Per come lo capisco io l'Aikido è basato sulla gestione di tre elementi sostanziali : tempo , spazio , energia. E gli strumenti ci sono tutti per far funzionare le tecniche : Kokyu- Ryoku , tai no sabaki , ki no musubi... dovrebbe essere il bujutsu/budo perfetto. Ma , al contrario , non funziona. Gli aikidoka sono quasi tutti ( il 99% ) assolutamente deboli. Almeno quelli che ho conosciuto io. Mi viene da chiedermi il perchè. Innanzitutto vedo che si usano tecniche inutili : grande studio di tecniche ai polsi e ai gomiti effettuate su prese. Mentre si studiano pochissimo le percosse e gli squilibri realmente efficaci. Mi chiedo : come può una disciplina che origina nella spada essere divenuta una scuola di grappling ? Secondo me qualcosa non torna ... Vorrei sentire qualche opinione da chi se ne intende e sviluppare il concetto. Astenersi quelli che hanno intenzione di parlarmi dell'ammoreee e cazzate varie. Portare l'armonia nel caos richiede grande forza , non è lavoro da smidollati. Quindi la storia che l'aikido non serve per combattere ecc ecc ai miei occhi non regge.
non funziona
tecniche inutili
si studiano pochissimo le percosse
Provare a lavorare su diretti e montanti, ganci, jab, complica non poco la vita, ma non è certo blasfemia, ok si rischia la papagna in faccia, ma se non la gradisco non studio Arti da Combattimento e sono sereno.
Idem per certe fasi di lotta o per i calci.
Personalmente ho tutta una serie di " giochini " che andavano bene per il karate e funzionerebbero anche nell'aikido.
Ma io vorrei approfondire anche la questione del bagaglio tecnico. Per esempio : quali tecniche si potrebbero veramente applicare ? Perchè sul fatto che kotegaeshi o shionage o le 5 gatame waza basilari così come sono non funzionano credo non ci piova
... Per contro iriminage o tenchinage o kaiten nage o kokyu nage sarebbero anche fattibili con i giusti te sabaki e ashi sabaki ... non so se riesco a spiegarmi ...
Sullo studio delle armi non recedo di un passo
magari bastava chiedere :whistle:
più in generale, il "chiedere" può essere anche buono riferito a se stessi, mentre il non farsi domande è più facile che porti a convincersi di boiate ;)
ma molte delle cose che penso, sono frutto di domande fatte a me stesso, usando il filtro di ciò che accade nella vita.
Io non concepisco lo studio di tecniche per esame perchè non concepisco gli esami quindi senza dubbio nella mia pratica lascio fuori tutte le cose che non reputo realistiche e fattibili.
Potrei rivalutarle se ci fosse una spiegazione del perchè il principio sotteso alla tecnica venga spiegato e allenato proprio con QUELLA tecnica e non con un'altra ...
Per quanto riguarda i giochini : intanto cose semplici e divertenti sono il lavoro ai guanti da passata con il compagno che ti attacca e te che devi proteggerti e rispondere ( prima contro un avversario , poi due , poi tre ) e il gioca sumo ( che consente di imparare gli squilibri in modo molto naturale e intuitivo e al tempo stesso è pure formativo fisicamente e abitua al contatto )
Potrei rivalutarle se ci fosse una spiegazione del perchè il principio sotteso alla tecnica venga spiegato e allenato proprio con QUELLA tecnica e non con un'altra ...A mio avviso per un mix di ignoranza, pigrizia e scarsa umiltà.
Esempio del lavoro che ti dicevo con i guanti da passata
Ah il gioca Sumo è un esercizio che si fa tanto nel jissen karate perchè abitua alla pressione fisica. E' molto semplice , chi tocca terra con una parte del corpo che non siano le piante dei piedi ha perso.
Ah il gioca Sumo è un esercizio che si fa tanto nel jissen karate perchè abitua alla pressione fisica. E' molto semplice , chi tocca terra con una parte del corpo che non siano le piante dei piedi ha perso.
Interessante.
Lo proverei escludendo gli sgambetti (così su due piedi, mi viene da pensare che ci si concentrerebbe troppo sulle gambe).
Ikkyo
ude osae
chiave al gomito
Ah il gioca Sumo è un esercizio che si fa tanto nel jissen karate perchè abitua alla pressione fisica. E' molto semplice , chi tocca terra con una parte del corpo che non siano le piante dei piedi ha perso.
Interessante.
Lo proverei escludendo gli sgambetti (così su due piedi, mi viene da pensare che ci si concentrerebbe troppo sulle gambe).
considera che io l'ho sempre visto fare in ambiti in cui i praticanti erano strikers ( karate a contatto pieno ) quindi nessuno aveva conoscenza di tecniche lottatorie. in questo senso diventava sia un lavoro fisico di pressione sia una ricerca istintiva dello squilibrio ... forse tra lottatori sarebbe molto meno utile , non lo so ...
Eh sai che è stata proprio questa una delle cause principali della mia profonda crisi ?
va beh riprendo la pratica del karate tradizionale. Poi mi son ricordato che il karate tradizionale lo avevo lasciato perchè è assurdo nelle sue contraddizioni , illogicità ecc ecc e perchè non ho mai trovato un praticante tradizionale che menasse ...
La fase iniziale, dovrebbe appunto essere iniziale, semplice e abbordabile, proprio perchè rivolta al principiante.
Il guaio è che troppo spesso resta li e non va oltre.
Onestamente non capisco cosa vieti all'aikido di metter su le protezioni e tirare. O lavorare con intensita'.
mi risulta che wa introduca, non so a che livello, queste cose, e mi pare che non sia stato ancora fulminato ???
@ Mad : secondo me lo vieta che l'80% delle tecniche che costituiscono il bagaglio tecnico non servono a niente.
equipaggiamento per wa
tutto giusto e sono d'accordo al 100%. consiglio però di togliere il gi e l'80% delle tecniche oltre a inserire le protezioni e lo sparring. è appunto qui che volevo andare a parare ...
cito un aikidoka: e ma noi in palestra tiriamo le gomitate i pugni come nella boxe, i low kick
risposta: ti va di fare uno scambio?
aikidoka: no che poi mi faccio male
consiglio però di togliere il gi e l'80% delle tecniche oltre a inserire le protezioni e lo sparring. è appunto qui che volevo andare a parare ...
cito un aikidoka: e ma noi in palestra tiriamo le gomitate i pugni come nella boxe, i low kick:(
risposta: ti va di fare uno scambio?
aikidoka: no che poi mi faccio male
equipaggiamento per wa
Thks.
Per tirare a piena potenza il caschetto non serve?
Non vale una risposta da taibbbocser perché l'auditorio è differente, per età media e desuetudine a un certo tipo di contatto.
L'80% delle tecniche si "toglieranno" da sole, a furia di prendere botte in testa o al corpo.
equipaggiamento per wa
Thks.
Per tirare a piena potenza il caschetto non serve?
Non vale una risposta da taibbbocser perché l'auditorio è differente, per età media e desuetudine a un certo tipo di contatto.
I tuoi allievi che dicono?
L'80% delle tecniche si "toglieranno" da sole, a furia di prendere botte in testa o al corpo.domanda: dopo che l'80% delle tecniche si tolgono continuerai ad insegnarle?
Tu sei fortunato, cmq: niente esami, per cui non ti tocca proporla... XD
Io penso che il problema non sia tanto quello, semmai il guaio è che si sono creati troppi Kihon, persino le variazioni sono diventate dei Kihon.
Quando le tecniche sono così tante, il problema non è se siano o meno applicabili, il problema è che nessuno può avere tempo e modo per studiarle così a fondo e a lungo da interiorizzarle, perchè qualsiasi movimento è utile se istintivamente si esegue in stato di necessità.
