Allenarsi con gli stili interni

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Offline Dipper

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Re:Allenarsi con gli stili interni
« Reply #15 on: November 06, 2013, 22:35:33 pm »
0
OK, adesso so da dove iniziare per una pratica un po' più ragionata :om:
Dalla prossima seduta inizierò con il conteggio dei respiri basilare, uno per ogni inspirazione ed uno per ogni espirazione, e farò in modo di non contare in modo automatico e di cercare sempre la presenza.
Immagino che ci vorrà tempo per ottenere qualcosa ma non ho fretta. Grazie ancora :)
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Offline MachineGunYogin

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Re:Allenarsi con gli stili interni
« Reply #16 on: November 06, 2013, 23:06:31 pm »
+2
Figurati, la meditazione e' una delle pratiche piu difficili da capire proprio per la sua natura soggettiva. Ti posso dare qualche dritta che e' frutto della mia esperienza personale, e di quello che ho letto qua e la.

Il conteggio dei respiri e' un aiuto, una spintina che puoi usare i primi minuti di anapanasati (mindfulness of breathing). Serve per tornare con i piedi per terra, ad inizio meditazione.

Inizialmente lo puoi protrarre un po piu a lungo, ma idealmente si tratta di pochi minuti (5 massimo 10).

Se non ti vuoi perdere nel multitasking allora devi usare dei conteggi ciclici, come contare fino a 10 e poi tornare indietro. Oppure dei conteggi piu difficili come il conto alla rovescia partendo da numeri alti, o il conteggio in una lingua che conosci ma che non e' la tua, etc.. Attenzione pero' a non farlo diventare un lavoro cognitivo di matematica, deve permetterti un rilassamento mentale, ma allo steso tempo un certo coinvolgimento.

Se non usi conteggi ciclici o accorgimenti particolari difficilmente ti accorgerai del multitasking perche' quando sei in meditatizione non riesci a distinguere razionalmente la differenza tra realta' ed immaginazione, il che e' molto ma molto frustrante.

Possono capitare cose tipo meditare immaginando di meditare, o addirittura meditare immaginando di immaginare di meditare. O contare immaginando di contare, o contare immaginando di immaginare di contare senza per forza pensare ad altre cose, ma pur sempre di immaginazione si tratta.

Sembra impossibile da concepire, ma se continui ad insistere ti capitera', e sara' allora che inizierai a "capire". Cose che hai dato per socntato inizieranno a diventare un dubbio una dietro l'altra. E avrai un senso di incertezza che non avevi mai provato prima.

E spesso e' molto frustrante quando si torna giu, e ci si accorge della finzione delle cose, delle bugie che ci racconta la mente. Te ne accorgi soprattutto in relazione alle altre persone, e molti problemi grossi diventano insignificanti, il che sembra piacevole ma allo stesso tempo difficile da accettare.

