Ar.Ma.
Martial Miscellaneous => Discipline armate nel mondo => Topic started by: Gelo - Killer Whale is back! on January 27, 2010, 16:57:00 pm
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Faccio un piccolo preambolo:
sono un patito di spade medioevali e, in linea di massima, mi sono sempre piaciuti i libri dove si trovano descritti dei bei duelli di scherma.
Da quanto ho imparato in passato, la scuola schermistica italiana è una delle più antiche e più gloriose (da quello che ricordo, in Europa, solo Francia e Russia potrebbero competere con noi).
Morfologicamente parlando, spesso le spade orientali (già partendo dal medio oriente) tendono molto ad essere curve (esempio classico sono le scimitarre arabe, i dao cinesi e le katane), mentre le spade occidentali sono in genere dritte.
Però sò più o meno con certezza che la forma della spada è influenzata dalla zona e/o dalla religione del posto stesso.
Studiando kung-fu spero di poter presto iniziare con la pratica della spada (al momento sono fermo ad imparare il bastone), quindi chiedo a voi maestri di potermi spiegare in grandi linee quali siano le differenze di utilizzo tra la scuola occidentale e la scuola orientale.
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io passo la palla e Rodomonte ed Ookamiyama
non ho mai fatto studi comparativi tra scherma occidentale ed orientale
(per il glorioso ed antico la scherma italiana ritengo detenga il primato ... ma sono partigiano :D )
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Per un discorso serio lascio il campo ad ookamiyama che ha solide basi nella scherma orientale ed occidentale.
Dico solo che e' sempre sbagliato fare di tutta l'erba un fascio.. in Cina per esempio vi e' una profonda tradizione di spada dritta (jian/chen) che a grandi linee e' affine nei principi alla scherma d'epee francese (molto piu' recente), in Europa va' considerata anche la tradizione tedesca, magiara e polacca che prediligono le armi da taglio, In Giappone prima che venisse utilizzato il katana i nobili erano armati con il ken (altra spada dritta affine al jian/chen), per concludere penso che sia sbagliato considerare la scherma orientale basata unicamente su lame curve e quella occidentale con quelle dritte.
In generale i popoli nomadi a cavallo (mongoli, turchi, germanici orientali) prediligevano armi curve, l'influenza culturale che queste popolazioni hanno avuto sulle nazioni conquistate hanno influito anche sulle preferenze schermistiche, detto cio' la ragione per cui questi ultimi sono stati soggiogati agli invasori dipende piu' dal cavallo in se stesso(e dal numero, ovvero la capacita' di concentrare le forze in un punto per via della estrema mobilita' degli armati) e dal tipo di tattica militare impiegata che dallo stile di scherma praticato.
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Posso chiedere agli esperti un paio di cose? Nella scherma occidentale mi pare che a parte gli spadoni medievali pesantissimi l'impugnatura, contrariamente alla katana, è fatta con una mano sola. Il concetto di evitare il colpo e di fare il vuoto nella scherma occidentale c'è solo in alcuni tipi di attacchi? Ci sono forme a vuoto nella scherma occidentalei paragonabili allo iaido? Se sì il sangue viene tolto dalla lama come nelle katane per evitare che il plasma rovini l'acciaio della lama?
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Non sono un esperto ma un semplice appassionato ;)
Il fatto di considerare gli spadoni medioevali pesantissimi e' uno stereotipo, anche la piu' grande spadona lanzichenecca si aggira sugli 8 kg, di solito una "due mani" pesa 2-3 kg ed e' molto piu' maneggevole di quanto si pensi.
Non conosco in campo occidentale una pratica affine allo iaido, in fondo lo zen in Europa e' arrivato a farsi conoscere dalle masse solo in tempi moderni.
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Sì è vero è una pratica zen ma mi chiedo: nella scherma occidentale prima di metterti a combattere con l'avversario non devi padroneggiare comunque a vuoto i movimenti di base?
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I movimenti a vuoto possono aiutare nella fase di apprendimento della tecnica, ma non sono standardizzati ed integrati con principi filosofici ed estetici come i kata, di solito, nel periodo storico/schermistico di cui ho esperienza l'insegnamento e' svolto con una lezione individuale Maestro/allievo in cui si esercita la risposta migliore allo scenario tattico impostato dal Maestro sia col ferro che con la postura e la misura, di solito il tutto avviene senza parlare, usano il linguaggio del corpo e l'intelligenza dell'allievo a trovare la strada migliore per risolvere il "problema" proposto.
