sui kata, sull'energia, la fluidità e l'esplosività

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Offline Shurei-Kan

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Re: sui kata, sull'energia, la fluidità e l'esplosività
« Reply #30 on: October 12, 2012, 20:32:33 pm »
0
@Fabry hai ragione!
Ma a parer mio non è logicoe nemmeno utile esaurire la possibilitá/capacità di collegare tecniche tra loro in virtù del "colpo risolutore". Bisogna esser capaci di eseguire delle combo che sappiano sapientemente sfruttare l'inerzia della tecnica precedente con quella successiva .....se il colpo non entra .......e nel contempo saper scaricare il colpo al massimo affondo solo quando serve, solo quando si va a segno.


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« Last Edit: October 13, 2012, 15:16:04 pm by Iommi »

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Offline muteki

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Re: sui kata, sull'energia, la fluidità e l'esplosività
« Reply #31 on: October 12, 2012, 21:08:37 pm »
0
vorrei capire se questa cosa del "un colpo una vita" non sia una grossa presa per il culo dei maestri giapponesi.

a parte gli esercizi a coppie, in cui si attacca e si difende con una tecnica, per poi colpire a nostra volta, non ho mai visto una dimostrazione di karate che si chiude con una tecnica e basta... solitamente uke attacca e tori non si limita a rimanere a distanza, parare e replicare: si para, si chiude e si colpisce più volte, magari proiettando a terra, dove c'è la finalizzazione.

spero di aver reso l'idea.

Proprio per quello è un inganno, la faccenda del colpo risolutore. Un ideale, come ideale è la forma che si esprime nel Kata
si va sempre avanti...

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Offline Fabio Spencer

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Re: sui kata, sull'energia, la fluidità e l'esplosività
« Reply #32 on: October 12, 2012, 21:58:44 pm »
+1
vorrei capire se questa cosa del "un colpo una vita" non sia una grossa presa per il culo dei maestri giapponesi.

a parte gli esercizi a coppie, in cui si attacca e si difende con una tecnica, per poi colpire a nostra volta, non ho mai visto una dimostrazione di karate che si chiude con una tecnica e basta... solitamente uke attacca e tori non si limita a rimanere a distanza, parare e replicare: si para, si chiude e si colpisce più volte, magari proiettando a terra, dove c'è la finalizzazione.

spero di aver reso l'idea.
Sulla base di un vecchio libro del m° Tokitsu ultimamente confermatomi dalle brillanti intuizioni di un amico karateka ricercatore che preferisco non nominare[1] propendo più per l'ipotesi che questo sia un concetto mutuato dalla spada.
E che non sia l'unico, come i racconti secondo cui anziani maestri sconfiggevano giovani praticanti atleticamente preparati ed allenatissimi.
Con un'arma in mano (e soprattutto la ferma convinzione di usarla e il fatto di averlo già fatto per davvero in occasioni precedenti) sopperiva alla grande eventuali gap muscolari o atletici.
Quindi non lo prenderei per un apresa in giro, piuttosto per un concetto mutuato da un altro contesto che successivamente ha preso, chi sa come non saprei, un importanza spropositata.
MA sono solo delle personalissime supposizioni.
 1. eventualmente si farà vivo lui di persona
"vi prego di notare l'eleganza del piano nella sua semplicità...."

