Ar.Ma.

Arti marziali Cinesi => Taiji quan, Xingyi quan, Yi Quan e Bagua zhang => Topic started by: Trepicchi on January 31, 2010, 15:12:59 pm

Title: Il Cervello Rettiliano
Post by: Trepicchi on January 31, 2010, 15:12:59 pm
(http://www.celestinian-center.com/portal/images/stories/wilber-cervellotrinofig.6bisses-itjpg.jpg)


Ho pensato che sarebbe interessante anche parlare a 360 gradi di quest'aspetto visto che si dice che con la pratica dello zhan zuang si vada a stimolare questa parte del cervello ,dicono il primordiale ,il piu' antico.....legato all'istinto.....

Piano piano adesso non traformatevi che mi tocca ordina piu' gabbie dopo.... >:( :D :D

parto con una domanda -risposta trovata...

A quali strutture cerebrali corrispondono il cervello rettiliano, paleomammaliano e neomammaliano?


Il cervello rettiliano rappresenta il centro fondamentale del sistema nervoso, essendo costituito dalla parte superiore del midollo spinale, da parti del mesencefalo, dal diencefalo e dai gangli della base, ovvero dall’olfattostriato (tubercoli olfattori e nucleo accumbens) e da strutture definite come appartenenti al corpo striato (nucleo caudato, putamen, globo pallido e sostanza grigia associata).
Il cervello di tipo rettiliano che si trova nei mammiferi è fondamentale per le forme di comportamento stabilite geneticamente, quali scegliere il luogo dove abitare, prendere possesso del territorio, impegnarsi in vari tipi di parata (comportamenti dimostrativi), cacciare, ritornare alla propria dimora, accoppiarsi, (procreare), subire l’imprinting, formare gerarchie sociali e scegliere i capi.

Il cervello paleomammaliano, o sistema limbico, rappresenta un progresso dell’evoluzione del sistema nervoso perché è un dispositivo che procura agli animali che ne dispongono mezzi migliori per affrontare l’ambiente. Parti di esso concernono attività primarie correlate col nutrimento ed il sesso; altre con le emozioni e i sentimenti; ed altre ancora collegano i messaggi provenienti dal mondo esterno con quelli endogeni. La comparsa esplosiva delle attività tipiche del Sistema Limbico, ad es. a causa di epilessia (temporale), può scatenare un insieme di esperienze e sensazioni, alcune delle quali molto interessanti essendo associate con la convinzione della scoperta di verità fondamentali, senso di spersonalizzazione e stranezza, ed allucinazioni.

Il cervello neomammaliano consiste nel Neocortex e nelle strutture del tronco cerebrale con le quali è primariamente connesso, come i lemnischi, i tratti piramidali ed anche il neo-talamo.
L’attività del cervello neomammaliano è mutualmente influenzata dal sistema limbico e dall’R-complex: dovrebbe essere enfatizzato il fatto che i tre tipi di cervello non sono in alcun senso separati, entità autonome, anche se sono capaci di funzionare in qualche modo indipendentemente.
Fonti:
Studente di Medicina Veterinaria con il supporto del libro di testo: "Embriologia degli animali domestici", ed. italiana a cura di P. Ceccarelli e B. Ferrandi
Title: Re: Il Cervello Rettiliano
Post by: Trepicchi on January 31, 2010, 15:20:31 pm
Tipologia rettiliana della relazione organismo-ambiente: l’interazione ciclica con gli ‘oggetti’.

Il repertorio comportamentale rettiliano è principalmente organizzato negli schemi di azione che permettono l’attività di predazione, territorialità e esplorazione. Questi schemi di azione sono rigidi ed automatici, in quanto, una volta innescati dallo stimolo, tendono ad essere condotti a termine, con ridotte capacità di modulazione e di arresto, segnalando la loro stretta dipendenza da una catena di riflessi. Tali attività, inoltre, sono cicliche, dipendenti dalla sintonizzazione tra cicli organismici connessi all’attivazione-disattivazione dei bisogni alimentari e sessuali, e cicli ecologici connessi ai ritmi quotidiani, mensili, stagionali della natura. Nel rapporto tra conspecifici, infine, gli organismi dotati di cervello rettiliano non mostrano la capacità di riconoscere un particolare conspecifico dagli altri. La rigidità e l’automatismo comportamentale, la ciclicità dell’attività, l’assenza di riconoscimento tra conspecifici, ci permette di ipotizzare che l’ambiente del cervello rettiliano è costituito da ‘cose’ con le quali gli organismi appartenenti a tale tipologia neurobiologica interagiscono ciclicamente. In questa interazione ciclica, la categorizzazione delle ‘cose’ assurge, tramite un primordiale abbozzo di processo percettivo, a ‘oggetto’. Il tipo di memoria necessaria e sufficiente per sostenere un simile mondo relazionale è quella procedurale, la memoria, cioè, degli schemi di azione necessari per soddisfare i bisogni dell’organismo.

http://www.spaziopiu.it/sirts/opinioni/Ceccarelli_II.html
Title: Re: Il Cervello Rettiliano
Post by: machine gun yogin on January 31, 2010, 15:24:55 pm
Questo 3d andrebbe inserito anche in yoga, meditazione, e metodi occidentali

Grande 3picchi
Title: Re: Il Cervello Rettiliano
Post by: kiko on January 31, 2010, 15:27:43 pm
e pensare che fino a qualche anno fa certe cose le diceva solo Montaigue .......   e walmsley    8)
Title: Re: Il Cervello Rettiliano
Post by: Trepicchi on January 31, 2010, 15:30:01 pm
SEI UN ANIMALE!!!
Sei proprio un animale!!!
Quanto spesso abbiamo detto questa cosa a qualcuno, magari sperando di insultarlo e/o di
offenderlo?!?!? Io personalmente almeno qualche volta!!!
Dicendo questa frase, però, non facciamo nient’altro che affermare una verità scientifica.
Noi SIAMO animali, che lo vogliamo o no. E come tali ci comportiamo.
Ora molte persone che stanno leggendo questo file si (o mi!?!?) diranno indignate: “cosa
scrive questo?!?!? Io non sono un animale, io mi comporto da ESSERE UMANO”….ebbene se
leggerete fino alla fine quello che vi sto riportando magari riuscirete a capire meglio cosa intendo.
Innanzitutto dovete sapere che, oltre alla conosciuta divisone tra emisfero destro e sinistro, il
cervello umano può essere suddiviso in TRE ELEMENTI SOVRAPPOSTI, che si sono sviluppati
nei vari stadi di evoluzione di noi esseri umani (ATTENZIONE!!! questa È una realtà scientifica,
scoperta da uno studioso di nome Mc Lean).
Il primo di questi elementi (che corrisponde all’ipotalamo) è detto CERVELLO
RETTILIANO. Si chiama così perché è la parte di cervello più antica, che si è sviluppata quando i
nostri progenitori erano solo dei rettili. Questa parte del cervello, oltre a regolare le funzioni vitali
più “profonde” come il battito del cuore ecc, è quella che regola gli ISTINTI dell’uomo che, guarda
caso, sono ESATTAMENTE uguali a quelli di qualsiasi altro essere vivente su questa terra
(compreso lo GNU indiano e…i Bonobi…ciao Giò): ovvero l’istinto primario della sopravvivenza,
quello della riproduzione per migliorare la specie e quello della sopravvivenza della specie stessa.
Gli impulsi che ci manda questo cervello sono essenzialmente quelli di: mangiare quando
abbiamo fame (per farlo naturalmente occorre prima ammazzare una povera preda inerme, di cui
però questa parte del cervello percepisce solo le ottime qualità nutritive), dormire quando abbiamo
sonno, trombare il più possibile e scappare se si viene attaccati. Se proprio non si può scappare
quando si viene attaccati il nostro caro rettile ci manda l’impulso di uccidere (o almeno tentare di
farlo) colui che ci attacca e, se proprio non ci si riesce, questa parte di cervello si occupa di
anestetizzarci e paralizzarci allo scopo di rendere il trapasso il più indolore possibile.
Un paio di esempi del funzionamento di questo cervello sono i seguenti: se provate ad
avvicinarvi a un che sta annegando, questo sistematicamente vi metterà le mani addosso e cercherà
di tenersi su spingendo voi in basso!!! È un bastardo? Vuol morire in compagnia?
No…semplicemente il SUO cervello rettiliano gli sta lanciando l’impulso di salvarsi in qualsiasi
modo…non gliene frega una mazza di voi!!! Un altro esempio è questo: qualcuno vi ha mai messo,
senza che voi ve lo aspettaste, una mano dietro la schiena mentre eravate sul ciglio di un
precipizio!?!?! Vi siete accorti che per un attimo non siete riusciti a muovervi, pensare, dire
qualcosa (e dopo vi siete cacati nelle braghe?)!?!? Non vi preoccupate è una cosa normalissima!!! Il
vostro cervello rettiliano ha analizzato la situazione (pensando di essere stato attaccato), ha deciso
che non c’era nulla da fare e vi ha paralizzato per non sentire dolore durante il trapasso…il tutto in
un attimo piccolissimo.
Il cervello rettiliano non può imparare alcunché e ripete quello che sa fare in modo innato e
se vuoi insegnargli a non ammazzare tutti quanti per sopravvivere non puoi…una vera seccatura per
i conquistadores del nuovo mondo, che hanno dovuto far la fatica di sterminare tutti le varie
popolazioni indigene che sono state così reticenti a sottomettersi per farsi ammazzare senza fatica…
La seconda parte del cervello è detta CERVELLO MAMMIFERO o MAMMALIANO,
perché si è sviluppata con l’avvento dei piccoli mammiferi.
Questa porzione di cervello è la sede dei nostri processi affettivi e di una gran parte del
nostro “imprinting” comportamentale. La porzione di cervello ragiona (per così dire, visto che non
può ragionare e nemmeno formulare un pensiero nel senso comune del termine: è il nostro
inconscio) essenzialmente sulle 4 F (secondo gli scienziati) Feeling (sentimenti), Food (cibo),.....
Title: Re: Il Cervello Rettiliano
Post by: Trepicchi on January 31, 2010, 15:32:06 pm
Fighting (combattimento) e Fucking (questo non lo traduco). Da notare che almeno tre delle quattro
F sono riconducibili alla parte rettiliana del cervello, anche se qui vengono analizzati con una sottile
differenza.
Il cibo infatti è connesso non tanto alla sopravvivenza ma al piacere che si prova
ingurgitandolo (non a caso tanti pensano che, dopo il sesso, mangiare sia la cosa più bella al
mondo). Il fucking è più selettivo (nel senso che non si vuole trombare proprio tutti tutti, ma solo
quelli che possono assicurare un reale miglioramento della specie…da qui la ricerca ossessiva di
donne con delle curve uguali a quelle del circuito di Monza o di uomini che possono essere fisicati
o no, ma che però devono essere “solidi” (vuoi dal punto di vista fisico, da quello morale o
finanziario…dipende dalla donnina in questione), in modo da poter assicurare la sopravvivenza
della prole…questo però è un discorso troppo complesso, che richiederebbe una trattazione a sé)).
Anche il fighting è diverso…se nel caso del cervello rettiliano il combattimento era una
questione di sopravvivenza (e quindi veniva fatto allo scopo REALE di far male anzi, di uccidere),
nel caso del combattimento “mammifero” il combattimento è più volto a determinare chi tra i
contendenti è il dominante e quindi chi ha il diritto di riprodursi: in questo caso non c’è mai la reale
intenzione di ferire gravemente o uccidere, ma solo di far male quel tanto che basta da far capire
“chi è che comanda” (qualcuno sa di cosa parlo??!?!) inutile dire che tutti i tipi (o quasi) di arti
marziali praticate attualmente si basano su questo secondo tipo di combattimento e quindi, in caso
di aggressione vera da parte di un predatore (che nel nostro caso può essere un pazzo assassino con
il coltello che per derubarci è disposto REALMENTE a uccidere) risultano totalmente
inefficaci….la chiudo qui perché anche di questo argomento ci sarebbe da parlare (o scrivere) per
ore…
I sentimenti…sono, secondo me insieme al sesso (ancora lui), i VERI rappresentanti di
questa porzione di cervello. Tenete presente che i sentimenti servono anche ad apprendere delle
cose (che so…a un bambino viene detto dalla mamma che Babbo Natale esiste…avete presente la
sua reazione quando scopre che non è vero? Questo succede perché la sua informazione “Babbo
Natale esiste” è legata al sentimento di amore e devozione che prova per la mamma…in questo caso
la sua convinzione sarà molto più forte e soffrirà molto di più nel momento in cui scoprirà che non è
vero (penso che questa scoperta sia uno dei traumi infantili più grossi ☺)), oltre che a formare la
base per i nostri futuri ragionamenti e a determinare la nostra condotta di vita.
In realtà ci sono anche altri aspetti che sono propri di questo cervello, anche se non
sappiamo ammettere che ci sono perché troppo “animali”:
Il senso del territorio (è entrato in casa MIA senza il MIO permesso…è già buono che non
pisciamo davanti all’uscio di casa, ma in compenso recintiamo il nostro giardino con delle
staccionate a dir poco inutili, se non a far capire che quello è il territorio di qualcuno)
Il senso del branco (caz… o’! ieri sono uscito con la cumpa…oppure: sono andato con gli
scout/il gruppo di volontariato/la squadra di basket a fare una passeggiata ecc.) e tutto quello che ne
consegue: comportamento sociale ecc ecc. (una cosa che ho notato quest’estate: una fidanzatina che
SCHIACCIAVA I PUNTI NERI AL SUO LUI….a qualcuno è venuta in mente la scena che si vede
nei documentari delle scimmie che si puliscono dalle pulci!?!?!?)
Il rituale del corteggiamento (molto legato al sesso e per questo non ne parlo…troppo lungo
e faticoso)…
E altro, che però adesso non mi viene in mente (ma comunque sempre molto umano ma nel
contempo animale)
Infine c’è la Neocorteccia o CERVELLO RAZIONALE, che, come si può facilmente intuire
è la base di tutti i nostri processi razionali come la parola, IL PENSIERO, il calcolo (ma anche la
poesia il canto e la musica) oltre ad essere la sede di gran parte del nostro sistema motorio e della
capacità di ASTRAZIONE e IMMAGINAZIONE (molto utile quando si tratta di capire come...
Title: Re: Il Cervello Rettiliano
Post by: machine gun yogin on January 31, 2010, 15:34:46 pm
Fighting (combattimento) e Fucking (questo non lo traduco). Da notare che almeno tre delle quattro
F sono riconducibili alla parte rettiliana del cervello, anche se qui vengono analizzati con una sottile
differenza.
sono riconducibili anche alla parte bassa femminile
Title: Re: Il Cervello Rettiliano
Post by: Trepicchi on January 31, 2010, 15:35:41 pm
risolvere un problema ma parecchio dannosa quando non si riesce a risolverlo e di conseguenza la
nostra immaginazione lo ingigantisce fino a farlo diventare l’unica ragione della nostra vita – che in
questo caso diventa sfigatissima - rendendoci autentici pippaioli mentali). Non mi dilungo oltre su
questa parte di cervello visto che tutti noi lo consociamo benissimo (?)
Fin qui tutto normale…a questo punto vi potrete dire “e chissenefrega? Io comunque c’ho la
neocorteccia che mi rende molto più fico di un semplice gatto…MI SPIACE MA NON è così…il
punto è che i cervelli, così divisi ma comunque collegati fra loro comunicano, ma A SENSO
UNICO…in altre parole il cervello funziona in base ad un sistema PRIORITARIO:
La priorità 1 ce l’ha il cervello rettiliano
La priorità 2 ce l’ha il cervello mammaliano
La priorità 3 ce l’ha il cervello razionale
Un impulso rettiliano (e quindi a livello istintivo) influenza il pensiero razionale. Il pensiero
razionale non può influenzare un istinto: l’unica cosa che può fare è cercare di tenerlo a bada il più
possibile (dandogli, nel contempo, sempre più forza e importanza) fino alle due uniche soluzioni
possibili: o si cede all’istinto o ci si blocca, creando disfunzioni psicofisiche o malattie
psicosomatiche, che sono tanto di moda al giorno d’oggi!!!
Provate a DIRE (parlare è razionale) ad un anoressico di mangiare perché non è grasso e che
anzi qualche chilo in più gli farebbe bene…una certa parte del suo cervello (quella razionale) non
può non saperlo…cazzarola pesa 15 kg ed è alto 1.99…eppure non gliene frega assolutamente
niente, anzi…lui si PERCEPISCE grasso! Provate a DIRE a un terrorista che è sbagliato quello che
fa: non lo può percepire, perché è una vita che gli ripetono il contrario e glielo anno ripetuto TUTTI
quelli cui lui era più legato, fino a fargli penetrare l’informazione al livello del cervello mammifero:
mamma, papà, zio, Himam della moschea…che poi sono magari stati ammazzati da quelli che lui
ora odia ancora di più (ma questa è un’altra storia).
Risultato? Il cervello razionale NON HA potere decisionale…la sua unica forza è quella di
poter prevedere le difficoltà e immaginarne le soluzioni! gli istinti non potranno mai essere sopiti
ecc…
Il problema del periodo attuale (ma ormai da un millennio e più a questa parte) è che vi (ci?)
hanno insegnato che quello che funziona è solo il cervello razionale e che tutti gli altri non devono
essere ascoltati: a parte che non se ne può fare a meno, ma il punto è: in realtà ci insegnano ad
essere squilibrati!!!! È per questo che, secondo, me ci sono così tante paranoie in questo
periodo…perché non seguiamo più la nostra natura di animali
Ora la termino qua perché mi sono annoiato da solo e quindi vado a caccia!!!
Haplo
http://www.welovemercuri.com/files/Sei%20proprio%20un%20animale.pdf