Studiare 100 modi, prese e posizioni da cui fare Ikkio, va pure bene, ma non se diventano 100 tecniche da interiorizzare, perchè il principio è Ikkio, non 100 differenti Ikkio.
Però se si lavorasse solo sui principi, stimolando gli allievi ad applicarli in ogni condizione, si farebbero lezioni e corsi noiosissimi, per cui alla lunga si è finito per realizzare programmi tecnici enciclopedici col risultato che poi tutto diventa inapplicabile.
Se però si guardano i filmati di O'Sensei, ma anche se si parla con chi ci ha lavorato, si noterà che la sua lezione era quasi monotematica, tipo 4 ore a fare iriminage, quindi penso che lui facesse proprio così, non 30 tecniche in 2 ore che poi sono, in realtà, 1 o 2 principi rivisitati in mille salse per variare un pò.
1. | che chiamarlo principio mi sta sul culo che sembro un chunner XD |
secondo me con quei guantini e soltanto il paradenti, a piena potenza vi spaccate... Vi evitano i tagli, ma il danno da impatto lo prendi tutto.
Per non farsi male occorre trattenere i colpi, ed il modo più facile per farlo è tirare fuori distanza.
Molto probabile che si prenda il vizio di confondere il "toccare" con il "colpire"
I tuoi allievi che dicono?
Guanti, paradenti e caschetto per il pressure test; guanti e paradenti per il lavoro a coppie.
Parlare di sparring, invece, mi viene difficile: il primo incompetente probabilmente sono io.
secondo me con quei guantini e soltanto il paradenti, a piena potenza vi spaccate... Vi evitano i tagli, ma il danno da impatto lo prendi tutto.
Per non farsi male occorre trattenere i colpi, ed il modo più facile per farlo è tirare fuori distanza.
Molto probabile che si prenda il vizio di confondere il "toccare" con il "colpire"
Son mica tanto d'accordo...
A parte che si puo' tirare tranquillamente stando leggeri ma non falsando il colpo, spaccarsi non e' mica cosi' facile ???
E' chiaro che lavorando male ci si puo' fare male,ma basta veramente poco per imparare un minimo a ricevere i colpi e dopo si puo' lavorare con quei guantini...
Sparring...immagino che uno sparring di aikido sia diverso da uno a calci&pugni
C'e' una bella differenza, quello chiuso fa sentire la faccia al sicuro e da un bel boost psicologico...in piu' protegge il naso e le labbra, che se distruggerle e' difficile, ferirsi e' facile,sopratutto tra gente non avvezza a tirare :)
secondo me con quei guantini e soltanto il paradenti, a piena potenza vi spaccate... Vi evitano i tagli, ma il danno da impatto lo prendi tutto.
Per non farsi male occorre trattenere i colpi, ed il modo più facile per farlo è tirare fuori distanza.
Molto probabile che si prenda il vizio di confondere il "toccare" con il "colpire"
Son mica tanto d'accordo...
A parte che si puo' tirare tranquillamente stando leggeri ma non falsando il colpo, spaccarsi non e' mica cosi' facile ???
E' chiaro che lavorando male ci si puo' fare male,ma basta veramente poco per imparare un minimo a ricevere i colpi e dopo si puo' lavorare con quei guantini...
Mah, non so, io ti dico quella che è la mia esperienza... Quelli sono bene o male i guantini che si usano nel wing tsun, e ti racconto i difetti che ho visto svilupparsi più o meno in tutti.
Noi li usavamo insieme al caschetto con grata per dire, ma senza caschetto io vedo pugni tirati decisamente scarichi perché troppo lunghi, da gente che è convinta di aver controllato il colpo.
Sarà un limite mio, ma se faccio sparring sono già occupato a provare le tecniche, di solito cerco di "mettermi in difficoltà" forzandomi a usare quanto mi riesce peggio, e pensare anche a "controllare la forza della percussione" mi diviene troppo laborioso... guanti da 12 e via, la "protezione" del compagno la delego a loro, io devo solo tirare "leggero" ma senza stare a preoccuparmene troppo. Non metto forza nei colpi ma posso concentrarmi sul mio lavoro di studio.
Però vabbè, sarà un mio limite, perché no!
Capisco il ragionamento,ma non sono d'accordo, voglio dire negli sdc si lavora proprio cosi e sono tutt'altro che noiosi!Pensa che io sono arrivato alla conclusione che fosse sostanzialmente il metodo primario di insegnamento delle am tradizionali, più della catalogazione e numerazione di tecniche/varianti e tecniche a vuoto.
Anzi a livello di puro divertimento la persona media trova molto piu' divertente una lezione di sdc rispetto a una passata a far tecniche a vuoto.
Mad per intenderci, se si lavorasse con un pò si sincerità, allora andrebbe benissimo come dici.
La differenza fra i due modi di lavorare (sdc/certe AM) è proprio li, il cazzottone non arriva, il KO è inimmaginabile, ecco che non hai quel tipo di esperienza/verifica che ti fa capire "fisicamente" le cose, spiegandoti che non stai facendo 100 tecniche diverse ma la stessa in 100 modi, cosa che indurrebbe a concentrarsi sull'imparare bene quella tecnica più che doverne ricordare 100 a memoria.
Quando un certo tipo di confronto resta teorico, si finisce per convincersi delle cose anche per la voglia di crederci.
In quei casi, la ripetizione di poche cose, rischia di dare l'idea che si impari poco, idea sbagliatissima, ma tant'è 8)
Kotegaeshi è Kotegaeshi, poi lo puoi applicare in molti modi, a seconda delle circostanze e dell'ocasione, ma se si inizia a fare Kotegaeshi da questo o da quello, con questa o quella guardia, a questa e quella angolatura, da davanti o da dietro, coe fossero tecniche di base indipendenti, finisce che non memorizzi e non interiorizzi una mazza perchè è troppa roba.
Io penso che i troppi Kihon codificati e facenti parte dei programmi d'esame, abbiano anche quello alla base, cioè il timore che far fare una cosa per troppo tempo, finisca per annoiare e convincere che si impara poco, proprio perchè mancando la verifica realistica, tutto resta teorico nonostante la presenza di Uke.
E infatti se si ride e si dubita di molte AM, scioccamente aggiungerei visto che si dovrebbe ridere dei maestri, è proprio perchè è un optional e non dovrebbe esserlo.
Sta di fatto che, a prescindere dalla disciplina, in molti Dojo senti lamentarsi per il pugno o il calcio o altro, con quegli odiosi "oh mi hai fatto male....sei scemo?" mentre in una scuola di Boxe non capita mai, anche perchè non si pongono neppure il problema del pugno che arriva, vanno li per quello.... :whistle:
E infatti se si ride e si dubita di molte AM, scioccamente aggiungerei visto che si dovrebbe ridere dei maestri, è proprio perchè è un optional e non dovrebbe esserlo.
Sta di fatto che, a prescindere dalla disciplina, in molti Dojo senti lamentarsi per il pugno o il calcio o altro, con quegli odiosi "oh mi hai fatto male....sei scemo?" mentre in una scuola di Boxe non capita mai, anche perchè non si pongono neppure il problema del pugno che arriva, vanno li per quello.... :whistle:
...Quoto!
Probabilmente la gente si annoia per false aspettative indotte da preconcetti da film e dalla parola am, aspettandosi di andare in palestra per imparare le “mosse” e non escludo neppure che spesso sui corsi di am finiscano a ripiegare gli scarti di palestre di sdc (dalle mie parti essendo palestre storiche hanno più notorietà/passaparola) o persone poco inclini al combattimento.
...
