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Arti marziali Cinesi => Kung Fu (vari stili) => Topic started by: Ale-Bajiquan on December 19, 2013, 16:50:51 pm

Title: E questa volta, un po' d'Italia in Cina
Post by: Ale-Bajiquan on December 19, 2013, 16:50:51 pm
spezzone della TV Cinese per il recente Gathering di baji quan svoltosi a Meng cun (Hebei) alla fine di
ottobre

Mengcun International Baji Quan festival 2013 (CCTV4 news report) (https://www.youtube.com/watch?v=aFvfzqsyQLE#)
Title: Re:E questa volta, un po' d'Italia in Cina
Post by: Prototype 0 on December 19, 2013, 17:12:05 pm
Riesci a trovare un video illustrante applicazione dell' intera piccola forma?
Title: Re:E questa volta, un po' d'Italia in Cina
Post by: Ale-Bajiquan on December 19, 2013, 17:58:22 pm
Riesci a trovare un video illustrante applicazione dell' intera piccola forma?

A che pro?
Title: Re:E questa volta, un po' d'Italia in Cina
Post by: Prototype 0 on December 19, 2013, 18:15:46 pm
Voglio capirne un pò meglio i movimenti.
Title: Re:E questa volta, un po' d'Italia in Cina
Post by: Ale-Bajiquan on December 21, 2013, 19:47:48 pm
Voglio capirne un pò meglio i movimenti.

Da un filmato? Puoi cogliere lo Shen-fa se hai "buon occhio", sicuramente non la corretta esecuzione delle applicazioni.

...e per "piccola forma" intendi la Xiao Jia (che è un Tao Lu) o ti riferisci agli spezzoni di Dui Lian che si vedono nel video?
Title: Re:E questa volta, un po' d'Italia in Cina
Post by: Takuanzen on January 02, 2014, 14:14:40 pm
Vi sarete divertiti molto, immagino sia stata una bella esperienza!  :)

Come si chiama l'esercizio prestabilito in coppie che eseguono i bambini?
Title: Re:E questa volta, un po' d'Italia in Cina
Post by: Ale-Bajiquan on January 07, 2014, 15:46:02 pm
Vi sarete divertiti molto, immagino sia stata una bella esperienza!  :)

Come si chiama l'esercizio prestabilito in coppie che eseguono i bambini?

L'esercizio di per se non ha un nome proprio, è uno dei nostri Dui Lian che prende spunto da quello che è il "Lu" più noto al di fuori del nostro ambiente, anche perchè ripreso da altre scuole: "shan jia" meglio conosciuto magari come "dan-da" o con altri nomi.
Tornando al lavoro in coppia, l'esecuzione cambia molto a seconda delle capacità di chi lo interpreta.
Title: Re:E questa volta, un po' d'Italia in Cina
Post by: Prototype 0 on January 07, 2014, 16:03:44 pm
Dicevo il Tao Lu.
Vedi, nella pntata di Kung Fu Quest sul Baji, il "protagonista" diceva di praticare già solo la piccola forma.

Ho ipotizzato che essa dia tutto lo stretto necessario sia per sapersi difendere che per avere potenza, anche quando non vuoi/puoi praticare Baji nella sua interezza per decenni.
Title: Re:E questa volta, un po' d'Italia in Cina
Post by: Ale-Bajiquan on January 11, 2014, 18:09:56 pm
Dicevo il Tao Lu.
Vedi, nella pntata di Kung Fu Quest sul Baji, il "protagonista" diceva di praticare già solo la piccola forma.

Ho ipotizzato che essa dia tutto lo stretto necessario sia per sapersi difendere che per avere potenza, anche quando non vuoi/puoi praticare Baji nella sua interezza per decenni.

Non conosco la trasmissione e quindi non ho idea chi fosse il "protagonista", quindi nemmeno a quale famiglia del Bajiquan appartenga (Wu, Han, Huo, ecc. ecc.?) Chissà quindi cosa intendeva per "piccola forma", nel senso che la "xiao jia" è composta da più "lu".
All'origine e per un bel lasso di tempo vi vurono il primo e poi il secondo "lu", in seguito, almeno nella famiglia Wu (che è quella che ha dato origine allo stile) se ne aggiunsero altri quattro.
A complicare le cose solo all'interno della famiglia Wu, del primo "lu" della "xiao jia" ve ne sono varie interpretazioni, es.: a Meng Cun, dove il Bajiquan ha avuto origine nella famiglia Wu e dove è attivo il centro creato da Wu Lian Zhi, il primo "lu" si esegue in un modo che è simile ma diverso da come lo eseguono a Tianjin i discendenti del padre Wu Xiu Feng e da come lo eseguiamo noi della scuola del Maestro Zu Yao Wu , che è uguale a quello di Tianjin....ma nella stessa linea di Tianjin vi sono altre quattro o cinque varianti del primo "lu"!

