1. | ovviamente parlo da ignorante di arti viet, quindi il mio pensiero potrebbe non includere tutte le variabili. |
Una delle cose che trovo molto serie dell'am che pratico è stata, fin da subito, la scelta di non associare gradi a risultati agonistico-sportivi (come mi pare accada in qualche am) e l'idea che un grado bisogna sudarselo parecchio (programmi tecnici non facilissimi, tempistiche decisamente impegnative)
Una delle cose che trovo molto serie dell'am che pratico è stata, fin da subito, la scelta di non associare gradi a risultati agonistico-sportivi (come mi pare accada in qualche am) e l'idea che un grado bisogna sudarselo parecchio (programmi tecnici non facilissimi, tempistiche decisamente impegnative)
Una persona che non e' mai entrata in acqua ma ha letto un libro sul nuoto e fatto 10 anni di esercizi a secco mimando i movimenti del nuoto sa nuotare?
Sa farlo meglio di uno che e' stato in piscina negli ultimi 5 anni?
:)
Una persona che non e' mai entrata in acqua ma ha letto un libro sul nuoto e fatto 10 anni di esercizi a secco mimando i movimenti del nuoto sa nuotare?
Sa farlo meglio di uno che e' stato in piscina negli ultimi 5 anni?
:)
Gianpi non ho capito cosa rappresenta per te la cintura? Se è il grado di impegno dimostrato in palestra e il sudore allora è assolutamente compatibile con le gare, ma per me la cintura ha la sola funzione di indicare quanto il praticante sa fare per regolarmi in sparring. se non si fanno gare non si può sapere come si andrebbe in gara.
Pero' gianpy (io la penso pari pari come marco, nel post sopra, anzi adesso glielo appoggio anche un po') il rimanente bagaglio tecnico di cui parli non ha comunque come fine il combattimento?
ok, e' tutto bellissimo, pero' non dimentichiamoci che non si chiamano "arti di ginnastica,cultura,etica e filosofia orientali "
ma arti marziali...
Una delle cose che trovo molto serie dell'am che pratico è stata, fin da subito, la scelta di non associare gradi a risultati agonistico-sportivi (come mi pare accada in qualche am) e l'idea che un grado bisogna sudarselo parecchio (programmi tecnici non facilissimi, tempistiche decisamente impegnative). Tanto per dirne una, da cintura nera in su passano parecchi anni prima tu possa sostenere un esame (che non sempre equivale ovviamente a passarlo).@gianpy: io in fondo contesto solo questo, la serietà non credo dipenda dal non associare risultati agonistici ai gradi, anzi trovo che sia un criterio abbastanza sensato per stabilire il grado di apprendimento di un'arte marziale (dato che il combattimento e lo sparring sono una forma "etica" di guerra)
ok, e' tutto bellissimo, pero' non dimentichiamoci che non si chiamano "arti di ginnastica,cultura,etica e filosofia orientali "
ma arti marziali...
@giorgia: vorrei sgombrare qualsiasi dubbio... io non intendevo dire che le am che assegnano gradi per meriti agonistici siano poco serie. Solo che uno dei motivi per cui ho scelto e ho continuato l'am che pratico è anche questa idea che l'am non deve essere solo finalizzata al combattimento ma che sia (anche nella quotidianità della pratica marziale) un insieme equilibrato di molti fattori a cui possono accedervi tutti in egual maniera. E che per arrivare a certi risultati non si debba per forza essere dei campioni.Ok adesso capisco meglio, prima avevo capito che legassi il fattore serietà al fatto che le cinture fossero scollegate dalle gare. Sui certi risultati invece non concordo, ad esempio per come la penso io la cintura nera dovrebbe essere molto selettiva e testimonianza sì di dedizione, di studio e di comprensione delle tecniche e dell'AM ma una parte fondamentale deve essere saper fare (dimostrabile in combattimento o in sparring) e certi livelli non sono per tutti (ma non ci vedo alcun problema nel non avere una cintura nera)
Tanto per dire una ovvieta'... la differenza di vedute sta tutta perche' vediamo i gradi (quando ci sono) in modo molto soggettivo. Anzi, piu' che i gradi direi il fine di quello che stiamo facendo (i gradi sono un "indicatore" di quanto stiamo progredendo, no?) Prendendo spunto da quanto ho letto in queste pagine si possono far rientrare (in varie proporzioni)
1- abilita' pratiche (in combattimento, competizioni o sparring)
2- abilita' di insegnamento
3- conoscenze di tecniche varie1 (tecniche utilizzate al punto1)
4- conoscenza di tecniche varie2 (forme, tecniche a coppie, ..)
