Io trovo inutile o fuori luogo inserire accezioni di sorta, compreso "real", semplicemente perchè poi, alla fine, le differenze stanno nella sincerità con cui si pratica, sia da parte di chi attacca che di chi difende.
Si tratta di mantenere aderenza con l'idea di arte marziale, oppure di virare verso forme di meditazione in movimento, piuttosto che altro, tutte lecite purchè consapevoli.
Spesso Ueshiba stesso è fonte di equivoci e cattive interpretazioni, che si traducono poi in cattivi o errati insegnamenti.
Se la tal corrente prende come un "tutto" solo il periodo finale della vita, nonchè della pratica, di Ueshiba, allora tramanderà qualcosa che di concreto ha poco, poco contatto, poca realtà, me perchè Ueshiba non era più interessato al combattimento o alla difesa, ma pensava più all'armonia, alla meditazione eccetera.
Venti anni prima, Ueshiba era assai più fisico, più concreto e duro.
Spesso i suoi allievi insegnano ciò che hanno visto, ma senza chiedersi secondo quali percorsi lui fosse arrivato a quel punto.
Lui parlava di pratica mutevole, che si adatta all'individuo, che diventa personale eccetera, ma poi tutto è stato codificato, ridotto e sintetizzato, fino a non concepire più (in molti casi) attacchi liberi, movimenti liberi eccetera, due direzioni antitetiche.
Nei video si vedono tecniche studiate da qualsiasi Aikidoka, solo che cambia la dinamica, il movimento, l'intensità.