Comunque, asserire che nel primo "lu" della "xiao jia" è contenuto tutto ciò che è basilare e necessario per poter gia afforntare uno scontro in un certo senso può anche essere corretto, ma dire che è sufficiente è errato:
si parte da una base e poi si evolve! ;)
Title: Re:E questa volta, un po' d'Italia in Cina
Post by: Takuanzen on January 14, 2014, 19:15:27 pm



Comunque, asserire che nel primo "lu" della "xiao jia" è contenuto tutto ciò che è basilare e necessario per poter gia afforntare uno scontro in un certo senso può anche essere corretto, ma dire che è sufficiente è errato:
si parte da una base e poi si evolve! ;)
Credo che lui chiedesse, per come l'ho interpretato, quale sia il "nucleo" dello stile Bajiquan, soprattutto per chi non ha la possibilità per allenarlo nella sua interezza, seguendo con continuità una scuola o un maestro.
E, aggiungo io, "come" allenare questo ipotetico "nucleo".  ;)
Title: Re:E questa volta, un po' d'Italia in Cina
Post by: luke on January 15, 2014, 19:42:26 pm
spezzone della TV Cinese per il recente Gathering di baji quan svoltosi a Meng cun (Hebei) alla fine di
ottobre

Mengcun International Baji Quan festival 2013 (CCTV4 news report) (https://www.youtube.com/watch?v=aFvfzqsyQLE#)
grazie di aver condiviso  :) :)
Title: Re:E questa volta, un po' d'Italia in Cina
Post by: Ale-Bajiquan on January 17, 2014, 15:49:04 pm



Comunque, asserire che nel primo "lu" della "xiao jia" è contenuto tutto ciò che è basilare e necessario per poter gia afforntare uno scontro in un certo senso può anche essere corretto, ma dire che è sufficiente è errato:
si parte da una base e poi si evolve! ;)
Credo che lui chiedesse, per come l'ho interpretato, quale sia il "nucleo" dello stile Bajiquan, soprattutto per chi non ha la possibilità per allenarlo nella sua interezza, seguendo con continuità una scuola o un maestro.E, aggiungo io, "come" allenare questo ipotetico "nucleo".  ;)

Vediamo se riesco a chiarire meglio il mio pensiero. :)
A chi si rivolge alla nostra scuola e che abbia la possibilità di pertecipare alle lezioni con più o meno frrequenza, gli viene chiesto in ogni caso  di seguire il programma nella sua interezza e giusta progressione...non siamo per la "sintesi"!
 ;)

La visione non è "il nucleo e le appendici" ma bensì "il percorso!"
Il praticante di Bajiquan durante la sua evoluzione, ha tre grandi livelli a cui ambire lungo il suo percorso e la Xiao-Jia ne rappresenta il primo.
...In ogni caso, per noi, è impossibile padroneggiare un "sistema" (il nostro) basando il proprio studio su di un unica una "forma"
Title: Altro video - E questa volta, un po' d'Italia in Cina
Post by: Ale-Bajiquan on March 10, 2014, 17:54:19 pm
Dopo il "servizio" mandato dalla rete televisiva CCTV4, eccone uno di una rete minore dove si vede qualcosina e si parla ancora un po' di "noi":

孟村电视台《八极拳国际武术展演交流大会》专题 —在线播放—优酷网,视频高清在线观看 (http://v.youku.com/v_show/id_XNjc4MTg5MjQw)
Title: Re:E questa volta, un po' d'Italia in Cina
Post by: Nick on March 11, 2014, 11:21:11 am



Comunque, asserire che nel primo "lu" della "xiao jia" è contenuto tutto ciò che è basilare e necessario per poter gia afforntare uno scontro in un certo senso può anche essere corretto, ma dire che è sufficiente è errato:
si parte da una base e poi si evolve! ;)
Credo che lui chiedesse, per come l'ho interpretato, quale sia il "nucleo" dello stile Bajiquan, soprattutto per chi non ha la possibilità per allenarlo nella sua interezza, seguendo con continuità una scuola o un maestro.E, aggiungo io, "come" allenare questo ipotetico "nucleo".  ;)

Vediamo se riesco a chiarire meglio il mio pensiero. :)
A chi si rivolge alla nostra scuola e che abbia la possibilità di pertecipare alle lezioni con più o meno frrequenza, gli viene chiesto in ogni caso  di seguire il programma nella sua interezza e giusta progressione...non siamo per la "sintesi"!
 ;)

La visione non è "il nucleo e le appendici" ma bensì "il percorso!"
Il praticante di Bajiquan durante la sua evoluzione, ha tre grandi livelli a cui ambire lungo il suo percorso e la Xiao-Jia ne rappresenta il primo.

