1. | e come anche molti sifu prescrivono A PAROLE quando, ad esempio, ti spiegano che leopardo e tigre si differenzierebbero perchè il primo afferra tendini e pelle(con "pinzature" non dissimili dal keysi, tipo il graba faca o il loro stritolamento del trapezio pre-proiezione), mentre la seconda rompe le ossa |
il movimento dell'hikite non sarebbe altro che sfruttare e ottimizzare questo istinto naturale per quanto porti inevitabilmente al rischio di essere colpiti di rimando. Cosa che comunque succede di fatto anche nelle discipline che con lo studio dell'hikite non hanno nulla a che fare come ho cercato di mostrare.
una mia opinione piccola piccola, perché anch'io mi ero posto questo interrogativo un po' di tempo fa:thsit:
potrebbe anche essere che un pugno tirato con l'altro braccio non alla tempia sia un po' più forte. posso abbozzare anche un tentativo di spiegazione, che comunque non vuol dire niente, perché potrei anche sbagliarmi completamenteSpoiler: show
però, quand'anche fosse.. secondo te serve a qualcosa? il 'pugno del ko' deve avere secondo me alcune caratteristiche precise: deve entrare con una certa forza, deve colpire un 'bersaglio da ko' (se ti tiro un castagnone sul quadricipite, magari ti fai male ma difficilmente ti spengo la centralina), deve entrare senza che chi lo riceve ne minimizzi gli effetti (accompagnando, o contraendo la muscolatura locale minimizzando lo chock al cervello o al cuore). ora, anche se fosse vero che un pugno tirato con hikite è un po' più forte, comunque tirare un cazzotto che sembra una camionata non è tutto, e visto che l'incremento energetico non è enorme (altrimenti la differenza sarebbe evidente e non avremmo dubbi in proposito) preferisco tirare un pugno un po' meno forte (che tanto, se sussistono anche le altre condizioni, ti manda giù lo stesso, e se le altre condizioni non sussistono magari fa solo un po' più male) e non prestarmi ad un ko scoprendomiPremetto che per me è meno interessante decidere "cosa è meglio" rispetto a capire "perchè" o "a cosa serve".
"groan" "roar" "frrrr" "miao":D
(http://t1.gstatic.com/images?q=tbn:ANd9GcSuEiitPAmmFGqwAU1drfC4YJd27a29k8DpSkQnvFVtC01CH1ZyVw)
Ciao.
Si tratta di una leva, tutto qui.
io ci vedo wing chun
Eccooolo la'!Però c'è un però... il punto è che come ho mostrato laddove ci sia un po' di contatto hikite invece esce, e pure bello grande!
Al di la dei formalismi tecnici, il movimento dell'Hikitè deve produrre questo risultato, altrimenti è inutile farlo.
Nel Jiyu Kumite non si usa di certo l'Hikitè formale così come rappresentato in figura, è più piccolo, essenziale (perchè già compreso e interiorizzato) ma c'è lo stesso, almeno nelle tecniche di Kumite che pratico io (Ryu dovrebbe sapere di che parlo).
Tremendi XDio ci vedo wing chun
La gente pensa sempre che il wing chun sia solo pugni a catena con le spalle rigorosamente bloccate,ma se consideriamo il principio del "colpisci il tuo avversario" e' evidente che questo pugno con l'altro che richiama al fianco e' wing chun.
LOt perdonami, ma non riesco a leggere il tuo post perchè non riesco a staccare gli occhi dal tuo avatar.qUOTO. :-[ :P
A mio avviso, stando questa lunga e probabilmente opinabile premessa, è necessario e fondamentale imparare a tenere la guardia su ed esercitarsi nel mantenerla anche durante gli attacchi, però si fa strada nella mia testa l'idea che nel momento in cui l'atleta è coinvolto in una situazione impegnativa (che per me, dilettante, è lo sparring, per un professionista è il match), quando l'imperativo è colpire e buttare giù (magari anche solo idealmente), affiora lo schema motorio più naturale per questo scopo, con "l'altra" mano nella zona compresa tra sotto la spalla e il fianco.
Sto iniziando a credere che il pugno con l'altra mano a copertura del viso debba inevitabilmente cedere qualcosa in potenza, a favore comunque di una maggiore protezione che garantisce molta più sicurezza.
Forse c'è inevitabilmente un trade off, come spesso accade, anche in questo aspetto.
Se tutto questo ragionamento avesse un fondamento (ribadisco il se), di conseguenza, il movimento dell'hikite non sarebbe altro che sfruttare e ottimizzare questo istinto naturale per quanto porti inevitabilmente al rischio di essere colpiti di rimando.
Però c'è un però... il punto è che come ho mostrato laddove ci sia un po' di contatto hikite invece esce, e pure bello grande!Sono d'accordo! :thsit:
Quindi a mio avviso è bene essere consci del fatto che esiste l'hikite ed esiste il non hikite.(http://www.ideativi.it/public/Blog/gorilla-perplesso.jpg)
Se si tiene su la guardia, fare hikite non si può.Ok! :thsit:
In sintesi, se voglio fare hikite, faccio hikite e o la va o la spacca, se voglio tenere la guardia tengo la guardia...Esatto! (http://www.bestmovie.it/img/228x163w/wp-content/uploads/2009/vecchio_sito/4698_73_178_img_news_965.gif)
Dunque ritorno al discorso che il fondamentale per me deve corrispondere alla pratica senza salti logici.Lo sappiamo, lo sappiamo...... :gh:
Interiorizzare mettendo una via di mezzo tra guardia e hikite secondo me è controproducente perchè non si sviluppa tutto il surplus di potenza che c'è nell'hikite e non si copre il viso.Qui non siamo d'accordo! XD
O waza e ko waza non è un concetto che può essere applicato a qualunque cosa.
Nessuna tecnica di attacco è più potente fatta piccola rispetto a grande.
Dunque per me hikite o si fa grande o non si fa e si rimane in guardia solida e sicura.
..........per fare un tameshiwari carichi il colpo.........Dicevo... :dis:. Solo che poi trovi uno che sfonda una tavola da 4cm, tenuta in verticale, con un UrakenUchi da 2cm di distanza e :o siccome sai chi è (cioè un bbbestia disumana e non un cazzaro XD) e ti dice che lo puoi fare anche tu io, Tamarro patentato, voglio quantomeno capire e provare.
Secondo me questi testi vanno presi con le molle, e senza supporti pratici, non sono indicativi.
Voi siete troppo saputi 8) 8) 8)
Direi financo SAPONI :gh: :gh: :gh: :gh: :gh:
Io mi abbevero alla vostra fonte :-* :-* :-* :-* :-*
Ma Ryujin necessita di un Kan :whistle: :whistle: :whistle: :whistle:
Ah! Complimenti per (http://imageplay.net/img/m7Gbd232685/Halloween_Karate.gif) :DBella vero? 8)
Perchè brutto da dire?Tutti i testi sono stati trascritti in base a delle presunte dimostrazioni passate, tuttavia mancando queste, il resto diventa non dico falso, ma opinabile, soprattutto perchè si può dimostrare facilmente il contrario guardando ad esempio cosa succede durante il G'n'P, dove chi sta sotto generalmente chiude la distanza per evitare che chi sta sopra carichi i colpi.
