Domande sul wing chun che mi sono sempre posto

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raptus

Re:Domande sul wing chun che mi sono sempre posto
« Reply #165 on: December 16, 2016, 09:00:01 am »
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Andy io non sottovaluterei così tanto la cosa, capisco che vedere dei video o magari avendo una certa formazione per te è ridicolo ma se uno ci sa fare e magari entra in modo diverso e ti incatena ad una parete riempendoti di pugni senza fermarsi dopo due secondi come nei video, non è così divertente....

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Offline The Spartan

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Re:Domande sul wing chun che mi sono sempre posto
« Reply #166 on: December 16, 2016, 10:19:17 am »
+1
Magari ce casca a mettermi al muro....
Per il resto io due volte sono stato chiamato a questo tipo di confronto...non c'è nulla di più banale di qualcosa che sia così monodimensionale...
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Re:Domande sul wing chun che mi sono sempre posto
« Reply #167 on: December 16, 2016, 11:31:21 am »
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Mi viene in mente il trapping. Una volta c'era tutto un movimento che pubblicizzava il trapping ("Arte nell'Arte") del Wx di quanto era figo, funzionale, pugnette su pugnette.
Adesso c'è tutto un movimento (sempre di Wx) che lo rinnegga come praticamente incapplicabile in una situazione reale.

Io, Raptus, penso che se ti alleni a tirare al saccone e poi ti scagli contro uno in strada, che siano pugni a catena o pugni e basta, e ci metti un pò di aggressività se quello non sa cosa fare in tutti i casi gli fai male.
Ma quello che dobbiamo valutare è il sistema: tecnica, adattabilità, dinamicità, metodi di allenamento, economia, comodità, funzionalità, contesti, banchi di prova,...ecc..La funzionalità del sistema nel suo insieme.

Un thai boxer medio su 100 lowkick che tira in una sessione di allenamento 95 li tira tutti esattamente nello stesso punto. Sai che ematomi intrisi di sangue...E lo fa mentre ti muovi. Perché tecnica e metodo di allenamento sono funzionali al raggiungimento di tale precisione.

Ora, storicamente il cuore dell'allenamento del Wx è il chi-sao...L'uso dei focus, sacconi ecc è roba di storia contemporanea.


A tal proposito voglio ricordare con questa immagine la posizione classica che tutti noi abbiamo tanto amato.
Fra l'altro ottima, mi pare l'abbia detto lo spartano, per scendere a "spazza neve" quando si sta imparando a sciare...






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raptus

Re:Domande sul wing chun che mi sono sempre posto
« Reply #168 on: December 16, 2016, 12:16:20 pm »
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Beh è innegabile che si vada a mode del momento. 
Comprensibile soprattutto alla luce di quanto è stato detto anche qua nel forum, credo anche "grazie" all'mma ed agli sport da combattimento.
Il mio problema era l'esperienza, nelle risse giovanili ho sempre assistito a brevissime sequenze di pugni (le classiche dimostrazioni di forza dei bulli), ecco spiegata la presa che ha avuto il wx su di me tanti anni fa, lo vedevo come una possibile reazione per sorprendere e rispondere di riflesso in casi estremi.
Quando il tutto diventa uno sport è veramente diverso, il grappling la fa da padrone nel 90% dei casi, motivo percui spesso non mi piace assistere ad incontri agonistici ma probabilmente, anzi sicuramente, avrebbe fatto più "al caso mio", per i motivi che mi spinsero a scegliere il wx.
Non rinnego le scelte che ho fatto, credo fermamente che come bagaglio culturale sia stato davvero interessante.

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Offline Andy

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Re:Domande sul wing chun che mi sono sempre posto
« Reply #169 on: December 16, 2016, 12:44:08 pm »
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...culturale?  ???

Ma davvero, oggettivamente, come fa un essere umano a correrti dietro con quel movimento?
E perchè arretrare, quando appunto è una cosa banalissima da contrastare..?