Potresti spiegarti meglio? Cosa intendi per livelli? Quali sono? In cosa consistono?


...In ogni caso, per noi, è impossibile padroneggiare un "sistema" (il nostro) basando il proprio studio su di un unica una "forma"

Intendi basandosi su una sola forma e nient'altro o su una sola forma e tutto il resto (non forma)? Nel BJQ o intendi in generale?


Ciao Nick
Title: Re:E questa volta, un po' d'Italia in Cina
Post by: Ale-Bajiquan on March 12, 2014, 15:32:18 pm



Comunque, asserire che nel primo "lu" della "xiao jia" è contenuto tutto ciò che è basilare e necessario per poter gia afforntare uno scontro in un certo senso può anche essere corretto, ma dire che è sufficiente è errato:
si parte da una base e poi si evolve! ;)
Credo che lui chiedesse, per come l'ho interpretato, quale sia il "nucleo" dello stile Bajiquan, soprattutto per chi non ha la possibilità per allenarlo nella sua interezza, seguendo con continuità una scuola o un maestro.E, aggiungo io, "come" allenare questo ipotetico "nucleo".  ;)

Vediamo se riesco a chiarire meglio il mio pensiero. :)
A chi si rivolge alla nostra scuola e che abbia la possibilità di pertecipare alle lezioni con più o meno frrequenza, gli viene chiesto in ogni caso  di seguire il programma nella sua interezza e giusta progressione...non siamo per la "sintesi"!
 ;)

La visione non è "il nucleo e le appendici" ma bensì "il percorso!"
Il praticante di Bajiquan durante la sua evoluzione, ha tre grandi livelli a cui ambire lungo il suo percorso e la Xiao-Jia ne rappresenta il primo.

Potresti spiegarti meglio? Cosa intendi per livelli? Quali sono? In cosa consistono?


...In ogni caso, per noi, è impossibile padroneggiare un "sistema" (il nostro) basando il proprio studio su di un unica una "forma"

Intendi basandosi su una sola forma e nient'altro o su una sola forma e tutto il resto (non forma)? Nel BJQ o intendi in generale?


Ciao Nick

In sintesi

1) Si intendono livelli di abilità:
il Quan-pu dello stile tratta per i primi due più che altro di capacità e attitudini fisiche, per giungere al terzo ove si mettono alla prova le strategie adattandole continuamente alle iniziative dell'avversario.

2) Una sola forma:
in un sistema articolato come il nostro le forme esprimono quanto esposto sopra, l'evoluzione del praticante. Nei Lu vengono ricreate delle situazioni di combattimento con livello di complessità crescente, cercando di replicare l'enorme variabilità che si può riscontrare nella realtà, da qui si evince che lo studio di una singola forma e le varie applicazioni estrapolabili dalla medesima, sono limitanti.
Title: Re:E questa volta, un po' d'Italia in Cina
Post by: Nick on March 13, 2014, 11:56:08 am

Vediamo se riesco a chiarire meglio il mio pensiero. :)
A chi si rivolge alla nostra scuola e che abbia la possibilità di pertecipare alle lezioni con più o meno frrequenza, gli viene chiesto in ogni caso  di seguire il programma nella sua interezza e giusta progressione...non siamo per la "sintesi"!
 ;)

La visione non è "il nucleo e le appendici" ma bensì "il percorso!"
Il praticante di Bajiquan durante la sua evoluzione, ha tre grandi livelli a cui ambire lungo il suo percorso e la Xiao-Jia ne rappresenta il primo.

Potresti spiegarti meglio? Cosa intendi per livelli? Quali sono? In cosa consistono?


...In ogni caso, per noi, è impossibile padroneggiare un "sistema" (il nostro) basando il proprio studio su di un unica una "forma"

Intendi basandosi su una sola forma e nient'altro o su una sola forma e tutto il resto (non forma)? Nel BJQ o intendi in generale?


Ciao Nick

In sintesi

1) Si intendono livelli di abilità:
il Quan-pu dello stile tratta per i primi due più che altro di capacità e attitudini fisiche, per giungere al terzo ove si mettono alla prova le strategie adattandole continuamente alle iniziative dell'avversario.


In sostanza shenfa e studio della forza per i primi due livelli.
Studio dell'applicazione al combattimento il terzo.

O sbaglio?


