Shiro Saigo: misterioso personaggio!!!

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sotutsu

Re: Shiro Saigo: misterioso personaggio!!!
« Reply #30 on: March 18, 2010, 14:24:58 pm »
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"Abbi pazienza ma qualunque gesto motorio o è volontario o è involontario.
Primo gruppo, l'hai dovuto pensare. Non buono.
Secondo gruppo, risponde o a un precondizionamento oppure è improvvisato ( ricorrendo però molto probabilmente a schemi motori già visti e adattati alla bisogna ) "

"guarda,conosco entrambi i metodi di studio,e posano su basi concettuali in buona parte differenti.puoi non essere d accordo naturalmente.ma per quanto riguarda il wing chun che faccio(ma penso di poter allargare il discorso a molte arti cinesi)non vi sono risposte(o domande) precostituite nel senso che mi sembra tu intenda..."

Questi due modi di vedere le cose corrispondono, secondo me, al fare due cose diverse.
In una realtà sportiva è più vantaggioso cercare di condurre il combattimento (scontro sportivo) verso quella situazione nella quale il corpo è abituato ad agire. Mi sono visto e rivisto un video di Koga dove spiega e poi esegue i suoi speciali: Seoi nage, sode tsurikomi goshi, kouchimakikomi, tani otoshi e tomoe nage. Poi li si vede tirati in gara e ci si aggorge che sono quasi uguali all'originale. Cioè l'abilità di Koga è quella di crearsi con delle prese delle stuazioni (o adattarsi con prese provate e riprovate a delle modalità di presa avversaria differenti) dalle quali eseguire i suoi speciali e poi eseguirli con precisione. Ulteriore riflessione è che le tecniche non gli riescono bene, proprio quando l'avversario fa qualcosa di diverso rispetto allo schema. Inutile dire che è un vero asso in questa tattica. Si vede però che quando Swain usa la mano sinistra per bloccare il suo seoi a due mani al bavero la tecnica non gli riesce più, pur secondo me avendo messo in atto il movimento perfetto.
Chiaro anche che queste considerazioni valgono fra campioni perché Koga è perfettamente in grado di piazzarmi un seoi nage fuori dallo schema per lui abituale.
Diverso è se si parla di combattimento vero e di allenamento a quest'ultimo. In questo caso l'allenamento non può ricercare situazioni specifiche, perché le variabili sono tante e molto diverse fra loro, così anche eseguendo movimenti sempre uguali (kata) oppure sempre diversi si ricerca di arrivare a quella parte di noi nascosta dentro il nostro cervello a livello profondo (cervello rettiliano) e modificarla oppure, più filosoficamente, di arrivare alla nostra vera essenza che ci farà fare il movimento corretto che occorre al momento giusto e che non necessariamente anzi, molto probabilmente, non sarà un movimento già fatto. Questa metodologia è però mal digerita da una parte della comunità scientifica che ritiene immodificabile le nostre reazioni a livello profondo, quando siamo posti in condizioni di pericolo per la sopravvivenza.
Sarà possibile? Comunque sia, è chiaro che questo modo di fare mal si adatta allo sport, perché così facendo si rischia di approcciare il combattimento andando dall'arbitro chiedendo chiarimenti e poi approfittando del caos provocato prendere di sorpresa l'avversario con un calcio sul ginocchio per poi strangolarlo con la cintura, cosa non proprio sportiva.
Questo è una controindicazione dell'entrare in modalità "sopravvivenza".
 ;)
« Last Edit: March 18, 2010, 14:29:15 pm by sotutsu »

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Offline xjej

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Re: Shiro Saigo: misterioso personaggio!!!
« Reply #31 on: March 18, 2010, 16:07:55 pm »
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Diverso è se si parla di combattimento vero e di allenamento a quest'ultimo.