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Offline Bingo Bongo

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Re:Allenarsi con gli stili interni
« Reply #17 on: November 07, 2013, 12:42:34 pm »
+2
In merito al ZZ vorrei dare qualche suggerimento al fine di chiarire l'obiettivo dell'esercizio
e capire quando lo si sta eseguendo correttamente.
Per prima cosa lo ZZ non è un esercizio di resistenza. Lo ZZ è un esercizio di equilibrio.
Quando dico di equilibrio intendo proprio di equilibrio. Come la posizione dell'albero dello yoga.
Anzi, per capire quale sensazione posturale deve restituire lo ZZ la posizione dell'albero è un ottimo
esercizio propedeutico. Motivo per cui tipicamente anticipo lo ZZ con diversi minuti nella posizione dell'albero.
Quindi vediamo cosa succede nella posizione dell'albero.
Quello che succede è un costante decremento delle contrazioni muscolari del gluteo e/o della coscia e/o del piede e/o del tronco al fine di ridurre le correzioni posturali utili a non perdere la posizione. La posizione dell'albero è una posizione di unicità posturale. Non conta solo la gamba a terra. Conta tutto il corpo.
All'inizio il momento di equilibrio perfetto verrà raggiunto e perso immediatamente causando un altro giro di contrazioni fino a quando non si percepirà nuovamente il perfetto equilibrio posturale.
Ma c'è un problema: l'equilibri non è questione di centimetri, ma di millimetri. E basta respirare per spostare il baricentro un millimetro più in la. Quindi quello che succede è che la respirazione e l'equilibrio vanno di pari passo. Non bisogna rimanere immobili. Quello che bisogna evitare di fare è contrarre i muscoli per recuperare il movimento. Quindi la respirazione, per quanto poco evidente esteriormente, interiormente impatta sull'equilibrio.
Significa che la respirazione comporta movimenti millimetrici, non contrazioni muscolari, di tutta la struttura  contemporaneamente.
Esattamente come una pianta che si inclina a causa del vento per poi riprendere la propria posizione. Invece del vento è il respiro.
E quindi fondamentale assecondare e non correggere con contrazioni muscolari questo movimento millimetrico dovuto alla respirazione.
Non si è immobili. Non siamo come quei sassi che alcuni mettono in equilibrio su altri sassi. Noi respiriamo.
Certamente uno degli obiettivi è lavorare sulla respirazione in modo da renderla uniforme, profonda e lenta. In modo che il controllo del respiro permetta il controllo dell'equilibrio. Ma questo è già un lavoro successivo.
Il primo passo è assecondare il respiro per assecondare l'equilibrio.
Con la gamba sinistra faccio ancora piccole correzioni. Con la gamba destra invece il mio piede è fermo, stabile e radicato come le radici di un albero, ma il corpo, anche se da fuori sembra immobile, si muove. Il baricentro si sposta, millimetricamente, col respiro, ma l'equilibrio è costante durante la fase di inspirazione e di espirazione perché non lo contrasto nel tentativo di mantenere una posizione fissa. E deve essere così.
Zero contrazioni. Adesso la sensazione restituita è estremamente piacevole.
E il ritmo, dato dal respiro, permette di mantenere la posizione senza limiti di tempo.
Se una persona che sta bene di salute è una persona psico-fisicamente equilibrata allora allenare l'equilibrio psicofisico mi manterrà in salute.
Tutto qui il motivo per cui questi esercizi fanno bene alla saluta e fanno vivere meglio.
Bene, con lo ZZ è la stessa identica cosa. E' una posizione di equilibrio.

Avevo messo un "non" dove non ci voleva. Quindi ribadisco: "Il primo passo è assecondare il respiro per assecondare l'equilibrio."
Cioè non contrastare gli spostamenti del corpo, sempre come pezzo unico, che la respirazione provocherà.
Se si farà questo fin da subito si avranno i benefici di questo allenamento.
Quindi evitare di costringere il corpo all'immobilità. Solo i morti sono immobili.
Inoltre il ZZ deve servire a fortificare il nostro equilibrio per il resto del tempo e il resto del tempo respiriamo e ci muoviamo.
Bisogna anche evitare di cercare la simmetria a tutti i costi. Se c'è per natura ok. Altrimenti bisogna mettere le ossa in modo da non costringerle a una simmetria innaturale. La simmetria deve arrivare con altri esercizi, magari con le asana.
Io, per esempio, durante il ZZ devo tenere il ginocchio destro in una posizione leggermente diversa rispetto al sinistro. Perché non sono simmetrico. Questione di millimetri, ma che hanno una importanza macroscopica se si cerca la posizione di equilibrio perfetta.
Quindi mai forzare, ma trovare la posizione in modo naturale e assecondare.
Fare la posizione dell'albero.



« Last Edit: November 07, 2013, 16:37:43 pm by Bingo Bongo »

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Offline MachineGunYogin

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Re:Allenarsi con gli stili interni
« Reply #18 on: November 07, 2013, 15:21:40 pm »
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Grazie BB delel spiegazioni, devo ammettere che non avevo molto capito lo ZZ prima, nel senso che l'ho sempre inquadrato come esercizio mindfulness fine a se stesso, invece ha una componente di equilibrio sottovalutata. Credo che lo ZZ e la meditazione vipassana siano tra gli esercizi piu efficaci per sviluppare potere mentale e salute psicofisica.

