Continuo a chiedermi perchè solo le arti marziali sentano il bisogno di parlare di una via spirituale e di dividere quella dalla pratica..
Mi spiegate (con parole semplice per favore) perchè la via spirituale dovrei impararla su un tatami? Non sarebbe meglio studiare filosofia o fare un bel corso di meditazione?
E soprattutto cos'è questo fantomatico -do? Se è rispetto umiltà e farsi un culo tanto non credo sia prerogativa delle AM :=)
"MENSA SANA IN CORPORE SANO"
Non solo le arti marziali, non solo gli "orientali"...
1. | anche se qualcuno sostiene il contrario :grrr: |
2. | nel senso che sono proprio un ignorante :P |
Ci penso io, va'...so solo quello che ho letto sui libri.
Secondo voi qual'è la differenza tra "jutsu" e "do"? Quale dei due ritenete di fare e perchè?
Continuo a chiedermi perchè solo le arti marziali sentano il bisogno di parlare di una via spirituale e di dividere quella dalla pratica..Ti dico di più. Ne' filosofia ne' tantomeno la meditazione hanno un valore spirituale in se'.
Mi spiegate (con parole semplice per favore) perchè la via spirituale dovrei impararla su un tatami? Non sarebbe meglio studiare filosofia o fare un bel corso di meditazione?
E soprattutto cos'è questo fantomatico -do? Se è rispetto umiltà e farsi un culo tanto non credo sia prerogativa delle AM :=)
E' presente in tutto, un musicista quando decide di dedicare tutta la sua vita alla musica intraprende una via, diventa DO.
Tremenda ;DE' presente in tutto, un musicista quando decide di dedicare tutta la sua vita alla musica intraprende una via, diventa DO.Spoiler: show
Qui sopra c'è una battuta veramente pessima, aprite a vosto rischio
Discussione secondo me molto interessante e per certi versi anche utile se si riesce a dare una risposta a questo quesito anche perchè soprattutto DO è una parola che riempie la bocca di molti presunti Maestri. Quello che dico è solo il mio pensiero e non pretendo che venga preso come la verità assoluta. Parto dal presupposto che se c'è il -Do c'è anche il Jutsu mentre non è sicuro l'inverso. Secondo me il Jutsu è una pratica seria, rigorosa in cui qualcuno ti dice tutto quello che devi fare, ci si fa un mazzo tanto e non è assolutamente prerogativa delle arti marziali giapponesi, in cinese viene chiamato gong fu e significa lavoro duro. Il -Do che in cinese si traduce in Tao invece è la via, ovvero la fase di studio personale, che anche questa prevede una pratica seria, rigorosa però in cui lo studio è personale ovvero si è scelto la strada da seguire (è un po come andare a vivere da soli dopo essere stato tutta la vita a casa dei genitori), ci si fa un mazzo tanto e non è assolutamente prerogativa delle arti marziali giapponesi. Anzi non è prerogativa delle arti marziali. E' presente in tutto, un musicista quando decide di dedicare tutta la sua vita alla musica intraprende una via, diventa DO. Ecco secondo me la differenza tra le due cose.Secondo me più che nella presunta dicotomia tra Do e Jutsu, la definizione dei concetti che descrivi rientra in Shu, Ha e Ri.
Non credo nemmeno che Jutsu e Do si definiscano in base ad una particolare strategia (linea vs cerchio) perchè è pacifico che per essere davvero capaci è necessario conoscere tutte le varie strategie e adattarsi all'avversario che ci si trova di fronte. Ad esempio, io con il mio background di Shotokan utilizzo spesso le linee rette, ma quando trovo qualcuno che è altamente specializzato in qustao ambito, di solito shotokanisti giovani o più rapidi e leggeri di me, e magari, controbatto con la circolarità per portarlo in un territorio a lui più ostile.Intendevo usare la differenza tecnica solo per spiegare una differenza nell'obbiettivo della pratica.
