E' la prima volta che vedo uno difendersi da bastonata stando fuori....
Può anche succedere per carità ma poi la logica manca.
Ma per me è uno scenario anche studiabile, metti che sono mano nella mano con la mia ragazza quando veniamo aggrediti[1] e se leè è alla mia sinistra, magari può essere rischioso andare interni come si dovrebbe fare, prima che il colpo deviato o lui che sbraccia arrivi in piena faccia alla mia pulzella. O anche se lui ha un "complice" alla sua sinistra, andrei a chiudermi fra questo e il bastone... poi vero che in tutti i casi una volta che sono dentro lo posso girare, spostare, gestire, ma vabbè, facciamo che...
In effetti è il poi. Non ha l'idea.
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Dipende moltissimo dalla linea d'offesa e da tempo e misura.
In caso di bastonata discendente perfettamente verticale sul nostro asse di simmetria, come scolasticamente rappresentato nel filmato, è possibile eludere il colpo sia per linea interna sia esterna e non cambia moltissimo (ovviamente si “stravolge” la modalità di come si prosegue).
Col bastone gli attacchi idealmente lungo il nostro asse di simmetria sono considerabili i più facili da evitare e contrastare per il contrattacco.
Le entrate interne classicamente predilette nel km o simili hanno senso ma soprattutto su linee d'offesa molto ampie o telegrafate tant'è vero che tendono a essere tali in modo fin esagerato gli stimoli/attacchi eseguiti da chi simula l'aggressione nella quasi totalità dei casi in cui si provano questo genere di difesa. D'altra parte gli ingressi interni, come catalogazione di base in funzione del tempo, rientrano nelle azioni di intercettazione /incontro che per quanto siano tra le più efficienti sono anche quelle che richiedono più anticipo e miglior timing.
Tra l'altro, ma ora generalizzo, è una di quelle cose che spesso la gente sottolinea quando vuole criticare certi sistemi ma nn ha davvero idea di come spesso la gente poco esperta ignori soluzioni ben più logiche e fattibili che sono alla portata di tutti....
Sinceramente la rigidezza di schematizzazione delle difese in relazione alle minacce proposte è l'aspetto che mi ha stupito percepire di più nel periodo in cui avevo praticato km.
Avevo notato troppa rigidezza nell'attenersi al programma didattico e alle sequenze segnate su di esso. Penso sia in parte dovuto proprio all'impostazione didattica di trasmissione.
Non avevo percepito questo aspetto dall'allora responsabile tecnico dell'associazione israeliana della scuola che seguivo, ma dal modo in cui erano recepite le sue indicazioni dai praticanti e la stragrande maggioranza degli istruttori italiani con cui avevo avuto a che fare (l'unico meno rigido nell'obbedienza delle sequenze scolastiche era “casualmente” il responsabile italiano della scuola)