Sti cinesi sono dei geni

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Offline Bingo Bongo

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Re:Allenarsi con gli stili interni
« Reply #19 on: November 07, 2013, 17:00:48 pm »
0
Si. Considerando la semplicità della posizione è geniale perché, dimostrazioni a parte,  hanno fatto 1+1.
Se si allena lo "stare bene" si starà bene.


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Offline Bingo Bongo

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Re:Allenarsi con gli stili interni
« Reply #20 on: November 07, 2013, 22:13:49 pm »
0
Fra un'oretta:

10 min albero
15 min di bozzolo

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Offline gyria

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Re:Allenarsi con gli stili interni
« Reply #21 on: November 08, 2013, 00:28:56 am »
+1
Pratico un esercizio di meditazione da circa 4 anni, un ora al giorno, a volte suddiviso in due sessioni. Un paio di settimane fa, credo che per la prima volta, non sia stato più un esercizio, ma meditazione vera e propria.

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Offline Ale_ale

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Re:Allenarsi con gli stili interni
« Reply #22 on: November 08, 2013, 10:49:35 am »
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Interessante Bingo... ora sono curioso di cercarmi qualche bel video di ZZ  :)

Grazie BB delel spiegazioni, devo ammettere che non avevo molto capito lo ZZ prima, nel senso che l'ho sempre inquadrato come esercizio mindfulness fine a se stesso, invece ha una componente di equilibrio sottovalutata. Credo che lo ZZ e la meditazione vipassana siano tra gli esercizi piu efficaci per sviluppare potere mentale e salute psicofisica.

Sti cinesi sono dei geni

Curiosità, scusate l'OT, ma ricordo male o in passato non avevi una gran considerazione delle metodologie cinesi? le stai inquadrando in modo diverso?

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Offline MachineGunYogin

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Re:Allenarsi con gli stili interni
« Reply #23 on: November 08, 2013, 13:38:07 pm »
+1
Ricordi bene. Diciamo che a livello marziale sono ancora convinto che ci siano un sacco di vacate negli stili cinesi, e che sia meglio guardare altrove se interessa quello. Ma anche per il discorso meditativo/curativo ci sono un sacco di fantasie che non servono a nulla. L'agopuntira stessa e' risultata essere una bufala clamorosa dal punto di vista scientifico che non funziona na cippa, se non per ingannare il corpo (e la mente) in caso di dolori, il che e' sicuramente meglio di prendere antidolorifici. Ma da li a dire che cura ce ne passa..

Pero' scremando per bene certi stili interni e certe pratiche di qigong/neigong si ottengono alcuni esercizi (e concetti) unici di quella cultura che funzionano per aumentare la propiocezione, la presenza mentale e il potere di concentrazione. E devo ammettere che pratiche tipo il ZZ sono molto ma molto potenti perche' il loro punto di forza sta nella semplicita' della tecnica che racchiude un training difficile da ottenere con altri metodi.

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Offline Bingo Bongo

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Re:Allenarsi con gli stili interni
« Reply #24 on: November 14, 2013, 22:54:26 pm »
0
Fra un'oretta:

7x7 min albero
15 min bozzolo

per l'albero posto questo video dove secondo me la posizione viene spiegata molto bene.
Notare inoltre la posizion dei gomiti che permettono di tenere le mani appoggiate al petto e notare il piede a terra rivolto in avanti, così come il ginocchio, e non verso l'esterno.
Lo so che vi rompo i coglioni con sto albero, ma è una posizione che ritengo fondamentale.
Fa stare davvero bene. Ed è un buon metro per capire quanto siamo rilassati e calmi mentalmente.

