Ar.Ma.
Martial Sharing => Interstile - discussioni in comune => Topic started by: Giorgia Moralizzatrice on September 13, 2011, 19:53:38 pm
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Lo spunto per questa discussione l'ha dato saburo :-* in questo post
https://www.artistimarziali.org/forum/index.php?topic=8880.msg209703#msg209703 (https://www.artistimarziali.org/forum/index.php?topic=8880.msg209703#msg209703)
Parlando della differenza tra AM e SDC si è arrivata alla conclusione che le differenze riguardano sostanzialmente il fatto che parlando di SDC ci si riferisce ad un regolamento adottato in gara mentre parlando di AM questo aspetto è decisamente secondario se non assente.
La domanda successiva è quanto e come il suddetto regolamento influisca sull'approccio al combattimento. Opinioni in merito?
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definisci "combattimento"
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Direi che, come definizione di regolamento, potremmo intendere: "Una serie di norme atte a...."
Il problema è capire con combattimento cosa si intende. Suppongo che zia si riferisca alla pratica sportiva da ring/gabbia dove le regole disciplinano sia la vittoria che l'incolumità[1] dei contendenti.
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Combattimento = mazzate tra due persone che decidono di confrontarsi rispettando delle regole
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Combattimento = mazzate tra due persone che decidono di confrontarsi rispettando delle regole
ok, capito
niente allora mi chiamo fuori, ma seguo comunque il discorso :)
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Seguo pure io per il momento.Non sono sicuro di aver capito bene la domanda.
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La domanda è quanto incide il regolamento sportivo sull'allenamento. Ovvero se certe tecniche non sono ammesse in gara vengono allenate comunque oppure no?
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La domanda è quanto incide il regolamento sportivo sull'allenamento. Ovvero se certe tecniche non sono ammesse in gara vengono allenate comunque oppure no?
Un po' assurda come domanda zia, perchè se il bagaglio tecnico prevede 10 tecniche, uno le deve conoscere tutte.
E' ovvio, poi, che se di quelle 10, solo 3 sono sportive, le allenerò di più se voglio fare la pratica sportiva.
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Ti faccio un esempio gelo nel bjj ci sono tecniche consentite in gara solo da un certo grado in avanti ma in sparring le vediamo da quasi subito ma molto controllate (ad esempio le leve al ginocchio e se non sbaglio in generale gli attacchi alle gambe sono dalla blu in avanti), ma non so se è così ovunque.
Altro esempio ci sono tecniche vietate in gara perchè troppo pericolose (ad esempio kani basami nel judo) ma vengono allenate lo stesso in palestra
Oppure nel vovinam prima non si allenavano nel combattimento le "forbici" anche se molto viet mentre dato che adesso sono state messe obligatorie (spero di non ricordare male) sono state inserite
Insomma volevo altri esempi del genere
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Ti faccio un esempio gelo nel bjj ci sono tecniche consentite in gara solo da un certo grado in avanti ma in sparring le vediamo da quasi subito ma molto controllate (ad esempio le leve al ginocchio e se non sbaglio in generale gli attacchi alle gambe sono dalla blu in avanti)
Capisco perfettamente, ma tieni presente che parliamo di un contesto sportivo controllato.
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Ups nel mentre avevo aggiunto qualche esempio per rendere più chiaro cosa intendevo
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Esempio praticissimo: kyokushin. Pugni al viso: in gara no,studiati si.
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Per quanto riguarda il karate, salvo rare eccezioni, direi che la differenza è molto sostanziale, al punto che tra karate marziale e sportivo, c'è in comune solo il nome karate.
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Eh, sì, il regolamento vincola un sacco.
Per dire, da me si studia Muay Thai, però la maggioranza delle gare affrontate dai nostri sono di regolamento K1, quindi in preparazione alla competizione devono per forza adattare la disciplina al regolamento da affrontare: questo significa certamente non poter sfruttare a pieno il bagaglio a disposizione e dover "trascurare" delle cose in favore di ciò che è più funzionale.
