Ar.Ma.

Meditazione, salute e pratiche di lunga vita => Meditazione / Spiritualità/ Medicina Alternativa/ Psicologia => Topic started by: Dottor Wolvie Killmister on March 06, 2010, 15:02:17 pm

Title: Grammatica generativa-trasformazionale di N. Chomsky
Post by: Dottor Wolvie Killmister on March 06, 2010, 15:02:17 pm
Come da richiesta di AiViA nel 3d “Istinto”, e a disposizione di altri perdigiorno come io e lui…
Per semplicità mia seleziono e copioincollo qua e là, integrando con roba mia per non essere troppo ostico. A tal fine userò più di un post.
Premetto che quella che vado ad esporre è la teoria base, in quanto lo stesso Chomsky ne ha fatto continuamente oggetto di modifica e evoluzione. E' una mole di studi e letture molto consistente.
Mi scuso pertanto (nonostante la lunghezza del testo) per le inevitabili omissioni che posso aver operato.

Grammatica generativa-trasformazionale

1) Premesse

La teoria della grammatica generativa (alcuni dei cui elementi essenziali sono già presenti nell'opera Syntactic Structures del 1957), si caratterizza per la ricerca delle strutture innate del linguaggio naturale, elemento distintivo dell'uomo come specie animale, superando la concezione della linguistica tradizionale incentrata sullo studio delle peculiarità dei linguaggi parlati. La teoria prende l'avvio da una critica fatta dallo studioso N. Chomsky allo strutturalismo. Chomsky infatti sostiene che allo strutturalismo è sfuggito un problema fondamentale ossia quello della creatività del linguaggio. Egli afferma che per poter comprendere il funzionamento di una lingua non è sufficiente scoprirne la struttura come non basta descrivere i componenti e i rapporti che intercorrono tra essi, né analizzarli e classificarli.
L'influenza del pensiero di Chomsky va ben al di là della stessa linguistica, fornendo interessanti e fecondi spunti di riflessione anche nell'ambito della filosofia, della psicologia, delle teorie evoluzionistiche, della neurologia e della scienza dell'informazione. Chomsky enfatizza l'importanza degli strumenti matematici formali moderni nello sviluppo della teoria grammaticale
Al concetto di langue dello strutturalismo si oppone il concetto di competenza del trasformazionalismo, al concetto di parole si oppone quello di esecuzione.
Lo strutturalismo, secondo Chomsky, non sa rispondere alla domanda: "come avviene che i parlanti di una lingua sono in grado di produrre e di comprendere un numero indefinito di frasi che non hanno mai udito prima o che addirittura possono non essere mai state pronunciate prima da qualcuno?".
A questa domanda Chomsky risponde asserendo che esiste una creatività governata da regole per la quale vengono continuamente generate nuove frasi e pertanto la capacità linguistica che ciascun parlante possiede non è fatta solamente di un insieme di parole, espressioni e frasi, ma è un insieme di regole ben definite e di principi.


Title: Re: Grammatica generativa-trasformazionale di N. Chomsky
Post by: dora on March 06, 2010, 15:13:30 pm
Mi va bene tutto ma prima devono sapere quella tradizionale e su ciò non si transige. Poi va bene a tocchettini nell'analisi del testo se no non ci capiscono una beata fava.
Title: Re: Grammatica generativa-trasformazionale di N. Chomsky
Post by: Dottor Wolvie Killmister on March 06, 2010, 15:18:07 pm

2) Basi teoriche

Dal momento che il parlante è in grado di comprendere e produrre, nonché di giudicare come grammaticali o meno ( grammaticalità /agrammaticalità) un numero infinito di frasi della propria lingua, la grammatica deve essere formulata ín modo tale da permettere un uso infinito a partire da un insieme finito di elementi. Essa deve essere un sistema formale, che contiene regole ricorsive (ricorsività) e produce descrizioni strutturali che si possano applicare ad un numero infinito di frasi. Se la teoria linguistica intende caratterizzare la conoscenza implicita del parlante, ricercando la realtà mentale che rende possibile il comportamento linguistico effettivo, essa si configura come una teoria mentalistica (mentalismo /meccanicismo), branca delle scienze cognitive.

La teoria di Chomsky, nell'affermare che la grammatica è una competenza mentale posseduta dal parlante che gli permette di formare infinite frasi, si basa quindi sulla conoscenza innata dei principi universali che regolano la creazione del linguaggio. Si viene così ad affermare il concetto di innatismo del linguaggio.

La teoria linguistica deve anche stabilire gli aspetti che sono intrinseci al linguaggio, quelle proprietà universali, comuni a tutte le lingue, di cui sono composte le grammatiche delle singole lingue. La ricerca linguistica si trova perciò di fronte a due compiti, solo apparentemente inconciliabili: spiegare gli aspetti universali del linguaggio e spiegare la variazione linguistica.

La teoria linguistica vuole descrivere la grammatica delle singole lingue, che generi tutte e solo le frasi grammaticali della lingua. Questo equivale a caratterizzare la competenza del parlante/ascoltatore (idealizzato, al fine di astrarre dalle idiosincrasie personali), cioè la conoscenza implicita che il parlante adulto ha della propria lingua materna. La competenza è quindi il sistema di regole che sono nella mente del parlante e che costituiscono il suo sapere linguistico.

Il termine "generativo-trasformazionale" rimanda a due tra gli aspetti fondamentali di innovazione di questa teoria: da una parte, sottolinea che la descrizione di una lingua deve fornire, in maniera esplicita e predittiva, una caratterizzazione di ogni sequenza appartenente a quella lingua ("generare" viene inteso appunto nel senso logico-matematico di 'definire esplicitamente') con una particolare attenzione per la sintassi, in genere trascurata nelle scuole linguistiche precedenti; dall'altra, si riferisce al formalismo proposto per questo scopo che è forse stato maggiormente e piú facilmente recepito, quello dell'apparato trasformazionale ( trasformazione), che mette in relazione i diversi livelli di rappresentazione sintattica di una frase: la struttura profonda e la struttura superficiale.

Quindi, ad una competenza linguistica "implicita" o dettata dall'uso/aquisizione inconscia Chomsky affianca poi una competenza "esplicita" o metalinguistica, quando cioè si padroneggiano anche i principi in base ai quali la lingua "funziona".

Chomsky supera pertanto la dicotomia "protostrutturalista"di F. De Saussure fra "langue" (l'insieme delle possibili realizzazioni linguistiche dei parlanti) e "parole" (ovvero l'uso o realizzazione del singolo parlante). Come ho già riportato nel precedente post, al concetto di langue dello strutturalismo si oppone il concetto di competenza del trasformazionalismo, al concetto di parole si oppone quello di esecuzione.

Inoltre, anche IMHO, la teoria prende le basi dell'analisi semantica dell'atto linguistico dalla distinzione Saussuriana fra "Signifiant" (la forma scritta o fonica con cui una lingua esprime un concetto, arbitraria e diversa fra le varie lingue ma convenzionale e consueta all'interno della singola lingua) e "Signifiée" (ovvero il concetto "mentale" denotato dalla singola forma linguistica).

Chomsky credeva che ci sarebbero state somiglianze notevoli tra le strutture profonde delle lingue e che queste strutture avrebbero rivelato proprietà comuni ad ogni lingua nascoste dalle loro strutture di superficie.
Valutando il modo in cui il parlante acquisisce la conoscenza della propria lingua madre, Chomsky sottolinea che gli aspetti universali e astratti della lingua non sono deducibili dai dati che costituiscono la sua esperienza linguistica, vale a dire che l' acquisizione linguistica non può avvenire su base comportamentista, come sostenevano gli strutturalisti behavioristi (comportamentismo) a cui si oppone: questi aspetti, devono essere innati, parte della dotazione biologica della specie umana (innatismo).