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Offline The Spartan

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Re:Domande sul wing chun che mi sono sempre posto
« Reply #170 on: December 16, 2016, 13:25:27 pm »
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Io ho un allievo che ha lasciato il WC fatto per anni in una scuola che nella vulgata di genere è considerata seria...
Il motivo principale della sua fuga è stato uno "scontro" fuori da un locale in cui lui si è trovato impantanato in una situazione per lui tanto nuova come complessa...
Quando ne abbiamo parlato a lezione e ha visto quanto banale fosse per noi il primo a sorprendersi sono stato io...
La mia idea è che per un allineamento cosmico in certe discipline si incontrino persone che riescono a proporre cazzate di vario genere con invidiabile savoir faire e persone che quelle cazzate se le bevono tutte di un sorso senza mai dubitare...
E fra le cazzate inserisco un modo di ragionare ed elaborare la didattica che ha come scopo per me unico quello di incasinare la mente del praticante...
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raptus

Re:Domande sul wing chun che mi sono sempre posto
« Reply #171 on: December 16, 2016, 14:00:02 pm »
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Io ho un allievo che ha lasciato il WC fatto per anni in una scuola che nella vulgata di genere è considerata seria...
Il motivo principale della sua fuga è stato uno "scontro" fuori da un locale in cui lui si è trovato impantanato in una situazione per lui tanto nuova come complessa...
Quando ne abbiamo parlato a lezione e ha visto quanto banale fosse per noi il primo a sorprendersi sono stato io...
La mia idea è che per un allineamento cosmico in certe discipline si incontrino persone che riescono a proporre cazzate di vario genere con invidiabile savoir faire e persone che quelle cazzate se le bevono tutte di un sorso senza mai dubitare...
E fra le cazzate inserisco un modo di ragionare ed elaborare la didattica che ha come scopo per me unico quello di incasinare la mente del praticante...

E' vero, credo però che ognuno debba essere libero di pensare con la propria testa e anche che provare stili diversi sia comunque importante, probabilmente era proprio sbagliato il modo in cui insegnavano (ovvio, tutte le palestre vogliono iscritti e DANARO :) )  in più la moda del momento era quella, volente o nolente.
Usando la "scusa" della rievocazione storica (come ad es. nell'Aikido) tutti questi discorsi che abbiamo fatto non sarebbero mai esistiti, sarebbe interessante però, se è così una cazzata, capire come mai questa banale e ridicola pratica è stata ideata e si è diffusa in Cina da 400 anni, 400 anni di cazzate? Mah..

...culturale?  ???

Ma davvero, oggettivamente, come fa un essere umano a correrti dietro con quel movimento?
E perchè arretrare, quando appunto è una cosa banalissima da contrastare..?

Andy, di solito quella sequenza è una reazione ad un aggressore, per inseguire intendevo che se l'altro indietreggia (non scappa) quello che attacca non deve mica correre, basta seguire il bersaglio... banalissima per chi ha un certo tipo di esperienza.
« Last Edit: December 16, 2016, 14:11:50 pm by raptus »

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Re:Domande sul wing chun che mi sono sempre posto
« Reply #172 on: December 16, 2016, 14:41:31 pm »
+1
E' vero, credo però che ognuno debba essere libero di pensare con la propria testa e anche che provare stili diversi sia comunque importante, probabilmente era proprio sbagliato il modo in cui insegnavano (ovvio, tutte le palestre vogliono iscritti e DANARO :) )  in più la moda del momento era quella, volente o nolente.
Usando la "scusa" della rievocazione storica (come ad es. nell'Aikido) tutti questi discorsi che abbiamo fatto non sarebbero mai esistiti, sarebbe interessante però, se è così una cazzata, capire come mai questa banale e ridicola pratica è stata ideata e si è diffusa in Cina da 400 anni, 400 anni di cazzate? Mah..
Ok, poniamo fine a questa cavolata spaziale.
Presa l'arte marziale Sinanju un praticante medio di 400, 300, 200, 100 anni fa messo davanti al praticante medio attuale prende schiaffi a profusione. Tanti, grossi e dolorosi.
Siamo più alti, siamo più grossi, ci possiamo allenare il decuplo, con molta più gente, con molti più input, per molti più anni, ci sono mille possibilità in più di scambiare, di viaggiare, di studiare.
In questo istante ci sonp più praticanti di sinanju che si stanno allenando che tutti i precedenti quattrocento anni precedenti messi insieme.
La scienza dell'allenamento s'è "un tantino" portata avanti.
Step 1.
Due, la disciplina xyz era praticatissima?
Se una pratica è autoreferente, non aperta, non disponibile a verifica ed integrazione le strade sono due, iperspecializzazione oppure atrofia.
Se si aggiunge una naturale predisposiziuone ad un certo tipo di estetismo, la mancanza del test di verifica, la mancanza di aggiornamento e quant'altro, quattrocento anni di cazzate? ESATTAMENTE.
Devo citarli io i video di inizio secolo dei vari "maestri" cinesi? Un dopolavorista che allena pugilato due ore a settimana a confronto è una macchina di morte, eddai.