La differenza fra i due modi di lavorare (sdc/certe AM) è proprio li, il cazzottone non arriva, il KO è inimmaginabile, ecco che non hai quel tipo di esperienza/verifica che ti fa capire "fisicamente" le cose, spiegandoti che non stai facendo 100 tecniche diverse ma la stessa in 100 modi, cosa che indurrebbe a concentrarsi sull'imparare bene quella tecnica più che doverne ricordare 100 a memoria.
Quando un certo tipo di confronto resta teorico, si finisce per convincersi delle cose anche per la voglia di crederci.
In quei casi, la ripetizione di poche cose, rischia di dare l'idea che si impari poco, idea sbagliatissima, ma tant'è 8)
Passavo di quà e volevo dire la mia circa il discorso protezioni:
I "gauntini" servono per il grappling e non per lo striking..
Ovvio che parlo di grappling inserito in un contesto di colpi, non come disciplina lottatoria.
Con protezioni leggere ti devi dare una regolata nei colpi, con quelle pesanti puoi calcare la mano..è un eterno mediare tra le e due cose..
Se si va forte con i guantini si finisce prestissimo nella fase di grappling (a meno che ci sia un regolamento che lo vieta) perchè a nessuno piace scambiare e ricevere colpi quasi a mano nuda in faccia..
Grazie per il benvenuto. :)
3 Dan... magari!
No riferivo le parole del fondatore. L'idea della scuola (qui mi sbilancio ehhh.. ) dato che è in contruzione anche dal punto di vista didattico è di implementare anche queste cose.
IL kankukan vuole essere una scuola moderna di AIkido però con la conoscenza tecnica antica dell'aikido anni '30, molto legato quindi alle origini Daito.
Cmq nel dojo di Roma ( il vero dojo KAnkukan per ora) già fanno queste cose.
Ciao a tutti, dato che ho letto questo trend con interesse condividendo quello che c'è scritto, dico anche io la mia opinione essendo praticante di Aikido.Bengiunto!
Già al secondo anno di pratica in Aikikai ho iniziato ad avere i primi dubbi sul modo di fare Aikido e sulla funzionalità degli allenamenti e di determinate tecniche. Ho capito però che l'esigenza marziale che avevo ed ho io tutt'ora, non è condivisa da molti praticanti. :dis:
L'Aikido ha sicuramente fascino da vendere, ma si è talmente dovuto vestire di una veste 'artistica' da aver perso la sua vera essenza.
Fa ridere leggere i libri che si sciacquano la bocca con le parole del fondatore che dichiarava che essenzialmente l'AIkido è un Budo antico per poi però essere i primi a tirarsi indietro nel provare una pratica un po' meno 'finta'.
Non discuto la componente 'artistica' di vario tipo che può nascondere una disciplina particolare come l'Aikido, ma lo stesso studio dei princi Aiki non determina necessariamente l'esclusione della via del guerriero.
Purtroppo, parlando per es. dell'Italia, ho capito che nella maggior parte dei casi si vuole mostrare solo il lato più estetico della disciplina, cancellando il resto, dato che è essenzialmente più comodo. Personalmente se non avessi conosciuto il Kankukan Aikido avrei mollato, ma ho avuto la fortuna di conoscere il lato marziale dell'AIkido grazie a questa scuola e li mi si sono aperti gli occhi. :o Paguro sa di quel che parlo dato che il primo stage l'abbiamo fatto assieme ed io praticavo solo da 2 anni. In questo periodo sono venuto a conoscenza che la maggior parte delle scuole ignora una bella fetta tecnica di quello che era l'Aikido e che ora non esiste più o raramente viene insegnato e mostrato. Basti pensare che l'AIkikai (che cmq continuo a praticare) ha tolto ultimamente anche i Koshinaghe dal programma didattico perché ritenuti pericolosi..... :om:
Non capisco poi con che coraggio alcuni affermino che l'Aikido non ha attacco o colpi quando il fondatore stesso ha sempre affermato che in una situazione reale essenzialmente l'Aikido diventerebbe Irimi e Atemi. E' chiaro quindi che se si ragiona con questo modo di intendere la disciplina, difficilmente si avranno risposte sull'efficacia od altro. Fortunatamente però esistono anche delle realtà che vedono l'AIkido come una forma di Budo antico e come tale lo studiano. (o perlomeno sperano di poterlo fare tra mille difficoltà...). 8)
Concordo nel ritenere valide poi proposte di allenamenti più reali con forme di combattimento, però prima di arrivare a ciò è necessario un po' di tempo, dato che il vero Aikido, per usare le parole del fondatore, inizia dal 3 dan, ossia da quando ci si stacca dalla forma. Non dico di aspettare così tanto ma nemmeno si può proporre subito altrimenti non si capirebbe nulla.
In quanto all'applicabilità di alcune forme rispetto ad altre anche li continua ad esserci un errore. Infatti non si può fare sempre tutto da qualunque attacco. Bisogna invece concentrarsi sui principi per poterli applicare senza collaborazione, ma senza appesantire il tutto in modo indiscriminato e poco funzionale. Tutte le forme nascono in campo di battaglia dove ciò che funzionava semplicemente ti salvava la vita, e non in qualche palestra di fighetti. Ma purtroppo ci sono scuole e maestri che per es. continuano ad insegnare che la presa è un attacco senza dire che invece è una fase di un combattimento e via dicendo... :'(
Cmq ad ognuno il suo, spero solo che la politica dell'Aikido nel futuro un po' cambi altrimenti fra un po' sarà relegata ad una particolare forma di Yoga Giapponese (tanto per citare Tada sensei e la scuola più praticata in Italia....). :whistle:
Saluti e che la forza sia con voi! ;)
Cmq no Rev M., io non combatto ancora, dato che non ho per ora l'esperienza per affrontare dello pseudo sparring con i principi Aiki, rischierei di fare altro.
Un amico aikidoka, che pratica anche Yiquan con me, sostiene che spesso nell'Aikido persino il modo di afferrare i polsi è fin troppo collaborativo e blando rispetto a come dovrebbe essere
Un'altra questione di cui mi parlava è che spesso, quando si "sbaglia" una proiezione e l'avversario cade male nell'Aikido, lui ha il sospetto che quello sarebbe il modo originario ed efficace di eseguire quella proiezione.
Cmq no Rev M., io non combatto ancora, dato che non ho per ora l'esperienza per affrontare dello pseudo sparring con i principi Aiki, rischierei di fare altro.
Visto che il combattimento con o senza i principi aiki si basa sulle esperienze fatte, iniziare tardi significa partire svantaggiati rispetto a chi, con poche nozioni ma sicure, inizia subito a confrontarsi, magari all'inizio le prende ma fa esperienza che gli servirà per svegliarsi e capire come si gioca.
Se è vero che bisogna imparare come tutelare Uke, per non fargli male, è altrettanto vero che, al contempo, è necessario sapere come fargli tutto il male possibile, oppure si sarà "caricati a salve" nel migliore dei casi.
E curioso come l'Aikido abbia più o meno gli stessi problemi applicativi di uno stile cinese con cui ha per me (ma molti Aikidoka so non essere d'accordo...) parecchie affinità, sia tecniche che storiche, come il Baguazhang: grandi possibilità a livello ipotetico di studio di movimenti evasivi e spostamenti circolari, col problema però di una grande difficoltà a trovare chi li sa davvero applicare in situazioni più realistiche e libere. Insomma, ad uscire da un contesto formale.
Un amico aikidoka, che pratica anche Yiquan con me, sostiene che spesso nell'Aikido persino il modo di afferrare i polsi è fin troppo collaborativo e blando rispetto a come dovrebbe essere, il che è per l'appunto difficile da eseguire in contesti non collaborativi. Quel tipo di presa deriva direttamente dall'impugnatura del Ken, della spada giapponese ed è uguale a quello che si fa con le armi.
