Sulla sottomissione ad una Koryu

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Sulla sottomissione ad una Koryu
« on: April 19, 2011, 14:32:49 pm »
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(traduzione ed adattamento di “Submission To Authority In The Koryu” di Peter Boylan)

Molte persone hanno discusso sulla maniera in cui operava la sottomissione alla autorità nelle koryu (Scuole tradizionali) in Giappone. L’opinione più comune è che questa fosse simile a quanto avviene oggi in Nord America, in cui discutere l’autorità è come respirare. Cresciamo facendolo e naturalmente pensiamo che lo facciano anche gli altri; lo facciamo ovunque, sempre e quindi, ne più e ne meno, nel dojo. Senza nessuna esperienza che dimostri il contrario, riteniamo che i dojo delle koryu  in Giappone siano molto simili di gendai dojo americani. Se sei una persona che crede questo, sono spiacente nel dirti che sbagli di grosso. Molte persone hanno riferito episodi avvenuti nella loro pratica marziale i cui hanno dovuto chiudere la bocca e addestrarsi, piuttosto che obiettare sulla correttezza degli insegnanti.
Nel dojo di una koryu persino il solo pensare di discutere il sensei è inaccettabile poichè fare parte di una koryu in Giappone implica la completa sottomissione alla autorità del sensei senza eccezioni di alcun tipo. Questo potrebbe essere abbastanza stressante ma bisogna ricordare cha una koryu giapponese non ha tradizioni di conservazione culturale, ed al massimo della sua liberalità è comunque abbastanza reazionaria, percui nel dojo stai zitto, fai quello che ti viene detto di fare e ami tutto ciò. L’unica alternativa è lasciare il dojo. Così è. Ovviamente gli insegnanti non sono divinità, fanno errori anche lori ed io ho un po’ di ammaccature che mostrano dove loro hanno erroneamente creduto che io fossi pronto per fare ciò che volevano. Naturalmente ne ho molte di più che dimostrano quanto io non fossi abbastanza attento a ciò che stava per succedere.

In alcune moderne arti marziali come il judo (che pratico) e il kendo (che ancora non pratico) ci sono molte più possibilità per una attività individuale poiché queste non hanno più stili definiti e sono piuttosto come ombrelli sotto i quali milioni di persone possono praticare insieme. A volte faccio impazzire i sempai di judo perché uso molte tecniche che non fanno parte dello “stile” locale. Fortunatamente, i sensei mi hanno sempre incoraggiato a farlo, ma nei dojo moderni questo suscita disapprovazione.

Questa possibilità non esiste nei dojo delle koryu; dove ognuno deve fare solo quello che indica l’insegnante e deve farlo ieri. No, non ci sono molte possibilità di dimostrazione di autorità, ma ne sono richieste poche. Noi ci inchiniamo entrando, e ci inchiniamo uscendo, ognuno sa chi comanda e chi no e chi è il più alto in grado tra i presenti. Quando un paio di volte è capitato che fossi io il più alto in grado, abbiamo praticato solo le tecniche fondamentali, poiché non volevo far pesare la MIA autorità. I miei insegnanti mi dicono se ho fatto qualcosa di sbagliato o inopportuno. Quello che la maggior parte fuori dal Giappone non capisce è il grado in cui la totale sottomissione alla autorità è considerata un segno di maturità in Giappone. Quando sono andato per la prima volta in Giappone, insegnai in un liceo locale e fui allibito nel costatare quanto poco “moderno” fosse il modo in cui andavano le cose nelle scuole giapponesi e nelle società in generale. Gli studenti imparano a fare ciò che gli viene detto, oppure vengono espulsi dalla scuola (qualcosa che può essere fatto mentre ancora “tecnicamente” frequentano le lezioni). Non c’è posto in Giappone per le persone che non si sottomettono alla autorità, questo è il sistema sociale vigente (può essere che io abbia sovrastimato la situazione, ma comunque non eccessivamente). Le aziende maggiori sono le prime ad essere soggette alla autorità del MITI (Ministerno per l’Industria ed il Commercio Internazionale, NdT) e fanno quello che gli viene detto; quando il MITI sbaglia, il sistema bancario interviene aiutando le aziende che hanno avuto problemi per aver seguito le direttive impostegli. 