Però se ci pensiamo, anche in assenza di regolamento, ogni praticante è "vincolato" a se stesso: le sue doti/attitudini lo porteranno, pur studiando il bagaglio di tecniche per intero, ad utilizzare ed a valorizzare ciò che gli è più funzionale, "trascurando" invece ciò che non gli è congeniale.
Al dunque (diciamo sparring) regolamento o meno, tutti abbiamo qualcosa che influenza e limita ciò che applichiamo[1].
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La domanda successiva è quanto e come il suddetto regolamento influisca sull'approccio al combattimento. Opinioni in merito?
Dipende molto dal regolamento, ovviamente. Ci sono dei regolamenti che stravolgono proprio alcune logiche del combattimento (vedi tkd olipmico), ci sono regolamenti che a parte dirti che non puoi colpire la palle e dare morsi non fanno.
L'importante, se uno è interessato al combattimento no-rules (che può anche essere testato in sparring amichevole, con le dovute precauzioni), è che si renda conto delle abitudini "da gara".
Esempio banale: anni fa avevo fatto un po' di sparring con un judoka (abbastanza bravo). I primi atteramenti che ha cercato di fare l'ho colpito. Ma già la terza volta aveva capito cosa fare per non prenderle e mi ha atterrato senza che io potessi fare nulla. XD
Insomma, si è adattato. E non ci ha messo manco molto direi. :)
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Credo che le differenze esistano in presenza di lacune, altrimenti no.
Mi spiego:
Se mi preparo a combattere in modo regolamentato, fatalmente non farò una serie di cose, non allenerò una serie di opzioni vietate o non contemplate dal regolamento, a lungo andare, mi ritroverò ad avere assimilato X gesti che potrò riporporre in uno scontro non regolamentato, mentre certi altri, rischiano di non essere più nel mio repertorio, come una specie di atrofia istintuale del gesto "non lo faccio mai quindi all'abbisogna non esce".
Altresì, l'addestramento a uno scontro non regolamentato, quindi senza limitazioni, mi impone un ovvio limite al contatto, cosa che, alla lunga, produce gli stessi effetti, rischiando di tramutarmi in uno che "potenzialmente" fa X danni ma in pratica non ci riesce.
Posto che in uno scontro non regolamentato contano i colpi che entrano assai più di "quali" colpi entrano, il problema si pone se c'è disattenzione a uno o più aspetti dello scontro, altrimenti pari sono.
Anche addestrandosi a entrambe le situazioni, non escludendo gesti solo perchè vietati, può avere controindicazioni, perchè se lavoro sempre con "l'avversario" finirò per perdere l'attenzione ai lati, al dietro, riducendo il campo visivo e di attenzione solo al davanti, li dove sta l'avversario.
Insomma, non credo ci sia un problema di regolamenti si regolamenti no, credo ci sia un problema di chiarezza di intenti e di completezza.
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la prima cosa che influenza il regolamento è l'obbiettivo che si deve conseguire per vincere e determina cosa è in quel contesto vincere.
Quindi TUTTA la pratica in toto è votata ad ottenere tale obbiettivo con gli strumenti a nostra disposizione.
C'è poi da dire che spesso negli sdc lo stile non corrisponde al regolamento che si va ad applicare. Un esempio chiaro è quello fatto da Aliena ma anche combattendo di Muay Thai Full Rules non è detto che si possano applicare tutti i movimenti dello stile.
Da qui spesso alcuni mivimenti vietati vengono pian piano un pò trascurati a vantaggio di altri....
Se non c'è regolamento (am) dovrebbe esserci cmq un obbiettivo chiaro cosa che tante volte non c'è....
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Se si prepara eslusivamente il combattimento sportivo, è chiaro che l'eccellenza si valuterà su un ristretto numero di parametri prefissati, e tali saranno allenati a dismisura raggiungendo in essi un vertice a discapito del bagaglio tecnico, tattico e strategico complessivo che può offrire un AM.
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Se non c'è regolamento (am) dovrebbe esserci cmq un obbiettivo chiaro cosa che tante volte non c'è....