P.S.
Se mi chiedi cose e' meglio? la maiuetica sperimentale o il sapere tramandato? Non te lo so' dire! :D
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Ma sono anche mentalità e didattiche comunque differenti infati è una delle questioni più annose quella di tramamndare arti marziali orientali ad occidentali.....
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Sono due tipi di sapere che comunque danno risposte parziali, l'unica integrazione valida e' l'esperienza individuale, che nel caso della scherma, e' bene non averne mai a che fare ???
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Beh ma comunque nella scherma da sala ci sono le protezioni.
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Non sara' mai come duellare realmente, specialmente come dimensione psicologica, qualsiasi simulazione non potra' essere che un'altra "visione parziale".
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Beh ma naturalmente ma ciò vale anche per quelle orientali....
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Per un discorso serio lascio il campo ad ookamiyama che ha solide basi nella scherma orientale ed occidentale.
Dico solo che e' sempre sbagliato fare di tutta l'erba un fascio.. in Cina per esempio vi e' una profonda tradizione di spada dritta (jian/chen) che a grandi linee e' affine nei principi alla scherma d'epee francese (molto piu' recente), in Europa va' considerata anche la tradizione tedesca, magiara e polacca che prediligono le armi da taglio, In Giappone prima che venisse utilizzato il katana i nobili erano armati con il ken (altra spada dritta affine al jian/chen), per concludere penso che sia sbagliato considerare la scherma orientale basata unicamente su lame curve e quella occidentale con quelle dritte.
In generale i popoli nomadi a cavallo (mongoli, turchi, germanici orientali) prediligevano armi curve, l'influenza culturale che queste popolazioni hanno avuto sulle nazioni conquistate hanno influito anche sulle preferenze schermistiche, detto cio' la ragione per cui questi ultimi sono stati soggiogati agli invasori dipende piu' dal cavallo in se stesso(e dal numero, ovvero la capacita' di concentrare le forze in un punto per via della estrema mobilita' degli armati) e dal tipo di tattica militare impiegata che dallo stile di scherma praticato.
Capisco.
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Se sono stato d'aiuto ne sono felice.
Pero' aspetterei l'intervento dell'autorevole ookamiyama per avere le idee piu' chiare.
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Beh ma naturalmente ma ciò vale anche per quelle orientali....
Infatti, e' come se sia il pensiero occidentale che quello orientale guardassero la stessa "illusione" da due punti di vista diversi! :o
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Per un discorso serio lascio il campo ad ookamiyama che ha solide basi nella scherma orientale ed occidentale.
Dico solo che e' sempre sbagliato fare di tutta l'erba un fascio.. in Cina per esempio vi e' una profonda tradizione di spada dritta (jian/chen) che a grandi linee e' affine nei principi alla scherma d'epee francese (molto piu' recente), in Europa va' considerata anche la tradizione tedesca, magiara e polacca che prediligono le armi da taglio, In Giappone prima che venisse utilizzato il katana i nobili erano armati con il ken (altra spada dritta affine al jian/chen), per concludere penso che sia sbagliato considerare la scherma orientale basata unicamente su lame curve e quella occidentale con quelle dritte.
In generale i popoli nomadi a cavallo (mongoli, turchi, germanici orientali) prediligevano armi curve, l'influenza culturale che queste popolazioni hanno avuto sulle nazioni conquistate hanno influito anche sulle preferenze schermistiche, detto cio' la ragione per cui questi ultimi sono stati soggiogati agli invasori dipende piu' dal cavallo in se stesso(e dal numero, ovvero la capacita' di concentrare le forze in un punto per via della estrema mobilita' degli armati) e dal tipo di tattica militare impiegata che dallo stile di scherma praticato.
gran bell'intervento Crux
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Grassie Iommi :D
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Posso chiedere agli esperti un paio di cose? Nella scherma occidentale mi pare che a parte gli spadoni medievali pesantissimi l'impugnatura, contrariamente alla katana, è fatta con una mano sola. Il concetto di evitare il colpo e di fare il vuoto nella scherma occidentale c'è solo in alcuni tipi di attacchi? Ci sono forme a vuoto nella scherma occidentalei paragonabili allo iaido? Se sì il sangue viene tolto dalla lama come nelle katane per evitare che il plasma rovini l'acciaio della lama?