I tempi e i modi dell'acquisizione sono infatti eccezionali: il bambino impara la sua lingua con estrema rapidità e in un'età ben precisa (non oltre il periodo della pubertà), senza insegnamento esplicito e sulla base di dati finiti e frammentari, con una esperienza del tutto personale e dunque parzialmente diversa dagli altri appartenenti alla stessa comunità linguistica, ma seguendo stadi analoghi e arrivando alle stesse intuizioni linguistiche.
Se piú di una grammatica è compatibile con i dati cui è esposto, il bambino opererà la sua scelta sulla base di una misura di valutazione innata. Dal momento che nessun individuo nasce predisposto ad imparare una lingua in particolare, questo bagaglio innato non può che corrispondere alla grammatica universale.

Title: Re: Grammatica generativa-trasformazionale di N. Chomsky
Post by: Dottor Wolvie Killmister on March 06, 2010, 15:21:05 pm

3) Rappresentazione Formale

Chomsky afferma che le nozioni di grammatico e non grammatico possono essere definite in maniera utile e significativa.
Egli sostiene quindi che l'intuizione che ne ha un parlante madrelingua è sufficiente a definire la natura grammatica di una frase; cioè a dire, se un determinato flusso di parole inglesi sollecita in un individuo che parla inglese dalla nascita un doppio senso, o la sensazione che in esso vi sia qualcosa di sbagliato, si può sostenere che il flusso sia non grammatico (posto che i diversi fattori esterni che possono influenzare un'intuizione possano essere esclusi). Questo, sostiene Chomsky, è cosa completamente diversa dalla questione che una frase abbia un significato o possa essere compresa. È ben possibile per una frase essere grammaticale eppure priva di senso, come nel famoso esempio dello stesso Chomsky, in cui "verdi idee senza colore dormono furiosamente".

Le grammatiche generative possono essere descritte e confrontate fra loro con l'aiuto della Gerarchia di Chomsky, da lui proposta negli anni cinquanta. Questa definisce una serie di tipi di grammatiche formali aventi potere espressivo crescente. Ne deriva che il modello teorico grammaticale elaborato da Chomsky è ben adatto a descrivere gli infiniti tipi di linguaggi di tipo generativo, da quello meccanico-informatico a quello creativo-umano.

(http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/2/26/Gerarchia-di-Chomsky.jpg)

La gerarchia di Chomsky è composta dai seguenti livelli:
•   Grammatiche di tipo-0 (grammatiche illimitate) include tutte le grammatiche formali. Queste grammatiche generano esattamente tutti i linguaggi che possono essere riconosciuti da una Macchina di Turing. Questi linguaggi sono anche conosciuti come linguaggi ricorsivamente enumerabili. Da notare che questi linguaggi sono differenti dai linguaggi ricorsivi che possono essere riconosciuti da una macchina di Turing che termina sempre.
•   Grammatiche di tipo-1 (grammatiche dipendenti dal contesto) generano linguaggi dipendenti dal contesto. I linguaggi descritti da queste grammatiche sono esattamente tutti i linguaggi che possono essere riconosciuti da una macchina di Turing non deterministica nella quale il nastro è limitato da un numero costante di volte la lunghezza dell'input.
•   Grammatiche di tipo-2 (grammatiche libere dal contesto) generano linguaggi liberi dal contesto. Questi linguaggi sono esattamente tutti i linguaggi che possono essere riconosciuti da un automa a pila non deterministico. I linguaggi context free sono teoricamente le basi per la sintassi di molti linguaggi di programmazione (Analisi sintattica).
•   Grammatiche di tipo-3 (grammatiche regolari) generano linguaggi regolari. Questo tipo di grammatiche restringe le sue regole ad un singolo simbolo non terminale nel lato sinistro della produzione e nel lato destro un singolo simbolo terminale, che può essere seguito (o preceduto, ma non entrambe le forme nella stessa grammatica) da un singolo simbolo non terminaleQuesti linguaggi sono esattamente tutti i linguaggi riconosciuti da un automa a stati finiti. Oltretutto, questa famiglia di linguaggi formali può essere ottenuta con espressioni regolari. I linguaggi regolari sono comunemente usati per definire modelli di ricerca (search patterns) e la struttura lessicale dei linguaggi di programmazione (Analisi lessicale (informatica)).

Fra i tipi più semplici ci sono le grammatiche regolari (regular grammars) (tipo 3). Chomsky sostiene che i linguaggi regolari non sono adeguati come modelli del linguaggio umano, perché tutti i linguaggi umani consentono l'annidamento di stringhe all'interno di stringhe in modo gerarchico.
A un livello più alto ci sono le grammatiche libere dal contesto (context-free grammars) (tipo 2). La derivazione di una frase da una grammatica libera dal contesto può essere descritta come un albero di derivazioni, o albero sintattico.

Il lavoro dei linguisti nell'ambito della grammatica generativa vede spesso tale albero di derivazioni come un oggetto di studio fondamentale. Secondo questo punto di vista, una frase non è semplicemete una stringa di parole, ma piuttosto un albero con rami subordinati e sopraordinati connessi a dei nodi.

Sostanzialmente, il modello ad albero funziona in qualche modo come il seguente esempio (frase semplice), nel quale F è una frase (sentence), Det è un determinante (determiner), N è un sostantivo (noun), V è un verbo (verb), SN è un sintagma nominale (noun phrase) e SV è sintagma verbale (verb phrase):
                    F
                   /  \
                  /    \ 
                 /      \
                /        \
               /          \
              SN          SV
             / \          / \
            /   \        /   \
           /     \      /     \
         Det     N     V      SN
         Il    cane  mangia   / \
                            Det  N
                             l' osso

La frase risultante potrebbe essere Il cane mangia l'osso. Questo diagramma ad albero è anche chiamato un indicatore sintagmatico (phrase marker). Esso può essere rappresentato più convenientemente in forma testuale, sebbene il risultato sia meno facilmente leggibile).

In questo formato la suddetta frase sarebbe resa nel modo seguente:

[F [SN [Det Il ] [N cane ] ] [SV [V mangia ] [SN [Det l' ] [N osso ] ] ] ]

Comunque Chomsky a un certo punto ha affermato che anche le grammatiche a struttura sintagmatica (phrase structure grammars) sono inadeguate per descrivere i linguaggi naturali. Per far fronte a questa necessità, egli formulò allora il sistema più complesso della grammatica trasformazionale.

Spero di essere stato utile. :D


Title: Re: Grammatica generativa-trasformazionale di N. Chomsky
Post by: Dottor Wolvie Killmister on March 06, 2010, 15:30:06 pm
Mi va bene tutto ma prima devono sapere quella tradizionale e su ciò non si transige. Poi va bene a tocchettini nell'analisi del testo se no non ci capiscono una beata fava.

La teoria di Chomsky ha qualche implementazione nella glottodidattica.

Utilizzando il metodo induttivo (dal generale al particolare), IMHO, i ragazzi non ci capiranno mai nulla, non saranno invogliati a studiare perchè spaventati da regole, termini e concetti astratti. Vengono trattati come computer in cui inserire dati e programmi. Bleah.

Utilizzando il metodo deduttivo, (dal particolare al generale) sempre IMHO, i ragazzi verranno invece spronati a usare la propria intelligenza, senza fossilizzarsi su grammatiche tradizionali prescrittive fatte di analisi logiche/grammaticali/del periodo che non avranno mai un'apparenza di concreta utilità.
Successivamente, se è il caso, si potrà anche passare a descrivere scientificamente la lingua.
Prima, non è il caso di "aprire delle cartelle vuote" nella mente dell'allievo (tranne se esistono già, sotto il nome di "curiosità naturale").

Questo lo so dalla mia esperienza di insegnamento privato dell'inglese.


Title: Re: Grammatica generativa-trasformazionale di N. Chomsky
Post by: ^'V'^ on March 06, 2010, 16:15:16 pm
C'è un modo di iscriversi ai 3d senza doverci scrivere stupidi post come questo?

Mi iscrivo per leggerlo più tardi, ciao.
Title: Re: Grammatica generativa-trasformazionale di N. Chomsky
Post by: Dottor Wolvie Killmister on March 06, 2010, 16:53:38 pm
C'è un modo di iscriversi ai 3d senza doverci scrivere stupidi post come questo?


Sai che c'è?

Alle elementari ero una "spugna", e lì va bene imparare il più possibile approfittando della plasticità cerebrale, è facile per ogni bambino. Poi, alle medie, prendo in schifo lo studio di certe cose, in primis la lingua inglese.