Un'altra questione di cui mi parlava è che spesso, quando si "sbaglia" una proiezione e l'avversario cade male nell'Aikido, lui ha il sospetto che quello sarebbe il modo originario ed efficace di eseguire quella proiezione.
Osservazioni da prendere con le pinze, perchè riportate da me che non sono un aikidoka. Per il resto, infatti seguo. ;)
Cmq no Rev M., io non combatto ancora, dato che non ho per ora l'esperienza per affrontare dello pseudo sparring con i principi Aiki, rischierei di fare altro.
Visto che il combattimento con o senza i principi aiki si basa sulle esperienze fatte, iniziare tardi significa partire svantaggiati rispetto a chi, con poche nozioni ma sicure, inizia subito a confrontarsi, magari all'inizio le prende ma fa esperienza che gli servirà per svegliarsi e capire come si gioca.
Ma guarda, il tuo discorso è corretto, però vedi la finalità dell’Aikido non è lo sparring o salire su un ring. L’idea di confronto è un qualche cosa che, da come la vedo io, va a completare al meglio la fase di studio che è stata fatta prima. Quando si pratica sul tatami si fanno delle forme collaborative perché si sta studiando. Molte volte si propongono molte forme, anche irreali, solo come modo di muovere il corpo, la mente, la fantasia e quindi il divertimento. IL problema e che con il tempo alcuni scambiano questo modo di allenarsi con la realtà, non capendo invece che siamo solo in una fase di studio. Per questo è necessario provare a fare un salto di qualità cercando un qualcosa che si avvicina sempre più ad una ipotetica realtà.
Tuttavia questo non può essere espresso subito, perché l’applicazione vera e quindi la padronanza dei principi, necessita di tempo ed elevata conoscenza tecnica, nel caso contrario meglio fare striking concentrando poche cosa ma facendole al meglio.
Altrimenti il rischio è fare come quelli che mettono quegli orridi video su you tube dicendo di fare sparring di Aikido e poi si vede uno saltellare, l’altro muovere le mani come un boxer e via dicendo.... :'( :'(
Altrimenti il rischio è fare come quelli che mettono quegli orridi video su you tube
Cmq no Rev M., io non combatto ancora, dato che non ho per ora l'esperienza per affrontare dello pseudo sparring con i principi Aiki, rischierei di fare altro.
Visto che il combattimento con o senza i principi aiki si basa sulle esperienze fatte, iniziare tardi significa partire svantaggiati rispetto a chi, con poche nozioni ma sicure, inizia subito a confrontarsi, magari all'inizio le prende ma fa esperienza che gli servirà per svegliarsi e capire come si gioca.
Ma guarda, il tuo discorso è corretto, però vedi la finalità dell’Aikido non è lo sparring o salire su un ring. L’idea di confronto è un qualche cosa che, da come la vedo io, va a completare al meglio la fase di studio che è stata fatta prima. Quando si pratica sul tatami si fanno delle forme collaborative perché si sta studiando. Molte volte si propongono molte forme, anche irreali, solo come modo di muovere il corpo, la mente, la fantasia e quindi il divertimento. IL problema e che con il tempo alcuni scambiano questo modo di allenarsi con la realtà, non capendo invece che siamo solo in una fase di studio. Per questo è necessario provare a fare un salto di qualità cercando un qualcosa che si avvicina sempre più ad una ipotetica realtà.
Tuttavia questo non può essere espresso subito, perché l’applicazione vera e quindi la padronanza dei principi, necessita di tempo ed elevata conoscenza tecnica, nel caso contrario meglio fare striking concentrando poche cosa ma facendole al meglio.
Altrimenti il rischio è fare come quelli che mettono quegli orridi video su you tube dicendo di fare sparring di Aikido e poi si vede uno saltellare, l’altro muovere le mani come un boxer e via dicendo.... :'( :'(
E ma studio ok tutti studiano, ma perchè uno striker impara ad esempio il diretto, lo fa prima piano, poi veloce, e poi fa uno sparring condizionato per vedere se funzionano e poi quando è sicuro di saper usare la tecnica passa alla successiva, il lottatore impara la tecnica la prova piano, poi veloce e poi la prova in libertà in un randori e poi passa alla successiva quando è sicuro di saper usare la precedente, solo nell'aikido, prima di utilizzare le tecniche bisogna farle tutte, e quando si arriva a terzo dan forse si può iniziare ad applicarle....
Insomma non esiste un sistema di apprendimento per cui uno impara ad esempio kote gaeshi, lo prova a diverse velocità con uke collaborativo e poi lo prova in randori libero con uke che attacca come vuole e tori si difende solo con kote gaeshi finchè non capisce se funziona o non funziona....
A questo punto reputo che le tecniche non siano importanti nell'aikido quindi meglio levarle....
La gradualità per poter già parlare di efficacia è diversa rispetto ad altre pratiche. Non si può pensare di aver compreso per es. kotegaeshi dopo poco tempo e credere di poterlo utilizzare su qualunque attacco. Ci sono troppo variabili da tenere in considerazione perché ciò funzioni sempre.
Ma se si parla di sparring, questo è un discorso diverso, molto più complesso. Se è per questo anche in alcune scuole di karate non si combatte fino alla nera. (anche se non penso sia giusto)
In una prova di combattimento cmq, è necessario avere la padronanza di molti principi e possibili variazioni, altrimenti si è costretti ad aspettare l'attacco x per rispondere in modo Y. Questo può andare bene qualche volta ma non rappresenta la vera idea che sta dietro all'AIkido fatto ad alti livelli: adattarsi alla situazione in un continuo fluire di forme.
Inoltre sono necessarie delle conoscenze tecniche che vengono inserite solo dopo avere già in possesso tutte le forme base. (almeno nella nostra scuola è così).
Il problema non è se una tecnica funziona o no, il problema è di avere la conoscenza e l'umiltà tale da capire se una tal cosa si è in grado sempre di applicarla. :dis:
sei, come tutti gli aikidoka, sostenitore dei principi, purtroppo però i principi, finchè si rimane sulla terra e si combatte tra esseri umani, sono quelli della fisica e della biologia e non esiste arte che non si fondi su questi principi.
...
quello che caratterizza un'arte marziale sono le tecniche, le applicazioni pratiche, reali e tangibili di principi universali, che accomunano tanto le condotte dell'acqua quanto un artista marziale o che so un automobile.
La gradualità per poter già parlare di efficacia è diversa rispetto ad altre pratiche. Non si può pensare di aver compreso per es. kotegaeshi dopo poco tempo e credere di poterlo utilizzare su qualunque attacco. Ci sono troppo variabili da tenere in considerazione perché ciò funzioni sempre.
Ma se si parla di sparring, questo è un discorso diverso, molto più complesso. Se è per questo anche in alcune scuole di karate non si combatte fino alla nera. (anche se non penso sia giusto)
In una prova di combattimento cmq, è necessario avere la padronanza di molti principi e possibili variazioni, altrimenti si è costretti ad aspettare l'attacco x per rispondere in modo Y. Questo può andare bene qualche volta ma non rappresenta la vera idea che sta dietro all'AIkido fatto ad alti livelli: adattarsi alla situazione in un continuo fluire di forme.
Inoltre sono necessarie delle conoscenze tecniche che vengono inserite solo dopo avere già in possesso tutte le forme base. (almeno nella nostra scuola è così).
Il problema non è se una tecnica funziona o no, il problema è di avere la conoscenza e l'umiltà tale da capire se una tal cosa si è in grado sempre di applicarla. :dis:
Credo che ti sia stato fatto un bel lavaggio del cervello dai soliti maestri degli allungamenti dei tempi.