alcuni spunti interessanti tralasciamo ovviamente le colorazioni dell'intervento ironiche... ;)
Title: Re: Il Cervello Rettiliano
Post by: Trepicchi on January 31, 2010, 15:38:00 pm
Fighting (combattimento) e Fucking (questo non lo traduco). Da notare che almeno tre delle quattro
F sono riconducibili alla parte rettiliana del cervello, anche se qui vengono analizzati con una sottile
differenza.
sono riconducibili anche alla parte bassa femminile

oh capito ti rinchiudo nella gabbia con Sabino e Ky .... >:( ;D :D
Title: Re: Il Cervello Rettiliano
Post by: machine gun yogin on January 31, 2010, 15:39:06 pm
Fighting (combattimento) e Fucking (questo non lo traduco). Da notare che almeno tre delle quattro
F sono riconducibili alla parte rettiliana del cervello, anche se qui vengono analizzati con una sottile
differenza.
sono riconducibili anche alla parte bassa femminile

oh capito ti rinchiudo nella gabbia con Sabino e Ky .... >:( ;D :D
non puoi buttarci dentro anche qualche femmina, non mi piacciono i trenini XD
Title: Re: Il Cervello Rettiliano
Post by: KYI~instinct fight on January 31, 2010, 15:49:10 pm
discorso interessante , ......  voglio rileggerlo
Title: Re: Il Cervello Rettiliano
Post by: Trepicchi on January 31, 2010, 16:07:12 pm
La teoria del cervello tripartito secondo MacLean (parte I)
Michele Ernandes. La teoria del cervello tripartito secondo MacLean e la formazione dell’idea dell’«Essere dall’Immensa Potenza».
Titolo originale: «MacLean’s Triune Brain and the Origin of the “Immense Power Being” Idea» in The Mankind Quarterly 39 (2): 173-201, Winter 1998


La predisposizione genetica si esplica mediante lo sviluppo delle strutture nervose encefaliche. Paul D. MacLean (1970/1990) ha elaborato un modello della struttura e dell’evoluzione dell’encefalo, descrivendolo come “Triune Brain” (cervello uno e trino) perché vi ha individuato tre formazioni anatomiche e funzionali principali che si sono sovrapposte ed integrate nel corso dell’evoluzione. A queste tre formazioni egli ha dato i nomi di cervello rettiliano (Protorettiliano, R-complex), mammaliano antico (Paleomammaliano, Sistema Limbico) e mammaliano recente (Neomammaliano) (Tale suddivisione è chiaramente una semplificazione in quanto piccoli centri nervosi riferibili al Sistema Limbico o al Neomammaliano possono essere trovati, come “primordi”, nei Rettili).

“Si pensa che il cervello rettiliano rappresenti il centro fondamentale del sistema nervoso, essendo costituito dalla parte superiore del midollo spinale, da parti del mesencefalo, dal diencefalo e dai gangli della base” [ovvero dall’olfattostriato (tubercoli olfattori e nucleo accumbens) e da strutture definite come appartenenti al corpo striato (nucleo caudato, putamen, globo pallido e sostanza grigia associata) (MacLean 1985a, p. 220)] ... “MacLean ritiene che l’R-complex dei cervelli dei mammiferi attuali derivi da quello di rettili mammifero-simili che nel passato popolarono la terra in grande numero” (Jsaacson 1982, p. 240). “Ai fini dello studio neurocomportamentale comparativo, è spiacevole constatare che nessun rettile esistente appartenga alla stessa linea filetica dei mammiferi. Uno dei rettili mammifero-simili più antichi era nell’aspetto così simile ai Lacertili da ricevere il nome di Varanosaurus, un termine che fa riferimento al varano, di cui il drago di Komodo è un importante esempio. Per queste ed altre ragioni noi abbiamo privilegiato l’uso delle lucertole nei nostri studi comparativi” (MacLean 1985b, pp. 408-9).

Secondo MacLean (1973a, trad. it. 1984, p. 7) “il cervello di tipo rettiliano che si trova nei mammiferi è fondamentale per le forme di comportamento stabilite geneticamente, quali scegliere il luogo dove abitare, prendere possesso del territorio, impegnarsi in vari tipi di parata [comportamenti dimostrativi], cacciare, ritornare alla propria dimora, accoppiarsi, [procreare], subire l’imprinting, formare gerarchie sociali e scegliere i capi”. Come osserva Isaacson (1982, p. 246), “L’R-complex è necessario per i comportamenti (esibizioni) ritualistici [che seguono una sequenza predeterminata] e la comunicazione non verbale ad essi associata. A livello umano, MacLean ritiene che certe tendenze comportamentali sono dovute ad una eredità di disposizioni regolate (mediated) dalla stessa, primaria regione cerebrale. Esse includono alcune violente reazioni, la preferenza per la routine o per azioni rituali, ed alcune forme di attività sostitutiva”.

Il Sistema Limbico comprende i bulbi olfattivi, il setto, il fornice, l’ippocampo, l’amigdala (in parte; la rimanente è ‘striata’, cioè rettiliana), il giro del cingolo, e i corpi mammillari.

“Il cervello paleomammaliano, o sistema limbico, rappresenta un progresso dell’evoluzione del sistema nervoso perché è un dispositivo che procura agli animali che ne dispongono mezzi migliori per affrontare l’ambiente. Parti di esso concernono attività primarie correlate col nutrimento ed il sesso; altre con le emozioni e i sentimenti; ed altre ancora collegano i messaggi provenienti dal mondo esterno con quelli endogeni. La comparsa esplosiva delle attività tipiche del Sistema Limbico, ad es. a causa di epilessia [temporale], può scatenare un insieme di esperienze e sensazioni, alcune delle quali molto interessanti essendo associate con la convinzione della scoperta di verità fondamentali, senso di spersonalizzazione e stranezza, ed allucinazioni (MacLean, 1970)“ (Isaacson 1982, p. 246).

Per quando riguarda le sensazioni associate alla conoscenza delle verità fondamentali, MacLean (1973b, p.123) scrive : “Sembra che l’antico sistema limbico fornisca gli ingredienti per la forte sensazione affettiva o convinzione che noi attacchiamo alle nostre credenze, senza badare se siano vere o false!”

Isaacson aggiunge:

“Un altro modo di concepire il sistema limbico è vederlo come regolatore dell’R-complex. In base alle osservazioni sperimentali, tale regolazione sembra essere di natura inibitoria. La stimolazione del sistema limbico spesso sopprime comportamenti incipienti, mentre lesioni in esso prodotte spesso risultano “liberare” [ovvero disinibire] varie attività” (Isaacson 1982, p. 246).

“Il cervello neomammaliano consiste nel Neocortex e nelle strutture del tronco cerebrale con le quali è primariamente connesso” (MacLean 1985a, p. 220), come i lemnischi, i tratti piramidali ed anche il neo-talamo.

La neocorteccia è una delle strutture nervose più ampiamente studiate, ma allo stesso tempo una delle meno conosciute. Essa è, a livello umano, la sede del linguaggio ed, in generale, è la sede di quei comportamenti che permettono ad una persona di affrontare situazioni nuove ed inaspettate. L’abilità di prevedere il futuro risiede in essa.

Noi dobbiamo il pensiero cosciente alla neocorteccia: è la sede dell’autocoscienza, delle concezioni dello spazio e del tempo, delle connessioni di causalità e di costanza.

L’attività del cervello neomammaliano è mutualmente influenzata dal sistema limbico e dall’R-complex: “dovrebbe essere enfatizzato il fatto che i tre tipi di cervello non sono in alcun senso separati, entità autonome, anche se sono capaci di funzionare in qualche modo indipendentemente” (MacLean 1973b, p. 114).

“Non si sottolineerà mai abbastanza che questi tre tipi fondamentali di cervello presentano fra loro grosse differenze strutturali e chimiche. Eppure devono fondersi e funzionare tutti e tre insieme come un cervello uno e trino . La cosa straordinaria è che la natura sia stata capace di collegarli fra di loro e di stabilire una qualche sorta di comunicazione dall’uno all’altro.” (MacLean 1973a; trad. it. 1984, p. 5).

Per quando riguarda la struttura, nell’R-complex i neuroni sono raggruppati in alcune masse (nuclei o gangli); nel Sistema Limbico accanto ai nuclei ci sono strutture palliali (o corticali), nelle quali i neuroni sono disposti in tre strati (allocortex).

Ariëns Kappers (1909) ha definito il pallio laterale (cioè la corteccia piriforme) come paleopallio ed il pallio mediale (ovvero l’ippocampo) come archipallio (MacLean 1990, p. 254; Voogd et al. 1998, p. 1872). Il pallio dorsale dà origine al neopallio: in esso, la corteccia (isocortex) ha neuroni disposti in sei strati. Per quando riguarda la chimica, i ricercatori hanno trovato differenze meno marcate: mentre, per es., l’acetilcolina e la dopamina sono tipiche dell’R-complex (MacLean 1990, pp. 38-43), la serotonina è presente in tutti e tre i tipi di cervello (si veda oltre, § Correlazioni neurobiologiche).

L’R-complex possiede la capacità di stabilire relazioni fra i fenomeni, ma in una forma diversa da quella neocorticale; la relazione non è razionale, ma di tipo temporale (post hoc, propter hoc). Ciò conduce ad attività di routine, di conformità a situazioni precedenti, di ritualizzazione di comportamenti, ovvero ad atti ossessivo-coercitivi (pensiero magico).

Tale tipo di connessione fra i fenomeni diviene cosciente e può essere espresso linguisticamente dal Neocortex.

Il Sistema Limbico, a sua volta, aggiunge la componente emotiva a queste attività, determinando uno stato di rilassamento quando esse sono svolte, e uno stato ansioso quando vengono bruscamente interrotte o modificate.

Il Neocortex ha la capacità induttiva: dalle osservazioni dei casi particolari in cui nota che certi fenomeni sono effetti di determinate cause, esso inferisce che “ogni fenomeno è effetto di una causa”.

Pertanto il Neocortex tende a stabilire connessioni in qualche modo razionali fra i fenomeni: esso è capace di farlo più o meno bene, secondo le sue conoscenze.

Riassumendo, la connessione causale fra fenomeni stabilita dal cervello nel suo insieme può essere:

di tipo razionale, osservabile, sperimentale, se il Neocortex riesce a trovare la causa;
di tipo magico, che non è osservabile né sperimentale, ha gradi più o meno alti di illogicità, ed è accettata per fede. Il pensiero magico ha la sua origine inconscia nell’R-complex e viene elaborato e reso cosciente dalla corteccia cerebrale, che tenta di dargli una parvenza di razionalità.

http://www.uaar.it/ateismo/contributi/13.html
Title: Re: Il Cervello Rettiliano
Post by: Trepicchi on January 31, 2010, 17:21:20 pm
Per quanto primitivo, il "Platynereis"

http://www.google.com/search?hl=it&rls=com.microsoft:it:&rlz=1I7RNWN_it&q=cervello+primitivo&start=60&sa=N
Title: Re: Il Cervello Rettiliano
Post by: baltoro 06 on February 03, 2010, 10:15:28 am
Bravo Trepicchi, sappi che apprezzo molto questi tuoi 3d didattici.

