Il WX e il paradosso dell’iperspecializzazione.

Kung Fu

Non è mai facile mettere nero su bianco tante informazioni che ti girano per la mente, dar loro un ordine e far sì che siano comprensibili a chi non è nella tua testa, si rischia sempre di dare per scontato qualcosa lasciando così qualche “bug” nella descrizione.
Ma ci provo lo stesso, perché sò che solo condividendo le mie impressioni con altri praticanti ed accettando le critiche ed i commenti, potrò accrescere ulteriormente il mio bagaglio culturale.         

Questo righe nascono in risposta alla annosa affermazione “il Wx non funziona” .
Non perché io voglia smentire tale affermazione, ma perché credo che finché la si metta su quel piano “non funziona punto e basta” il tutto resterà sull’opinione personale (che per carità è sempre da rispettare) e ci sarà sempre un “bhè secondo me invece funziona” pronto a controbattere. Sembra che neanche argomentazione quali “mai visto il Wx combattere in eventi dedicati” siano sufficienti, e capisco il perché.
Comunque sia  mancano delle argomentazioni obbiettive, fatte "dall'interno", che tenterò in queste righe, sperando di avere successo.
Provo a scrivere rivolgendomi anche a chi non ha mai praticato Wx quindi, se da un lato risulterò prolisso per cercare di mettere su carta tecniche specifiche del Wx (che sovente non hanno termini di paragone con altri stili, che renderebbe il tutto più facile)  dall’altro sò già che non sarò mai del tutto esauriente; confido nell’aiuto del materiale foto/video reperibile in rete. 
L’arduo compito che mi propongo con questo piccolo articolo è tracciare un profilo del Wx a prova di smentita (scusatemi per la presunzione), mettendo da parte le mie opinioni personali ed evitando le ricostruzioni storiche (che quando si parla di oriente sono sempre difficili) e cercando solo di ragionare su quello che abbiamo per le mani, ovvero “la tecnica utilizzata nel Wx”.

– Il giusto campo di applicazione del Wx.
Posso tranquillamente dimostrare (non perché io sia un genio) come tutto il Wx sia costruito, sia stato montato a partire da un unico concetto: due braccia a contatto, uno si trova sopra e all’esterno rispetto al braccio del compagno, l’altro è sotto e quindi all’interno, quando entrambi cercano di raggiungere il corpo dell’altro seguendo una traiettoria rettilinea, chi sta “sotto e all’interno” ha una leva vantaggiosa (che poi altro non è che il famoso concetto del cuneo).

Tutto, dico tutto il Wx, si basa su questo.
Prima ancora dei famosi principi strategici “se la via è libera avanza” ecc ecc, prima ancora dei principi sulla forza “se l’avversario è più forte  te, cedi”.
Tutto ruota attorno a quel concetto, si può spiegare qualsiasi tecnica o strategia del Wx riconducendola a quel principio. Anche i caratteristici atteggiamenti posturali quali mento alto e spalle basse. Inutile farne una lista adesso, ma sono disponibile a esplicare la cosa per qualsiasi tecnica/concetto del Wx.   
Per altro è un concetto giusto, provare per credere. E’ una prova che tutti possono fare in sicurezza. Posate il vostro polso sotto quello del compagno e chiedetegli di allungare la mano per toccarvi : muovetevi all’unisono con lui e puntate leggermente verso l’alto, giungerete a bersaglio prima di lui. Se un sistema posa le basi su un concetto corretto e dimostrabile (sia provando materialmente che spiegandolo con teoremi geometrici) non può che funzionare.
Allora, dove sta l’inghippo?.
Che nessuno mai ti “attaccherà” in quel modo.
Difficile anche catalogarlo come attacco un movimento simile.
Su, ho scritto di chiedere al compagno di “allungare la mano per toccarvi”, se inizio a chiamare “pugno” oppure “attacco diretto” quel semplice voler toccare ecco che si inizia a parlare di tecniche di difesa e di contrattacco. Ed è quello che succede di fatto: si parte dal mostrare come la mano che sta sotto quando è a contatto è avvantaggiata rispetto a quella che sta sopra, si introducono termini quali “colpo”, “pugno” , “attacco” e ci si monta su un metodo per combattere.
Un bel salto, non c’è che dire.
Se qualcuno, per qualche motivo, si dovesse muovere in quella maniera in combattimento, partendo da contatto e usando solo linee rette, il Wx funzionerebbe benissimo, è studiato nei minimi dettaglio per quello…
il Wx è iperspecializzato in quello e SOLO per quello..ma nessuno si muove così in un contesto non preordinato, neanche i praticanti di Wx stessi.