Adesso, invece, dopo essermici laureato, ne posto degli argomenti.

Inutile aggiungere quello che è successo, nel frattempo, e che io sono un caso unico, fra i miei coetani.

Che schifo di sistema didattico.

Doppio bleaah.



Title: Re: Grammatica generativa-trasformazionale di N. Chomsky
Post by: ^'V'^ on March 06, 2010, 16:58:32 pm
C'è un modo di iscriversi ai 3d senza doverci scrivere stupidi post come questo?


Sai che c'è?

Alle elementari ero una "spugna", e lì va bene imparare il più possibile approfittando della plasticità cerebrale, è facile per ogni bambino. Poi, alle medie, prendo in schifo lo studio di certe cose, in primis la lingua inglese.

Adesso, invece, dopo essermici laureato, ne posto degli argomenti.

Inutile aggiungere quello che è successo, nel frattempo, e che io sono un caso unico, fra i miei coetani.

Che schifo di sistema didattico.

Doppio bleaah.





Aspetta! ho scritto stupidi post riferito al mio che ho scritto solo per rimanere connesso a questo 3d tramite "mostra le nuove risposte ai tuoi messaggi"

Non era assolutamente riferito al 3d o ai tuoi post!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Title: Re: Grammatica generativa-trasformazionale di N. Chomsky
Post by: Dottor Wolvie Killmister on March 06, 2010, 17:02:37 pm

Lo so ;D ;D ;D ;D.....

Aspetta, ti mando un pvt ;).
Title: Re: Grammatica generativa-trasformazionale di N. Chomsky
Post by: ^'V'^ on March 06, 2010, 17:25:28 pm
Mi va bene tutto ma prima devono sapere quella tradizionale e su ciò non si transige. Poi va bene a tocchettini nell'analisi del testo se no non ci capiscono una beata fava.

La teoria di Chomsky ha qualche implementazione nella glottodidattica.

Utilizzando il metodo induttivo (dal generale al particolare), IMHO, i ragazzi non ci capiranno mai nulla, non saranno invogliati a studiare perchè spaventati da regole, termini e concetti astratti. Vengono trattati come computer in cui inserire dati e programmi. Bleah.

Utilizzando il metodo deduttivo, (dal particolare al generale) sempre IMHO, i ragazzi verranno invece spronati a usare la propria intelligenza, senza fossilizzarsi su grammatiche tradizionali prescrittive fatte di analisi logiche/grammaticali/del periodo che non avranno mai un'apparenza di concreta utilità.
Successivamente, se è il caso, si potrà anche passare a descrivere scientificamente la lingua.
Prima, non è il caso di "aprire delle cartelle vuote" nella mente dell'allievo (tranne se esistono già, sotto il nome di "curiosità naturale").

Questo lo so dalla mia esperienza di insegnamento privato dell'inglese.




E' anche il motivo per cui non vinceremo mai una guerra contro nemici che ragionano per obiettivi e non per ordini e procedure.

Mentre noi aspettiamo le analisi dell'intelligence, le elaboriamo e poi diramiamo ordini capillari al soldato che esegue allo scuro dell'obiettivo (dal generale al particolare)

Loro diramano un obiettivo (far saltare una torretta, per esempio) senza usare cellulari, ma spostandosi in motorino e parlando attraverso canzoni religiose cantate... e al soldato arriva l'obiettivo e la massima libertà d'azione nel conseguirlo, sfruttando la sua capacità di adattarsi al mutare delle situazioni e la sua creatività.
(dal particolare al generale)

Al mutare delle situazioni, invece, noi blocchiamo il soldato in attesa di nuovi ragguagli dall'intelligence, nuove decisioni ed infine nuovi ordini, chiudendoci in un perpetuo OODA Loop troncato e ricorsivo.

OODA Loop:

http://en.wikipedia.org/wiki/OODA_loop

Title: Re: Grammatica generativa-trasformazionale di N. Chomsky
Post by: machine gun yogin on March 06, 2010, 19:44:53 pm
wow
Title: Re: Grammatica generativa-trasformazionale di N. Chomsky
Post by: Rangio on March 06, 2010, 20:13:10 pm
Esiste un riferimento bibliografico in italiano? Sul web non trovo niente... un testo del genere in inglese non mi azzardo manco ad aprirlo ma mi interesserebbe molto.
Grazie in anticipo.
Title: Re: Grammatica generativa-trasformazionale di N. Chomsky
Post by: Dottor Wolvie Killmister on March 06, 2010, 20:24:03 pm
Esiste un riferimento bibliografico in italiano? Sul web non trovo niente... un testo del genere in inglese non mi azzardo manco ad aprirlo ma mi interesserebbe molto.
Grazie in anticipo.

Questo, porta una piccola bibliografia essenziale:

http://venus.unive.it/fdelgobb/Intro_Cinese_Lez1_06.pdf

Per il resto, si tratta di un argomento prettamente universitario, quindi è possibile trovare anche testi cartacei, ma solo in un certo tipo di editoria settoriale.

Ho trovato pure questi, abbastanza specifici ma pertanto "difficili":

http://www.maldura.unipd.it/ddlcs/penello/introduzione_GU.html

http://www.comunicazionidimassa.net/Linguistica/Sintassi-italiana.html

http://www.bmanuel.org/corling/corling1-2.html

Title: Re: Grammatica generativa-trasformazionale di N. Chomsky
Post by: dora on March 06, 2010, 20:36:04 pm
Il contributo di Wolwie è notevole, non far caso alle mie precedenti affermazioni, il fatto comunque che ci abbiamo provato a metterlo in forma didattica e non ci siamo riusciti..... diciamocela tutta!
Title: Re: Grammatica generativa-trasformazionale di N. Chomsky
Post by: Dottor Wolvie Killmister on March 06, 2010, 20:45:58 pm
Il contributo di Wolwie è notevole, non far caso alle mie precedenti affermazioni, il fatto comunque che ci abbiamo provato a metterlo in forma didattica e non ci siamo riusciti..... diciamocela tutta!

Lo so, lo so :(...mannaggia ai docenti che invece di insegnare vanno ad adorare San Paganino, il patrono degli impiegati statali >:(.
Title: Re: Grammatica generativa-trasformazionale di N. Chomsky
Post by: dora on March 06, 2010, 20:48:13 pm
No caro ti assicuro ci abbiamo provato ma i risultati sono stati inferiori alle aspettative....anche perché c'è sempre il vincolo delle ore per classe e per sperimentare didatticamente la grammatica generativa dovresti avern di più alle medie o come hai detto tu cominciare alle elementari
Title: Re: Grammatica generativa-trasformazionale di N. Chomsky
Post by: Dottor Wolvie Killmister on March 06, 2010, 20:58:35 pm

Non intendevo dire che bisogna insegnare Chomsky alle medie o alle elementari.
Ci mancherebbe  :-X..

Dico solo che non bisogna torturare i bambini e i ragazzi con la grammatica prescrittiva/descrittiva. Almeno non all'inizio. 

Un tale metodo di insegnamento è servito solo ad aumentare il tasso di disaffezione allo studio nella maggiorparte della popolazione scolastica.

A "distruggere" e svalutare chi, come me, ad un certo punto si chiedeva il perchè dello studio di quelle cose.

E a preservare la razza artificiale dei secchioni.

Mi dispiace, non riesco a perdonare tutto ciò. :(




Title: Re: Grammatica generativa-trasformazionale di N. Chomsky
Post by: Rangio on March 06, 2010, 21:03:29 pm
premetto di non aver ancora letto del tutto i link da te postati e cercherò sicuramente altro materiale appena presa confidenza con questa teoria.

ti domando, forse stupidamente perchè magari non è attinente: consideri una trasformazione della grammatica quella che viene usata dai più giovani per comporre sms?

es:
"nn" al posto di "non";
"cmq" al posto di comunque;
l'uso della "k" al posto del "ch..",
etc.