5- dedizione, assiduita', etc..
6- conoscenze teoriche (storia, filosofia)
7- altra roba varia ed eventuale
e' ovvio che se io do' piu' o meno valore ad alcune cose la mia ottica cambia completamente :)
Tanto per dire una ovvieta'... la differenza di vedute sta tutta perche' vediamo i gradi (quando ci sono) in modo molto soggettivo. Anzi, piu' che i gradi direi il fine di quello che stiamo facendo (i gradi sono un "indicatore" di quanto stiamo progredendo, no?) Prendendo spunto da quanto ho letto in queste pagine si possono far rientrare (in varie proporzioni)
1- abilita' pratiche (in combattimento, competizioni o sparring)
2- abilita' di insegnamento
3- conoscenze di tecniche varie1 (tecniche utilizzate al punto1)
4- conoscenza di tecniche varie2 (forme, tecniche a coppie, ..)
5- dedizione, assiduita', etc..
6- conoscenze teoriche (storia, filosofia)
7- altra roba varia ed eventuale
e' ovvio che se io do' piu' o meno valore ad alcune cose la mia ottica cambia completamente :)
Non sono daccordo.
Il focus dell'arte marziale è, e sempre sarà, il combattimento. Ci possiamo aggiungere quello che vogliamo, ma lo scopo primario non cambia. L'arte marziale è l'arte del combattimento, l'arte di Marte.
Storia, filosofia, cultura e tradizioni, forme coreografiche... belle, ma sono solo una parte secondaria... altrimenti non si parla più di arte marziale!
Sono d'accordo con te, giorgia. E' solo la vittoria o il buon piazzamento in gara che mi perplime. Non il combattimento in sé, che è importantissimo. E nemmeno la partecipazione alle gare, che è ugualmente importante per la crescita del praticante :)Mi piace questa discussione grazie gianpy dell'opportunità di confronto :sur:
@Gianpy: ho capito il tuo punto di vista, pero' puoi (se ti va) motivarlo? Ovvero spiegare l'importanza di "Storia, filosofia, cultura e tradizioni, forme coreografiche"
Se la cosa primaria è il combattimento vado a fare uno SDC..invece il bello dell'AM, che da più opportunità x essere praticanti..e quindi non solo con il combattimento..almeno l'AM di oggi, dato che qs pratichiamo.
Sostengo assolutamente il significato di AM..l'ho detto più volte, come sostengo che un praticante di AM che nn sa combattere nn è un praticante di AM...ma in realtà credo uno nn sia un praticante di AM quando nn ha la conoscenza di buona parte delle cose elencate dal TORVO..altrimenti anche un ottimo combattente di Kick, Thai ecc ecc è un ottimo praticante di AM? No..perchè ha scelto una via di SDC che è diversa dall'AM proprio per quella parte che nn è solo combattimento...perchè nonostante siano nate per combattere..e poi cmq nn per combattere sul Tatami, venivano praticate, anche in passato, non solo come combattimento..
E' il connubio delle cose che rende il praticante di AM completo..senza forme nn sei un buon praticante, senza combattimento nn sei un buon praticante...se fai entrambe hai capito cosa stai facendo..poi da li ti specializzi, e ne farai una meglio di un'altra..