Dunque, ribadisco, posto che davvero ci sia una differenza tra i due termini, penso che possa esistere Jutsu senza Do ma non Do senza Jutsu, altrimenti in quest'ultimo caso siamo di fronte ad una disciplina meramente estetica e circense adatta solo alle esibizioni.In questo ambito sono convinto che su molte cose jutsu e do si sovrappongono, quindi in ultimo siano più delle comode categorie, pertanto semplificate e un po' forzate nel loro significato.
1. | ovviamente non propongo combattimenti alla morte come test, ma allenamenti che almeno a livello mentale cerchino di simulare e soprattutto di ingannarmi la testa, ma su questo forse sarebbe da aprire una altro tread, non vorrei che il mod mi tirasse le orecchie |
Ti dico di più. Ne' filosofia ne' tantomeno la meditazione hanno un valore spirituale in se'.
Non c'è nulla che intrinsecamente contenga un ingrediente magico che permetta un'ascesa spirituale, tantomeno la religione, che in questo viene molto sopravvalutata.
Alla luce di questo pensiero, ritengo che mettere il suffisso -Do o -Jutsu alla propria disciplina sia alla fin fine una mera dichiarazione di intenti, ma è il praticante che decide quale via prendere. Ci sono dei praticanti di Karate-Do che sono dei rozzi fabbri e ci sono dei praticanti di SDC che sono così precisi e puliti che senza saperlo stanno percorrendo un Do.
Se teniamo per buono jutsu/sostanza e do/forma, trovo assurdo pensare una senza l'altra magari non saranno agli stessi livelli ma quello è un altro discorso. La domanda sul perchè nelle AM questo sia un discorso ricorrente non trova risposta però... o io non la colgoNon mi trovo d'accordo con la premessa segnata in grassetto.
@Ryujin: concordo con il tuo intervento, infatti per me è insensato parlare di divisione tra i due aspetti.Perchè laddove il sistema presenta delle lacune e laddove si rifiuta il confronto con l'esterno per evitare figuracce, la si butta sullo "spirituale" XD
Se teniamo per buono jutsu/sostanza e do/forma, trovo assurdo pensare una senza l'altra magari non saranno agli stessi livelli ma quello è un altro discorso. La domanda sul perchè nelle AM questo sia un discorso ricorrente non trova risposta però... o io non la colgo
Ryujin sono di frettissima....solo per dirti che te lo appoggio (con cortesia) per la spataffiata di poco sopra..... poi leggo il resto.....Poi mi dici (assaggia e poi mi dici... :blue:)
Non è molto preciso in effetti, cerca di arricchire le equivalenze
do:(??)=jutsu:(??)
Secondo me più che nella presunta dicotomia tra Do e Jutsu, la definizione dei concetti che descrivi rientra in Shu, Ha e Ri.
Non è molto preciso in effetti, cerca di arricchire le equivalenzeper quanto ho capito il le traduzioni dovrebbero essere:
do:(??)=jutsu:(??)
1. | adesso ho semplificato un po' io per il gusto di uno slogan un po' ad effetto ;) |
mmm però la questione della forma e della sostanza secondo me ha una sua importanza...
potrebbe andare una cosa del genere che unisce le varie componenti?
do:(via/forma/principi)=jutsu:(arrivo/sostanza/tecnica)
mmm però la questione della forma e della sostanza secondo me ha una sua importanza...
potrebbe andare una cosa del genere che unisce le varie componenti?
do:(via/forma/principi)=jutsu:(arrivo/sostanza/tecnica)
1. | intendiamoci, parlo dell'impressione che da a me questa tua categorizzazione, quindi posso essere benissimo io a non capire quel che vuoi comunicare |
Do, Jutsu.... davvero è così determinante il suffisso?
Prendiamo il karate, dato che siamo in topic, chi pratica il karate ha uno scopo, può essere quelo della gara, dell'accrescimento fisico, spirituale, dell'efficacia in combattimento per la vita.
Quale che sia il suo scopo, deve raggiungerlo con impego e continuità, quindi quello che dice muteki, non mi suona affatto strano. :)
-jutsu invece denota uno scopo più pratico, per cui comunque può essere necessario guardarsi dentro, ma il guardarsi dentro appunto è solo funzionale al combattare.Per quanto mi riguarda non si poteva esprimere meglio :thsit:
mentre per il do il "combattere" e funzionale a guardarsi dentro[1].
