Il diretto avanzato

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Re:Il diretto avanzato
« Reply #30 on: April 18, 2011, 16:23:29 pm »
0
Nicola, saresti così gentile da fugare un paio di miei dubbi?

1. la torsione delle spalle necessaria ad ottenere questo allineamento non ti crea problemi se vuoi inserire questo colpo in una combinazione? cioè, se dopo ci vuoi mettere un cross, questo non ti viene troppo lento? se non ho capito male il tuo corpo si trova tra il tuo avversario e il tuo braccio arretrato...

2. a me hanno sempre raccontato che colpire con le ultime nocche non fa tanto bene... che c'è rischio di rottura... così ho sempre pensato che in tutti i pugni in cui si colpisce con le ultime 3 nocche, in realtà, quella che colpisce è la nocca del dito medio.... ma se così fosse sarebbe un po' rischioso.... insomma, com'è la storia?

scusa se dico cazzate.. galleggio nell'ignoranza.... e grazie!
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Re:Il diretto avanzato
« Reply #31 on: April 18, 2011, 16:42:40 pm »
0
Nicola, saresti così gentile da fugare un paio di miei dubbi?
Ma certo.

Quote
1. la torsione delle spalle necessaria ad ottenere questo allineamento non ti crea problemi se vuoi inserire questo colpo in una combinazione? cioè, se dopo ci vuoi mettere un cross, questo non ti viene troppo lento? se non ho capito male il tuo corpo si trova tra il tuo avversario e il tuo braccio arretrato...
Il diretto in combinazione non può avere la stessa escursione. La combinazione deve essere portata di norma il più velocemente possibile, per cui non puoi pensare che il singolo colpo della combinazione abbia la stessa meccanica di quando è portato singolarmente non in combinazione. Mi spiego meglio: un diretto singolo di norma tende ad allineare le spalle perpendicolarmente al bersaglio. Se lo fai in combinazione, il cross che ne segue non arriverà mai più, poiché parte da molto dietro. Quindi a seconda del tipo e dello scopo della combinazione, ad esempio l'escursione dell'anca è ridotta (ma non assente!).

Quote
2. a me hanno sempre raccontato che colpire con le ultime nocche non fa tanto bene... che c'è rischio di rottura... così ho sempre pensato che in tutti i pugni in cui si colpisce con le ultime 3 nocche, in realtà, quella che colpisce è la nocca del dito medio.... ma se così fosse sarebbe un po' rischioso.... insomma, com'è la storia?
La storia è come è, cioè come la raccontano la maggior parte delle persone. Però ci sarebbe da chiedersi se è vero che le cose stanno così. Insomma un po' di approccio scientifico alla cosa.
Proprio il libro di Dempsey propone una prova: mettersi davanti al muro e provare ad appoggiare le nocche al muro, prima le prime 2, poi le ultime 3. E si vedrà come naturalmente l'allineamento del polso con l'avambraccio fa sì che siano le ultime 3 nocche ad essere allineate, mentre se si vuol colpire con le prime 2, il polso deve essere necessariamente leggermente ruotato. Questa è già di per sé una discontinuità, e all'atto del colpire si rischia di innescare il protrarsi della torsione (del polso). Inoltre 3 nocche sul punto di impatto aumentano la superficie di contatto tra pugno e corpo che si colpisce, e ciò rende più "sicuro" questo colpo. Per quanto riguarda gli effetti di un'impatto, è indubbio che a minor superficie impattante, a parità di forza impressa, la pressione sulla superficie d'impatto è maggiore, quindi se l'impatto può causare traumi, il fatto di impattare con minor superficie (2 nocche invece che 3) aumenta il rischio di trauma.
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Re:Il diretto avanzato
« Reply #32 on: April 18, 2011, 16:57:17 pm »
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Trovo molti punti in comune con quello che scrive Nicola, eccezion fatta per la rotazione del pugno. Non che il pugno verticale non vada bene, anzi, il pugno orizzontale è un pugno verticale che, una volta preso contatto con il bersaglio, applica un movimento torcente che provoca più stress e danno nei tessuti e nei centri nervosi. Se lo spazio e il tempo mancano, o se si vuole penetrare una guardia ostica, si lascia verticale.
Quindi non vedo dicotomia tra verticale e orizzontale. Riguardo all'assetto di quest'ultimo, è più difficile ottenerlo, ed è importante concentrarsi sul tenere il gomito chiuso quando si ruota, in modo da rendere polso e avambraccio una struttura solida.
Non mi piace sinceramente invece il colpire con le ultime 3 in quanto davvero molto meno solide come dice Happosai.
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Re:Il diretto avanzato
« Reply #33 on: April 18, 2011, 17:17:33 pm »
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Non mi piace sinceramente invece il colpire con le ultime 3 in quanto davvero molto meno solide come dice Happosai.
quel che intendevo io prima era proprio questo: tutti dicono che sono meno solide, ma non spiegano perché. Perché sono meno solide?
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Re:Il diretto avanzato
« Reply #34 on: April 18, 2011, 17:40:05 pm »
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Beh, difficile portare prove scientifiche, io ti parlo basandomi sull'esperienza di tanti anni con il Karate, che della mano nuda fa una delle sue particolarità.
Intanto partiamo dall'aspetto, sono decisamente più sviluppate e nodose delle ultime due. In secondo luogo prova a fare dei piegamenti sui pugni su di un pavimento duro (cemento è meglio) in entrambi i modi, dovresti sentire un maggiore senso di stabilità.
Poi ci sarebbero le prove di rottura (tameshiwari) che vengono eseguite sempre con le prime due nocche quando fatte di pugno.
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Re:Il diretto avanzato
« Reply #35 on: April 18, 2011, 18:17:19 pm »
0
Secondo me è questione di allenamento: io mi trovo molto più comodo nel colpire con le nocche inferiori sia che stia portando un pugno verticale sia che stia portando un pugno orizzontale. Anche nell'esercitare i piegamenti sui pugni, mi appoggio naturalmente alle utlime tre nocche.

