Kata e principi

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Re:Kata e principi
« Reply #255 on: February 10, 2014, 01:28:53 am »
0
Per essere precisi ovviamente la colonna può anche flettersi lateralmente, scusate l'omissione.


a questo punto preciso anch'io una cosa: proprio per la possibilità di flettere la colonna, se mi siedo sul divano con qualcosa in testa (e.g. un cappello), flettendo il busto posso alzare o abbassare l'oggetto che ho in testa (cioè variarne la distanza dal suolo), esercitando in alcuni momenti una forza diretta verso l'alto. per questo prima ho escluso solo la possibilità di esercitare una forza verso il basso applicata al divano. ma qua siamo all'ovvio
Oddio questo ha senz'altro senso se non si parla di postura eretta, presupposto che in effetti ho dato per scontato. Vero è anche che dalla posizione eretta, se usiamo l'immagine di spingere in alto la testa o farci tirare per i capelli tendiamo ad assumere una postura migliore ma in verità non c'è spinta verso l'alto. Se invece si sta accasciati sulle gambe e poi ci si tira su la componente verticale esiste certamente.
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Offline happosai lucifero

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Re:Kata e principi
« Reply #256 on: February 10, 2014, 08:54:44 am »
+1
questo senza nemmeno voler arrivare al 'ok, allora se è così spiegamelo con un disegno, oppure se vuoi usare la mia lingua fallo con criterio, perché io non sono tenuto a capire un cazzo per un altro per trovare una logica alle tue invenzioni'
quest'ultima parte invece secondo me è la parte qualificante.
Il discorso dei "tendini" parte da una scorretta traduzione.
All'epoca, almeno così sostiene Yueng Ming che per quanto concerne cultura e lingua cinese considero molto preparato, vista la anatomia approssimativa si indicava con un tuttuno sia il muscolo che il tendine.
E questo termine è stato tradotto impropriamente come "tendine", da cui la gente che adesso pretende di rinforzare ed utilizzare i tendini come alternativi ai muscoli.  XD
Il concetto di "radicamento" in italiano pone il focus sullo stare fermi, sull'essere inamovibili.
Originariamente invece il concetto era tradotto con l'immagine "essere stabili come una montagna e leggeri come una piuma", se esiste in cinese un termine singolo che descriva tale cosa, in italiano non c'è anche qui la traduzione ne ha modificato il significato.
E purtroppo la sensazione generale è proprio quella che dici: termini vaghi in modo che sia chi pone la domanda a doversi sforzare di trovare una spiegazione a posteriori e coerente con il nostro linguaggio.
A me sembra tanto un gioco secondo cui tutto deve essere interpretato secondo alcune regole.
Come un role play dove i giocatori devono sottostare alle regole del mondo creato dal master.
Non è la teoria del Yin - Yang a spiegare i fenomeni, ma sono i fenomeni che vengono "spegati" in maniera da corrispondere alla teoria Yin-Yang, tanto per fare un esempio.
Da qui l'allergia che ho adesso per le discipline cinesi, nonostante la buona fede dei praticanti.


Fabry, però non ci raccontiamo favole:

- il discorso non procede per immagini, ma per descrizione di immagini, per cui la scelta lessicale è ancora una volta centrale. e anche se mi sono qualificato per cafone, quelle cose non le ho dette a un povero cinese che di italiano non spiccica parola, ma a un ragazzo che parla italiano meglio di me!

- se in cinese esiste una parola che in italiano non c'è, il problema è facilmente risolvibile: al posto di ostinarti a usare una parola sola (dicendo fesserie) usi una perifrasi! et voilà, problema risolto! che, se ci fai caso, è esattamente quel che hai fatto tu nel tuo ultimo post, e infatti si capisce tutto a meraviglia. se invece uno preferisce usare una parola sola esprimendo un concetto sbagliato, poi non puoi dare la colpa a me se dico che scrive cazzate

poi posso capire che i miei modi non siano quelli di un lord, ma sono anni che sta gente mischia i significati delle parole senza avvertire, e l'interlocutore che giustamente non capisce una fava, e dopo un po' chiede 'ma che cazzo stai dicendo?', passa pure per il cattivo della situazione