Andy, di solito quella sequenza è una reazione ad un aggressore, per inseguire intendevo che se l'altro indietreggia (non scappa) quello che attacca non deve mica correre, basta seguire il bersaglio... banalissima per chi ha un certo tipo di esperienza.
Banale per un certo tipo di esperienza limitata ad un contesto dove la gente trova normale comportarsi in un certo modo.
Magari fuori da quella stanza è la scelta meno funzionale possibile.
LA soluzione? Provare in contesti non autoreferenziali.
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raptus

Re:Domande sul wing chun che mi sono sempre posto
« Reply #173 on: December 16, 2016, 15:07:01 pm »
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Questo spiegherebbe gli strani legami con la Cina.
Come dici non è aperta, troppo autoreferenziale, forse troppo mistificata (o markettara) - basta citare i film su ip-man.
Mi chiedo solamente come mai, al di la di questo forum, non sia stata ridimensionata, forse non c'è abbastanza conoscenza generale delle arti marziali in Italia (o nel mondo?)..
Provare in contesti non autoreferenziali, al di la del wx, la trovo molto difficile, magari! Trovarne di veramente non autoreferenziali!
Forse bisognerebbe pure allenare l'ego assieme al fisico e alla tecnica, però credo sia umana la cosa, quando a noi viene facile una cosa, naturale o ci abbiamo puntato tanto ci sembra impossibile che possano esistere delle alternative, non sto criticando, è un dato di fatto.
Potrei cambiare tutte le palestre della mia provincia e fidati che in tutte troverei come mentalità predominante il detenere l'assoluta verità... per questo dicevo che secondo me è importante vedere stili diversi.

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Offline Bingo Bongo

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Re:Domande sul wing chun che mi sono sempre posto
« Reply #174 on: December 16, 2016, 15:19:22 pm »
+1
Credo che l'"ego", in realtà, sia da molti la cosa più allenata.


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Re:Domande sul wing chun che mi sono sempre posto
« Reply #175 on: December 16, 2016, 15:21:34 pm »
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Io credo che il paese in cui WC e simili sono più presenti sia proprio l'Italia...
Negli USA, per dire, il WC non se lo caga nessuno...
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Re:Domande sul wing chun che mi sono sempre posto
« Reply #176 on: December 16, 2016, 15:36:24 pm »
0
Questo spiegherebbe gli strani legami con la Cina.
Come dici non è aperta, troppo autoreferenziale, forse troppo mistificata (o markettara) - basta citare i film su ip-man.
Mi chiedo solamente come mai, al di la di questo forum, non sia stata ridimensionata, forse non c'è abbastanza conoscenza generale delle arti marziali in Italia (o nel mondo?)..
Eh già, solo in questo forum..
http://www.bullshido.net/forums/index.php
Poi ci sono le presenze di Boztepe agli UFC 2 e 3 su invito dei Gracie.. ah no.
E come dessert:
https://www.youtube.com/watch?v=hc0Gt_M16lM

Provare in contesti non autoreferenziali, al di la del wx, la trovo molto difficile, magari! Trovarne di veramente non autoreferenziali!
Trovarne?
Serio?
Caschetto, paradenti e via..

Forse bisognerebbe pure allenare l'ego assieme al fisico e alla tecnica, però credo sia umana la cosa, quando a noi viene facile una cosa, naturale o ci abbiamo puntato tanto ci sembra impossibile che possano esistere delle alternative, non sto criticando, è un dato di fatto.
Potrei cambiare tutte le palestre della mia provincia e fidati che in tutte troverei come mentalità predominante il detenere l'assoluta verità... per questo dicevo che secondo me è importante vedere stili diversi.
Io ho fatto una sola cosa per trent'anni, è la testa che funziona a servire..
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raptus

