Ar.Ma.
Sport da combattimento => K1/Kickboxing/Sanda/Savate => Topic started by: Menosse on December 06, 2013, 17:08:49 pm
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Come molti anche io apprezzo tantissimo i fighter come Petrosyan che hanno quel colpo d'occhio che sembra permettergli di anticipare ogni mossa dell'avversario.
Credo che con un buon timing si possa costruire efficacemente anche una tattica su di un avversario conosciuto e magari anche non conosciuto ma studiato per esempio durante il primo round.
Da quanto ne so il timing dipende strettamente dai riflessi che sono parzialmente allenabili. Ma anche se fosse così gradirei sentire da voi che tipo di lavori fate se li fate, che non sia il classico sparring ovviamente.
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Il classico gioco di toccare le spalle o il petto e le ginocchia.
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il timig passa dalla capacità di controlare la distanza.
Il controllo della distanza passa dall'avere un footwork superiore
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pensate che conosco un (sedicente) maestrone di taiji ("combattimento istintivo") che sostiene che studiare la distanza sia inutile perche' e' una cosa che facciamo tutti in maniera "istintiva"
:nono:
scusate l'OT, era per dire che cose come quelle esposte da Clode come considerazioni di buon senso e e quasi "scontate" nella loro logicita' (altra cosa poi allenarle bene, ovviamente) alle soglie del 2014 evidentemente non siano cosi' cbiare...
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Il timing ce l'hai a furia di automatizzare una risposta al presentarsi di un contesto.
6° match di pac e marquez. Quel KO è un esempio di timing "involontario"
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Quoto clode.
Se anche hai un colpo d'occhio e una capacità di capire il momento giusto per fare qualcosa, se non sei posizionato in maniera tale da poterlo fare, o non hai i piedi a terra in quel momento, oppure non hai la capacità dalla posizione in cui sei di portarti in quella in cui vorresti essere, non riuscirai comunque nel tuo intento.
C'è da dire che parlare del timing è come chiedere di parlare di sé. Se cominci parli per settimane.
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Se posso permettermi di dare qualche consiglio più pragmatico, nonostante appunto si stia parlando di un settore parecchio complesso.
Io ho trovato molto utili 2 cose:
- Un esercizio con i colpitori in cui un colpitore veniva tenuto fisso e l'altro mobile. L'allenatore mi scagliava dei colpi con il focus mobile senza chiamarli e senza una cadenza precisa, e io dovevo colpire il focus fisso prima di parare il suo colpo, contemporaneamente, o al limite leggermente dopo averlo parato. Tutto questo in movimento.
- Sparring. Sembra scemo, ma pensare a qualcosa che si vuole allenare durante lo sparring è un esercizio moto utile. Prepararsi mentalmente ad agire d'anticipo e focalizzare la propria sessione su quello piuttosto che su altri aspetti.
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Sul discorso della posizione sono d'accordo, ma come per il timing anche la posizione nasce dall'esperienza al contesto.
Nella posizione corretta per me ci si trova non ci si arriva volontariamente. E' l'abitudine a posizionarsi laddove è giusto trovarsi.
Va da se che un esercizio specifico è allenare a trovarsi nella corretta posizione nel maggior numero di contesti durante il combattimento.
Quindi consiglio di allenarsi con un avversario che cambia continuamente la propria distanza.
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mi piace quello che ha detto clode e quello che ha detto nicola.
Comunque ricordo di aver letto, mi pare qui, un esercizio tipo sparring condizionato.
Uno tira due jab e l'altro deve anticipare il secondo con varie combinazioni.
Mi piaceva sentire anche qualcosa di questo tipo come anche l'esercizio di tes.
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Sicuro di non confondere i riflessi col timing?
Fai 100 match e i riflessi saranno gli stessi, ma avrai 100 timing diversi.
Motivo per cui se incontri un avversario che ti confonde le idee i tuoi riflessi non cambiano,
ma non riesci a entrar per il timing va a remengo.
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Sicuro di non confondere i riflessi col timing?
Fai 100 match e i riflessi saranno gli stessi, ma avrai 100 timing diversi.
Motivo per cui se incontri un avversario che ti confonde le idee i tuoi riflessi non cambiano,
ma non riesci a entrar per il timing va a remengo.
Può essere....
Io pensavo che i riflessi fossero una componente del timing. Magari non l'unica ma forse la preponderante. Per ciò spesso allenando il timing si allenano anche i riflessi e in qualche caso viceversa.
Però illuminatemi.
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E' vero quel che dici.
quando alleni i riflessi in movimento, in realtà alleni anche il timing.
di esercizi ce ne sono parecchi, e di tutte le difficoltà.
Secondo me l'esercizio principale è questo:
chi tiene i colpitori si mette in guardia e conduce, muovendosi sempre ma in modo tranquillo. Tu gli stai davanti e mantieni la distanza tipica per poter colpire, ma stai attento che chi tiene i focus ogni tanto mette un colpo. Improvvisamente chi tiene i focus ne alza uno e tu devi colpire più velocemente che puoi. All'inizio possono essere colpi singoli, poi puoi farlo con combinazioni precodificate (magari 1 sola tipo jab-cross-gancio).
L'importante è il lavoro di chi tiene i focus: deve far in modo sia che si allenino i riflessi, sia che chi hai davanti sia costretto a tirare sempre da posizioni, angolazioni, distanze diverse.
L'altro lavoro è con le protezioni, uno magari attacca solo col diretto, l'altro deve, quando può, provare ad anticipare o contrattaccare contemporaneamente. All'inizio si può lavorare solo su una tecnica di contrattacco/anticipo per volta.