Quoto
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Mi ricollego a quanto detto da Aliena:
è vero che alcune cose non le si studia (o le si allena molto meno) perchè non faranno parte del regolamento che si adotterà in gara, ma è pur vero che il regolamento alla fine lo scegliamo noi, visto che oggi ce ne sono per tutti i gusti.
Se mi iscrivo ad un corso di thai e poi decido di combattere di K1 magari è perchè combattere anche con gomitate e ginocchiate al viso lo reputo troppo duro per me, magari non me la sento, e allora opto per il K1.
Quindi come diceva lei sovente le attitudini e le scelte dell'individuo fanno di volta in volta la differenza.
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Il regolamento incide perchè semplicemente ognuno allena e si abitua a fare ciò che serve. Se mi alleno a eseguire e ad aspettarmi determinate tecniche mi focalizzerò su quello e basta. Posso anche allenare altro ma non sarà mai come chi di quell'altro ne ha fatto il suo mestiere...e così via. Sono quindi anche d'accordo con clode quando dice che è importantissimo sapere quali sono gli obiettivi.
Quello che ha scritto ronin45 poi, è ineccepibile, secondo me.
Per non parlare poi delle enormi differenze che ci sono fra combattere per sport e combattere per la pelle.
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L'allenamento dovrebbe essere completo di quello che il programma offre..se poi sono un atleta da gara mi concentrerò maggiornamente su ciò che il regolamente mi permette e premia..l'esempio sono i Low Kick nel Vovinam..io li faccio usare e li insegno..ma in gara non ci sono..e il VAT e tutte le proiezioni..le faccio allenare..ovviamente..e anche tanto..
Sinceramente nn vedo il problema anche perchè non voglio vedere solo lo scopo sportivo dell'AM nel concetto di combattimento.
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Se non c'è regolamento (am) dovrebbe esserci cmq un obbiettivo chiaro cosa che tante volte non c'è....
Se fai AM seriamente, anche senza gare, gli obiettivi ci sono.
Per esempio la difesa personale, l'autocontrollo, l'attività fisica, il tempismo, i riflessi, ecc. ecc. ecc.
Come sempre, dipende da chi insegna, non da chi chiede di imparare.
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Se non c'è regolamento (am) dovrebbe esserci cmq un obbiettivo chiaro cosa che tante volte non c'è....
Se fai AM seriamente, anche senza gare, gli obiettivi ci sono.
Per esempio la difesa personale, l'autocontrollo, l'attività fisica, il tempismo, i riflessi, ecc. ecc. ecc.
Come sempre, dipende da chi insegna, non da chi chiede di imparare.
Sta storia dell'autocontrollo non l'ha mai capita.. ??? "ah fai karate? Hai un self control da paura allora!"
Ma perchè?? E comunque sbotto sempre con poco....
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Se non c'è regolamento (am) dovrebbe esserci cmq un obbiettivo chiaro cosa che tante volte non c'è....
Se fai AM seriamente, anche senza gare, gli obiettivi ci sono.
Per esempio la difesa personale, l'autocontrollo, l'attività fisica, il tempismo, i riflessi, ecc. ecc. ecc.
Come sempre, dipende da chi insegna, non da chi chiede di imparare.
non intendevo questo. Il regolamento determina l'obbiettivo da conseguire per ottenere la vittoria...
Vince chi mette più palle nel canestro...è l'obbiattivo del basket e tutta la steruttura di gioco si basa sul questo...
un sdc è legato ad un regolamento e persegue l'obbiettivo dettato da esso. Nel mio caso è principalmente cercare di fare ko senza subirlo tenendo conto della durata del match.
Un arte marziale può avere tanti obbiettivi o nessuno...allenamento deve cambiare a seconda di ciò che voglio ottenere.
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Da noi il regolamento influenza al 100% gli allenamenti per gli agonisti e allo 0% gli allenamenti dei non agonisti. Ovviamente ci sono principi alla base degli schemi motori tipici del nostro stile che sono comuni a entrambe le categorie.