https://www.youtube.com/watch?v=_9K1nFS26mY
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Re:Kata e principi
« Reply #257 on: February 10, 2014, 09:13:49 am »
0
Mah....da ignorante credo che, la fatidica "forza spiraleggiante" esista, magari meglio detta come centrifuga o centripeta a seconda della direzione che gli viene impressa, ma nulla che possa riguardare un colpo, entriamo nell'ambito delle rotazioni.
Tanto da Karateka, quanto, a maggior ragione, da Aikidoka, ritengo che, sul fatto che un colpo, possa avere forza in una e una sola direzione, si fonda quasi tutta l'idea di difesa e tecniche da applicare a un attacco.
La forza "spiraleggiante" intesa come sopra, semmai è chi attacca a subirla quando fosse afferrato e poi proiettato.
Le forze contrapposte, a mio parere, sono un altro tema fallace.
Una mano può spingere in direzione opposta all'altra, oppure rispetto al piede eccetera, ovviamente "dividendo" la forza che altrimenti verrebbe applicata in una direzione unica, ma rispetto alla colonna, possiamo avvertire il lavoro che, semmai fanno i dorsali, i glutei, il trapezio eccetera, esercitando spinte che sentiamo come andassero in direzioni opposte, cosa che la colonna non può fare, ma parliamo di sensazioni, non credo si possa parlare di azioni fisiche.
A mio parere è un pò il tentativo di voler fare una specie di "autotrazione", senza pesi o esercizi più impegnativi, ma credo senza risultati apprezzabili al di la delle sensazioni.
Poi magari mi sbaglio eh :)
« Last Edit: February 10, 2014, 09:16:13 am by Paguro »
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Offline Fabio Spencer

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Re:Kata e principi
« Reply #258 on: February 10, 2014, 09:19:47 am »
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Grazie ragazzi di questo tread  :)
Non riesco a dormire e mi sto divertendo un casino ....
dai, almeno distendi i nervi (oltre i tendini  XD).
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Offline happosai lucifero

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Re:Kata e principi
« Reply #259 on: February 10, 2014, 09:24:42 am »
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Paguro..




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Offline Fabio Spencer

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Re:Kata e principi
« Reply #260 on: February 10, 2014, 09:31:17 am »
0


- il discorso non procede per immagini, ma per descrizione di immagini, per cui la scelta lessicale è ancora una volta centrale. e anche se mi sono qualificato per cafone, quelle cose non le ho dette a un povero cinese che di italiano non spiccica parola, ma a un ragazzo che parla italiano meglio di me!
Ma lo stesso utente ha detto di aver adottato un certo registro perchè i suoi allievi hanno letto i canoni taosti.
Premesso che io ne ho sempre sentito perlare ma per me già "il libro dei 5 anelli", "l'arte della guerra" e "i 36 stratagemmi" ho fatto fatica a finirli e non ci ho capito una fava... :-[
Ma detto questo, reputo sia corretto, visti gli interlocutori, porsi sul loro terreno e descrivere le immagini riportate in quei testi.
Semmai postare un filmato di una spiegazione fatta con queste premesse ad un pubblico più ampio e che tali libri non li ha letti può essere una scelta discutibile.
Ma sempre dal punto di vista della comunicazione.
Sul contenuto ho le mie idee e certo non riuscirò a cambiarle sulla base di una comunicazione a doppio binario.




- se in cinese esiste una parola che in italiano non c'è, il problema è facilmente risolvibile: al posto di ostinarti a usare una parola sola (dicendo fesserie) usi una perifrasi! et voilà, problema risolto!
su questo concordo totalmente.
Infatti, per collegarmi la capoverso qui sopra, come si usano certi registri con chi ha letto i canoni, sarebbe carino usarne altri per chi ha un altro tipo di background.
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Offline Shurei-Kan

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Re:Kata e principi
« Reply #261 on: February 10, 2014, 09:42:43 am »
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Uh!

Si parla di Kata e Principi qui?......  :sur:

Un evergreen..........  XD

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Offline happosai lucifero

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Re:Kata e principi
« Reply #262 on: February 10, 2014, 09:43:36 am »
+1


- il discorso non procede per immagini, ma per descrizione di immagini, per cui la scelta lessicale è ancora una volta centrale. e anche se mi sono qualificato per cafone, quelle cose non le ho dette a un povero cinese che di italiano non spiccica parola, ma a un ragazzo che parla italiano meglio di me!
Ma lo stesso utente ha detto di aver adottato un certo registro perchè i suoi allievi hanno letto i canoni taosti.
Premesso che io ne ho sempre sentito perlare ma per me già "il libro dei 5 anelli", "l'arte della guerra" e "i 36 stratagemmi" ho fatto fatica a finirli e non ci ho capito una fava... :-[
Ma detto questo, reputo sia corretto, visti gli interlocutori, porsi sul loro terreno e descrivere le immagini riportate in quei testi.
Semmai postare un filmato di una spiegazione fatta con queste premesse ad un pubblico più ampio e che tali libri non li ha letti può essere una scelta discutibile.
Ma sempre dal punto di vista della comunicazione.
Sul contenuto ho le mie idee e certo non riuscirò a cambiarle sulla base di una comunicazione a doppio binario.