Spero di aver dato maggiore profondità.
1. adesso ho semplificato un po' io per il gusto di uno slogan un po' ad effetto ;)
Sinceramente a me la differenza tra Jutsu e Do è stata spiegata da un giapponese discendente da una famiglia di samurai a Kyoto. Non direi che sia tutta frutto di una schematizzazione occidentale. Ma a prescindere della mia esperienza soggettiva e opinabile, ad un certo punto il BuJutsu è diventato BuDo e furono persone come Funakoshi, Ueshiba e Kano ad aggiungere alla loro disciplina il suffisso -Do per primi. A quanto ne so io tutti e tre avevano in comune una certa visione dell'arte.Do, Jutsu.... davvero è così determinante il suffisso?
Prendiamo il karate, dato che siamo in topic, chi pratica il karate ha uno scopo, può essere quelo della gara, dell'accrescimento fisico, spirituale, dell'efficacia in combattimento per la vita.
Quale che sia il suo scopo, deve raggiungerlo con impego e continuità, quindi quello che dice muteki, non mi suona affatto strano. :)
ti quoto, ma così quoto anche me stesso. nel senso che do vuol dire via, e si tratta di un concetto comune a molte culture. la pratica (jutsu) che si porta avanti come un cammino (do) per tutta la vita. ergo i due concetti, do (via come percorso di crescita) e jutsu (pratica come tecnica pratica) sono complementari. ma agli occidentali piace farsi i giri mentali e interpretare tuttto in schemi...
Ecco la parte grassettata è quello che più si avvicina a quello che intendevo (comunque per me i due concetti non sono in antitesi ma complementari).. cerco di fare degli esempi: rientrano nel concetto di forma la ricerca di una bellezza esteriore e di un'armonia nei movimenti, la strutturazione dell'insegnamento per tramandare la sostanza... temo lo stessso di non essermi spiegata, ci penso su e provo a formalizzare meglio :om:do:(via/forma/principi)=jutsu:(arrivo/sostanza/tecnica)
continuo ad avere difficoltà con i concetti di forma e sostanza.
Ma probabilmente sono io che non riesco a staccarmi da una interpretazione occidentale dei due termini esposti come in antitesi.
Se invece intendi "forma" come uno strumento per raggiungere la sostanza allora la tua classificazione mi convince di più.
Direi che ci sei riuscita.Ecco la parte grassettata è quello che più si avvicina a quello che intendevo (comunque per me i due concetti non sono in antitesi ma complementari).. cerco di fare degli esempi: rientrano nel concetto di forma la ricerca di una bellezza esteriore e di un'armonia nei movimenti, la strutturazione dell'insegnamento per tramandare la sostanza... temo lo stessso di non essermi spiegata, ci penso su e provo a formalizzare meglio :om:do:(via/forma/principi)=jutsu:(arrivo/sostanza/tecnica)
continuo ad avere difficoltà con i concetti di forma e sostanza.
Ma probabilmente sono io che non riesco a staccarmi da una interpretazione occidentale dei due termini esposti come in antitesi.
Se invece intendi "forma" come uno strumento per raggiungere la sostanza allora la tua classificazione mi convince di più.
In che modo fai diventare la tua pratica marziale, una pratica spirituale? Nn voglio creare flame, mi serve per capire meglio cosa vuoi dire
Le AM vengono usate per studiare dei principi, la tecnica funziona se il principio viene seguito. Essendo il principio una legge stessa della natura, allora attraverso la pratica si ritona in sintonia con essa. In questo senso attraverso le AM si segue un percorso di miglioramento... almeno così ho al momento capito, di sicuro non è una spiegazione esaustiva, ma credo (o almeno spero) nemmeno errata. E' una visione molto legata allo shintoismo.
Per quanto mi riguarda una pratica spirituale include anche altro, ma è un parere mio, nn mi permetterei mai di correggerti :)
Potrebbe essere, ma è giusto cosi. Alla fine sono italiano e nn orientale, quindi sono influenzato dalla mia cultura. :)Attendo anche io risposta da Riujin che ne sa più di me.