Title: Re: Grammatica generativa-trasformazionale di N. Chomsky
Post by: Dottor Wolvie Killmister on March 06, 2010, 21:15:07 pm
premetto di non aver ancora letto del tutto i link da te postati e cercherò sicuramente altro materiale appena presa confidenza con questa teoria.

ti domando, forse stupidamente perchè magari non è attinente: consideri una trasformazione della grammatica quella che viene usata dai più giovani per comporre sms?

es:
"nn" al posto di "non";
"cmq" al posto di comunque;
l'uso della "k" al posto del "ch..",
etc.




No, è un'ottima domanda.

Si tratta di un modo per abbreviare l'operazione di digitazione (diversa dal parlare o dallo scrivere a mano), abbreviando la forma scritta mantenendone però il significato.


Nel caso di che-->ke si tratta inoltre di un intelligente modo per uniformare meglio la grafia com la pronuncia.

In inglese, ad esempio, si hanno forme tipo: r u (are you..) oppure 2 b, 2 c   (to be, to see).

Solo se il significato cambia dal punto di vista del genere, del numero o del tempo verbale ecc, si può considerare cambiamento grammaticale, perchè una tal trasformazione dei caratteri delle parole provocherebbe un cambiamento nei principi funzionali che reggono il funzionamento del sistema lingua.

In questo caso, allo stato attuale, sono solo delle abbreviazioni.
In futuro, non so.
Title: Re: Grammatica generativa-trasformazionale di N. Chomsky
Post by: ^'V'^ on March 06, 2010, 21:16:22 pm

l'uso della "k" al posto del "ch..",
etc.




Mi dichiaro a favore di una modifica dell'italiano con queste regole:

g dolce = j

gh = g

ch = k

c = c dolce

Se sarò eletto presidente, introdurrò questa modifica appena Dora andrà in pensione per non incasinarle la vita.
Title: Re: Grammatica generativa-trasformazionale di N. Chomsky
Post by: Rangio on March 06, 2010, 21:22:32 pm
beh, se il jkd è "ogni giorno qualcosa in meno" non posso che votarti  :P

Title: Re: Grammatica generativa-trasformazionale di N. Chomsky
Post by: Dottor Wolvie Killmister on March 06, 2010, 21:25:04 pm

l'uso della "k" al posto del "ch..",
etc.




Mi dichiaro a favore di una modifica dell'italiano con queste regole:

g dolce = j

gh = g

ch = k

c = c dolce

Se sarò eletto presidente, introdurrò questa modifica appena Dora andrà in pensione per non incasinarle la vita.


E' il bug della grafia italiana.


G di "giallo" o c di "cielo"= rappresenta l'unione di due suoni affricati sonori o sordi (cioè pronunciati velocemente e automaticamente uno dopo l'altro): D + J (del francese "Je") ---> G; T + SH (di "scivolo") ---> C

K o G (c di "casa" o g di "gatto", dura o velare perchè fatta col velo palatino, la parte di dietro del cavo orale, sorda in "casa" e sonora in "gatto", a seconda se le corde vocali vibrano oppure no).
Title: Re: Grammatica generativa-trasformazionale di N. Chomsky
Post by: ^'V'^ on March 06, 2010, 21:34:01 pm
Dimenticavo: appena sarò eletto presidente, tutti i libri in procinto di essere dati alle stampe dovranno contenere gli accenti aperti o chiusi sulle vocali, per insegnare la dizione ai ragazzi. ( e agli adulti)
Title: Re: Grammatica generativa-trasformazionale di N. Chomsky
Post by: Dottor Wolvie Killmister on March 06, 2010, 21:37:53 pm

Be, nel Ventennio e dopo il 1917 si sono fatte anche di queste cose.. ;)
Title: Re: Grammatica generativa-trasformazionale di N. Chomsky
Post by: ^'V'^ on March 06, 2010, 21:53:20 pm

Be, nel Ventennio e dopo il 1917 si sono fatte anche di queste cose.. ;)

Nel ventennio si è parificata foneticamente la lingua italiana all'alfabeto internazionale? Credevo avessero fatto il contrario.

Poi il fatto degli accenti fonetici è importante.

Tutta l'italia deve avere un solo modo di pronunciare le parole, quando parla italiano. Quando parla in dialetto può fare quel che vuole, nel rispetto delle tradizioni locali e degli antenati.

Un'altra cosa che introdurrò sarà questa:

esistono bambini che a 5 anni sono già pronti per la prima elementare.

mandarli a sei anni significa condannarli ad essere troppo avanti rispetto ai compagni.

Esistono bambini che invece a sei anni hanno ancora bisogno di disegnare e giocare, e che riescono a fare la prima bene solo a 7 anni.

Purtroppo dietro una supposta e falsa uguaglianza, non si tiene in nessun conto questo e li si manda tutti a scuola a sei anni, creando così alunni che rimangono indietro ed altri che si annoiano e non trovano stimoli nell'apprendimento.

Spesso quelli che rimangono indietro perdono poi un anno in quarta superiore.

quindi, farli andare a scuola a sette anni, per poi non essere più bocciati gli farebbe prendere il diploma nello stesso anno, senza bocciature.

I bambini non sono uguali, c'è chi matura prima, e chi dopo.

Io sapevo leggere a 5 anni e scrivevo un po', per fortuna riuscirono a mandarmi a scuola a 5 anni, ma fui un caso isolato.

Altri, invece, sarebbero stati pronti a sette, e furono forzati a seguire lezioni che non capivano a sei. Non fu per il loro bene, ma per il bene di un'uguaglianza che non esiste in natura.


E' come per la sessualità, per qualcuno esplode a 10 anni, per altri ad 11, per molti a 13, 14, qualcuno a 16.

Nelle femmine il momento di inizio è più evidente, e comunque vario nell'età.
Title: Re: Grammatica generativa-trasformazionale di N. Chomsky
Post by: Dottor Wolvie Killmister on March 06, 2010, 22:02:29 pm

Be, nel Ventennio e dopo il 1917 si sono fatte anche di queste cose.. ;)

Nel ventennio si è parificata foneticamente la lingua italiana all'alfabeto internazionale? Credevo avessero fatto il contrario.

Poi il fatto degli accenti fonetici è importante.

Tutta l'italia deva avere un solo modo di pronunciare le parole, quando parla italiano. Quando parla in dialetto può fare quel che vuole, nel rispetto delle tradizioni locali e degli antenati.
 

Si cercò di uniformare la pronuncia italiana in una via di mezzo tra quella "fiorentina" standard (per motivi di prestigio letterario) e quella "romana" (per motivi politici-apologetici) creando la lingua comune ufficiale del cosiddetto "Impero Italiano".
Figurati che anche D'Annunzio, al liceo, venne deriso per come pronunciava "rosa" (con la s sorda, come nel participio passato di "rodere").

Il problema della lingua comune ( la famosa "Koinè" alessandrina è l'esempio per antonomasia) è sempre stato una delle preoccupazioni che ogni governo o regno o impero ha sempre dovuto tenere in considerazione.
 

Ah, anch'io ho iniziato la scuola a 5 anni. E il quarto superiore mi è piaciuto così tanto che ho fatto il bis.
Title: Re: Grammatica generativa-trasformazionale di N. Chomsky
Post by: Diego on March 06, 2010, 22:03:45 pm
Non sarebbe male che le varie lingue si scrivessero tutte formalmente tramite le lettere e i simboli fonetici internazionali semplificando l'associazione tra scrittura e pronuncia.

Aivia, per comprare il mio voto, ti basterebbe comunque indire le 72 ore di  “Carnevale di Rio” ogni 50 anni che mi avevi palesato qualche mese fa.  ;D

Anch'io sono andato alle elementari a 5 anni.
Penso che il fatto di essermi dovuto confrontare fisicamente con compagni di scuola più grandi di un anno da bambino mi abbia inconsciamente indirizzato verso le am.
Title: Re: Grammatica generativa-trasformazionale di N. Chomsky
Post by: Dottor Wolvie Killmister on March 06, 2010, 22:11:21 pm
Non sarebbe male che le varie lingue si scrivessero tutte formalmente tramite le lettere e i simboli fonetici internazionali semplificando l'associazione tra scrittura e pronuncia.