Questa è l’altra faccia della medaglia: tu ti sottometti completamente alla autorità nel dojo, in cambio l’autorità si assume la completa responsabilità delle sue decisioni. La maggior parte degli americani non tollerano questi estremi, d’altra parte, una volta sottomesso a quella autorità, comprendi rapidamente quali sono le ragioni perché questo è necessario. Per rendere il tutto in moderni termini militari , QUESTO è UN “BOOT CAMP” (momento addestrativo ad alta intensità e frequenza di pratica, NdT). Anche se un “boot camp” segue una impostazione vecchia di 500 anni rimane sempre un “boot camp”, che con le koryu ha molto in comune. Entrambi addestrano ad agire in un campo di battaglia e ad uscirne tutto intero e vivo, e per ottenere questo risultato bisogna essere attenti e consapevoli del più piccolo dettaglio, essere capaci di usare le proprie abilità senza pensarci e rispondere a qualunque ordine ricevuto senza fare domande e quest’ultima caratteristica è – a mio avviso – semanticamente uguale a “completa sottomissione alla autorità”. L’addestramento in una koryu, nonostante utilizzi armi anacronistiche, ha comunque lo scopo di addestrare l’individuo a combattere in qualsiasi condizione. Una ultima cosa rispetto alla richiesta sottomissione alla autorità nelle koryu: non è arduo come si può pensare, quando non sai nulla di quanto ti accade intorno non è difficile tacere e seguire le indicazioni ricevute facendo del nostro meglio. In aggiunta, ciascuno di noi, gaijin o giapponese che sia, ogni tanto fa un errore, o immagina qualcosa e fa una prova basandosi su quella idea. Quasi sempre sbagliando e spiaccicandosi a terra nel dojo. Usualmente questo avviene per la nostra immediata sicurezza, in maniera da impedirci di provare a fare qualche stupidaggine a prossima volta. Se si riesce a comprendere questo, si capisce che ci sono ragioni profonde per fare le cose in cui vengono fatte e così si smette di mettere in dubbio l’autorità, perfino nella propria mente. Questo avviene solitamente nello stesso momento in cui cominci a comprendere alcune delle ragioni per cui fare le cose come le fai, dopodichè più che mettere in discussione l’autorità, si tratta di provare a capirla al meglio, ed una volta che l’hai capita, questa ti rilascia un menkyo (tradizionale attestato di completa trasmissione dell’Arte, NdT), ma per questo serve un bel po’ di tempo, ed io non ci sono ancora arrivato.

Prima di fare qualunque congettura su come si pratica in Giappone, bisognerebbe praticare qui. La cultura è radicalmente differente da quanto possiamo mai immaginare; chiunque vada li passerà attraverso un processo di scoperta che non è quasi mai quello che si aspettava di fare. le cose non vanno come vorremmo che andassero ma bisogna andare li per scoprirlo. Mi rendo conto che detta così la cosa sembra riservata ad una elite previlegiata, ma d’altronde così è, e Diane Skoss lo ha detto chiaramente nel suo articolo in cui affermava che l’unico modo per studiare una koryu è andare in Giappone. Una volta che si è stati li per un po’ si potrà tornare a casa e praticare per proprio conto, ed ottenere persino l’autorizzazione ad insegnare. Ma quello che avremo praticato sarà una koryu, quello che insegneremo non lo sarà, perché gli americani in america non accetteranno la totale sottomissione richiesta. Per studiare una koryu bisogna essere completamente sottomessi alla autorità, l’unica alternativa è lasciare il dojo; non ci sono altre opzioni e se ci sono, non stiamo praticando una koryu.

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Offline changeling

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Re:Sulla sottomissione ad una Koryu
« Reply #1 on: April 19, 2011, 14:37:01 pm »
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sembra assurdo nel 21° secolo... eppure, per comprendere appieno cosa significhi entrare in una Scuola Antica ( o che ne segue l'essenza) questo atteggiamento è da comprendere...
so che molti odiano questo atteggiamento troppo rigido... eppure, una volta compreso, è più facile di quanto sembra..
non si tratta di Sottomissione come lo intendiamo in occidente...

questo passo:
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Questa è l’altra faccia della medaglia: tu ti sottometti completamente alla autorità nel dojo, in cambio l’autorità si assume la completa responsabilità delle sue decisioni.
esprime in maniera chiara quale sia la mentalità in una Koryu.. ma spiega altresì quale sia la mentalità giapponese a proposito dell'autorità in genere.. che sia nella scuola, che sia nel lavoro, che si parli di politica...

