Tralasciando che io sono sempre un po' scettico quando si parla di IOGKF
Perchè?
Comunque era solo per portare un esempio, te ne potrei trovare molti altri con un po' di ricerca, e comunque, ripeto, i soli nomi dei kata sono già un'indicazione evidente.
Secondo me sul versante storico Higaonna si prende un po' troppe libertà e troppe giustificazioni, per quanto lo apprezzi.
Comunque continuo a ripetere, non voglio assolutamente negare il fatto che vi sia una componente legata al buddhismo nel kaarte, voglio solo che sia contestualizzata e che le sia data la giusta importanza

per quanto riguarda l'approccio storico/"filosofico" rispondo brevemente al tuo post 
Io non voglio spogliare il karate dei concetti "morali" di cui è intriso, che certamente derivano dal buddhismo e da altre correnti presenti in Cina, Okinawa e Giappone, voglio solo che ci si renda conto che il karate è rima di tutto (o almeno cosi mi piace pensare) un'arte marziale diretta e senza tutti quegli estetismi e pippe mentali[1]che la contraddistinguono oggigiorno.
Assolutamente d'accordo, chi propugna le pippe mentali senza sap manco o cazz si riconosce subito perchè prima di tutto propone esercizi e metodi sterili e inapplicabili, e soprattutto col proprio comportamento contraddice pesantemente quello che predica.
In ogni caso senza lividi e sudore non è Karate.
Stabbé, qua ci troviamo, niente da aggiungere =D
In più io credo che sia anche una questione naturale che in qualcosa fatto da esseri umani (specialmente in tempi piùantchi) la morale filosofico religiosa permeasse automaticamente il tutto. Per dire una sciocchezza, prendiamo un maestro di scherma di 300 anni fa e vediamo se la sua morale non era influenzata dal cattolicesimo, cosa che sicuramente si sarebbe riflettuta anche sull'aspetto più intio della sua scherma.
A parte quello che ha scritto Crux, su cui non mi pronuncio perchè ne sa certamente molto di più, penso che almeno per quanto riguarda il Karate e di tutto il panorama marziale nipponico non sia solo questione di coesistenza ma di interconnessione, per questo l'unica cosa su cui non concordo è la parola
Hai ragione, interconnessione forse è un termine più adatto, anche se non vorrei che d'altra parte un lettore poco avezzo alla (sempre troppo confusa) storia del kaate andasse a pensare che mo pratichiamo un'am dei monaci buddhisti dell'illuminazione +2 (sempre per il discorso delle pippe mentali, niente contro i monaci buddhisti dell'illuminazione +2

)
Quindi, sempre sperando di essermi fatto capire, secondo me non bisogna tanto ignorarli, ma scindere
Se si pratica il Karate (che sicuramente fa kakare, non funziona, puzza, si attacca al lavoro del mio dentista) si deve partire dall'idea che li due aspetti sono intimamente legati.
Se si scindono, si sta facendo una pratica monca. Il chè va benissimo, ripeto, e sarà magari anche più funzionale, purchè si è consci della scelta che si è fatta.
"Per me le pippe mentali filobuddistezendistoceppo sono inutili e me ne disinteresso". Benissimo. Io faccio discorsi simili sui kata, ma mai mi sognerei di dire che il Karate nasce senza kata (al limite nasce con molti meno kata).
"Il buddismo non c'entra con il Karate, è una mistificazione". Prosciutti sugli occhi e interpretazione faziosa di frasi estrapolate qua e la.
Anche qui si vede che ho scelto un termine inadatto, me ne scuso. Io non mi disinteresso affatto della parte spirituale del karate, anzi. Penso solo che vada contestualizzata e capita. Voglio dire, ad oggi l'esame che ho trovato più piacevole è stato proprio religionie filosofie dell'asia orientale, e mi interesso delle suddete da 10 anni e passa ormai quindi sarebbe assurdo (ed è stato grazie al karate soprattutto che ho scelto di studiare giapponese e materie connesse all'uni)
e dare tutto un posto e un valore al giusto tempo e con la giusta quantità 
In questo torno ad essere d'accordo, nei vari aspetti bisogna trovare la giusta misura e soprattutto grna parte della spiritualità deriva dalla pratica in silenzio, non dalle chiacchiere. Ferme restando però pratiche importanti come il saluto o il dojokun ad esempio.
Cocnordo, anche se io il dojokun non l'ho mai recitato, ma mi piace molto quello di Miyazato, mi da' un'idea di bonarietà che mi piace e che cerco di coltivare.
ecco il punto per me è che il karate è o vuole essere troppe cose....
Nasce così. Poi ci sarà chi come te preferisce concentrarci su certi aspetti riconoscendolo con onestà e chi invece cerca l'interconnessione. Sono entrambi metodi onesti, mentre meno onesto è filosofeggiare invece di allenarsi e parlare di difesa o cose simili.
Questo pure è vero, non so se cosi ci sia nato, ma sicuramente lo è diventato ed è universalmente riconosciuto così.
mi spiego, il karate con approccio storico-religioso va bene se si intende il karate come si fa con la scherma storica (ad esempio), quindi un karate che si impegna nella ricerca storica e delle tradizioni e collegamenti con la realtà giapponese-okiwanese del periodo.
però il karate è anche sportivo, full contact, per la difesa personale, educativo ecc
mettiamo ad esempio il karate per i bambini ( che non condivido ma esiste) come si fa a metterci dentro la ricerca storica? ovviamente non si può, stessa cosa per le derivazioni sportive o per la difesa personale....
La chiave per risolvere tutto sarebbe avere, invece di tante federazioni che vogliono fare tutto, una federazione per ogni tipo di approccio, così si risolve, secondo me, il problema delle molteplici federazioni che si pestano i piedi; ci sarebbero cmq tante federazioni ma specializzate in un campo di ricerca che potrebbero anche collaborare in stage ecc ( ed una palestra potrebbe associarsi anche a diverse realtà)
In realtà secondo me si può fare tutto. Ma non nel dojo. Nel dojo si suda e ci si mena, le ricerche storiche possono essere fatte in altri momenti, così come i filosofeggiamenti davanti a una pizza nell'afterdojo. Qui penso siamo tutti d'accordo nel dire che il cuore è sempre la pratica.
Sicuramente ai bambini non frega una mazza di Okinawa e sicuramente a un sessantenne non frega una mazza di gareggiare.
Gli elementi fanno parte di un percorso evolutivo e si presentano in misure diverse a seconda dell'età, delle inclinazioni e della condizione del praticante.
Il problema è che bisognerebbe formare istruttori e maestri con una mente molto aperta, e nel nostro ambienete la mente aperta è merce rara :/
Wa ho fatto un megapost a grappolo che è la fine del mondo, amatemi!