Ci sono atleti che combattono da dio ma nn hanno mai fatto una gara di Quyen..quando arrivano agli esami sembrano dei bambini di 5 anni..oltre che una tecnica pessima...dovrebbero cmq passare perchè ottimi combattenti? Nn direi..
Nell'AM si deve combattere...ma si deve anche fare il resto!
Ovvio, è un mio modo di vedere.. :)
Sostengo assolutamente il significato di AM..l'ho detto più volte, come sostengo che un praticante di AM che nn sa combattere nn è un praticante di AM...ma in realtà credo uno nn sia un praticante di AM quando nn ha la conoscenza di buona parte delle cose elencate dal TORVO..altrimenti anche un ottimo combattente di Kick, Thai ecc ecc è un ottimo praticante di AM? No..perchè ha scelto una via di SDC che è diversa dall'AM proprio per quella parte che nn è solo combattimento...perchè nonostante siano nate per combattere..e poi cmq nn per combattere sul Tatami, venivano praticate, anche in passato, non solo come combattimento..
E' il connubio delle cose che rende il praticante di AM completo..senza forme nn sei un buon praticante, senza combattimento nn sei un buon praticante...se fai entrambe hai capito cosa stai facendo..poi da li ti specializzi, e ne farai una meglio di un'altra..
Ci sono atleti che combattono da dio ma nn hanno mai fatto una gara di Quyen..quando arrivano agli esami sembrano dei bambini di 5 anni..oltre che una tecnica pessima...Se combattono da dio la tecnica non sara' cosi' pessima dai... Magari i loro quyen non saranno esteticamente gradevoli, ma tecnica e estetica dovrebbero essere due cose un po' diverse.
Aprezzo moltissimo come la Muay Thai sia riuscita a combinare assieme modernita' e tradizione mantenendo una sua identita' specifica pur essendo stata influenzata anche dalla boxe europea (almeno nel suo aspetto sportivo) , cosa positiva per il mio modo di pensare ma che magari puo' far storcere il naso ai puristi.
Anche se è già stato detto, è d'obbligo ripetere: la muay thai È un'arte marziale.
E, dal mio punto di vista, lo è pure il pugilato (e la scherma, ecc.). :)
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Vabbè, allora anche il risiko è un'arte marziale (in quanto arte della strategia di guerra) :sur:
Scherzi a parte, anch'io ritengo la muay thai un'am. Ma non il pugilato o la scherma. Mi sembra che stiamo allargano di molto i margini della definizione di arte marziale. O no?
ciao,
gianpy
Con arte marziale si intende una disciplina legata al combattimento che raccoglie al suo interno determinate pratiche e tecniche codificate fondate a loro volta su particolari principi fisici, culturali e filosofici.
Il termine è entrato nell'uso agli inizi degli anni sessanta quando vennero introdotte in occidente le arti marziali orientali e talvolta viene associata solo a queste ed in particolare alle arti marziali cinesi, arti marziali giapponesi e coreane
Oggi, le arti marziali vengono studiate per varie ragioni: ottenere abilità di combattimento, autodifesa, sport, salute fisica, autocontrollo, meditazione, acquisire confidenza col proprio corpo, sicurezza nelle proprie capacità e consapevolezza dei propri limiti.
Mah, sicuramente la scherma e la boxe sono le attività sportive che più si avvicinano alle arti marziali. Però, proprio per la mancanza di tutte quelle caratteristiche che vanno al di là del combattimento (con o senza armi), mi sembra non si possano considerare tali.
Sarò all'antica, ma tutti quegli ornamenti (probabilmente per alcuni di voi assolutamente inutili) come il saluto, i vari segni di rispetto verso il maestro, i compagni e il luogo dove ci si allena, lo studio di forme e tecniche tradizionali, l'idea che alla base ci sia un background legato a tradizioni e culture di un paese che vengono richiamati nelle parole e nei gesti quotidiani di palestra, sono alcune delle cose che amo di più in un'arte marziale.