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Offline Fabio Spencer

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Re: sui kata, sull'energia, la fluidità e l'esplosività
« Reply #33 on: October 12, 2012, 22:09:13 pm »
+1
@Fabry hai ragione!
Ma a parer mio non è logicoe nemmeno utile esaurire la possibilitá/capacità di collegare tecniche tra loro in virtù del "colpo risolutore". Bisogna esser capaci di eseguire delle combo che sappiano sapientemente sfruttare l'inerzia della tecnica precedente con quella successiva .....se il colpo non entra .......e nel contempo saper scaricare il colpo al massimo affondo solo quando serve, solo quando si va a segno.
sono d'accordo, allenare diverse possibilità a seconda della situazione che si può presentare secondo me è la cosa più intelligente.
Nella mia ex scuola di kenpo l'idea era questa, e sostanzialmente anche nel kfm che seguo adesso l'approccio è uguale.
Una delle cosa che più mi aveva colpito passato al kenpo era stato come lavorare le combinazioni a partire dalle anche.
E come lavorando quello le combinazioni venisero più fluide, continue e come mi risultasse molto più semplice concatenare tra loro qualsiasi colpo mei venisse in mente di fare (e quindi maggiore adattabilità di contesto).
Questo sfruttando che il movimento che "frustava" un colpo poteva essere usato nello stesso tempo come "caricamento" per il colpo successivo.
Certo che però il colpo "frustato" mi veniva sicuramente meno potente di un pugno "tipo boxe" dove il peso veniva spostato in avanti.
Voglio dire che non credo esiat un a"tecnica" o una soluzione strategica e di movimento che sia di per sè l'ottimo.
Ma che ogni "tecnica"/soluzione abbia pregi e difetti, sta all'abilità ai talenti del praticante etrovare quella che meglio si adatta alla situazione specifica.
In un vecchio post l'utente Max parlava di "sapere", "saper fare" e "saper applicare" in quest'ottica e l'avevo trovata una descrizione azzeccatissima.
"vi prego di notare l'eleganza del piano nella sua semplicità...."

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Offline Bingo Bongo

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Re: sui kata, sull'energia, la fluidità e l'esplosività
« Reply #34 on: October 12, 2012, 23:16:21 pm »
+1
Volevo aggiungere una cosa che ho iniziato nel topic sul "piede" dove si parlava della distribuzione del peso 50/50.
Tipicamente questa distribuzione nelle AMT cinesi avviene solo nella pratica del ZZ. In combattimento questa distrubuzione non si verificherà mai o non dovrebbe verificarsi. Nel taiji è considerato un errore anche semplicemente nelle gare di forma.
Ora, questa distribuzione nel ZZ è però fondamentale perché permette di abituarsi a quella famosa tensione strutturale necessaria all'unicità del corpo quindi al controllo e alla fludità durante il movimento.
Questo avviene esattamente allo stesso modo nella Muay Thai che ha il suo ZZ. Nella Muay Thai dopo aver rilassato il corpo (in comune con il ZZ) si lavora sulla posizione dell'addome in modo che la postura crei una certa tensione addominale involontaria (altro punto in comune con il ZZ) in modo che addome, gambe, dorso e braccia diventino un'unità. Anche il mento rientra leggermente come nel ZZ. Visivamente è una postura diversa dal ZZ del Qi Qong, ma nella sostanza è sempre ZZ. Tanto che il risultato di questa posizione nella MT permette di far cadere il peso a terra e contemporaneamente creare la tensione necessaria affinché le braccia raggiungano naturalmente l'esatta posizione di guardia. Chi fa muay thai sa che sono i muscoli del dorso a tenere le braccia sollevate (termine errato in realtà), ma non perchè il dorso è sotto sforzo come quando facciamo le trazioni, ma perchè il lavoro sull'addome ha permesso  una postura tale da permettere di agganciare le braccia al dorso e il dorso alle gambe e tutto il corpo all'addome. Tanto che l'obiettivo di questa posizione è sentire braccia e corpo leggeri. Potrebbe essere mantenuta nella perfetta immobilità tanto quando si tiene il ZZ.
Ora, esattamente come per le altre discipline anche questa postura in un combattimento non collaborativo è difficile da mantenere per i thai che dovranno continuamente richiamarla consumando energia esattamente come tutti gli altri.


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Offline Shurei-Kan

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Re: sui kata, sull'energia, la fluidità e l'esplosività
« Reply #35 on: October 13, 2012, 09:04:25 am »
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@Fabry ci siamo capiti bbbbbravi!  :)

@Bingo ...dall' alto della mia ignoranza leggo con interesse e cerco di farne tesoro! :thsit:

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Offline muteki

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Re: sui kata, sull'energia, la fluidità e l'esplosività
« Reply #36 on: October 13, 2012, 09:26:46 am »
0
mi collego ai post di bingo bongo per raccontare un aneddoto: proprio ieri spiegavo a un allievo la questione del peso, e di come occorrerebbe avere due baricentri: quello reale e quello, chiamiamolo, "immaginario". quest'ultimo si sposta di continuo in direzione della tecninca, non trascinato da essa ma anzi contribuendo alla proiezione della tecnica stessa. concetti simili li ho trovati anche in diversi libri in giapponese, l'ultimo dei quali un testo dell'84 scritto da terumoto yamazaki. anche lui dice che esistono un "chuushin" (centro del corpo) e un "jushin" (baricentro), che nel corso dell'azione vanno ben distinti.

