volentieri sarei intervenuto prima, ma sono giorni un po' pieni e non sto riuscendo a seguire il forum. io ho una considerazione abbastanza alta di te come marzialista, e anche come docente.. non tanto per quei preziosi minuti che mi hai dedicato, ma proprio perché Sasha mi ha fatto un'ottima, ottima impressione. e sì, a pisa s'è comportato davvero bene
piuttosto mi chiedevo se la falla non possa essere di tipo strategico: Gibi diceva che la stessa cosa succedeva anche nel wing chun, e in effetti il vostro striking ha alcune caratteristiche in comune con l'idea del wing chun: saturare lo spazio tra noi e l'avversario, utilizzare molti colpi veloci senza utilizzare le spalle per supportare il colpo con gruppi muscolari 'lontani', camminare sempre verso l'avversario e colpire tutto ciò che si muove.. [almeno, da quel minimo che ho visto del vostro striking mi è sembrato che più o meno l'idea che c'è dietro fosse questa]. ecco, se la politica è questa è mooolto facile che si finisca in rissa. innanzitutto, rispetto ad un assetto pugilistico, mi sembra ci sia molta meno 'attesa', insomma, si fanno partire un sacco di colpi. io credo che se fai partire un sacco di colpi e quello che ti sta davanti fa lo stesso, è probabile che alcuni di questi colpi entrino mentre tu sei scoperto per colpire, e se per principio non cambi atteggiamento, l'unico modo che hai per smettere di prenderle è accopparlo, per cui si passa a tirare forte. ovviamente sto banalizzando, anche perché fondamentalmente sto parlando di qualcosa che non conosco, ma sinceramente non ricordo di aver visto te o Sasha, durante le fasi di striking, fare un solo passo indietro. e questo è un problema, perché quando uno ti scarica addosso un gran numero di colpi, o ti levi di culo, oppure continui a prenderne e dopo un po' perdi la pazienza e vai in bestia. per levarti di culo puoi lavorare di uscite (ricordo che Sasha mi fregò una o due volte con uscite abbastanza pulite), oppure devi uscire fuori misura.. e la prima soluzione non è sempre facile