Il topic è estremamente generale per una discussione da forum. Lama curva o dritta?
Esistono molteplici esempi in entrambe la tradizioni.
Che gli spadoni siano pesanti è uno stereoticpo come ha detto giustamente crux. In realtà sono molto leggeri (quelli veri ovviamente non quelli delle rievocazioni storiche)
Nella scuola rinascimentale, e in particolare la scuola bolognese si trovano tantissime se non la maggior parte di forme a vuoto, si chiamano "assalti". Sono sempre però accompagnate dal moviemento del "paziente", come controparte del movimento principale dell'"agente" (quello che esegue la forma).
"Assalto" nel periodo più recente ha invece significato di combattimento.
In merito al sangue e alla spada. Qualcuno ha cercato di far credere he gli sgusci sulla lama servissero a far scolare il sangue, ma in realtà è una bufala.
Gli sgusci sulla lama servono ad alleggerirla.
Fare il vuoto è anche una tecnica contemplata a ponente, ma la forma delle spade occidentali che hanno la croce, o i bracci di parata serve proprio a "prendere" la spada avversa.Quindi il focus principale sta nel "trovare" la spada avversa e non nel fare il vuoto.
Quindi IMHO fare il fuoto ha molto più senso se usi delle lame che non hanno la possibilità di intrappolare e fermare la spada avversa. Vedi per esempio lo stuba.
Qui sempre IMHO sta la maggior parte della differenza tra l'uso della spada a due mani occidentale e orientale.
R
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In teoria si potrebbe intendere con "fare il vuoto" anche una cavazione su presa di ferro, una parata di misura, una uscita in tempo.. e' un concetto un po' troppo generico! Ma forse Dora intendeva anche "fare il vuoto mentale" come atteggiamento psicologico, tipico delle scuole di spada giapponesi che si basano sulla filosofia zen.
La base teorica dei Maestri di scherma Europei e' stata la logica e la geometria, non la filosofia ne' la meditazione. (qualcuno pero' ritiene che certi trattati si prestino anche ad una interpretazione piu' esoterica ma a me' non convincono) ;)
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La base teorica dei Maestri di scherma Europei e' stata la logica e la geometria, non la filosofia ne' la meditazione. (qualcuno pero' ritiene che certi trattati si prestino anche ad una interpretazione piu' esoterica ma a me' non convincono) ;)
condivido totalmente :)
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La base teorica dei Maestri di scherma Europei e' stata la logica e la geometria, non la filosofia ne' la meditazione. (qualcuno pero' ritiene che certi trattati si prestino anche ad una interpretazione piu' esoterica ma a me' non convincono) ;)
Allora la trattatistica di scherma si evolve nel periodo quando per la prima volta la scienza, ovvero la filosofia della scienza, si emancipa dalla religione.
Che non ve ne sia una palese trattazione non è solo logico ma anche genetico se così vogliamo dire.
Questo non vuol dire però che la scherma non abbia dei fondamenti filosofico religiosi anzi....semmai sono elementi e presupposti scontati, non pertinenti ad una trattazione di natura pratica.
Marozzo non farebbe giurare i suoi allievi "sull'elzo di questa spada che è la croce di Dio".
Fiore non parlerebbe dell'elefante il tigro il lupo cervino....per parlare degli stati d'animo del guerriero.
Poi ognuno nella propria vita è più o meno "interno" od "esterno", e vive le cose secondo il proprio sentire. Ognuno vede e prende ciò che vuole prendere o vedere.
Io credo che 500 anni fa un guerriero giapponese o italiano viveva la propria arte marziale con la stessa predisposizione interiore.
Che poi oggi dell'uno sia sopravvissuto un aspetto più esterno e dell'altro più interno, nontoglie la bontà del mio ragionamento. ;)
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No per fare il vuoto indicavo semplicemente non farsi trovare lì dalla spada dell'avversario.....comunque Rodomonte ha dato dettagli importanti che forse però, come ha giustamente detto, andrebbero esaminati nel dettaglio e tecnicamente uno per uno.