Infine, penso che sia il pugno verticale ed orizzontale abbiamo utilizzi tattici differenti ma non disgiunti: ovvero ci sono casi un cui è meglio usare un tipo, altri dove è meglio usare l'altro, ed altri dove in fondo non cambia molto :)
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Re:Il diretto avanzato
« Reply #36 on: April 18, 2011, 18:27:52 pm »
+1
innanzi tutto, Nicola, grazie per le gentili spiegazioni :)

poi, tornando alla storia delle nocche, io credo che il motivo per cui le ultime due sono meno fragili è che non hanno il pollice dietro... cioè, quando tiri un pugno non colpisci mai un bersaglio puntiforme, ma sempre un oggetto che ha una sua estensione. per questo motivo è normale che, anche se cerchi di colpire con le nocche, il bersaglio, soprattutto durante uno scontro, possa urtare un po' contro la prima falange delle dita delle nocche con cui si cerca di colpire. ora, se io stringo una mano a pugno, ma tengo il pollice aperto, e provo a spingere contro il dorso delle falangi, sento che se forzo tanto mi rompo i metacarpi... se invece piego il pollice e lo tengo ben stretto, posso contrastare parte di questa spinta dannosa con la presa del pollice... però le ultime due dita rimangono sguarnite, per cui se colpisco con quelle è più facile ch'io me le rompa.

scusate, mi sono spiegato con il culo, ma meglio di così non riesco.. avrei bisogno di farvi vedere! se volete possiamo scambiarci in pm l'indirizzo skype e posso provare a spiegarmi a voce e con l'aiuto del video...

per quanto riguarda la storia del mettersi davanti a un muro.. l'avrò fatto mille volte in vita mia. quel che dici è assolutamente vero, ma la prima obiezione che mi viene in mente è che io non tiro pugni al muro! altrimenti, ad esempio, con la mano destra potrei portare un pugno verticale solo mirando abbastanza a sinistra, altrimenti impatterei con le dita... e con un pugno orizzontale potrei colpire soltanto all'altezza del corpo, non all'altezza della testa, per lo stesso motivo... è per questo che secondo me è importantissimo saper scegliere i bersagli sul corpo di chi abbiamo davanti.. soprattutto in una situazione 'reale', dove se ci rompiamo una mano... vabbè, ci siamo capiti
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Re:Il diretto avanzato
« Reply #37 on: April 18, 2011, 18:42:21 pm »
0
Ottima osservazione quella del pollice di supporto anche se in realtà a prescindere da quale nocca ci sono anche altre contromisure ;)
Tanto per rendere visivamente il discorso della robustezza delle prime 2 rispetto alle altre...