Re:Domande sul wing chun che mi sono sempre posto
« Reply #177 on: December 16, 2016, 15:55:02 pm »
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Ovviamente per allenare l'ego intendevo il saperlo gestire.
Su bullshido si criticano molte arti marziali oltre al wx, ho visto molti forum e più o meno in tutti c'è sempre chi critica ma è normale, internet e le opinioni.
Parlavo del fatto che, a parte gli addetti ai lavori come voi, in genere questa brutta opinione non è così comune tanto che appunto in Italia è tanto diffuso.
Per ora credo di aver trovato "la mia", in quanto oltre al jujitsu dove vado c'è anche la parte mma in cui ci si "prova" sul campo, semmai vorrò provare.
Sono contento per te che hai trovato subito la tua strada e quello che ti piace fare, a quanto ho capito è praticamente la tua vita (il tuo lavoro?).
Io sono un amatoriale o come ti piace dire un "dopolavorista", nella vita faccio tante cose oltre alle arti marziali che per ora sono per me un modo per restare in forma e magari imparare qualcosa seguendo i miei gusti, mi diverto, il che credo sia importante.
Ne avessi fatto un lavoro probabilmente saremmo più in sintonia.

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Offline Bingo Bongo

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Re:Domande sul wing chun che mi sono sempre posto
« Reply #178 on: December 16, 2016, 15:59:56 pm »
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Un contributo dai forum USA:

Wing Chun was developed with a particular purpose in mind. And that was to train someone as quickly as possible to be able to fight people who were trained in traditional kung-fu arts that were commonly found at the time and in the region of China where Wing Chun was developed. It accomplishes this goal exceptionally well. However, when Wing Chun fighters engage with fighters of styles that are very different from those traditional kung-fu styles it was designed to go against, it reveals Wing Chun's weaknesses and holes.

Il Wing Chun è stato sviluppato con uno scopo particolare in mente. Quello di formare una persona il più rapidamente possibile per essere in grado di combattere le persone che sono state addestrati nelle arti tradizionali di kung-fu che che si trovavano comunemente nella regione della Cina dove è stato sviluppato il Wing Chun. Il wing chun realizza questo obiettivo eccezionalmente bene.
Tuttavia, quando i combattenti di Wing Chun devono impegnarsi con i combattenti di stili molto diversi da quelle tradizionali di kung-fu per i quali è stato progettato, rivela le debolezze e le lacune.
.....

In conclusion, Wing Chun was designed for a specific purpose and was excellent for that purpose. It still is. But when you use it outside of its expertise area, it is often quite inadequate. Many Wing Chun fighters realize this and augment their training with supplementary fighting styles such as filipino martial arts (knife and stick), Brazilian Jiujitsu, Muay Thai, western boxing, and so on. Some styles of Wing Chun, such as Wing Tsun, attempt to address these holes and weaknesses within its own system, with varying success.

In conclusione, il Wing Chun è stato progettato per uno scopo specifico ed era eccellente per questo scopo. E lo è ancora. Ma quando lo si utilizza al di fuori della sua area di competenza, spesso è del tutto insufficiente. Molti combattenti di Wing Chun si rendono conto di questo e aumentano la loro formazione con stili di combattimento supplementari come le arti marziali filippine (coltello e bastone), brasiliano Jiujitsu, Muay Thai, la boxe occidentale, e così via. Alcuni stili di Wing Chun, come Wing Tsun, tentativo di affrontare questi buchi e di debolezza all'interno del proprio sistema,
con successo variabile.


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Re:Domande sul wing chun che mi sono sempre posto
« Reply #179 on: December 16, 2016, 16:05:45 pm »
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Visto il commento "usa"
"Wing Chun was developed with a particular purpose in mind. And that was to train someone as quickly as possible to be able to fight people who were trained in traditional kung-fu arts that were commonly found at the time and in the region of China where Wing Chun was developed. It accomplishes this goal exceptionally well. However, when Wing Chun fighters engage with fighters of styles that are very different from those traditional kung-fu styles it was designed to go against, it reveals Wing Chun's weaknesses and holes."
la mia risposta in merito applicata al contesto odierno è "bullshit".

Nel 300 AC da Roma a Brindisi era una passeggiata di salute sulla via Appia di circa 600km, due settimane a piedi.
Oggi Brindisi-Milano sono ottantacinque minuti di aereo.
All'alba del 2017 se te la fai a piedi o è un pellegrinaggio, o il tuo hobby è viaggiare lentamente o sei un pirla.
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