Qualsiasi gesto ripetuto così spesso può diventare spontaneo e istintivo.
Il punto è che va fatto un lavoro apposito per l'agonismo, ma andrebbe anche affiancato da quella parte di lavoro che non tocca l'attività agonistica, che si tratti di tecniche, come il corpo a corpo, o quello che si vuole, piuttosto che di situazioni, come appunto lo scontro, che è differente dall'incontro

A me è capitato di vedere il ragazzo che litiga, parte come un fulmine, fa un gran kiai, ma non tocca e ne prende un sacco.
In generale fa sorridere, ma capita che quella sia la sola dimensione conosciuta, quindi quella che si ripropone indipendentemente dalle intenzioni.