Personalmente proprio in questi ultimi mesi ho dato molta importanza a questo aspetto dell'istinto primordiale o come vogliamo chiamarlo.
Con alcuni miei allievi più avanzati abbiamo fatto delle prove ed il risultato è che più si bypassa la coscienza attiva, la neocorteccia giusto per intenderci, più ci si "lascia andare" e più i movimenti diventano fluidi ed efficaci.
Purtroppo quando si imparano cose nuove, si è molto impegnati a cercare di coordinare e capire il movimento. Ebbene...più si cerca di razionalizzare il movimento, più questo risulta difficile.
Ultimamente sto cercando di portare avanti questo discorso nei corsi che faccio nelle scuole elementari: guardate, provate e poi non pensateci, fate in maniera naturale. I primi riscontri sembrano essere positivi, vedremo in seguito.
Title: Re: Il Cervello Rettiliano
Post by: yipeng on February 03, 2010, 15:01:29 pm
Sei un grande tre! Con calma mi rileggo le cose che hai scritto... nel frattempo che ne dici del fatto, non so dove l'ho letto, che per "risvegliare" quelle zone due sono i fattori fondamentali: PIACERE e CONSAPEVOLEZZA. Più si agisce in modo consapevole su movimenti, la loro origine, l'origine della forza, insieme al sapore di piacere che accompagna tutti i movimenti e più si agisce sugli istinti.
Personalmente, dopo tre anni che praticavo ho riscontrato proprio questo modo completamente diverso di muovermi (tieni conto che avevo circa 20 anni di karate)... e poi mi spiega anche il mio stupore nei primi allenamenti con Yang Lin Sheng quando insisteva sul piacere di stare in zz.
Title: Re: Il Cervello Rettiliano
Post by: Trepicchi on February 03, 2010, 15:45:20 pm
ottimi interventi Baltoro e Yipeng vi ringrazio per il vostro contributo e spero che possiate trovare qualche informazione utile in questi post messi non tanto per fare sapientino o chissa cosa ma solo come spunto di condivisione e confronto positivo.

a voi... ;)
Title: Re: Il Cervello Rettiliano
Post by: Trepicchi on February 03, 2010, 20:58:39 pm
(http://nuovosoldo.files.wordpress.com/2009/12/cervello-dieta.jpg)

un 'altra inserzione interessante:

La funzione crea l’organo: quel che non è utile sparisce, si possono contare 3 cervelli nell’uomo ognuno con una funzione ben precisa:

il primo cervello -quello da rettile- anche se è piccolo è il vero ed unico padrone assoluto di tutto il corpo
il secondo cervello detto mammifero è cresciuto sopra il cervello rettile al fine di generare le emozioni, è medio ed è in posizione secondaria rispetto al cervello rettile nel governare il corpo
il terzo cervello detto nuovo (neo corteccia) si è sviluppato lentamente sopra i primi due, esso si illude di governare il corpo ma è solo un ospite che imbroglia i comandi.
Il naturalista Darwin dissacrò l’uomo con la sua teoria sull’evoluzione biologica e la selezione naturale.

Il neurologo Freud constatò che la maggior parte dei problemi fisici dell’uomo provenivano dall’insoddisfazione e da pulsioni primitive non consce.

Nel 1965 il chirurgo neurologo americano R. Sperry separò gli emisferi cerebrali di un paziente sperando di porre fine alle sue crisi epilettiche: Sperry potè allora constatare che i due emisferi erano fratelli nemici, lavorano assieme per alcuni compiti ma restavano in disaccordo per risolverne altri. In particolare venne rilevato che l’emisfero sinistro è di natura chiacchierone e vanitoso, favorente l’Ego e quindi le ostilità in netta opposizione all’emisfero destro muto ed artista favorevole alla pace e alla serenità.

Successivamente il neurologo americano Mac Lean, pioniere della neuroscienza, grazie alla risonanza magnetica nucleare –che permetteva di “vedere” il cervello in attività- scopri che l’uomo non era sormontato da un solo cervello ma da ben tre cervelli sovrapposti ognuno comparso e rimasto di pari passo all’evoluzione passata: rettile-mammifero-ominide.

Il neurologo francese Laborit forni una spiegazione di certi comportamenti umani (aggressività, fuga ed altri) e della psicofarmacologia (turbe psicosomatiche) tramite esperimenti sui ratti affermando comunque che l’uomo non è un ratto ma nemmeno usa quello che ha in piu’ ed anche che il cervello non fa nulla: la sua porzione ritenuta intelligente subisce e quella primitiva decide senza consultare l’altra.

La psiche umana si oppone a due consapevolezze indispensabili all’evoluzione: l’ineluttabilità della morte che può in qualsiasi momento giungere ed il fatto che abbiamo vissuto –come cellula- da diversi miliardi di anni dalla nostra apparizione; prima cellula sul pianeta terra che si bagnava in acqua dolce con altre cellule che evolve lentamente e diviene batterio, pesce, batrace, rettile,mammifero ed infine l’attuale forma di vita ed in questo stadio, per la prima volta, dopo miliardi di anni con la morte essa finirà di esistere a meno che non la si passi in collegamento con dei figli. Su questa angoscia di fine dell’esistenza sono nate le religioni che promettono la vita eterna.

Il conscio –costituente il 5% del nostro cervello- ha dimenticato quel che è successo nei miliardi di anni trascorsi ma nulla è stato scordato nel 95% di inconscio restante, l’oblio è dovuto al fatto che il grosso cervello nuovo (che pensa e parla) possiede una memoria a breve termine e gli altri due cervelli non sanno cosa fare degli stati d’animo da esso derivanti.

Per sopravvivere milioni d’anni ed evolversi sono serviti fortuna e talento marziale; sono i gesti istintivi di sopravvivenza che hanno permesso ai nostri geni di non morire, questi gesti vanno riscoperti, le vitalità animali servono nell’arte dei punti vitali per evitare di essere toccati mortalmente.

Il cervello rettile è quello del presente che concede alla “macchina” di funzionare in modo riflesso senza doversene preoccupare.

Il cervello limbico è quello del passato che conserva esperienza e memoria per non dover imparare nuovamente e di continuo, esso è il cervello delle credenze e dei condizionamenti.

Il cervello corticale –intellettuale- è quello del futuro che relaziona il passato al presente, per proteggerci concede la possibilità all’uomo di associare diversamente gli elementi della sua realtà e di ricombinarli per creare nuove strutture per soddisfare abilmente gli altri due cervelli, le “emozioni” e i “piaceri” degli altri 5 sensi ed il “sesso” pulsione vitale.

 

IL CERVELLO RETTILIANO

Proto-rettiliano – pre-mammifero - paleo-corteccia – corteccia arcaia –

Nella tradizione marziale: centro motore – hara – coccodrillo

E’ il primo ad apparire, si trova sempre al suo posto ed è piccolo ma essenziale: contiene tutte le informazioni per sopravvivere –nutrirsi, bere, dormire, mantenimento della temperatura corporea, produzione ormonale, movimento, istinto di fuga e combattimento di sopravvivenza, riproduzione-.

“Fare” il necessario al momento giusto è la piu’ importante per lui che non chiedere il parere ai cervelli che ha il disopra. Esso contiene le ghiandole vitali:talamo, ipotalamo, epifisi ed ipofisi.

Vista la sua enorme importanza lo si deve conservare in buono stato con lo sport ad esempio ed evitare atteggiamenti di vita irregolari –alterazioni del ciclo sonno/veglia, alimentazione errata, bevande alcoliche ecc…- che lo danneggerebbero irrimediabilmente.

Questo cervello ha una memoria a brevissimo termine (questo gli permette di non essere raggirato dall’uomo o subire l’influenza di fantasie intellettuali di certe arti marziali che squilibrerebbero la sua eredità e ne decreterebbero la fine immediata).

E’ evidente che la difesa personale di sopravvivenza non si può veramente imparare –nell’ottica intellettuale- ma si devono scoprire quali sono i primi riflessi personali di sopravvivenza che provengono direttamente dal cervello rettile per poi incanalarli allenandosi continuamente, usarli intelligentemente rimuovendo i blocchi che ne frenano la spontaneità, blocchi derivanti dal cervello intelligente (neo-corteccia) e dell’emotività negativa del cervello mammifero.

IL CERVELLO MAMMIFERO

Paleo-mammario- corteccia libica – corteccia- cervello medio

Nella tradizione marziale: cervello emozionale – cervello emotivo – cuore – cavallo

Posizionato sopra il cervello rettiliano, è comparso quando l’uomo era un mammifero primitivo. E’ il centro di emozioni e credenze, dei rituali che caratterizzano i mammiferi –intimidazione, affronto ecc..- . Esso ha dato modo alla nostra specie di migliorarsi tramite la selezione.

Questo tipo di cervello è muto è duro d’orecchi, sente e crede senza capire –capire non è il suo compito- quello che viene ripetuto a lungo su una tonalità molto speciale.

Essendo anche il cervello delle credenze appare chiaro il motivo per cui sette e religioni, la politica usino rituali particolari tipo le litanie, preghiere, canti per imprimere quello che vogliono radicare; come nell’addestramento per gli animali il condizionamento è facilitato se accompagnato da punizioni e ricompense fisiche e mentali (gioia collettiva – colpevolizzazione…) con parallelo indebolimento del corpo –digiuno e cibo poco nutriente- privazione del sonno, perdita della libertà -vita in comune sotto la sorveglianza degli “anziani”).

Rilevato che questo tipo di cervello sente ma non ascolta appare chiaro perché dopo aver tentato di ragionare con una persona di fede diversa essa non accetterà gli argomenti anche se ragionevoli ed intelligenti addotti per la nuova tesi presentata; il cervello mammifero non è ragionevole per sua natura e gli è impossibile comunicare con i cervelli inferiori: tale comunicazione avviene solo lungo questo schema: cervello retti le>>cervello mammifero>>intelletto e mai nell’ordine inverso.

In questo cervello risiede la memoria a lungo termine, quello che viene imparto con emozione tramite i 5 sensi viene impresso qui indelebilmente.

IL CERVELLO NEO-MAMMIFERO

Neo-mammario – nuovo cervello – neo-corteccia – cervello intelligente

Nella tradizione marziale: cervello creativo – intellettuale – passeggero del corpo

Il meglio di questo cervello nuovo è che “parla” –capacità dell'emisfero sinistro- sia verbalmente che nella testa, ha concesso di scrivere, possiede una certa creatività geniale che può creare o rinnovare cose ma presenta dei problemi legati all’ego –che sembra risiedere solo in quest’ultimo cervello-.

Ogni lampo di genio però sembra giungere quando questo cervello “pensante” si mette a riposo… pare che la neo-corteccia non faccia nulla, non sa fare nulla e non è in grado di fare può solo suggerire e pensare.

In ambito marziale si raccomanda sempre di “svuotare la mente” per fare quello che serve senza l’interferenza del cervello intelligente di fatti esso è il piu’ lento dei tre cervelli: in ambito marziale piu’ si pensa meno si è rapidi.

I DUE EMISFERI CEREBRALI

L’antagonismo dei due emisferi riguarda principalmente la neo-corteccia , un poco la corteccia emotiva e quasi per nulla la paleo-corteccia.

L’emisfero sinistro comanda la parte destra del corpo, mentre l’emisfero destro ne comanda la parte sinistra ; questo accade anche nei mancini dove l’emisfero destro non è dominato dalla parte sinistra.

Il lato sinistro del cervello ragiona, parla, calcola, scrive è il dominante vanitoso –ego- mentre il lato destro non parla e non calcola (anche se può imparare a contare fino a 10 in caso che il lato sinistro non funzioni piu’). E’ il lato artistico, saggio, sportivo, ballerino, yogi sereno; è il lato che possiede il senso dello spazio, lo si sospetta essere il cervello inventivo –gli inventori sono spesso sognatori mancini).

Nelle arti marziali di sopravvivenza esistono esercizi mirati ad equilibrare i due emisferi, nell’arte dei punti vitali questi esercizi sono importantissimi per ottenere l’estrema efficacia con un doppio attacco (usando le armi naturali per colpire punti alti e bassi contemporaneamente).

L’uomo generalmente nella vita quotidiana si comporta da mammifero evoluto e svolge tutte le sue mansioni in uno stato di coscienza leggermente ipnotico che viene definito sonno diurno; l’uomo ordinario si “risveglia” occasionalmente da questo stato per passare ad un altro stato di coscienza: dormire, per ogni rituale, per riprodursi, per difendersi, per attaccare…

La risonanza magnetica rivela quanto sia veritiero ciò che affermano le tradizioni: l’uomo vive in uno stato ipnotico che i bambini non presentano.

Nella vita tutto sembra essere questione di blocchi e modificazione degli stati di coscienza sia involontari che volontari.

 

Vista questa prima analisi dei tipi di cervello presenti nell’uomo si possono elencare dei “tipi” di uomo in base ad essi:

l’uomo rettiliano:  soprattutto preoccupato di sopravvivere, della buona riuscita quotidiana di quel che esiste, si occupa del presente

l’uomo limbico o mammifero: ripete soprattutto quel che è piacevole ed evita quanto è sgradevole, dominato dalle emozioni e dalle convinzioni provenienti dal suo passato per guidare le sue scelte

l’uomo corticale o intellettuale: assimila o accumula materia per passare al concetto, all’astrazione e creare livelli superiori di comprensione della sua realtà sulla base della propria esperienza passata anticipa il suo probabile futuro.