Nel russo ( e nelle lingue di più "recente" fissazione dello standard ortografico) si fa qualcosa del genere. Ma poi non lamentiamoci se ci sono 50/70  segni ortografici da imparare  ;).

(http://www.traduzionilinguarussa.it/alfavit%202.jpg)


Ecco invece un esempio in lingua inglese.

(http://www.webalice.it/sandro.carnevali/fonetica/inglese_fonetica.gif)


Title: Re: Grammatica generativa-trasformazionale di N. Chomsky
Post by: ^'V'^ on March 06, 2010, 22:33:00 pm

Be, nel Ventennio e dopo il 1917 si sono fatte anche di queste cose.. ;)

Nel ventennio si è parificata foneticamente la lingua italiana all'alfabeto internazionale? Credevo avessero fatto il contrario.

Poi il fatto degli accenti fonetici è importante.

Tutta l'italia deva avere un solo modo di pronunciare le parole, quando parla italiano. Quando parla in dialetto può fare quel che vuole, nel rispetto delle tradizioni locali e degli antenati.
 

Si cercò di uniformare la pronuncia italiana in una via di mezzo tra quella "fiorentina" standard (per motivi di prestigio letterario) e quella "romana" (per motivi politici-apologetici) creando la lingua comune ufficiale del cosiddetto "Impero Italiano".
Figurati che anche D'Annunzio, al liceo, venne deriso per come pronunciava "rosa" (con la s sorda, come nel participio passato di "rodere").

Il problema della lingua comune ( la famosa "Koinè" alessandrina è l'esempio per antonomasia) è sempre stato una delle preoccupazioni che ogni governo o regno o impero ha sempre dovuto tenere in considerazione.
 

Ah, anch'io ho iniziato la scuola a 5 anni. E il quarto superiore mi è piaciuto così tanto che ho fatto il bis.


Anch'io ho rifatto la quarta.

come la lepre e la tartaruga, nonostante avessi fatto due anni in uno per la prima e la seconda, prendevo buoni voti senza studiare.

Così mi misi a non andare a scuola e a studiare solo cose estranee al programma che mi interssavano.

Ogni tanto andavo a scuola, prendevo dei buoni voti e poi tornavo a scomparire, così intanto lavoricchiavo e mi pagavo le palestre.

mi bocciarono per le assenze superiori ai 90 giorni, da regolamento.

Title: Re: Grammatica generativa-trasformazionale di N. Chomsky
Post by: Rev. Madhatter on March 07, 2010, 11:12:11 am
Bel 3d, sebbene le grammatiche formali mi escano dalle orecchie ho deciso di leggerlo ugualmente...e invece dei soliti OT scemi..va che 3d carino  :)


(vi seguo  ;D)
Title: Re: Grammatica generativa-trasformazionale di N. Chomsky
Post by: Dottor Wolvie Killmister on March 08, 2010, 17:31:48 pm

Vorrei aggiungere un altro aspetto della ricerca di Chomsky. Copioincollo dalla solita "Wikipedia University", ma evidenziando in grassetto qualcosa.


"Language Acquisition Device (LAD) è un dispositivo di acquisizione della lingua, un ipotetico meccanismo del cervello che Noam Chomsky postula per spiegare l'acquisizione umana della struttura sintattica del linguaggio. Questo meccanismo conferisce i bambini con la capacità di ricavare la struttura sintattica e le regole della loro lingua nativa rapidamente e con precisione da input impoverito fornite da utenti di lingua per adulti. Il dispositivo è costituito da un insieme finito di dimensioni lungo le quali variano le lingue, che sono fissati a livelli diversi per le diverse lingue sulla base dell'esposizione di lingua. LAD riflette il presupposto di fondo di Chomsky che molti aspetti del linguaggio sono universali (comuni a tutte le lingue e le culture) e limitata dalla conoscenza di base innata di linguaggio chiamato Grammatica Universale. Questa considerazione teorica di acquisizione della sintassi è in netto contrasto con le opinioni di BF Skinner, Jean Piaget, e altri cognitive e sociali di apprendimento teorici che sottolineano il ruolo di esperienze e di conoscenze generali e competenze in dell'acquisizione del linguaggio".

Aggiungo che per B.F. Skinner e per Piaget la mente del bambino era un non meglio definita "tabula rasa", una specie di "scatola nera".

Per approfondire:

http://venus.unive.it/italslab/nozion/nozk-l.htm

http://www.parodos.it/dizionario/acquisizione.htm

http://en.wikipedia.org/wiki/Language_acquisition_device  (in inglese, molto più dettagliata)



Title: Re: Grammatica generativa-trasformazionale di N. Chomsky
Post by: dora on March 09, 2010, 19:27:42 pm
Allaq faccia del comportamentismo quindi e meno male!
Title: Re: Grammatica generativa-trasformazionale di N. Chomsky
Post by: Rev. Madhatter on March 10, 2010, 00:13:10 am
Ora non sotto mano gli esperimenti specifici...ma ne ricordo uno carino,condotto per abituazione,con scimmie,bambini e volatili, volto a ricercare (o dimostrare per chi accetta come validi i risultati) la presenza di una capacita' innata legata alla sintassi.


Edit: ho trovato solo :
Fitch e Hauser, articolo di Science nel 2004, un esperimento coi tamarini...stesso concetto di quello che citavo sopra.
Title: Re: Grammatica generativa-trasformazionale di N. Chomsky
Post by: ^'V'^ on March 10, 2010, 00:21:59 am
Non ricordo gli estremi, ma ricordo di aver letto in qualche libro di un accadimento, per cui dei bambini rimasero da soli su un'isola e riscirono a sopravvivere, qualcosa tipo il signore delle mosche in versione reale.

Ricordo che questi bambini, svilupparono un loro modo di parlare, un loro linguaggio.

Quando furono trovati, il loro linguaggio fu studiato con interesse e mostrò regole grammaticali precise e comuni agli altri linguaggi, chi lo studiò ne dedusse che nel nostro cervello le sedi del linguaggio abbiano già una precostituzione, un ambiente di lavoro con precaricate le fondamentali regole di grammatica, su cui poi noi andiamo a mettere le parole della nostra lingua.

Title: Re:Grammatica generativa-trasformazionale di N. Chomsky
Post by: Prototype 0 on March 31, 2014, 17:05:42 pm
up
Title: Re:Grammatica generativa-trasformazionale di N. Chomsky
Post by: Takuanzen on April 01, 2014, 13:13:14 pm
Scoperto ora questo succulento topic. Mi è molto utile per il mio attuale lavoro di tesi, che in pieno svolgimento... :sbav: :sbav:
Vuol dire che appena finisco di leggerlo con calma, probabilmente vi tempesterò di domande o materiale. C...i vostri! ;D
Comunque la teoria chomskiana ormai ha quasi quarant'anni, pur essendo stata una vera e propria "svolta di paradigma" ai tempi. E' stata criticata, anche se ultimamente il suo autore sembra si sia dato più alla politica, con interessanti lavori peraltro, più che alla linguistica, almeno con qualcosa di innovativo...Altri ne hanno ripreso e sviluppato o modificato alcuni punti.
Se mi date un po' di tempo per leggere tutto, magari poi aggiungo qualcosa di meno generico.  :thsit:
Title: Re:Grammatica generativa-trasformazionale di N. Chomsky
Post by: Takuanzen on November 11, 2014, 15:12:12 pm
Vi segnalo un mio breve articolo appena uscito sul tema, magari può interessarvi:

http://filosofiaenuovisentieri.it/2014/11/09/critiche-biologiche-alla-teoria-chomskiana-della-grammatica-universale-innata/ (http://filosofiaenuovisentieri.it/2014/11/09/critiche-biologiche-alla-teoria-chomskiana-della-grammatica-universale-innata/)

"ABSTRACT: La teoria chomskiana della grammatica universale innata come spiegazione della capacità di linguaggio presenta delle assunzioni collaterali molto forti e indifferenziate, su cui si sono concentrate le attenzioni dei critici, in quanto punti deboli della teoria: 1) Tomasello ha sottolineato l’importanza del contesto sociale e della sua dimensione intersoggettiva per l’apprendimento del linguaggio. Anche la grammatica viene concepita come un prodotto congiunto di eredità comunicativa e interazioni sociali all’interno di una “storia convenzionalizzata”. 2) Deacon ha sottolineato invece che anche le lingue hanno una loro storia evolutiva, progettandosi da sé, in un rapporto di stretta simbiosi con i loro ospiti umani (metafora del virus, o meglio, del simbionte). Vi è all’opera una dinamica co-evolutiva tra la lingua e il suo ospite, che produce l’evoluzione linguistica, come anche quella biologica del cervello umano. La teoria chomskiana delle regole grammaticali innate ha commesso l’errore di appiattire questo irriducibile processo di evoluzione biologico-culturale in una struttura formale statica."