E le considero degli elementi fondamentali perché certe attività si possano chiamare am.
Ecco perché posso capire che la Muay Thai sia un'am, ma ho delle perplessità sulla boxe o la scherma.
Spero di essermi spiegato in maniera un minimo comprensibile ;)
ciao,
gianpy
leggi il post sopra al tuo lazzarone! ;)
google no eh? :P http://faitcleb.splinder.com/post/22711883/la-lotta-e-la-vita-eroica (http://faitcleb.splinder.com/post/22711883/la-lotta-e-la-vita-eroica)Sono pigra :P Grazie! :-*
Riguardo al pugilato, quindi non concordi con la definizione di AM che avevo postato? come la cambieresti?
"uno che combatte bene, inteso con risultato ed efficacia" e
"non e' vero che sappia avere una buona tecnica, coordinazione e precisione" mi pare un po' contradditorio
Tornando all' antica grecia "qwan ki" sarebbe stato tradotto come "Pancrazio" = pan (tutto) kratos (forza/energia) :DMa il nome QKD nn era dedicato al maestro Chau Quan Ky...anche se forse è Khi in vietnamita, quindi ENERGIA..ma Quan nn so cosa sia!
Tornando all' antica grecia "qwan ki" sarebbe stato tradotto come "Pancrazio" = pan (tutto) kratos (forza/energia) :DMa il nome QKD nn era dedicato al maestro Chau Quan Ky...anche se forse è Khi in vietnamita, quindi ENERGIA..ma Quan nn so cosa sia!
Scusa, ma quale..?? me la sono persa forse..ma nn la trovo..ops!intendevo questa: https://www.artistimarziali.org/forum/index.php?topic=8245.msg184053#msg184053 (https://www.artistimarziali.org/forum/index.php?topic=8245.msg184053#msg184053)
"uno che combatte bene, inteso con risultato ed efficacia" e
"non e' vero che sappia avere una buona tecnica, coordinazione e precisione" mi pare un po' contradditorio
Non direi..sono due cose molto diverse muoversi da solo, nella tecnica pura e lavorare il combattimento..altrimenti un buon combattente di Kick potrebbe essere un ottimo praticante di AM..ma spesso e volentieri nn è così..sarà bravo a combattere, ma nn a muoversi nel lavoro individuale o quello dove è prevista una buon a conoscenza delle tecniche base..nn a caso spesso chi vince nelle gare di combattimento di solito è davvero pessimo nella tecnica..ma nn così in modo frequente il contrario..e sono cose ti dico nn per pensiero personale, ma date da 15 anni di insegnamento..
Scusa, ma quale..?? me la sono persa forse..ma nn la trovo..ops!intendevo questa: https://www.artistimarziali.org/forum/index.php?topic=8245.msg184053#msg184053 (https://www.artistimarziali.org/forum/index.php?topic=8245.msg184053#msg184053)
Secondo me allora parliamo di cose diverse dicendo "tecnica"... le tecniche di base non sono quelle che usa per combattere? e se non le conosce bene e le sa usare bene come puo' combattere bene?
Non capisco il concetto di "tecnica che serve a fare solo il lavoro tecnico". E' fine a se' stessa dunque?
Sarò all'antica, ma tutti quegli ornamenti (probabilmente per alcuni di voi assolutamente inutili) come il saluto,
i vari segni di rispetto verso il maestro, i compagni e il luogo dove ci si allena,
lo studio di forme e tecniche tradizionali, l'idea che alla base ci sia un background legato a tradizioni e culture di un paese che vengono richiamati nelle parole e nei gesti quotidiani di palestra, sono alcune delle cose che amo di più in un'arte marziale.