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Nella scherma orientale incrociare la lama con quella dell'avversario in genere è solo per le parate, l'attacco prevede tai-sabaki o irimi nei kata di base. In quelli superiori più che l'incrocio mi pare un contatto che prelude poi a sorprendere l'uke. Ho studiato solo i primi tre kata del ksr quindi come al solito parlo da allieva. Ho visto che i kata superiori prevedono un maggiore contatto del bokken che prelude di solito a tagliare il kote.
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La parte religiosa nella trattatistica moderna e' solo un corollario culturale, il metodo con cui si interpreta l'arte della scherma e' logico/scientifico.
Per fare una comparazione prova a leggere il libro dei cinque anelli, dove gia' la disposizione dei capitoli e' impostata secondo la teoria degli elementi.
In generale in Europa si passa dal "giudizio di Dio" ad una pretesa di spiegare l'arte della spada secondo canoni matematici/geometrici e percio' "esatti", di contro mi sembra che l'approccio orientale sia piu' "interno" ossia piu' focalizzato al lato psicologico/spirituale che e' poi il vero discriminante in una situazione di vita o di morte, famosi sono gli aneddoti di spadaccini giapponesi vincenti in duelli contro avversari piu' preparati grazie all'aiuto ed i consigli dell'ultima ora di qualche monaco (anche se non fossero veritieri comunque danno una idea dell'approccio culturale al combattimento).
Poi per la questione esoterismo non mi riferivo a te Gianluca, ma a quelli che pensano di trovare una chiave di lettura alchemica/ermetica nella trattatistica storica, che idee hai sull'Agrippa per esempio?
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Ammappete che cultura, io facevo discorsi tecncii un po' terra terra anche......No complimenti Crux ti meriti un bell'elogio :-* :-* :-* :-* :-* :-*
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Grazie madame ;)
Ho anche avuto l'onore/piacere di avere ospite oggi a casa mia il buon Rodomonte, che lo ringrazio per la discussione interessantissima che abbiamo avuto. :D
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Nella scherma orientale incrociare la lama con quella dell'avversario in genere è solo per le parate, l'attacco prevede tai-sabaki o irimi nei kata di base. In quelli superiori più che l'incrocio mi pare un contatto che prelude poi a sorprendere l'uke. Ho studiato solo i primi tre kata del ksr quindi come al solito parlo da allieva. Ho visto che i kata superiori prevedono un maggiore contatto del bokken che prelude di solito a tagliare il kote.
Mi traduci i nomi e le azioni, please? :)
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Allora premetto che parlo da allieva e quindi posso dire delle imprecisioni, chi è più esperto mi corregga. Nel katori shinto ryu , eseguito in coppia, il combattimento è dato da una serie di azioni programmate. Si usa il bokken , arma di legno che non è di acciaio come invece facevano i samurai nell'epoca feduale del Giappone (ma anche no, usavano lo stesso in alcune situazioni). Tai-sabaki è lo spostamento per fare il vuoto e far sì che la lama dell'avversario non ci trovi. irimi è lo spostamento in avanti, teso ad attaccare al fianco l'avversario dominuendo anche la distanza. Insomma scansarsi in poche parole. Il combattimento, programmato, si basa proprio su questo scansarsi che può/ha anche il valore filosofico di fare il vuoto, un vuoto mentale e psicologico, tralasciando tutto il resto e concentrandosi solo sull'attimo fuggente e sull'azione - reazione all'avversario che si sta compiendo lì e ora.Nel primo combattimento programmato che si chiama itsusu-no-tachi e che contiene tutte le tecniche di base l'azione è essenziale ma le tecnciche sono molto "staccate" tra di loro. Vale a dire le lame non sono molto a contatto perché appunto è un kata di base e a quanto pare erano in passato i primi rudimenti per affrontare il nemico in battaglia. A mano a mano che si procede le tecniche diventano più a contatto, magggiormente tese a confondere l'avversario e a contrattaccare dove meno se lo aspetta. Ovviamente richiedono precisioni e abilità maggiori. Nei kata di livello ancora più alto questa caratteristica si evidenzia in modo precipuo. Inoltre c'è anche da dire , ma questo vale anche per il karate ad esempio, che questi combattimenti programmati sono tutta una serie di varianti a possibili situazioni di attacco contrattacco ma che nel combattimento reale questa sequenza non veniva rispettata. Spero di essere stata chiara e se ho sbagliato correggetemi!