Se affermi che ci sono tante variabili da considerare e che combattere sia una cosa difficile è un motivo in più per iniziare subito a vedere se LA tecnica studiata funziona o meno, aspettare tempi bibblici non ha senso e serve solo a creare false convinzioni ( tra parentesi tu credi che davvero fare una cosa che si a dall'alba dei tempi e che fanno tutti gli esseri viventi del pianeta più o meno istintivamente sia così complicato? CIoè è più complicato imparare a combattere che laurearsi in medicina per come la stai ponendo e considerando i tempi consigliati da ueshiba)
TUTTE le arti marziali insegnano ad adattarsi e a quello che vedo lo fanno molto meglio dell'aikido ed in tempi più ragionevoli anche con bagagli tecnici molto più ampi e nessuno in nessuna arte aspetta l'attacco X per fare la difesa Y, proprio perchè facendo sparring si impara ad avere elasticità mentale e a gestire più variabili contemporaneamente.
Tra l'altro tu sei, come tutti gli aikidoka, un sostenitore dei principi, purtroppo però i principi, finchè si rimane sulla terra e si combatte tra esseri umani, sono quelli della fisica e della biologia e non esiste arte che non si fondi su questi principi, quello che caratterizza un'arte marziale sono le tecniche, le applicazioni pratiche, reali e tangibili di principi universali, che accomunano tanto le condotte dell'acqua quanto un artista marziale o che so un automobile.
Caro il mio Kitsune, penso di avere un'età tale da non farmi fare il lavaggio del cervello proprio da nessuno. Pensavo di aver fatto un discorso serio e produttivo ed invece si va sempre a parare sulle banalità.
In nessuna palestra seria quando uno si iscrive per es. a boxe lo mettono subito a fare un incontro, ma sono necessari degli anni prima di affrontare una persona su un ring. Stessa cosa se si vogliono raggiungere determinati obbiettivi con le arti marziali tradizionali, semplice.
Quando ho iniziato a praticare karate mica mi hanno messo a fare sparring già dal primo anno.
Se uno vuole combattere e partecipare all'UFC non di certo va a fare Aikido, pensavo fosse semplice capirlo. Qui si discuteva sull'opportunità di proporre altro per dare un completamento allo studio tecnico.
Se pensi che tecniche, forme, principi o più banalmente 'mosse' come probabilmente le consideri tu, siano delle cose semplici solo perché le si è applicate una volta e si pensa di averle comprese nella loro totalità, mi dispiace deluderti, ma non è così. Quello che tanto banalmente viene presentato come ciò che funziona o no, non è il frutto di un corso di difesa personale per sfigati, ma di uno studio fatto in diversi secoli. Questo forse ti può far sorridere ma è così.
Ti faccio un piccolo esempio magari forse capisci: per lavoro a volte sono costretto a fare dei corsi di difesa personale. L'ultima volta l'istruttore ha mostrato una cosa che noi chiamiamo nikyo, bene. Fatta come l'ha fatta era corretta e funzionante per molta gente, ma già io sapevo almeno 3-4 modi per uscirne, semplice.
In nessuna palestra seria quando uno si iscrive per es. a boxe lo mettono subito a fare un incontro,
Non ti preoccupare: spesso ritornano.. :dis:
Forse capisco perché molti non scrivono più nei forum...
Quello che tanto banalmente viene presentato come ciò che funziona o no, non è il frutto di un corso di difesa personale per sfigati, ma di uno studio fatto in diversi secoli.
Hola,
ho capito la tua definizione di "principi".
Però mi sfugge qual è la corrispondente definizione per "tutti gli aikidoka".
STATISTICAMENTE:sur:
se si faceva notare che forse, quella cosa proposta poteva non funzionare per una serie di motivi la risposta era: e va bhe ma questa tecnica serve a spiegare il principio, mica si applica.
Al che semplicemente prendevo atto del fatto che si stanno usando delle tecniche che non funzionano come te le insegnano per stessa ammissione del praticante, per far capire dei principi universali ( che so che una iper-torsione del polso provoca dolore) in modo che a terzo dan ( tempo indicato dal fondatore) uno avesse ben chiari i principi ma nulla di realmente applicabile in mano per far valere quei principi.
In nessuna palestra seria quando uno si iscrive per es. a boxe lo mettono subito a fare un incontro,
Ti rispondo per la thai boxe, ma non credo cambio moltissimo rispetto al pugilato : parlando di sparring (che è lo strumento principale per verificare e migliorare quanto imparato) si comincia in poche settimane.
Se invece parli proprio di match, è fattibile cominciare dopo 7/8 mesi (ovvio poi che ognuno ha i suoi tempi quindi non vale universalmente)Quote
QuoteForse capisco perché molti non scrivono più nei forum...Non ti preoccupare: spesso ritornano.. :dis:
Hola,
ho capito la tua definizione di "principi".
Però mi sfugge qual è la corrispondente definizione per "tutti gli aikidoka".
STATISTICAMENTE sia su aikidoka conosciuti di persona che letti sui forum, se si faceva notare che forse, quella cosa proposta poteva non funzionare per una serie di motivi la risposta era: e va bhe ma questa tecnica serve a spiegare il principio, mica si applica.
Al che semplicemente prendevo atto del fatto che si stanno usando delle tecniche che non funzionano come te le insegnano per stessa ammissione del praticante, per far capire dei principi universali ( che so che una iper-torsione del polso provoca dolore) in modo che a terzo dan ( tempo indicato dal fondatore) uno avesse ben chiari i principi ma nulla di realmente applicabile in mano per far valere quei principi.
Eh, si vede che non era pronto prima, succede.. peccato per lui non aver potuto esordire prima (o magari non gli andava, semplicemente).In nessuna palestra seria quando uno si iscrive per es. a boxe lo mettono subito a fare un incontro,
Ti rispondo per la thai boxe, ma non credo cambio moltissimo rispetto al pugilato : parlando di sparring (che è lo strumento principale per verificare e migliorare quanto imparato) si comincia in poche settimane.
Se invece parli proprio di match, è fattibile cominciare dopo 7/8 mesi (ovvio poi che ognuno ha i suoi tempi quindi non vale universalmente)QuoteQuoteForse capisco perché molti non scrivono più nei forum...Non ti preoccupare: spesso ritornano.. :dis:
Nella palestra di Karate che frequento un karateka passato alla Thai per un periodo ha aspettato quasi 2 anni prima di salire su un ring e aveva già 15 anni di Karate alle spalle. Poi è ovvio che lo sparring si fa subito dato che è parte integrante della disciplina.
Ma per altre arti, dove il combattimento non è previsto, il prevedere forme di confronto o sparring libero necessità inevitabilmente di una padronanza tecnica di un certo tipo. :)
Eh, si vede che non era pronto prima, succede.. peccato per lui non aver potuto esordire prima (o magari non gli andava, semplicemente).In nessuna palestra seria quando uno si iscrive per es. a boxe lo mettono subito a fare un incontro,
Ti rispondo per la thai boxe, ma non credo cambio moltissimo rispetto al pugilato : parlando di sparring (che è lo strumento principale per verificare e migliorare quanto imparato) si comincia in poche settimane.
Se invece parli proprio di match, è fattibile cominciare dopo 7/8 mesi (ovvio poi che ognuno ha i suoi tempi quindi non vale universalmente)QuoteQuoteForse capisco perché molti non scrivono più nei forum...Non ti preoccupare: spesso ritornano.. :dis:
Nella palestra di Karate che frequento un karateka passato alla Thai per un periodo ha aspettato quasi 2 anni prima di salire su un ring e aveva già 15 anni di Karate alle spalle. Poi è ovvio che lo sparring si fa subito dato che è parte integrante della disciplina.