Sarò all'antica, ma tutti quegli ornamenti (probabilmente per alcuni di voi assolutamente inutili) come il saluto,
Nella scherma non ci si saluta, forse, con un gesto rituale?i vari segni di rispetto verso il maestro, i compagni e il luogo dove ci si allena,
Presenti anche questi. Nelle arti marziali di origine orientale c'è un'etichetta e una formalizzazione diversa, ma la sostanza e la natura del rispetto verso l'insegnante, i compagni e il luogo di allenamento ci sono.
lo studio di forme e tecniche tradizionali, l'idea che alla base ci sia un background legato a tradizioni e culture di un paese che vengono richiamati nelle parole e nei gesti quotidiani di palestra, sono alcune delle cose che amo di più in un'arte marziale.
Anche queste sono tutte cose presenti nella lotta, nella boxe, nella scherma... ;)
Sì, ma basandoci "solo" su questi principi allora ogni sport è un'arte marziale... anche a pallavolo ci si saluta, c'è rispetto e qualche paese l'avrà pure inventata...
però io mi riferivo ad un mix di cose. Forse sarò strano io ma quando penso ad un'am immediatamente penso al karate o al kung fu e non alla scherma o alla boxe.
Che abbia sempre sbagliato tutto? :)
"Che abbia sempre sbagliato tutto?" cit.
Perche' e quello che hanno fatto credere i film e la tv negli ultimi 50 anni.. :whistle:
Ti basti pensare per esempio che i gradi (che poi è il topic di questo thread) manco esistevano prima del ventesimo secolo. E in nessuno stile, manco in quelli giapponesi. Esistevano solo quelli che menavano, e quelli che imparavano da quelli che menavano.
Mah, tutto giusto. Anche se non mi fa piacere sentirmi dire che ciò a cui credo deriva da un lavaggio di cervello televisivo. :nono:
Fra l'altro la tv l'ho sempre vista poco e ora praticamente mai.
Però mi pare si dia troppo peso alla parola "marziale" e molto poco alla parola "arte". Perché non chiamarli combattimenti marziali? O lotta marziale? Perché secondo me non tutto nell'am è riconducibile al combattimento. Molto, ma non tutto.
ciao,
gianpy
un quyen è fine a se stesso oppure è un mezzo per allenare il combattimento.
E nel caso, perchè è una cosa fine a se stessa?
nella pallavolo manca il combattimento... in compenso sono felice di vederti più dubbioso :gh:
Mah, tutto giusto. Anche se non mi fa piacere sentirmi dire che ciò a cui credo deriva da un lavaggio di cervello televisivo. :nono:
Fra l'altro la tv l'ho sempre vista poco e ora praticamente mai.
Però mi pare si dia troppo peso alla parola "marziale" e molto poco alla parola "arte". Perché non chiamarli combattimenti marziali? O lotta marziale? Perché secondo me non tutto nell'am è riconducibile al combattimento. Molto, ma non tutto.
ciao,
gianpy
Mah, tutto giusto. Anche se non mi fa piacere sentirmi dire che ciò a cui credo deriva da un lavaggio di cervello televisivo. :nono:Se parli di arte la boxe è chiamata "la nobile arte" ;)
Fra l'altro la tv l'ho sempre vista poco e ora praticamente mai.
Però mi pare si dia troppo peso alla parola "marziale" e molto poco alla parola "arte". Perché non chiamarli combattimenti marziali? O lotta marziale? Perché secondo me non tutto nell'am è riconducibile al combattimento. Molto, ma non tutto.
Mah, tutto giusto. Anche se non mi fa piacere sentirmi dire che ciò a cui credo deriva da un lavaggio di cervello televisivo. :nono:Se parli di arte la boxe è chiamata "la nobile arte" ;)
Fra l'altro la tv l'ho sempre vista poco e ora praticamente mai.
Però mi pare si dia troppo peso alla parola "marziale" e molto poco alla parola "arte". Perché non chiamarli combattimenti marziali? O lotta marziale? Perché secondo me non tutto nell'am è riconducibile al combattimento. Molto, ma non tutto.