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Ah ancora il kote corrisponde al polso quindi un colpo al kote se fatto con l'inclinazione giusta, mutilava l'avversario......
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Io ho praticato scherma (Spada) nella stessa palestra di Montano (sciabola) e compagnia bella per 2 anni, poi ho mollato perche' ho cambiato vita.
Devo dire che mi ha sorpreso la somiglianca fra l'approccio al combattimento del YiQuan (stile che pratico) rispetto a quello ceh facevo nellas cherma. Spiego brevemente:
Siamo uno di fronte all'altro.
1) avanziamo o ci muoviamo, controllo della distanza.
2) se sono a tiro e lui abocca ad una finta o un accenno, entro e faccio punto.
3) se ha una buona guardia e faccio un finto attacco, un accenno, se mi risponde entriamo in contatto
con le spade e lo controllo li dove lui non mette forza (sensibilita') per poi entrare.
In teoria si dovrebbe fare come l'ultimo punto, e' il metodo piu' sicuro per non essere colpiti e poi colpire. Maestri di scherma di uan certa esperienza hanno un polso d'acciaio, una volta che entri in contatto con la loro spada non te ne liberi piu' rimani incollato (tueishou), per poi essere colpito li dove sei stato scoperto.
Quindi direi che i metodi sono sempre gli stessi, peccato che la scherma ora sia piu' sportiva che altro tutto qua.
M.
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Bell'intervento Mattia! :)
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Penso di aver afferrato il senso.
Ora un'altra domanda agl'esperti, come mai in giappone non si usano mai scudi?
Nei film e/o documentari che ho visto, non se ne parla mai.
In cina, credo, che siano poco usati, perchè ho letto da qualche parte che alcune forme di wushu sono con spada e scudo.
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Sentiamo Okamiyama caro io non ne ho la più squallida idea..... ma.... siamo sicuri che non li usassero?
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Forse semplicemente perché dovendo tenere la katana con due braccia non potevano tenerlo?
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Dall'antica Grecia, chi faceva parte della fanteria non aveva la possibilita' di avere avuto lezioni di scherma.
L'arte della spada era una cosa insegnata a corte o a pagamento privatamente. Per questo la fanteria ha gli scudi
invece la cavalleria no (come casta, il cavallo non c'entra).
Ad esempio, il sistema a falange era per l'esercito non per le truppe speciali. Il prototipo dell'eroe greco e' uno scalzo
che corre con un elmo, in mano ha un giavellotto e alla cintura una piccola daga.
A Sparta c'era tempo per essere sia l'uno che l'altro, ma questo e' un altro discorso.
M.
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Mannaggia è vero.....vedete che le donne sono impulsive e dovrebbero pensarci prima di scrivere o parlare?Fragilità, il tuo nome è donna, citando Shakespeare.....
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No per fare il vuoto indicavo semplicemente non farsi trovare lì dalla spada dell'avversario.....comunque Rodomonte ha dato dettagli importanti che forse però, come ha giustamente detto, andrebbero esaminati nel dettaglio e tecnicamente uno per uno.
La porta d'entrata per fare degli studi comparativi passa prima dall'oplologia e poi dalla scherma.
La morfologia della spada è IMHO la prima considerazione da farsi.
Quindi croce/tsuba 1filo/2fili pomo/manico.
Alla luce di queste considerazioni principali poi si può parlare di tecnica.
Ma non è cosa da forum...
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Dora non hai detto nulla di male, i samurai erano molto istruiti alla scherma, quindi niente scudo.
M.
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La parte religiosa nella trattatistica moderna e' solo un corollario culturale, il metodo con cui si interpreta l'arte della scherma e' logico/scientifico.
Per fare una comparazione prova a leggere il libro dei cinque anelli, dove gia' la disposizione dei capitoli e' impostata secondo la teoria degli elementi.
La cosa si fa complessa....
Forse ti sfugge che la trattatistica antica, medievale, è ben diversa da quella più "discorsiva" moderna.