E' razionale come 1+1=2! :)
E da sempre questi discorsi mi trovano d'accordo al 100%. :thsit:
Solo che poi................per fare un tameshiwari carichi il colpo.........Dicevo... :dis:. Solo che poi trovi uno che sfonda una tavola da 4cm, tenuta in verticale, con un UrakenUchi da 2cm di distanza e :o siccome sai chi è (cioè un bbbestia disumana e non un cazzaro XD) e ti dice che lo puoi fare anche tu io, Tamarro patentato, voglio quantomeno capire e provare.Secondo me questi testi vanno presi con le molle, e senza supporti pratici, non sono indicativi.
Non sono testi, lo sono diventati perchè trascritti dopo chiare dimostrazioni.....
Ma Ryujin necessita di un Kan :whistle:Mi accontento di un gat XD
Ho la vaga impressione che non ne usciremo mai....Se trovi dei documenti a sostegno io sono qui... :)
Se trovi dei documenti a sostegno io sono qui... :)
Ô waza per me è solo l’inizio, una parte del percorso che deve abbracciare tutto. Tra tecnica grande (Ô Waza) e tecnica piccola (Ko Waza) dal punto di vista dell’energia non ci deve essere differenza. Ô Waza prepara, al limite, Ko Waza che meglio si adatta all’applicazione in combattimento........[CUT!]..
Yoshitaka Sensei quando mostrava il suo Tsuki aveva le mani aperte alla distanza utile per Ko Waza, ma quando arrivava ti bucava. Non spingeva il pugno come fanno molti, penetrava. Ve lo assicuro! Con un cambiamento indecifrabile trasformava Ko in Ô. Questa visione mi ha accompagnato per tutta la vita. Anch'io non avevo capito a quel tempo.......[CUT!]..
(http://t1.gstatic.com/images?q=tbn:ANd9GcSuEiitPAmmFGqwAU1drfC4YJd27a29k8DpSkQnvFVtC01CH1ZyVw)Quindi secondo te tra lasciare cadere l'altra mano e richiamarla al fianco non c'è differenza?
Molto interessante.
Ô waza per me è solo l’inizio, una parte del percorso che deve abbracciare tutto. Tra tecnica grande (Ô Waza) e tecnica piccola (Ko Waza) dal punto di vista dell’energia non ci deve essere differenza. Ô Waza prepara, al limite, Ko Waza che meglio si adatta all’applicazione in combattimento........[CUT!]..
Yoshitaka Sensei quando mostrava il suo Tsuki aveva le mani aperte alla distanza utile per Ko Waza, ma quando arrivava ti bucava. Non spingeva il pugno come fanno molti, penetrava. Ve lo assicuro! Con un cambiamento indecifrabile trasformava Ko in Ô. Questa visione mi ha accompagnato per tutta la vita. Anch'io non avevo capito a quel tempo.......[CUT!]..
A quanto dicono le persone con cui mi alleno ( e le rispettive radiografie) sta cosa la riesco a fare anche io, ma non è nulla di speciale anzi è proprio l'assenza di pippe mentali quando si colpisce, o se vogliamo il buon menare come fabbri ( ed io come peso sono leggero).
Probabilmente la riesce a fare anche Ryujin e gli altri utenti che vengono dalla karate a contatto solo che nn lo reputano una cosa magica visto che lo fanno di continuo, ovviamente anche questo è Wing chun.
Nel caso scrivo due righe su come la intendo io.
Mad:(http://t1.gstatic.com/images?q=tbn:ANd9GcSuEiitPAmmFGqwAU1drfC4YJd27a29k8DpSkQnvFVtC01CH1ZyVw)Quindi secondo te tra lasciare cadere l'altra mano e richiamarla al fianco non c'è differenza?
Secondo me sì.
Di sicuro rilassare la spalla sortisce un effetto di suo perchè elimina l'azione di muscoli antagonisti al movimento, ma richiamare l'avambraccio indietro imprime una maggiore velocità di rotazione del tronco sulle anche come si vede nel disegno.
Se metti un mulo a far girare un pesante frantoio avrà una certa velocità, se ne metti due la velocità aumenta.
Allo stesso modo se nella corsa usi solo il braccio che spinge in avanti, senza usare l'altro per spingere indietro, le falcate sono meno potenti / lunghe.
Il punto da chiarire prima di proseguire è se sei d'accordo o no che una gomitata indietro imprima una certa velocità di rotazione al busto.
Molto interessante.
Ô waza per me è solo l’inizio, una parte del percorso che deve abbracciare tutto. Tra tecnica grande (Ô Waza) e tecnica piccola (Ko Waza) dal punto di vista dell’energia non ci deve essere differenza. Ô Waza prepara, al limite, Ko Waza che meglio si adatta all’applicazione in combattimento........[CUT!]..
Yoshitaka Sensei quando mostrava il suo Tsuki aveva le mani aperte alla distanza utile per Ko Waza, ma quando arrivava ti bucava. Non spingeva il pugno come fanno molti, penetrava. Ve lo assicuro! Con un cambiamento indecifrabile trasformava Ko in Ô. Questa visione mi ha accompagnato per tutta la vita. Anch'io non avevo capito a quel tempo.......[CUT!]..
A quanto dicono le persone con cui mi alleno ( e le rispettive radiografie) sta cosa la riesco a fare anche io, ma non è nulla di speciale anzi è proprio l'assenza di pippe mentali quando si colpisce, o se vogliamo il buon menare come fabbri ( ed io come peso sono leggero).
Probabilmente la riesce a fare anche Ryujin e gli altri utenti che vengono dalla karate a contatto solo che nn lo reputano una cosa magica visto che lo fanno di continuo, ovviamente anche questo è Wing chun.
Nel caso scrivo due righe su come la intendo io.
Valuta per cortesia se è il caso di aprire un altro topic o se è strettamente collegato all'hikite ;)
Prima di parlare del tipo di colpi, teniamo presente che anche un diretto necessita di una rotazione del tronco sulle anche (a meno che non siano i pugni tipo Wing Chun).
Questa rotazione viene solo poi trasformata in una forza rettilinea. Tanto è vero che se si cicca il diretto può succedere di trovarsi troppo girati.
Inoltre il disegno non mostra il gomito che spinge indietro, ma il braccio che si distende indietro, che sono due cose differenti (nel secondo caso poi il gomito spinge verso l'alto).
Dunque se la gomitata indietro contribuisce a ruotare il tronco, lo fa per tutti i movimenti che su tale rotazione si basano, compreso il diretto.
1. | dio quanto mi sento handicappato a parlare di qualcosa senza avere i termini corretti... |
Bellissimo, non si può dire che non ti stia impegnando per migliorare XD
Non noti nessuna attinenza tra questa meravigliosa opera d'arte e le foto postate all'inizio, soprattutto le ultime 3?
Il petto secondo me invece si apre con questo tipo di movimento e lo fanno anche i fighter professionisti spesso e volentieri.
