1. | Non devo specificare che per me bisogna sapere prima di tutto come difendersi da chi lotta studiando la lotta, vero? :gh: |
Quella che però secondo me è la motivazione principale reale della nascita e dell'utilizzo degli uchi waza è nel contrastare un avversario che tende a voler lottare o comunque ad chiudere le distanze (o quando proprio lo sapzio è stretto). Nel continuo smanacciare che inevitabilmente si ha quando ci si prende da vicino (e non considero verosimili situazioni in cui dalla breve distanza ci si scambiano pugni senza che parta immediatamente un tentativo di clinch al corpo o alla testa), e a brevissima distanza caricare un pugno come si deve è molto difficile, mentre avendo conoscenza degli uchi waza e ovviamente cogliendo l'occasione giusta[1], con una percossa che necessita solo di qualche centimetro è possibile agire sull'aggressore per metterlo fuori gioco o almeno destabilizzarlo, sia con il classico ippon nukite all'occhio, hiraken alla gola, washide alla tempia, kumade sull'orecchio e chi più ne ha più ne metta.
L'ampiezza del bagaglio di queste tecniche è tale che si può attaccare praticamente da ogni direzione e su virtualmente ogni berdaglio quando, come nelle situazioni in cui ci si avvinghia, molti kyusho della testa sono espostissimi.
1. Non devo specificare che per me bisogna sapere prima di tutto come difendersi da chi lotta studiando la lotta, vero? :gh:
Tu la devi finire di andare in giro a far rissa >:( >:( >:( >:( >:(
Questo riscontro però l'ho avuto in situazioni di "Jiyu Kumite" extra Dojo che non nel Dojo stesso.
Ottimo post, concordo praticamente con tutto e posso (per la mia limitata esperienza) quoatre che gli uchi waza sono molto più utili quando si sta attaccati e gli si afferra, tira, colpisce, sbilancia selvaggiamente :):thsit:
interessante. allora, ci sono numerose tecniche di percussione che sarebbe utile analizzare a fondo, come - per dire - quelle con i polsi, con le falangi e via discorrendo. per non parlare di ginocchiate, testate, colpi di spalla...Hiza geri e zu tsuki però secondo me sono più da considerare come attacchi robusti e anche per sfondare. Una ginocchiata dove piglia piglia fa male...
Bella Ryujin :) :):)
Ci siamo ripromessi di dare uno sguardo alla questione e lo faremo, ovviamente nei limiti delle mie possibilità e conoscenze :halo:
Scrivi cose verissime, i colpi a mano aperta e i loro derivati, sono una specie di icona del Karate, l'immaginario collettivo, tutt'ora, inquadra il Karateka come uno che mena coltellate con le mani :sbav:
In primis va detto che quasi mai parliamo di attacchi primi, la mano si apre innanzitutto per afferrare, generalmente colpisce chiusa, ma poi può aprirsi per colpire ancora e finire il lavoro.
Lo Tsuki al plesso, quello che va a disturbare il cuore, può essere doppiato da uno Shuto al collo, ovviamente se il primo colpo ha sortito il suo effetto, così tanto per fare un esempio.A tradimento? ??? Tipo da dietro? Bastardo... :sbav:
In generale parliamo di distanze ravvicinate, prossimità al corpo a corpo, ma anche di colpi a tradimento (vedremo poi dal vivo) e comunque non di acchito.
Va da sè che la mano, nelle sue varie parti, deve essere allenata a colpire, sul makiwara non si menano solo cazzotti, le dita (uechi Ryu ne sa qualcosa) si condizionano, altrimenti sono solo armi a salve che rischiano la frattura.Però in questo a volte penso che certe volte si sopravvaluta il condizionamento. Come scrivevo prima, secondo me se un bersaglio è tanto duro da non poter essere colpito a mano aperta se non hai le mano di Shinjo, semplicemente non è adatto a essere colpito così.
Giusta l'idea dei Kyusho, ma va a rafforzare quella della breve distanza, i Kyusho colpiti a mano aperta, con le dita o in altre forme del genere, necessitano precisione, poca resistenza dell'avversario, ma anche il suo controllo, quindi l'avere afferrato dopo aver colpito è cosa buona e giusta.Anch'io, li vedo come "asso nella manica", ed è sempre quando l'intenzione è risolutiva. Dunque trovo abbastanza inutile studiare combinazioni di oltre uno, massimo due, uchi waza. Piuttosto trovo molto utile fare i kihon kumite per simulare le situazioni e abituare il corpo a utilizzarli davvero (io in questo sono carente)
Io li identifico più come "colpi di grazia" o "a tradimento" che non come prassi in combattimento.
Ovvio che non esistano regole fisse, una volta, in gara, ero davvero in difficoltà, colpii alla base del deltoide di taglio, mi presi un richiamo ma lui perse praticamente l'uso di quel braccio 8)Splendido, voglio approfondire l'argomento :-*
Credo sia un argomento assai vasto e pieno di falsi miti, non penso si possa sviscerare a dovere il 18, ma uno sguardo per linee generali lo daremo di certo, anche perchè centra molto con il filo conduttore di ciò che ho in mente. ;)
tra i colpi a mano aperta, data la mia scarsa preparazione tecnica e il mio inesistente condizionamento degli arti, prendo in considerazione solo lo shuto e la percossa col palmo della mano. anche haito è una tecnica che uso, ma solo se ho un lato della testa dell'avversario ben scoperto.Di sicuro il teisho è tra tutti quello che funge meglio come sostituto di uno tsuki, ma proprio la sua ampiezza è oltre che un punto di forza anche un limite, perchè se è vero che è facile prendere il bersaglio è vero anche che è facile intercettarlo. Soprattutto in questìultimo caso il rischio di ricevere microleve diventa alto.
proprio per la debolezza della mia mano e in particolare delle dita, la percossa di pugno mi viene spontanea.
ma... ma ci sono situazioni in cui il colpo a mano aperta lo trovo fondamentale: parlando di dp, dove le distanze tendono naturalmente a chiudersi, soprattutto in fasi concitate, il trovarsi la faccia dell'avversario a corta distanza mi porta alla "palmata" di primo acchitto. perchè? perchè non mi fido della precisione del mio pugno. ovviamente, al momento, può partire kagitzuki al costato, ma la mano aperta ha una superficie di impatto maggiore... e lo sappiamo tutti come sia sensibile il naso. quindi, se mi trovo a parare uno tzuki, in qualsiasi modo, chiudo la distanza, entro sull'avversario e coplisco il volto a mano aperta. di li poi il resto viene da solo, anche il ceffone a mano aperta, la tecnica più tamarra in assoluto.
chiaramente, quanto ho esposto è una mia personalissima elaborazione, dovuta al mio grado di conoscenza ed impostazione tecnica.
Trovo condivisibili molte affermazioni contenute nei messaggi precedenti.In effetti io la sottovaluto abbastanza e non la uso mai :sbav:
Devo dire che la mano aperta spesso viene sottovalutata nel suo uso primordiale... lo schiaffone !
(http://www.gifbin.com/bin/102009/1254666434_bud-spencer-fight.gif)
Come sapete non sono un esperto, ma la parte che ho quotato è lo stesso pensiero che ho io sull'operatività/utilità in un certo contesto degli Uchi Waza.Alla luce delle mie riflessioni sulla situazione in cui sono davvero utili (e che mi fa piacere che tu, tamarro e pericoloso rissaiolo confermi :ricktaylor:), in linea di massima trovo anch'io che gli uchi waza trovino la loro naturale applicazione soprattutto su linee non dirette.
Aggiungo solo che, a parer mio, molte tecniche di Uchi Waza non si esprimo al meglio su bersagli frontali ma funzionano maggiormente, o forse, sono più "azzeccate" su angolazioni diverse (diagonali, laterali).
Questo riscontro però l'ho avuto in situazioni di "Jiyu Kumite" extra Dojo che non nel Dojo stesso.
Devo dire che la mano aperta spesso viene sottovalutata nel suo uso primordiale... lo schiaffone !In effetti io la sottovaluto abbastanza e non la uso mai :sbav:
(http://www.gifbin.com/bin/102009/1254666434_bud-spencer-fight.gif)
Qualche indicazione al riguardo? Oltre alla gif che non si vede intendo :gh:
1. | Si, si lo so......ho detto Bunkai Kata..... :om: |
Qualche indicazione al riguardo? Oltre alla gif che non si vede intendo :gh:
Non parlo proprio di condizionamento quanto semmai di abitudine a colpire, per ragioni di assetto della mano, di contrazione al momento giusto eccetera.QuoteVa da sè che la mano, nelle sue varie parti, deve essere allenata a colpire, sul makiwara non si menano solo cazzotti, le dita (uechi Ryu ne sa qualcosa) si condizionano, altrimenti sono solo armi a salve che rischiano la frattura.Però in questo a volte penso che certe volte si sopravvaluta il condizionamento. Come scrivevo prima, secondo me se un bersaglio è tanto duro da non poter essere colpito a mano aperta se non hai le mano di Shinjo, semplicemente non è adatto a essere colpito così.
