Allenarsi con gli stili interni

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kortobrakkio

Re:Allenarsi con gli stili interni
« Reply #30 on: November 17, 2013, 23:15:25 pm »
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Per quanto mi riguarda comunque,oltre gli esercizi indiani(che già sono un mondo a se),pratico al mattino alcune forme di Qi Gong-Nei Gong di mobilizzazione del centro del corpo,della colonna,di rafforzamento della priocezione-coordinazione dei gruppi muscolo articolari.

Mi fanno sentire bene(livello benessere)e meglio(cioè sento più chiaramente e muovo più finemente il corpo).

Mi sembra di poter dire che questo si riperquote positivamente anche sulla lotta:sono più rilassato e quando voglio,più integro ed esplosivo.

Va da se che SOLO queste pratiche,senza il resto(esercizi indiani,preparazione del lottatore,etc)non sarebbero assolutamente sufficenti.
Però a me sono assolutamente utili:fanno parte del MIO training,ed hanno pari importanza del resto.

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Offline Bingo Bongo

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Re:Allenarsi con gli stili interni
« Reply #31 on: November 17, 2013, 23:28:34 pm »
+2
Io sono assolutamente convinto che questi esercizi siano di grande beneficio alla pratica.
Dopo che pratico il zz o esercizi di yoga, ma sopratutto il bozzolo mi si aprono i polmoni in un modo che non trovo in nessun altro tipo di esercizio. E mi rendo conto della differenza fra questi esercizi principalmente qualitativi rispetto, per esempio, al salto della corda, che adoro, ma che rimane un esercizio principlamente quantitativo.

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kortobrakkio

Re:Allenarsi con gli stili interni
« Reply #32 on: November 17, 2013, 23:42:39 pm »
+1
Concordo.
Lotto,quindi capisco che il corpo va condizionato con sistemi atletici(recentemente e fortunatamente,ho inserito anche la pratica di esercizi circensi che fanno lavorare il corpo in maniera interessante e profonda con il proprio peso:utili e divertenti,il che non guasta),ma senza una fase introspettiva di lavoro fine,a me sembra che manchi sempre qualcosa.

La sensazione di "avere i piedi",il movimento e la consapevolezza di alcune giunture,certi lavori di connessione e coordinazione io li ho trovati solo nei lavori interni.
Se devo quindi pensare ad una pratica "completa",come prescindere da queste cose?

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Offline Dipper

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Re:Allenarsi con gli stili interni
« Reply #33 on: November 18, 2013, 00:38:15 am »
+2
Contare in jappo ti aiuta ad evitare il multitasking, bene. Siediti comodo su una sedia e tieni collo e testa dritti senza irrigidire, presente ma rilassato, fiero. Fai sessioni brevi e spesso inizialmente, tipo 5 minuti per 3 volte al giorno. Piano piano aumenti il tempo e riduci le sessioni tipo 20 min 2 volte al giorno. Più che sufficiente per una persona che lavora per toccare con mano cambiamenti. Poi magari ogni tanto quando ti senti in vena fai na sessione di 40-60min (tipo na volta ogni 2 settimane), dopo che hai un bel po' di pratica alle spalle. Praticare dopo attività fisica è più facile, quindi all'inizio questo può aiutare parecchio. Buona pratica.
OK. Farò in modo da ritagliarmi questi spazietti ogni volta che posso, 5 minuti non si possono non trovare e ho certezza che con il tempo ne sentirò i benefici.
Come consiglia Cortobraccio varierò di tanto in tanto il conteggio in modo da non perdermici.
Però preferirei il pavimento (con tatami componibile sopra) alla sedia, sulle sedie ci sto già troppo tempo in ufficio XD So che mi ci posso abituare con un po' di impegno e più ci sto, anche nell'arco della singola seduta, e più inizio a sentirmi a mio agio.
Grazie ancora per le preziose dritte :om:

Sono fermamente convinto anch'io che, una volta scongiurata la pretesa di sostituirla, affiancare alla necessaria base fisica un corretto allenamento mentale e, a livello ancora più profondo, introspettivo, possa completare la pratica dare un valore aggiunto in termini di  performance e soprattutto di benessere.
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Offline MachineGunYogin