Ma per altre arti, dove il combattimento non è previsto, il prevedere forme di confronto o sparring libero necessità inevitabilmente di una padronanza tecnica di un certo tipo. :)
Mi incuriosisce la tua ultima affermazione: significa che l'obiettivo primario della tua scuola è l'esecuzione del gesto in un certo modo, piuttosto che il combattimento (in cui ovviamente l'estetica del gesto viene meno)? È per questo che aspettate molto?
Comunque, io qualche prova non collaborativa con gli amici la farei, anche se c'è tanta strada da fare, abituarsi all'imprevedibilità dell'altro non può che far bene: anche se non fa parte del programma, sono sicura che il tuo maestro approverebbe, come ogni buon maestro di discipline marziali! :)
Beh, non vedo ostacoli se lo si vuole fare.. basta, beh, fare! :)Eh, si vede che non era pronto prima, succede.. peccato per lui non aver potuto esordire prima (o magari non gli andava, semplicemente).In nessuna palestra seria quando uno si iscrive per es. a boxe lo mettono subito a fare un incontro,
Ti rispondo per la thai boxe, ma non credo cambio moltissimo rispetto al pugilato : parlando di sparring (che è lo strumento principale per verificare e migliorare quanto imparato) si comincia in poche settimane.
Se invece parli proprio di match, è fattibile cominciare dopo 7/8 mesi (ovvio poi che ognuno ha i suoi tempi quindi non vale universalmente)QuoteQuoteForse capisco perché molti non scrivono più nei forum...Non ti preoccupare: spesso ritornano.. :dis:
Nella palestra di Karate che frequento un karateka passato alla Thai per un periodo ha aspettato quasi 2 anni prima di salire su un ring e aveva già 15 anni di Karate alle spalle. Poi è ovvio che lo sparring si fa subito dato che è parte integrante della disciplina.
Ma per altre arti, dove il combattimento non è previsto, il prevedere forme di confronto o sparring libero necessità inevitabilmente di una padronanza tecnica di un certo tipo. :)
Mi incuriosisce la tua ultima affermazione: significa che l'obiettivo primario della tua scuola è l'esecuzione del gesto in un certo modo, piuttosto che il combattimento (in cui ovviamente l'estetica del gesto viene meno)? È per questo che aspettate molto?
Comunque, io qualche prova non collaborativa con gli amici la farei, anche se c'è tanta strada da fare, abituarsi all'imprevedibilità dell'altro non può che far bene: anche se non fa parte del programma, sono sicura che il tuo maestro approverebbe, come ogni buon maestro di discipline marziali! :)
Bè non l'ho inventato io l'Aikido. :) Sarebbe un pò lunga spiegare in poche parole il perchè non è stato previsto il combattimento e probabilmente poi ognuno direbbe la sua. (cmq in alcuni stili come per es. quello di Tomiki, molto legato al Judo, i confronti sono previsti).
La nostra scuola vuole proprio andare per la strada che tu idichi, quella delle prove non collaborative. Il nostro maestro poi ti assicuro che è il primo promotore di queste cose.
Speriamo di riuscirci. ;)
Bè, solo perché hai conosciuto dei praticanti che non erano in grado di applicare quello che avevano studiato pensi di conoscere tutto il mondo dell'Aikido e quello che ci sta dietro? Complimenti!
Quello che non funziona casomai non è la tecnica ma chi la sta eseguendo in quel momento.
p.s. erronamente da te espresso ti rammento che Nikyo come leva si fa in piedi e se si vuole si conclude a terra. Non è vero che le leve non si possono fare in piedi, casomai sono i controlli che sono difficili da fare in piedi. I vari kotegaeshi, udekimenage, ecc.... mica si fanno a terra. IL controllare è solo un modo gentile di fare una leva che nasce dal rompere, quindi niente di inapplicabile, falso o altro.
però prima di arrivare a ciò è necessario un po' di tempo, dato che il vero Aikido, per usare le parole del fondatore, inizia dal 3 dan, ossia da quando ci si stacca dalla forma.
vanno uno per i 60 e l'altro per i 70 avranno iniziato a vedere la luce infondo al tunnel verso i 50 anni e mo spiegami io per beccare UN aikidoka che forse mi sappia far vedere qualcosa devo prendere un 60enne con tutta probabilità che se la si butta poco poco sul fattore fisico c'è il rischio che mi muore di infarto ( che già provando con due suoi allievi 30enni dopo un pò di sparring leggero e accenno di lotta corpo a corpo battevano perchè in debito di ossigeno) ?
Mo quelli che SANNO applicare l'aikido hanno dai 60 anni in su e chi ha problemi con l'anca, chi con il ginocchio, chi con la schiena, chi fuma e non gli reggono i polmoni non possono applicare l'aikido in combattimento perchè il fisico non gli regge quindi se ti fanno vedere qualcosa devi essere colaborativo, quelli che hanno 20 anni che hanno il fisico non hanno la tecnica giusta o non la sanno applicare perchè per conoscerla, come dici tu, ci vuole un certo tempo ed un certo dan....
Bè, solo perché hai conosciuto dei praticanti che non erano in grado di applicare quello che avevano studiato pensi di conoscere tutto il mondo dell'Aikido e quello che ci sta dietro? Complimenti!
Quello che non funziona casomai non è la tecnica ma chi la sta eseguendo in quel momento.
p.s. erronamente da te espresso ti rammento che Nikyo come leva si fa in piedi e se si vuole si conclude a terra. Non è vero che le leve non si possono fare in piedi, casomai sono i controlli che sono difficili da fare in piedi. I vari kotegaeshi, udekimenage, ecc.... mica si fanno a terra. IL controllare è solo un modo gentile di fare una leva che nasce dal rompere, quindi niente di inapplicabile, falso o altro.
andiamo per ragionamento facendo due calcoli della servaperò prima di arrivare a ciò è necessario un po' di tempo, dato che il vero Aikido, per usare le parole del fondatore, inizia dal 3 dan, ossia da quando ci si stacca dalla forma.
Nella mia città i due maestri di aikido più quotati di scuola iwama ( quindi non aikikai) sono entrambi quarti dan e vanno uno per i 60 e l'altro per i 70 avranno iniziato a vedere la luce infondo al tunnel verso i 50 anni e mo spiegami io per beccare UN aikidoka che forse mi sappia far vedere qualcosa devo prendere un 60enne con tutta probabilità che se la si butta poco poco sul fattore fisico c'è il rischio che mi muore di infarto ( che già provando con due suoi allievi 30enni dopo un pò di sparring leggero e accenno di lotta corpo a corpo battevano perchè in debito di ossigeno) ?
Mo quelli che SANNO applicare l'aikido hanno dai 60 anni in su e chi ha problemi con l'anca, chi con il ginocchio, chi con la schiena, chi fuma e non gli reggono i polmoni non possono applicare l'aikido in combattimento perchè il fisico non gli regge quindi se ti fanno vedere qualcosa devi essere colaborativo, quelli che hanno 20 anni che hanno il fisico non hanno la tecnica giusta o non la sanno applicare perchè per conoscerla, come dici tu, ci vuole un certo tempo ed un certo dan....
E qui si ricade nel paradosso del Rev. Mad e del suo malleus cazzarum
Statisticamente nella mia vita come in quella di molti esterni all'aikido quante persone troveremo mai che hanno l'età in cui sono al top della forma fisica ( 30/35 anni) e al top della tecnica? Un numero molto prossimo allo zero? Magari non è zero ma diciamo che ci stiamo vicini
Ai tempi del fondatore il 3 dan non si raggiungeva in 15 anni ma in molto meno, dato che si praticava per minimo 6 ore al giorno e con uno spirito e necessità di tipo diverso.6 ore al giorno e niente lavoro ? I professionisti dell' aikido !
