Il karate che vorrei

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Re:Il karate che vorrei
« Reply #75 on: June 17, 2011, 13:10:56 pm »
0
Ma guarda, piccolo Ryujin, che sono io che non mi permetto di criticare te, e provo profonda ammirazione per quello che fai e come lo fai.
"Piccolo" XD
Grazie zio, lo sai che è reciproco.

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A compartimenti separati, pensandoci bene, ci hai lavorato sempre anche tu visto che da una parte hai studiato solo Karate Shotokan, da un'altra solo Kakuto Karate, da un'altra BJJ, ecc, ecc. Poi le interazioni sono arrivate in modo abbastanza spontaneo frutto di incontri e altre esperienze preziosissime, ma mi pare di aver capito (forse sbaglio) che non hai studiato lotta ai corsi di Karate e AtemiWaza ai corsi di lotta.
E' come quando diciamo che se vogliamo approfondire la lotta, noi del Karate dobbiamo giustamente invitare uno che di lotta ne capisce davvero e non improvvisare/inventare. Se questo esperto di altra disciplina non lo vogliamo invitare possiamo andare noi a seguire un suo corso. Io semplicemente ho fatto (un pochino) così e così consiglio agli altri di fare.
Io ho lavorato a compartimenti separati perchè nessuno mi ha mai proposto un programma organico e multidisiplinare ma ho l'impressione che avrei potuto fare di più se invece avessi iniziato un approccio più flessibile, mi spiego meglio poi...

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Ma io non posso integrare, perchè non ne ho i mezzi, non ho (devo ammetterlo) il tuo livello di conoscenza e ciò che ho fatto io al di fuori dall'orbita Karate Shotokan è troppo poco e incompleto per essere integrato e insegnato, l'ho fatto per me e va bene per me. Qualcosa, qualche briciola probabilmente è già dentro il mio modus operandi che spesso mi dicono essere un pochino fuori schema, ma si tratta di semplici accorgimenti, il tuo è invece un vero e proprio sistema integrato e fai bene, a mio giudizio, a percorrere questa strada perchè è ciò in cui credi e non sarebbe onesto, soprattutto con te stesso, non tenerne conto.
Mi capisci... ammore :blue:

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Devo riconoscere che ho un debole per il piccolo Ryujin, ad un altro avrei probabilmente detto che la sua idea era una cazzata terribile  XD ma al nipotino non posso non riconoscere la serietà con cui si approccia alla pratica e, nonostante mi piaccia un sacco prenderlo per i fondelli  XD sono dell'idea che, giunto a questo punto del suo percorso, sia giusto che intraprenda questa ambiziosa e difficile strada, per un semplicissimo motivo, perchè lui tutte le domande e gli scrupoli che mi farei io, se le fa già da solo.....è troppo avanti! Tamarro, ma avanti!   ;)
:gh:
Poi non è detto che non stia facendo un'emerita cazzata, ma come hai capito bene ci credo e voglio andare a fondo.

Mi spiego.

Non è detto poi che integrare significhi fare il classico mix  preso come esempio negativo quando chi non le conosce parla di MMA, dividere le ore 25% Boxe 25& MT 25% Lotta 25% BJJ.

Quindi sebbene ci debba essere una specializzazione, e normalmente c'è sempre anche negli atleti più validi, ho degli elementi per pensare che non sia sempre vero che provare altro inquina il proprio punto di forza.
Al contrario, provare situazioni diverse a mio avviso stimola il cervello a creare connessioni e addirittura può migliorare la specializzazione. Il mio gyaku tsuki è molto migliorato da quando ho imparato il gyaku tsuki del Kakuto che alla fine è quello della Boxe, sebbene siano molto diversi.

Di conseguenza il mio modello ideale di Karate a maggior ragione non è un corso di MMA col karategi, ma è un corso di Karate che comprende però almeno le altre situazioni base oltre a quelle proposte, che poi è quello che si fa quando si applicano i bunkai (leve, lotta eccetra) solo, IMHO, meglio.
Quindi applicare la ginocchiata di Heian 4 non può avere effetti negativi (presunti) diversi rispetto a mettere in clinch e ginocchiare, con la differenza (dal mio punto di vista) che però questa seconda alternativa è più approfondita, studiata ed infine efficace.