How to Do a Tree Pose (Vrksasana) | Yoga


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Offline Dipper

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Re:Allenarsi con gli stili interni
« Reply #25 on: November 17, 2013, 19:34:04 pm »
+2
Allora oggi mi ci sono messo per la prima volta tentando di seguire i tuoi consigli, DMG. Mi sono procurato il libro ma non l'ho ancora letto, probabilmente ci dedicherò il tempo necessario a dicembre che avrò un paio di giorni liberi.
Dopo la mia seduta di allenamento mi sono messo a gambe incrociate (non in seiza perchè ho una leggera distorsione alla caviglia) e ho potuto vedere per la prima volta in vita mia un piede (quello a posto ovviamente) che va sopra la coscia opposta. Non si può parlare ancora di mezzo loto perchè non riesco ancora a rilassare per bene le gambe e le ginocchia rimangono un po' sollevate, ma comunque questo è già un successo, visto che finora non sono mai riuscito a schiodare nemmeno uno dei due piedi da terra. Penso che insisterò...
Ho contato in giapponese, ho cercato di non perdere la presenza nemmeno per un secondo e ho fatto due cicli uno da 30 e uno da 45 (non secondi ma conteggio, non so se più lento o veloce dell'orologio. Non so esattamente cosa sono riuscito a ottenere, ma quel che è certo è che mi sentivo parecchio... stanco, anche solo dopo periodi così brevi. Una volta riaperi gli occhi (li tengo socchiusi e fisso il pavimento poco più avanti a me) questa stanchezza si è velocemente dissipata.
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Offline Bingo Bongo

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Re:Allenarsi con gli stili interni
« Reply #26 on: November 17, 2013, 22:41:04 pm »
+1
Io nella posizione del loto o dell'eroe durante la meditazione o il semplice lavoro di distacco dal pensiero mantengo un certo atteggiamento di "sorriso interiore" senza effettivamente sorridere esteriormente. Almeno non in modo evidente.
Questo atteggiamento perché veniva suggerito in un libro, che lessi molto hanni fa, come questo modo un pò "sornione" appartenesse allo stesso buddha.

Comunque fra un pò:

20 min di ssc

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Offline MachineGunYogin

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Re:Allenarsi con gli stili interni
« Reply #27 on: November 17, 2013, 23:04:42 pm »
+1
Contare in jappo ti aiuta ad evitare il multitasking, bene. Siediti comodo su una sedia e tieni collo e testa dritti senza irrigidire, presente ma rilassato, fiero. Fai sessioni brevi e spesso inizialmente, tipo 5 minuti per 3 volte al giorno. Piano piano aumenti il tempo e riduci le sessioni tipo 20 min 2 volte al giorno. Più che sufficiente per una persona che lavora per toccare con mano cambiamenti. Poi magari ogni tanto quando ti senti in vena fai na sessione di 40-60min (tipo na volta ogni 2 settimane), dopo che hai un bel po' di pratica alle spalle. Praticare dopo attività fisica è più facile, quindi all'inizio questo può aiutare parecchio. Buona pratica.

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kortobrakkio

Re:Allenarsi con gli stili interni
« Reply #28 on: November 17, 2013, 23:05:04 pm »
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Prova a contare in inglese, o in una lingua che non e' la tua. O prova a contare alla rovescia da 673, ripartendo da capo ogni volota che perdi il conto.

Sui conteggi dei respiri i buddisti hanno sviluppato tutta una serie di tecniche per non cadere preda del multitasking. Ci sono diversi libri che parlano di queste tecniche.
Esatto.
Il "buddismo segreto" esoterico,che secondo diversi autori/praticanti,è assimilabile ad una pratica di Qi Gong,comprende esercizi sonori che obblighino all'attenzione.
Quando ne praticai qualcosa ci facevano "cantare" con i numeri giapponesi antichi(perchè quelli moderni li conoscevamo tutti),e ci consigliarono ogni tanto di variare contando in una qualche lingua straniera,magari anche al contrario.

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kortobrakkio

Re:Allenarsi con gli stili interni
« Reply #29 on: November 17, 2013, 23:06:32 pm »
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@Bingo Bongo:complimenti per la descrizione dell'esercizio dell'albero;ne hai dato (giustamente)solo la base,ma l'hai descritta chiaramente.
Buona pratica!