Mica tutti i differenti punti di vista sono piacevoli, a te scegliere se tenerne conto o meno. Io non direi lavaggio del cervello televisivo ma molta confusione e molti miti rispetto alle arti marziali a mio modesto parare sopravvivono ma poi se si scava un po'.... :om:
Ci sarebbe da differenziare come diceva Begna se non ricordo male in un altro 3d tra tecnica e coreografia.. Per cui magari uno che ha una buona tecnica potrebbe non essere un bravo esecutore di quyen, ma si ritorno al punto: le forme sono uno scopo o un mezzo?
Ecco quindi perché condivido il pensiero di Vinh Tô quando dice che un buon combattente non sempre (anzi quasi mai) è un buon esecutore di quyen. Sono due cose correlate ma differenti.Guarda che non era questo che criticavo.
Nonostante l'ultima frase la condivida, il resto non è esattamente così..non esistevano le cinture, ma i gradi si..i KYU sono sempre esistiti,
come i Livelli nell'AM vietnamita..non rappresentati da citnure, qs si..nel Vovinam prima delle cinture c'erano i pantaloncini di diverso colore..ma prima le classi militari..così anche in Giappone..
In ogni caso mi sento un po a metà in qs discorso..forse Giampy è un po' troppo legato ad un qlcs che ti hanno imposto..tipo imporre la figura del Maestro sempre e cmq...l'obbligo di chiamare un maestro "MAESTRO"..nn credo sia qs l'AM, ma sia un modo di pratica, uno stile di vita che però deve comprendere alcune cose, tra cui di sicuro il COMBATTIMENTO..per qs per anni nn ho mai capito il taiji come AM, come molti stili di KF dove nn si combatte mai..poi mi allenai nel taiji in Vietnam ed ho scoperto l'AM anche li..ma qui la fanno con altri scopi, almeno alcuni..
Ci sarebbe da differenziare come diceva Begna se non ricordo male in un altro 3d tra tecnica e coreografia.. Per cui magari uno che ha una buona tecnica potrebbe non essere un bravo esecutore di quyen, ma si ritorno al punto: le forme sono uno scopo o un mezzo?
Ma non ho già risposto sopra quando parlavo di tecniche degli animali? ???
Io credo che la parola "tecnica" sia il fulcro del fraintendimento. Da noi significa sostanzialmente due cose: la "tecnica" propedeutica al combattimento (definita però col nome di "scambio di tecniche") e la "tecnica" intesa come "tradizionale" (e cioè tutti quei movimenti, sequenze, forme che non sono riconducibili sempre e comunque al combattimento).Allora la tecnica intesa come "tradizionale" io la definisco coreografia (Begna docet) e in parte concordo sull'utilità come allenamento fisico e propriocettivo ma comunque.... temo di aver perso il filo del discorso :-[
Cosa intendi per 'sempre', esattamente?
Quello che voglio dire è che ogni sistema ha 'gerarchie' differenti, e se siamo abituati a ragionare in termine di cinture è causa dell'espansione enorme che hanno avuto arti come lo judo. Se la stessa espansione l'avesse avuta il tang lang, oggi nessuno considererebbe le cinture.
Lascia perdere: quello che hai visto non è taiji, nè tantomeno kung fu.
E la muay thai? :)
Joker, posso condividere il tuo discorso, imho pecca per questo pparticolare: quando parli dell'aspetto etico/morale delle arti marziali, non dimenticarti che sono entrate nel 'nostro' mondo importando anche l'etichetta del mondo orientale. È solo per questo motivo che noi le vediamo in questo modo. :)
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In effetti se guardiamo le vite di molti maestri 'antichi', dal nostro punto di vista hanno avuto spesso anche atteggiamenti deplorevoli, dal nostro punto di vista.
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Il presunto "aspetto morale" non può essere usato per distinguere AM da SDC.
La differenza è nel mero lato competitivo: nelle Arti Marziali non c'è, negli SDC si.