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Re:Allenarsi con gli stili interni
« Reply #34 on: November 18, 2013, 01:43:00 am »
+1
Uno psichiatra che ho conosciuto lo ha battezzato breathing space, un ritaglio di pochi minuti per tornare dentro. I cinesi lo chiamano riportare giù lo shen, che magari rende più l'idea di una parte di noi che se ne esce e scappa verso le nuvole. I thai fanno l'esempio dellelefantiono che viene addestrato, e ogni volta che si allontana dobbiamo gentilmente riportarlo indietro. Eccetera eccetera eccetera

I motivi per cui farlo sono molti, e senza che te li dica li scoprirai relativamente in fretta se segui il programma rispettando i tuoi tempi di apprendimento. Fallo quante più volte riesci, anche da sdraiato prima di dormire, anche da appena svegliato nel letto, sul l'autobus, sul treno, fin che aspetti dal medico, quando fai la coda al supermercato (magari in quel caso Yiquan style con le mani in posizione cowboy)... Se approcci la pratica in sto modo costruisci minuti. E poi stare seduto 1 ora non ti pesa, e riesci pure a fare sessioni di parecchi minuti di intera presenza, dove la mente diventa one-pointed. E' una cosa molto buona che hai deciso di farlo dopo l'allenamento. Per me dopo attività fisica sono le sessioni più potenti.

Per la postura il mezzo loto è fantastico perché da una base più stabile di qualunque sedia, ma se la posizione non permette comodità, allineamento e rilassatezza usa la sedia che non cambia nulla a livello mentale.


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Offline Takuanzen

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Re:Allenarsi con gli stili interni
« Reply #35 on: November 21, 2013, 22:49:15 pm »
+2
Che bella discussione che mi stavo perdendo! :sur:
In questo periodo di solito posso dedicare 10 minuti al mattino agli esercizi collegati agli stili cosiddetti "interni", perché mi sono cambiati parecchi orari e la sera preferisco altre tipologie di esercizi.
Comunque il lavoro varia: da esercizi di oscillazione per svegliare e attivare il corpo, molto presente il Zhang Zhuan del Dachengquan, di vario tipo alla forma di Taijiquan (o basi di Xingyi o Bagua). Una volta a settimana utilizzo un programma che mi è risultato molto utile, testandolo in una casa di riposo all'interno di un progetto con le educatrici di questa struttura, che stavo portando avanti come volontario (per ora è in pausa da qualche settimana, causa preparazione del mio trasloco... :dis:): si tratta di unire agli esercizi tipici di Yang Shen Yiquan (Yiquan per la salute) esercizi di auto-massaggio, sensibilizzazione, visualizzazione e respirazione. Con le persone in carrozzina si eseguivano da seduti, io li eseguo in piedi. Si tratta di una parte importante del mio allenamento, a cui sono molto legato e che (soprattutto il ZZ) mi ha dato molto in passato, anche se oggi penso non possa essere esclusiva.

Per la meditazione, il mio impegno è sempre a periodi, a corrente alternata: ne ho provati alcuni, tenendomi i più semplici. Ci sono stati periodi che la praticavo mezz'ora tutte le sere prima di andare a dormire, con risultati interessanti. Poi ho smesso, fondamentalmente per la mia incostanza o forse perché per ora preferisco il Ritsu Zen o altri esercizi (vedi sopra). Quest'estate ho avuto un periodo di "revival" meditativo, dovuto ad un week end in montagna, ospitato da amici che meditavano tre volte al giorno, oltre ad allenarsi negli stili interni. Tornato, avevo meditato più spesso, coinvolgendo anche un mio intelligente e aperto compagno di MMA (lui agonista) in una seduta di meditazione a casa mia. Ne era rimasto contento e curioso.

