Video ufficiale PTK Italia

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Offline Tenchu

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Re:Video ufficiale PTK Italia
« Reply #15 on: September 30, 2016, 09:44:17 am »
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Ciao Tenchu, perdona la tardissima risposta!

Ciao PTK, figurati, ognuno ha giustamente i propri impegni


Nella PTK la boxe non viene conosciuta con il termine panantukan: la parte di dirty boxing si chiama Pangamut mentre la parte di lotta e rotture si chiama Dumog.

Terminologia utilizzata anche nel Doce Pares se non erro, sistema di cui ho potuto fare solo uno stage purtroppo

L'obbiettivo è quello di saper combattere usando la Dumpag che è un approccio ottenuto fondendo Pangamut e Dumog nella maniera corretta. Il programma a mano nuda copre diversi argomenti e si affronta con diversi approcci per capire come farlo funzionare davvero, Quindi, sebbene la parte armata sia più marcata fin dagli inizi della pratica, la Dumpag non viene mai messa in secondo piano, anche perchè la si estrae molto bene dal combattimento armato.

L'adattamento è sicuramente comune praticamente a tutti gli stili di Kali da quel poco che ho saputo, chiedevo del ruolo nella tua scuola perché avevo sentito dire che alcuni insegnanti appena accennano la parte disarmata.
Io da pochissimo mi diletto con il Kali e ad esempio noi ci concentriamo sui bastoni distinguendo i movimenti a seconda di cosa dobbiamo immaginare di avere in mano (bastone o lama) mentre la parte disarmata è molto poco presente in quanto mi viene detto che poi è parecchio intuitiva (io farei solo la parte a mani nude o al massimo con il dos puntas/dulo dulo, ma grazie alla parte armata sono riuscito a tirar mia moglie dentro ad una mia passione, quindi va bene anche così)


Per rispondere alla seconda domanda: anche io odio i gradi e le cinture, ma porto rispetto verso chi ha speso la sua vita a studiare la PTK e che quindi ha più esperienza di me. Se poi mi dimostrano anche di saper usare tutte queste conoscenze nel mondo reale (come ha fatto il mio insegnante Chris Collins), nutro il più completo rispetto.

Rispetto assolutamente pure io, ciò nonostante non riesco a capire la necessità dei gradi

In questa disciplina ci sono gradi tra gli istruttori/maestri (da Guro fino a Tuhon), ma non viene specificato per gli allievi che hanno solo il compito di apprendere e testare il sistema. Ogni maestro decide quindi come gestire i propri allievi.

In questo caso la necessità dei gradi la capisco ancora meno, vada per l'allievo, ma perché chi ha l'abilitazione ad istruire deve poi prendere altri gradi? Il mio è giusto un pensiero, nemmeno sono sicuro che ci sia una risposta plausibile, è solo che ho sviluppato una certa allergia sulla questione

Personalmente odio dare cinture o magliette colorate solo perchè hai frequentato per anni la mia palestra, i miei allievi sono distinti solamente dai diversi livelli di padronanza del sistema. Per essere sicuro che siano in grado di seguire ciò che spiego li testo ogni giorno durante l'allenamento   :)

Già questo lo ritengo invece un ottimo metodo!  ;)

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Offline PTK_Milano

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Re:Video ufficiale PTK Italia
« Reply #16 on: October 06, 2016, 12:19:37 pm »
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Ciao Tenchu,

per quanto riguarda la parte a mano nuda, personalmente la stresso molto (anche perchè provengo da sport e arti marziali principalmente senza armi) ma è necessario praticare prima con le armi per apprezzare alcuni concetti della Pangamut e della Dumog, anche per capirne i limiti. In molti altri stili di Kali/Arnis che ho provato, la parte a mano nuda è, come hai detto tu, notevolmente più marginale.

Infine per i gradi siamo su un terreno molto delicato. Essi servono principalmente per una questione di amministrazione dell'organizzazione mondiale della PTK, con i gradi più alti che sono spesso responsabili nell'insegnamento ai militari oppure filippini che hanno dedicato la loro vita a padroneggiare la Pekiti.

Ovviamente non è vero che i gradi più alti siano tutti più capaci/bravi di chi è di grado più basso. Ho numerose dimostrazioni a riguardo ma ovviamente non si devono (moralmente) fare nomi :)
Bisogna anche considerare che i gradi sono conferiti mettendosi sotto esame davanti a GT Leo Gaje Jr. o davanti a pochissimi altri insegnanti abilitati nel conferire i titoli, rendendoli molto più seri di un paio di colori di cintura.