Shotei é indubbiamente il colpo piú robusto. Con un po' di condizionamento si puó colpire una superficie dura con forza senza che la mano risenta. Il colpo, secondo me, puó essere molto piú efficente di un pugno tirato con le nocche. Ovviamente non l'ho provato su una persona, ma su un muro o un sacco si possono tirare saracche molto importanti senza problema. Oltretutto é impossibile avera alcun danno al polso, come puó succedere nel caso di un eSecondo me no, e penso che sia un luogo comune.
Non a caso nelle MMA lo utilizzano soprattutto per il ground and pound.Io credo invece che dovremmo un po' riscoprire questa tecnica, per quanto non sia penetrante come uno tsuki permette di sfruttare qualunque traiettoria, soprattutto dopo una parata, ed è davvero robustissima.
Peró abbinato con un kubotan o yawara puó diventare un arma molto interessante.
Tutte le altre "armi" le trovo un po' troppo artificiose.Anche secondo me ci sono armi un po' troppo fantasiose, ad esempio il keito, il seiryuto, il kakuto, ma mi chiedo se con un allenamento regolare (che io non ho mai visto fare) non possano diventare più operative.
Vale la pena allenare le dita ma piú per avere una presa forte che per colpire... almeno secondo il mio punto di vista
Shotei é indubbiamente il colpo piú robusto. Con un po' di condizionamento si puó colpire una superficie dura con forza senza che la mano risenta. Il colpo, secondo me, puó essere molto piú efficente di un pugno tirato con le nocche. Ovviamente non l'ho provato su una persona, ma su un muro o un sacco si possono tirare saracche molto importanti senza problema. Oltretutto é impossibile avera alcun danno al polso, come puó succedere nel caso di un eSecondo me no, e penso che sia un luogo comune.
Proprio il fatto di poterlo portare senza problemi su di un muro, a causa della sua imbottitura, rende il teisho meno cattivo.
Pensaci bene. Il fatto che il teisho fa meno male a te che lo tiri, significa anche che fa meno male a chi lo riceve...!
Azione e reazione.
Certo, non che sia una carezza, e sicuramente necessita di molto meno allenamento dello tsuki. Ma sinceramente tra i due credo sia il secondo ad essere più efficiente.
Ti faccio un altro esempio. Credo che siamo tutti d'accordo che hiji sia una delle tecniche più pesanti che si possano portare.
Adesso immagina di portarlo contro un muro... :-X Impossibile, a meno che non si voglia portare il gesso per qualche settimana. Stesso discorso per uno tsuki (che comunque per lo stesso discorso legato a durezza e superficie d'impatto rimane un gradino sotto lo steso hiji).
La durezza la capacità di penetrazione dell'arma sono strettamente legate al dolore che si sente (e a cui ci si deve condizionare) quando la si usa.
Teisho è buono per generare delle onde d'urto (al plesso), o per spingere con violenza delle parti delicate (naso) ma meno per penetrare un bersaglio.QuoteNon a caso nelle MMA lo utilizzano soprattutto per il ground and pound.Io credo invece che dovremmo un po' riscoprire questa tecnica, per quanto non sia penetrante come uno tsuki permette di sfruttare qualunque traiettoria, soprattutto dopo una parata, ed è davvero robustissima.
Peró abbinato con un kubotan o yawara puó diventare un arma molto interessante.QuoteTutte le altre "armi" le trovo un po' troppo artificiose.Anche secondo me ci sono armi un po' troppo fantasiose, ad esempio il keito, il seiryuto, il kakuto, ma mi chiedo se con un allenamento regolare (che io non ho mai visto fare) non possano diventare più operative.
Vale la pena allenare le dita ma piú per avere una presa forte che per colpire... almeno secondo il mio punto di vista
Riguardo al nukite sono d'accordo, anche se penso che si presti a colpire occhi e gola (i mitici bersagli :sur:) anche senza essere allenato allo stremo.
dico la mia. combatto molto usando il dorso della mano e per essere precisi la posizione kakuto (quella del kata tensho per capirci): le due prime nocche colpiscono con la durezza che le caratterizza, ma con un effetto frustato proprio dei malrovesci. il colpo in kakuto è doloroso, mi dicono...Ma non è più un uraken così?
Sulla sicurezza come ho già scritto concordo, per chi non è allenato teisho è più sicuro.
Poi, ribadisco, non ho detto che teisho non fa niente, anzi! Ma il fatto di mandare KO può essere rilevante solo se si sperimentano i due modi con un campione sufficientemente grande e a parità di altri fattori.
Va bene il filmato, ma a me piace ragionare in termini più oggettivi: cosa cambia tra teisho e tsuki? Trascurando la durezza delle ossa rispetto alla morbidezza del palmo, cambia la superficie d'impatto! Decisamente minore nel seiken laddove la meccanica del movimento è equivalente in entrambi i casi. Appoggia il seiken su di un vetro umido in un giorno di pioggia, poi fai lo stesso con teisho e ti accorgi che la superficie corrisponde a minimo 3 seiken.
Se ritieni che teisho sia più efficace, su quali argomentazioni ti basi oltre alle impressioni?
Nelle competizioni di Kyokushin il teisho al corpo è permesso eppure non viene portato quasi mai. È un altro indizio molto importante.
Gli agonisti di kyokushin si puó dire che abbiano un condizionamento di parecchio superiore rispetto al karateka medio, peró é ovvio che lo tsuki studiato bene non ha paragoni.Infatti quelli del Kyokushin la sanno lunga e sono da prendere a modello su questo aspetto. Tutti si soffermano sul discorso che "non ci sono pugni al viso", eppure le qualità di quel regolamento ci sono, questa è una di quelle ;)
Colpire con shuto o con shotei richiede minor condizionamento, puoi colpire piú forte senza romperti la mano, difficilmente ti fai un taglio.
Rispetto al tema dell'area d'impatto del seiken che é minore e piú dura vs shotei dove si puó colpire piú forte ma é "imbottito" e ad un'area maggiore, secondo me non possiamo che rimanere nell'ipotetico.Perchè?
Gli agonisti di kyokushin si puó dire che abbiano un condizionamento di parecchio superiore rispetto al karateka medio, peró é ovvio che lo tsuki studiato bene non ha paragoni.Infatti quelli del Kyokushin la sanno lunga e sono da prendere a modello su questo aspetto. Tutti si soffermano sul discorso che "non ci sono pugni al viso", eppure le qualità di quel regolamento ci sono, questa è una di quelle ;)
Colpire con shuto o con shotei richiede minor condizionamento, puoi colpire piú forte senza romperti la mano, difficilmente ti fai un taglio.QuoteRispetto al tema dell'area d'impatto del seiken che é minore e piú dura vs shotei dove si puó colpire piú forte ma é "imbottito" e ad un'area maggiore, secondo me non possiamo che rimanere nell'ipotetico.Perchè?
Si può misurare l'area, appoggiando su di un vetro umido o con dell'inchiostro sulle mani... per me il risultato è abbastanza scontato ma in caso si volesse fare delle verifiche si può tranquillamente provare.
Per la morbidezza si può fare un altro test facile facile. Prendi una penna e falla affondare prima sulla nocca e poi sul palmo, sebbene non si possa ottenere una misura precisa, si può tranquillamente capire quale dei due abbia una durezza maggiore.
Ci sono svariati colpi, non solo a mano aperta, che decontestualizzati diventano vaccate ridicole.Tornando su questo aspetto, secondo me sarebbe bello identificare per ognuna delle armi i bersagli veri per cui sono state concepite.
Se elaboro un modo per colpire, in una determinata situazione e condizione, un punto o alcuni punti particolari, che siano ghiandole, nervi o altro, per ottenere un effetto X, quel modo di colpire servirà a quello scopo, ma se col tempo, va perdendosi il perchè e il percome di quel colpo, rimanendo solo la tecnica, si correrà il rischio di molte, troppe cose del panorama marziale, ossia di ammantare di misticismo il movimento, oppure di volerlo inserire in combattimento, con risultati a dir poco ridicoli.
Spesso basta guardare le cose con occhio semplice e senza fronzoli di fantasia per accorgersi che il tal gesto deve avere avuto una genesi sua.
Che Tamarri!!!!!Ma che hai oggi? XD
Diciamo che, come qualsiasi arma, se esiste una idea iniziale d'uso, non significa che debba restare univoca.Puoi fare degli esempi pratici su quali armi hai capito e/o riscoperto e come le applichi?