2) Una sola forma:
in un sistema articolato come il nostro le forme esprimono quanto esposto sopra, l'evoluzione del praticante. Nei Lu vengono ricreate delle situazioni di combattimento con livello di complessità crescente, cercando di replicare l'enorme variabilità che si può riscontrare nella realtà, da qui si evince che lo studio di una singola forma e le varie applicazioni estrapolabili dalla medesima, sono limitanti.

Ho già sentito di questo metodo. Noi ne utilizziamo uno diverso. Di base si studia una sola forma, intesa nella comune accezione, e da quella si costruisce lo stile (*).

A volte ne vengono aggiunte altre, ma solo per lavorare su determinati aspetti. E non sono indispensabili, ma solo di aiuto, per facilitare lo studio. Si può infatti farne a meno e possono essere diverse a seconda della scuola. In alcuni casi sono prese di peso da altri stili (dichiaratamente) in quanto aiutano a comprendere meglio alcune specifiche qualità.


La forma portante stessa è concepita su questo principio.


Comunque la base e la sostanza sono solo nella forma principale, per cui per apprendere lo stile quella si deve studiare.

(*) Non comprendo la forma degli otto palmi base in quanto cosa completamente a se stante e non credo possa essere catalogata come forma secondo l'accezione comune.


Ciao Nick
Title: Re:E questa volta, un po' d'Italia in Cina
Post by: Ale-Bajiquan on March 17, 2014, 18:08:13 pm

Vediamo se riesco a chiarire meglio il mio pensiero. :)
A chi si rivolge alla nostra scuola e che abbia la possibilità di pertecipare alle lezioni con più o meno frrequenza, gli viene chiesto in ogni caso  di seguire il programma nella sua interezza e giusta progressione...non siamo per la "sintesi"!
 ;)

La visione non è "il nucleo e le appendici" ma bensì "il percorso!"
Il praticante di Bajiquan durante la sua evoluzione, ha tre grandi livelli a cui ambire lungo il suo percorso e la Xiao-Jia ne rappresenta il primo.

Potresti spiegarti meglio? Cosa intendi per livelli? Quali sono? In cosa consistono?


...In ogni caso, per noi, è impossibile padroneggiare un "sistema" (il nostro) basando il proprio studio su di un unica una "forma"

Intendi basandosi su una sola forma e nient'altro o su una sola forma e tutto il resto (non forma)? Nel BJQ o intendi in generale?


Ciao Nick

In sintesi

1) Si intendono livelli di abilità:
il Quan-pu dello stile tratta per i primi due più che altro di capacità e attitudini fisiche, per giungere al terzo ove si mettono alla prova le strategie adattandole continuamente alle iniziative dell'avversario.


In sostanza shenfa e studio della forza per i primi due livelli.
Studio dell'applicazione al combattimento il terzo.

O sbaglio?


Così è semplicistico.

I tre "grandi" livelli di cui si parla nel Quan-pu dello stile, si raggiungono progredendo attraverso altri piccoli "stadi" di crescita.

Lo "Shen-fa" e le "forze" si studiano subito eliminado gli "otto difetti" e conformandosi agli "otto precetti": più il praticante si atterrà a questa regola, più evidente sarà il suo miglioramento che visivamente lo porterà al raggiungimento sempre più di stadi successivi, sia nelle singole tecniche che nello studio delle loro possibili applicazioni, sia nello studio dei "tao lu" che nei "dui lian" e nell'abilità nel combattere. In buona sostanza lo studio di quest'ultimo non è precluso all'allievo che stia ancora raggiungendo il primo grado di abilità, ma sarà visivamente evidente la diversità tra questi e un praticante che abbia raggiunto una padronanza tale dello stile da poterlo definire un esperto di elevato livello.
Il mio personale pensiero su quanto ho esposto, è che il tutto con le debite diversità, sia abbastanza comune in tanti altri stili.
Title: Re:E questa volta, un po' d'Italia in Cina
Post by: Ale-Bajiquan on March 17, 2014, 18:12:36 pm


2) Una sola forma:
in un sistema articolato come il nostro le forme esprimono quanto esposto sopra, l'evoluzione del praticante. Nei Lu vengono ricreate delle situazioni di combattimento con livello di complessità crescente, cercando di replicare l'enorme variabilità che si può riscontrare nella realtà, da qui si evince che lo studio di una singola forma e le varie applicazioni estrapolabili dalla medesima, sono limitanti.

Ho già sentito di questo metodo. Noi ne utilizziamo uno diverso. Di base si studia una sola forma, intesa nella comune accezione, e da quella si costruisce lo stile (*).

