Molto bene, anche se abbiamo preso una deviazione, la discussione si fa interessante.
Sempre IMHO: secondo quello che posso vedere io, invece, l'outfighting nel KK è l'eccezione e non la regola. D'altra parte senza il fuoco di sbarramento di pugni al viso in particolare jab e kizami, elemento essenziale per tale strategia, le capacità che normalmente servono per rimanere fuori, qui devono essere portate all'estremo. Tenere la distanza solo con pugni al corpo e eventuali "jab di piede" è un'impresa non da poco. Allo stesso modo, poichè per converso anche l'avversario tira al corpo, paradossalmente è più difficile non prenderle perchè i vari kawashi / schivate sono quasi impossibili se diretti non al viso.
D'altra parte, già si usa dire, secondo me non a torto, che in un combattimento c'è l'istinto a chiudere la distanza (vedi il frequentissimo clinch nella MT ma pure le MMA), e mi sembra che eliminando la possibilità di prendersi una castagna sul viso, le possiblità dovrebbero ragionevolmente ancora aumentare.
Io non faccio testo, ma per quello che può valere la mia piccola esperienza, vuoi per l'altezza, vuoi per il background preferisco di gran lunga l'outfighting, e ti posso dire che quando giro con regolamento KK (come ho fatto ad esempio a maggio con il partner di Kazumi) solo occasionalmente riesco a stare nel mio territorio e più frequentemente mi tocca arrangiarmi sulla corta che ho iniziato a studiare meglio apposta.
Prendo ad esempio due fortissimi atleti entrambi eccezionali sia dal punto di vista atletico che tecnico:
Andy Hug vs Shokei MatsuiQuante si trovano agganciati (e fermati dall'arbitro) pur essendo entrambi ottimi anche nel gestire con precisione un combattimento sulla lunga (penso agli incontri di Hug nel K-1 e al 100nin kumite di Matsui, dove, finchè non è completamente cott, tiene la distanza alla grandissima).
Il discorso degli highlights e della ricerca del favore dei giudici, mi sembra corretto, ma per converso considero che, stando sotto, arriva, difesa o non difesa, una gragnuola di colpi i quali, senza protezioni, anche se leggeri fanno male e fanno accumulare il danno.