Il problema nasce quando, una certa arma, pensata per una certa situazione, è funzionale solo in quella situazione e le sue simili, a quel punto, ignorare la base, significa due cose...o che l'arma finisce per essere considerata inutile e viene accantonata, oppure che si lavora di fantasia, attribuendole chissà quali funzioni e utilità, per portarla in battaglia dove ci costerà la pelle.
Io da tempo ribadisco la mia convinzione che non esistano posizioni, movimenti e tecniche inutili, da qui nasce la mia esigenza di ricerca, per capire a cosa possa servire quella roba li che porprio non mi conivnce.
Facendo questo tipo di lavoro, che può anche essere una vaccata non essendo io un luminare, spesso capisco cose, mi accorgo di errate impostazioni e giungo alla considerazione che il metodo didattico sia carente, poichè spesso si insegnano movimenti fallaci già in partenza, senza la necessaria cultura di merito, rivestiti di un manto mistico che, a mio avviso, fa ridere.
Il passaggio generazionale della didattica, non può che amplificare gli errori, ingigantire i miti e le favole, contribuendo a nutrire i dubbi, gli sputtanamenti, il disincanto e lo scoramento di molti praticanti che poi scelgono attività, magari meno ricche, ma più chiare e oneste.
In questo percorso mi si avvicinano sempre di più le attività con e senza armi, perchè aprono spiragli importanti su moltissimi aspetti evidenziando moltissimi vizi ed errori, inoltre cerco sempre di più una visuale rozza e scarna di ciò che faccio, perchè l'eventuale filosofia, la spiritualirtà che ammanta le AM deve essere una conseguenza della pratica, non la sua base, la pratica in sè è quantomai violenta e poco spirituale, si studia il modo per fare male agli altri, non lo si dovrebbe dimenticare mai.
Ci sono svariati colpi, non solo a mano aperta, che decontestualizzati diventano vaccate ridicole.Tornando su questo aspetto, secondo me sarebbe bello identificare per ognuna delle armi i bersagli veri per cui sono state concepite.
Se elaboro un modo per colpire, in una determinata situazione e condizione, un punto o alcuni punti particolari, che siano ghiandole, nervi o altro, per ottenere un effetto X, quel modo di colpire servirà a quello scopo, ma se col tempo, va perdendosi il perchè e il percome di quel colpo, rimanendo solo la tecnica, si correrà il rischio di molte, troppe cose del panorama marziale, ossia di ammantare di misticismo il movimento, oppure di volerlo inserire in combattimento, con risultati a dir poco ridicoli.
Spesso basta guardare le cose con occhio semplice e senza fronzoli di fantasia per accorgersi che il tal gesto deve avere avuto una genesi sua.
Parlo soprattutto di quelle più esotiche come seiryuto, hiraken, keito e così via, anche se il discorso non escluderebbe quelle più convenzionali.
Kakuto sul dorso della mano non riesco a figurarmelo :-\ Il 18 voglio troppo vederlo.Entrambi guardia destra, disturbo con la sinistra (a mò di schiaffo) sulla sua destra avanzata, Kakutodall'alto in diagonale mentre esci verso sinistra proprio sul metacarpo., ovviamente in rapida successione.
Hiraken al tronco mi sembra un tantino rischioso per la mano, o no? :pla:
Non è che forse stai riferendoti a washide?:dis: :dis: :dis: :dis: :dis: ??? ??? ??? ??? ??? :-\ :-\ :-\ :-\ :-\ :-\
No, secondo me è proprio senilità XDTu quoque, Brute, fili mi :grrr: :grrr: :grrr: :grrr: :grrr: :grrr: :grrr:
Ecco perchè non capivo, adesso mi è chiaro :gh:
Kakuto sul dorso della mano non riesco a figurarmelo :-\ Il 18 voglio troppo vederlo.
Hiraken al tronco mi sembra un tantino rischioso per la mano, o no? :pla:
Ecco, questo è un tipo di attacco che non ho mai allenato molto e mi incuriosisce. Te lo chiedo non per negare, ma proprio per curiosità, anche perchè ritengo questo tipo di attacchi davvero fighi :sbav:Kakuto sul dorso della mano non riesco a figurarmelo :-\ Il 18 voglio troppo vederlo.
Hiraken al tronco mi sembra un tantino rischioso per la mano, o no? :pla:
dipende, io colpidel genere li utilizzerei sempre avendo la possibilità di tenere un arto controllato e di aprirmi una breccia in una zona non dico preciso al millimetro, ma dove so che posso fare male senza danneggiarmi :)
Un amico, ex karateka, ha scritto di recente il suo secondo libro di DPQuoto "Franchina" :sbav: :sbav: :sbav: :sbav: :spruzz: :spruzz: :spruzz:
in un passaggio consiglia di colpire la tempia con shuto uchi
mi sono permesso fargli notare alcuni dettagli
la cosiddetta tempia (che in realtà poco ha a che fare con l'osso temporale essendo, fondamentalmente, una depressione dello sfenoide, ma in un punto interessante essendoci comunque la connessione con il frontale ed il parietale ) non si presta particolarmente ad essere colpita con il taglio della mano, in quanto tecnica lineare più idonea a colpire parti molli ma estese: la tempia è, invece, una sorta di acetabolo (passatemi il paragaone), una parte concava se volete che va riempita.
Classicamente va bene anche l'uraken, in quanto le nocche tendono ad infilarvisi. oppure altre armi naturali più specializzate come washide.
Trovandosi però di lato alla persona non è affatto sconsigliabile l'uso di teisho in quanto la parte carnosa del palmo "calza bene".
non hanno la polivalenza che può avere un pugno chiuso (che può sfondare o essere preciso, per quanto le sue dimensioni non permettono di farlo passare attraverso stretti varchi della guardia avversaria).
Ho cercato per immagini "yumi basami" con Google e... e...Concordo, fratello :spruzz: :spruzz: :spruzz: :spruzz: :spruzz:Spoiler: show
Wado.... sarebbe stupendo poterlo apprendere applicativamente in toto.Io fortunatamente faccio parte di una palestra che non contempla proprio lo sport. Come dici tu, un gran peccato che tutto il karate non "kyokushin-style" sia diventato solo point.
Solo che quasi tutto il non-kyokushin è point karate, oramai.
Esiste ancora la schivata basata sul perno della gamba avanti? :spruzz:
Lo tsuki è versatile. Ma ad un livello un pò più alto si trova negli uchi waza tanta di quella roba.... :-* :-* :-* :-* :-* :-*Come fai a essere sicuro che nessuno allena queste tecniche? Sai che nel Kyokushin c'è un vastissimo kihon sugli uchi waza?
Per rispondere a ryujin: le competizioni non fanno testo perchè per quelle certe tecniche non vengono proprio allenate. Si possono tirare è vero, ma nessuno le allena, di conseguenza nessuno le usa. Un gran peccato.
Avete mai provato a contrattaccare colpendo di uraken gli avambracci o le cosce dell'avversario mentre attacca o (le braccia) mentre è in kamae?
Nel Wado gli uchi waza si usano molto ma soprattutto a corta distanza sfruttando rapide combinazioni di colpi. Alcuni vanno bene anche sulla lunga ovviamente.
Si ryujin so che molti li allenano. Fatto sta che per le competizioni si allenano in altro. Poi considera che molti di questi colpi hanno come bersaglio gola e viso. Dunque inutilizzabili. Poi per come li intendo io sono più da considerare "atemi", devi guardarli in ottica jujutsu, mentre sbilanci l'avversario, mentre prepari una proiezione, come contrattacchi in schivata o usandoli in rapide combinazioni.La mia opinione è che in quella situazione si trova la loro utilità vera, piuttosto che da attacco dalla guardia come scrivevo qui...
Per un approccio frontale al combattimento tipo kyokushin questo modo di intendere gli uchi waza non va. Meglio altri approcci.
Quella che però secondo me è la motivazione principale reale della nascita e dell'utilizzo degli uchi waza è nel contrastare un avversario che tende a voler lottare o comunque ad chiudere le distanze (o quando proprio lo sapzio è stretto). Nel continuo smanacciare che inevitabilmente si ha quando ci si prende da vicino (e non considero verosimili situazioni in cui dalla breve distanza ci si scambiano pugni senza che parta immediatamente un tentativo di clinch al corpo o alla testa), e a brevissima distanza caricare un pugno come si deve è molto difficile, mentre avendo conoscenza degli uchi waza e ovviamente cogliendo l'occasione giusta[1], con una percossa che necessita solo di qualche centimetro è possibile agire sull'aggressore per metterlo fuori gioco o almeno destabilizzarlo, sia con il classico ippon nukite all'occhio, hiraken alla gola, washide alla tempia, kumade sull'orecchio e chi più ne ha più ne metta.