Riuscire a movimentare l’intero cervello globale vuol dire essere sempre presenti sui diversi terreni dei tre cervelli integrandoli nei pensieri e nelle azioni.

http://digilander.libero.it/federicamiyaghi/Punti/cervtri.htm
Title: Re: Il Cervello Rettiliano
Post by: Trepicchi on February 03, 2010, 21:12:09 pm
(http://www.scienze.tv/files/immaginisito/image/Settembre%202009/060626-cervello.jpg)

“Si pensa che il cervello rettiliano rappresenti il centro fondamentale del sistema nervoso, essendo costituito dalla parte superiore del midollo spinale, da parti del mesencefalo, dal diencefalo e dai gangli della base e da strutture definite come appartenenti al corpo striato (nucleo caudato, putamen, globo pallido e sostanza grigia associata (1) ... “MacLean ritiene che l’R-complex dei cervelli dei mammiferi attuali derivi da quello di rettili mammifero-simili che nel passato popolarono la terra in grande numero” (2). “Ai fini dello studio neurocomportamentale comparativo, è spiacevole constatare che nessun rettile esistente appartenga alla stessa linea filetica dei mammiferi. Uno dei rettili mammifero-simili più antichi era nell’aspetto così simile ai Lacertili da ricevere il nome di Varanosaurus, un termine che fa riferimento al varano, di cui il drago di Komodo è un importante esempio. Per queste ed altre ragioni noi abbiamo privilegiato l’uso delle lucertole nei nostri studi comparativi” (3) . Secondo MacLean “il cervello di tipo rettiliano che si trova nei mammiferi è fondamentale per le forme di comportamento stabilite geneticamente, quali scegliere il luogo dove abitare, prendere possesso del territorio, impegnarsi in vari tipi di parata [comportamenti dimostrativi], cacciare, ritornare alla propria dimora, accoppiarsi, [procreare], subire l’imprinting, formare gerarchie sociali e scegliere i capi”.(4) .... “L’R-complex è necessario per i comportamenti (esibizioni) ritualistici [che seguono una sequenza predeterminata] e la comunicazione non verbale ad essi associata. A livello umano, MacLean ritiene che certe tendenze comportamentali sono dovute ad una eredità di disposizioni regolate (mediated) dalla stessa, primaria regione cerebrale. Esse includono alcune violente reazioni, la preferenza per la routine o per azioni rituali, ed alcune forme di attività sostitutiva”.(5) - La struttura nervosa che presiede ai comportamenti gerarchici, e fra questi quello di sottomissione al capo, si trova nell’R-complex. La sensazione è di tipo magico (6), etereo, impalpabile, non osservabile né sperimentale ed ha gradi più o meno alti di illogicità ma è accettata per fede. Infatti il pensiero magico ha la sua origine inconscia nell’R-complex e viene elaborato e reso cosciente dalla corteccia cerebrale, che tenta di dargli una parvenza di razionalità o lo rifiuta. L’R-complex possiede la capacità di stabilire relazioni fra i fenomeni, ma in una forma diversa da quella neocorticale; la relazione non è razionale, ma di tipo temporale (post hoc, propter hoc). Ciò conduce ad attività di routine, di conformità a situazioni precedenti, di ritualizzazione di comportamenti, ovvero ad atti ossessivo-coercitivi (pensiero magico). Tale tipo di connessione fra i fenomeni diviene cosciente e può essere espresso linguisticamente dal Neocortex. Benché inibito dal cervello Limbico, il cervello rettiliano mantiene le strutture e le funzioni gerarchizzanti di dominanza-sottomissione che determinano la sottomissione ai capi. Poiché l’elaborazione neocorticale del concetto di un “Essere dall’immensa potenza” non può che essere suscitata da un’azione del rettiliano sul Neocortex, si deve pensare che in un particolare periodo della evoluzione umana tale struttura nervosa è stata temporaneamente liberata dal controllo inibitorio del Sistema Limbico, presumibilmente in seguito ad uno stimolo, che, causando un trauma psichico, abbia ridotto l’azione inibitrice del Sistema Limbico. (7)
Noi dobbiamo il pensiero in sè, o più esattamente la Consapevolezza di Essere al cervello rettiliano. L'unico suo problema è di obbedire all'Essere Superiore di Immensa Potenza. (vedere le conferme nella ricerca di Julian Jaynes)

Note. note .(1- MacLean 1985a, p. 220) (2 - Jsaacson 1982, p. 240) (3 - MacLean 1985b, pp. 408-9) (4 - 1973a, trad. it. 1984, p. 7) ( 5- Isaacson1982, p. 246), (6 - la definizione di "magico" è un'invenzione del sistema neo-corticale) - (7 - Questa tappa fondamentale segna l'apparizione di un Uomo nuovo, dotato di PAURA perché COSCIENTE).

http://freeforumzone.leonardo.it/lofi/Organizzazione-cerebrale-Cervello-rettiliano-Cervello-libico-Cervello-neocorticale/D4215090.html
Title: Re: Il Cervello Rettiliano
Post by: KYI~instinct fight on February 04, 2010, 00:47:59 am
cervello rettile.....quanto ci sarebbe da dire su essa

essa e' un punto fermo importantissimo per il combattimento istintivo , senza lo sviluppo del cervello rettiliano , saremmo condizionati dalla logica marziale  , il che renderebbero le nostre applicazioni marziali   troppo strutturate

lo sviluppo del cervello rettiliano e 99 per cento basato dalle posture laterali tipo" Jiji z. " , personalme praticando tale posture  per parecchio tempo , ho potuto constatare , su me stesso gli effetti di essa , a livello marziale i progressi sono notevoli , posso confermare da cio che viene descritto dall' articolo che la memoria su alcune cose si restringa siamo alla continua ricerca del presente , anche le emozioni di vario genere vengono assorbite in parte , e da una parte ci rende un po' meno " sognatori"   
 
ogni singolo neurone riceve da decine di centinaia a decine di migliaia di connessioni

o meglio di impulsi elettrici  neuroconnettivi e col l'utilizzo del cervello rettiliano, lo scambio di " informazioni e' nettamente piu' veloce , lo sviluppo di essa e' il centro di pratica , per un qualsiasi buon praticante di Zz ,

io la chiamo la postura in cui l' intenzione per poter riempire  il nostro corpo deve passare in uno  stato di follia cosciente     
 
 
 

 
 
   
Title: Re: Il Cervello Rettiliano
Post by: baltoro 06 on February 04, 2010, 09:59:43 am
cervello rettile.....quanto ci sarebbe da dire su essa

essa e' un punto fermo importantissimo per il combattimento istintivo , senza lo sviluppo del cervello rettiliano , saremmo condizionati dalla logica marziale  , il che renderebbero le nostre applicazioni marziali   troppo strutturate

lo sviluppo del cervello rettiliano e 99 per cento basato dalle posture laterali tipo" Jiji z. " , personalme praticando tale posture  per parecchio tempo , ho potuto constatare , su me stesso gli effetti di essa , a livello marziale i progressi sono notevoli , posso confermare da cio che viene descritto dall' articolo che la memoria su alcune cose si restringa siamo alla continua ricerca del presente , anche le emozioni di vario genere vengono assorbite in parte , e da una parte ci rende un po' meno " sognatori"    
 
ogni singolo neurone riceve da decine di centinaia a decine di migliaia di connessioni

o meglio di impulsi elettrici  neuroconnettivi e col l'utilizzo del cervello rettiliano, lo scambio di " informazioni e' nettamente piu' veloce , lo sviluppo di essa e' il centro di pratica , per un qualsiasi buon praticante di Zz ,

io la chiamo la postura in cui l' intenzione per poter riempire  il nostro corpo deve passare in uno  stato di follia cosciente      
 
    

...E anche in questo caso l'amico Kyi dice cose moooolto interessanti.
Sono acclarate e testimoniate situazioni in cui messi alle stratte in una situazione di pericolo effettivo il ns. essere automaticamente cortocircuita la neocorteccia e prende comandi direttamente dal cervello rettiliano, cervello che per sua costituzione fa riferimento agli istinti primordialio di conservazione e come tale bypassa tutte quelle sovrastrutture inutili che non fanno altro che rallentare il ns. movimento e la ns. capacità di reazione.
In questi mesi il ns. allenamento si è orientato proprio verso il cercare di cortocircuitare in maniera cosciente la neocorteccia in modo da poter attingere alle forze primordiali.

Giusto per capirci porto un esempio che ha avuto come testimone mia moglie che è docente all'università di chimica: Un giorno uno dei ragazzi stava facendo delle cose in laboratorio quando, forse perchè la cappa aspirante non aspirava bene, alcuni vapori fuoriusciti dalla reazione chimica hanno preso fuoco all'improvviso. Niente di particolarmente pericoloso, bastava azionare l'estintore ed il gioco era fatto, ma il tizio si è talmente spaventato che è uscito di corsa come un forsennato ed è letteralmente passato attraverso una porta vetri che in quel momento era chiusa. Ora...quella porta vetri è fatta apposta come misura di sicurezza, si può obiettare che la porta vetri essendo trasparente non è affatto sicura ma tant'è, ed è spessa qualche millimetro. Come abbia fatto il tizio a passare letteralmente attraverso quella porta senza prodursi nemmeno un graffio è una cosa inspiegabile. Ci sono i testimoni perchè il poveraccio si è catapultato da mia moglie in stato confusionale con il grembiule un pò bruciacchiato e fumante; chiaramente tutti si sono preoccupati e si sono subito precipitati a vedere cosa fosse successo. Quella porta l'ho vista, posso garantirvi che come sia riuscito ad attraversarla è un mistero, esserne uscito illeso poi è un miracolo.  :)

Ah....ho riletto il mio post e giusto per chiarezza specifico che per "attraversare" non intendo dire che il tizio si è smaterializzato e rimaterializzato dall'altra parte della porta, semplicemente era talmente spaventato che non l'ha neanche vista e ci è passato attraverso demolendola.  :o
Title: Re: Il Cervello Rettiliano
Post by: ^'V'^ on February 05, 2010, 01:48:25 am
La comparsa esplosiva delle attività tipiche del Sistema Limbico, ad es. a causa di epilessia (temporale), può scatenare un insieme di esperienze e sensazioni, alcune delle quali molto interessanti essendo associate con la convinzione della scoperta di verità fondamentali, senso di spersonalizzazione e stranezza, ed allucinazioni.



Sapete chi è Saulo di Tarso?

E' San Paolo, il fondatore del moderno cristianesimo, quello che si è inventato quasi tutto ciò che crediamo di sapere sul cristianesimo perché...gliel'ha detto il Signore. (Scrivo maiuscolo per non offendere alcuno, ma solo per questo)

Beh, incollo da wiki: Saulo/Paolo si convertì al cristianesimo mentre, recandosi da Gerusalemme a Damasco per organizzare la repressione dei cristiani della città, venne improvvisamente avvolto da una luce fortissima e udì la voce del Signore che gli diceva: "Paolo, Paolo, perché mi perseguiti?"[6]. Reso cieco da quella luce divina, Paolo vagò per tre giorni a Damasco, dove poi venne guarito dal capo della piccola comunità cristiana di quella città, Anania. L'episodio, noto come "La conversione di San Paolo", diede l'inizio all'opera di evangelizzazione di Paolo.

L'influenza storica di Paolo nell'elaborazione della teologia cristiana è stata enorme: mentre i vangeli si limitano prevalentemente a narrare parole e opere di Gesù, sono le lettere paoline che definiscono i fondamenti dottrinali del valore salvifico della sua incarnazione, passione, morte e risurrezione – ripresi dai più eminenti pensatori cristiani dei successivi due millenni. Per questo alcuni studiosi contemporanei lo hanno identificato come il vero fondatore del Cristianesimo.

Riuscite a vedere ciò che vedo io, associando questa storia al pezzo che ho quotato?
Title: Re: Il Cervello Rettiliano
Post by: machine gun yogin on February 05, 2010, 02:35:28 am
Be' non ci vuole molto a vedere il nesso, San Paolo sarebbe arrivato a concepire i dettami del cristianesimo in seguito ad una crisi epilettica o comunque una stimolazione del cervello primitivo.

Un po estrema come conclusione.

Anche il mio cane soffre di crisi epilettiche, speriamo nulla di cosí grave, altrimenti mi toccherá sedarlo per evitare che si monti la testa :o
Title: Re: Il Cervello Rettiliano
Post by: machine gun yogin on February 05, 2010, 03:09:38 am
Il neurologo Freud constatò che la maggior parte dei problemi fisici dell’uomo provenivano dall’insoddisfazione e da pulsioni primitive non consce.
Certo é proprio dal sistema simpatico che provengono gli stimoli per le azioni involontarie (muscoli digestivi, battito cardiaco, "respirazione", anche se quest'ultima é regolata da entrambi tant'é che é l'unico lavoro involontario che possiamo controllare, e sul quale la moderna psicologia agisce per regolare alcune funzioni dell'organismo).
Il fatto che le pulsioni del subconscio non si possano controllare, ne aumenta la potenza in termini di malattia.
Nel 1965 il chirurgo neurologo americano R. Sperry separò gli emisferi cerebrali di un paziente sperando di porre fine alle sue crisi epilettiche: Sperry potè allora constatare che i due emisferi erano fratelli nemici, lavorano assieme per alcuni compiti ma restavano in disaccordo per risolverne altri. In particolare venne rilevato che l’emisfero sinistro è di natura chiacchierone e vanitoso, favorente l’Ego e quindi le ostilità in netta opposizione all’emisfero destro muto ed artista favorevole alla pace e alla serenità.
Come al solito l'uomo per capire le cose deve sempre dividere tutto :=)
Il cervello rettile è quello del presente che concede alla “macchina” di funzionare in modo riflesso senza doversene preoccupare.
La respirazione gioca un ruolo chiave in questo, per questo che il lavoro di pranayama, e l'analisi bioenergetica di Lowen si soffermano molto sulla respirazione intenzionale.
Il cervello limbico è quello del passato che conserva esperienza e memoria per non dover imparare nuovamente e di continuo, esso è il cervello delle credenze e dei condizionamenti.
La mente che mente, il cane che abbaia >:( >:( >:(
“Fare” il necessario al momento giusto è la piu’ importante per lui che non chiedere il parere ai cervelli che ha il disopra. Esso contiene le ghiandole vitali:talamo, ipotalamo, epifisi ed ipofisi
Per capire bene questo concetto consiglio di provare la meditazione dinamica di Osho, il corpo che si muove da solo senza chiedere alcun parere a nessun cervello e in piú una stimolazione ormonale pazzesca.
L’uomo generalmente nella vita quotidiana si comporta da mammifero evoluto e svolge tutte le sue mansioni in uno stato di coscienza leggermente ipnotico che viene definito sonno diurno; l’uomo ordinario si “risveglia” occasionalmente da questo stato per passare ad un altro stato di coscienza
Questo lo spiega molto bene Gudjieff, e sembra incredibile quanto l'uomo sia ipnotizzato e quanto l'attenzione sia assente.
Riuscire a movimentare l’intero cervello globale vuol dire essere sempre presenti sui diversi terreni dei tre cervelli integrandoli nei pensieri e nelle azioni.
Molte pratiche alchemiche tra cui lo yoga lavorano moto sull'alternarsi di intensitá (il discorso che si faceva sullo stile chen di taiji che passa da movimenti lenti ad esplosioni), questo viene spiegato come un disperdere un certo tipo di materia sottile/energia ed accumularne un'altro tipo.
Osho lo spiega come mandare in confusione il cervello, per appiattire appunto la mente e zittire il cane che abbaia. I principi che regolano tutto ció a livello scientifico sono nell'articolo che hai postato, ricco di spunti interessanti ed informazioni che vanno a complerare teorie sulle quali si basano i principi di molte discipline orientali.

Grazie 3picchi
Title: Re: Il Cervello Rettiliano
Post by: ^'V'^ on February 05, 2010, 03:22:42 am
Be' non ci vuole molto a vedere il nesso, San Paolo sarebbe arrivato a concepire i dettami del cristianesimo in seguito ad una crisi epilettica o comunque una stimolazione del cervello primitivo.

Un po estrema come conclusione.