Soprattutto la nocca dell'anulare è proprio piccina :pla:
« Last Edit: April 18, 2011, 18:47:17 pm by Ryujin »
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Re:Il diretto avanzato
« Reply #38 on: April 18, 2011, 19:06:52 pm »
0
Stasera vi rispondo con calma.
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Re:Il diretto avanzato
« Reply #39 on: April 19, 2011, 00:15:09 am »
+2
Dunque, provo a rispondere, premettendo che quel che scrivo in merito all'efficacia del pugno verticale a 3 nocche è, pur supportata da testi ed esperienze, comunque una mia visione della cosa.

premessa
Perché solo la combinazione prime 2 nocche o ultime 3? banale, perché in qualsiasi altro modo, le nocche non starebbero sullo stesso piano passante per la loro sommità. Esempio: nocche di indice,  medio e anulare disegnano una montagna, quindi su un bersaglio non potranno praticamente mai impattare contemporaneamente. Quel che può impattare contemporaneamente sono solo o le prime 2 assieme, o le ultime 3 assieme.

sulla verticalità del pugno e sulle 3 nocche
Il nostro polso e la nostra mano hanno una posizione naturale nella quale vi è completo allineamento tra di essi e l'avambraccio. Poggiamo mano e avambraccio naturalmente su un tavolo e guardiamoli: l'articolazione del polso è perpendicolare rispetto a una ipotetica retta che corre lungo l'avambraccio. Perché il pugno al momento dell'impatto non faccia sì che questa articolazione si muova disperdendo parte della forza di impatto, ci dev'essere questo allineamento tra pugno e avambraccio (se invece impatto con il polso non in asse, al momento dell'impatto provocherò cmq una ulteriore progressione della torsione, a meno che io non resista a tale forza con la contrazione muscolare, o non controlli il colpo al momento dell'impatto).
In questa posizione, quali nocche sono allineate, anzi perfettamente in asse con l'asse longitudinale dell'avambraccio? Sono la nocca del dito medio e la nocca dell'anulare. Quella del mignolo così come quella dell'indice sono disassate, addirittura al limite dell'essere esterne al contorno dell'avambraccio. Ciò lo si vede bene osservando l'angolo che forma il tendine flessore di indice e mignolo con il flessore del medio (flessori visibili sul dorso della mano). Se vogliamo essere pignoli, il mignolo è meno disassato, meno esterno del corrispettivo indice.
Ora chiudo il pugno. Per produrre la minor torsione possibile del polso al momento dell'impatto, con cosa dovrò impattare? Risposta di Nicola guardando le angolazioni: con le ultime 3 nocche, perché il polso rimane in asse, non ruota. Se viceversa voglio colpire con le prime 2, dovrò compiere una leggera torsione per metter in asse la nocca del dito indice. Ciò crea una discontinuità, una possibile criticità al momento dell'impatto, nonché la necessità di "aggiungere" un piccolo movimento al pugno (mettere in asse le nocche).