L'ampiezza del bagaglio di queste tecniche è tale che si può attaccare praticamente da ogni direzione e su virtualmente ogni berdaglio quando, come nelle situazioni in cui ci si avvinghia, molti kyusho della testa sono espostissimi.
1. Non devo specificare che per me bisogna sapere prima di tutto come difendersi da chi lotta studiando la lotta, vero? :gh:
La mia opinione è che in quella s]ituazione si trova la loro utilità vera, piuttosto che da attacco dalla guardia come scrivevo qui...
Quella che però secondo me è la motivazione principale reale della nascita e dell'utilizzo degli uchi waza è nel contrastare un avversario che tende a voler lottare o comunque ad chiudere le distanze (o quando proprio lo sapzio è stretto). Nel continuo smanacciare che inevitabilmente si ha quando ci si prende da vicino (e non considero verosimili situazioni in cui dalla breve distanza ci si scambiano pugni senza che parta immediatamente un tentativo di clinch al corpo o alla testa), e a brevissima distanza caricare un pugno come si deve è molto difficile, mentre avendo conoscenza degli uchi waza e ovviamente cogliendo l'occasione giusta[1], con una percossa che necessita solo di qualche centimetro è possibile agire sull'aggressore per metterlo fuori gioco o almeno destabilizzarlo, sia con il classico ippon nukite all'occhio, hiraken alla gola, washide alla tempia, kumade sull'orecchio e chi più ne ha più ne metta.
L'ampiezza del bagaglio di queste tecniche è tale che si può attaccare praticamente da ogni direzione e su virtualmente ogni berdaglio quando, come nelle situazioni in cui ci si avvinghia, molti kyusho della testa sono espostissimi.
1. Non devo specificare che per me bisogna sapere prima di tutto come difendersi da chi lotta studiando la lotta, vero? :gh:
Si ryujin so che molti li allenano. Fatto sta che per le competizioni si allenano in altro. Poi considera che molti di questi colpi hanno come bersaglio gola e viso. Dunque inutilizzabili. Poi per come li intendo io sono più da considerare "atemi", devi guardarli in ottica jujutsu, mentre sbilanci l'avversario, mentre prepari una proiezione, come contrattacchi in schivata o usandoli in rapide combinazioni.Probabilmente non conosci le dinamiche del wado alle quali mi riferisco, poichè tutte le azioni che ho elencato si svolgono a corta distanza. Il punto è che io cerco di non trovarmi mai completamente faccia a faccia con il mio nemico, ma cerco sempre di entrare e colpirlo in modo angolato. Con questo in mente capisci come tutte le traiettorie inconsuete di un uchi waza tornano utili. Nel dritto per dritto è senza dubbio meglio tsuki, al massimo teisho per il mento o un empi frontale. In sostanza forse abbiamo solo punti di riferimento diversi.
Per un approccio frontale al combattimento tipo kyokushin questo modo di intendere gli uchi waza non va. Meglio altri approcci.
Riguardo alle competizioni, tu stesso mi parlavi di colpi come uraken al braccio (che mi lascia un po' dubbioso) che però non si vedono mai nelle gare. O sono tutti sciocchi a non pensarci, o forse non vengono allenate perchè funzionano.No, non sono tutti sciocchi. Però, detto in due parole, queste sono finezze, non c'è tempo di coltivarle per una competizione. Ti serve qualcosa che funzioni con un allenamento relativamente breve. poi quando sali di livello non hai più interesse a provare cose nuove, ma solo a perfezionare ciò che già sai. Inoltre in una gara devi prepararti per combattere contro l'avversario tal dei tali, non per combattere in generale. Questo cambia molte cose.
Inoltre, non potendo essere usati in competizione gli uchi waza al viso, vorrei sapere su cosa basi la tua convinzione che sono su di un gradino più in alto rispetto ad uno tsuki.Cosa centra che non possano essere usati in gara? Io ragiono nella totalità delle situazioni.
Lo tsuki è versatile. Ma ad un livello un pò più alto si trova negli uchi waza tanta di quella roba....In sostanza sono d'accordo con te. Gli attacchi basilari (tsuki, geri ecc) non devono mai mancare, ma ad un livello più alto (del praticante....forse non si capiva!! mea culpa!) grazie agli uchi waza si scoprono tante altre possibilità davvero belle. Far funzionare gli uchi waza bene è una cosa per praticanti avanzati.
Ben, in sostanza siamo d'accordo.
Una sola precisazione: il tai sabaki è una delle strategie più intelligenti di difesa e contrattacco (quando è possibile farlo), lo conosoco molto bene, non è appannaggio del solo Wado Ryu, e nemmeno solo delle AM in genere ;)
Ben, in sostanza siamo d'accordo.
Una sola precisazione: il tai sabaki è una delle strategie più intelligenti di difesa e contrattacco (quando è possibile farlo), lo conosoco molto bene, non è appannaggio del solo Wado Ryu, e nemmeno solo delle AM in genere ;)
Se per tai sabaki si intende quello che comunemente viene inteso, ovvero la rotazione su di un piede perno, quello che secondo me più propriamente è chiamato tenkan nell'Aikido, mi sembra un po' riduttivo.
Io sono sempre in attesa di un momento placido per stilare un piccolo schema sulle principali tecniche di uchi waza, sempre che qualcuno intanto non voglia iniziare.
Tipo: tecnica, parte utilizzata, bersagli principali, bersagli secondari, ecc...
Infatti, tai sabaki significa movimento del corpo. Solo che di solito si usa indicare impropriamente con questo termine proprio le rotazioni sul piede perno, di qui la mia specifica.Se per tai sabaki si intende quello che comunemente viene inteso, ovvero la rotazione su di un piede perno, quello che secondo me più propriamente è chiamato tenkan nell'Aikido, mi sembra un po' riduttivo.
credo che in giapponese tai sabaki significhi
rotazione del corpo
e quindi non faccia riferimento specificatamente al movimento che hai citato tu
ma a tutta la famiglia
tai sabaki significa movimento del corpo.
A voler essere precisini la definizione è:Se per tai sabaki si intende quello che comunemente viene inteso, ovvero la rotazione su di un piede perno, quello che secondo me più propriamente è chiamato tenkan nell'Aikido, mi sembra un po' riduttivo.
credo che in giapponese tai sabaki significhi
rotazione del corpo
e quindi non faccia riferimento specificatamente al movimento che hai citato tu
ma a tutta la famiglia
sono convinto che l'utilizzo fondamentale di KumadeAssolutamente d'accordo :thsit: Altro appoggio per te.
sia quello di colpire l'orecchio
la sua forma è infatti ideale per creare quell'effetto rimbombo
che spinge l'aria in compressione, rischiando di danneggiare il timpano e certamente con effetti importanti sull'apparato dell'equilibrio.
difficile che possa essere intesa per colpire il volto in altri modi in quanto
teisho è certamente più devastante ed utile per parti ampie come la mandibola
per la gola si è detto hiraken
ed essendo fontali, cercando l'allungo, non mi parrebbe l'ideale
E' una libera interpretazione, ma non è letterale. "Sabaku" non è strettamente correlato alla rotazione, ma si può tradurre come "risolvere" "gestire" (controlalto sul dizionario).A voler essere precisini la definizione è:Se per tai sabaki si intende quello che comunemente viene inteso, ovvero la rotazione su di un piede perno, quello che secondo me più propriamente è chiamato tenkan nell'Aikido, mi sembra un po' riduttivo.
credo che in giapponese tai sabaki significhi
rotazione del corpo
e quindi non faccia riferimento specificatamente al movimento che hai citato tu
ma a tutta la famiglia
"rotazione del busto sull'asse longitudinale del corpo", questa mi venne direttamente da un allievo di Tamano Sensei. :)
Io non faccio molta differenza, le cose che funzionano, funzionano sempre.
Al massimo in DP si possono aggiungere tecniche proibite altrove e modificare le strategie, ma la tal tecnica (perchè stiamo parlando di tecniche), se presente in entrambi i contesti, funziona allo stesso modo.
Mai detto questo.Io non faccio molta differenza, le cose che funzionano, funzionano sempre.Io invece faccio una grande distinzione
Al massimo in DP si possono aggiungere tecniche proibite altrove e modificare le strategie, ma la tal tecnica (perchè stiamo parlando di tecniche), se presente in entrambi i contesti, funziona allo stesso modo.
perchè la DP è situazionale
e non si risolve tutto con il kumite
facciamo un esempioLe situazioni sono tante, in generale quando ho il lato esterno del braccio in direzione di un bersaglio (tempia, naso o mascella) libero, magari anche in seguito ad un bloccaggio (afferramento del polso ad esempio).
quando utilizzeresti tu
lo yoko tetsui uchi?