OK, non è una gomitata, che è un'esagerazione e probabilmente è fuorviante, ma diciamo buttare indietro il gomito con una forza che non è opposta perchè stiamo parlando di un movimento circolare, non bilancia (non serve a molto in questo senso) ma accentua la rotazione, come i due muli del frantoio.
Se c'è una ruota che gira su un perno, tu da est la muovi verso sud, io da ovest verso nord, la ruota gira più velocemente che non se c'è solo uno dei due.
il momento cmq è nello stesso verso, antiorario nel disegno, quindi male non fa
Ora secondo me dare una gomitata in direzione opposta al colpo e' deleterio.
il momento cmq è nello stesso verso, antiorario nel disegno, quindi male non fa
si,le spalle hanno lo stesso movimento,mentre se disegni i vettori delle braccia e fai intervenire "la gomitata" ti accorgerai che invece hanno direzioni opposte :)
Ora secondo me dare una gomitata in direzione opposta al colpo e' deleterio.
però aiuta quel kimè estetico che fà frusciare il gi.
non ho letto tutto il 3D e mi scuso se ripeto il pensiero di qualcun'altro, ma non credo.
se il pugno o la parata non fossero dei colpi ma qualcosa d'altro, l'hikite avrebbe senso?
forse l'arte di torcere, strattonare, squilibrare nel corpo a corpo?
forse l'hikite potrebbe essere un arte da riscoprire, ristudiare con ricerche apposite.
Naturalmente c'è, soprattutto tra chi fa un Karate dell'area di Naha, ne fa anche una questione di afferramento e sbilanciamento, ma lasciamo da parte questo aspetto per adesso.;)
Scherzi a parte, sei migliorato molto, non pensavo nemmeno fossero disegni tuoi. Comunque la vena ce l'hai sempre avuta, i guantini gli hai tirati fuori te insieme a Iommi mi pare.
Dici che dovrei fare l'illustratore? XD
Cmq sul fatto che il petto si apra sono d'accordissimo, non so dire se sia il movimento migliore,ma e' una tendenza istintiva questo e' certo.Bene, concordiamo sul primo punto. Anzi, ti dico di più, provando mi sono accorto che soprattutto nel cross mentre il lato che colpisce tende a chiudersi, è l'altro ad aprirsi. Quindi il pettorale del primo e il dorsale del secondo in pratica collaborano applicando (ho trovato il termine :ohi:) coppia di forze (http://www.liceogalvani.it/lavori-multimediali/moto/forze/coppia_forze.htm).
Il fatto e' che secondo me non deve esserci "intenzione" o impulso nervoso nel braccio che arretra per ottimizzare il gesto, la catena cinetica che opera e' una,il resto del corpo non deve interferire con tensioni.
So che e' un esempio esagerato e non e' collegato a quello che stiamo dicendo,ma prova a tirare due pugni contemporaneamente (come nel primo disegno), tirali forti,come per far male, e sentirai che interferiscono.Ha già risposto Kitsune molto meglio di come avrei fatto io :sbav:
tornando al movimento circolare io credo che la parte di primaria importanza sia non allontanare troppo l'arto dal corpo per evitare che ci sia forza centrifuga che rubi energia al movimento.Sicuro e questo direi che può essere applicato anche al cross pugilistico :thsit:
-anziche' richiamare al fianco prova a buttare completamente il braccio indietro,questa volta senza intenzione di colpire,solo "buttare"Comunque sì, la gomitata (frusciata XD) è un paragone fuorviante, in effetti è molto più parlante il rozzissimo termine "lanciare indietro". La gomitata indietro è un retaggio delle tecniche bloccate.
Scusa Madhatter non é l'hikite vero é proprio del karate e degli stili da cui esso deriva a essere sotto processo ma il fatto che in alcuni casi il braccio che non colpisce non sta in guardia e va a posizionarsi in basso.Almeno questo é quello che ho capito io.Esatto, mi interessa più capire la dinamica in generale senza entrare nelle finezze stilistiche tipo il dorso verso il basso.
l'abbassare il braccio non é che si tira un pugno e con l'altro si tira una gomitata se no é ovvio che le due forze si annullano o quasi.Nel far ritornare il braccio indietro o abbasarlo in una posizione simil hikite non cé forza in fatti se vedi le foto il braccio non é nella posizione esatta dell'hikite ma semplicenente é più in basso espesso molti colpi veramente forti che spesso causano il ko sono portati con questa dinamica,anche per la strada.
Riguardo all'annullamento delle forze sì o no, consiglio di guardare il link per farsi un'idea.
(http://t1.gstatic.com/images?q=tbn:ANd9GcQlRGhbeZEHh-J41e8lvkdPU_sfE3yIl_OhqC8km88Msujn5qTz)
Io credo che la rotazione "per la massima potenza" riguardi solo le spalle, la poszione del braccio e' irrilevante.
Hara questo sconosciuto :nin: :nin: :nin:
Attenti perché arrivo eh...
Un attimo di pazienza. :ricktaylor:
ma il nostro fine non e' esercitare la massima torsione possibile sull'asse centrarle,ma la massima forza uscente sul vettore frontale.Maggiore velocità angolare implica maggiore velocità tangenziale...
è vero tu vuoi esercitare una forza uscente, ricorda che il tuo sistema non è una ruota ma è assimilabile ad asta che rappresenta le spalle appoggiata al centro dalla colonna vertebrale e con altre due cerniere a livello delle spalle su cui ruotano le braccia che nel nostro esempio rappresentano le due forze in gioco. quindi cosa succede:Ma la forza opposta va applicata nell'istante primo disegno, infatti abbiamo convenuto che più che sgomitare indietro si tratta di lanciare indietro il gomito. Essendoci un perno (ruota o asse non è rilevante), il moto è circolare dunque il gomito è la seconda della coppia di forze. Solo alla fine il movimento è rettilineo, ma la partenza è circolare, infatti quando tiriamo un pugno ruotiamo sull'asse e non trasliamo in avanti.
quando il pugno parte hai questo : <-------- F
O
l B
o
l B
O
F-------->
Hai quindi un momento M= 2F*B le cui forze F sono rivolte in avanti ( ammettiamo che nn trasformi il tuo diretto in un gancio) e indietro
Il sistema arriverà ad un punto in cui le spalle saranno distese verso l'avversario cioè <-------- O-- o -- O ---------> le tue braccia saranno state catapultate per mezzo della leva formata dalle spalle in avanti verso l'avversario, il sistema si fermerà ovviamente perchè adesso le forze sono opposte e non hanno più braccio in questo caso F = F
se volessi rimettere in moto il sistema dovresti cambiare la direzione delle forze in una nuova configurazione che crei un braccio, simile alla prima, oppure potresti orientare le forze nella stessa parte ma in questo caso il nostro sistema traslerebbe, ad esempio in avanti.
é come se tu prendessi una matita e ci attaccassi due cordoncini ai lati e perpendicolare all'asse della matia e poi tirassi insieme, la matita ruoterà ( e quindi potrà proiettare una delle sue estremità in avanti e quindi funzionerà da catapulta per il tuo possibile pugno) finchè non avrà raggiunto una posizione parallela rispetto alle due corde a quel punto si fermerà e funzionerà da tirante tra le due corde.
