TARA LA DIVINA MADRE

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TARA LA DIVINA MADRE
« on: January 24, 2010, 07:53:38 am »
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Con Tārā in effetti si intendono numerose diverse emanazioni e forme, come diversi aspetti di un bodhisattva trascendente, preso cioè metaforicamente per incarnare una particolare qualità. Tārā stessa potrebbe essere considerata una emanazione di Avalokiteśvara o addirittura la sua variante femminile nel Buddhismo tibetano e nel Buddhismo Mahayana indiano. Infatti Avalokiteśvara stesso nel Buddhismo estremo orientale (in Corea, Cina, Giappone e Vietnam) è rappresentato come una donna (Guanyin) o come un essere sessualmente ambiguo.
Generalmente ci si riferisce a Tārā come a una delle sue 21 forme fenomeniche. Le più comuni sono:
Tārā Verde, nota per la sua attività compassionevole e protettiva.
Tārā Bianca, la compassione, la serenità e la cura, conosciuta anche come Cintachakra o Pozzo dei Desideri.
Tārā Rossa, magnetica e risoluta. Un suo aspetto è anche talora quello di Sarvabuddha yogini.
Tārā Nera, associata al potere.
Tārā Gialla, la prosperità.
Tārā Blu, Ekajati, associata con la rabbia e la sua trasmutazione.
Tārā Cittamani, simile alla Tara Verde, ma diffusa in particolare nella tradizione Gelugpa.
Tārā come prajñā in Yab-yum con il Buddha Trascendentale Amoghasiddhi.
Ciascuna diversa emanazione di Tārā può trasmigrare in persone leggendarie o storiche. Infatti due mogli del primo effettivo sovrano del Tibet, Songtsen Gampo (Sron-bTsan sGam-po) (617 - 649), ovvero la nobile cinese Wen Cheng e la principessa nepalese Bhrkuti che convertirono il re tibetano al buddhismo e fondarono il Jokhang, sono rispettivamente considerate la prima Tārā Bianca (Sitatārā) e la seconda Śyāmatārā, ovvero Tārā Verde Scuro, protrettrice dai pericoli.
Sono state riconosciute comunemente sette forme diverse come Tārā Bianca, nove Tārā Verde e poche altre per le altre Tārā. Tra queste:
Tārā Bianca, oltre a Sitatārā, è anche Sitātapatrā, la Reggitrice di ombrello che protegge dalle ingiustizie e dai danni, e Uṣṇīsavijayā, la "Vittoriosa per l'unisa" (cioè la protuberanza cranica tipica dei Buddha) considerata pertanto madre di tutti i Buddha.
Tārā Verde, oltre che Śyāmatārā, è anche Khadiravaṇī o Del Bosco di Acacie, protrettrice dagli otto mali, Mahāśītārā, Tara la Bellissima protettrice delle piante e Jāṅgulī o Conoscitrice dei Veleni che protegge da veleni e serpenti.
Tārā Rossa, come Kurukulle.
Tutte e quattro le principali tradizioni del buddhismo tibetano (Sakyapa, Gelugpa, Ningmapa, Kagyupa) recitano nei monasteri al mattino una Preghiera delle 21 Tārā. Anche è diffusa una pratica meditativa detta di Tārā in cui si recita il mantra a lei connesso:
Om Tare Tuttare Ture Shava ( shava si pronuncia SOHO )
Esiste anche una serie di 108 lodi a Tārā che possono essere recitate accompagnandosi dal rosario buddhista di appunto 108 grani.(ESTRATTO DA WIKIPEDIA)

UN BEL TESTO GRATUITO E SCARICABILE LO TROVATE QUI

http://www.scribd.com/full/7901226?access_key=key-16jmmjl9nkxditdrjmx3

BUONA GIORNATA
...Sono il padrone del fuoco e vedo le cose nascoste, vedo la fiamma che si fa tempo, odo il flessibile fuoco del sacrificio sonoro sono un Unuzi, un bimbo davanti al mistero del mondo colmo di timore davanti al Fuoco, che ricompone le cose disperse..Preghiera di uno Sciamano Siberiano.***