Le situazioni sono tante, in generale quando ho il lato esterno del braccio in direzione di un bersaglio (tempia, naso o mascella) libero, magari anche in seguito ad un bloccaggio (afferramento del polso ad esempio).
facciamo un esempio
quando utilizzeresti tu
lo yoko tetsui uchi?
Insomma a mio avviso, la differenza tra DP e kumite non è nel come, ma nel se, nel dove e in minima parte nel quando.
Sicuramente XD
Insomma a mio avviso, la differenza tra DP e kumite non è nel come, ma nel se, nel dove e in minima parte nel quando.
ammazza quanta carne al fuoco
Tutto sommato le tue argomentazioni sono convincenti, in effetti chiudere bene il pollice risulta in ogni caso quasi doloroso.
Sinceramente devo ancora trovare uno che riesce ad afferrarmi un pollice al volo durante un attacco XD
Boh... il mondo è grande. Finora chi ha cercato di afferrarmi un jab al volo ha fallito, e questo mi rende ancora più scettico sul prendere il pollice che è pure più piccolo, ma non si può escludere nulla a priori :=)
Semmai può essere afferrato nel corso di una presa più complessa...In tal caso sì, proprio per quello specificavo "durante un attacco".
certo che se hai i pugni chiusi afferrarti il pollice è durettaOnestamente mi sa che anche se lo si apre il vero pericolo è quello esposto da Saburo, piuttosto che qualcuno lo peschi al volo.
Parliamo di hiraken:
Per la maggior parte delle scuole che vedo, si porta in questo modo
(http://t3.gstatic.com/images?q=tbn:ANd9GcQ38VQack71OPYdZOclqsBgIesiOn_ZQUwCmK1B9Ay2puXNFThBEQ)
mentre quando ho fatto gli stage nel dojo di Uechi Ryu Karate, si portava invece con il pollice a supporto delle prime due dita e la mano leggermente più chiusa (immaginate di mettervi in seiken e di aprire leggermente la mano, tenendo serrate le dita, finchè il pollice, che esercita sempre la normale pressione per chiudere il seiken, non scivola dietro le falangette).
Purtroppo non ho trovato un'immagine sul web.
Tendenzialmente, sebbene eseguito alla maniera dello Uechi sia molto più difficile (mi ci sono voluti diversi giorni per capire come chiuderlo), mi pare più solido.
Voi come lo eseguite? Che ne pensate?
Ah...cioè, tu con una mano parli con noi, e con l' altra...... oh my god...
Oltretutto serrarlo conferisce maggiore compattezza (e quindi durezza) del pugno a causa dei tendini che vengono attivati !
Provare per credere, io sto verificando mentre scrivo ! :D
sicuramente. quando ci allenavamo per combattere in quel modo , cioè fino a pochissimi mesi fa , la domanda era : ma allora il kata cosa lo faccio a fare ? e gli shuto ? non è meglio se faccio il sacco ?
Ma sostanzialmente, oggi che il condizionamento non è più praticato in versioni spinte, chi si affiderebbe alle tecniche a mano aperta del karate?Occhio però che non sono tecniche che si portano nella stessa situazione (nel senso di tempo, distanza e opportunità) in cui si porterebbero pugni e calci.
Ed anche con il condizionamento chi si affiderebbe a tecniche come shuto , haito ( di lato) e nukite ( frontalmente) dove se si sbaglia qualcosa ( punto di impatto) o l'avversario è un pò stronzo e mette una parte dura come un gomito che annulla tutti i condizionamenti o con la casualità che si raggiunge tirando tanti colpi, il rischio di fratturarsi le dita è altissimo?
Ma sostanzialmente, oggi che il condizionamento non è più praticato in versioni spinte, chi si affiderebbe alle tecniche a mano aperta del karate?
Ed anche con il condizionamento chi si affiderebbe a tecniche come shuto , haito ( di lato) e nukite ( frontalmente) dove se si sbaglia qualcosa ( punto di impatto) o l'avversario è un pò stronzo e mette una parte dura come un gomito che annulla tutti i condizionamenti o con la casualità che si raggiunge tirando tanti colpi, il rischio di fratturarsi le dita è altissimo?
Occhio però che non sono tecniche che si portano nella stessa situazione (nel senso di tempo, distanza e opportunità) in cui si porterebbero pugni e calci.
Ma sostanzialmente, oggi che il condizionamento non è più praticato in versioni spinte, chi si affiderebbe alle tecniche a mano aperta del karate?
Ed anche con il condizionamento chi si affiderebbe a tecniche come shuto , haito ( di lato) e nukite ( frontalmente) dove se si sbaglia qualcosa ( punto di impatto) o l'avversario è un pò stronzo e mette una parte dura come un gomito che annulla tutti i condizionamenti o con la casualità che si raggiunge tirando tanti colpi, il rischio di fratturarsi le dita è altissimo?
Quoto Ryujin. Il senso più o meno è questo: immagina di doverti difendere da uno più grosso o armato e hai ben condizionato tutto. L'idea del karate è, partendo dalla lunga distanza, entrare e stenderlo alla svelta con questo genere di colpi prima che ti faccia a pezzi. Lo so, suona un po' come do cojo, cojo ma vabbè...
Se te la giochi contro uno ad armi pari, hanno poco senso...
Nota sul discorso condizionamento: conosco una persona che mi ha fermato una ginocchiata con ippon ken (un dito). Sembra assurdo, ma non avevo tirato piano (non al massimo, ma comunque ero partito deciso). :spruzz:
Sinceramente io li vedo in tutt'altra ottica, quando ci si è già messi le mani addosso. Usare la mano aperta da lontano a me fa troppa paura di bua.
1. | "di sto cazzo" aggiungerete voi |
2. | passatemi il temine XD |
A me continua a non convincere l'assenza dei colpi di mano (pugni etc.) al viso.... :dis:
mancando i pugni al volto ci si tirano molti più colpi con molti meno riguardi per la propria difesa nella fase di attacco
Ma sostanzialmente, oggi che il condizionamento non è più praticato in versioni spinte, chi si affiderebbe alle tecniche a mano aperta del karate?Occhio però che non sono tecniche che si portano nella stessa situazione (nel senso di tempo, distanza e opportunità) in cui si porterebbero pugni e calci.
Ed anche con il condizionamento chi si affiderebbe a tecniche come shuto , haito ( di lato) e nukite ( frontalmente) dove se si sbaglia qualcosa ( punto di impatto) o l'avversario è un pò stronzo e mette una parte dura come un gomito che annulla tutti i condizionamenti o con la casualità che si raggiunge tirando tanti colpi, il rischio di fratturarsi le dita è altissimo?
Concordo, nella seconda forma del wing chun c'è una stoccata con le mani verticali agli occhi, voi direte come fa uno a beccare gli occhi con la mano verticale, il perchè sta nel fatto che quella stoccata in realtà non lo è, ma si utilizza in fase di clinch in cui le mani afferrano la testa e le dita che vanno negli occhi sono in realtà i pollici.
Quello che voglio dire con questa lezioncina[1] :-X e che come ha detto Ryujin questi tipi di "armi" sono molto più utili nel corpo a corpo che nel cecchinaggio[2]
1. "di sto cazzo" aggiungerete voi 2. passatemi il temine XD
Imho dipende sempre da come e quanto vengono allenati..Per quanto puoi allenarla una mano non sarà mai solida come un gomito o un avambraccio. La grandezza (delle ossa) conta.
Per quanto puoi allenarla una mano non sarà mai solida come un gomito o un avambraccio. La grandezza (delle ossa) conta.
In secondo luogo, da lontano, per l'ampiezza dei movimenti effettuati, la velocità dei colpi è maggiore, di conseguenza anche lo stress sui tessuti è ancora più forte del normale.
Gli uchi waza (sono le tecniche di percossa tra cui ci sono anche i kaishu waza, le tecniche a mano aperta), sono movimenti di precisione e di frustata, piccoli e bastardi, non di affondo.
Certo, se mi si mostrasse uno che si allena al sacco con nukite (la frecciata di mano) e usa la stessa intensità di un pugno diretto, probabilmene dovrei ricredermi.