Il praticante di Aikido medio non ha gli obbiettivi degli SDC, quindi è inevitabile che tra la ragazzina di 15 anni la donna di 50 che si iscrive tu non possa trovare Fedor. Ma non tutte le scuole e maestri sono uguali. Ad uno stage che ho partecipato della scuola Tissier, un buon 30% di praticanti sembravano più scaricatori di porto tra i fisici, tatuaggi e volti che avevano che dei ballerini di tango. Non che questo voglia dire molto in effetti, ma come impatto visivo è un po' diverso rispetto ad uno stage che ne so dello CSEN o Ki- Aikido, ecc...Poi un giorno andrai ad uno stage di livello di judo o lotta e ti parrà di stare su marte.
I problemi fisici tutti possono averli, magari prova andare in una palestra di karate o thai o vediamo quanti da 60 anni ci sono che praticano in tutte salute...Problemi solitamente dovuti al fatto che loro a 20 anni menavano già come fabbri visto che c'è gente che on meno di sei ore al giorno in quattro-otto anni prepara un' olimpiade.
In quanto al fiato, bè da noi ci sono direttamente persone che ogni anno tra un allenamento è l'altro fanno anche la maratona, quindi hanno fiato da vendere.Questo se il "fiato" per lo sparring si facesse con il lungo lento, sfortunatamente non è così malgrado la cosa sia di aituo in alcuni modi.
Va beh, anch'io sono tatuata, e allora?
Non trovi sia una discriminante piuttosto superficiale il tatuaggio o la faccia di chi ti sta davanti (o comunque criteri estetici) dal punto di vista marziale?
Mi metterebbe molti più dubbi, chessò, un maestro (o una bella classe di praticanti) con fisico da lanciatore di coriandoli o gravemente sovrappeso.
Quote from: achilodo? 3Ai tempi del fondatore il 3 dan non si raggiungeva in 15 anni ma in molto meno, dato che si praticava per minimo 6 ore al giorno e con uno spirito e necessità di tipo diverso.6 ore al giorno e niente lavoro ? I professionisti dell' aikido !Quote from: achilodo? 3Il praticante di Aikido medio non ha gli obbiettivi degli SDC, quindi è inevitabile che tra la ragazzina di 15 anni la donna di 50 che si iscrive tu non possa trovare Fedor. Ma non tutte le scuole e maestri sono uguali. Ad uno stage che ho partecipato della scuola Tissier, un buon 30% di praticanti sembravano più scaricatori di porto tra i fisici, tatuaggi e volti che avevano che dei ballerini di tango. Non che questo voglia dire molto in effetti, ma come impatto visivo è un po' diverso rispetto ad uno stage che ne so dello CSEN o Ki- Aikido, ecc...Poi un giorno andrai ad uno stage di livello di judo o lotta e ti parrà di stare su marte.Quote from: achilodo? 3I problemi fisici tutti possono averli, magari prova andare in una palestra di karate o thai o vediamo quanti da 60 anni ci sono che praticano in tutte salute...Problemi solitamente dovuti al fatto che loro a 20 anni menavano già come fabbri visto che c'è gente che on meno di sei ore al giorno in quattro-otto anni prepara un' olimpiade.Quote from: achilodo? 3In quanto al fiato, bè da noi ci sono direttamente persone che ogni anno tra un allenamento è l'altro fanno anche la maratona, quindi hanno fiato da vendere.Questo se il "fiato" per lo sparring si facesse con il lungo lento, sfortunatamente non è così malgrado la cosa sia di aituo in alcuni modi.
Mah, esiste gente arrogante e piena di sè sia negli SDC che nelle AM, ho visto gente "crescere" e migliorare se stessa come atteggiamento mentale sia negli SDC che nelle AM che in qualunque altro sport.Va beh, anch'io sono tatuata, e allora?
Non trovi sia una discriminante piuttosto superficiale il tatuaggio o la faccia di chi ti sta davanti (o comunque criteri estetici) dal punto di vista marziale?
Mi metterebbe molti più dubbi, chessò, un maestro (o una bella classe di praticanti) con fisico da lanciatore di coriandoli o gravemente sovrappeso.
Era solo un esempio, è ovvio che l'estetica non conta. Ma converrai che un BUdoka ha un atteggiamento mentale e fisico diverso da uno che pratica solo per muovere un pò il sederino.
Discipline morbide come l'Aikido il taiji..e altre, danno la possibilità a tutti di poter praticare, al di là della loro condizione fisica. Magari rimaranno solo principianti, ma chi se ne frega.
Ma non si può pensare che tutti siano dei pappa molle che al primo schiaffone vanno a terra. :)
un maestro (o una bella classe di praticanti) con fisico da lanciatore di coriandoli o gravemente sovrappeso.
1. | "Lanciatore di coriandoli" è di Mad? XD |
"Lanciatore di coriandoli" è di Mad? XD
1. | ora sono passato alle stelle filanti.... |
che già provando con due suoi allievi 30enni dopo un pò di sparring leggero e accenno di lotta corpo a corpo battevano perchè in debito di ossigeno)
Voglio sapere se prendo un praticante di akido e di colpo lo faccio diventare atleticamente 3 volte quello che era prima, se diventa combattente entro una età in cui esserlo gli è utile.
Si sa mai che se la preparazione atletica riduce questo gap
riusciamo a preparare il primo combattente in grado di fare un kote gaeshi nella gabbia.
O il problema non è la gabbia
e alla fine tutto si riduce
nel suggerimento di provare ad applicare le tenciche in un contesto meno collobarativo?
Conosco un maestro di aikido ultra 50enne che si allena fisicamente come un lottatore...
Fa la differenza?A livello di piedino nn azzardo valutazioni tecniche, a livello di scontro assolutamente si...
genericamente applicabile ad ogni pratica.
Alla fine del discorso sull' "allenante" in merito all'Aikido.e alla fine tutto si riduce
Alla fine di cosa?
E' cosa buona che si allenino ad applicare le tecniche in contesti meno collaborativi.
Anche se fossero grandi atleti non sarebbero in grado di fare Aikido nella gabbia.
Vuol dire che se anche sei atleticamente preparato come Fedor contro Fedor non si potrebbe mai fare Aikido. Io personamente di questo dubito.
Sono più che d'accordo: sono a favore dell'applicazione delle tecniche in contesti di disagio quindi non solo del contesto non collaborativo.E' cosa buona che si allenino ad applicare le tecniche in contesti meno collaborativi.
Sei d'accordo con questo punto?
Sai che considero l'Aikido l'AM più moderna in assoluto e mi interessa davvero poco che sia l'Aikido dell'ultimo Ueshiba "convertito" a causa della religione e dell'età...Anche se fossero grandi atleti non sarebbero in grado di fare Aikido nella gabbia.
Vuol dire che se anche sei atleticamente preparato come Fedor contro Fedor non si potrebbe mai fare Aikido. Io personamente di questo dubito.
MMA e gabbia tornano sempre... :)
Non me ne occupo e non so che dirti, se non che se ci fossero :hakama: che allenano la propria arte e il proprio corpo come un qualsiasi professionista UFC allena le sue arti e il suo corpo, avremmo qualche elemento in più per rispondere.
Dovremmo istituire un settore di ricerca dove avere a disposizione professionisti di UFC e Aikidoka esperti e studiarli come cavie per trovare metodologie effecaci... :)(http://www.nerdsopolis.net/wp/wp-content/uploads/2010/12/cowboys-and-aliens.jpg)
Tipo "Pressure test"? :sur:Sono più che d'accordo: sono a favore dell'applicazione delle tecniche in contesti di disagio quindi non solo del contesto non collaborativo.E' cosa buona che si allenino ad applicare le tecniche in contesti meno collaborativi.