PS. si potrebbe ottenere lo stesso momento M = 2F*B anche cambiando la lunghezza del braccio ed usando come perno il piede opposto alla braccio che va in avanti, a quel punto la forza del braccio che va in avanti sarà F, la forza dell'altro braccio sarà pari a zero poichè giace sul punto di rotazione e ha quindi braccio zero F*B dove B= 0 da momento zero ma la forza F del braccio che effettua il diretto sarà moltiplicata per la lunghezza delle due spalle e quindi 2 B quindi M = F*2B + F*0 = 2F*B.
<--------
O
l
l
o
-------->
dunque. XDMi riservo di leggere con calma, ma ad una prima occhiata mi pare di condividere :thsit:
Avete messo tanta di quella carne al fuoco che è bene, affinché io non produca un trattato di biomeccanica (e non ne ho le competenze), andare al dunque.
Mano arretrata che si abbassa durante il diretto
Se la mano si abbassa quando porto il diretto non è una questione di biomeccanica del movimento del diretto in sé, ma una conseguenza di alcuni fattori mentali e fisici:
- tenere il braccio arretrato alto e chiuso in guardia non è una posizione naturale e costa "fatica": bisogna tenere comunque contratti principalmente trapezio, muscoli del collo, deltoide, e avere una parte del cervello "impegnata" nel farlo. Si può disimpegnare parte del cervello solo automatizzando tale posizione, vale a dire facendola milioni di volte. Così si riuscirà anche a impegnare i muscoli suddetti solo per il minimo indispensabile
- tirando soprattutto con tutte le protezioni (guantoni da 10 o più, caschetto) la mano alta mi protegge sì, ma anche mi limita parecchio la visuale, e spesso inconsciamente durante il combattimento ho necessità di vedere meglio i colpi, concentrandomi meglio sulla precisione dell'attacco e sulla eventuale schivata, quindi a volte inconsciamente, a volte (professionisti e atleti top) deliberatamente, disimpegno la mano
- stanchezza (fattore straovvio soprattutto negli sport da ring) e poca lucidità mentale
- errori di impostazione tecnica
- eccessiva confidenza (innominabili i ko presi da atleti di sport da ring a causa di questo atteggiamento)
- combinazione del diretto con colpi che hanno biomeccanica che necessita lo spostamento in altra posizione del braccio che copre (e qui, solo per questo aspetto, ce ne sarebbe da parlare a livello tecnico)
biomeccanica del movimento del diretto e braccio arretrato
Lo schema semplificativo del disegno di pagina 1 (l'omino schematizzato con varie leve e ingranaggi) è, appunto uno schema semplificativo, per cui la biomeccanica del movimento è più complessa ovviamente. Però il modello, come tutti i modelli, serve per comprendere gli aspetti importanti e generali del movimento.
La forza finale del diretto generico col passo, al momento in cui si scarica sul bersaglio, dovrebbe essere costituita da una sommatoria di contributi: la forza generata dalla spinta dei piedi (preponderante, visto che stiamo trasferendo il nostro peso e spingendo con le gambe), la forza generata dalla torsione del busto dell'ampiezza corrispondente all'arco di circonferenza che il busto compie per allineare il pugno al bersaglio (allineamento pugno-avambraccio-braccio e, in alcuni casi, busto e spalle) e, ovviamente, la forza gfenerata dall'allungamento del braccio (molto minoritaria come componente).
Tralasciamo passo e allungamento del braccio per un attimo.
Analizziamo la fase di torsione del busto. Il busto trasferisce la forza generata dalla sua torsione, che è data dalla seguente formula:
F=m*a (forza = massa * accelerazione)
l'accelerazione (variazione di velocità nell'unità di tempo) è quella tangenziale, vale a dire che ha direzione tangente alla circonferenza disegnata dalle spalle (o dal busto) e verso puntato al bersaglio da colpire.
Quindi: la massa ce l'abbiamo, ci manca l'accelerazione tangenziale. E quindi ci serve la velocità al momento dell'impatto, dato che quella all'istante zero (quando faccio partire il movimento) è ZERO.
la velocità tangenziale è questa:v = W*r(vel. tangenziale = velocità angolare * raggio della circonferenza)
la velocità ancolare W è la rapidità con cui il raggio si sposta lungo la sua circonferenza, ed è data, nel moto circolare, da 2*pigrego/T (T è il periodo, cioè il tempo impiegato per fare un giro completo della circonferenza). Nel nostro caso dipende da quanto siamo capaci a far rapidamente la nostra benedetta torsione.
(approfondimenti: http://www.mimmocorrado.it/fis/mec/motocircolare/motocircolareuniforme.pdf (http://www.mimmocorrado.it/fis/mec/motocircolare/motocircolareuniforme.pdf))
Ora, la forza tangenziale applicata dalla torsione e trasmessa al braccio attraverso la scatola articolare della spalla del braccio che colpisce, ha la sua espressione massima nel punto di secursione massima del busto.
E tale escursione è quella che fa allineare il braccio perpendicolarmente al bersaglio (se non fosse perpendicolare, vuol dire che una componente ha direzione tangenziale al bersaglio, e quindi non efficace ai fini del combattimento).
L'errore che spesso si compie è quella di lasciare il braccio in balia della torsione oltre l'angolo massimo, evitando una sorta di controllo. Il risultato si nota in modo clamoroso ai colpitori, quando i pugni dritti "sgusciano" lateralmente al colpitore stesso, e non colpiscono perpendicolarmente allo stesso.
La fase di torsione del busto deve tradursi in un movimento del braccio in linea retta, per cui deve esaurire la sua funzione al momento in cui il braccio "si lancia" contro il bersaglio perpendicolarmente. Se sbaglio questa fase, il colpo diventerà ricurvo a uscire, perché non sono riuscito a livello biomeccanico a rendere omogeno e uniforme questo trasferimento di forza generata dalla torsione in traslazione retta del mio pugno.
Ma che capita all'altro braccio, quello che deve stare in guardia? La stessa cosa che capita a quello che colpisce: tramite l'articolazione della spalla riceve una forza uguale ma in verso contrario a quella del braccio che colpisce. Quindi viene sparato indietro.
Se voglio mantenere la guardia comunque dovrò compiere con questo braccio una opposizione a tale forza, altrimenti il braccio dietro si allineerà con quello avanzato, secondo un angolo di 180°.
Se voglio che la mano stia accanto alla mandibola, dovrò quindi portarla un po' in avanti quando sparo un diretto, specie frustato e a piena potenza. E non riuscirò appieno in ciò, e il perché è evidente in come è fatto il nostro corpo: la spalla non può staccarsi dalla sua sede e avanzare oltre la linea del busto.
Ora mi fermo un attimo....mi fumano i polpastrelli.
Sull'interiorizzazione io aspetto che mi si mostri qualche esempio in cui la forza esplosiva si esercita maggiormente con un movimento piccolo piuttosto che grande. Secondo me non esiste.
ma il nostro fine non e' esercitare la massima torsione possibile sull'asse centrarle,ma la massima forza uscente sul vettore frontale.Maggiore velocità angolare implica maggiore velocità tangenziale...