sulla base di questo, lavoravamo in azioni di osotogari: prima in modo scolastico, poi in modalità "rissa" (tu attacchi come vuoi, io schivo o controllo e parto di osotogari). l'osotogari è una tecnica che ben si pone per lo studio dello spostamento dei pesi rispettivi. idem su un diverso movimento, tratto da un kata (gekisai dai ichi... il primo del goju!): su afferramento tipo presa dell'orso o abbraccio da pugile, discesa del peso in shikodachi con proiezione dell'avversario: mantenendo il peso al 50% su entrambe le gambe si è in equilibrio, ma per rompere l'equilibrio tale percentuale va spostata, aggiungendo un vettore verso il basso che consente di sconvolgere anche l'equilibrio dell'avversario. è, come si diceva con fanchinna, una fase ulteriore della pratica, nella quale si ha il confronto diretto con qualcuno, in termini in questo caso sia di movimento che di peso, direzione, tecnica.
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Offline Dipper

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Re: sui kata, sull'energia, la fluidità e l'esplosività
« Reply #37 on: October 13, 2012, 13:24:38 pm »
+1
vorrei capire se questa cosa del "un colpo una vita" non sia una grossa presa per il culo dei maestri giapponesi.
Per la mia esperienza, assolutamente no :)

a parte gli esercizi a coppie, in cui si attacca e si difende con una tecnica, per poi colpire a nostra volta, non ho mai visto una dimostrazione di karate che si chiude con una tecnica e basta... solitamente uke attacca e tori non si limita a rimanere a distanza, parare e replicare: si para, si chiude e si colpisce più volte, magari proiettando a terra, dove c'è la finalizzazione.

spero di aver reso l'idea.
Cercare l'ikken hissatsu, studiarlo con pazienza, ma avere gli strumenti per essere pronti e in grado di proseguire nel caso non riuscisse.
継続は力なり 空手の修業は一生である
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Offline Shurei-Kan

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Re: sui kata, sull'energia, la fluidità e l'esplosività
« Reply #38 on: October 13, 2012, 13:28:47 pm »
0
Però ho capito il post di Ryujin  :sur:  :ohi:



E lo condivido al 100%! :thsit:

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Offline Fabio Spencer

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Re: sui kata, sull'energia, la fluidità e l'esplosività
« Reply #39 on: October 13, 2012, 13:54:06 pm »
0
mi collego ai post di bingo bongo per raccontare un aneddoto: proprio ieri spiegavo a un allievo la questione del peso, e di come occorrerebbe avere due baricentri: quello reale e quello, chiamiamolo, "immaginario". quest'ultimo si sposta di continuo in direzione della tecninca, non trascinato da essa ma anzi contribuendo alla proiezione della tecnica stessa. concetti simili li ho trovati anche in diversi libri in giapponese, l'ultimo dei quali un testo dell'84 scritto da terumoto yamazaki. anche lui dice che esistono un "chuushin" (centro del corpo) e un "jushin" (baricentro), che nel corso dell'azione vanno ben distinti.

sulla base di questo, lavoravamo in azioni di osotogari: prima in modo scolastico, poi in modalità "rissa" (tu attacchi come vuoi, io schivo o controllo e parto di osotogari). l'osotogari è una tecnica che ben si pone per lo studio dello spostamento dei pesi rispettivi. idem su un diverso movimento, tratto da un kata (gekisai dai ichi... il primo del goju!): su afferramento tipo presa dell'orso o abbraccio da pugile, discesa del peso in shikodachi con proiezione dell'avversario: mantenendo il peso al 50% su entrambe le gambe si è in equilibrio, ma per rompere l'equilibrio tale percentuale va spostata, aggiungendo un vettore verso il basso che consente di sconvolgere anche l'equilibrio dell'avversario. è, come si diceva con fanchinna, una fase ulteriore della pratica, nella quale si ha il confronto diretto con qualcuno, in termini in questo caso sia di movimento che di peso, direzione, tecnica.
"a pancia" questo discorso dei due centri mi ricorda il concetto (e soprattutto come ho interpretato io) il oncetto del "tenere il cuore sulla punta della spada" presente nel kenjutso.
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Offline DJ scanner