Fabry ma non è questione di registro: anche le persone a cui parla sono italiane, e anche per loro le parole usate dovrebbero avere il significato che si trova nei dizionari. aver letto certi libri non cambia il significato delle parole. io sto facendo veramente tanta fatica a trovare un senso a questo discorso
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Offline Shurei-Kan

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Re:Kata e principi
« Reply #263 on: February 10, 2014, 09:43:53 am »
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Che noia però..... :(

Come sempre tutto chiaro e tutti d'accordo........

 XD

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Offline Fabio Spencer

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Re:Kata e principi
« Reply #264 on: February 10, 2014, 09:45:22 am »
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Mah....da ignorante credo che, la fatidica "forza spiraleggiante" esista, magari meglio detta come centrifuga o centripeta a seconda della direzione che gli viene impressa, ma nulla che possa riguardare un colpo, entriamo nell'ambito delle rotazioni.
Tanto da Karateka, quanto, a maggior ragione, da Aikidoka, ritengo che, sul fatto che un colpo, possa avere forza in una e una sola direzione, si fonda quasi tutta l'idea di difesa e tecniche da applicare a un attacco.
La forza "spiraleggiante" intesa come sopra, semmai è chi attacca a subirla quando fosse afferrato e poi proiettato.
Le forze contrapposte, a mio parere, sono un altro tema fallace.
Una mano può spingere in direzione opposta all'altra, oppure rispetto al piede eccetera, ovviamente "dividendo" la forza che altrimenti verrebbe applicata in una direzione unica, ma rispetto alla colonna, possiamo avvertire il lavoro che, semmai fanno i dorsali, i glutei, il trapezio eccetera, esercitando spinte che sentiamo come andassero in direzioni opposte, cosa che la colonna non può fare, ma parliamo di sensazioni, non credo si possa parlare di azioni fisiche.
A mio parere è un pò il tentativo di voler fare una specie di "autotrazione", senza pesi o esercizi più impegnativi, ma credo senza risultati apprezzabili al di la delle sensazioni.
Poi magari mi sbaglio eh :)
Pagu.
Io della forza spiraleggiante ho sempre sentito parlare (senza mai capirla a dire la verità) come descrizione imperfetta della sensazione che dovrebbe sentire chi colpisce.
qualcosa molto approssimativamente simile alla spinta delle gambe sul terreno per caricare il colpo aggiunto alla rotazione delle anche.
Poi, come dicevo, i metodi sono quelli della visualizzazione, quindi che in realtà una forza a spirale esista o meno non è importante.
Importa che visualizzare intensamente questa sensazione porti il praticante provarla e forzarsi di sentirla mentre colpisce in modo che venga forzato a muoversi nella maniera che il canone dello stile considera corretto.
E', credo io, l'equivalente di 150 anni fa[1] di quello che noi oggi descriveremmo come una corretta catena cinetica in termini biomeccanici.
 1. tra persone che avevano una concezione della anatomia umana ben diversa da quella di adesso, chi ce l'aveva.
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Offline happosai lucifero

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Re:Kata e principi
« Reply #265 on: February 10, 2014, 09:49:03 am »
+1
e il fatto che siano passati 150anni e che chi scrive queste cose non mi chiami 'messere', ma 'happo' e scrivendo su un display a centinaia di kilometri da me non ti suggerisce nulla?
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Offline Fabio Spencer

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Re:Kata e principi
« Reply #266 on: February 10, 2014, 09:52:30 am »
0


- il discorso non procede per immagini, ma per descrizione di immagini, per cui la scelta lessicale è ancora una volta centrale. e anche se mi sono qualificato per cafone, quelle cose non le ho dette a un povero cinese che di italiano non spiccica parola, ma a un ragazzo che parla italiano meglio di me!
Ma lo stesso utente ha detto di aver adottato un certo registro perchè i suoi allievi hanno letto i canoni taosti.
Premesso che io ne ho sempre sentito perlare ma per me già "il libro dei 5 anelli", "l'arte della guerra" e "i 36 stratagemmi" ho fatto fatica a finirli e non ci ho capito una fava... :-[
Ma detto questo, reputo sia corretto, visti gli interlocutori, porsi sul loro terreno e descrivere le immagini riportate in quei testi.
Semmai postare un filmato di una spiegazione fatta con queste premesse ad un pubblico più ampio e che tali libri non li ha letti può essere una scelta discutibile.
Ma sempre dal punto di vista della comunicazione.
Sul contenuto ho le mie idee e certo non riuscirò a cambiarle sulla base di una comunicazione a doppio binario.


