbattono a fare i turni al lavoro :vomit: :vomit: :vomit:, quindo mi toccherà per forza interrompere la regolare pratica quotidiana delle AM, sopratutto dovrò smettere l'insegnamento.
Venuto meno meno lo stimolo di dovere essere chiedere sempre di più a me stesso per poi trasferirlo ai miei allievi, cosa mi resta da fare?
Certo sul tatami ci salirò lo stesso, ma parecchie cose cambieranno. :'( :'( :'(
-
Iniziato a 7 con il karate poi ho prvato un po di am (JJ, Taiji, Boxe, BJJ, Judo, Arnis) ma alla fine ho direzionato le mie energie principalmente sulla thai e un po di yoga per finire a fare solo ed esclusivamente yoga (principalmente ashtanga, bikram e kundalini)
Che dire.. lo yoga non ha paragoni per me. Mi ha cambiato la vita e non scherzo. Da quando mi sveglio a quando chiudo gli occhi ho con me un qualcosa di diverso, uno strumento che prima non avevo per avvicinarmi sempre di piu a me stesso. Mi ci alleno, mi ci modifico gli allenamenti di potenza secondo i principi indiani, e mi sento molto pi equilibrato. In piu sono convinto che anche marzialmente sono migliorato, nel senso che se mai dovessi scontrarmi ancora con qualcuno sono decisamente superiore a prima, sia mentsalmente che fisicamente.