Fatemi sapere che ne pensate e siate pure spietati. Vi ringrazio, buona lettura! :)
Title: Re:Grammatica generativa-trasformazionale di N. Chomsky
Post by: Zìxué on November 11, 2014, 17:37:11 pm
Bel lavoro.  :thsit:

A margine, ti segnalo alcuni vecchi lavori sull'argomento "reti neurali e apprendimento", che, nella loro piccola dimensione etologica, (indirettamente) contribuiscono a ridimensionare la teoria di Chomsky:

- Rowley I. and G. Chapman- 1986. Cross-fostering, imprinting, and learning in two sympatric species of cockatoos. Behaviour 96:1-16.
- Mello C.V., D.S. Vicario, and D.F. Clayton. 1992. Song presentation induces gene expression in the songbird's forebrain. Proceedings of the National Academy of Science 89:6818-6822.
- Baptista L.F., and L. Petrinovich. 1984. Social interaction, sensitive phases and the song template hypothesis in the white-crowned sparrow. Animal Behaviour 32:172-181.
West M.J., A.P. King, and D.H. Eastzer. 1981. The cowbird: Reflections on development from an unlikely source. American Scientist 69:56-66.
- Kroodsma D.E. 1996. Ecology of passerine song development. In Ecology and Evolution of Acoustic Communications in Birds, D.E. Kroodsma and E.H. Miller (eds.). Cornell University Press, Ithaca, NY.
- Nelson  D.A., P. Marler, and A. Palleroni. 1995. A comparative approach to vocal learning: Intraspecific variation in the learning process. Animal Behaviour 50:83-97.
- Marler P. 1970. Birdsong and speech development: Could there be parallels? American Scientist 58:669-673.
Title: Re:Grammatica generativa-trasformazionale di N. Chomsky
Post by: Barvo Iommi on November 11, 2014, 20:12:55 pm
il + 1 te l'ho dato perché ho fiducia in te Tak  :)
Title: Re:Grammatica generativa-trasformazionale di N. Chomsky
Post by: Fabio Spencer on November 12, 2014, 09:16:36 am
Vi segnalo un mio breve articolo appena uscito sul tema, magari può interessarvi:

http://filosofiaenuovisentieri.it/2014/11/09/critiche-biologiche-alla-teoria-chomskiana-della-grammatica-universale-innata/ (http://filosofiaenuovisentieri.it/2014/11/09/critiche-biologiche-alla-teoria-chomskiana-della-grammatica-universale-innata/)

"ABSTRACT: La teoria chomskiana della grammatica universale innata come spiegazione della capacità di linguaggio presenta delle assunzioni collaterali molto forti e indifferenziate, su cui si sono concentrate le attenzioni dei critici, in quanto punti deboli della teoria: 1) Tomasello ha sottolineato l’importanza del contesto sociale e della sua dimensione intersoggettiva per l’apprendimento del linguaggio. Anche la grammatica viene concepita come un prodotto congiunto di eredità comunicativa e interazioni sociali all’interno di una “storia convenzionalizzata”. 2) Deacon ha sottolineato invece che anche le lingue hanno una loro storia evolutiva, progettandosi da sé, in un rapporto di stretta simbiosi con i loro ospiti umani (metafora del virus, o meglio, del simbionte). Vi è all’opera una dinamica co-evolutiva tra la lingua e il suo ospite, che produce l’evoluzione linguistica, come anche quella biologica del cervello umano. La teoria chomskiana delle regole grammaticali innate ha commesso l’errore di appiattire questo irriducibile processo di evoluzione biologico-culturale in una struttura formale statica."

Fatemi sapere che ne pensate e siate pure spietati. Vi ringrazio, buona lettura! :)
non sono in grado di commentare.
Men che meno di fare critiche.
 ;)
Title: Re:Grammatica generativa-trasformazionale di N. Chomsky
Post by: Takuanzen on November 12, 2014, 11:17:28 am
Bel lavoro.  :thsit:

A margine, ti segnalo alcuni vecchi lavori sull'argomento "reti neurali e apprendimento", che, nella loro piccola dimensione etologica, (indirettamente) contribuiscono a ridimensionare la teoria di Chomsky:

- Rowley I. and G. Chapman- 1986. Cross-fostering, imprinting, and learning in two sympatric species of cockatoos. Behaviour 96:1-16.
- Mello C.V., D.S. Vicario, and D.F. Clayton. 1992. Song presentation induces gene expression in the songbird's forebrain. Proceedings of the National Academy of Science 89:6818-6822.
- Baptista L.F., and L. Petrinovich. 1984. Social interaction, sensitive phases and the song template hypothesis in the white-crowned sparrow. Animal Behaviour 32:172-181.
West M.J., A.P. King, and D.H. Eastzer. 1981. The cowbird: Reflections on development from an unlikely source. American Scientist 69:56-66.
- Kroodsma D.E. 1996. Ecology of passerine song development. In Ecology and Evolution of Acoustic Communications in Birds, D.E. Kroodsma and E.H. Miller (eds.). Cornell University Press, Ithaca, NY.
- Nelson  D.A., P. Marler, and A. Palleroni. 1995. A comparative approach to vocal learning: Intraspecific variation in the learning process. Animal Behaviour 50:83-97.
- Marler P. 1970. Birdsong and speech development: Could there be parallels? American Scientist 58:669-673.