Una osservazione sul polso in asse. In arrampicata, quando il climber deve prendere una presa chiamata "bidito" (cioè una presa piccola, spesso un buco, che si tiene solo con 2 dita), la presa la prende con quali dita secondo voi? Risposta: con il medio e con l'anulare. Per 2 motivi: perché il medio è il dito più forte, mentre anulare e indice si equivalgono quasi (l'indice è leggermente, ma solo leggermente, più forte). Secondo e più importante motivo: medio e anulare sono in asse con l'avambraccio, per cui sospesi su quella presa, i climber non hanno bisogno di "correggere" con una torsione del polso l'allineamento, in quanto le dita sono già allineate. Si provi a tenere un bidito con indice e medio e si veda che invece il polso ruota, e per rimanere in asse (il che è inevitaible se ci si appende col proprio peso sulle dita) sarebbe cotretto all'applicazione di una forza notevole al polso per controbilanciare la rotazione.
Come ulteriore prova, come dicevo in altri messaggi, si può provare a seguire quel che dice Dempsey nel suo libro, testando allineamento del polso e le 3 nocche provando ad appoggiare il braccio steso per il jab, contro un muro, caricandoci sopra un po' del nostro peso (lasciandosi cadere verso il muro). Provando prima col pugno orizzontale, poi verticale, poi con 2 nocche e poi con 3, insomma in tutti i modi, sarà facile vedere come la posizione stabile e comoda, oltre che quella che fa sentire maggiore rigidità della struttura, è quella a pugno verticale con le 3 ultime nocche appoggiate al muro.


Questione "pericolosità per le 3 nocche".
con le ultime 3 nocche che impattano sul bersaglio, a parità di forza espressa, ho una superficie maggiore su cui essa si distribuisce rispetto alla posizione con le prime 2 nocche. Ciò va nella direzione della salvaguardia del pugno rispetto agli effetti dell'impatto, in quanto la reazione della superficie impattata, come detto, va a scaricarsi su una superficie maggiore. In questo modo la pressione (che è la forza divisa per la superficie di impatto) è pertanto minore, e quindi minore è la possibilità di danneggiarsi.
Ho fatto un rapido calcolo. La superficie delle ultime 3 nocche della mia mano è pari a 3.85 cmq, mentre quella delle prime 2 nocche è 2.76 cmq (=centimetriquadri). Ammettiamo di generare col pugno una forza di 10 KN (chilonewton, per chi non ha dimestichezza di fisica, sene freghi, immagini solo il numero 10).
Nel caso del pugno a 3 nocche, la pressione esercitata è pari a 2.59 KN/cmq, mentre nel caso del pugno a 2 nocche siamo a 3.62 KN/cmq. Quasi il 40% in più!
Quanto sopporterà la mia nocca dell'anulare, che Ryujin fa notare essere più piccola di quella dell'indice? sopporterà una pressione totale di 3.1 KN, mentre quella dell'indice quasi 5 KN!
Facendo infine un discorso più terra terra, avendo una superficie maggiore di impatto con il pugno a 3 nocche, è statisticamente più probabile che essa si adatti alla superficie impattata (la faccia di un avversario), scaricando la forza in più microdirezioni.Ciò ancora di più evita possibili traumi, in quanto non grava specificamente su porzioni piccole del nostro pugno (e quindi, come dicevo prima, generando pressioni maggiori, in quanto la pressione aumenta al diminuire dell'area di impatto).

Ecco. Per ora avrei finito.

Termino però con un po' di risposte al volo:

La torsione del polso non avviene al momento dell'impatto, ma parte quando parte il pugno (cioè quando comincio a stendere il braccio) e termina quando impatto col bersaglio, quindi la torsione di per sé non apporta maggior danno alla superficie impattata, in quanto quando il pugno colpisce, ha terminato la sua rotazione.
Nei piegamenti sui pugni la posizione naturale, così come ho spiegato sopra, è quella che non costringe il polso a torcere, quindi ancora una volta quella con le tre nocche appoggiate a terra. Provare nei 2 modi e notare la differenza di pressione nel caso con 2 nocche appoggiate e con 3. E' un'analoga prova a quella dell'appoggiarsi al muro di Dempsey.
Sulla protezione da parte del pollice, beh, se impatto con le nocche il pollice di per sé non protegge nulla, semmai protegge (per via della conformazione della base del pollice) medio e anulare dallo schiacciarsi all'indentro. Ma sono medio e anulare. Ma comunque sia si sta parlando di impatto con le nocche, e la forza che ricevono le nocche al momento dell'impatto si scarica sul polso e sull'avambraccio.
Guardando inoltre la radiografia della mano, si dimentica che la radiografia sovrappone le ossa, quindi non è possibile vedere realmente le dimensioni delle nocche in quel modo. Tuttavia anche da questa radio è possibile vedere come la somma della superficie delle ultime 3 nocche è superiore a quella delle prime 2. Addirittura sembra che la nocca del mignolo sia paragonabile a quella del medio, quindi dato che il medio è considerato il più resistente, a maggior ragione scelgo le ultime 3.