Il Libro dei 5 Anelli lo conosco, ma forse ti sfugge che Il Fior di Battaglia di Fiore dei Liberi, ha dei vari livelli di lettura. Una numerologia e simbologia complessa che affonda le sue radici anche nell'alchimia, degna di una Divina Commedia. Altro che teoria degli elementi...
abracar, lotta,terra, 4 guardie, 9(32) x 2 giochi.
daga, uomo, quintessenza, 5 guardie, 9x y giochi
spada cielo 12 guardie.....9x y....
Lasciamo perdere....
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Penso di aver afferrato il senso.
Ora un'altra domanda agl'esperti, come mai in giappone non si usano mai scudi?
Nei film e/o documentari che ho visto, non se ne parla mai.
In cina, credo, che siano poco usati, perchè ho letto da qualche parte che alcune forme di wushu sono con spada e scudo.
Non so per il giappone, ma l'uso scudo in occidente nell'antichità è fondamentale, e non penso che qualsiasi tradizione guerriera antica se lo faccia mancare.
In occidente l'uso dello scudo per un cavaliere, o guerriero d'alto rango, scema quando si evolve l'armatura a piastre, che di fatto rende tutto il corpo uno scudo.Rimane impiegato in fanterie su vari settori.
Non penso che il samurai non abbia lo scudo perchè "è bravo", ma perchè è protetto e soprattutto perchè il suo vasto arsenale in dotazione, e l'uso di armi doppie,inastate, lunghe,corte, rende scomodissimo portare uno scudo.
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Il duello con lo scudo mi fa tristezza.
M.
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Non esiste duello con lo scudo, in nessuna raffigurazione europea che io consca.
M.
Leandro Alberti "Historie di Bologna". Non ricordo esattamente se nel duello era coinvolto un Pepoli o un Rangoni ma viene descritto un duello di spada e imbracciatura (scudo molto simile a quello degli antichi romani, abbastanza di "moda" nel periodo). Per inciso, Marozzo dice nel suo trattato che questo tipo di arma (e conseguentemente di tecniche) è molto difficile.
Non ricordo se ne "Il sangue dell'onore" Marco Cavina citi qualche duello con lo scudo. Ricordo che sono raccontati duelli "strani" (es. entrambi in armatura completa con un'apertura all'altezza del cuore... casualmente quello che scelse le armi si era allenato un anno a fare stoccate al cuore... ma questa è un'altra storia!).
Il brocchiero (scudo "anomalo" se vuoi, ma comunque scudo) inoltre era, accompagnato ovviamente alla spada, probabilmente l'arma principe della trattatistica della scherma "bolognese" rinascimentale (Marozzo, Manciolino, ecc). Proprio con questo piccolo scudo vengono presentate le basi della scherma dell'epoca: guardie, colpi, ecc.
Andando più nell'antichità (non sono per nulla esperto nel campo quindi potrei dire una vaccata... perdonami in anticipo nel caso), mi pare che nel "De bello Gallico" un soldato, per salvarne un'altro caduto in un fiume, perde lo scudo e va dal buon Cesar per chiedere perdono (altri tempi... ;)) e questo, con grande magnaminità, lo perdona. Questo solo per dire quanto all'epoca valesse lo scudo (e i militari romani di addestramento ne avevano e parecchio!!)
Ciao
Max
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Il duello con lo scudo mi fa tristezza.
M.
Probabilmente ti ho citato mentre modificavi il messaggio... chiedo venia...
Per quanto citato qui: ad ognuno il suo.
Personalmente mi diverto molto di più a fare altre cose (su tutte spada e daga e armi in asta) ma comunque ci sono delle cose assolutamente bellissime anche con lo scudo (quest'anno a Modena sto insegnando spada e scudo di Marozzo e dell'Anonimo bolognese e specialmente il secondo è veramente bello e "cattivo")
Bye
Max
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si possono vedere dei video?
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si possono vedere dei video?
Eccone qualcuno, ma in rete se ne trovano quintali.
Ciao
Max
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Non mi era mai venuto in mente di cercarlo sul tubo, mi sto vedendo vari video.
M.
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La parte religiosa nella trattatistica moderna e' solo un corollario culturale, il metodo con cui si interpreta l'arte della scherma e' logico/scientifico.
Per fare una comparazione prova a leggere il libro dei cinque anelli, dove gia' la disposizione dei capitoli e' impostata secondo la teoria degli elementi.
La cosa si fa complessa....
Forse ti sfugge che la trattatistica antica, medievale, è ben diversa da quella più "discorsiva" moderna.