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Re: sui kata, sull'energia, la fluidità e l'esplosività
« Reply #40 on: October 13, 2012, 17:31:10 pm »
+3
visto che sono chiamato in causa, dico la mia: sono d'accordo con il post iniziale di muteki.

per quanto riguarda il KI (adesso farò venire l'orticaria a qualcuno :D), sappiamo che scorre nei canali detti meridiani e che sono collegati agli organi (in verità all'intero organismo), quindi una buona circolazione di KI=buona salute e vitalità come diceva muteki, niente palle di energia, MA..... effetti sorprendenti ci possono essere e non basta praticare AM, il KI coinvolge completamente la vita e l'ambiente dell'uomo, esempi banali possono essere praticare taiji-chikung per la salute e vivere a marghera, lavorare in un ambiente stressante, fumare, drogarsi, bere eccessivamente alcool, mangiare cibo non sano, guardare la tv spazzatura, il KI è sensibile a queste cose e molte altre che ne perturbano la circolazione, quindi buon cibo, buon esercizio, buona aria, buon sesso, buone letture, buone compagnie, buoni pensieri=buon KI=vita meravigliosa, mi rendo conto che è un utopia, bisognerebbe fare delle scelte coraggiose e difficili per seguire tale strada (la società odierna fa di tutto per ostacolare tale percorso).
Certo se seguite tale strada non batterete bolt, non lancerete energia o infilzerete l'avversario con una mano, ma si può ottenere un corpo sano con una mente sana e libera e gli altri se ne accorgeranno che avrete un livello superiore.
detto questo, si capisce che il punto non è cosa può fare il vostro KI per voi, ma cosa potete fare voi per il vostro KI, pensare che basti fare AM è poco, ma è già qualcosa.
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Offline DJ scanner

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Re: sui kata, sull'energia, la fluidità e l'esplosività
« Reply #41 on: October 13, 2012, 17:38:40 pm »
0
@muteki, il maestro giap che seguivo diceva che jushin era la forza di gravità, ti risulta?
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Offline muteki

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Re: sui kata, sull'energia, la fluidità e l'esplosività
« Reply #42 on: October 13, 2012, 18:42:26 pm »
0
@muteki, il maestro giap che seguivo diceva che jushin era la forza di gravità, ti risulta?

jushin vuol dire proprio baricentro. forza di gravità è juryoku
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Re: sui kata, sull'energia, la fluidità e l'esplosività
« Reply #43 on: October 13, 2012, 19:35:13 pm »
0
A Riga non uccidetemi per quello che sto per scrivere,e cioé secondo me il ki/qi/prana/umore o come lo volete chiamare esiste e me ne sono reso conto in maniera più particolare grazie al reiki.

Per il resto seguo molto interessato.
Su rriatu a San Francisco/nun sapendo come agiscu/cu nu vecchiu camburrista/m'aggiu misu a pazziar./Pazziando e pazziando/di curtellu e di bastone/per sfregiar stu carognone/che tradisce la società./Mo si presenta nu picciottellu/culla coppola de sgarru/esci fore maresciallo/ca la faccie taggiu sfregiar./Mo se presenta nu capuposto/culla coppola de sgarru/co nu bastoncinu a manu/cinque lire tu m'ai dar./Cinque lire ieu nun le tegnu/cinque lire nu tel le do/si picciottu de prtima uscita/nu ppartieni alla società./Società cunsegna é bona/di curtellu e di bastone/per sfre

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Re: sui kata, sull'energia, la fluidità e l'esplosività
« Reply #44 on: October 13, 2012, 20:00:42 pm »
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A Riga non uccidetemi per quello che sto per scrivere,e cioé secondo me il ki/qi/prana/umore o come lo volete chiamare esiste e me ne sono reso conto in maniera più particolare grazie al reiki.

Per il resto seguo molto interessato.
su questo faccio molta fatica a seguirvi.
Ho la mia interpretazione della cosa ma preferisco evitarvela, pertanto seguo.
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