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L'altro lavoro è con le protezioni, uno magari attacca solo col diretto, l'altro deve, quando può, provare ad anticipare o contrattaccare contemporaneamente. All'inizio si può lavorare solo su una tecnica di contrattacco/anticipo per volta.
Su questi lavori ho natoto che i ragazzi si scocciano parecchio...Cioè odiano essere limitati nel singolo colpo sapendo che l'altro cercherà di anticiparli e quindi si prenderanno la papagna quasi sicuramente. Ovvio che questi lavori vadano fatti con contatto leggerino (anzi io faccio proprio toccare, visto che si lavora sul timing), ma vedo che non li apprezzano comunque...
E' una cosa comune?
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I riflessi sono certamente una componente qualitativa del timing, ma sono una cosa differente.
Il riflesso è una risposta a uno stimolo. Nel nostro contesto più o meno immediata in base all'allenamento e alla predisposizione.
Il timing è la capacità di trovarsi nel posto giusto al momento giusto, per questo la posizione è fondamentale, prima che lo stimolo avvenga.
Ecco perché per il timing è fondamentale l'esperienza al contesto e al maggior numero di variabili al contesto.
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I riflessi sono certamente una componente qualitativa del timing, ma sono una cosa differente.
Il riflesso è una risposta a uno stimolo. Nel nostro contesto più o meno immediata in base all'allenamento e alla predisposizione.
Il timing è la capacità di trovarsi nel posto giusto al momento giusto, per questo la posizione è fondamentale, prima che lo stimolo avvenga.
Ecco perché per il timing è fondamentale l'esperienza al contesto e al maggior numero di variabili al contesto.
E da qui si capisce molto bene perchè è conseguente al footwork :)
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Un esercizietto sul tema timing:
Un compagno si muove all'indietro in modo continuo ed in linea retta tirando pugni diretti a vuoto, sia gli spostamenti che i pugni vengono eseguiti mantenendo sempre lo stesso ritmo (cadenza costante).
L'altro lo segue avanzando e deve sceglire il momento giusto per entare e toccarlo ("colpirlo") al petto in un momento di "vuoto" tra due colpi.
All'inizio sia il movimento che i colpi tirati da colui che indietreggia devono essere lenti, per far prendere confidenza al compagno. Poi si può aumentare la velocità.
La cadenza dei colpi deve essere costante, quindi senza accellerazioni o rallentamenti, così che il compagno lavori e si concentri solo sulla "scelta del tempo". Si lavora per sviluppare tempismo e senso del ritmo su un imput costante e noto.
E' perciò importante che chi tira i colpi indietreggiando agisca meccanicamente e non si faccia influenzare da quello che fa il compagno (errore classico: quando vede o pensa che il compagno sta per partire aumenta la velocità dei colpi per "fregarlo"): deve solo mantenere costante il ritmo scelto di spostamenti e colpi.
Variazioni: chi indietreggia ogni tanto si arresta (le braccia continuano) e poi riparte; chi indietreggia tira colpi con tutte le traiettorie; stesso esercizio fatto con chi tira i colpi che avanza e chi deve prendere il tempo che indietreggia; stesso esrcizio con spostamenti in tutte le direzioni.
Stesso esercizio con variazioni di velocità degli spostamenti e dei colpi , ma in modalità "random" e non in base a quello che fa il compagno che deve entrare (cadenza variabile).
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ma te pensa io faccio fare un esercizio simile ma 1 dei 2 resta fermo e l'altro fa lo spostamento avanti indietro.
Quello che resta fermo prova delle tecniche di anticipo varie tipo teep al busto ginocchio d'incontro gomito....
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ma te pensa io faccio fare un esercizio simile...
Modalità "Minkione Scanzonato" ON
Non diciamo neanche per scherzo che la Muay Thai e il Ving Tsun hanno qualcosa in comune... amici come Andy, Happo e Mad si darebbero fuoco davanti a Montecitorio per protesta :D :P
Modalità "Minkione Scanzonato" OFF
Più simile al tuo esercizio da noi si usa il seguente :
Uno in guardia fermo sul posto, l'altro con i "Pao" tenuti uniti ad altezza del propio ventre (posizione per far tirare i teep/frontali) sta a distanza di sicurezza e si muove continuamente a destra e sinistra descrivendo un semicerchio davanti al primo ( che segue i movimenti rutando sul posto per avere il compagno sempre di fronte).
Ad un comando vocale o sonoro dell'istruttore quello con i Pao scatta in avanti chiudendo la distanza, l'altro deve prendere bene il tempo e piazzare un calcio frontale con la gamba avanzata e stopparlo.
Se chi tira il calcio sbaglia il tempo (calcio tirato troppo presto o troppo tardi) il compagno lo travolge e lo spinge via con i Pao. Se è stoppato torna subito indietro e ricomincia a muoversi di continuo Sx-Dx fino al successivo comando.
Successivamente chi tiene i Pao partirà senza comando dall'esterno, ma quando vuole lui.
Varianti:
1) Dopo il primo calcio d'arresto si poggia il piede che ha calciato e subito si tira un frontale con l'altra gamba (quella posteriore) per spingere via il compagno con i Pao
2) Dopo il calcio d'arresto si avanza immediatamente (il compagno alza i Pao) e si tira una combinazione di braccia.
Poi ci sono molte altre varianti, ma con tecniche e "variazioni" tipiche del Ving Tsun, quindi non le riporto. Ma il succo dell'esercizio è questo, con un po' di fantasia si possono mettere dentro tutte le combinazioni/situazioni tipiche di qualsiasi disciplina.
Poi ce ne sarebbero molti altri, ma anche questi tipicamente VT, quindi per tirar fuori una versione SDC bisognerebbe studiarci un po'...