Anche il mio cane soffre di crisi epilettiche, speriamo nulla di cosí grave, altrimenti mi toccherá sedarlo per evitare che si monti la testa :o

Il fatto d'aver visto una luce in seguito alla quale ha girato in stato confusionale per tre giorni prima di essere curato. quest'esperienza l'ha portato a... "un insieme di esperienze e sensazioni, alcune delle quali molto interessanti essendo associate con la convinzione della scoperta di verità fondamentali, senso di spersonalizzazione e stranezza, ed allucinazioni"

Copiando da wiki alcuni tipici fenomeni vissuti da chi ha una crisi epilettica:

Crisi visive: allucinazioni visive elementari (punti luminosi) ad un emicampo.→ scarica origina dalla corteccia visiva controlaterale (16 e17).

Crisi allucinatorie: percezioni senza oggetto, spesso sono complesse ed articolate (scene, paesaggi, personaggi).

Con segni psichici: alterazione elettiva delle funzioni superiori senza perdita di coscienza. (i tre giorni in stato confusionale)

Sempre da wiki:

Nel passato l'epilessia è stata associata ad esperienze religiose e anche a possessioni demoniache.

Title: Re: Il Cervello Rettiliano
Post by: Trepicchi on February 05, 2010, 06:39:11 am
Ringrazio Machine e Avia per la discussione  e do il benvenuto in questotrhead incoraggiandoli

a portare le loro riflessioni...

Buona giornata campioni
Title: Re: Il Cervello Rettiliano
Post by: machine gun yogin on February 05, 2010, 10:40:39 am
Be' non ci vuole molto a vedere il nesso, San Paolo sarebbe arrivato a concepire i dettami del cristianesimo in seguito ad una crisi epilettica o comunque una stimolazione del cervello primitivo.

Un po estrema come conclusione.

Anche il mio cane soffre di crisi epilettiche, speriamo nulla di cosí grave, altrimenti mi toccherá sedarlo per evitare che si monti la testa :o

Il fatto d'aver visto una luce in seguito alla quale ha girato in stato confusionale per tre giorni prima di essere curato. quest'esperienza l'ha portato a... "un insieme di esperienze e sensazioni, alcune delle quali molto interessanti essendo associate con la convinzione della scoperta di verità fondamentali, senso di spersonalizzazione e stranezza, ed allucinazioni"

Copiando da wiki alcuni tipici fenomeni vissuti da chi ha una crisi epilettica:

Crisi visive: allucinazioni visive elementari (punti luminosi) ad un emicampo.→ scarica origina dalla corteccia visiva controlaterale (16 e17).

Crisi allucinatorie: percezioni senza oggetto, spesso sono complesse ed articolate (scene, paesaggi, personaggi).

Con segni psichici: alterazione elettiva delle funzioni superiori senza perdita di coscienza. (i tre giorni in stato confusionale)
Scherzi a parte.
Sai quante persone hanno crisi epilettiche?
Io ne conosco 1, giovane anche, e non c'é nulla di mistico in quello che gli accade, ne nel vederlo :o ne in quello che mi racconta quando si riprende :-\
Nel passato l'epilessia è stata associata ad esperienze religiose e anche a possessioni demoniache.
Immagino tu ti riferisca agli episodi che vedevano protagonisti poveri malati epilettici accusati di essere indemoniati.
Un aneddoto che viene raccontato anche a scuola insomma.

Questa é ingnoranza caro mio, non ci vedo molto di mistico.
Un po come le teorie di galileo quando dichiaró che la terra era tonda.

Il fatto é che si cerca sempre di buttare sul religioso quello che non si capisce.
Title: Re: Il Cervello Rettiliano
Post by: kortobrakkio on February 08, 2010, 00:57:04 am
È una discussione estremamente interessante.
Ringrazio Trepicchi(e la sua costanza nello scrivere)per l'importante contributo.
Più che dei dettagli anatomici sono rimasto interessato dalle priorità e meccaniche di funzionamento dei tre cervelli fratelli.
E mi sorgono paragoni con alcune metodiche di insegnamento ricevute.
Ricordo nel periodo di pratica con Jo Azer(vajiramushty),che l'insegnamento funzionava pressappoco così:Jo ti metteva in situazione difficile,quando non critica(per esempio tu a terra,l'altro in piedi che voleva saltarti sull'addome);insegnamento base:impediscigli di arrivarti sulla pancia(arrangiati);ovvio che le prime volte era un disastro....goffaggine,approssimazione,"umiliazioni"(istruttive,ma all'inizio non sembrava).
Poi si diventava più abili,e li arrivavano le "dritte";spuntavano "tecniche"che erano in realtà opportunità dinamiche,mai cose meccaniche;ed in parallelo si facevano tanti "giochi marziali"che istruivano divertendo rendendo naturalmente agile ed abile il corpo.
Ogni tanto,uno shock:un esperienza forte che squoteva il tuo essere;per esempio varie simulazioni di morte;ricordo fra le varie,il lasciarsi cadere di schiena in acqua,da un metro di altezza,al mare di notte.mentalmente si doveva lasciare tutto alle spalle,poi bisognava cadere "morbidamente":si era morti......vi assicuro,per quanto sembri semplice,che era dura,e in qualche modo ti segnava(e non per la schienata in acqua).
L'allenamento era in complesso esperienziale,si andava dal grezzo al sottile,e la tecnica vi filtrava come conseguenza e non come padrona(e riusciva comunque ad essere raffinata....);ci si allenava con intensità,poco tempo per "pensare"(giusto recepire le istruzioni)giocando e picchiando l'ego.e,si,nel gioco era pure compreso l'incidente,il farsi male,ma non c'era l'esaltazione della cicatrice:era crescere.
Ricollegandomi al comparto "cinese"ed al discorso del piacere,mi sovviene un commento del m. Wu Dong,che mostrandomi una foto di WXZ mi disse;vedi che sorride mentre pratica?non è una posa;al suo livello la postura e dolce come zucchero,rende felici.

Riguardo al discorso della mente razionale che soffoca quella istintiva mi permetto di consigliare le opere di Itsuo Tsuda;illuminanti anche per i marzialisti.
Title: Re: Il Cervello Rettiliano
Post by: Trepicchi on February 08, 2010, 07:25:23 am
È una discussione estremamente interessante.
Ringrazio Trepicchi(e la sua costanza nello scrivere)per l'importante contributo.
Più che dei dettagli anatomici sono rimasto interessato dalle priorità e meccaniche di funzionamento dei tre cervelli fratelli.
E mi sorgono paragoni con alcune metodiche di insegnamento ricevute.
Ricordo nel periodo di pratica con Jo Azer(vajiramushty),che l'insegnamento funzionava pressappoco così:Jo ti metteva in situazione difficile,quando non critica(per esempio tu a terra,l'altro in piedi che voleva saltarti sull'addome);insegnamento base:impediscigli di arrivarti sulla pancia(arrangiati);ovvio che le prime volte era un disastro....goffaggine,approssimazione,"umiliazioni"(istruttive,ma all'inizio non sembrava).
Poi si diventava più abili,e li arrivavano le "dritte";spuntavano "tecniche"che erano in realtà opportunità dinamiche,mai cose meccaniche;ed in parallelo si facevano tanti "giochi marziali"che istruivano divertendo rendendo naturalmente agile ed abile il corpo.
Ogni tanto,uno shock:un esperienza forte che squoteva il tuo essere;per esempio varie simulazioni di morte;ricordo fra le varie,il lasciarsi cadere di schiena in acqua,da un metro di altezza,al mare di notte.mentalmente si doveva lasciare tutto alle spalle,poi bisognava cadere "morbidamente":si era morti......vi assicuro,per quanto sembri semplice,che era dura,e in qualche modo ti segnava(e non per la schienata in acqua).
L'allenamento era in complesso esperienziale,si andava dal grezzo al sottile,e la tecnica vi filtrava come conseguenza e non come padrona(e riusciva comunque ad essere raffinata....);ci si allenava con intensità,poco tempo per "pensare"(giusto recepire le istruzioni)giocando e picchiando l'ego.e,si,nel gioco era pure compreso l'incidente,il farsi male,ma non c'era l'esaltazione della cicatrice:era crescere.
Ricollegandomi al comparto "cinese"ed al discorso del piacere,mi sovviene un commento del m. Wu Dong,che mostrandomi una foto di WXZ mi disse;vedi che sorride mentre pratica?non è una posa;al suo livello la postura e dolce come zucchero,rende felici.

Riguardo al discorso della mente razionale che soffoca quella istintiva mi permetto di consigliare le opere di Itsuo Tsuda;illuminanti anche per i marzialisti.


Ricollegandomi al comparto "cinese"ed al discorso del piacere,mi sovviene un commento del m. Wu Dong,che mostrandomi una foto di WXZ mi disse;vedi che sorride mentre pratica?non è una posa;al suo livello la postura e dolce come zucchero,rende felici.

Questo è molto interessante......e un motivo di stimolo alla pratica
Title: Re: Il Cervello Rettiliano
Post by: L0tvs Eff3ct on February 12, 2010, 17:24:15 pm
Ho sempre un pò di amaro in bocca nel leggere di cervello rettiliano.
Title: Re: Il Cervello Rettiliano
Post by: Trepicchi on February 12, 2010, 17:55:28 pm
Ho sempre un pò di amaro in bocca nel leggere di cervello rettiliano.

ben arrivato Lotus se puoi cortesemente spiegarto meglio in modo di dare un po' piu' chiarezza alla tua affermazione.

grazie per il tuo intervento
Title: Re: Il Cervello Rettiliano
Post by: L0tvs Eff3ct on February 13, 2010, 21:52:10 pm
E che queste descrizioni della fisiologia encefalica danno del cervello un' aria di conglomerato suddiviso in compartimenti stagni, oltre a partire da presupposti neuroscientifici foss'anche solo in parte superati.

Una  spurgata conoscitiva in tal senso la segnalai già un due anni fa o poco meno su FAM: Il Cervello Emotivo di J. LeDoux.
Tra l' altro, se la memoria non mi inganna, coincidenza vuole che molto tempo dopo (=quando avemmo la fottuta sfiga apocalittica di iniziare a tenerlo, causa incidente in moto, assiduamente presente tra noi) AiVia lo consigliò a sua volta.

E comunque, sentite a mmme: mozzatevi pure voi il corpo calloso come ho fatto io per reiscrivermi qui, che ve divertite.
Title: Re: Il Cervello Rettiliano
Post by: ^'V'^ on February 14, 2010, 04:08:23 am
E che queste descrizioni della fisiologia encefalica danno del cervello un' aria di conglomerato suddiviso in compartimenti stagni, oltre a partire da presupposti neuroscientifici foss'anche solo in parte superati.

Una  spurgata conoscitiva in tal senso la segnalai già un due anni fa o poco meno su FAM: Il Cervello Emotivo di J. LeDoux.
Tra l' altro, se la memoria non mi inganna, coincidenza vuole che molto tempo dopo (=quando avemmo la fottuta sfiga apocalittica di iniziare a tenerlo, causa incidente in moto, assiduamente presente tra noi) AiVia lo consigliò a sua volta.

E comunque, sentite a mmme: mozzatevi pure voi il corpo calloso come ho fatto io per reiscrivermi qui, che ve divertite.

Quale emisfero usi per il FAM, dopo la resezione del corpo calloso?

Comunque tu hai una memoria prodigiosa. A volte credo tu sia un programma automatico di lettura ed intervento sui forum.

So di aver letto il cervello emotivo una decina d'anni fà, ma non avevo idea d'averlo consigliato sul FAM, e nemmeno immagino a che scopo.

 
Title: Re: Il Cervello Rettiliano
Post by: Ookamiyama on March 10, 2010, 17:48:51 pm
e pensare che fino a qualche anno fa certe cose le diceva solo Montaigue .......   e walmsley    8)

Plèe prima di loro
Title: Re: Il Cervello Rettiliano
Post by: ^'V'^ on March 10, 2010, 18:22:57 pm
e pensare che fino a qualche anno fa certe cose le diceva solo Montaigue .......   e walmsley    8)

Plèe prima di loro

Un tale McLean prima di Plee...  ;D

Ma vorrei spostare un attimo la vostra attenzione sul cervello, invece, della pancia.

E' un concetto che conosco da una decina d'anni ma oggi mi sono accorto, parlando con una dottoressa, una fisioterapista ed una signora  non del campo medico, che è totalmente ignorato dalla maggior parte delle persone. Quindi, capendo di aver sbagliato nel darlo per scontato, apro un 3d apposito:

https://www.artistimarziali.org/forum/index.php?topic=1803.msg30592#msg30592
Title: Re: Il Cervello Rettiliano
Post by: Deinoforo on April 17, 2010, 17:11:02 pm
Veramente un bel post trepicchi, complimenti per la raccolta delle informazioni, secondo voi come si fa a svilupparlo?
Title: Re: Il Cervello Rettiliano
Post by: ^'V'^ on April 17, 2010, 17:26:12 pm
Veramente un bel post trepicchi, complimenti per la raccolta delle informazioni, secondo voi come si fa a svilupparlo?

Si è sviluppato in milioni di anni, e non è sovrascrivibile con i dati di una sola generazione.

Per esempio, se tu facessi il pompiere e ti condizionassi a non temere il fuoco, tuo figlio erediterebbe lo stesso la paura del fuoco, perché è sana e funzionale alla sopravvivenza.

Non ci è concesso "sviluppare" cambiare, modificare il cervello rettile in una sola vita, occorrono modificazioni nell'ambiente ed adattamenti per molte ma molte migliaia di anni.

Forse ti sembrerà brutto, ma è una grossa fortuna.

Saremmo già estinti se ognuno potesse modificare il sistema operativo di base secondo il gusto del momento.

E' possibile però intervenire sul paleomammifero.

Esso registra convinzioni e credenze mediante il suono e le canzoni.

Tutte le canzoni che hai cantato in chiesa da bambino, essendo melodia e non prosodia, non vengono processate dalla neocorteccia nell'emisfero sinistro logico, ma passano direttamente al paleo mammifero.

Questo è il motivo per cui, anche se a 25 anni decidi di essere ateo, avrai comunque installati i valori fondamentali del cristianesimo.

Questo è il motivo per cui persone che tutto il giorno recitano preghiere cantate, come nel mondo arabo, anche se poi studiano in occidente e capiscono la scienza a livello logico, poi sono capaci di fare un massacro e di suicidarsi in nome della religione.

Personalmente mi trovai in un pasticcio a 18 anni:

mi piacevano le sonorità della musica Oi!, quella dei naziskin.

Non mi interessavo dei testi, ma ascoltavo le canzoni di certi gruppi perchè mi piaceva il suono.

Poi mi trovai a canticchiarle.

Poi mi trovai ad essere razzista convinto.

Nonostante avessi molti amici di colore e non lo fossi mai stato.