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Offline Ookamiyama

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Re:Sulla sottomissione ad una Koryu
« Reply #2 on: April 19, 2011, 14:49:14 pm »
+2
E' tecnicamente esatto anche se il tono fa capire che lo scrittore non abbia una esperienza avanzata.
Il Koryu è una famiglia autoritaria. E qui ci scontriamo con una mentalità tipica occidentale. Le Arti Marziali si basano ( o dovrebbero) sulla meritocrazia. Il più bravo vince, ed il Soke di solito è il più bravo. Se così non è ( capita, agli inizi), tutta la Scuola si stringe intorno a lui e lo fanno diventare il più bravo ( anche se non ce n'è bisogno. Di solito ogni Soke lascia alcune istruzioni segrete sul come battere qualsiasi testa calda).

Se sono al timone di una barca, o in altri casi in cui otrebbe svilupparsi un'emergenza, devono succedere due cose:
1) comanda uno solo, e dà ordini, non intavola una discussione.
2) Se sbaglia, è vviamente colpa sua, ma uno con esperienza, riparerà all'errore il più presto possibile, non si lamenterà ne' spiegherà cosa pensava e perchè ha sbagliato. Se vuole questo può farlo dopo, davanti agli spaghetti.
3)TUTTI UBBIDISCONO AGLI ORDINI e fanno il loro lavoro con la massima dedizione possibile. Non stanno a pensare cosa sarebbe stato meglio fare. Non sono al timone e non hanno la visione d'insieme che chi è al comando in genere ha.

Detto questo, lasciatemi andare OT

Le Arti Marziali antiche FUNZIONANO. Non c'è veramente bisogno di adattarle o migliorarle, solo di capirle. Se non funzionano, qualcuno sta sbagliando qualcosa.

Destro ad un kata prefissato, c'è una libertà infinita. Quando lo si capisce, il Kata comincerà a parlarvi e ad insegnare

Purtroppo, un Koryu non è proprio per tutti. I turisti ( o coloro che danno sugerimenti per fare funzionare meglio le cose)dopo un po' vengono scoraggiati.
Koryu è lingua straniera, quindi neutro ed indeclinabile

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Offline Ethan

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Re:Sulla sottomissione ad una Koryu
« Reply #3 on: April 19, 2011, 15:27:43 pm »
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per seguire

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Offline changeling

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Re:Sulla sottomissione ad una Koryu
« Reply #4 on: April 19, 2011, 16:15:02 pm »
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Grazie dell'intervento, sempre molto illuminante..

devo però assolutamente chiedere il permesso di scrivermi e rivendermi questa meravigliosa affermazione:
Dentro ad un kata prefissato, c'è una libertà infinita. Quando lo si capisce, il Kata comincerà a parlarvi e ad insegnare

naturalmente citandone la fonte..


« Last Edit: April 19, 2011, 16:17:47 pm by changeling »


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Offline Ookamiyama

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Re:Sulla sottomissione ad una Koryu
« Reply #5 on: April 19, 2011, 17:23:55 pm »
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Quello che scrivo su un Forum per me diventa di pubblico dominio.

Comunque grazie

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Offline Ale_ale

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Re:Sulla sottomissione ad una Koryu
« Reply #6 on: April 19, 2011, 17:34:23 pm »
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Una bella interpretazione di Kata che ho trovato tempo fa: il significato profondo è stato racchiuso e conservato in una forma perchè potesse essere risvegliato da chiunque sensibile al gesto stesso.

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Offline Rev. Madhatter

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Re:Sulla sottomissione ad una Koryu
« Reply #7 on: April 20, 2011, 01:07:51 am »
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Equilibrium e' un gran bel film, per un amante delle distopie poi...

Ed e' una perla rara,ben oltre i tamarrissimi gun-kata.
Peccato che la stupidità non sia dolorosa.
(A. S. LaVey )

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Offline changeling

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Re:Sulla sottomissione ad una Koryu
« Reply #8 on: April 20, 2011, 16:39:38 pm »
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il film è stupendo (ed introvabile in dvd).. ma imho non c'entra..
come dice sempre un grande Maestro... "la porta del dojo è sempre aperta, sia per entrare che per uscire".. quindi quando accetti di studiare una koryu dovresti accettarne anche le condizioni.. cosa che noi occidentali facciamo sempre fatica a comprendere....
IMHO
è potrebbe anche essere una delle ragioni per cui in giappone i dojo di Koryu sono semivuoti... sanno che se entrano devono accettarne le regole, quindi non ci entrano... Gli occidentali invece ci entrano, se ne strafregano delle regole, e poi si lamentano.