Si,ma non e' un sistema a "motore unico", per dare una gomitata indietro coinvolgi dei gruppi muscolari del braccio.Infatti abbiamo convenuto che di gomitata non si tratta... ma quante volte devo ripeterlo XD
Non parliamo solo di vettori di forza,ma di arti che hanno una consistenza ed una permanenza nel tempo.
;D ;D ;D ;D ;D ;D ;DSì invece, dicendo che a presunti livelli alti si può effettuare l'azione di hikite senza fare hikite perchè "interiorizzato" :=)
Che mattacchione che sei Ryu quando trolleggi così!
Se non ti conoscessi direi che fai apposta........ :)
Mi sono riletto velocemente i miei post e quelli di qualcun'altro ma mi pare che nessuno abbia mai detto che: "la forza esplosiva si esercita maggiormente con un movimento piccolo piuttosto che grande".
;D ;D ;D ;D ;D ;D ;Dnon è vero rileggi il mio primo post
Che mattacchione che sei Ryu quando trolleggi così!
Se non ti conoscessi direi che fai apposta........ :)Sull'interiorizzazione io aspetto che mi si mostri qualche esempio in cui la forza esplosiva si esercita maggiormente con un movimento piccolo piuttosto che grande. Secondo me non esiste.
Mi sono riletto velocemente i miei post e quelli di qualcun'altro ma mi pare che nessuno abbia mai detto che: "la forza esplosiva si esercita maggiormente con un movimento piccolo piuttosto che grande".
non è vero rileggi il mio primo post
Adesso per cortesia se vogliamo tornare in argomento, mi piacerebbe se mi spiegassi la differenza tra un hikite grande, un hikite piccolo e un hikite interiorizzato, così ci capiamo meglio.
Se mi stai dicendo che un grado più alto con un movimento più misurato deve riuscire ad esprimere la stessa potenza, rispetto ad uno più basso che effettua un movimento ampio, anche se comunque potrebbe esprimerne di più lui stesso con un movimento più ampio, siamo assolutamente d'accordo.
Infatti un buon pugile deve esprimere potenza tenendo la guardia se no rischia il colpo di rimessa.
L'unica questione che rimane, ma credo che saremo d'accordo, è che quando c'è una situazione pericolosa, probabilmente anche il grado più alto, volendo chiudere nel più breve tempo possibile, cercherà di esprimere la massima potenza nel pugno, usando tutta l'escursione possibile del movimento (ovviamente non a cazzo ma al momento propizio).
Ci siamo?
[...]
ma non e' un sistema a "motore unico", per dare una gomitata indietro coinvolgi dei gruppi muscolari del braccio.
Non parliamo solo di vettori di forza,ma di arti che hanno una consistenza ed una permanenza nel tempo.
1. | italiano correggiuto! |
Si, questo è un rischio che si può presentare e andare bene, se il colpo ben assestato va a segno, o andare male se si cicca e ci si sbilancia/scopre.Sì, e secondo me la situazione descritta nel concetto di ikken hissatsu. Il fatto che mi incuriosice è che noi siamo dilettanti e va bene, ma anche i professionisti del combattimento, qualunque sia la disciplina o il contesto incorrono spessissimo in questa situazione.
In quei momenti però tutte le certezze, le tecniche e le strategie vanno a farsi benedire e credo che oltre al solito fattore C uno faccia (in maniera più sporca, frenetica e istintiva) più o meno quello che è abituato a fare.
Le dissertazioni fisiche, di tutti, sono molto belle, ma mi sembra che nessuno abbia ancora tenuto conto, ad esempio, delle forze elastiche nel richiamo del braccio opposto al fianco. E sicuramente ci sono ancora tanti altri aspetti fisici che trascuriamo/ignoriamo...anche perché come scrivebbe[1] Reverendo Mad in modo saggio ma un pochino filosofico:E' vero quello che scrivi, il corpo umano è difficile da descrivere in tutte le sue variabili.ma non e' un sistema a "motore unico", per dare una gomitata indietro coinvolgi dei gruppi muscolari del braccio.
Non parliamo solo di vettori di forza,ma di arti che hanno una consistenza ed una permanenza nel tempo.
ossia: con la fisica vien fuori un casino perché siamo un po' più complessi di un paio di sbarrette rigide. E poiché le differenze nel risultato sono piccole (altrimenti non staremmo qui a discuterne) tutte le approssimazioni che facciamo hanno un ordine di precisione superiore alle differenze che vogliamo misurare! E' come misurare le superfici di casa in ettari: ci riesce solo Berlusconi! XD
Quindi suggerisco di impostare il discorso in termini più pragmatici, tipo: se faccio così l'avversario mi può restituire il colpo con gli interessi; e via dicendo... :)
1. italiano correggiuto!
ossia: con la fisica vien fuori un casino perché siamo un po' più complessi di un paio di sbarrette rigide.Infatti la modellizzazione del movimento serve a semplificare una situazione troppo complessa per esser studiata, mantenendo al contempo una descrizione il più fedele possibile alla realtà. ;)
Quindi suggerisco di impostare il discorso in termini più pragmatici, tipo: se faccio così l'avversario mi può restituire il colpo con gli interessi; e via dicendo... :)Un modello fisico costruito con tutti i crismi (cioè tale da permettere con buona approssimazione di descrivere un fenomeno) non è una astrazione, ma bensì riflette un pensiero pragmatico.
Si,ma non e' un sistema a "motore unico", per dare una gomitata indietro coinvolgi dei gruppi muscolari del braccio.Infatti abbiamo convenuto che di gomitata non si tratta... ma quante volte devo ripeterlo XD
Non parliamo solo di vettori di forza,ma di arti che hanno una consistenza ed una permanenza nel tempo.
Proprio perchè di motore unico non si tratta, l'azione del braccio, che ha consistenza, agevola e collabora alla rotazione. Se fosse un motore unico il discorso cadrebbe!
Sì, e secondo me la situazione descritta nel concetto di ikken hissatsu. Il fatto che mi incuriosice è che noi siamo dilettanti e va bene, ma anche i professionisti del combattimento, qualunque sia la disciplina o il contesto incorrono spessissimo in questa situazione.
Va anche considerato che, se si accentua molto il movimento del braccio al fianco, si ottiene anche l'effetto opposto a quello ad "arciere", nel senso che diventa quasi un colpo dato indietro, togliendo inevitabilmente energia a quello dato in avanti, essendo due direzioni contrapposte.
A mio parere, il punto è che, il pugno necessita di una certa spinta e/o torsione, di spalle, tronco e bacino, oltre che l'ovvia spinta dei piedi, e un certo movimento di richiamo, anche esasperato, è utile a comprendere più automaticamente quel tipo di spinta/torsione, dopo di che, se piedi, bacino, tronco e spalle, fanno bene quello che devono fare, il braccio inattivo può pure farsi i fatti suoi, ovviamente non entrando in gioco, ne all'indietro, ne troppo in avanti/su, proprio per non contrapporsi a questa benedetta catena cinetica.
1. | come al solito XD |
Il tasso karatekistico di questa discussione sta diventando pericolosamente altro.