Ah, quasi dimenticavo....importantissimo. Altra cosa che genera una struttura rigida nel pugno alla Dempsey è il fatto che al momento dell'impatto ho allineate secondo lo stesso piano: articolazione del polso, articolazione del gomito, articolazione della spalla avanzata e articolazione della spalla arretrata.
E, per finire, perché torcendo il polso e colpendo con il pugno orizzontale ho una struttura più debole? perché se torco mi trovo con l'articolazione del polso a 90 gradi rispetto a quella del gomito. E se per caso la forza di reazione al momento dell'impatto si ritrasmette troppo (es. nel caso in cui io non ritragga velocemente il braccio immediatamente dopo l'impatto), dove andrà a scaricarsi? Lungo il braccio. E cosa provocherà? movimento nei punti di discontinuità. E quali sono? Le articolazioni. Però l'articolazione del polso tenderà a ruotare con maggior facilità o verso l'alto o verso il basso, mentre il gomito farà ruotare l'avambraccio verso l'interno. 2 rotazioni su piani perpendicolari, molto più difficilmente gestibili a livello neuromuscolare.


Probabilmente avrò ucciso di noia parecchia gente. Per chi è sopravvissuto però, spero siano state riflessioni interessanti.




« Last Edit: April 19, 2011, 00:23:31 am by nicola »
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« Reply #40 on: April 19, 2011, 00:54:56 am »
+1
Non sono d'accordo con molte cose che hai scritto (poi ci torno) ma mi piace il tuo approccio, per questo te l'appoggio.
L'unica cosa che per me rappresenta un macroscopico errore è questa
La torsione del polso non avviene al momento dell'impatto, ma parte quando parte il pugno (cioè quando comincio a stendere il braccio) e termina quando impatto col bersaglio, quindi la torsione di per sé non apporta maggior danno alla superficie impattata, in quanto quando il pugno colpisce, ha terminato la sua rotazione.
Sulla torsione ritardata del pugno il mio amico pugile ed io karateka siamo perfettamente in linea, e anzi, mi ha spiegato è uno dei segreti per un buon pugno da KO con i guanti... immaginiamo senza... :=)
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Re:Il diretto avanzato
« Reply #41 on: April 19, 2011, 02:33:09 am »
0
L'unica cosa che per me rappresenta un macroscopico errore è questa
La torsione del polso non avviene al momento dell'impatto, ma parte quando parte il pugno (cioè quando comincio a stendere il braccio) e termina quando impatto col bersaglio, quindi la torsione di per sé non apporta maggior danno alla superficie impattata, in quanto quando il pugno colpisce, ha terminato la sua rotazione.
Sulla torsione ritardata del pugno il mio amico pugile ed io karateka siamo perfettamente in linea, e anzi, mi ha spiegato è uno dei segreti per un buon pugno da KO con i guanti... immaginiamo senza... :=)

E qui continuo a pensarla come ho detto, oltre al fatto che mi piacerebbe (e lo dico senza ironia) che mi spiegasse perché quello sarebbe il segreto di un pugno da KO.
Ho comunque controllato velocemente nel libro di Haislet (la bibbia del  pugilato), non parla assolutamente di torsione ritardata per far più danno all'avversario.
Inoltre qui di seguito ho copincollato i video più famosi di didattica del pugilato, in nessuno di essi viene spiegato il jab nel modo che dici:

boxing left jab training
Boxing Jab - Basics

Rival Boxing Training Tip #2 / The Jab
Boxing Lessons for Beginners : Throwing a Jab in Boxing
Beginner Boxing Tips : How to Throw a Jab in Boxing
« Last Edit: April 19, 2011, 02:39:01 am by nicola »
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Re:Il diretto avanzato
« Reply #42 on: April 19, 2011, 03:00:02 am »
+1
due osservazioni personalissime

- oltre che le  nocche  bisogna tenere in considerazione i metacarpi della mano che tendono ad essere piu sottili verso il mignolo della mano e quindi molto piu soggetti a rottura dei primi due....  inquanto gli stessi  flettono nel momento dell'impatto.