A volte ne vengono aggiunte altre, ma solo per lavorare su determinati aspetti. E non sono indispensabili, ma solo di aiuto, per facilitare lo studio. Si può infatti farne a meno e possono essere diverse a seconda della scuola. In alcuni casi sono prese di peso da altri stili (dichiaratamente) in quanto aiutano a comprendere meglio alcune specifiche qualità.


La forma portante stessa è concepita su questo principio.


Comunque la base e la sostanza sono solo nella forma principale, per cui per apprendere lo stile quella si deve studiare.
(*) Non comprendo la forma degli otto palmi base in quanto cosa completamente a se stante e non credo possa essere catalogata come forma secondo l'accezione comune.


Ciao Nick

Questa (didatticamente) è una palese differenza tra i due stili.
Title: Re:E questa volta, un po' d'Italia in Cina
Post by: Nick on March 18, 2014, 11:02:05 am


In sintesi

1) Si intendono livelli di abilità:
il Quan-pu dello stile tratta per i primi due più che altro di capacità e attitudini fisiche, per giungere al terzo ove si mettono alla prova le strategie adattandole continuamente alle iniziative dell'avversario.


In sostanza shenfa e studio della forza per i primi due livelli.
Studio dell'applicazione al combattimento il terzo.

O sbaglio?


Così è semplicistico.

Hai ragione. Forse ho semplificato troppo.



I tre "grandi" livelli di cui si parla nel Quan-pu dello stile, si raggiungono progredendo attraverso altri piccoli "stadi" di crescita.

Lo "Shen-fa" e le "forze" si studiano subito eliminado gli "otto difetti" e conformandosi agli "otto precetti": più il praticante si atterrà a questa regola, più evidente sarà il suo miglioramento che visivamente lo porterà al raggiungimento sempre più di stadi successivi, sia nelle singole tecniche che nello studio delle loro possibili applicazioni, sia nello studio dei "tao lu" che nei "dui lian" e nell'abilità nel combattere. In buona sostanza lo studio di quest'ultimo non è precluso all'allievo che stia ancora raggiungendo il primo grado di abilità, ma sarà visivamente evidente la diversità tra questi e un praticante che abbia raggiunto una padronanza tale dello stile da poterlo definire un esperto di elevato livello.

Concordo: il percorso è sfumato. Diciamo che cambia il bilanciamento tra le proporzioni nello studio.

Man mano si cresce e ci si raffina si aquisiscono le capacità e si passa di livello. Ma non è che da oggi a domani non sei più al livello 2 e arrivi al 3. La progressione è sfumata.


Il mio personale pensiero su quanto ho esposto, è che il tutto con le debite diversità, sia abbastanza comune in tanti altri stili.

Penso anch'io. Poi può variare magari la "suddivisione accademica", ma credo che il processo possa essere sintetizzato in modo analogo.


Ciao Nick
Title: Re:E questa volta, un po' d'Italia in Cina
Post by: Nick on March 18, 2014, 11:05:09 am


2) Una sola forma:
in un sistema articolato come il nostro le forme esprimono quanto esposto sopra, l'evoluzione del praticante. Nei Lu vengono ricreate delle situazioni di combattimento con livello di complessità crescente, cercando di replicare l'enorme variabilità che si può riscontrare nella realtà, da qui si evince che lo studio di una singola forma e le varie applicazioni estrapolabili dalla medesima, sono limitanti.

Ho già sentito di questo metodo. Noi ne utilizziamo uno diverso. Di base si studia una sola forma, intesa nella comune accezione, e da quella si costruisce lo stile (*).

A volte ne vengono aggiunte altre, ma solo per lavorare su determinati aspetti. E non sono indispensabili, ma solo di aiuto, per facilitare lo studio. Si può infatti farne a meno e possono essere diverse a seconda della scuola. In alcuni casi sono prese di peso da altri stili (dichiaratamente) in quanto aiutano a comprendere meglio alcune specifiche qualità.


La forma portante stessa è concepita su questo principio.


Comunque la base e la sostanza sono solo nella forma principale, per cui per apprendere lo stile quella si deve studiare.
(*) Non comprendo la forma degli otto palmi base in quanto cosa completamente a se stante e non credo possa essere catalogata come forma secondo l'accezione comune.


Ciao Nick

Questa (didatticamente) è una palese differenza tra i due stili.

Sni. Penso sia più preciso dire tra le due famiglie.

Nel BGZ si usa un metodo o l'altro a seconda della famiglia o del "sottostile". Noi facciamo così. Nello stile Cheng  spesso ho visto fare nel modo da te descritto. Quindi non escludo che per altri sia così. O che esistano metodi ancora diversi che non conosco.


Ciao Nick