Magari, quando riuscirò ad intervenire ancora, proverò ad inserire qualche abbozzo di routine praticata in queste mattine.  :)   
« Last Edit: November 21, 2013, 23:03:59 pm by Takuan Zen »

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Offline Takuanzen

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Re:Allenarsi con gli stili interni
« Reply #36 on: November 21, 2013, 22:55:33 pm »
0
Fra un'oretta:

7x7 min albero
15 min bozzolo

per l'albero posto questo video dove secondo me la posizione viene spiegata molto bene.
Notare inoltre la posizion dei gomiti che permettono di tenere le mani appoggiate al petto e notare il piede a terra rivolto in avanti, così come il ginocchio, e non verso l'esterno.
Lo so che vi rompo i coglioni con sto albero, ma è una posizione che ritengo fondamentale.
Fa stare davvero bene. Ed è un buon metro per capire quanto siamo rilassati e calmi mentalmente.

How to Do a Tree Pose (Vrksasana) | Yoga
Come si procede gradualmente con questa posizione? Per quanto tempo si tiene? Grazie.  :thsit:

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Offline MachineGunYogin

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Re:Allenarsi con gli stili interni
« Reply #37 on: November 22, 2013, 01:39:16 am »
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Takuan ricordo che dicesti tempo fa di aver passato esercizi di ZZ presi da libri di master Lam ad un paziente che era a letto immobile. Come si possono fare esercizi di ZZ a letto o comunque seduti in carrozzina? Come procede la didattica e come vengono aggiustati?

La posizione dell'albero la si tiene ad intervalli di 5 minuti "pressando il suolo" quindi leggera contrazione della gamba, ma non iperestenzione. Il mio maestro mi dice "Lock you knee before any standing position", che comunque vuol dire semplicemnte affondare l'alluce nel suolo, come se entrasse nel pavimento e quindi il ginocchio si innesca di conseguenza.

Ci sono esercizi piu avanzati per l'equilirio. Uno lo si fa andando in uno squat alto (senza sporgere il culo per intenderci) e poi una volta in posizione si solleva la gamba tesa quanto piu in alto possibile. Questa posizione la vedi fare a gamba di sostegno tesa nell'ashtanga (uttita hastapadangushthasana b), ma altri stili la tengono piegata in un modo molto particolare. Di solito quando ti insegnano lo squat in palestra ti dicono di non superare mai il piede con il profilo del ginoccchio. Qua lo scopo e' proprio quello di andare oltre per stirare l'angolo alla caviglia. Si scende poco, quello che si riesce senza andare a "sedersi" modalita' squat completo. Una volta in quella posizione si solleva la gamba tesa, e si tiene il peso uniformemente sul baricentro del corpo, senza andare completamente a spostarlo sulla gamba d'appoggio.

La posizione e' questa ma con il ginocchio d'appoggio piegato quanto il piu possibile senza sedersi in squat



L'idea e' proprio quella di estendere l'angolo alla caviglia, che in teoria questa distenzione favorisce la circolazione pranica verso l'alto.

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kortobrakkio

Re:Allenarsi con gli stili interni
« Reply #38 on: November 22, 2013, 09:12:45 am »
+1
Takuan ricordo che dicesti tempo fa di aver passato esercizi di ZZ presi da libri di master Lam ad un paziente che era a letto immobile. Come si possono fare esercizi di ZZ a letto o comunque seduti in carrozzina? Come procede la didattica e come vengono aggiustati?

La posizione dell'albero la si tiene ad intervalli di 5 minuti "pressando il suolo" quindi leggera contrazione della gamba, ma non iperestenzione. Il mio maestro mi dice "Lock you knee before any standing position", che comunque vuol dire semplicemnte affondare l'alluce nel suolo, come se entrasse nel pavimento e quindi il ginocchio si innesca di conseguenza.

Ci sono esercizi piu avanzati per l'equilirio. Uno lo si fa andando in uno squat alto (senza sporgere il culo per intenderci) e poi una volta in posizione si solleva la gamba tesa quanto piu in alto possibile. Questa posizione la vedi fare a gamba di sostegno tesa nell'ashtanga (uttita hastapadangushthasana b), ma altri stili la tengono piegata in un modo molto particolare. Di solito quando ti insegnano lo squat in palestra ti dicono di non superare mai il piede con il profilo del ginoccchio. Qua lo scopo e' proprio quello di andare oltre per stirare l'angolo alla caviglia. Si scende poco, quello che si riesce senza andare a "sedersi" modalita' squat completo. Una volta in quella posizione si solleva la gamba tesa, e si tiene il peso uniformemente sul baricentro del corpo, senza andare completamente a spostarlo sulla gamba d'appoggio.