Ma l'integrazione come la intendo io va oltre e si applica anche al solo striking.
Gli esempi topici che porto sempre sono hiza e gedan mawashi, i quali sono (sempre per me) meglio se portati alla maniera della MT. Punto. Quindi perchè non insegnare subito a portarli così, a fianco di quel bagaglio che risulta efficace così com'è (nel quale ci metto anche gli tsuki tradizionali con hikite)?

Dopotutto sto parlando di affiancare kihon, ido kihon e jissen kihon, cosa che fino a 50 anni fa sarebbe stato un "minestrone". Mentre ora è una cosa normalissima prevista in un unica e ben deinita scuola di Karate, il Kyokushin dove anche alle cinture bianche vengono trasmesse tutte le modalità, cosa che non era (e non è) prevista nelle scuole di Karate più vecchie.

Dunque non è detto che un minestrone non si riveli poi un sistema validissimo e a se' stante con le sue logiche.

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Oss!
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 1. Sono un feticista della traslitterazione... XD
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Offline Shurei-Kan

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Re:Il karate che vorrei
« Reply #76 on: June 17, 2011, 13:23:21 pm »
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Oss!
Osu![1]
 1. Sono un feticista della traslitterazione... XD

Io invece sono solo un tamarro OSSSSS!  XD

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Offline Paguro49

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Re:Il karate che vorrei
« Reply #77 on: June 17, 2011, 13:32:39 pm »
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Ma quello che descrivi tu non è per nulla un minestrone.
Tu parli di una base specifica con delle integrazioni, che poi possiamo chiamare in molti modi, perchè certe "integrazioni" sono anche "recuperi" ad esempio.
Una cosa che metterei, non tanto come lavoro di routine, quanto come sporadico escursus, è lo studio del Bokken e di Bo o Jo.
Lo dico perchè, una cosa illuminante è proprio l'esecuzione delle tecniche con armi, stesse tecniche che poi si studiano a mani nude.
In quel contesto ci si accorge di un sacco di cose, a partire dalle ragioni e dalle necessità di certe angolazioni, di come e perchè stare rilassati, della indispensabile precisione che occorre.
Quando si lavora solo a mani nude, il più o meno può anche starci, si recupera, ma porta con sè il rischio di aumentare tanto il più quanto il meno, finendo per stravolgere determinate tecniche.
Se invece lavoriamo con le armi, il centimetro, il passo sbagliato, la cattiva scelta di tempo, costano la legnata, sulle mani il più delle volte (io ne ho presa anche una in testa) e fa un male cane.
Credo serva moltissimo per capire come e perchè posizionarsi in un certo modo, fuori dalla linea di attacco, garantendosi di poter proseguire l'azione anche oltrepassando il fronte avversario.
Usando il Bokken ad esempio, già un semplice Age Uke assume significati differenti, assai più credibili e applicabili a mani nude, ma vale per un monte di movimenti.
Ecco, io non dico di diventare esperti nell'uso delle armi, ma penso che una tantum, la lezione su quelle, possa aiutare a far meglio e in modo più sensato le tecniche del Karateka.
« Last Edit: June 17, 2011, 13:35:18 pm by Ronin45 »
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Re:Il karate che vorrei
« Reply #78 on: June 17, 2011, 13:36:31 pm »
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Mi spiego.

Non è detto poi che integrare significhi fare il classico mix  preso come esempio negativo quando chi non le conosce parla di MMA, dividere le ore 25% Boxe 25& MT 25% Lotta 25% BJJ.

Quindi sebbene ci debba essere una specializzazione, e normalmente c'è sempre anche negli atleti più validi, ho degli elementi per pensare che non sia sempre vero che provare altro inquina il proprio punto di forza.
Al contrario, provare situazioni diverse a mio avviso stimola il cervello a creare connessioni e addirittura può migliorare la specializzazione. Il mio gyaku tsuki è molto migliorato da quando ho imparato il gyaku tsuki del Kakuto che alla fine è quello della Boxe, sebbene siano molto diversi.

Di conseguenza il mio modello ideale di Karate a maggior ragione non è un corso di MMA col karategi, ma è un corso di Karate che comprende però almeno le altre situazioni base oltre a quelle proposte, che poi è quello che si fa quando si applicano i bunkai (leve, lotta eccetra) solo, IMHO, meglio.
Quindi applicare la ginocchiata di Heian 4 non può avere effetti negativi (presunti) diversi rispetto a mettere in clinch e ginocchiare, con la differenza (dal mio punto di vista) che però questa seconda alternativa è più approfondita, studiata ed infine efficace.

Ma l'integrazione come la intendo io va oltre e si applica anche al solo striking.
Gli esempi topici che porto sempre sono hiza e gedan mawashi, i quali sono (sempre per me) meglio se portati alla maniera della MT. Punto. Quindi perchè non insegnare subito a portarli così, a fianco di quel bagaglio che risulta efficace così com'è (nel quale ci metto anche gli tsuki tradizionali con hikite)?

Dopotutto sto parlando di affiancare kihon, ido kihon e jissen kihon, cosa che fino a 50 anni fa sarebbe stato un "minestrone". Mentre ora è una cosa normalissima prevista in un unica e ben deinita scuola di Karate, il Kyokushin dove anche alle cinture bianche vengono trasmesse tutte le modalità, cosa che non era (e non è) prevista nelle scuole di Karate più vecchie.

Dunque non è detto che un minestrone non si riveli poi un sistema validissimo e a se' stante con le sue logiche.

 :sur:

Devo confessare che messa così mi piace  :thsit:

Guarda che non ti mollo, sono molto curioso di vedere gli sviluppi del Ryujin Karate Ryu R***Y Ha

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Offline Shurei-Kan

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Re:Il karate che vorrei
« Reply #79 on: June 17, 2011, 13:38:14 pm »
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Ma quello che descrivi tu non è per nulla un minestrone.
Tu parli di una base specifica con delle integrazioni..........

Questo che dice Ronin'45[1] è vero!  :sur:
 1. nel senso che è della leva 1945


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Re:Il karate che vorrei
« Reply #80 on: June 17, 2011, 13:44:48 pm »
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Ma quello che descrivi tu non è per nulla un minestrone.
Tu parli di una base specifica con delle integrazioni..........

Questo che dice Ronin'45[1] è vero!  :sur:
 1. nel senso che è della leva 1945
Leva del 45? :grrr: :grrr: :grrr: :grrr:
La leva te la faccio appena ci ricapita il birrozzo Ryu :ricktaylor: :ricktaylor: :ricktaylor:
Al pizzetto te la faccio :sbav: :sbav: :sbav: :sbav: :sbav:
Shurei che è un pò come nonna belarda........diciamo nonno balordo ;D ;D ;D ;D ;D
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Re:Il karate che vorrei
« Reply #81 on: June 17, 2011, 13:53:37 pm »
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 ;D ;D ;D ;D

 :-* :-* :-* :-*

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Re:Il karate che vorrei
« Reply #82 on: June 20, 2011, 12:34:07 pm »
-1
Forse se in Italia lo Shotokan fosse insegnato così, saremmo già a cavallo.

Karate Japan

P.S. Notare come in altri video della JKA si veda chiaramente che fanno uso del sacco. Dei colpitori, non saprei.
C'è anche da dire che questi sono tutti Dan. Magari con le colorate è tutto diverso.
« Last Edit: June 20, 2011, 12:36:41 pm by AndreaZ »

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Offline Saburo Sakai

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Re:Il karate che vorrei
« Reply #83 on: June 20, 2011, 12:52:48 pm »
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Beh, è una opinione...

Comunque in Italia la JKA c'è, prova un po' e vedi tu... magari lo insegnano come ti piace, o magari no.


Lo spirito viene prima della tecnica.

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Offline Andy

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Re:Il karate che vorrei
« Reply #84 on: June 20, 2011, 13:40:28 pm »
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Beh, è una opinione...

Comunque in Italia la JKA c'è, prova un po' e vedi tu... magari lo insegnano come ti piace, o magari no.
Ho per caso toccato un nervo scoperto..?
Grazie tante se è un opinione, scrivo in un topic, mi sembra il minimo che io esprima una personale opinione... ;)
« Last Edit: June 20, 2011, 14:09:19 pm by AndreaZ »


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Offline Saburo Sakai

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Re:Il karate che vorrei
« Reply #85 on: June 20, 2011, 14:50:01 pm »
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Beh, è una opinione...

Comunque in Italia la JKA c'è, prova un po' e vedi tu... magari lo insegnano come ti piace, o magari no.
Ho per caso toccato un nervo scoperto..?
Grazie tante se è un opinione, scrivo in un topic, mi sembra il minimo che io esprima una personale opinione... ;)

 :-\
Nervo scoperto ?
Perché ?

Forse ti sei solo espresso male.

Se tu affermi che SE il karate in Italia fosse insegnato come nella JKA sarebbe fatto bene, io non posso che farti presente 2 cose ovvie:

1 - In Italia la JKA c'è già, e attualmente fa capo al M° Naito. Quindi il tuo SE vuol dire due cose... o che non sai che c'è la JKA in Italia, oppure che la JKA Italia non soddisfa le tue aspettative.

2 - La JKA in Italia è una realtà nota, ma nemmeno tra le maggiori. Quindi è ovvio desumere che molti interpretano il Karate diversamente e lo fanno con sodisfazione (per loro).

Quindi, da parte ma solo una analisi della tua affermazione.  ;)
Lo spirito viene prima della tecnica.

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Re:Il karate che vorrei
« Reply #86 on: June 20, 2011, 15:02:13 pm »
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Ho per caso toccato un nervo scoperto..?

No AndreaZ, nessun nervo scoperto, è che c'è in giro un 3ed, sul FAM che parla di JKA e che è una discarica di flame.   :dis:

Diciamo che alcuni qui hanno già dato..... XD

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Offline Andy

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Re:Il karate che vorrei
« Reply #87 on: June 20, 2011, 15:15:53 pm »
0
Ho per caso toccato un nervo scoperto..?

No AndreaZ, nessun nervo scoperto, è che c'è in giro un 3ed, sul FAM che parla di JKA e che è una discarica di flame.   :dis:

Diciamo che alcuni qui hanno già dato..... XD
In effetti, adesso che ci penso la seguì anche io.  XD

Beh, è una opinione...

Comunque in Italia la JKA c'è, prova un po' e vedi tu... magari lo insegnano come ti piace, o magari no.
Ho per caso toccato un nervo scoperto..?
Grazie tante se è un opinione, scrivo in un topic, mi sembra il minimo che io esprima una personale opinione... ;)

 :-\
Nervo scoperto ?
Perché ?

Forse ti sei solo espresso male.

Se tu affermi che SE il karate in Italia fosse insegnato come nella JKA sarebbe fatto bene, io non posso che farti presente 2 cose ovvie:

1 - In Italia la JKA c'è già, e attualmente fa capo al M° Naito. Quindi il tuo SE vuol dire due cose... o che non sai che c'è la JKA in Italia, oppure che la JKA Italia non soddisfa le tue aspettative.

2 - La JKA in Italia è una realtà nota, ma nemmeno tra le maggiori. Quindi è ovvio desumere che molti interpretano il Karate diversamente e lo fanno con sodisfazione (per loro).

Quindi, da parte ma solo una analisi della tua affermazione.  ;)
Nervo scoperto per il pugnazzo e l'acidità della risposta.

Non mi riferivo alla federazione in sè, ma ai metodi di allenamento utilizzati in video.

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Offline Saburo Sakai

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Re:Il karate che vorrei
« Reply #88 on: June 20, 2011, 15:21:56 pm »
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L'acidità della risposta era dovuta solamente al fatto che quando uno se ne esce con affermazioni qualitative su una federazione, di solito vuole flameggiare leggiadramente.

Se non è così allora...  che si portino almeno delle argomentazioni a supporto dell'opinione espressa.  ;)
Lo spirito viene prima della tecnica.

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Re:Il karate che vorrei
« Reply #89 on: June 20, 2011, 15:34:23 pm »
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L'acidità della risposta era dovuta solamente al fatto che quando uno se ne esce con affermazioni qualitative su una federazione, di solito vuole flameggiare leggiadramente.

Se non è così allora...  che si portino almeno delle argomentazioni a supporto dell'opinione espressa.  ;)
Aridaje.
La mia non voleva essere un'opinione sulla federazione, ma sulla tecnica di insegnamento utilizzata nel video.
Forse ho sbagliato a mettere il nome della federazione nel PS. Sarebbe stato più giusto scrivere che fanno sicuramente uso del sacco, mentre dei colpitori non saprei.