Non direi proprio.
Dal punto di vista tecnico-motorio, nessuna differenza tra combattimento su strada o in materassina.
Tant'è che i metodi di dp efficaci si basano sul lavoro situazionale, sul ricreare situazioni e scenari e sul come gestirle.
Non è un caso che i sistemi di combattimento efficaci siano tutti basati su lavoro situazionale e sparring.
Pugilato, thai, lotta, bjj, judo ( + ibridi-derivati ed incorci ) funzionano tutti in questa modalità.
La differenza la fanno i parametri imposti che vanno dal "non fare questo perchè l'arbitro ti squalifica" al "fai così e togliti dalla situazione al più in fretta possibile".
Siamo noi che dobbiamo fare il tuning della situazione.
Senza offesa, ma la "soluzione" concettuale non esiste.
Qualunque attività motoria che effettuate durante il giorno è qualcosa che avete appreso.
Il camminare è uno schema motorio appreso, non lo adattate forse a tutte le situazioni, superfici e stabilità in automatico ? Quello che fa' la differenza sono l'esperienza nelle diverse situazioni ( ghiaccio? sterrato? neve? eccetera ) e la propriocettività che governa in automatico i muscoli che fanno mantenere equilibrio/posizione/eccetera.

Postilla.
Il campione non è quello come  lo vedi tu, qualcuno che riproduce esattamente le situazioni già preparate, ma quello che grrazie alle doti di mamma riesce ad applicare soluzioni impreviste a diverse situazioni.
Un esempio in questo video :http://www.judovision.org/?p=665
Combattimento orribile, i due si sono incontrati una decina di volte e si conoscono a menadito.Ma guarda cosa si inventa Iliadis a 4:47 per risolvere la situazione.
Soluzione valida per lui e per le sue capacità, ma qualcosa che di sicuro non viene provata sistematicamente in allenamento.

C'è il combattente tecnico, costruito e organizzato e quello che invece ha qualla vena di creatività. Cose che molto spesso non sono riapplicabili come "metodo" per altri ( geensink per esempio ) ma che sono il risultato di una lettura "diversa" degli schemi e delle situazioni.
Spero che non si voglia provare a ricostruire quella capacità, perchè sarebbe come chiedere a Gattuso di fare il Baggio..  

Per combattere serve apertura mentale e di percezione ( evitare la tunnel vision ) ae adattabilità, ma improvvisare sulle reazioni non è funzionale, temo.

Esempio:
Affronti un uke in situazione destro/destro, entrambi non perfettamente dritti.
Uke attacca morotegari e arriva a prendere, qual'è la difesa da adottare?
Uke attacca su una gamba sola, la tua sinistra, e la sua mano destra controlla il tuo braccio sinistro dietro l'ascella ( classico drop katagoruma ). Come difendi?
Stesso sscenario, ma l'attacco è sulla tua gamba avanti. Come difendi ?
« Last Edit: March 18, 2010, 16:34:53 pm by xjej »
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sotutsu

Re: Shiro Saigo: misterioso personaggio!!!
« Reply #32 on: March 18, 2010, 16:46:48 pm »
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Diverso è se si parla di combattimento vero e di allenamento a quest'ultimo.

Non direi proprio.
Dal punto di vista tecnico-motorio, nessuna differenza tra combattimento su strada o in materassina.
Tant'è che i metodi di dp efficaci si basano sul lavoro situazionale, sul ricreare situazioni e scenari e sul come gestirle.
Non è un caso che i sistemi di combattimento efficaci siano tutti basati su lavoro situazionale e sparring.
Pugilato, thai, lotta, bjj, judo ( + ibridi-derivati ed incorci ) funzionano tutti in questa modalità.
La differenza la fanno i parametri imposti che vanno dal "non fare questo perchè l'arbitro ti squalifica" al "fai così e togliti dalla situazione al più in fretta possibile".
Siamo noi che dobbiamo fare il tuning della situazione.
Senza offesa, ma la "soluzione" concettuale non esiste.
Qualunque attività motoria che effettuate durante il giorno è qualcosa che avete appreso.
Il camminare è uno schema motorio appreso, non lo adattate forse a tutte le situazioni, superfici e stabilità in automatico ? Quello che fa' la differenza sono l'esperienza nelle diverse situazioni ( ghiaccio? sterrato? neve? eccetera ) e la propriocettività che governa in automatico i muscoli che fanno mantenere equilibrio/posizione/eccetera.

Postilla.
Il campione non è quello come  lo vedi tu, qualcuno che riproduce esattamente le situazioni già preparate, ma quello che grrazie alle doti di mamma riesce ad applicare soluzioni impreviste a diverse situazioni.
Un esempio in questo video :http://www.judovision.org/?p=665
Combattimento orribile, i due si sono incontrati una decina di volte e si conoscono a menadito.Ma guarda cosa si inventa Iliadis a 4:47 per risolvere la situazione.
Soluzione valida per lui e per le sue capacità, ma qualcosa che di sicuro non viene provata sistematicamente in allenamento.