Unica eccezione è il teisho (palm strike) forse, ma ha anche lui i suoi limiti.
ok quindi si crea sempre il solito corto circuito per cui lo shotokan che è il principe degli stile a lunga distanza palesemente usa gli shuto, haito, nukite sulla lunga distanza visto che si fanno in zenkutsu dachi che sono posizioni per gli attacchi lunghi e di percussione e non con sanchin dachi posizione più usata nel corpo a corpo stretto e lottatorio.perchè ci hanno insegnato che zenkutsu deve avere una ampiezza invariabile, ma se ragioniamo in maniera più libera, possiamo considerare che zenkutsu può avere una gamma di ampiezze molto numerose e sarebbe sempre la stessa posizione, per me anche se ci sono 20cm tra i piedi è sempre zenkutsu e lo zuki\shuto\nukite può essere lanciato benissimo, per me la stessa cosa vale per tutte le posizioni, per esempio heisokudachi(yoi) la considero uno shikodachi stretto, a kiaido mi hanno insegnato che una postura può andare da molto yang (ampia) a molto yin (stretta) usando lo stesso colpo.
perchè ci hanno insegnato che zenkutsu deve avere una ampiezza invariabile, ma se ragioniamo in maniera più libera, possiamo considerare che zenkutsu può avere una gamma di ampiezze molto numerose e sarebbe sempre la stessa posizione, per me anche se ci sono 20cm tra i piedi è sempre zenkutsu e lo zuki\shuto\nukite può essere lanciato benissimo, per me la stessa cosa vale per tutte le posizioni, per esempio heisokudachi(yoi) la considero uno shikodachi stretto, a kiaido mi hanno insegnato che una postura può andare da molto yang (ampia) a molto yin (stretta) usando lo stesso colpo.
Il Karateka che, combattendo, parte da lontano con Shuto o simili........dovrebbe drasticamente ridurre la visione di films e manga :nono: :nono:
Domanda: nel pragmatico kudo, che si fa con le manine a parte prese e pugni?
Per quanto puoi allenarla una mano non sarà mai solida come un gomito o un avambraccio. La grandezza (delle ossa) conta.
In secondo luogo, da lontano, per l'ampiezza dei movimenti effettuati, la velocità dei colpi è maggiore, di conseguenza anche lo stress sui tessuti è ancora più forte del normale.
Gli uchi waza (sono le tecniche di percossa tra cui ci sono anche i kaishu waza, le tecniche a mano aperta), sono movimenti di precisione e di frustata, piccoli e bastardi, non di affondo.
Certo, se mi si mostrasse uno che si allena al sacco con nukite (la frecciata di mano) e usa la stessa intensità di un pugno diretto, probabilmene dovrei ricredermi.
Unica eccezione è il teisho (palm strike) forse, ma ha anche lui i suoi limiti.
Ad esempio, non dico che sia inverosimile rompere l'osso del collo con uno shuto, che sia alla base del collo, della nuca, sotto l'orecchio....
Dico però che necessitano determinate condizioni, dal caricamento alla forza, dalla precisione alla rilassatezza del colpito, tutte condizioni assenti da una situazione, specialmente iniziale, di combattimento, perchè la velocità con cui ci si muove limita le possibilità del caricamento (quello del tameshiwari per intenderci) pieno, perchè il dinamismo dell'azione sottrae parte della forza che invece si può imprimere da fermi, perchè la precisione dovrebbe essere estrema e rivolta a zone piccole oltre che difficilmente scoperte in azione, perchè in combattimento è impensabile trovare la condizione di rilassatezza necessaria nell'avversario.
Se però siamo fermi, già vincitori, con l'avversario inerme, magari esanime e in ginocchio (solo per fare un esempio) ecco che si configurano tutte le condizioni necessarie a rompere il collo con uno Shuto (sempre che si abbiano mani capaci di farlo, senza mandare in briciole lo scafoide) che però........sarà un colpo di grazia.
Ogni colpo e tecnica, ha una sua collocazione temporale e situazionale, se non si tiene a mente questo si fa solo del casino, esattamente come sarebbe stupida l'idea, trovandosi a due metri dall'avversario, di esordire con una testata.
Non secondo quanto ho visto, fatti salvi i tameshiwari che contano poco o nulla.
Per quanto puoi allenarla una mano non sarà mai solida come un gomito o un avambraccio. La grandezza (delle ossa) conta.
Può cmq diventare più che sufficientemente solida da usare efficacemente i colpi a mano aperta anche su bersagli duri (benchè ogni tecnica abbia i "suoi" bersagli)
Esatto, e la solidità di una mano aperta è un difetto... puoi allenarla allo sfinimento ma l'ossicino quello è.In secondo luogo, da lontano, per l'ampiezza dei movimenti effettuati, la velocità dei colpi è maggiore, di conseguenza anche lo stress sui tessuti è ancora più forte del normale.
Gli uchi waza (sono le tecniche di percossa tra cui ci sono anche i kaishu waza, le tecniche a mano aperta), sono movimenti di precisione e di frustata, piccoli e bastardi, non di affondo.
Certo, se mi si mostrasse uno che si allena al sacco con nukite (la frecciata di mano) e usa la stessa intensità di un pugno diretto, probabilmene dovrei ricredermi.
Unica eccezione è il teisho (palm strike) forse, ma ha anche lui i suoi limiti.
Ogni tecnica ha pregi e difetti, ha bersagli su cui è adatta o no, ha distanze e posizioni in cui è efficace e altre in cui non lo è... si tratta di studiarle bene :)
Solo che siccome è più lungo e difficoltoso che studiare "semplicemente" i pugni e siccome in praticamente tutti i regolamenti di gara sono tecniche vietate, sono tendenzialmente sparite dall'uso "comune" e restano solo in kihon e kata.Nel Jissen nessuno ti vieta di prendere il corpo dell'avversario a mano aperta, nukite o shuto... però stranamente non succede mai, se non per qualche teisho in casi rarissimi.
1. | fatto bene, non quella cacata con il pollice a fianco come insegnano a shotokan/shito! |
Io ripeto che combattere a corta distanza nel karate tradizionale non esiste, si partiva sempre dalla lunga.Mettetevi d'accordo voi del tradizionale, ogni volta si cambia... XD
A corta distanza, si può creare l'occasione per portare gli atemi bloccando momentaneamente l'avversario ( o buttandolo a terra).Mi sembra sinceramente una roba da Matrix più che da mondo reale partire con un attacco a mano aperta, accorgersi in tempo che sta per essere bloccato, e chiudere la mano.
Ma nel resto dei casi i colpi partono dalla lunga, compresi quelli a mano aperta. E non ci sono molti problemi per le dita: non erano pirla, se il colpo stava per finire su un bersaglio duro chiudevano la mano all'ultimo, insomma non era così facile rompersi una mano ben condizionata.
Peraltro colpi come shuto, uraken e hiraken[1] sono tutt'altro che fragili.
1. fatto bene, non quella cacata con il pollice a fianco come insegnano a shotokan/shito!
Mettetevi d'accordo voi del tradizionale, ogni volta si cambia... XD
Mettetevi d'accordo voi del tradizionale, ogni volta si cambia... XD
Questo MAI ! E' una questione di tradizione ! :spruzz:
OK, ci rinuncio.
Io ripeto che combattere a corta distanza nel karate tradizionale non esiste, si partiva sempre dalla lunga.Mettetevi d'accordo voi del tradizionale, ogni volta si cambia... XD
Non è che non esiste il karate dalla corta: il concetto è che si parte dalla lunga; quando si arriva in corta si cerca di concludere, quindi è una fase breve :)Ecco, appunto... perchè il resto della popolazione che fa karate di Okinawa parla del combattimento sulla corta :-X
Uraken è delicatissimo, il dorso della mano è pieno di terminazioni nervose non protette praticamente da nulla, e sotto ci sono i delicatissimi ossicini della mano. Basta ciccarlo di poco e la mano è inservibile.
Ma quando parliamo di combattimento sulla corta (almeno io e quelli che conosco) parliamo di roba veloce, non è che ci azzecchiamo la e stiamo la all'infinito, a me basta il necessario per intontirti e scapparmene, non è che se devo combattere in stile match (per capirci) mi azzecco addosso, mica so strunz :DA corta potete starci poco o tanto (e poi non è sempre detto che una volta che entri l'altro ti lascia andare via quando vuoi), ma di certo se usate i metodi tradizionali non fate lavori ad hoc per la gestione di un avversario dalla lunga distanza. Poi mi pare che entrambe le scuole derivino da stili cinesi del sud, che guarda caso sono corti.
Questo è pacifico, si tratta di intenzione, poi ovviamente al momento si vede quello che si riesce a fare, mi sembrava scontata come cosa :)Ma quando parliamo di combattimento sulla corta (almeno io e quelli che conosco) parliamo di roba veloce, non è che ci azzecchiamo la e stiamo la all'infinito, a me basta il necessario per intontirti e scapparmene, non è che se devo combattere in stile match (per capirci) mi azzecco addosso, mica so strunz :DA corta potete starci poco o tanto (e poi non è sempre detto che una volta che entri l'altro ti lascia andare via quando vuoi)
ma di certo se usate i metodi tradizionali non fate lavori ad hoc per la gestione di un avversario dalla lunga distanza. Poi mi pare che entrambe le scuole derivino da stili cinesi del sud, che guarda caso sono corti.