-prepararsi per il disingaggio prima dell' event horizon-
Per quanto riguarda le forze elastiche....siete sicuri di voler intraprendere quella strada? Dovete esser tutti d'accordo eh...[...]
Infatti la modellizzazione del movimento serve a semplificare una situazione troppo complessa per esser studiata, mantenendo al contempo una descrizione il più fedele possibile alla realtà. ;)
Un modello fisico costruito con tutti i crismi (cioè tale da permettere con buona approssimazione di descrivere un fenomeno) non è una astrazione, ma bensì riflette un pensiero pragmatico.
Inoltre analizzare l'azione in termini di combattimento e strategia non è in antitesi con l'analisi fisica del movimento né vi si sovrappone. E' un altro aspetto.
Il tasso karatekistico di questa discussione sta diventando pericolosamente altro.
-prepararsi per il disingaggio prima dell' event horizon-
Altro? ???
Ok,ma se il braccio non e' "attivo",ma solo rilassato, la rotazione sarebbe solo di spalle.Ma secondo me è attivo, coopera nell'accelerare la rotazione del busto, pur non essendone il motore principale. Non colpisce indietro (perchè se no effettivamente toglie parte della spinta in avanti), ma coopera nel movimento circolare del busto soprattutto nella parte iniziale del movimento.
E allora poco cambia se sta a guardia bassa o al fianco,quello che conta e' che sia rilassato per non interferire,come spiegava nicola nel suo intervento.
(che apprezzo per essere stato scritto 4 dummies like us) :)
Per me è così.Sì, e secondo me la situazione descritta nel concetto di ikken hissatsu. Il fatto che mi incuriosice è che noi siamo dilettanti e va bene, ma anche i professionisti del combattimento, qualunque sia la disciplina o il contesto incorrono spessissimo in questa situazione.
Hai detto Hikken Issatsu?! :sur:
Ma io non considero questo come un male. Forse il braccio basso e/o fuori controllo si, ma soprattutto in 3 delle foto che hai postato all'inizio della discussione .....queste:Spoiler: show
mi pare che l'Hikitè sia ben fatto, cioè è parziale ma ma tira quel tanto che basta per affondare con l'altro braccio senza eccedere e sbilanciarsi, scoprirsi eccessivamente......
Che ne dite?
Per me è così.
Soprattutto perchè stiamo parlando non di dilettanti ma di professionisti del combattimento (e ho preso apposta dei non karateka) , che per definizione hanno una padronanza della tecnica eccelsa.
"kari tuttekuante.........
ALTO,alto, ho messo una r di troppo ;D
Ok,ma se il braccio non e' "attivo",ma solo rilassato, la rotazione sarebbe solo di spalle.Ma secondo me è attivo, coopera nell'accelerare la rotazione del busto, pur non essendone il motore principale. Non colpisce indietro (perchè se no effettivamente toglie parte della spinta in avanti), ma coopera nel movimento circolare del busto soprattutto nella parte iniziale del movimento.
E allora poco cambia se sta a guardia bassa o al fianco,quello che conta e' che sia rilassato per non interferire,come spiegava nicola nel suo intervento.
(che apprezzo per essere stato scritto 4 dummies like us) :)
Dopo si rilassa, ma è finito indietro per inerzia.
Qui c'è qualcosa di interessante:
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC1725037/ (http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC1725037/)
Ok,ma se il braccio non e' "attivo",ma solo rilassato, la rotazione sarebbe solo di spalle.Ma secondo me è attivo, coopera nell'accelerare la rotazione del busto, pur non essendone il motore principale. Non colpisce indietro (perchè se no effettivamente toglie parte della spinta in avanti), ma coopera nel movimento circolare del busto soprattutto nella parte iniziale del movimento.
E allora poco cambia se sta a guardia bassa o al fianco,quello che conta e' che sia rilassato per non interferire,come spiegava nicola nel suo intervento.
(che apprezzo per essere stato scritto 4 dummies like us) :)
Dopo si rilassa, ma è finito indietro per inerzia.
mmm in che modo coopera se non colpisce?
Alla fine i muscoli del braccio sono bicipite e tricipite,altrimenti stiamo parlando di spalla....
Così pare... XDPer me è così.
Soprattutto perchè stiamo parlando non di dilettanti ma di professionisti del combattimento (e ho preso apposta dei non karateka) , che per definizione hanno una padronanza della tecnica eccelsa.
Ma allora eravamo daccordo sin dall'inizio solo che tu parlavi di patate e io capivo cipolle! ???
Se tiro un pugno lasciando che il braccio non attivo sia distante dall'asse di rotazione (o non lo controllo lasciandolo allontanarsi), diminuirò la mia efficacia di rotazione.
Ok,ma se il braccio non e' "attivo",ma solo rilassato, la rotazione sarebbe solo di spalle.Ma secondo me è attivo, coopera nell'accelerare la rotazione del busto, pur non essendone il motore principale. Non colpisce indietro (perchè se no effettivamente toglie parte della spinta in avanti), ma coopera nel movimento circolare del busto soprattutto nella parte iniziale del movimento.
E allora poco cambia se sta a guardia bassa o al fianco,quello che conta e' che sia rilassato per non interferire,come spiegava nicola nel suo intervento.
(che apprezzo per essere stato scritto 4 dummies like us) :)
Dopo si rilassa, ma è finito indietro per inerzia.
mmm in che modo coopera se non colpisce?
Alla fine i muscoli del braccio sono bicipite e tricipite,altrimenti stiamo parlando di spalla....
Mad...è una questione di "momento angolare".
Non ti spiego cos'è con le formule, te lo spiego con un esempio pratico.
La ballerina sui pattini. Se vuole accelerare la rotazione su se stessa raccoglie le braccia attaccate al corpo, se vuole rallentare la allarga.
Questo accade senza che lei spinga di più o di meno, ma semplicemente perché spostando gli arti a distanze differenti dall'asse di rotazione, cambia il suo momento di inerzia (che è dato dalla sommatoria delle masse del corpo moltiplicate dalle loro distanze dal baricentro; quindi se allontano le braccia dal corpo aumento il momento di inerzia).
Se tiro un pugno lasciando che il braccio non attivo sia distante dall'asse di rotazione (o non lo controllo lasciandolo allontanarsi), diminuirò la mia efficacia di rotazione.
Ma infatti e' quello che si diceva sopra, basta che resti vicino al corpo ???
Ma infatti e' quello che si diceva sopra, basta che resti vicino al corpo ???
Si Mad, ma vicino soltanto secondo me non basta, io direi vicino e attivo.
Non so come descriverlo meglio. :dis:
Nel senso che potrebbe starsene vicino perchè abituato così ma passivo che non contribuisce al movimento. Insomma deve tirare. :)
ma in che direzione tira?
Con che muscolo? Perche' secondo me va verso il basso o cmq interferisce...
Mi sembra di capire che il punto su cui non ci si mette d'accordo alla fine è se l'altro braccio sia semplicemente inerte (e si tratta solo di renderlo meno fastidioso possibile) oppure partecipi al movimento.
A chi sostiene la prima, Nicola, Mad, vi chiedo di provare a tirare un pugno al sacco con una mano infilata in tasca o nell'elastico dei calzoni, quindi aderente al corpo ma completamente immobilizzata...Lo faccio volentieri (anche se so già la risposta), solo che non ho capito come deve essere messo il braccio nel secondo caso che citi.
