Praticare Qi Gong con Maestro Lam Kam Chuen

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Praticare Qi Gong con Maestro Lam Kam Chuen
« on: November 17, 2010, 13:46:30 pm »
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Umilità e mente di un principiante

Anche oggi accade spesso che dal Maestro Lam condivido l’ora di pratica con un principiante, e anche oggi, accade che il Maestro Lam mi fa praticare le base del Qi Gong come lo fa fare al principiante.

Le prime volte mi sono chiesto se non sottovalutava il mio livello. Mi sono detto “forse è stanco, così è più facile”. Non gli ho mai chiesto “come mai?” convinto che lui sapesse quel che faceva e io dovevo seguire il suo insegnamento. E, infatti, sapeva lui.

Non è la postura o l’esercizio che definiscono il livello, ma il livello che definisce la postura. Dall’esterno tutto rimane uguale. Dall’interno è completamente un’altra cosa.

Basta rimanere cinque minuti a fianco del principiante per osservare che in lui la lotta per rimanere senza muovere inizia. In me invece l’energia si stabilizza, la struttura si allinea, il peso si scarica nei piedi e la postura diventa leggera. Dopo altri cinque minuti il principiante sta per smantellarsi pezzo per pezzo. Le braccia pesano 300 chili ciascuna, le cosce bruciano, i piedi dopo avere vissuto dolore o pizzicore ormai non si sentono più, sono spariti e le caviglie sono fuggiti insieme  a loro…
In me invece, l’energia continua il suo sviluppo, il suo lavoro, il suo compito.

Penetrando più profondamente, la posizione trova àncora, il movimento esterno si fa più ridotto, la posizione seduta più bassa, più stabile, il movimento interno più intenso, più vitale.

Il soggetto del Qi (quindi l’energia universale) è molto più grande di noi.

Ricordiamoci di quelli che ci hanno dato l’ispirazione per iniziare la pratica. Ricordiamoci di quelli che ci hanno dato il coraggio di continuare la pratica quando pensavamo che era troppo difficile oppure che non facesse per noi. Oggi, praticando con il principiante siamo noi l’esempio, l’ispirazione, il coraggio, l’amico, il fratello e il mentore.

Osserviamo e impariamo da quelli che sono vicino a noi, avanzati o principianti che siano. Osserviamo e impariamo dalle loro qualità e dai loro difetti. Sono loro l’esempio da seguire o non seguire, sono loro che ci permettono di capire cosa sbagliamo e cosa possiamo migliorare. Come siamo noi per loro, loro sono per noi: uno specchio.

Se è vero che un principiante può praticare una posizione troppo avanzate e tirarne niente, è anche vero che un praticante avanzato può praticare una posizione di base e tirarne niente. Il progresso è nello spirito con cui pratichiamo.
L’umiltà serve a progredire. L’umiltà e la mente del principiante.