Uraken è delicatissimo, il dorso della mano è pieno di terminazioni nervose non protette praticamente da nulla, e sotto ci sono i delicatissimi ossicini della mano. Basta ciccarlo di poco e la mano è inservibile.
Ah dovevo prevederlo: per noi uraken si tira con le nocche, ed è frontale :)Spoiler: show
Tra l'altro c'è proprio una tecnica di gojusho in cui in attacco si impatta con washide sul dorso della mano che dimostra l'estrema fragilità di un area che sta a pochi millimetri dalla parte con cui si decide di impattare.
Tra l'altro c'è proprio una tecnica di gojusho in cui in attacco si impatta con washide sul dorso della mano che dimostra l'estrema fragilità di un area che sta a pochi millimetri dalla parte con cui si decide di impattare.
Certo, certo!
Infatti io tutte le volte che faccio Kumite porto una raffica di temibilissimi Washide sui dorsi delle mani che malauguratamente entrano nel mio raggio d'azione..........senza ciccarne uno!Spoiler: show
[/spoiler][/spoiler]Spoiler: show
E chi l'ha detto!
Nella vita si può fare tutto .....basta saperlo fare.
Certo, certo!
Infatti io tutte le volte che faccio Kumite porto una raffica di temibilissimi Washide sui dorsi delle mani che malauguratamente entrano nel mio raggio d'azione..........e senza ciccarne uno!Spoiler: show
Non secondo quanto ho visto, fatti salvi i tameshiwari che contano poco o nulla.
Per quanto puoi allenarla una mano non sarà mai solida come un gomito o un avambraccio. La grandezza (delle ossa) conta.
Può cmq diventare più che sufficientemente solida da usare efficacemente i colpi a mano aperta anche su bersagli duri (benchè ogni tecnica abbia i "suoi" bersagli)Esatto, e la solidità di una mano aperta è un difetto... puoi allenarla allo sfinimento ma l'ossicino quello è.In secondo luogo, da lontano, per l'ampiezza dei movimenti effettuati, la velocità dei colpi è maggiore, di conseguenza anche lo stress sui tessuti è ancora più forte del normale.
Gli uchi waza (sono le tecniche di percossa tra cui ci sono anche i kaishu waza, le tecniche a mano aperta), sono movimenti di precisione e di frustata, piccoli e bastardi, non di affondo.
Certo, se mi si mostrasse uno che si allena al sacco con nukite (la frecciata di mano) e usa la stessa intensità di un pugno diretto, probabilmene dovrei ricredermi.
Unica eccezione è il teisho (palm strike) forse, ma ha anche lui i suoi limiti.
Ogni tecnica ha pregi e difetti, ha bersagli su cui è adatta o no, ha distanze e posizioni in cui è efficace e altre in cui non lo è... si tratta di studiarle bene :)Solo che siccome è più lungo e difficoltoso che studiare "semplicemente" i pugni e siccome in praticamente tutti i regolamenti di gara sono tecniche vietate, sono tendenzialmente sparite dall'uso "comune" e restano solo in kihon e kata.Nel Jissen nessuno ti vieta di prendere il corpo dell'avversario a mano aperta, nukite o shuto... però stranamente non succede mai, se non per qualche teisho in casi rarissimi.
Forse perché sono vietati i bersagli (molli) per cui tali tecniche sono pensate? :=)
Sono piuttosto convinto che scagliarsi dalla lunga a mani aperte oltre che pericoloso non dia nessun vantaggio rispetto al pugno, ma ripeto, mostrami qualcuno che picchia a mani aperte (no sberloni che ovviamente disperdono l'impatto) un sacco con intensità, o anche uno sparring, e potrei riconsiderare la mia opinione :)
:DQuesto è vero, ma non è che allora tutto va bene uguale perchè tanto tutto può essere bloccato in qualche modo.
Direi più di orchite. :gh:
Si effettivamente in questi giorni sono inkazzoso, ma a parte questo... anche un maegeri mi hanno insegnato si può parare con il gomito, come sempre tutto dipende se è più bravo chi lo para parteo chi lo tira, come per uraken o schiaffozuki o che so io
Guardare la parte iniziale al min 0,40!Shuto al collo dopo uno scambio.
Niente solo una curiosità, visto che si parlava di colpi a mano aperta.Guardare la parte iniziale al min 0,40!Shuto al collo dopo uno scambio.
Quindi?
Dai post si evince che semplicemente nella dinamica d'un combattimento a volte è questione anche di opportunità....un pò come il delitto perfetto, o andare a letto con una donna.Precisamente.
Ah... beh... è un bellissimo esempio di come shuto si deve usare (ed è bello che si veda proprio in un combattimento Jissen), corta distanza, combinazione, impegno dell'avversario che si concentra su altro, opportunità E QUINDI shuto :)Niente solo una curiosità, visto che si parlava di colpi a mano aperta.Guardare la parte iniziale al min 0,40!Shuto al collo dopo uno scambio.
Quindi?
Dai post si evince che semplicemente nella dinamica d'un combattimento a volte è questione anche di opportunità....un pò come il delitto perfetto, o andare a letto con una donna.Precisamente.
Come quando si corteggia una donna bisogna saper cogliere le opportunità senza forzarle.Ah... beh... è un bellissimo esempio di come shuto si deve usare (ed è bello che si veda proprio in un combattimento Jissen), corta distanza, combinazione, impegno dell'avversario che si concentra su altro, opportunità E QUINDI shuto :)Niente solo una curiosità, visto che si parlava di colpi a mano aperta.Guardare la parte iniziale al min 0,40!Shuto al collo dopo uno scambio.
Quindi?
剛柔流空手道搏擊, Goju Ryu Kumite, light sparring (https://www.youtube.com/watch?v=0LGsQ_ydkx0#)
a 0:23 un altro esempio di "cogliere l'opportunità" ;)
Le sberle fanno male, va bene... se vogliamo paragonare la forza distruttiva di un pugno a quella di una sberla secondo me siamo fuori strada ma di molto.
Maggiore superficie di distrubizione dell'impatto -> minore pressione esercitata -> minore danno... è fisica.
Non è un caso che per allenare il G'n'P in sicurezza gli atleti di MMA usano le sberle.
Riguardo le tecniche a mano aperta ripeto, mai detto che non siano efficaci (ci ho aperto un 3d al riguardo, figuriamoci...), solo che vannno collocate nella loro dimensione poichè enormemente meno solide di un avambraccio o di un pugno chiuso e che bisogna usarle di conseguenza.
parlando di solidit' della mano, da qualche tempo ragiono su haito uchi. con quale parte della mano pensate si debba colpire? io ho una mia idea in merito...
I combattimenti bare knuckle (Chaos Mad Max, il vecchio Rio Heroes, l'Irish Boxing...) , e pure le risse su YT vedono protagonista indiscusso il pugno. I KO sono sempre di pugno laddove questo sia permesso.Le sberle fanno male, va bene... se vogliamo paragonare la forza distruttiva di un pugno a quella di una sberla secondo me siamo fuori strada ma di molto.
Maggiore superficie di distrubizione dell'impatto -> minore pressione esercitata -> minore danno... è fisica.
Non è un caso che per allenare il G'n'P in sicurezza gli atleti di MMA usano le sberle.
Riguardo le tecniche a mano aperta ripeto, mai detto che non siano efficaci (ci ho aperto un 3d al riguardo, figuriamoci...), solo che vannno collocate nella loro dimensione poichè enormemente meno solide di un avambraccio o di un pugno chiuso e che bisogna usarle di conseguenza.
Che la mano chiusa é più solida é sempre in teoria.
Dato che se uno tira qualsiasi pugno e l'altro mette il gomito ci si fà un male becco ed in alcuni casi si smette pure di combattere,dato che in alcuni casi mette le mani in condizioni tali da non poter più essere usate.
Ma perché scusa tu lo schiaffo come lo tiri?Con quale parte della mano vai ad impattare?
Poi naturalmente tutti qui sappiamo che che il dorso della mano é più fragile rispetto al palmo.
parlando di solidit' della mano, da qualche tempo ragiono su haito uchi. con quale parte della mano pensate si debba colpire? io ho una mia idea in merito...
Con il lato esterno dell'indice, nell'articolazione tra l'osso metacarpale e la prima falange
volgarmente: il lato esterno della nocca
I combattimenti bare knuckle (Chaos Mad Max, il vecchio Rio Heroes, l'Irish Boxing...) , e pure le risse su YT vedono protagonista indiscusso il pugno. I KO sono sempre di pugno laddove questo sia permesso.