Dopo aver compreso di essermi installato queste convinzioni inconscie, mi feci il controlavaggio del cervello cantando canzoni opposte ed interessandomi di musica etnica dei popoli che avevo appreso ad odiare.

Title: Re: Il Cervello Rettiliano
Post by: RR on April 17, 2010, 17:56:57 pm



sono d'accordo con tutto ciò che avete detto...













(http://www.chupacabramania.com/immagini/alieni/rettiliano.jpg)
 :gh:
Title: Re: Il Cervello Rettiliano
Post by: Deinoforo on April 17, 2010, 18:37:47 pm
mi e' chiaro che è già sviluppato, ma vorrei sapere le vostre opinioni sul come " usarlo ", anche se non so trovare un termine migliore
Title: Re: Il Cervello Rettiliano
Post by: Ryuken on April 17, 2010, 19:22:47 pm
Per modificare il paleomammifero, penso che sia utile l'ipnosi, per installare determinati comportamenti adatti allo studio di una AM.
Credo che si possa fare qualcosa sul killer instinct, cioè essere cattivi e colpire con decisione quando serve...
Che ne pensi Aivia?


Avete visto il filmato delle iene dove Filippo nardi, accanito fumatore, smette di fumare grazie all'ipnosi, perchè il Dottore ha installato atteggiamenti negativi verso le sigarette nella mente del Nardi?
Le stesse cose forse si possono fare anche in ottica marziale...

https://www.youtube.com/watch?v=qsTMy6UQiIU&feature=PlayList&p=C4375C54749E217F&playnext_from=PL&playnext=1&index=1 (https://www.youtube.com/watch?v=qsTMy6UQiIU&feature=PlayList&p=C4375C54749E217F&playnext_from=PL&playnext=1&index=1)

Title: Re: Il Cervello Rettiliano
Post by: grande jedi on April 17, 2010, 19:50:54 pm
Chi si fa ipnotizzare...e un pazzo e inconscente....!!! Io il cervello rettiliano lo sviluppo da me... E ne prendo coscenza...ogni giorno sempre di più allenando il mio corpo/mente. Tutto il resto sono solo trucchetti da baraccone....., per cercare di arrivare ad un obiettivo senza far minima fatica.... AiAIAIIII, che brutte abitudini cercare di imbrogliare se stessi...., nelle artimarziali... :nono:
Title: Re: Il Cervello Rettiliano
Post by: ^'V'^ on April 17, 2010, 20:33:52 pm
mi e' chiaro che è già sviluppato, ma vorrei sapere le vostre opinioni sul come " usarlo ", anche se non so trovare un termine migliore

Lo stai usando.

Mentre focalizzi la mente conscia nel leggere queste parole, lui si sta occupando di farti battere il cuore, di termoregolarti, di farti respirare, di gestire i processi digestivi, di dare ordini al sistema immunitario, di regolare la tua sessualità, di controllare l'umore, di cancellare dalla tua attenzione i suoni ricorrenti in background che non sono importanti, di non farti percepire le cose che hai intorno ora e che non ti interessano... in pratica tu stai facendo consciamente 1 e lui 10'000'000

Tu ragioni a 40 bit al secondo, lui a 40'000'000 di bit al secondo.

Come una mosca che svolazza davanti ad un elefante e si chiede:

Come posso sviluppare il mio elefante? Come posso usarlo?

Beh, a dire il vero è l'elefante che usa la mosca come calcolatrice.

Non la calcolatrice che usa l'elefante.

La virtualizzazione, uno degli aspetti del cervello più evoluto dei primati glabri, è spesso quello in cui ci si identifica.

Ci si fa un'immagine mentale di se stessi che si usa nel pensiero, e ci si immedesima troppo con quell'immagine.

Ma tu non sei l'immagine virtuale del calcolatore... tu sei l'elefante, dovresti chiederti: come posso usare la calcolatrice per raggiungere i miei scopi, e non immedesimarti nella calcolatrice e chiederti come usare te stesso.

Quindi, la prima domanda è:

Quali sono i miei scopi?

Come posso raggiungerli?

In che modo sono scopi influenzati dalla società, e quindi paleomammiferi e non miei?

Sono stato ipnotizzato dalla pubblicità?

Chi voglio imitare nel fare questo o quello?

(questa di emulare ed imitare è tipica delle scimmie, utilissima per apprendere comportamenti, ma anche a doppio taglio perchè ci porta a fare tutto ciò che fanno i nostri modelli, anche in negativo)

Cosa desidero realmente, e come posso sfruttare la calcolatrice per raggiungerlo?


Title: Re: Il Cervello Rettiliano
Post by: Ryuken on April 17, 2010, 20:42:36 pm
Chi si fa ipnotizzare...e un pazzo e inconscente....!!! Io il cervello rettiliano lo sviluppo da me... E ne prendo coscenza...ogni giorno sempre di più allenando il mio corpo/mente. Tutto il resto sono solo trucchetti da baraccone....., per cercare di arrivare ad un obiettivo senza far minima fatica.... AiAIAIIII, che brutte abitudini cercare di imbrogliare se stessi...., nelle artimarziali... :nono:
Io non mi farei ipnotizzare, perchè tutto quello che voglio ottenere, con l'impegno continuo riesco ad ottenerlo.
Però si parlava di argomenti che mi sembravano attinenti, e l'ipnosi del Nardi mi ha sorpreso perchè non credevo a queste cose...
Cmq perchè ritieni pazzo chi si fa ipnotizzare?
pensi che dopo non si possa più tornare indietro, quindi ritornare quello di prima?
Title: Re: Il Cervello Rettiliano
Post by: grande jedi on April 17, 2010, 21:33:42 pm
Peche a nessuno darei in mano..., la parte della mia coscienza piu profonda...!!! E la nostra parte più intima... Figurati se la do in mano ad uno sconosciuto o altro...! Non so..., se quando si torna in se..., ci sono dei effetti collateralli... Ma comunque...non vorrei scoprirlo...  :o!!! Dopo che ho fatto il corso sui 7 stati di coscienza..., ho avuto tante conferme... E una di quelle è che non mi farei mai IPNOTIZZARE :nono:! Poi ciascuno puo fare come vuole o crede...! Libero arbitrio...!
Title: Re: Il Cervello Rettiliano
Post by: Ryuken on April 17, 2010, 22:57:47 pm
Dopo che ho fatto il corso sui 7 stati di coscienza..., ho avuto tante conferme... E una di quelle è che non mi farei mai IPNOTIZZARE :nono:!

Cioè? puoi essere più chiaro spiegando le motivazioni perchè dici così, mi interessa molto il discorso....

che sono i 7 stati di coscienza?
Title: Re: Il Cervello Rettiliano
Post by: ^'V'^ on April 18, 2010, 00:00:26 am
Peche a nessuno darei in mano..., la parte della mia coscienza piu profonda...!!! E la nostra parte più intima... Figurati se la do in mano ad uno sconosciuto o altro...! Non so..., se quando si torna in se..., ci sono dei effetti collateralli... Ma comunque...non vorrei scoprirlo...  :o!!! Dopo che ho fatto il corso sui 7 stati di coscienza..., ho avuto tante conferme... E una di quelle è che non mi farei mai IPNOTIZZARE :nono:! Poi ciascuno puo fare come vuole o crede...! Libero arbitrio...!

Veramente viviamo in stato di ipnosi buona parte delle nostre ore, come quando guidiamo l'auto in automatico o quando vediamo passare un bel culo.
Title: Re: Il Cervello Rettiliano
Post by: machine gun yogin on April 18, 2010, 00:06:10 am
Gurdjieff?
Title: Re: Il Cervello Rettiliano
Post by: ^'V'^ on April 18, 2010, 00:10:09 am
Gurdjieff?

No, più semplice:

E' provato che viviamo alcuni minuti ogni ora in trance ipnotica poco profonda, è uno stato naturale.

Siccome veniva detto "non mi farei mai ipnotizzare", volevo rassicurare sul fatto che è una cosa normale e naturale, non è un barbatrucco.

Anche soltanto vedere un paio di belle tette può farci focalizzare su quelle, dimenticare il resto e divenire suggestionabili. Siamo stati ipnotizzati, e va bene così.



Title: Re: Il Cervello Rettiliano
Post by: machine gun yogin on April 18, 2010, 01:34:30 am
per un momento avevo sperato  :dis:

the secret non funziona  ;D
Title: Re: Il Cervello Rettiliano
Post by: ^'V'^ on April 18, 2010, 01:36:45 am
per un momento avevo sperato  :dis:

the secret non funziona  ;D

Non devi sperare, per the secret... devi pensare che sia già attuale.  ;D
Title: Re: Il Cervello Rettiliano
Post by: KYI~instinct fight on April 18, 2010, 02:02:49 am
mi e' chiaro che è già sviluppato, ma vorrei sapere le vostre opinioni sul come " usarlo ", anche se non so trovare un termine migliore

:pun:
Title: Re: Il Cervello Rettiliano
Post by: machine gun yogin on April 18, 2010, 12:44:11 pm
per un momento avevo sperato  :dis:

the secret non funziona  ;D

Non devi sperare, per the secret... devi pensare che sia già attuale.  ;D
ecco perché non funziana, e io che aspetto da 8 mesi la tv lcd da 42 zipork  ;D
Title: Re: Il Cervello Rettiliano
Post by: rockyjoe on April 18, 2010, 13:06:51 pm
e pensare che fino a qualche anno fa certe cose le diceva solo Montaigue .......   e walmsley    8)

Plèe prima di loro

Un tale McLean prima di Plee...  ;D
anche Plèe cita questo autore...è il caso di far notare che anche Maestri illustri e di fama continuano a ricercare,e fare comparazioni col sapere tradizionale..
Title: Re: Il Cervello Rettiliano
Post by: ^'V'^ on April 18, 2010, 20:03:48 pm
e pensare che fino a qualche anno fa certe cose le diceva solo Montaigue .......   e walmsley    8)

Plèe prima di loro

Un tale McLean prima di Plee...  ;D
anche Plèe cita questo autore...è il caso di far notare che anche Maestri illustri e di fama continuano a ricercare,e fare comparazioni col sapere tradizionale..

Veramente Plee è un marzialista che ha mischiato gli studi di Mac Lean e di Lorenz per dare un'aria di naturalezza e spontaneità al dim mak, peraltro senza grandi risultati logici se non il buon risultato d'aver fatto conoscere il cervello triunico ai marzialisti.

In effetti le sue teorie secondo cui sarebbe naturale e paleocorticale usare strane posizioni delle dita ad ore prestabilite in movimenti coordinati a coppia contro bersagli inventati da una corrente di pensiero nata recentemente nella linea evolutiva... fanno acqua da tutte le parti.

Inoltre cita solo le cose che gli fanno comodo, deformandole a suo uso e consumo.

Per il resto, bel libro, perché spiega tanti concetti interessanti se avulsi dal contesto.

 

Title: Re: Il Cervello Rettiliano
Post by: L0tvs Eff3ct on September 15, 2010, 00:28:17 am
È una discussione estremamente interessante.
Ringrazio Trepicchi(e la sua costanza nello scrivere)per l'importante contributo.
Più che dei dettagli anatomici sono rimasto interessato dalle priorità e meccaniche di funzionamento dei tre cervelli fratelli.
E mi sorgono paragoni con alcune metodiche di insegnamento ricevute.
Ricordo nel periodo di pratica con Jo Azer(vajiramushty),che l'insegnamento funzionava pressappoco così:Jo ti metteva in situazione difficile,quando non critica(per esempio tu a terra,l'altro in piedi che voleva saltarti sull'addome);insegnamento base:impediscigli di arrivarti sulla pancia(arrangiati);ovvio che le prime volte era un disastro....goffaggine,approssimazione,"umiliazioni"(istruttive,ma all'inizio non sembrava).
Poi si diventava più abili,e li arrivavano le "dritte";spuntavano "tecniche"che erano in realtà opportunità dinamiche,mai cose meccaniche;ed in parallelo si facevano tanti "giochi marziali"che istruivano divertendo rendendo naturalmente agile ed abile il corpo.
Ogni tanto,uno shock:un esperienza forte che squoteva il tuo essere;per esempio varie simulazioni di morte;ricordo fra le varie,il lasciarsi cadere di schiena in acqua,da un metro di altezza,al mare di notte.mentalmente si doveva lasciare tutto alle spalle,poi bisognava cadere "morbidamente":si era morti......vi assicuro,per quanto sembri semplice,che era dura,e in qualche modo ti segnava(e non per la schienata in acqua).
L'allenamento era in complesso esperienziale,si andava dal grezzo al sottile,e la tecnica vi filtrava come conseguenza e non come padrona(e riusciva comunque ad essere raffinata....);ci si allenava con intensità,poco tempo per "pensare"(giusto recepire le istruzioni)giocando e picchiando l'ego.e,si,nel gioco era pure compreso l'incidente,il farsi male,ma non c'era l'esaltazione della cicatrice:era crescere.
Ricollegandomi al comparto "cinese"ed al discorso del piacere,mi sovviene un commento del m. Wu Dong,che mostrandomi una foto di WXZ mi disse;vedi che sorride mentre pratica?non è una posa;al suo livello la postura e dolce come zucchero,rende felici.

Riguardo al discorso della mente razionale che soffoca quella istintiva mi permetto di consigliare le opere di Itsuo Tsuda;illuminanti anche per i marzialisti.
Interesting.
Title: Re: Il Cervello Rettiliano
Post by: rockyjoe on September 15, 2010, 09:24:32 am
approfitto di questa riesumazione,per osservare come tutto questo sia interessante,ma si sia dato poco spazio all utilizzo marziale di qusto sapere.

cioè,come questo sapere possa incidere positivamente sulla pratica marziale
Title: Re: Il Cervello Rettiliano
Post by: machine gun yogin on September 16, 2010, 13:52:25 pm
Dal momento che uno scontro tra 2 persone é prima di tutto mentale e che nella DP, e combattimento in generale, la componente psichica gioca il ruolo predominante... direi che tutto il 3d puo avere una connotazione marziale!
Title: Re: Il Cervello Rettiliano
Post by: ^'V'^ on September 17, 2010, 08:11:57 am
Dal momento che uno scontro tra 2 persone é prima di tutto mentale e che nella DP, e combattimento in generale, la componente psichica gioca il ruolo predominante... direi che tutto il 3d puo avere una connotazione marziale!