C'è il combattente tecnico, costruito e organizzato e quello che invece ha qualla vena di creatività. Cose che molto spesso non sono riapplicabili come "metodo" per altri ( geensink per esempio ) ma che sono il risultato di una lettura "diversa" degli schemi e delle situazioni.
Spero che non si voglia provare a ricostruire quella capacità, perchè sarebbe come chiedere a Gattuso di fare il Baggio.. 
Sono due modi di vedere le cose.
Non sono un fan dei metodi di autodifesa situazionali.
Non dico non servano, ma hanno dei difetti, che nascono dal principio di agire secondo ragione (intesa come volontà, intelletto, razionalità ecc.).
L'idea e ripeto l'idea di fondo di un'arte marziale e che non si agisce in base a delle situazioni provate, che non si verificheranno mai così come le abbiamo provate, ma che la risposta a quella esigenza tu ce l'abbia già nel profondo del tuo essere e che un allenamento ascetico possa servire a tirarla fuori quando serve.
Non ho mai detto che in gara non possa scaturire qualcosa di imprevisto, ma questo avviene proprio perché si esce dal "situazionale" e si lascia fare "a quel che viene". Cioè si usa in quel momento un corpo trasformato che da la risposta giusta, ma che può anche essere sbagliata.

Con molta approssimazione:Tu non impari a tirar fuori la spada in un dato modo e velocemente, ma togli da te stesso tutto quello che t'impedisce di usare la spada come già sai, cioè nel miglior modo possibile.

Quanto da te detto in riferimento al campione, sembra in contraddizione con quanto detto prima. Da come capisco l'allenamento situazionale servirebbe per arrivare a fare altro in altre situazioni rispetto a quelle allenate.
Questa idea è vicina a quella di kata, ma si sviluppa pur sempre in un ambito sportivo, perché le situazioni studiate sono limitate da mille fattori relative all'ambiente di gara: prese, kimono, spazio di gara, assenza di colpi ecc.

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rockyjoe

Re: Shiro Saigo: misterioso personaggio!!!
« Reply #33 on: March 18, 2010, 21:44:54 pm »
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sotutsu ti sei spiegato molto meglio di me.è proprio quello che intendevo.ma ovviamente per fare paragoni,uno dovrebbe aver provato ambo le cose...

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sotutsu

Re: Shiro Saigo: misterioso personaggio!!!
« Reply #34 on: March 23, 2010, 17:01:21 pm »
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sotutsu ti sei spiegato molto meglio di me.è proprio quello che intendevo.ma ovviamente per fare paragoni,uno dovrebbe aver provato ambo le cose...
Fra provare in un modo o in un altro ci sta il modo in cui pensi il movimento.
Se la mente non influisce sul modo in cui acquisisci il movimento e su cosa impari, allora non ha senso tutto il discorso che ho fatto prima. Il che può anche essere.


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rockyjoe

Re: Shiro Saigo: misterioso personaggio!!!
« Reply #35 on: March 23, 2010, 18:36:14 pm »
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sotutsu ti sei spiegato molto meglio di me.è proprio quello che intendevo.ma ovviamente per fare paragoni,uno dovrebbe aver provato ambo le cose...
Fra provare in un modo o in un altro ci sta il modo in cui pensi il movimento.
Se la mente non influisce sul modo in cui acquisisci il movimento e su cosa impari, allora non ha senso tutto il discorso che ho fatto prima. Il che può anche essere.
è chiaro,e infatti ti quoto anche qui.certamente man mano che ti sposti piu verso i principi che animano il movimento,e solo di conseguenza il movimento stesso,il modo in ci è impegnata la mente cambia tantissimo...

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Offline xjej

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Re: Shiro Saigo: misterioso personaggio!!!
« Reply #36 on: March 23, 2010, 21:49:45 pm »
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cut

Sei perso nella falsa convinzione che ci sia differenza concettuale tra limitazioni imposte da un regolamento e imposte dalla situazione.
Poi il discorso di movimento concettuale nell'apprendimento non esiste.
Pragmatismo signori.
Se uke è in contatto e ha la gamba dentro per fare ouchigari, senza aver provato la gestione non avrò nessun modo per acquisire la propriocettività per  gestire la situazione e tutte le soluzioni che ne conseguono.
E scordatevi di avere il tempo per una gestione razionale della situazione.