Sinceramente credo che, dato questo fatto piuttosto schiacciante, spetti a te fornire qualche prova sul migliore effetto di uno schiaffo.
I combattimenti bare knuckle (Chaos Mad Max, il vecchio Rio Heroes, l'Irish Boxing...) , e pure le risse su YT vedono protagonista indiscusso il pugno. I KO sono sempre di pugno laddove questo sia permesso.Le sberle fanno male, va bene... se vogliamo paragonare la forza distruttiva di un pugno a quella di una sberla secondo me siamo fuori strada ma di molto.
Maggiore superficie di distrubizione dell'impatto -> minore pressione esercitata -> minore danno... è fisica.
Non è un caso che per allenare il G'n'P in sicurezza gli atleti di MMA usano le sberle.
Riguardo le tecniche a mano aperta ripeto, mai detto che non siano efficaci (ci ho aperto un 3d al riguardo, figuriamoci...), solo che vannno collocate nella loro dimensione poichè enormemente meno solide di un avambraccio o di un pugno chiuso e che bisogna usarle di conseguenza.
Che la mano chiusa é più solida é sempre in teoria.
Dato che se uno tira qualsiasi pugno e l'altro mette il gomito ci si fà un male becco ed in alcuni casi si smette pure di combattere,dato che in alcuni casi mette le mani in condizioni tali da non poter più essere usate.
Ma perché scusa tu lo schiaffo come lo tiri?Con quale parte della mano vai ad impattare?
Poi naturalmente tutti qui sappiamo che che il dorso della mano é più fragile rispetto al palmo.
Sinceramente credo che, dato questo fatto piuttosto schiacciante, spetti a te fornire qualche prova sul migliore effetto di uno schiaffo.
Personalmente non attaccherei mai con uno schiaffo (orecchie a parte) a meno di situazioni particolarissime, come d'altronde si fa quando si allena il G'n'P.
Qualunque parte della mano si usi, sarà sempre più estesa e morbida del seiken. Non dimentichiamo il pericolo di esporre le dita, soggette a impigliarsi nei vestiti e a essere messe facilmente in leva,.
Sarò noioso, ma da un po di tempo non riesco a concepire più tutta questa suddivisione mentale, le percussioni le leve e le proiezioni devono sfociare una dall'altra senza soluzione di continuità, l'uraken può essere usato per percuotere, per deviare, per effettuare una proiezione! E' un gesto come tutti gli altri, cercare di dargli un senso unico e fuorviante. Secondo me bisogna concepire le tecniche come gesti e non come tecniche, ne bisogna dare troppo peso ai nomi, perchè secondo la mia teoria già espressa secondo la quale "dalla cina ad okinawa non è stato trasmesso qualcosa" esiste anche una mia teoria secondo qui "dalla cina a okinawa sono stati messi dei nomi per rendere meno comprensibile l'uso dell'arte marziale". Perchè la parola permette di comprendere se correttamente usata, ma se usata volutamente per ingannare la parola porta lontano anni luce dalla comprensione di un gesto.
E questo per qualsiasi "tecnica"
da noi si dice fare a pugni, siamo nati e cresciuti con quest'idea, col pugilato etc...
da noi si dice fare a pugni, siamo nati e cresciuti con quest'idea, col pugilato etc...
Mio padre mi ha sempre detto che mi riempiva di schiaffi. :gh:
In parte é si un retaggio culturale in parte no.
Le pugne a periodi alterni erano vietate sempre e comunque,tranne in determinate feste.
Occhio che con pugne si intende qualsiasi cosa(calci,pugni,schiaffi,ginocchiate,gomitate testa
te ecc...).
Essendo i francesi un pochetto più furbi degli inglesi usavano la mano aperta per non distruggersi la mano poi devi contare che principalmente lo Chasson e non Savate era utilizzata dai delinquenti in cui spesso nella mano nascondevano una lama che era importantissimo che venisse occultata.
da noi si dice fare a pugni, siamo nati e cresciuti con quest'idea, col pugilato etc...
Mio padre mi ha sempre detto che mi riempiva di schiaffi. :gh:
In secondo luogo, se mi trovo nella situazione di dover alzare le mani su qualcuno (quindi prevenzione fallita, situazione di pericolo tangibile per me o soprattutto per un caro) che abbia segni o no è l'ultimo dei miei pensieri.
L'arma solitamente é gia aperta.Ah, beh, su questo non ci piove :sbav:
Perciò non cé ragione di dover fare a pugni o ti taglio. :gh:
Io sono dell'idea che finchè hai tempo per pensare alle denuncie o alle grane, sei ancora in tempo per non combattere. Quando si va in modalità sopravvivenza l'unico obiettivo è la neutralizzazione della minaccia nel più breve tempo possibile.In secondo luogo, se mi trovo nella situazione di dover alzare le mani su qualcuno (quindi prevenzione fallita, situazione di pericolo tangibile per me o soprattutto per un caro) che abbia segni o no è l'ultimo dei miei pensieri.
Anche io la vedo come te ma altra gente no.
Vedi le vecchie societates erano molto più furbe di quelle di adesso.
Ma in questa maniera non corri il rischio di denunce.
Un po come fanno i puffetti che quando ti devono dare si mettono i guanti e ti prendono a sberle lasciano ancora meno segni.
Naturalmente bisogna fare attenzione a dove si colpisce.
Non so se hai mai letto il libro di Henry Plee quello sui punti vitali o quello di Montanari,danno delle buone spiegazioni su come mai usare solo il pugno chiuso sia deleterio e quanto sia in altro modo fragile.
Io personalmente li ho trovati degli ottimi libri.
O, più semplicemente, ci hai largamente pensato e assorbito in anticipo.
Io sono dell'idea che finchè hai tempo per pensare alle denuncie o alle grane, sei ancora in tempo per non combattere.
1. | al contrario di altro :'( |
Pugno chiuso? ???
Forse non stiamo parlando dello stesso boshiken.
Nel boshiken Uechi si colpisce con la nocca.
Tu ti riferivi a questo invece?
(http://www.kc-7.de/images/70.jpg)
Sì, quello che ho visto colpisce con quella roba lì ma a mano aperta (io non l'ho mai studiato).
Mi interessa come lo usi...
Sì, quello che ho visto colpisce con quella roba lì ma a mano aperta (io non l'ho mai studiato).
Mi interessa come lo usi...
Incastro la punta del pollice nell'indice piegato
e faccio sporgere al massimo il punto, rinforzandolo nel contempo
boshiken segue una traiettoria semicircolare dal basso verso l'alto, non come uno tsuki....in "teoria" va a colpire alcuni punti sensibili
un saluto!!
ommioddio, li fantasmi! :o :o :o :o:D
Dai guagliù, se è apparso Uechi stiamo là là per avere a che fare coi fantasmi di funakizzle e compagnia! ;D
quindi se ti dicono una cazzata te ci credi finchè qualcun'altro non ti dice " guarda che è una cazzata " ?
Colpire con la prima falange dell'indice è imho la tecnica "giusta".. come dicevo steno però la puoi usare su pochi bersagli, generalmente "morbidi" (quasi sempre solo i lati del collo, la gola ..). Colpire invece come dice muteki e cioè con la parte "cicciosa" che va dal polso fino all'inizio della prima falange dell'indice è una variante che permette di colpire molto più forte e bersagli anche più duri visto che è una zona più robusta. Alla fine imho sono due varianti e nessuna è a priori sbagliata!Direi anch'io.
Colpire con la prima falange dell'indice è imho la tecnica "giusta".. come dicevo steno però la puoi usare su pochi bersagli, generalmente "morbidi" (quasi sempre solo i lati del collo, la gola ..). Colpire invece come dice muteki e cioè con la parte "cicciosa" che va dal polso fino all'inizio della prima falange dell'indice è una variante che permette di colpire molto più forte e bersagli anche più duri visto che è una zona più robusta. Alla fine imho sono due varianti e nessuna è a priori sbagliata!
io non uso la parte cicciosa ma quella dura tra pollice e polso. così mi è stato insegnato da un istruttore in giappone e devo dire che funziona molto bene. la parte cicciosa serve a me per proteggere la mano ma a essere condizionata è la zona immediatamente retrostante (la "nocca" del pollice se vogliamo)
Direi anch'io.
Ma 'ste robe le impari a MT o dove?
quasi 10 anni di kenpo karate prima ;)
quasi 10 anni di kenpo karate prima ;)
The american kenpo karate o altro?
Ora tutto si spiega XD
ho fatto una foto ma da cellulare non posso metterlaNa macchinetta digitale non puoi usarla?