La posizione e' questa ma con il ginocchio d'appoggio piegato quanto il piu possibile senza sedersi in squat



L'idea e' proprio quella di estendere l'angolo alla caviglia, che in teoria questa distenzione favorisce la circolazione pranica verso l'alto.
Ho colto il senso del lavoro,ma le mani dove vengono tenute?!?

Il radicamento è presente in molte culture come metodo di presa di coscienza corporea/mentale,sospetto che come al solito,a dispetto di rivendicazione paternità/influenze sugli altri,tutte le culture antiche abbiano "scoperto" l'importanza di queste pratiche.

Per intendersi,un po come le arti marziali:nessun popolo aveva bisogno di indiani o cinesi per capire che era possibile creare metodologie d'allenamento al combattimento.....tutti avevano i loro sistemi,popolari o elitari,ma c'erano,anche da noi.
Poi che tutti abbiano "rubacchiato" da tutti,è reale ed ovvio.......

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Offline MachineGunYogin

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Re:Allenarsi con gli stili interni
« Reply #39 on: November 22, 2013, 19:10:23 pm »
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Le mani tradizionalmente vanno ai fianchi, ma ho dei dubbi sull'origine della posizione perche' credo sia stata modificata in modalita' danza successivamente. Io le tengo modalita' ZZ (tenere la palla) in modo tale da rilassare le spalle con gomiti bassi e svuotare il petto (con le mani ai fianchi la posizione IMO non rilassa il petto bloccando il diaframma).

Sul discorso che fai delle culture hai colto in pieno. Ricordo la Scaravelli riportare addirittura analogie tra le posizioni yoga e le statue egizie sull''allineamento dato dall'angolo caviglia e da come ci sia una linea di congiunzione dal tallone alla punta della testa.

Credo ci sia un ragionamento comune a tutte le culture orientali dove se estendiamo quest'angolo aumentiamo in qualche modo l'allinemaneto, il radicamento e la salute.



Questa distensione piu l'allungamento del muscolo psoas sono IMO fondamnetali per stabilita' in movimento dinamico ma anche potenza che parte dalle gambe.


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Offline Takuanzen

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Re:Allenarsi con gli stili interni
« Reply #40 on: November 22, 2013, 20:14:35 pm »
0
Takuan ricordo che dicesti tempo fa di aver passato esercizi di ZZ presi da libri di master Lam ad un paziente che era a letto immobile. Come si possono fare esercizi di ZZ a letto o comunque seduti in carrozzina? Come procede la didattica e come vengono aggiustati?

Ciao Machine,
si tratta di un uomo afflitto da ictus, che passava molti periodi a letto. Uno dei praticanti più entusiasti del gruppo citato sopra.
C'erano delle belle immagini di Li Jian Yu, di Yu Yongyang o dello stesso Lam Kam Chuen (allievo del dottor Yu), ma non le ho trovate purtroppo. Ecco quello che ho trovato:



Sia per le posizioni da seduti che da sdraiati, i principi generali della pratica sono gli stessi di quelle in piedi.


Posizioni da seduti: Non ci si appoggia, se si può (le persone in carrozzina non ce la fanno), lo schiena allo schienale, ma ci si siede sulla parte anteriore della sedia, tenendo così la schiena dritta e controllandone la postura. La posizione dei piedi, sempre alla medesima larghezza delle spalle, si adatta a quella delle mani come appoggio: per mani basse o altezza sterno, i piedi stanno completamente con la pianta appoggiata a terra; per le posizioni più alte (cheng bao o altre...) i talloni rimangono appoggiati e si sollevano le punte. Il collo si allunga e si distende verso l'alto.