Condivido
Title: Re: Il Cervello Rettiliano
Post by: Genpachi on September 19, 2010, 14:22:27 pm
Dal momento che uno scontro tra 2 persone é prima di tutto mentale e che nella DP, e combattimento in generale, la componente psichica gioca il ruolo predominante... direi che tutto il 3d puo avere una connotazione marziale!
Veramente fino ad ora, correttamente, "abbiamo" spiegato come la componente mentale sia deleteria(alla pratica marziale come a tutto il resto), proprio perchè la mente "mente", il serpente che ti offre la mela invece no...
Title: Re: Il Cervello Rettiliano
Post by: machine gun yogin on September 19, 2010, 15:28:29 pm
Dal momento che uno scontro tra 2 persone é prima di tutto mentale e che nella DP, e combattimento in generale, la componente psichica gioca il ruolo predominante... direi che tutto il 3d puo avere una connotazione marziale!
Veramente fino ad ora, correttamente, "abbiamo" spiegato come la componente mentale sia deleteria(alla pratica marziale come a tutto il resto), proprio perchè la mente "mente", il serpente che ti offre la mela invece no...
Veramente il cervello rettiliano e quella parte di noi che non ascolta la mente (che mente), ma segue l'istinto, quindi mi sembra che siamo in perfetta linea coi discorsi invece!
Title: Re: Il Cervello Rettiliano
Post by: Genpachi on September 19, 2010, 17:34:45 pm
Dal momento che uno scontro tra 2 persone é prima di tutto mentale e che nella DP, e combattimento in generale, la componente psichica gioca il ruolo predominante... direi che tutto il 3d puo avere una connotazione marziale!
Veramente fino ad ora, correttamente, "abbiamo" spiegato come la componente mentale sia deleteria(alla pratica marziale come a tutto il resto), proprio perchè la mente "mente", il serpente che ti offre la mela invece no...
Veramente il cervello rettiliano e quella parte di noi che non ascolta la mente (che mente), ma segue l'istinto, quindi mi sembra che siamo in perfetta linea coi discorsi invece!
Ma se dici che il combattimento è mentale e che la psiche giochi un ruolo importante allora sposti il fulcro dal cervello rettiliano agli emisferi rei di mentire :=)
Title: Re: Il Cervello Rettiliano
Post by: ^'V'^ on September 19, 2010, 18:31:27 pm
Qui si entra nel difficile terreno del dare alla psiche una collocazione fisica nelle strutture cerebrali.

Il fatto è che Psiche è una parola usata per indicare tutto e niente.

E' un termine che deriva dal greco psichein che significa "soffiare".

Respiro.

Nella tradizione ebraica Dio infonde nel primo uomo la vita attraverso un soffio.

Ruah è lo spirito di Dio che aleggia sulle acque primordiali della genesi, e Ruah significa soffio. Identici concetti li ritroviamo presso i druidi degli antichi Celti, o nel culto di Svantevit, l'ancestrale dio delle popolazioni slave.

Jung segnalò l'abitudine degli stregoni Zulù di curare gli ammalati alitando loro addosso.

AiviA dice che in tutte le popolazioni arcaiche qualcuno si accorse che la differenza fra le cose vive e le cose inanimate era, appunto, il respiro.

E si accorsero anche che venendo al mondo il bambino si sforza fino a quando emette il primo respiro, mentre esala l'ultimo respiro colui che trapassa.

I significati di vita, respiro, spirito, anima, energia insomma si sono mescolati ed intercambiati in pressochè tutte le culture.

Psiche deriva da questo mix di significati. Soffio.

Se il respiro è la vita, apparve ovvio che Dio infondesse la vita alitando, secondo logica.

Oggi Psiche viene usato per indicare l'inconscio, presso alcuni. Per alcuni centra con le emozioni. Per altri è il ragionamento, per altri ancora la mente (concetto vago e discutibile all'infinito).

Per il panettiere sotto casa è quella cosa che si rompe quando uno comincia a sparare sulla famiglia.

Secondo Apuleio, nel 155, Psiche era una ragazza tanto bella che la nostra lingua non contiene le parole per renderle giustizia. Jung riprese quel concetto parlando di Anima.

Insomma: quando sono triste, è psiche? quando calcolo le ore che ho lavorato per prevedere la busta paga, è psiche? Quando non digerisco un'umiliazione e covo rancore, è psiche?

Quando osservo i miei stessi pensieri, è psiche?

Boh.

Psiche è soltanto una parola, impalpabile ed inafferrabile, appunto, come un soffio.

Title: Re: Il Cervello Rettiliano
Post by: machine gun yogin on September 19, 2010, 19:14:16 pm
Qui si entra nel difficile terreno del dare alla psiche una collocazione fisica nelle strutture cerebrali.

Il fatto è che Psiche è una parola usata per indicare tutto e niente.

E' un termine che deriva dal greco psichein che significa "soffiare".

Respiro.

Nella tradizione ebraica Dio infonde nel primo uomo la vita attraverso un soffio.

Ruah è lo spirito di Dio che aleggia sulle acque primordiali della genesi, e Ruah significa soffio. Identici concetti li ritroviamo presso i druidi degli antichi Celti, o nel culto di Svantevit, l'ancestrale dio delle popolazioni slave.

Jung segnalò l'abitudine degli stregoni Zulù di curare gli ammalati alitando loro addosso.

AiviA dice che in tutte le popolazioni arcaiche qualcuno si accorse che la differenza fra le cose vive e le cose inanimate era, apunto, il respiro.

E si accorsero anche che venendo al mondo il bambino si sforza fino a quando emette il primo respiro, mentre esala l'ultimo respiro colui che trapassa.

I significati di vita, respiro, spirito, anima, energia insomma si sono mescolati ed intercambiati in pressochè tutte le culture.

Psiche deriva da questo mix di significati. Soffio.

Se il respiro è la vita, apparve ovvio che Dio infondesse la vita alitando, secondo logica.

Oggi Psiche viene usato per indicare l'inconscio, presso alcuni. Per alcuni centra con le emozioni. Per altri è il ragionamento, per altri ancora la mente (concetto vago e discutibile all'infinito).

Per il panettiere sotto casa è quella cosa che si rompe quando uno comincia a sparare sulla famiglia.

Secondo Apuleio, nel 155, Psiche era una ragazza tanto bella che la nostra lingua non contiene le parole per renderle giustizia. Jung riprese quel concetto parlando di Anima.

Insomma: quando sono triste, è psiche? quando calcolo le ore che ho lavorato per prevedere la busta paga, è psiche? Quando non digerisco un'umiliazione e covo rancore, è psiche?

Quando osservo i miei stessi pensieri, è psiche?

Boh.

Psiche è soltanto una parola, impalpabile ed inafferrabile, appunto, come un soffio.


Interessante

comunque al di la delle parole alcune cose si possono provare con delle tecniche relativamente semplici per annullare la mente e fare entrare in gioco i meccaniscmi istintivi, se ne era gia parlato e proprio tu aivia avevi postato qualcosa a riguardo se non ricordo male!

Title: Re: Il Cervello Rettiliano
Post by: ^'V'^ on September 19, 2010, 19:39:07 pm
Stavo solo rispondendo a questo intervento nel quale si da per assunto che la psiche alberghi nelle circonvoluzioni moderne del cervello:


Ma se dici che il combattimento è mentale e che la psiche giochi un ruolo importante allora sposti il fulcro dal cervello rettiliano agli emisferi rei di mentire :=)

Notavo che non vi trovavate d'accordo solo perché davate diversi dignificati a Psiche, come chiunque altro su questo mondo.

Parlare di mente, poi, è ancora più soggettivo ed impalpabile.

Si potrebbe teorizzare per giorni per darle una definizione ed ognuno ritornerebbe a casa con la sua idea preconcetta, dovuta alla sua religione, convinzioni, letture.

Io per esempio per mente intendo l'attenzione. Il focus. Però ammetto che è una visione limitata e che può voler dire tante altre cose, se non sbaglio in giapponese "shin" significa sia mente che spirito che cuore.

Poi si può disquisire di fisica quantistica, di fotoni racchiusi in un campo elettromagnetico, di mente inconscia, oppure conscia, di mente olografica, di tutto.

In effetti senza uscire dalla mia definizione, l'attenzione inconscia è sempre mente. Ad esempio qualcosa in me è attentissimo affinchè io sia termoregolato e digerisca gli spiedini freddi di ieri sera che ho appena tolto dal frigo e divorato.

Però io non ne sono cosciente. Posso esserne consapevole teoricamente, ma non cosciente.

Io? Chi non ne è cosciente? Io?

E cosa vuol dire Io?

Ecco un altro termine sul quale ognuno ha la sua interpretazione, arrivando fino all' Ich di Freud e partendo dal Io-Non Io delle filosofie orientali.

A volte contrapposto al concetto di ego, a volte ad esso legato, lo stesso ego significante cose opposte in diverse scuole psicologiche....

Insomma, sono concetti che se inseriti in un discorso serio lo rendono atomaticamente vago e soggettivo.




Title: Re: Il Cervello Rettiliano
Post by: kortobrakkio on September 19, 2010, 20:46:18 pm
Ecco,stavolta mi è venuto mal di testa a seguirvi.....sarà psiche?
Title: Re: Il Cervello Rettiliano
Post by: luca.tai.chi on October 29, 2010, 10:38:55 am
scusate, ci sono fonti scritte dove il fondatore delo yi-quan ha parlato di cervello rettiliano??
Title: Re: Il Cervello Rettiliano
Post by: Darth Dorgius on October 29, 2010, 10:42:46 am
scusate, ci sono fonti scritte dove il fondatore delo yi-quan ha parlato di cervello rettiliano??


Ne dubito. La mappatura del sistema nervoso è molto recente. Non penso che Wang riuscisse a leggere nel futuro, nonostante la pratica! :)
Title: Re:Il Cervello Rettiliano
Post by: Dynamic on March 02, 2011, 13:49:28 pm


Negli ultimi vent’anni le neuroscienze hanno fatto progressi notevoli nella conoscenza del funzionamento della mente umana. Da un lato la neurologia, che si occupa del funzionamento dei processi neurologici della mente, dall’altro la psicologia, che ne descrive la natura, e la neurolinguistica, che li associa al linguaggio, ci possono fornire informazioni preziose su come avviene l’apprendimento. Un altro fattore importantissimo per il sano sviluppo del cervello risiede nel movimento (del corpo): il movimento non solo deriva dal cervello, ma il cervello stesso si sviluppa tramite il movimento!

La Scienza ha scoperto da tempo che il nostro cervello è come un computer che può cambiare o “espandersi”: ogni giorno svariate migliaia di cellule vengono aggiunte all' ippocampo (parte del cervello, localizzato nella zona mediale del lobo temporale), che è una zona legata alla memoria e apprendimento (fondamentale nelle Arti Marziali!). Se paragoniamo queste nuove cellule alle 100 bilioni presenti nel cervello, potranno sembrare insignificanti; in realtà queste (nuove) cellule sono sufficienti a cambiare l’architettura interna del cervello stesso.

Le recenti ricerche indicano come l’attività muscolare porta alla produzione di Neurotrofine le quali stimolano la crescita delle cellule nervose ed incrementano il numero di connessioni neuronali. In quest’ottica il movimento non viene inteso semplicemente come “sport”; per esempio fare jogging può essere molto utile e si possono trarre differenti benefici (al contrario di stare davanti alla televisione seduti per ore!); ad ogni modo la corsa non ci iunsegnerà nulla di nuovo, ma solo a mettere una gamba davanti all’altra (quindi, in termini di movimento, nulla di nuovo rispetto a quello che si fa durante tutto il giorno)! Modelli di movimento ripetitivi generano anche modelli di pensiero ripetitivi.

Per il nostro allenamento la parte del cervello a cui facciamo riferimento è denominata “cervello rettile”: è una piccola struttura a tre lobi dietro il lobo occipitale nella parte posteriore del cervello. È attaccato al midollo allungato nella parte più posteriore del cranio ed ha l’aspetto di un cervello in miniatura, rugoso, pieno di pieghe. Assieme al midollo allungato, il cervelletto è la parte più antica del cervello, che si è evoluto da quando i primi rettili cominciarono il loro viaggio nell’evoluzione: è indigeno a tutti i rettili.

È parte del cervello rettile perché tutti i rettili e tutti gli altri regni di specie più grandi dei rettili hanno sviluppato ed ospitato un cervelletto nella loro massa encefalica. Ad esempio, rettili, mammiferi e persino primati, condividono una struttura anatomica simile del cervelletto, ma possono mantenere differenze nelle dimensioni e nella struttura interna dell’organo individuale: durante l’ultimo milione di anni di evoluzione, il cervelletto umano ha triplicato le sue dimensioni.

Gli scienziati del ventunesimo secolo hanno pochi dati sul ruolo del cervelletto nel corpo umano. Questa struttura assomiglia ad un cavolfiore ed è stata considerala la zona del cervello responsabile per la stabilità, l’equilibrio, il movimento, la coordinazione, la postura e la propriocezione (il nostro orientamento nello spazio). La sua unicità, però, gli permette di comportarsi come un motore o come un freno. Ha la capacità di elaborare gli stimoli provenienti da muscoli, articolazioni e tendini per mantenere o eseguire movimenti fluidi e coordinati. Inibisce anche la perdita di controllo del corpo raffinando di riflesso la nostra capacità di eseguire attività coordinate come infilare un ago senza che il nostro corpo faccia scatti casuali. Sembra che la memoria per certe “risposte” apprese possa essere immagazzinata qui, specialmente in quelle zone del cervelletto che si sono evolute più recentemente. Qualsiasi cosa dal camminare al mangiare, al guidare la macchina, al farsi la barba, all’andare in bicicletta, all’allacciarsi le scarpe ha le sue connessioni nella mente subconscia.

La chiave del nostro allenamento deve focalizzarsi ad “addestrare” e facilitare il dialogo tra cervello e movimento/corpo. Questo è fondamentale perché durante uno “scontro” non avremo il tempo di pensare alla tecnica/movimento idoneo per fare fronte al pericolo imminente.

Il Wing Chun possiede due strumenti utilissimi per migliorare il dialogo e la connessione “corpo/mente”: le forme e il chisau.

Mediante le forme possiamo “smontare” e trovare nuovi modi di generare la tecnica; è importante praticare le forme in maniera libera, e non copiare/riprodurre una postura e dei movimenti solo perché “il maestro li fa così”. Copiare e ripetere gli stessi movimenti non porta ad alcun miglioramento in termini motori. Col Chisau, invece, possiamo portare alla pratica ed imparare ad usare gli strumenti sviluppati nelle forme.

Il presupposto fondamentale (nulla di nuovo però perché viene utilizzato da anni in differenti metodi di integrazione strutturale) è lavorare con movimenti estremamente lenti e leggeri, questo non ha alcuna relazione con il taiji o QiGong (volti più che altro ad sviluppare aspetti mistici/energetici).


Cos’è
??