Sei d'accordo con questo punto?
Sono più che d'accordo: sono a favore dell'applicazione delle tecniche in contesti di disagio quindi non solo del contesto non collaborativo.Tipo "Pressure test"? :sur:
Si e anche tutto quello che può essere utile a evitare che Uke finisca a farsi le tecniche da solo per farle funzionare :)Tipo "Pressure test"? :sur:Sono più che d'accordo: sono a favore dell'applicazione delle tecniche in contesti di disagio quindi non solo del contesto non collaborativo.E' cosa buona che si allenino ad applicare le tecniche in contesti meno collaborativi.
Sei d'accordo con questo punto?
Difficile considerare l'aikido "allenante", almeno secondo il significato comune che si dà a quella parola.
Anche alzarsi mille volte dal divano alla lunga stanca....
Anche alzarsi mille volte dal divano alla lunga stanca....
Con tutto il rispetto, non è che la ripetizione di un gesto mille volte lo trasforma necessariamente in qualcosa di allenante (magari ti rompi il cazzo ma è diverso....)...
1. | come molti dei 3d "ehi, ci sono anch'io su Ar.Ma." che vengono aperti lì... |
Stavo per aprire un nuovo topic per mettere questo interessante link che mi ha passato Spartanuccio mio:
http://martial-arts-self-defense.blogspot.it/2011/10/there-is-no-santa.html (http://martial-arts-self-defense.blogspot.it/2011/10/there-is-no-santa.html)
...
Per testare, o sperare di farlo, l'Aikido come sistema efficace a prescindere (se non lo ritenessi possibile non continuerei a praticarlo) occorrerebbe smettere di pensare a cose come, la disciplina dolce/morbida, la disciplina "a prescindere da età e forma fisica", la disciplina dell'amore universale........eccetera eccetera, per ricominciare a pensare ad una Arte Marziale, dove occorrono tutte quelle regole di onestà della pratica che si devono trovare in qualsiasi disciplina da combattimento, compresi dei pugni veri che, quando entrano, facciano male.Quoto Paguro!! :-* :-*[1]
Diversamente si continuerà ad avere, qualche Dojo, qualche maestro, che insegna cose di una certa rilevanza in combattimento, più una moltitudine di Dojo dove si fa Yoga in gonnellone o, come diceva un servizio della Rai, ginnastica dolce.
Fino a quando, persone come il mio maestro, verranno additate come gente con le mani pesanti, solo perchè ci mettono della sincerità, cosa che si traduce in leve che si sentono e movimenti in dinamica che non siano necessariamente "concordi" se si sta facendo del kinonagare, allora dubito che si possa andare oltre i "casi" nel mondo dell'Aikido.
1. | OT: Se sostituissi alla parola Aikido, la parola "Taijiquan", sarebbero considerazioni altrettanto valide. |
se non vuoi sudare, se il terrore di un pugno è insuperabile, se detesti il contatto fisico, se rifiuti la violenza in ogni sua espressione, se al primo livido vai dai CC a denunciare, allora è il caso di fare altro, non può essere la disciplina che si adatta a te e alle tue esigenze e pretese.
Purtroppo invece, spessissimo si è fatto proprio così, per incentivare, per non spaventare, facendo solo cose dolci e sobrie, lontane dalla violenza di un combattimento.
Non solo l'Aikido paga a caro prezzo questa piega presa in nome del "riempire le palestre di gente d'ogni tipo e età".
Togliere tutto perchè pinco pallo vuol mettere il Gi ma non vuole farsi la bua, significa mentire all'allievo, mentire quando si insegna, perchè non gli si insegnerà nulla.
La tua risposta conferma i miei timori, il Budo purtroppo non è arrivato in occidente.
La tua risposta conferma i miei timori, il Budo purtroppo non è arrivato in occidente.
La tua risposta conferma i miei timori, il Budo purtroppo non è arrivato in occidente.
Purtroppo: se fosse arrivato, Giorgino Petrosyan e Jon Jones avrebbero il terrore di un aikidoka cazzuto come me. :thsit:
La tua risposta conferma i miei timori, il Budo purtroppo non è arrivato in occidente.Definisci "purtroppo".
Spaccarsi una mano - volontariamente - durante un allenamento IMHO è da idioti. Davvero una pessima forma di condizionamento.
L'acqua gelida non vedo come possa farmi diventare un aikidoka migliore. Sicuramente sarei un aikidoka ammalato...
Dubito anche che il fatto che il mio aikido funzioni o meno, possa dipendere dallo stare fermo 2 ore sotto una cascata. Mentre l'aver introdotto metodologie di allenamento meno tradizionali ha migliorato le mie prestazioni e quelle di chi suda con me.
I tempi poi sono completamente differenti:uno cerca il risultato nel più breve tempo possibile, l'altro si dispiega e coincide con una vita intera.A parte che anche il metodo "occidentale", se ben programmato (cosa che non succede spesso, ma non è un problema del metodo), punta al lungo termine, ma soprattutto:
Credo nell'integrazione di metodologie moderne e tradizionali, tuttavia sono sempre più convinto che siano da distinguere nettamente, perché gli obbiettivi sono semplicemente differenti, purché entrambi validissimi nei loro rispettivi ambiti.Il vero problema tra occidentale e orientale è la contrapposizione tra due diverse modi di pensare, che non riguarda la solita dicotomia pragmatismo vs estetica oppure grettezza vs spiritualità che sono sciocchezze da cultura marziale del discount.
Quoto, sono pienamente d'accordo. Il discorso sarebbe molto più ampio: difatti il mio non era assolutamente un discorso dicotomico Oriente/Occidente, ma non credo si riesca ad esporre completamente qui...
Il vero problema tra occidentale e orientale è la contrapposizione tra due diverse modi di pensare, che non riguarda la solita dicotomia pragmatismo vs estetica oppure grettezza vs spiritualità che sono sciocchezze da cultura marziale del discount.
Avrei un bel filmato di 10 minuti sulla VERA contrapposizione di pensiero oriente vs occidente, il problema è che è in giapponese, e per rendervelo fruibile mi serve tempo (oltre che una connessione internet XD).
Ce l'ho tra i preferiti su YT, sicuramente lo condividerò e ovviamente dovrò commentarlo per farvelo capire.Attendo anche io.
Ryu, aspetto con grande ansia. anche perché la questione 'risultato massimo nel breve termine Vs una pratica lunga una vita' mi è sempre sembrata una gran bufala da ciarlatani. infatti nel leggerla da fra' Tak ho sgranato gli occhi, però mi viene il dubbio che abbia sviscerato la questione più a fondo di quanto l'abbia fatta io, e che io non l'abbia quindi letta nel modo corretto. infatti mi piacerebbe molto se voleste approfondire (casomai parte lo spinoff)
ciao. visto il topic ho una domanda ; come molti penso sono incuriosito dall aikido dopo aver visto i film di steven seagal , in particolare "Nico" .
Leggo nel web che tale AM è poco utile per l autodifesa , e che non insegna nulla di che.
Essendo ignorante vi chiedo cosa dovrei aspettarmi in un corso serio di Aikido e perchè dovrei scegliere questa AM rispetto ad altre
Dico "avvenimento" perché l'aikido è formativo anche per altri problemi della vita.
Dico "avvenimento" perché l'aikido è Tecnicamente è valido? E' eccezionale.
Il mio consiglio è di provare per qualche mese una disciplina di percussione come il full, pugilato o MT. Poi magari judo o grappling e infine fare Aikido.
1. | senza offesa e sperando di non fare gaffe... |
quelli che si sono spostati con la prima "fidanzatina":zan: