Kata e principi

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Offline DJ scanner

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Re:Kata e principi
« Reply #210 on: January 12, 2014, 19:56:48 pm »
+2
uno scazzo ci può stare dai, è un forum, basta lasciar cadere in allegria, ma secondo me il problema è un altro, siccome ultimamente c'è la tendenza a cambiare nick continuamente, happo ha visto il post di questo tobigeri baa-san e senza collegarlo al suo amico ryujin-nazionale ha pensato:
chi è questo tobigeri baa-san? come si permette di arrivare qui con un nome così altisonante e roboante e osa parlare di kata, con questa leggerezza, dopo anni di sudore versato su tal argomento?

e così happo con senso di responsabilità verso il forum è partito in missione nonnistica da bravo utente di lungo corso :halo:

questa è la mia visione dei fatti  :om:

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Offline Fabio Spencer

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Re:Kata e principi
« Reply #211 on: January 12, 2014, 20:53:03 pm »
0
 XD
"vi prego di notare l'eleganza del piano nella sua semplicità...."

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Offline happosai lucifero

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Re:Kata e principi
« Reply #212 on: January 12, 2014, 21:13:22 pm »
+3
e così happo con senso di responsabilità verso il forum è partito in missione nonnistica da bravo utente di lungo corso :halo:

questa è la mia visione dei fatti  :om:


XD  lusingato per il 'bravo utente di lungo corso'. e anche per il 'nonno', che è un po' la versione naja del cyberbullo

comunque con Ryu tutto ok, ci stiamo sentendo su whatsapp e stiamo parlando di tutt'altro, quindi peace and love and anus, as usual
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Offline Zìxué

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Re:Kata e principi
« Reply #213 on: January 13, 2014, 09:34:29 am »
+1
Attualmente mi sto allenando quasi sempre da solo e continuo a cercare esercizi che mi permettano di studiare anche in mancanza di un compagno.

Che sia questo il motivo del qui pro quo?
Gli uomini si dividono in tre categorie: quelli intelligenti e quelli così stupidi che non sanno neanche contare

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Offline XinYiMan

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Re:Kata e principi
« Reply #214 on: February 08, 2014, 22:50:26 pm »
-1
In realtà non è che il dato kata allena il dato pricipio, ogni kata deve prenderli in considerazione tutti, e in base al livello di pratica dell' esecutore del kata si potranno allenare più principi nello stesso momento, perchè ogni principio ha ripercussioni sugli altri. Partiamo dal presupposto che ogni cosa ha un suo scopo, il kata è un tassello di tutto il mosaio, copio e incollo un mio pensiero di anni fa per sintetizzare il mio parere:

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DARE IL GIUSTO PESO AD OGNI COSA    PDF       | Stampa |   

A volte mi capita di sentire da praticanti più o meno esperti delle oscenità inennarrabili, del tipo "facendo la forma (taolu o kata) si impara a combattere" oppure "faendo tanto esercizio a vuoto imparo a combattere", ed altre frasi simili, bene vorrei dire che questo è assolutamente errato. La pratica marziale catalogata sotto qualsiasi nome (taiji, xin yi, ba gua, karate, aikido, judo, ecc.) ha tutta una serie di esercizi:

1. Esercizi a vuoto

2. Esercizi a coppie

3. Studio della forma (Taolu o Kata)

4. Tui Shou (cinese) o Kakie (giapponese)

5. Combattimento libero (San Shou o Kumite)

6. Lavoro ai colpitori

7. Meditazione e visualizzazione creativa

Bene ora vediamo in maniera generica e sommaria cosa servono tutti questi esercizi

1. Esercizi a vuoto: servono ad apprendere delle metodiche di movimento, delle strategie ma cosa più importante servono ad interiorizzare dei principi del corpo.

2. Esercizi a coppie: servono a sottoporre il praticante ad un primo test più o meno collaborativo dell'applicazione delle strategie e dei principi appresi nel punto uno.

3. Studio della forma: questo esercizio come detto prima non serve a combattere, ed è generalmente l'esercizio più frainteso in assoluto dai praticanti di arti marziali tradizionali dove nella peggiore delle ipotesi (secondo me) è spunto per le gare. Bene detto cosa non è lo studio della forma passiamo a cosa è, ovvero continuità. Mi spiego meglio, applicare uno o più principi non è difficile da fermo o comunque in un ambiente controllato come l'esercizio a vuoto ma aumenta esponenzialmente la difficoltà all'aumentare delle variabili in gioco, quindi variazioni di altezza, variazioni di ritmo, passaggio da una postura all'altra (quindi movimento), ecc. Quindi lo studio della forma è l'aumento esponenziale della difficolta attraverso la continuità, ed è l'esercizio migliore per migliorarsi in tal senso ed interiorizzare ancor meglio e con maggior profondità le strategie e i principi dei punti 1 e 2.

4. Tui Shou o Kakie (mani che spingono): è un esercizio a coppie diverso dal punto 2, perchè il punto 2 serve per testare i principi con un basso livello di difficoltà, mentre il tui shou è molto più profondo. Ha molteplici scopi, la conoscenza di se attraverso l'altro, l'apprendere come capire l'altro senza che l'altro capisca me, ecc. Ed allo stesso tempo è il punto di congiunzione di tre aspetti molto importanti:

- la chiave di volta per passare dalla lunga alla media/corta distanza senza intoppi

- la chiave di volta per passare da una percussione ad una leva o proiezione senza soluzione di continuità

- ed è il punto di contatto tra il il punto 3 ed il punto 5

5. Combattimento libero (San Shou o Kumite): bene, la cosa più importante da capire è che il combattimento non è combattimento. Sicuramente vi starete chiedendo se sono pazzo, ma sebbene la risposta è ovviamente positiva il combattimento libero ha lo scopo di studiare 3 aspetti che fino ad ora non sono stati inseriti nel discorso e null'altro:

- tempo: ovvero la scelta del tempo per compiere un'azione in funzione del mio/miei avversari/nemici

- distanza: ovvero la scelta della distanza per compiere un'azione in funzione del mio/miei avversari/nemici

- vedere come si reagisce sotto pressione e come si reagisce al dolore

La cosa più importante da fare durante l'esecuzione del punto 5 è NON FARE/FARSI MALE, perchè non serve. Lo sanno bene gli amici degli sport da combattimento che evitano di farsi male in allenamento per non pregiudicare l'esito della gara, ma lo stesso vale per chi non gareggia. Facciamo un ipotesi se io uscissi da un allenamento con un occhio pesto da non vederci più o magari azzoppato, e venissi malauguratamente aggredito partirei già molto svantaggiato. Ovviamente bisogna fare dei distinguo, perchè quando si allena

- vedere come si reagisce sotto pressione e come si reagisce al dolore

vorrà dire che mi provocheranno dei danni ed è sempre un punto da sperimentare con qualcuno più esperto e coscenzioso di noi/voi. Per questo motivo secondo me il 95% delle volte che si fa combatti mento libero bisognerebbe farlo blando a livello di potenza e cattiveria e cercando di tirare solo al 10% delle proprie capacità atletiche, in modo da costringere al nostro spirito marziale di far nascere l'artista marziale che possiamo diventare. Il restante 5% delle volte sarebbe meglio suddividerlo con e senza protezioni.

6. Lavoro ai colpitori: se avete fatto attenzione nel punto 5 ho detto di non tirare con potenza per non "ammazzare" il nostro compagno d'allenamento, per imparare ad emettere potenza durante i colpi è necessario avvalersi dei colpitori. Tali strumenti possono essere delle più svariate tipologie e dimensioni, per esempio nello Xin Yi Liu He Quan si usano gli alberi come colpitori, nel karate il makiwara, negli sport da combattimento i sacchi e i pao, ecc. Come possiamo facilmente capire non è importante lo strumento in se, ma l'uso che ne facciamo.

7. Meditazione e visualizzazione creativa: anche questo punto è composto da un infinità di esercizi diversi, ed ogni stile ha la sua gamma di esercizi. Lo scopo però è di permettere al praticante di lavorare sulla sfera psicologica/emotiva/spirituale che troppo spesso non viene presa in considerazione fino a che non si  viene aggrediti seriamente (come è successo al sottoscritto quando aveva 17 anni che è stato aggredito da 11 persone mentre passeggiava per una città della sua zona, ovviamente non ho combattuto perchè ha avuto la fortuna di cogliere la via di fuga, quindi nessuna scena da film inventata di cui vantarsi). Però chi ha vissuto un esperienza simile sa che sopraggiunge il panico, entra in circolazione tanta adrenalina da pietrificarti le gambe e il buon senso si annebbia, ed è una bruttissima sensazione che nessuna gara (neanche a contatto) può insegnare. Nel tempo l'unica cosa che ho trovato si sia avvicinata a tale (bruttissima) sensazione è la meditazione e la visualizzazione creativa che permettendomi di ricrearla mi hanno messo in condizione di imparare a gestirla.

Bene alla luce di quanto appena detto si può dedurre che la mia visione dell'arte non permette bestemmie marziali come quelle elencate all'inizio dell'articolo e quindi si ritorna al titolo di questo mio pensiero scritto: dare il giusto peso ad ogni cosa ... per progredire e vivere felici la pratica marziale.

Ovviamente il mio pensiero muta continuamente in funzione dell'esperienza fatta nel tempo, quindi sperando di aumentare la mia esperienza nel campo marziale deduco che la mia idea tra 6 mesi sarà comunque diversa (e si spera più profonda) di quella espressa qui ed ora.

Come sempre invito a chiunque trovi delle inesattezze o dei veri e propri errori nel mio pensiero di contattarmi e correggermi.
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Poi per quanto concerne i principi vi invito a visionare questo mio video (mi stò mettendo in gioco e spero che non spariate sulla croce rossa). E' tratto da una lezione di Xin Yi Liu He Quan ma i principi sono universali e trasversali ad ogni arte marziale in quanto sono principi del corpo, in quanto ogni arte marziale è fatta con il corpo e per il corpo e non viceversa.

Ecco il video: Studio dei principi universali delle arti marziali interne cinesi


Spero di aver fatto cosa gradita e di non aver annoiato troppo. (vi prego solo di contestualizzare il video, in quanto focalizzandosi sui principi non dimostra troppe tecniche ma esplica dei concetti)
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Offline Rev. Madhatter

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Re:Kata e principi
« Reply #215 on: February 09, 2014, 12:52:30 pm »
+2
Giuro che se fossimo stati di persona ti avrei dato un pugno per ogni volta che hai detto "principio/i".


edit:
Spiegando piu' civilmente, come si fa a dire che in un Kata non si allena un principio ma si prendono in considerazioni tutti?
In che modo un principio ha ripercussioni sugli altri?
Cosa vuol dire che il principio "tira quando spigono" ha ripercussioni sul principio "evita i colpi"?

E di nuovo, qualcuno spiega come si allena un principio?

MA di cosa stiamo parlando? cosa stiamo dicendo? stiamo parlando del nulla!
« Last Edit: February 09, 2014, 12:56:07 pm by Rev. Madhatter »
Peccato che la stupidità non sia dolorosa.
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Offline happosai lucifero

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Re:Kata e principi
« Reply #216 on: February 09, 2014, 12:58:36 pm »
+3
io sono rimasto abbacinato da alcuni aborti concettuali che ho sentito nel video

guarda, vorrei metterla giù in modo un po' più diplomatico, ma il fatto è che secondo me hai la testa piena di stronzate
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Offline XinYiMan

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Re:Kata e principi
« Reply #217 on: February 09, 2014, 13:00:50 pm »
+1
io sono rimasto abbacinato da alcuni aborti concettuali che ho sentito nel video

guarda, vorrei metterla giù in modo un po' più diplomatico, ma il fatto è che secondo me hai la testa piena di stronzate
Io apprezzo la schiettezza! E rispetto il tuo punto di vista!
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Offline happosai lucifero

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Re:Kata e principi
« Reply #218 on: February 09, 2014, 13:04:07 pm »
+1
Io apprezzo la schiettezza! E rispetto il tuo punto di vista!


e ti giuro che io apprezzo moltissimo la tua educazione e il fatto che lo stia prendendo come un punto di vista e non come un attacco personale  :thsit:
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Re:Kata e principi
« Reply #219 on: February 09, 2014, 13:05:25 pm »
0
Giuro che se fossimo stati di persona ti avrei dato un pugno per ogni volta che hai detto "principio/i".

Hahahahaha capisco!


edit:
Spiegando piu' civilmente, come si fa a dire che in un Kata non si allena un principio ma si prendono in considerazioni tutti?
In che modo un principio ha ripercussioni sugli altri?
Cosa vuol dire che il principio "tira quando spigono" ha ripercussioni sul principio "evita i colpi"?

Mi spiego meglio, ogni kata ha le facoltà per allenarli tutti. In realtà non è necessario studiarne una marea, ne basterebbe uno/due/tre se si vuole esagerare quattro, ma un kata preso in se e per se deve dar la possibilità di allenarli tutti.

E di nuovo, qualcuno spiega come si allena un principio?

MA di cosa stiamo parlando? cosa stiamo dicendo? stiamo parlando del nulla!
Un principio si allena con dei test attraverso delle tecniche che si prestano bene, ad esempio il Kiba Dachi si presta benissimo per studiare l'arco inferiore, e via dicendo.
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Re:Kata e principi
« Reply #220 on: February 09, 2014, 13:07:05 pm »
0
Io apprezzo la schiettezza! E rispetto il tuo punto di vista!


e ti giuro che io apprezzo moltissimo la tua educazione e il fatto che lo stia prendendo come un punto di vista e non come un attacco personale  :thsit:

Se hai voglia mi elencheresti gli aborti concettuali? In modo tale da poter capire cosa non ti torna ed eventualmente parlarne in maniera educata.
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Offline happosai lucifero

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Re:Kata e principi
« Reply #221 on: February 09, 2014, 13:18:38 pm »
0
Se hai voglia mi elencheresti gli aborti concettuali? In modo tale da poter capire cosa non ti torna ed eventualmente parlarne in maniera educata.


il video l'ho visto ieri sera. ora te ne elenco un paio, magari più tardi ne riguardo dei pezzi e ne aggiungo qualche altro, senza alcuna pretesa di esaustività

- il sedere spinge verso il basso, la testa verso l'alto, la spina dorsale si distende e con gli anni le vertebre si distanziano, in modo che quando sarete vecchi non sarete legati;

- il fatto di arroccare un sacco di sovrastrutture inutili (cinque archi, che poi diventano tre archi, uno sopra, uno sotto e uno in mezzo, che poi muovi quello in mezzo e comandi gli altri) al posto di ricorrere a concetti ben più generali come coordinazione e catena cinetica;

- l'idea che distendere le curve fisiologiche della colonna vertebrale sia qualcosa di salutare ed utile al combattimento;

- l'uso di concetti molto vaghi come 'concetto', 'principio', con la pretesa di spiegare qualcosa senza però dare un significato preciso alle parole che si usano nella spiegazione

- il fatto di usare termini mutuati da contesti scientifici in modo non rigoroso, per dare una parvenza di autorevolezza a ciò che si dice, senza però alcun rigore e senza alcun rispetto dei formalismi (ad esempio, il significato delle parole usate)

ma ti giuro, ce ne sarebbe almeno uno per ogni frase
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Re:Kata e principi
« Reply #222 on: February 09, 2014, 13:39:36 pm »
0

il video l'ho visto ieri sera. ora te ne elenco un paio, magari più tardi ne riguardo dei pezzi e ne aggiungo qualche altro, senza alcuna pretesa di esaustività

- il sedere spinge verso il basso, la testa verso l'alto, la spina dorsale si distende e con gli anni le vertebre si distanziano, in modo che quando sarete vecchi non sarete legati;
[/quote]


Non è non sarete legati, ma permette di evitare la saldatura delle vertebre, il concetto di base era "lavorare per forze contrapposte". Se ho detto quelle parole mi sono espresso male io, è un video in cui parlo a ruota libera ed è stato registrato da un mio allievo (niente di pre-organizzato), quindi ci sta che ho usato termini impropri.


- il fatto di arroccare un sacco di sovrastrutture inutili (cinque archi, che poi diventano tre archi, uno sopra, uno sotto e uno in mezzo, che poi muovi quello in mezzo e comandi gli altri) al posto di ricorrere a concetti ben più generali come coordinazione e catena cinetica;

Perchè in realtà ha poco a che vedere con la coordinazione, è più collegato all'idea della centralizzazione, è vero che avrei potuto usare il termine catene cinetiche. Come detto prima andando a ruota libera ho usato termini come mi venivano.

- l'idea che distendere le curve fisiologiche della colonna vertebrale sia qualcosa di salutare ed utile al combattimento;

Da quello che so le curvature della colonna vertebrale hanno il ruolo di ridurre le sollecitazioni (dovute al camminare) che arrivano alla scatola cranica (ma magari sbaglio). Quel ridurre la curvatura lombare sarebbe più corretto definirla "portare la curvatura lombare ad una curvatura naturale", causa cattive abitudini posturali si tende chi più chi meno ad avere una iper lordosi, quello che questi concetti cercano di trasmettere  è di cercare di tornare "bambini". Guarda un bimbo di 1/2 anni quando sta seduto o quando cammina (la schiena è innegabilmente più dritta di un adulto) cosa c'è di più naturale di un bambino piccolo piccolo (non è stato ancora contaminato, è ancora allo stato animale, mangia dorme e caga, fa le cose naturali e non pensa al dopo o al prima, vive nel qui ed ora).

- l'uso di concetti molto vaghi come 'concetto', 'principio', con la pretesa di spiegare qualcosa senza però dare un significato preciso alle parole che si usano nella spiegazione

Qusto è un mio limite (purtroppo ne sono pieno), a volte (anzi spesso) è più facile dal vivo perchè quando si hanno dei dubbi (portati dal termine/parola) basta far sentire il corpo cosa fa.


- il fatto di usare termini mutuati da contesti scientifici in modo non rigoroso, per dare una parvenza di autorevolezza a ciò che si dice, senza però alcun rigore e senza alcun rispetto dei formalismi (ad esempio, il significato delle parole usate)

Vero, come detto sopra ho i miei limiti, diciamo che ho cercato di tenere "volutamente" un linguaggio simile, in quanto tra le persone li presenti cerano anche un paio di persone che non possiedono un lnguaggio forbito, dovendo aggiustare sempre il tiro per farmi capire è saltato fuori questo. Ma non vuole essere una giustificazione.


ma ti giuro, ce ne sarebbe almeno uno per ogni frase

Ci credo
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Offline Rev. Madhatter

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Re:Kata e principi
« Reply #223 on: February 09, 2014, 13:42:58 pm »
+1
Un principio si allena con dei test attraverso delle tecniche che si prestano bene, ad esempio il Kiba Dachi si presta benissimo per studiare l'arco inferiore, e via dicendo.


Davvero non ho capito.

Un principio si allena con dei test?

Test che si fanno attraverso tecniche che si prestano bene?


Un principio cos'e'? e' un idea o una qualità? se e' un idea non si allena,se e' una qualità e' descrivibile.


Che cos'è una vibrazione?
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Re:Kata e principi
« Reply #224 on: February 09, 2014, 13:46:33 pm »
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Spiegando piu' civilmente, come si fa a dire che in un Kata non si allena un principio ma si prendono in considerazioni tutti?
In che modo un principio ha ripercussioni sugli altri?
Cosa vuol dire che il principio "tira quando spigono" ha ripercussioni sul principio "evita i colpi"?
Prendendo in considerazione gli 8 che ho elencato io faccio un esempio:

come detto nel video se non si crea l'asse centrale attraverso l'allineamento delle 3 vertebre menzionate non creo l'asse centrale e quindi anche se uso il bacino e il collo (i due sigilli) non va bene perchè avrei delle dispersioni, l'asse centrale fa si che i due sigilli servano a qualcosa, ma se poi non uso i due sigilli l'asse centrale non mi serve a nulla. In questo senso i principi sfociano uno nell'altro.

Capisco che il pensiero non è espresso benissimo, giuro che non lo faccio volutamente.
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