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Offline Rev. Madhatter

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Re:Sulla sottomissione ad una Koryu
« Reply #9 on: April 20, 2011, 16:49:09 pm »
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In oriente e' considerato segno di maturita' sottomettersi all'autorita.
Mentre in occidente il desiderio di successo,di potere,di individualita' viene incoraggiato,con massima espressione nell'etica protestante.

Questo slogan,con varie formule, e' cosi' abusato da comparire in praticamente ogni manuale/testo che tratti simili argomenti.



Secondo me e' riduttivo definirlo riduttivo.



Di equilibrium certo non pensavo al regime totalitario quanto piuttosto a cosa sia necessario per preservare "le vertiginose altezze dell'animo umano" o al significativo fatto che il vertice dell'organizzazione "sente".



Il comando verticale e' indubbiamente pratico per un esercito,ma, per una volta, e' della parte "arte" che rischiamo di dimenticarci.





In oltre,come pensiero sparso, mi chiedo quale sia il senso di, e se sia possibile, cercare di adeguarsi ad una cultura con un sistema di valori cosi' differente dal nostro.
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Offline Ookamiyama

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Re:Sulla sottomissione ad una Koryu
« Reply #10 on: April 20, 2011, 17:05:08 pm »
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Anche da noi l'Arte è innanzitutto disciplina.

Un tempo si iniziava ( dopo aver imparato a scopare per terra e a macinare i colori) a copiare i classici, e poi si continuava a copiare i classici, e ancora e ancora.

Se eri dotato, prima o poi qualcosa usciva fuori. Se no, almeno eri diventato un buon copista.

Conosco Maestri seri e che hanno studiato con ottimi maestri e praticato con zelo ed assiduità. Ma ancora adesso, dopo oltre trent'anni, manca loro il "fuoco" che ne farebbe degli Artisti.
In cosa consiste? Ah, temo dobbiate venire alle mie lezioni per scoprirlo ( dopo qualche anno)

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Offline changeling

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Re:Sulla sottomissione ad una Koryu
« Reply #11 on: April 20, 2011, 17:13:04 pm »
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In oltre,come pensiero sparso, mi chiedo quale sia il senso di, e se sia possibile, cercare di adeguarsi ad una cultura con un sistema di valori cosi' differente dal nostro.

In realtà questo è un pensiero molto profondo..
più entro nella mentalità, più mi accorgo di quanto in realtà ci siano alieni... :om:

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Offline Ookamiyama

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Re:Sulla sottomissione ad una Koryu
« Reply #12 on: April 20, 2011, 17:15:44 pm »
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Perchè pensi come se vivessi adesso.

I tuoi bisnonni avrebbero considerato il pensiero nipponico assolutamente naturale

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Offline Rev. Madhatter

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Re:Sulla sottomissione ad una Koryu
« Reply #13 on: April 20, 2011, 18:50:45 pm »
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Perchè pensi come se vivessi adesso.

I tuoi bisnonni avrebbero considerato il pensiero nipponico assolutamente naturale


Vabbe' adesso per adesso in giappone stanno messi cosi'...


 XD XD XD


Battute a parte, non credo che i miei bisnonni avrebbero trovato naturale il pensiero """giapponese""".

Disciplina e spirito di sacrificio hanno molte differenti declinazioni.
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Offline Ethan

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Re:Sulla sottomissione ad una Koryu
« Reply #14 on: April 20, 2011, 20:35:12 pm »
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Perchè pensi come se vivessi adesso.

I tuoi bisnonni avrebbero considerato il pensiero nipponico assolutamente naturale

Io mi chiederei il perchè molti giapponesi preferiscano non dedicarsi alle koryu e come mai queste tradizioni non hanno molto seguito  neanche tra le stesse famiglie  :-[

umilmente, non  si sta mitizzando eccessivamente? gli stessi maestri diversamente giovani sono passati quasi tutti per una formazione militarista imperiale e probabilmente questo ha influenzato molto il loro approccio a tradizioni già rigide per loro tradizione