L'Aikido è un AM: non ci sono gare, non c'è un regolamento, non si prendono o perdono punti, non ci sono arbitri.
Il Judo nasce come AM, ora è uno sport (col disappunto ad esempio del Maestro M. Mochizuki, che ricordando i suoi insegnanti raccontava come <<Sia Kano sensei che Ueshiba sensei insistevano che il metodo educativo del budo non dovesse essere trasformato in gioco>>).
La Lotta Libera è uno sport.
Ma infatti io ho distinto due modi di intendere le AM tradizionali :). Ho anche detto che il secondo, quello esclusivamente morale, è più una mia fantasia che qualcosa di vero. Ho denigrato il primo modo come truffa, ma peraltro è ciò che io pratico...Mmm quindi cosa distingue secondo te un'AM da un SDC? Mi sembra di capire che è l'importanza dell'aspetto etico/morale/filosofico, sbaglio?
Non ho mai praticato Judo né Muay Thai finora, ma da quel poco che so (i praticanti mi correggano se sbaglio!) mi sembrano border line tra AM e sdc, dipende molto dalla palestra e dall'insegnante.
Joker, il punto è che solo una minima parte delle arti marziali ricade nella tipologia da te descritta. Ci sono stili che non contemplano queste cose e sono orientati alla guerra / combattimento e non sono neppure sport.
Per quello quando tu automaticamente ridefinisci il concetto arti marziali ad un insieme definito (e minoritario) di stili, è difficile essere d'accordo. :)
Dovresti imho aggiungere un qualcosa al termine "arti marziali" per identificare correttamente la tipologia di sistemi alla quale tii riferisci. ;)
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Il genere di rispetto e di umiltà del tuo secondo modo di intendere la pratica di un'AM io lo vedo anche negli SDC (e non solo). Io penso che la differenza tra il primo e secondo modo sia indipendente da cosa si pratica ma da come il praticante vive la pratica e il confronto.
Non ho capito esattamente a cosa servono oggi per te le AM? Non a combattere (per quello ci sono gli SDC) ma un mix che comprende una buona (anche se temo non sia così vero...) preparazione atletica.. ma nel mix rientra secondo te anche il bisogno di una giuda morale/etica? A questo punto mi chiedo perchè un maestro di AM sia più "autorizzato" a insegnarmi certi concetti che non un maestro di ballo ???
A differenza di un maestro di ballo, quello di AM dovrebbe aver cercato di crescere moralmente ogni giorno e dovrebbe aver seguito gli insegnamenti di un'altra guida morale. Solo in base alla sua lunga esperienza possiamo pensare che sappia un po' più di noi.Usti e da dove arriva la crescita morale data dalla pratica di un'AM? Mentre si fa preparazione atletica o mentre si studiano le forme/posizioni o mentre si fa combattimento/difesa personale?
Secondo me il concetto di A.M. che joker interpreta come assoluto e' in realta' riferibile piu' che altro al concetto giapponese di "do" che riferito alla storia delle A.M. e' una cosa realtivamente recente ed e' nato in un'epoca in cui le A.M. avevano perso in gran parte il loro senso/utilita' pratica, anche lo sport in genere segue il concetto di "do" in altre forme, come per esempio il "vincere rispettanto le regole" che come insegnamento morale non mi pare da poco (specilamente in questo conetsto storico) ovviamente in una situazione di sopravvivenza la cosa importante sarebbe sopravvivere con ogni mezzo a discapito di ogni regola, che mi sembra un concetto piu' da "difesa personale" che non sportivo e comunque piu' affine al "jutsu" che al "do".