Wow! Grazie mille Zixuè! Come offrire droga gratis a un tossico!  :blue: :-* :-*
Me li segno tutti allora. Comunque è vero che proprio dalla biosemiotica/zoosemiotica e dall'etologia cognitiva, cioè dagli etogrammi (gli elenchi il più possibile completi dei comportamenti della singola specie) comunicativi  di moltissime specie animali, sono arrivati molti risultati che, come dici tu, ridimensionano tale teoria, che pure è stata molto influente e fondamentale in passato. Ma lo stesso rifiuto della selezione darwiniana da parte dei suoi esponenti più ortodossi già pregiudicava quel risultato. Si tratta di ambiti che sto iniziando ad esplorare, anche rubando parecchio dai libri della mia compagna,  quindi ogni regalo o suggerimento è ben gradito. Ma è recente. Pensa che ancora in "Etologia umana" di Eibl-Eibsfeldt Chomsky era parecchio citato. Non posso ancora dire se sia una vera e propria falsificazione in senso popperiano o una ridefinizione.
So soltanto che la vecchia dicotomia tra comportamenti appresi e innati vacilla almeno fin da Lorenz e che dal punto di vista cognitivo non si relazionano più così facilmente lo sviluppo volumetrico del cervello e l'intelligenza, preferendo parlare di differenti tipologie di cervelli, egualmente efficaci (ad es. gli uccelli, che continuano a sorprendere, con la sofisticatezza dei loro dialetti e delle loro capacità di composizione e variazione musicale) e quindi di differenti intelligenze, in senso pluralistico.
Ti andrebbe di sintetizzarmi in breve, giusto come presentazione, quali sono le più accreditate teorie contemporanee in etologia sul tema "reti neurali e apprendimento"?  :)
Title: Re:Grammatica generativa-trasformazionale di N. Chomsky
Post by: Zìxué on November 12, 2014, 18:17:15 pm
Wow! Grazie mille Zixuè! Come offrire droga gratis a un tossico!  :blue: :-* :-*
Me li segno tutti allora. Comunque è vero che proprio dalla biosemiotica/zoosemiotica e dall'etologia cognitiva, cioè dagli etogrammi (gli elenchi il più possibile completi dei comportamenti della singola specie) comunicativi  di moltissime specie animali, sono arrivati molti risultati che, come dici tu, ridimensionano tale teoria, che pure è stata molto influente e fondamentale in passato. Ma lo stesso rifiuto della selezione darwiniana da parte dei suoi esponenti più ortodossi già pregiudicava quel risultato. Si tratta di ambiti che sto iniziando ad esplorare, anche rubando parecchio dai libri della mia compagna,  quindi ogni regalo o suggerimento è ben gradito. Ma è recente. Pensa che ancora in "Etologia umana" di Eibl-Eibsfeldt Chomsky era parecchio citato. Non posso ancora dire se sia una vera e propria falsificazione in senso popperiano o una ridefinizione.
So soltanto che la vecchia dicotomia tra comportamenti appresi e innati vacilla almeno fin da Lorenz e che dal punto di vista cognitivo non si relazionano più così facilmente lo sviluppo volumetrico del cervello e l'intelligenza, preferendo parlare di differenti tipologie di cervelli, egualmente efficaci (ad es. gli uccelli, che continuano a sorprendere, con la sofisticatezza dei loro dialetti e delle loro capacità di composizione e variazione musicale) e quindi di differenti intelligenze, in senso pluralistico.
Ti andrebbe di sintetizzarmi in breve, giusto come presentazione, quali sono le più accreditate teorie contemporanee in etologia sul tema "reti neurali e apprendimento"?  :)
Ci provo.  :)
La dicotomia innato-appreso è un prodotto (fuorviante) della nostra logica (tertium non datur). In un dato momento della storia di una specie, qualunque comportamento "innato" è stato prima "appreso": il "passaggio" avviene quando le strutture neuronali che permettevano l'esecuzione di quel comportamento si attivano e innescano "autonomamente" la sequenza motoria in seguito alla percezione di determinati "stimoli segnale".
Per comportamenti semplici tipo i FAP (Fixed Action Pattern) i centri nervosi che controllano l'esecuzione possono essere altrettanto semplici: in questi casi l'azione della selezione naturale pare ragionevolmente efficace anche a chi non abbraccia completamente le tesi neodarwiniane.
Comportamenti più complessi, tipo il canto degli uccelli, invece, necessitano di strutture neuronali più complesse: canti elaborati presuppongono centri neuronali complessi; ma perché (e in che modo) si sono evoluti centri neuronali complessi se ancora non erano presenti canti elaborati? Una riformulazione del classico: è nato prima l'uovo o la gallina?

Il nodo della questione è da ricercarsi nella plasticità del SNC. Negli uccelli canori adulti il "sistema del canto" si sviluppa ad ogni stagione riproduttiva e regredisce alla fine della stessa; nei nidiacei comincia a modificarsi dopo circa 10 giorni dalla schiusa: nei maschi si può avere un più che raddoppio dei neuroni che lo compongono, mentre nelle femmine avviene una regressione che produce un più che dimezzamento del numero di cellule. Già durante la permanenza nel nido, i nidiacei apprendono il "dizionario" e il "frasario" della propria specie; per essere più precisi, del "dialetto" locale. Infatti gli elementi canori che i maschi incorporeranno nel loro canto avrà come base il canto paterno con in più elementi "prelevati" da estranei vicini di nido.

Che succede se i nidiacei vengono privati dei "tutori" conspecifici e sono sottoposti al canto di altre specie? Succede che il canto sarà, a seconda delle specie, un ibrido (in misura più o meno sbilanciata verso l'una o l'altra specie) o addirittura identico al canto del "tutore", anche se non conspecifico.

Tra i cacatua può accadere che alcuni Galah vengano allevati dai Cacatua rosa: in questo caso i richiami di contatto (comunicazione sociale) dei Galah adottati sono molto simili ai genitori adottivi Cacatua rosa. Questa somiglianza, invece, viene a mancare nei richiami di allarme: i Galah "adottati" lanciano richiami di allarme tipici della loro specie.
Si potrebbe dire che i richiami di contatto siano "appresi", mentre i richiami di allarme siano "innati"? E se sì, perché?

Vediamo l'esempio dei parassiti al nido. Il Molotro nero (una sorta di cuculo americano) depone le uova nei nidi di altri passeriformi: in questo caso per i nidiacei di Molotro imparare la "lingua" dell'ospite potrebbe essere deleterio. Come potrebbero, infatti, maschi e femmine "riconoscersi"? Nonostante questo, anche in presenza di una rigidità maggiore rispetto agli uccelli canori, i molotri maschi riescono a modulare plasticamente il loro canto a seconda delle "esigenze" di tipo sociale: in presenza di maschi anziani (dominanti) cantano da "giovincelli" (meno "appetiti" dalle femmine) ma se i maschi dominanti vengono rimossi, ecco che anche i giovincelli cominceranno a cantare come gli "anziani". Non solo, lo faranno nel modo tipico del dialetto della zona. Come fanno a conoscerlo? Imparano a riconoscere le reazioni delle femmine: modulano il loro canto in base al feedback sociale che ricevono.

Tornando agli uccelli canori, è piuttosto frequente che i maschi più anziani (al secondo o terzo anno di vita) di specie diverse  abbiano una maggior varietà e ricchezza di "frasi sonore" nel loro canto rispetto ai giovani. Inoltre, anche se le differenze nel canto "base" di conspecifici che vivono in zone distanti possono essere minime, i canti "adulti" si differenziano in veri e propri dialetti locali.

Facendo una istantanea alla situazione dei miei esempi, possiamo dire che:
- le strutture neuronali del canto iniziano il loro sviluppo[1] per effetto di una regolazione ormonale;
- lo sviluppo del sistema del canto dipende da feedback sonori di autoapprendimento e sociali: uccelli resi sordi o isolati acusticamente non mostrano nessuna differenziazione dei nuclei nervosi e spesso si assiste a regressione; i sistemi del canto di uccelli anziani sono più complessi rispetto a quelli dei giovani;
- lo sviluppo del sistema del canto non è limitato ai primi giorni di vita, ma si rinnova ad ogni stagione riproduttiva (esclusi i cacatua, ovviamente);
- i dialetti prodotti dall'isolamento geografico possono produrre isolamento riproduttivo: a differenze nel canto sono correlate differenze nella morfologia neuronale e nella cito-architettura di alcuni nuclei.

Perciò, quello che sembra essere una caratteristica "innata" (il canto), si dimostra essere estremamente plastica e suscettibile di modificazioni per effetto di diversi tipi di interazioni sociali e/o con l'ambiente e dell'autoapprendimento: i geni "producono" le strutture necessarie al canto; l'ambiente (in senso lato) modula lo sviluppo di quelle strutture, sviluppo che produrrà canti differenti più o meno efficaci[2]; canti che verranno "selezionati" dalle femmine le quali determineranno, di fatto, chi si riprodurrà e chi no; la selezione operata dalle femmine, molto più forte della separazione geografica, avrà come effetto la differenziazione canora e neuronale di sottopopolazioni composte da individui inevitabilmente diversi dai loro antenati.

Per rispondere, quindi, alle domande sui cacatua: i richiami di contatto sono soggetti a selezione (sociale e sessuale), perciò avere dei sistemi di controllo plastici può risultare premiante rispetto a sistemi rigidi. Al contrario, il messaggio "pericolo in vista" è preferibile che sia chiaro, inequivocabile e decisamente stabile nel corso delle generazioni, altrimenti perderebbe la sua efficacia. Infatti si osserva che i richiami di allarme dei passeriformi canori non sono controllati dal sistema del canto, ma da altre strutture neuronali molto meno complesse.