Mi piacerebbe sapere se sentite qualche differenza.
Anch'io sono più sveglio, stanotte nessun fastidio, ma non garantisco le prossime ore :DMi sembra di capire che il punto su cui non ci si mette d'accordo alla fine è se l'altro braccio sia semplicemente inerte (e si tratta solo di renderlo meno fastidioso possibile) oppure partecipi al movimento.
Si sarà capito che io opto per la seconda. (magari sbagliandomi, eh!)
PS-Oggi sono più sveglio di ieri.... XD ........forse :gh:
Prova a lasciare che si comporti naturalmente, senza forzare movimenti, concentrati solo sul colpire più forte possibile. Se senti differenza significa che isolando il secondo braccio e rendendolo inerte qualcosa cambia.A chi sostiene la prima, Nicola, Mad, vi chiedo di provare a tirare un pugno al sacco con una mano infilata in tasca o nell'elastico dei calzoni, quindi aderente al corpo ma completamente immobilizzata...Lo faccio volentieri (anche se so già la risposta), solo che non ho capito come deve essere messo il braccio nel secondo caso che citi.
Mi piacerebbe sapere se sentite qualche differenza.
Prova a lasciare che si comporti naturalmente, senza forzare movimenti, concentrati solo sul colpire più forte possibile. Se senti differenza significa che isolando il secondo braccio e rendendolo inerte qualcosa cambia.A chi sostiene la prima, Nicola, Mad, vi chiedo di provare a tirare un pugno al sacco con una mano infilata in tasca o nell'elastico dei calzoni, quindi aderente al corpo ma completamente immobilizzata...Lo faccio volentieri (anche se so già la risposta), solo che non ho capito come deve essere messo il braccio nel secondo caso che citi.
Mi piacerebbe sapere se sentite qualche differenza.
Ho capito ma dove lo metto sto braccio????
2) Porta lo stesso pugno al massimo della potenza con il braccio libero di contribuire al movimento, non pensare a cosa devi farci. Non lasciarlo a penzoloni e non forzati a tenere la guardia, lascia che faccia lui.
Infilalo lungo e dritto nella cintura, così se ne sta immobile e aderente al tronco.Ho capito ma dove lo metto sto braccio????
2) Porta lo stesso pugno al massimo della potenza con il braccio libero di contribuire al movimento, non pensare a cosa devi farci. Non lasciarlo a penzoloni e non forzati a tenere la guardia, lascia che faccia lui.
a metà altezza, vicino al mento, nello sfintere, dietro la nuca...in qualche posizione dovrò metterlo, se mi dici che non posso lasciarlo penzoloni, dove è naturale che stia se sono in piedi e fermo.
Se è così, la metto ad esempio ad altezza bacino, sciolta.Grazie per aver provato così presto (nel bagno dell'ufficio... XD).
Procedo.
(vado nel bagno dell'ufficio, di fronte allo specchio).
Rieccomi.
Caso 1: con la mano nella tasca ovviamente il braccio rimane bloccato nel movimento. Niente da dire sul mio pugno.
Caso 2: mano libera e sciolta accanto all'anca. Il braccio si sposta leggermente allargandosi. Niente da dire sul pugno.
Io non vedo alcun ruolo attivo ai fini dell'efficacia di un pugno da parte della mano arretrata che dovrebbe stare in guardia. Se proprio ci devo vedere un ruolo, lasciando il braccio libero, questo viene spostao ovviamente a causa della torsione del busto.
Per tenerlo in guardia, come dicevo, bisogna esercitare un controllo. Minimo, per carità.
L'hikite insegna un parametro strutturale, cioè a collegare tra di loro le due braccia e le due anche. Un po' come "tendere un arco".Ti spiego meglio perchè lo penso. Secondo me il fatto è che mentre un hikite, diciamo abbozzato può anche dare un abbozzo di surplus di potenza, il problema è che, secondo la mia esperienza, non appena il pugno opposto si sposta da dove dovrebbe stare per una buona guardia, la protezione viene a mancare totalmente, e non solo in parte (soprattutto senza guantoni), e si è esposti al colpo di rimessa.
E' chiaro che però il pugno al fianco pecca di protezione al viso e si rimane scoperti.
Io sono per una versione "intermedia" tra le due: guardia alta, ma con il braccio opposto al pugno che tira in maniera minimale, mantenendosi sempre nell'area viso. Interiorizzare le dinamiche, pur modificando la forma esterna. E' un pugno che idealmente dovrebbe tirar giù l'avversario con un colpo solo, da tirare quando si sa di buttare giù l'avversario. Si collegano i due gomiti (e le anche) con un ideale elastico (infatti un modo per allenare questo pugno è usare uno straccio o un elastico). E' il pugno che si usa nell'Yiquan, differente da quello della Boxe moderna (intendo il jab da disturbo), anche se da essa derivato, come anche dal pugno dello Xingyi, per quel che riguarda le meccaniche strutturali.
E' per dire che sono d'accordo sull'intuizione di Ryujin, meno sulla distinzione netta e totale tra i due tipi di pugno. ;)
Ti spiego meglio perchè lo penso. Secondo me il fatto è che mentre un hikite, diciamo abbozzato può anche dare un abbozzo di surplus di potenza, il problema è che, secondo la mia esperienza, non appena il pugno opposto si sposta da dove dovrebbe stare per una buona guardia, la protezione viene a mancare totalmente, e non solo in parte (soprattutto senza guantoni), e si è esposti al colpo di rimessa.
Dunque, partendo dal presupposto che hikite dia più potenza, se vogliamo rinunciare alla protezione dell'altra mano, che viene meno anche perdendo pochi centimetri, tanto vale farlo in maniera completa e totale.
1. | materia di studio di Kihon e Kata |
In realtà avrei anche la spiegazione assoluta.....ma ero titubante a postarla...vabbè, al limite mi bannano :halo: :halo: :gh:Questa mi era sfuggita XD
"kari tuttekuante, mi o saputo dei domandamenti di Ruttin77, Madò, Su dei Cani, Nicocacola e tuttekuanti, sui probblemi dela mano accano il cinturone.
Kuello epparte del secretissimo della marziale veramente vera nella dippi, ke kuande ke stai messo ai crisantemi, ke ti stai conigliando dellinsicurità del santissimo cazzottone, allora mentre ke ci meni la papagna santissima, co lamano libbera vai appigliare la 38 ke ti ai nasconduto drento il chimono....eccispari ke passalapaura.
Firmato il santissimo maestrone del veramente vero carate antichissimo della mazzata ryu"
In realtà avrei anche la spiegazione assoluta.....ma ero titubante a postarla...vabbè, al limite mi bannano :halo: :halo: :gh:
"kari tuttekuante, mi o saputo dei domandamenti di Ruttin77, Madò, Su dei Cani, Nicocacola e tuttekuanti, sui probblemi dela mano accano il cinturone.