Posizioni da sdraiati: molto simili come indicazioni. Sempre le gambe piegate: piedi appoggiati completamente a terra con posizioni basse, punte alzate nelle posizioni più alte. La schiena deve aderire completamente alla superficie su cui si è sdraiati (il pavimento o il terreno sarebbero la situazione ideale, ma va benissimo anche un letto con un cuscino appoggiato dietro la testa, che è la situazione più comune di pratica). Come per le altre posizioni (ma qui è più evidente), l'addome e il petto rientrano, espandendo la schiena. Il collo si allunga e si distende. Trovo molto utile immaginare (presa da una lezione di danza contemporanea) lo sprofondare nella sabbia per rilassarsi.


Prima e dopo: fare precedere e anche seguire la pratica da meditazione con occhi chiusi e mani sul dantien e allungamenti alternati punta e tallone per sciogliere la caviglia.

Anche Sun Koei Li aveva dedicato una buona parte del suo libro alle posizioni da sdraiato, anche se erano diverse da quelle dell'Yiquan in molti casi.
Io le eseguo principalmente quando sono costretto a letto con la febbre o comunque per problemi di malattia e trovo che aiutino il mio recupero, permettendo comunque di allenarmi in quelle condizioni. :thsit:

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kortobrakkio

Re:Allenarsi con gli stili interni
« Reply #41 on: November 23, 2013, 00:04:24 am »
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Sul discorso che fai delle culture hai colto in pieno. Ricordo la Scaravelli riportare addirittura analogie tra le posizioni yoga e le statue egizie sull''allineamento dato dall'angolo caviglia e da come ci sia una linea di congiunzione dal tallone alla punta della testa.

Credo ci sia un ragionamento comune a tutte le culture orientali dove se estendiamo quest'angolo aumentiamo in qualche modo l'allinemaneto, il radicamento e la salute.



Questa distensione piu l'allungamento del muscolo psoas sono IMO fondamnetali per stabilita' in movimento dinamico ma anche potenza che parte dalle gambe.
Molto interessante,grazie.
Anche la questione degli allineamenti ha punti in comune con il lavoro cinese:fra le varie indicazioni c'è la trazione periferica congiunta di talloni,polsi,nuca,da allineare e distendere come preparazione imprescindibile al lavoro avanzato;ricordo alcune indicazioni in tal senso del recentemente defunto Yu Yong Nien,negli allenementi a casa sua a Pechino.

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kortobrakkio

Re:Allenarsi con gli stili interni
« Reply #42 on: November 23, 2013, 00:07:18 am »
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Anche Sun Koei Li aveva dedicato una buona parte del suo libro alle posizioni da sdraiato, anche se erano diverse da quelle dell'Yiquan in molti casi.
Io le eseguo principalmente quando sono costretto a letto con la febbre o comunque per problemi di malattia e trovo che aiutino il mio recupero, permettendo comunque di allenarmi in quelle condizioni. :thsit:
Muahuahua....... :sbav:
Giuramelo!
Giurami che quando sei malato ti spari lo ZZ disteso :om:

Sei un dannato pazzoide,Takuan XD

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Offline MachineGunYogin

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Re:Allenarsi con gli stili interni
« Reply #43 on: November 23, 2013, 03:34:42 am »
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Grazie TZ, quindi il training in questo caso (carrozina o letto) diventa piu improntato su consapevolezza corporea, mindfulness, che non fa su equilibrio (come diceva BB)?

Altra domanda:

Si puo partire subito con il ZZ (da in piedi per persone normali) o bisogna fare gli esercizi di riscaldamento come fa vedere master Lam?

E quando si finisce bisogna fare esercizi di chiusura o si puo finire la pratica li punto e basta?

Quanto tempo si rimane in una posizione? Quante se ne fanno in una sessione e quanto dura l'allenamento totale?

Si puo mantenere una posizione (e.g. sostenere la palla) per 30 minuti punto e basta?

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Offline MachineGunYogin

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Re:Allenarsi con gli stili interni
« Reply #44 on: December 03, 2013, 22:17:07 pm »
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