Quote
L'idea e ripeto l'idea di fondo di un'arte marziale e che non si agisce in base a delle situazioni provate, che non si verificheranno mai così come le abbiamo provate, ma che la risposta a quella esigenza tu ce l'abbia già nel profondo del tuo essere e che un allenamento ascetico possa servire a tirarla fuori quando serve.

Di nuovo , pragmatismo. Concezione del movimento più che superata dal semplice concetto che il movimento, da quando impariamo a camminare in poi, è appreso.
Il gesto motorio è provato e riprovato.
Il camminare è un gesto situazionaleche noi stessi alleniamo in diverse situazioni.
Puoi avere tutta la concettualità che vuoi e tutto l'ascetismo che vuoi, ma se le articolazioni di caviglia, ginocchio ed anca non hanno in memoria la propriocettività per gestire una camminata su una lastra di ghiaccio, non ve le inventerete.
Magari un bagaglio di esperienza ricco aiuterà a gestire la cosa, ma in maniera molto meno funzionale di chi ha esperienza specifica.

A perdere di pragmatismo e contatto con il pratico e il reale , un sacco di am sono diventate fenomeni da baraccone, non tiriamoci dentro anche il judo please ; )

Per il discorso "campione" la cosa non è in contraddizione.
Te l' ho puntualizzato, di Maradona ce n'è uno, di Baggio pure.
La media del praticante sta 30 metri sotto Gattuso.
I progressi tecnici, le invenzioni, i nuovi schemi sono "prodotti" dei campioni.  A volte riutilizzabili dalla gente normale, altre volte no.
Il transfer non sempre è possibile, per diversi motivi.
« Last Edit: March 23, 2010, 21:54:45 pm by xjej »
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sotutsu

Re: Shiro Saigo: misterioso personaggio!!!
« Reply #37 on: March 24, 2010, 13:36:40 pm »
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Sei perso nella falsa convinzione che ci sia differenza concettuale tra limitazioni imposte da un regolamento e imposte dalla situazione.
Quote
sono perso in tante cose di cui tu non hai cognizione, lascia perdere questo approccio


Poi il discorso di movimento concettuale nell'apprendimento non esiste.
Quote
chi mai ha parlato di ciò, non so nemmeno cosa sia

Pragmatismo signori.

[se ne ho voglia]


Se uke è in contatto e ha la gamba dentro per fare ouchigari, senza aver provato la gestione non avrò nessun modo per acquisire la propriocettività per  gestire la situazione e tutte le soluzioni che ne conseguono.
Quote
questo lo dici tu, c'è chi ti frulla senza nemmeno sapere che tu hai messo la gamba dentro o ancora prima

E scordatevi di avere il tempo per una gestione razionale della situazione.
Quote
chi mai ne ha parlato


Di nuovo , pragmatismo. Concezione del movimento più che superata dal semplice concetto che il movimento, da quando impariamo a camminare in poi, è appreso.
Il gesto motorio è provato e riprovato.
Il camminare è un gesto situazionaleche noi stessi alleniamo in diverse situazioni.
Puoi avere tutta la concettualità che vuoi e tutto l'ascetismo che vuoi, ma se le articolazioni di caviglia, ginocchio ed anca non hanno in memoria la propriocettività per gestire una camminata su una lastra di ghiaccio, non ve le inventerete.
Magari un bagaglio di esperienza ricco aiuterà a gestire la cosa, ma in maniera molto meno funzionale di chi ha esperienza specifica.

A perdere di pragmatismo e contatto con il pratico e il reale , un sacco di am sono diventate fenomeni da baraccone, non tiriamoci dentro anche il judo please ; )

Per il discorso "campione" la cosa non è in contraddizione.
Te l' ho puntualizzato, di Maradona ce n'è uno, di Baggio pure.
La media del praticante sta 30 metri sotto Gattuso.
I progressi tecnici, le invenzioni, i nuovi schemi sono "prodotti" dei campioni.  A volte riutilizzabili dalla gente normale, altre volte no.
Il transfer non sempre è possibile, per diversi motivi.

Provando a parlare con rispetto.