E’ una tecnica di educazione al movimento che sviluppa le capacità di percezione del corpo per ottenere un miglioramento funzionale della persona.

Mira alla riprogrammazione del sistema nervoso centrale per migliorarne il funzionamento attraverso movimenti lenti che consentono di svincolarsi da schemi posturali e motori scorretti dovuti a sforzi non adeguati, stress e problemi legati alla salute.

Permette di controllare e ridurre gli sforzi muscolari inutili, sfruttando le naturali capacità di apprendimento e la consapevolezza del proprio corpo.

Non è una forma di ginnastica, neanche una forma di terapia o di riabilitazione, e neppure un sistema psicologico o filosofico. E' un sistema innovativo di lavoro su di sé che utilizza il movimento, il tocco e la conoscenza degli schemi motori.

Agisce intervenendo sulle relazioni scheletro-muscoli-sistema nervoso-ambiente, attraverso un processo di apprendimento lento, senza modelli da imitare, senza la ripetizione meccanica, ma basandosi su movimenti consapevoli.
Agisce stimolando il funzionamento di muscoli che non vengono mai sollecitati, utilizzando circuiti nervosi prima inattivi, ristabilendo così in tutto il corpo un tono muscolare equilibrato.
Title: Re:Il Cervello Rettiliano
Post by: kortobrakkio on March 05, 2011, 23:36:22 pm
Non ho capito....il "nuovo sistema di apprendimento"sarebbe il Chi Sao o cosa?
Title: Re:Il Cervello Rettiliano
Post by: Dynamic on March 06, 2011, 15:14:56 pm
Non ho capito....il "nuovo sistema di apprendimento"sarebbe il Chi Sao o cosa?

Possiamo chiamarlo come preferiamo, in realtà è slo un nome.... io lo chiamo "adapting" ... sono esercizi propedeutici per "riprogrammare" i movimenti, la struttura del corpo e le reazioni "istintive" (che come ho scritto sono sempre le stesse: aggressione "cieca" o fuga / paura).

Non è tanto cosa si esercita, ma come lo si fa.... questo fa sicuramente la differenza...
Title: Il Cervello Rettiliano
Post by: kortobrakkio on March 07, 2011, 00:12:36 am
È bello avere uno strumento di lavoro per approfondire la propria ricerca.
Direzione di lavoro e consapevolezza di intenti:ok.
Peró mi viene da chiedere....sei straniero?
Perché se molli il nome tradizionale di Chi Sao(cosa in se buona e giusta)perché piombare in altra esterofilia(adapting...)?
Adattamento non andava bene?
Oh,va da se che se sei anglosassone la mia perplessità va a cadere....
Title: Re:Il Cervello Rettiliano
Post by: Dynamic on March 07, 2011, 10:50:01 am

Perché se molli il nome tradizionale di Chi Sao(cosa in se buona e giusta)perché piombare in altra esterofilia(adapting...)?
Adattamento non andava bene?
Oh,va da se che se sei anglosassone la mia perplessità va a cadere....

Motivazioni particolari non ce ne sono, però studiando all'estero tendo a colloquiare in Inglese.... inoltre la tipologia di allenamento, sviluppo e teoria del sistema sono molto lontani dal wing chun o dal chisau classico (che tra l'altro non fornisce alcun attributo utile...imho).
Title: Re:Il Cervello Rettiliano
Post by: rockyjoe on March 07, 2011, 11:12:16 am
sarebbe a questo punto da chiedere perche' il sistema che segui si chiama body concept,mentre come avatar usi la scritta in cinese wing chun kuen
Title: Re:Il Cervello Rettiliano
Post by: Dynamic on March 07, 2011, 11:33:02 am
sarebbe a questo punto da chiedere perche' il sistema che segui si chiama body concept,mentre come avatar usi la scritta in cinese wing chun kuen

Cara  :) lo sai che non amo chiamarlo wing chun... ma che dal wing chun "arrivo".... i nomi cambiano in fretta... poi quel "logo" ha (volendo) un suo significato :P


Tornando al discorso del Chisau, vorrei aggiungere che i metodi per lo sviluppo della "sensibilità" tradizionale tendono a rafforzare i comandi dettati dal Rettiliano... ora, Rocky, aspetto una tua domanda  :sur:

Title: Re:Il Cervello Rettiliano
Post by: rockyjoe on March 07, 2011, 13:02:51 pm
sarebbe a questo punto da chiedere perche' il sistema che segui si chiama body concept,mentre come avatar usi la scritta in cinese wing chun kuen

Cara  :) lo sai che non amo chiamarlo wing chun... ma che dal wing chun "arrivo".... i nomi cambiano in fretta... poi quel "logo" ha (volendo) un suo significato :P


Tornando al discorso del Chisau, vorrei aggiungere che i metodi per lo sviluppo della "sensibilità" tradizionale tendono a rafforzare i comandi dettati dal Rettiliano... ora, Rocky, aspetto una tua domanda  :sur:
no no,tranquilla cuccioletta mia,nessuna domanda.anche perche' sei stato cosi chiaro che quale domanda potrei mai fare?

solo che piu che dal wing chun arrivo,avrei detto dal wing chun provengo.ho riletto 4 volte per capire.sara' che oggi non ho preso il mio solito(scrauso)caffe' e quindi sto ancora in fase rem  ;)
Title: Re:Il Cervello Rettiliano
Post by: Dynamic on March 07, 2011, 13:03:56 pm


solo che piu che dal wing chun arrivo,avrei detto dal wing chun provengo.ho riletto 4 volte per capire.sara' che oggi non ho preso il mio solito(scrauso)caffe' e quindi sto ancora in fase rem  ;)
;D    :hakama:
Title: Re:Il Cervello Rettiliano
Post by: rockyjoe on March 07, 2011, 13:08:18 pm
e' perche' ti faccio ridere che mi ami, lo so! :D :D :D
Title: Re:Il Cervello Rettiliano
Post by: Dynamic on March 07, 2011, 18:57:04 pm
e' perche' ti faccio ridere che mi ami, lo so! :D :D :D

 :-*
Title: Re:Il Cervello Rettiliano
Post by: Dynamic on March 09, 2011, 11:08:10 am
Azz... vedo che qui qualcuno mi ha già votato "negativamente"    :vomit:   i miei interventi fanno sempre indiavolare qualcuno   :halo:
Title: Re:Il Cervello Rettiliano
Post by: rockyjoe on March 09, 2011, 11:17:28 am
beh di sicuro non sono stato io,tesoro.normalmente io stesso sono il bersaglio della sfiga karmica.

pero' mi sento meglio a condividere questa croce,dunque grazie di essere qui  :D
Title: Re:Il Cervello Rettiliano
Post by: Dynamic on March 09, 2011, 11:22:27 am
beh di sicuro non sono stato io,tesoro.normalmente io stesso sono il bersaglio della sfiga karmica.

pero' mi sento meglio a condividere questa croce,dunque grazie di essere qui  :D
:halo:   si ma tu sei a +1  ... io a -1 !!!  [kill]

Title: Re:Il Cervello Rettiliano
Post by: rockyjoe on March 09, 2011, 13:20:05 pm
beh di sicuro non sono stato io,tesoro.normalmente io stesso sono il bersaglio della sfiga karmica.

pero' mi sento meglio a condividere questa croce,dunque grazie di essere qui  :D
:halo:   si ma tu sei a +1  ... io a -1 !!!  [kill]
ma sono stato anche a -300.

cmq io +1 e tu -1

vedi che ci compensiamo in armonia? :D
Title: Re:Il Cervello Rettiliano
Post by: Dynamic on March 09, 2011, 15:13:18 pm
beh di sicuro non sono stato io,tesoro.normalmente io stesso sono il bersaglio della sfiga karmica.

pero' mi sento meglio a condividere questa croce,dunque grazie di essere qui  :D
:halo:   si ma tu sei a +1  ... io a -1 !!!  [kill]
ma sono stato anche a -300.

cmq io +1 e tu -1

vedi che ci compensiamo in armonia? :D
:-[

Title: Re:Il Cervello Rettiliano
Post by: rockyjoe on March 09, 2011, 17:16:11 pm
con il mio +1 io riempio le tue -1 mancanze ;D
Title: Re:Il Cervello Rettiliano
Post by: Trepicchi on March 09, 2011, 18:32:07 pm
Ragazzi visto che vi siete ritrovati ...:-)  riportiamo un po' al topic gli interventi.....altrimenti perdiamo un po' il filo ...del discorso...

grazie a tutti per la collaborazione in questo senso  ;)

Title: Re:Il Cervello Rettiliano
Post by: Dynamic on March 10, 2011, 13:06:09 pm
altrimenti perdiamo un po' il filo ...del discorso...


Giusto... allora rilancio la discussione.

Voi marzialisti, nel caso in cui prendete in considerazione una qualsiasi teoria legata al cervello (nello specifico al rettiliano), come sviluppate il lavoro cervello/movimento?

Lo chiedo solo perchè il mio sistema si focalizza (soprattutto a durante ila prima fase di apprendimento - che può durare parecchio) proprio su questi aspetti, nello specifico abbiamo esercizi mirarti alla "programmazione" e adattamento...

Title: Re: Il Cervello Rettiliano
Post by: Luca Gervini on June 07, 2012, 23:03:06 pm
SEI UN ANIMALE!!!
Sei proprio un animale!!!
Quanto spesso abbiamo detto questa cosa a qualcuno, magari sperando di insultarlo e/o di
offenderlo?!?!? Io personalmente almeno qualche volta!!!
Dicendo questa frase, però, non facciamo nient’altro che affermare una verità scientifica.
Noi SIAMO animali, che lo vogliamo o no. E come tali ci comportiamo.
Ora molte persone che stanno leggendo questo file si (o mi!?!?) diranno indignate: “cosa
scrive questo?!?!? Io non sono un animale, io mi comporto da ESSERE UMANO”….ebbene se
leggerete fino alla fine quello che vi sto riportando magari riuscirete a capire meglio cosa intendo.
Innanzitutto dovete sapere che, oltre alla conosciuta divisone tra emisfero destro e sinistro, il
cervello umano può essere suddiviso in TRE ELEMENTI SOVRAPPOSTI, che si sono sviluppati
nei vari stadi di evoluzione di noi esseri umani (ATTENZIONE!!! questa È una realtà scientifica,
scoperta da uno studioso di nome Mc Lean).
Il primo di questi elementi (che corrisponde all’ipotalamo) è detto CERVELLO
RETTILIANO. Si chiama così perché è la parte di cervello più antica, che si è sviluppata quando i
nostri progenitori erano solo dei rettili. Questa parte del cervello, oltre a regolare le funzioni vitali
più “profonde” come il battito del cuore ecc, è quella che regola gli ISTINTI dell’uomo che, guarda
caso, sono ESATTAMENTE uguali a quelli di qualsiasi altro essere vivente su questa terra
(compreso lo GNU indiano e…i Bonobi…ciao Giò): ovvero l’istinto primario della sopravvivenza,
quello della riproduzione per migliorare la specie e quello della sopravvivenza della specie stessa.
Gli impulsi che ci manda questo cervello sono essenzialmente quelli di: mangiare quando
abbiamo fame (per farlo naturalmente occorre prima ammazzare una povera preda inerme, di cui
però questa parte del cervello percepisce solo le ottime qualità nutritive), dormire quando abbiamo
sonno, trombare il più possibile e scappare se si viene attaccati. Se proprio non si può scappare
quando si viene attaccati il nostro caro rettile ci manda l’impulso di uccidere (o almeno tentare di
farlo) colui che ci attacca e, se proprio non ci si riesce, questa parte di cervello si occupa di
anestetizzarci e paralizzarci allo scopo di rendere il trapasso il più indolore possibile.
Un paio di esempi del funzionamento di questo cervello sono i seguenti: se provate ad
avvicinarvi a un che sta annegando, questo sistematicamente vi metterà le mani addosso e cercherà
di tenersi su spingendo voi in basso!!! È un bastardo? Vuol morire in compagnia?
No…semplicemente il SUO cervello rettiliano gli sta lanciando l’impulso di salvarsi in qualsiasi
modo…non gliene frega una mazza di voi!!! Un altro esempio è questo: qualcuno vi ha mai messo,
senza che voi ve lo aspettaste, una mano dietro la schiena mentre eravate sul ciglio di un
precipizio!?!?! Vi siete accorti che per un attimo non siete riusciti a muovervi, pensare, dire
qualcosa (e dopo vi siete cacati nelle braghe?)!?!? Non vi preoccupate è una cosa normalissima!!! Il
vostro cervello rettiliano ha analizzato la situazione (pensando di essere stato attaccato), ha deciso
che non c’era nulla da fare e vi ha paralizzato per non sentire dolore durante il trapasso…il tutto in
un attimo piccolissimo.
Il cervello rettiliano non può imparare alcunché e ripete quello che sa fare in modo innato e
se vuoi insegnargli a non ammazzare tutti quanti per sopravvivere non puoi…una vera seccatura per
i conquistadores del nuovo mondo, che hanno dovuto far la fatica di sterminare tutti le varie
popolazioni indigene che sono state così reticenti a sottomettersi per farsi ammazzare senza fatica…
La seconda parte del cervello è detta CERVELLO MAMMIFERO o MAMMALIANO,
perché si è sviluppata con l’avvento dei piccoli mammiferi.
Questa porzione di cervello è la sede dei nostri processi affettivi e di una gran parte del
nostro “imprinting” comportamentale. La porzione di cervello ragiona (per così dire, visto che non
può ragionare e nemmeno formulare un pensiero nel senso comune del termine: è il nostro
inconscio) essenzialmente sulle 4 F (secondo gli scienziati) Feeling (sentimenti), Food (cibo),.....



maròòòòò
ma questo lo avevo scritto io per Gianni Mercuri (mio ex collega all'ATO2)
Grandeee
però...scrivo bene...non me ne ero mai accorto...
Title: Re:Il Cervello Rettiliano
Post by: Giorgia Moralizzatrice on June 08, 2012, 08:22:58 am
Benarrivato  :ricktaylor: su ArMa
Title: Re:Il Cervello Rettiliano
Post by: Luca Gervini on June 08, 2012, 08:36:08 am
Benarrivato  :ricktaylor: su ArMa
ti ringrazio...
in realtà ero già iscritto anche se non ho mai seguito...poi un amico mi ha parlato di  un paio di topic interessanti e allora sono venuto a visitarvi
Title: Re:Il Cervello Rettiliano
Post by: Giorgia Moralizzatrice on June 08, 2012, 08:44:20 am
Se ti va di presentarti  :=)  https://www.artistimarziali.org/forum/index.php?board=8.0 (https://www.artistimarziali.org/forum/index.php?board=8.0) che altrimenti andiamo OT   :=)