Non capisco giorgia dove sia il problema: se una persona per molti anni si è interrogata sulla propria etica, ha cercato risposte in lungo e in largo, secondo me ne sa più dell'istruttore di uno sport qualsiasi che, impegnandosi non di meno, ha però curato solo gli aspetti tecnici legati alla sua disciplina. Peraltro non è un concetto così estraneo dalla nostra cultura: nell'antichità per esempio era riconosciuta la figura del filosofo, al quale si rivolgeva chi sentiva il bisogno di una guida morale (e non solo). Il filosofo non insegnava solo quello che si trovava scritto sui libri, non era un semplice erudito né un letterato; insegnava in base alle sue personali ricerche! Spero di essermi chiarito... :)Joker non c'è alcun problema :) non sono qui per convincerti della mia visione della pratica, ma per cercare di capire la tua e confrontarmi :thsit:
Adesso dovrebbe essere intuibile che sono abbastanza d'accordo con Gianpy: Le AM hanno tante sfaccettature che non possono essere tutte valutate in una singola gara. Unica eccezione, se la classifica nelle competizioni viene stilata esaminando più specialità: se in una gara ogni partecipante deve gareggiare in combattimento, forme e loro applicazione (magari una con armi ed una senza) allora la valutazione è abbastanza completa e per me può sostituire l'esame.
Nella mia disciplina però non ho mai visto fare le classifiche con questo criterio, quindi sarei contrario a dare cinture per meriti sportivi.
Peraltro il combattimento sportivo di karate non è esattamente libero, (light e a punti, tipo scherma moderna); quindi non dà un'esperienza indiscutibile...
E per la cronaca, nella federazione di cui faccio parte, chi vince i campionati regionali è automaticamente promosso cintura nera 1˚ dan (diciamo equivale a 1˚ dang di Vo Viet).
Per come vedo io ..il grado dovrebbe corrispondere ad una capacità pratica.
Cioè uno "straniero" entrando in un corso dove tutti avessero la stessa divisa dovrebbe percepire, praticando, le differenze (aldilà del peso/sesso/età/etc).
Quindi , sempre secondo me, il grado può essere dato in ogni modo(anche non dato) basta che al grado corrisponda una differenza reale tra chi non ce l'ha, o lo ha inferiore.
Per i tempi ..lo trovo assolutamente soggettivo.
In ogni caso vedo ogni forma di catalogazione e restrizione come il fumo agli occhi.
Vedi:
fare tot stage per acquisire un grado;
aspettare tot tempo per un passaggio;
in gara si o no;
Invece trovo importante una chiarezza precedente e trasparente sui parametri scelti ed una scelta delle commissioni esame secondo principi d'autorevolezza insindacabili.
Le AM hanno tante sfaccettature che non possono essere tutte valutate in una singola gara. Unica eccezione, se la classifica nelle competizioni viene stilata esaminando più specialità: se in una gara ogni partecipante deve gareggiare in combattimento, forme e loro applicazione (magari una con armi ed una senza) allora la valutazione è abbastanza completa e per me può sostituire l'esame.Le AM sono in generale (in proporzione molto variabile) composte di:
Nella mia disciplina però non ho mai visto fare le classifiche con questo criterio, quindi sarei contrario a dare cinture per meriti sportivi.
ti posso assicurare che un bravo insegnante, esaminatore sa riconoscere il grado portato da una persona in qualsiasi situazione lo veda muoversi (gara od esame) e spesso dopo pochi minuti.
I gradi, nella disciplina che entrambi pratichiamo, a volte sono dati per anzianità. O per raccattare qualche centinaia di € in più.
Posso far tranquillamente praticare qualche tuo IV kyu, che non ho mai visto allenarsi, con qualche III e IV dan di un noto maestro che anche tu conosci, quanto meno di fama. Mettiamo 10 osservatori e ci faccio una birra che tutti e 10 dicono che il tuo IV kyu è "più tutto".
Ho visto coi miei occhi una presentarsi all'esame di 3° dan e farsi uscire una spalla, da sola, su un semplice mae ukemi. Cosa che i miei mu kyu non fanno...
I gradi si comprano anche coi punti dell'Esselunga.
Nel senso che d'ho per scontata questa cosa.