Fabry ma non è questione di registro: anche le persone a cui parla sono italiane, e anche per loro le parole usate dovrebbero avere il significato che si trova nei dizionari. aver letto certi libri non cambia il significato delle parole. io sto facendo veramente tanta fatica a trovare un senso a questo discorso
su questo non condivido.
Se parlo di "energia" con un fisico tale termine ha un significato di un certo tipo.
Se uso lo stesso termine con un impallinato new age ecco che ne assume altri.
Se due praticanti di stili interni parlano di qi si capiscono bene, se mi ci trovo in mezzo anche io mi vengono le bolle in faccia.
Certi termini nei dizionari non ci sono, e per motivi "storici" legati alle prime traduzioni si sono usati termini simili o quelli che risultavano più vicini al significato originale.
Di fatto utilizzandoli in maniera distorta.
Ma comunque, piaccia o meno, al momento il "linguaggio tecnico[1]" adesso è quello.
Mi oiacerebbe, per esempio, sapere come si definiscono i Chakra tanto per dire.
 1. per quanto mi venga da ridere a definirlo così
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Re:Kata e principi
« Reply #267 on: February 10, 2014, 09:56:08 am »
0
e il fatto che siano passati 150anni e che chi scrive queste cose non mi chiami 'messere', ma 'happo' e scrivendo su un display a centinaia di kilometri da me non ti suggerisce nulla?
ma io torno a ripeterti che su questo con me sfondi una porta aperta.
ma ciò non toglie che non possa costringere un praticante di stili interni a studiare biomeccanica, scienze motorie e anatomia per farmi spiegare in termini attuali cosa faccia.
Infatti prendo atto della incomunicabilità di fondo, saluto e penso a migliorare la mia postura mentre tiro jab cross e ganci[1] battendomene i cabbasisi della forza a spirale, perchè a lavorare su quella probabilmente non migliorerei e mi farei solo il fegato ingrossato dalla frustrazione.
 1. mi sono rivisto in un filmato e sono veramente gobbo  :dis:
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Offline Paguro49

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Re:Kata e principi
« Reply #268 on: February 10, 2014, 09:56:40 am »
0
Ripeto che, probabilmente dico inesattezze, del resto non ho studi scientifici a supporto.
Però resto dell'idea che, un conto sono le sensazioni, altra cosa è ciò che realmente accade.
Trovo sempre un pò pericoloso affidarsi eccessivamente alle sensazioni, perchè temo sempre che cozzino, magari dolorosamente, con la realtà.
Le corrette catene cinetiche, si realizzano facendo i corretti movimenti, capendo (magari perchè qualcuno ce lo spiega) come eseguire, mentre se mi baso sulle sensazioni che derivano da ciò che faccio, in realtà posso anche arrivare a "percepire" quello che mi pare, compreso il calore che esce dalle mani e che potrei chiamare energia, Ki o sfere energetiche.
Il nodo poi è all'atto pratico, cioè in quanto efficace sia quel pugno o colpo che mi da tutte quelle sensazioni, o quanto la mia voglia di provarle le abbia generate, lasciandomi con un colpo debole convinto di avere la mazzata che uccide.
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Re:Kata e principi
« Reply #269 on: February 10, 2014, 09:58:43 am »
+1
su questo non condivido.
Se parlo di "energia" con un fisico tale termine ha un significato di un certo tipo.
Se uso lo stesso termine con un impallinato new age ecco che ne assume altri.
Se due praticanti di stili interni parlano di qi si capiscono bene, se mi ci trovo in mezzo anche io mi vengono le bolle in faccia.
Certi termini nei dizionari non ci sono, e per motivi "storici" legati alle prime traduzioni si sono usati termini simili o quelli che risultavano più vicini al significato originale.
Di fatto utilizzandoli in maniera distorta.
Ma comunque, piaccia o meno, al momento il "linguaggio tecnico[1]" adesso è quello.
Mi oiacerebbe, per esempio, sapere come si definiscono i Chakra tanto per dire.
 1. per quanto mi venga da ridere a definirlo così

http://www.treccani.it/vocabolario/chakra/

se parli italiano, il significato delle parole te lo dà il vocabolario. altrimenti stai parlando una lingua di parole che non hanno un significato definito. se le usi in maniera distorta, sei in errore. punto. se una parola manca, o la scrivi nella lingua originale (esistono concetti linguistici come prestito, mutuazione, calco), o usi una perifrasi

il vocabolario della lingua italiana si aggiorna in continuo, se di punto in bianco una parola viene usata in una accezione nuova, questa viene aggiunta in quanto stato di fatto. se questo non accade, non puoi arrogarti il diritto di usarla con un significato che non ha, tanto più che vie alternative ne esistono (e.g. quelle che ho elencato sopra)
« Last Edit: February 10, 2014, 10:01:53 am by happosai »
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