- per quanto poco ne possa sapere , la rotazione veniva eseguita anche nell'esecuzione del  pugno verticale, inquanto spesso molti  pugili (700 -800) partivano da una posizione di guardia   con il  palmo rivolto verso se stessi , quindi compivano la  rotazione prima dell'impatto verticale

bye
« Last Edit: April 19, 2011, 14:36:07 pm by Fredstein »

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Re:Il diretto avanzato
« Reply #43 on: April 19, 2011, 08:35:25 am »
0
Ma infatti non stiamo parlando di jab, no? :pla:

Come ho scritto prima, la torsione provoca un maggiore stress sul tessuto / superficie che si va a colpire. Un esempio estremizzato è questo: prendi un trapano e appoggialo sul muro spento. Poi, senza modificare la pressione, accendilo :)
« Last Edit: April 19, 2011, 09:23:47 am by Ryujin »
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Re:Il diretto avanzato
« Reply #44 on: April 19, 2011, 09:21:13 am »
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poooorca miseria, quanto hai scritto! non puoi capire quanto sia forte l'inerzia che mi trattiene dal cominciare a risponderti... coi post lunghi è più forte di me! ma la discussione m'interessa parecchio, per cui ce la devo fare!

allora...

Come ulteriore prova, come dicevo in altri messaggi, si può provare a seguire quel che dice Dempsey nel suo libro, testando allineamento del polso e le 3 nocche provando ad appoggiare il braccio steso per il jab, contro un muro, caricandoci sopra un po' del nostro peso (lasciandosi cadere verso il muro). Provando prima col pugno orizzontale, poi verticale, poi con 2 nocche e poi con 3, insomma in tutti i modi, sarà facile vedere come la posizione stabile e comoda, oltre che quella che fa sentire maggiore rigidità della struttura, è quella a pugno verticale con le 3 ultime nocche appoggiate al muro.

dipende dalla posizione del pugno rispetto al nostro corpo.. prendi il pugno verticale: se lo alzi o lo abbassi la superficie di contatto 'ideale' (cioè quella cui ci si può appoggiare senza flettere il polso) cambia

con le ultime 3 nocche che impattano sul bersaglio, a parità di forza espressa, ho una superficie maggiore su cui essa si distribuisce rispetto alla posizione con le prime 2 nocche. Ciò va nella direzione della salvaguardia del pugno rispetto agli effetti dell'impatto, in quanto la reazione della superficie impattata, come detto, va a scaricarsi su una superficie maggiore. In questo modo la pressione (che è la forza divisa per la superficie di impatto) è pertanto minore, e quindi minore è la possibilità di danneggiarsi.
Ho fatto un rapido calcolo. La superficie delle ultime 3 nocche della mia mano è pari a 3.85 cmq, mentre quella delle prime 2 nocche è 2.76 cmq (=centimetriquadri). Ammettiamo di generare col pugno una forza di 10 KN (chilonewton, per chi non ha dimestichezza di fisica, sene freghi, immagini solo il numero 10).
Nel caso del pugno a 3 nocche, la pressione esercitata è pari a 2.59 KN/cmq, mentre nel caso del pugno a 2 nocche siamo a 3.62 KN/cmq. Quasi il 40% in più!
Quanto sopporterà la mia nocca dell'anulare, che Ryujin fa notare essere più piccola di quella dell'indice? sopporterà una pressione totale di 3.1 KN, mentre quella dell'indice quasi 5 KN!
Facendo infine un discorso più terra terra, avendo una superficie maggiore di impatto con il pugno a 3 nocche, è statisticamente più probabile che essa si adatti alla superficie impattata (la faccia di un avversario), scaricando la forza in più microdirezioni.Ciò ancora di più evita possibili traumi, in quanto non grava specificamente su porzioni piccole del nostro pugno (e quindi, come dicevo prima, generando pressioni maggiori, in quanto la pressione aumenta al diminuire dell'area di impatto).