Xjej, non credere che io non capisca ciò che mi stai dicendo:
provo a riassumere, così se mai mi correggi, diciamo che il tuo pensiero è: “Tutti i movimenti che uno fa li fa perché li ha appresi”.
Credo di essere d’accordo con questa affermazione.
Credo che sarai d’accordo che fra l’affermare quanto sopra e dire che tutto quello che fai lo hai già fatto prima (magari molte volte) ci sia una differenza.
Se credessimo che ciò che facciamo non influisca su ciò che saremo in grado di fare in futuro, non ci alleneremo a fare nulla né il judo né qualunque altro sport.
Faccio un esempio all’eccesso: poniamo che io faccia osotogari destro, sempre destro, dx,dx e dx, per 10.000 volte, sempre da fermo. E’ sbagliato dire che l’ho imparato anche un po’ a sinistra e magari in moviemnto? Oppure se provo a farlo a sinistra e come non lo avessi mai fatto?
Una tesi può essere che, quindi, quando faccio un movimento non imparo solo a fare quel movimento, cioè acquisisco la capacità di fare altro oltre al movimento che provo.

Se, ripeto il se, questo è vero una tesi può essere che a seconda del movimento che provo (della sua complessità, del modo in cui uso la forza, di ciò che penso di fare e di ciò che non penso, cioè di come pongo la mia mente in senso generale) potrò influenzare il mio corpo in funzione di movimenti futuri.
Vedi quindi che: “Tutti i movimenti che uno fa li fa perché li ha appresi” può voler dire tante cose.

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rockyjoe

Re: Shiro Saigo: misterioso personaggio!!!
« Reply #38 on: March 24, 2010, 16:00:14 pm »
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Sei perso nella falsa convinzione che ci sia differenza concettuale tra limitazioni imposte da un regolamento e imposte dalla situazione.
Poi il discorso di movimento concettuale nell'apprendimento non esiste.
Pragmatismo signori.
Se uke è in contatto e ha la gamba dentro per fare ouchigari, senza aver provato la gestione non avrò nessun modo per acquisire la propriocettività per  gestire la situazione e tutte le soluzioni che ne conseguono.
E scordatevi di avere il tempo per una gestione razionale della situazione.

Quote
L'idea e ripeto l'idea di fondo di un'arte marziale e che non si agisce in base a delle situazioni provate, che non si verificheranno mai così come le abbiamo provate, ma che la risposta a quella esigenza tu ce l'abbia già nel profondo del tuo essere e che un allenamento ascetico possa servire a tirarla fuori quando serve.

Di nuovo , pragmatismo. Concezione del movimento più che superata dal semplice concetto che il movimento, da quando impariamo a camminare in poi, è appreso.
Il gesto motorio è provato e riprovato.
Il camminare è un gesto situazionaleche noi stessi alleniamo in diverse situazioni.
Puoi avere tutta la concettualità che vuoi e tutto l'ascetismo che vuoi, ma se le articolazioni di caviglia, ginocchio ed anca non hanno in memoria la propriocettività per gestire una camminata su una lastra di ghiaccio, non ve le inventerete.
Magari un bagaglio di esperienza ricco aiuterà a gestire la cosa, ma in maniera molto meno funzionale di chi ha esperienza specifica.

A perdere di pragmatismo e contatto con il pratico e il reale , un sacco di am sono diventate fenomeni da baraccone, non tiriamoci dentro anche il judo please ; )

Per il discorso "campione" la cosa non è in contraddizione.
Te l' ho puntualizzato, di Maradona ce n'è uno, di Baggio pure.
La media del praticante sta 30 metri sotto Gattuso.
I progressi tecnici, le invenzioni, i nuovi schemi sono "prodotti" dei campioni.  A volte riutilizzabili dalla gente normale, altre volte no.
Il transfer non sempre è possibile, per diversi motivi.
ma nelle arti marziali non c è alcuna pretesa di creare risultati di massa..si tratta di creare solo gente che riesce ad utilizzare una certa visione delle cose.chi non ci riesce,ciccia.
d altra parte anche chi pratica discipline piu  standardizzate nel metodo di apprendimento e semplici nella pratica(non c è niente di strano da capire,c è solo da fare e sacrificarsi)come la muay thai,non è che divengono tutti campioni.ed è inutile parlare di media,perchè non è che uno pratica arti marziali per alzare o abbassare qualche media