In giappone nn era cosa rara trovare gente che praticava shintoismo e zen o shintoismo e arti marziali. Posso aggiungere che è stato più lo shintoismo ad influenzare le arti marziali giapponesi, che lo zen. Se nn ricordo male Ueshiba nn praticava il buddismo, ma lo shintoismo. Come ti spieghi tutto questo?
In che modo fai diventare la tua pratica marziale, una pratica spirituale? Nn voglio creare flame, mi serve per capire meglio cosa vuoi dire
Potrebbe essere, ma è giusto cosi. Alla fine sono italiano e nn orientale, quindi sono influenzato dalla mia cultura. :)Anch'io sono italiano, ma profondamente insoddisfatto da quelle che secondo me sono grandi contraddizioni delle religioni monoteiste.
In giappone nn era cosa rara trovare gente che praticava shintoismo e zen o shintoismo e arti marziali. Posso aggiungere che è stato più lo shintoismo ad influenzare le arti marziali giapponesi, che lo zen. Se nn ricordo male Ueshiba nn praticava il buddismo, ma lo shintoismo. Come ti spieghi tutto questo?
In che modo fai diventare la tua pratica marziale, una pratica spirituale? Nn voglio creare flame, mi serve per capire meglio cosa vuoi dire
piccolo Ryujin:-\ ??? ;D
certo che in un arte bellica
la vera necessità di sopravvivenza è la sopravvivenza stessa dell'arte
altro che no
marzulloooooooooooo
1. | Non tu Neco, parlo in generale memore anche di certe discussioni passate sul forum |
nanerottolo XD:sbav:
Non è un caso isolato.
I matrimoni finto cristiani (con veri preti cristiani che si fanno pagare per celebrare il rito) sono di moda.
Purtroppo l'estrema apertura culturale del Giappone in un momento difficile come quello attuale ha come riflesso una deriva in cui paradossalmente sono stati assorbiti i lati peggiori della cultura occidentale (consumismo, valorizzazione dell'apparenza, ingordigia) e ingigantiti quelli invece già presenti nella loro, complice soprattutto lo stile di vita assurdo tutto improntato sull'estrema fedeltà al posto di lavoro (ed è per questo che molti manga sono ambientati ai tempi della scuola, proprio perchè è un momento felice in cui ancora c'è libertà) e al ruolo sociale.
Di riflesso c'è adesso un momento di rigetto, soprattutto tra i più giovani, che balza all'occhio già facendo un giro per Shinjuku. C'è in linea generale un forte senso di ribellione e un rifiuto verso tutto ciò che è tradizione, ma penso che sia un momento di transizione (non so quanto lungo).
Tutto questo, riassunto in due parole ma che meriterebbe un trattato, porta a certe scelte bizzarre come il matrimonio finto cristiano.
Ma non per questo la cultura e lo spirito giapponese sono morti... entrando nelle case, parlando con la gente che vive lontano dai grandi centri urbani, visitando i templi, si può constatare come una certa forma mentis fortunatamente stia ancora ardendo da sotto la cenere.
Certamente per vedere questo bisogna relazionarsi con spirito aperto nei confronti dei giapponesi.
C'è qualcuno[1]li ritiene freddi o aridi, ma in realtà questa è una reazione ad un pregiudizio e un'ostilità nei loro confronti (tanto di moda soprattutto in certe nicchie del mondo pdeudoculturale delle AM) che loro percepiscono molto bene, e si regolano di conseguenza.
Per contro io durante una delle innumeremoli visite che ho fatto ai templi, ho assisitito ad un matrimonio celebrato con rito buddista, così essenziale, sobrio e silenzioso che mi ha lasciato senza fiato. Potrei parlarti anche dei concerti di Wadaiko in riva al mare o della cerimonia del tè a cui ho assistito ad Happoen in Tokyo... ma basta anche guardare all'incredibile dignità con cui adesso il paese sta cercando di rialzarsi dopo la tragedia nucleare.
1. Non tu Neco, parlo in generale memore anche di certe discussioni passate sul forum