Il Libro dei 5 Anelli lo conosco, ma forse ti sfugge che Il Fior di Battaglia di Fiore dei Liberi, ha dei vari livelli di lettura. Una numerologia e simbologia complessa che affonda le sue radici anche nell'alchimia, degna di una Divina Commedia. Altro che teoria degli elementi...
abracar, lotta,terra, 4 guardie, 9(32) x 2 giochi.
daga, uomo, quintessenza, 5 guardie, 9x y giochi
spada cielo 12 guardie.....9x y....
Lasciamo perdere....
Con trattatistica moderna faccio riferimento a quella prodotta durante il rinascimento, ovvero quel periodo storico in cui la filosofia della scienza si affranca ed emancipa dalla religione e dalla superstizione, autori come Salvatore Fabris, Nicoletto Giganti e Ridolfo Capoferro segnano un profondo cambiamento verso una mentalita' piu' "scientifica" che tra la'ltro coincide con l'affermarsi di una scherma prevalentemente di punta.
L'epoca in cui scriveva il Fiore era ancora lontana da questo cambiamento culturale.
In realta' la maggior parte dei trattati storici a noi pervenuti sono stati scritti nel periodo della "ragione".
P.S.
La Divina Commedia e' veramente un testo esoterico, molto piu' ricco di contenuti di un qualsiasi manoscritto di scherma tardo-medievale ;)
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Nell'iconografia occidentale lo scudo e' anche piu' importante della spada, un guerriro germanico o spartano o romano se perdeva lo scudo era disonorato in quanto se un combattente avesse deciso di scappare avrebbe abbandonato subito la parte di equipaggiamento piu' pesante (lo scudo appunto) per facilitarsi la fuga quindi era un simbolo di codardia, famosa la frase "spartano torna con questo scudo o sopra di esso" (non tornare senza dunque).
In epoca tardo-romanica e medievale lo scudo era il simbolo della casa nobiliare di appartenenza.
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Io ho praticato scherma (Spada) nella stessa palestra di Montano (sciabola) e compagnia bella per 2 anni, poi ho mollato perche' ho cambiato vita.
Devo dire che mi ha sorpreso la somiglianca fra l'approccio al combattimento del YiQuan (stile che pratico) rispetto a quello ceh facevo nellas cherma. Spiego brevemente:
Siamo uno di fronte all'altro.
1) avanziamo o ci muoviamo, controllo della distanza.
2) se sono a tiro e lui abocca ad una finta o un accenno, entro e faccio punto.
3) se ha una buona guardia e faccio un finto attacco, un accenno, se mi risponde entriamo in contatto
con le spade e lo controllo li dove lui non mette forza (sensibilita') per poi entrare.
In teoria si dovrebbe fare come l'ultimo punto, e' il metodo piu' sicuro per non essere colpiti e poi colpire. Maestri di scherma di uan certa esperienza hanno un polso d'acciaio, una volta che entri in contatto con la loro spada non te ne liberi piu' rimani incollato (tueishou), per poi essere colpito li dove sei stato scoperto.
Quindi direi che i metodi sono sempre gli stessi, peccato che la scherma ora sia piu' sportiva che altro tutto qua.
M.
Ciao Mattia, benvenuto ad un altro schermidore!
Allora per tradurre i tuoi punti in liguaggio schermistico:
1) azione fuori lama, prima intenzione giocando sul tempo (anticipo) e la misura.
2) azione fuori lama di seconda intenzione. (nel caso che fai una finta prima di tirare)
3) presa di ferro e leva guadagnando i gradi, ossia esercitare pressione con la parte forte della nostra lama sul debole di quella avversaria.
I punti 1&2 sono i piu' frequenti nella scherma sportiva (e francese XIX e XX sec), mentre il punto 3 e' tipico della scuola italiana, dove l'azione si sviluppa previo controllo del ferro avversario.
Nella scherma c'e' un po' di tutto, poi e' pvvio che se vai in una sala sportiva l'ambiente sara' quello, pero' ci sono anche scuole di scherma piu' marziali, si puo' scegliere quel che si vuole od entrambe se interessa.
Personalmente non disdegno l'approccio sportivo perche' pur nei suoi limiti e' una pratica viva e nel suo contesto "reale".