questo discorso lascia, secondo me, il tempo che trova per mille motivi:
- l'impatto di un pugno è un fenomeno di natura impulsiva, per cui parlare di pressioni credo sia concettualmente fuori luogo.. sarebbe meglio parlare di impulso, che ha le dimensioni di un'energia, ma anche qui mi vengono in mente alcune obiezioni. (che riporto nei punti successivi);
- ritengo pesantemente improbabile che l'impatto di un pugno sul corpo di qualcuno possa sbriciolarmi la nocca.. è un osso, cazzo! le parti a rischio sono (come diceva giustamente Freddy) i metacarpi, ed in secondo luogo le dita e lo spazio tra le nocche. (quest'ultimo non lo considero: l'unico modo per evitare di danneggiarsi è non colpire in punti a caso). per questi motivi, più che l'impulso, è opportuno prendere in considerazione il momento dell'impulso rispetto alla nocca... che nel caso delle prime due nocche può essere quasi completamente annullato da quel muscolo ciccione che si trova sul palmo della mano e che muove il pollice... come si chiama? mentre nel caso delle altre due nocche questo è impossibile;
- a volte la superficie d'impatto è ben minore anche di quella di due nocche, ed il punto in cui l'energia si scaricherà maggiormente sulla mano è solo una questione di statistica. il fatto che la mano possa adattarsi al bersaglio, poi, non so quanto sia vero (per l'ipotesi dell'evento impulsivo), e non so quanto mi piacerebbe (perché lo spazio tra una nocca e l'altra è sensibile)

Sulla protezione da parte del pollice, beh, se impatto con le nocche il pollice di per sé non protegge nulla, semmai protegge (per via della conformazione della base del pollice) medio e anulare dallo schiacciarsi all'indentro. Ma sono medio e anulare. Ma comunque sia si sta parlando di impatto con le nocche, e la forza che ricevono le nocche al momento dell'impatto si scarica sul polso e sull'avambraccio.

secondo me, invece, protegge di più indice e medio. è giustissimo dire che se impatti esattamente di nocca non protegge nulla, ma se non impatti esattamente di nocca ti salva i metacarpi!

E, per finire, perché torcendo il polso e colpendo con il pugno orizzontale ho una struttura più debole? perché se torco mi trovo con l'articolazione del polso a 90 gradi rispetto a quella del gomito. E se per caso la forza di reazione al momento dell'impatto si ritrasmette troppo (es. nel caso in cui io non ritragga velocemente il braccio immediatamente dopo l'impatto), dove andrà a scaricarsi? Lungo il braccio. E cosa provocherà? movimento nei punti di discontinuità. E quali sono? Le articolazioni. Però l'articolazione del polso tenderà a ruotare con maggior facilità o verso l'alto o verso il basso, mentre il gomito farà ruotare l'avambraccio verso l'interno. 2 rotazioni su piani perpendicolari, molto più difficilmente gestibili a livello neuromuscolare.

secondo me, se faccio l'errore di lasciare là il pugno, la situazione che descrivi è quasi conveniente... è l'ultimo baluardo di controllo che ho sul suo colpo che sta nascendo... ma ora ci addentriamo nel campo delle seghe :D
ah, una domanda.. sei sicuro che sia più difficile da gestire a livello neuromuscolare? il corpo non fa riferimento ad un sistema inerziale, a seconda di come definisci le coordinate potrebbe anche non accorgersene... non lo so proprio, ma mi interesserebbe capirlo. se mi garantisci che funziona come dici tu mi fai un favore.

in ultimo, a me è stato raccontato (dal mio primo maestro di karate, laureato isef, quando avevo 7anni) che la rotazione serve, soprattutto se ritardata, perché quando il braccio è quasi disteso il tricipite si trova in posizione tale da poter dare il massimo, ed imprime un'ulteriore 'spinta' al colpo, che risulta notevole nel risultato complessivo.

ora, però, non pretenderete che rilegga tutto il mio post!!?
se trovate delle boiate pazzesche, potete dare la colpa alla mancata rilettura XD XD
There are more things in heaven and earth, Horatio,
Than are dreamt of in your philosophy.

In quanto a educazione vado in culo a tanti