E infine, è nato prima l'uovo (il sistema del canto) o la gallina (il canto)? In estrema sintesi, possiamo descrivere il canto degli uccelli come una qualità emergente prodotta dall'aumento di complessità dell'associazione nervosa: la somministrazione di ormoni maschili a femmine di uccelli canori induce lo sviluppo di quei nuclei cerebrali che nei maschi controllano il canto. Una minima variazione di livelli ormonali può produrre un raddoppio del numero di neuroni, con un conseguente incremento esponenziale di connessioni: se in matematica 1+1=2, nei sistemi complessi (come un cervello, seppur "di molto meno di una gallina") 1+1 può assumere diversi valori "in più" alla semplice somma.
Il resto del lavoro lo fa la selezione sessuale.
 1. Anche se nelle femmine si osserva una riduzione dei neuroni nei sistemi del canto, questo non vuol dire che non intervengano modificazioni sostanziali e funzionali: altrimenti come farebbero a riconoscere e a rispondere al canto dei maschi?
 2. Ricordo che il canto serve a trovare una partner, quindi ad aumentare le possibilità per riprodursi
Title: Re:Grammatica generativa-trasformazionale di N. Chomsky
Post by: Raven81 on November 12, 2014, 22:34:54 pm
La chiave di volta del tuo articolo è imho la citazione di Deacon secondo cui "Le lingue però rassomigliano molto più a organismi viventi che a dimostrazioni matematiche", affermazione che rende possibile e sensato l'innesto delle "critiche biologiche" alla teoria di Chomsky.
Mi sembra un punto piuttosto delicato, hai scritto qualcosa per discutere di questa cosa?  :)
Title: Re:Grammatica generativa-trasformazionale di N. Chomsky
Post by: Zìxué on November 13, 2014, 11:32:48 am
La chiave di volta del tuo articolo è imho la citazione di Deacon secondo cui "Le lingue però rassomigliano molto più a organismi viventi che a dimostrazioni matematiche", affermazione che rende possibile e sensato l'innesto delle "critiche biologiche" alla teoria di Chomsky.
Mi sembra un punto piuttosto delicato, hai scritto qualcosa per discutere di questa cosa?  :)

Takuanzen darà la sua risposta, sicuramente più puntuale e pertinente della mia, ma è mia opinione che la affermazione di cui sopra andrebbe ribaltata: cioè, è la critica "biologica" a permettere la frase di Deacon. Infatti, se la teoria di Chomsky ci permette di formulare una analogia che accosta il sistema cervello-lingua degli esseri umani al sistema hardware-software di un computer, quindi con la lingua come prodotto (direi deterministico) del cervello, un approccio biologico alla evoluzione e alla struttura funzionale di questo sistema ci offre il modello della coevoluzione ospite-simbionte: Deacon scrive di "parassita-ospite", spingendosi (secondo me) troppo oltre nell'opporsi a Chomsky e nel tentativo di sottrarre centralità alle funzioni del cervello, finisce per attribuire una autonomia (inesistente) alle lingue (a meno di non volersi spingersi ad affermare che i cervelli degli individui "parlanti" non siano altro che l'ambiente entro il quale si sviluppa e agisce la "forma vivente"- lingua). Ma è solo un difetto dell'esempio "parassita" utilizzato. Più coerente, invece, è il modello ospite-simbionte: con l'aumento di complessità del sistema "cervello" e di riflesso del sistema individuo-società, si sviluppa, anche per effetto di fenomeni di auto-organizzazione, una forma di comunicazione fonetico-simbolica, che a sua volta influenza e orienta lo sviluppo delle reti neurali che "controllano" l'espressione e la comprensione di una lingua. La lingua emerge da un sistema neurale complesso e ne utilizza le risorse, ma al tempo stesso il sistema neurale "utilizza" la lingua per modificarsi e adattarsi ai feedback sociali che riceve.
Title: Re:Grammatica generativa-trasformazionale di N. Chomsky
Post by: Raven81 on November 13, 2014, 19:39:45 pm
Intendevo dire che è a partire dalla posizione del "modello ospite-simbionte" che si possono originare le critiche cosiddette "biologiche" di Deacon a Chomsky; o meglio: è approcciandosi al linguaggio con un approccio biologico che si rendono possibili le singole obiezioni di Deacon a Chomsky (che io ho chiamato forse impropriamente "critiche biologiche".

Ma decidere di incominciare a studiare un oggetto secondo l'approccio di una o di un'altra disciplina è in parte conseguenza dell'aver deciso che le lingue appartengono al regno naturale tanto quanto i canti degli uccelli.

Quindi "localmente" è l'approccio biologico ad aver generato certe obiezioni; ma "globalmente" la scelta di un approccio biologico è la conseguenza di un modo di vedere le lingue, una sorte di atteggiamento scientifico pre-teoretico (non intendo con ciò dire che questo costituisca un errore, un limite o un difetto della riflessione che ne scaturisce).
Title: Re:Grammatica generativa-trasformazionale di N. Chomsky
Post by: Takuanzen on November 28, 2014, 12:54:06 pm
La chiave di volta del tuo articolo è imho la citazione di Deacon secondo cui "Le lingue però rassomigliano molto più a organismi viventi che a dimostrazioni matematiche", affermazione che rende possibile e sensato l'innesto delle "critiche biologiche" alla teoria di Chomsky.
Mi sembra un punto piuttosto delicato, hai scritto qualcosa per discutere di questa cosa?  :)
Scusate il ritardo nella risposta.
Non proprio, perché la tesi, di cui quell'articolo è una parte, si occupava di Simbolizzazione, pensiero simbolico e sistemi simbolici.
Il linguaggio veniva considerato in quanto massima espressione del pensiero simbolico, non come oggetto di ricerca principale in sé. Come ho scritto, mi ci sto addentrando. Qui Deacon riprende a piene mani la teoria dei memi di Dawkins, inglobandola nella sua concezione di coevoluzione linguaggio/cervello. Per farla breve è l'idea che esistano delle unità culturali minime autopropagantisi, i memi appunto, che si comportano come i geni sul piano naturale, replicandosi e mutando durante la loro diffusione. Così si sono diffuse, secondo questa teoria, le varie idee e visioni del mondo. Tale concezione è stata ripresa da Dennett:

https://www.youtube.com/watch?v=NwEZK-WOYio (https://www.youtube.com/watch?v=NwEZK-WOYio)
 
,ma anche da altri autori in una vera e propria disciplina la memetica:

http://it.wikipedia.org/wiki/Meme (http://it.wikipedia.org/wiki/Meme)

Qui le pubblicazioni più specifiche e approfondite della rivista "Journal of Memetics":

 http://cfpm.org/jom-emit/ (http://cfpm.org/jom-emit/)

Ripeto che sto approfondendo anch'io ora questi argomenti. Se c'è altro, qualsiasi cosa, chiedete pure che ci ragioniamo e discutiamo. A me fa piacere. Anche Madhatter ne sa un sacco sulla memetica e sui memi, ne abbiamo discusso.
La metafora linguaggio/organismo si trova già in Humboldt, se non mi sbaglio (vado a memoria da Cassirer).
Consiglio di vedere anche l'ottimo commento al mio articolo di Pietro Borzini e il mio tentativo di risposta.  ;)
Title: Re:Grammatica generativa-trasformazionale di N. Chomsky
Post by: Takuanzen on December 01, 2014, 12:38:12 pm
Visto che proprio oggi un amico mi ha richiesto di inviargli la pagina di Deacon in cui parla dei memi, la rigiro anche qui:


(https://mail.google.com/mail/u/0/?ui=2&ik=4faacc5b6c&view=fimg&th=14a058ae3f177a4d&attid=0.1&disp=inline&realattid=1486284794867220480-local0&safe=1&attbid=ANGjdJ-QLqb5r51tbbtfgvE2J_XH_0vWtpcTl1-n4ZzOpy3My5z3O7-pT0PxsrBu8lRLcgWt_TKOAa976jOFzGJqsxU3pNcS8miucdpRmnk02Vj6a1pxHgjWyIXsnGQ&ats=1417432196680&rm=14a058ae3f177a4d&zw&sz=w1256-h565)

 :)
Title: Re:Grammatica generativa-trasformazionale di N. Chomsky
Post by: Zìxué on December 18, 2014, 10:48:52 am
Apprendimento vocale: evoluzione convergente in geni, trascrizione genica e citoarchitettura cerebrale tra umani e uccelli canori:

http://www.sciencemag.org/content/346/6215/1256846.abstract (http://www.sciencemag.org/content/346/6215/1256846.abstract)