Kuello epparte del secretissimo della marziale veramente vera nella dippi, ke kuande ke stai messo ai crisantemi, ke ti stai conigliando dellinsicurità del santissimo cazzottone, allora mentre ke ci meni la papagna santissima, co lamano libbera vai appigliare la 38 ke ti ai nasconduto drento il chimono....eccispari ke passalapaura.
Firmato il santissimo maestrone del veramente vero carate antichissimo della mazzata ryu"
il fatto e' che nicola piu' di tutti noi ha un pugno che si rivela indipendente dall'altro braccio.
Il diretto avanzato credo potrebbe tirarlo anche con l'altra mano su per il culo e mantenere chiaramente la stessa eplosivita col corpo profilato dietro al colpo.
L'unica cosa importante e' che le spalle,il busto siano libere di ruotare.
Forse la mano in tasta inibisce leggermente questa cosa, come anche tenere il braccio bloccato attorno al corpo,ma tolto questo in lui piu' che in ogni altro dovrebbe essere evidente questa cosa...
credo.
Oh ragasssi....ma siam passsi? Siam mica qui a tirare i pugni alle zanzare eh...
Guardate che non sono mica Joe Louis... XD
Comunque sia non ho capito qual è il vostro problema col braccio arretrato.
Comunque sia non ho capito qual è il vostro problema col braccio arretrato.
BAM! ti sei distratto per un secondo e adesso sei uno che si e' interiorizzato l'hikite XD
Che faccio? Interpello il Santissimo? :dis: :dis: :gh:
Ah, a proposito, non so cosa sia l'hikite, per cui ho fatto la prova ignorante di questa cosa.
Dunque, per precisione: (dato che ho fatto qualche anno di karate) conosco il kizami e non ha niente a che vedere col diretto avanzato del jkd. Quindi non si possono paragonare.Non entro nel merito perchè buttiamo troppa carne al fuoco e finiamo OTissimo, ma giusto per non far pensare che sparo a cazzo, mi sono allenato per anni la domenica con un ragazzo del JKD (se vuoi ti posso indicare anche nome e la scuola dove oggi insegna, puoi anche chiedergli di me... tanto per non ricalcare le gesta di certi personaggi :gh:) e secondo me è vero che non sono uguali ma si possono paragonare :sbav:
Adesso torno in bagno e faccio la stessa roba col cross.Hikite è portare il pugno al fianco.
Un momento please.
Allora....
Per me valgono le stesse considerazioni fatte per il diretto avanzato. :thsit:
Sarò fatto male io, non so, o più probabilmente son più di 10 anni che mi spacco i marroni per cercare di migliorare la tecnica e rendere i movimenti dei pugni compatti e precisi...boh.
Ah, a proposito, non so cosa sia l'hikite, per cui ho fatto la prova ignorante di questa cosa.
Hmm...sì, meglio, ho il terrore a chiederti che scuola di jkd è.Dunque, per precisione: (dato che ho fatto qualche anno di karate) conosco il kizami e non ha niente a che vedere col diretto avanzato del jkd. Quindi non si possono paragonare.Non entro nel merito perchè buttiamo troppa carne al fuoco e finiamo OTissimo, ma giusto per non far pensare che sparo a cazzo, mi sono allenato per anni la domenica con un ragazzo del JKD (se vuoi ti posso indicare anche nome e la scuola dove oggi insegna, puoi anche chiedergli di me... tanto per non ricalcare le gesta di certi personaggi :gh:) e secondo me è vero che non sono uguali ma si possono paragonare :sbav:
Ad ogni modo magari apriamo più in là un 3d, adesso lascerei perdere.
Hikite è portare il pugno al fianco.Ma infatti non entro nel merito tecnico dei vostri pugni più di quanto possa, ovviamente.
In questo caso io rimango convinto che il gomito eserciti una parte attiva nella rotazione del busto.
Tu che sei un po' dentro queste cose, se noti che un corridore durante la falcata slancia un braccio avanti ma l'altro non oltrepassa indietro la linea verticale del tronco, non gli consigli di portare il gomito più indietro?Dipende: se corri la maratona o se fai i 100mt. Però qui è anche un discorso di equilibrio.
Ecco, secondo me il concetto è lo stesso. Poco importa se l'avambraccio è più o meno disteso, il braccio si muove allo stesso modo e contribuisce alla rotazione.
Ma stiamo ancora parlando di karate? ;D ;D ;D ;D ;D ;D ;D
Infilalo lungo e dritto nella cintura, così se ne sta immobile e aderente al tronco.
XDHmm...sì, meglio, ho il terrore a chiederti che scuola di jkd è.Dunque, per precisione: (dato che ho fatto qualche anno di karate) conosco il kizami e non ha niente a che vedere col diretto avanzato del jkd. Quindi non si possono paragonare.Non entro nel merito perchè buttiamo troppa carne al fuoco e finiamo OTissimo, ma giusto per non far pensare che sparo a cazzo, mi sono allenato per anni la domenica con un ragazzo del JKD (se vuoi ti posso indicare anche nome e la scuola dove oggi insegna, puoi anche chiedergli di me... tanto per non ricalcare le gesta di certi personaggi :gh:) e secondo me è vero che non sono uguali ma si possono paragonare :sbav:
Ad ogni modo magari apriamo più in là un 3d, adesso lascerei perdere.
Ma infatti non entro nel merito tecnico dei vostri pugni più di quanto possa, ovviamente.Direi 100 mt considerato lo sforzo breve e intenso.QuoteTu che sei un po' dentro queste cose, se noti che un corridore durante la falcata slancia un braccio avanti ma l'altro non oltrepassa indietro la linea verticale del tronco, non gli consigli di portare il gomito più indietro?Dipende: se corri la maratona o se fai i 100mt. Però qui è anche un discorso di equilibrio.
Ecco, secondo me il concetto è lo stesso. Poco importa se l'avambraccio è più o meno disteso, il braccio si muove allo stesso modo e contribuisce alla rotazione.
Però la questione mi par di capire sia legata quindi al movimento del braccio arretrato in "aiuto" al movimento del pugno.
E allora ti dico che se deliberatamente, mentre esegui la torsione del busto, butti all'indietro il braccio arretrato, puoi, se hai ottima coordinazione e se il braccio veramente riesce a prendere un'accelerazione molto superiore a quella del tronco,La penso così :) e proprio per questo penso che tale movimento non possa essere rimpicciolito o interiorizzato, per avere un effetto deve essere ampio.
concorrere all'aumento di velocità finale del tuo pugno.:thsit: :thsit:
bisogna però vedere cosa ne ricevi in cambio. Perché sicuramente ciò destabilizza molto la tua struttura,Certo, infatti è necessario usare posizioni più stabili e meno morbide di una guardia piccola :thsit:
modifica molto la posizione di guardia,Sì…
non consente di partire con altri pugni in combinazione (o, almeno, non velocemente, dato che devi riportare il pugno arretrato in posizione originale, prima di usarlo)Generalmente dopo un affondo del genere il recupero è più lungo e come specificavo in precedenza mal si presta a combinazioni tecniche e veloci (o meglio al massimo può concluderle, ma non trovarcisi in mezzo) rispetto a un cross scolastico.
ti scopre di più, aumenta la possibilità di contrattacchi, etc.Di sicuro.