Alla fine della storia, pratichiamo nella maniera più seria possibile perchè, quandomai ci punteranno una lama contro, i gradi acquisiti serviranno a poco.
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Offline Takuanzen

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Re:Video ufficiale PTK Italia
« Reply #17 on: October 08, 2016, 17:27:58 pm »
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Ciao a tutti i praticanti (Kalisti e non),
viste le recenti discussioni (di natura amichevole) sui colpi e sul movimento delle armi da impatto rispetto a quelle da taglio, volevo mostrarvi come ci muoviamo nella Pekiti Tirsia Kali, considerato che è un sistema fortemente basato sulle lame. Sebbene venga studiato anche l'uso del bastone (di diverse misure) come arma, normalmente quando usiamo i rattan li consideriamo strumenti da allenamento e che rappresentano i Ginunting o qualche altra spada/machete. Anni fa, quando i Pekiti Tirsiani dovevano usare bastoni per combattere, usavano materiali quali il kamagong (conosciuto anche come ironwood) e se potevano li rendevano spigolosi per infliggere più danni. Il rattan, per quanto doloroso (chiunque l'abbia provato potrà confermare), è più un bastone da sparring per evitare di uscire tutti rotti da ogni sessione di allenamento.

In questo video ho enfatizzato ciò che viene chiamato "flow", anche con Ginunting e coltelli veri. Buona visione!

Ciao PKT,
del tuo video ho infatti apprezzato soprattutto la fluidità di movimento.
Da quello che ho potuto vedere, mi sembra che negli spostamenti si usino molti più movimenti circolari, rispetto al maggior uso di spostamenti per linee diagonali di altri stili di Kali che ho visto. E' una peculiarità del vostro footwork?

Da non esperto, volevo chiederti: cosa sono i Ginunting di cui parli? Che ruolo e che importanza hanno nel vostro metodo? Magari sarebbe interessante un topic apposito come informazione generale...la butto lì, se ti va naturalmente.
Grazie. In bocca al lupo! :)

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Offline PTK_Milano

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Re:Video ufficiale PTK Italia
« Reply #18 on: October 11, 2016, 00:00:27 am »
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Ciao PKT,
del tuo video ho infatti apprezzato soprattutto la fluidità di movimento.
Da quello che ho potuto vedere, mi sembra che negli spostamenti si usino molti più movimenti circolari, rispetto al maggior uso di spostamenti per linee diagonali di altri stili di Kali che ho visto. E' una peculiarità del vostro footwork?

Da non esperto, volevo chiederti: cosa sono i Ginunting di cui parli? Che ruolo e che importanza hanno nel vostro metodo? Magari sarebbe interessante un topic apposito come informazione generale...la butto lì, se ti va naturalmente.
Grazie. In bocca al lupo! :)

Ciao Takuanzen,
la fluidità a mio avviso è sempre sinonimo di adattabilità e, dopo un certo livello, ci si accorge che è proprio ciò che serve per migliorare ulteriormente.

Ci sono diversi "tipi" di footwork nella Pekiti Tirsia, si inizia, come in molti altri stili, dai triangoli (anche se affrontati con un'ottica davvero particolare rendendoli non solo un sempice esercizio) arrivando anche a footwork di natura più circolare e "tagliata" (molto vicini a come ci si dovrebbe comportare nello sparring e in caso di atteggiamento "reale").

Nel video dovevo rimanere in uno spazio confinato (i limiti della telecamera) e quindi ho dovuto adottare principalmente un footwork circolare.
Nelle applicazioni però questo è fortemente mischiato con i movimenti diagonali che servono per ottenere un vantaggio tattico rispetto alla posizione dell'avversario.
Infine c'è da dire che in caso di anticipo nel timing, il footwork è ovviamente dritto verso l'obbiettivo, senza angolazioni o spostamenti a cerchio (questo caso è molto raro in quanto normalmente si è "in tempo" o addirittura "in ritardo").

Se chiedi ai miei allievi saprai subito che stresso tantissimo il lavoro sul footwork, perchè è davvero una componente fondamentale per qualsiasi combattente  :)

Per quanto riguarda i Ginunting, essi sono l'arma close quarter dei Marines Filippini (quella che usano quando ormai la distanza da fuoco viene compromessa) che è, non a caso, anche l'arma principale della Pekiti Tirsia (i Marines imparano proprio tale sistema di combattimento). Sono lame simili nella lunghezza e nel peso ai macheti e la loro forma ricorda una mezza forbice. Hanno il filo frontale mentre il retro taglia solo verso l'estremità. Vengono impugnati ad una sola mano e sono molto comodi da usare anche in coppia. Le dimensioni non esagerate ma neanche troppo ridotte (non sono daghe per intenderci) ne permettono l'uso in spazi molto ristretti senza sacrificare la potenza di una lama lunga.
Infine è un'ottimo "strumento" per iniziare ad abiturarsi a tutti i possibili tipi di lama, perchè la transizione dei principi a spade più lunghe o più corte è davvero molto intuitiva.

Aprirò un topic apposta appena trovo un po' di tempo, intanto se hai altre domande chiedimi pure!
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