– La cosa giusta al posto sbagliato
Il Wx ritiene il fulcro del suo allenamento il chi sao. Anche se molti praticanti ammettono che poi il chi sao, in uno scontro, non sempre lo usi e che se lo fai dura un istante, tutto gira attorno a quell’esercizio, e non mi riferisco alle ore passate a fare chi sao piuttosto che sparring o colpitori; è che tutte le tecniche sono state estrapolate dal chi sao (anche quelle che poi uno allena eventualmente in sparring),  che a sua volta si basa sul concetto del cuneo, si proprio su quell’idea che, a contatto, se il tuo braccio è al di sotto ed all’interno sei messo meglio rispetto all’altro che è sopra ed all’esterno (parlando sempe di sole linee rette).
Tutto il lavoro del chi sao è fatto per trovarsi il più delle volte in vantaggio posizionandosi sotto ed all’interno, o comunque per cavarsela al meglio e “ribaltare la situazione” quando ci si trova nell’altro caso. Datemi un qualsiasi esercizio del Wx, una qualsiasi sequenza di chi sao, e sono in grado di riportarla a quel concetto ed a dimostrare che si sta lavorando, consapevolmente o meno, per guadagnarsi il “sotto e dentro”. Anche i famosi programmi superiori, in cui pare si rompano questi schemi, sono stati strutturati per far fronte in maniera più pratica al concetto del cuneo..tant’è che si inizia a vedere apparire il gancio…e per forza , il Wx “base” non ha soluzioni contro le traiettorie circolari, le introduci e mandi facilmente in crasch tutto il sistema. Quindi anche i programmi avanzati sono stati fatti per far fronte al concetto del cuneo, ragionando ancora una volta con quel concetto che trova il suo senso nel "mani già a contatto e solo traiettorie rette" ..ricordiamo però che nessuno in combattimento si muove così, nessuno attacca a quel modo, partendo da contatto e usando solo linee rette, neanche i praticanti stessi di Wx.

– Possibile che nessuno se ne sia mai accorto?      
Al contrario di quello che sovente si pensa, questa cosa chi sta “ai piani alti” la sa bene. KK l’ideatore del Wx “occidentale”, nella prefazione del suo primo libro scriveva che il Wx è uno stile ottimo per gli attacchi improvvisi che avvengono sulla linea centrale e dal basso verso l’alto. Più chiaro di così. Probabilmente nella frase andava scritto il Wx è uno stile ottimo SOLO per gli attacchi che avvengono ecc ecc.
E non sarebbe stato mica un offesa. Ma un dato di fatto. Come se dicessi che la boxe è ottimo stile di soli pugni. O il Judo un ottimo sistema di sole proiezioni e lotta con il Gi. Nessuno si sentirebbe offeso o replicherebbe.
Spesso si sente dire che il Wx di matrice europea è stato  annacquato, che sono stati aggiunti dei “programmi” che nulla hanno a che fare col Wx, per allungare il brodo e spillare più soldi ai praticanti (che poi tutti sanno che in realtà cominci a spendere una cifra quando inizi a praticare il chi sao, la parte più “cinese” del Wx).
In realtà in EWTO, “madre” del Wx in occidente,  sapevano bene in quale campo era specializzato il Wx , dunque posero il chi sao (cuore del sistema) a metà del percorso di apprendimento di un allievo (su 12 livelli basi, lo si iniziava a studiare a 5 livello)  e prima misero, guarda caso,  ciò che doveva compensare quelle mancanze: ed ecco il famoso Lat sao “che non è Wx ma una sorta di assetto pugilistico del Wx”, le difese dal gancio, le difese dai low kick e dal double leg ecc ecc..guarda caso tutto quanto non rientrava nelle competenze del Wx (chi sao —> concetto del cuneo).
Si sarà mai chiesto nessuno perché il chi sao venne spostato dopo, quando invece nella sua versione cinese si apprendeva da subito il gioco delle mani appiccicose? All’epoca si sentivano diverse risposte “perché il chi sao è troppo cinese come esercizio, noi occidentali non lo apprezzeremmo subito” e cose del genere, poi più di recente sono arrivati i filo-orientali che ci hanno illuminati spiegando che era stato fatto per non farci diventare bravi troppo presto, per farci perdere tempo con cose inutili…
..bhà…
E invece fu un lampo di genio: imparo ciò che non c’è nel mio stile, almeno per avere un infarinatura di tutto il resto,  poi mi specializzo, mi iperspecializzo nel mio,  che è una cosa molto molto “settorizzata”.
Ma se l’idea era buona, cosa non ha funzionato?
Che per fare ciò, per far fronte ad ambiti non propri quali gli attacchi sulla distanza e colpi circolari (tutto lo striking insomma, il Wx si presentò, erroneamente,  come uno stile di colpi) furono utilizzate le tecniche presenti nel Wx..che non erano di certo nate per quello scopo (ovvero a contatto e linee rette).
Prendiamo ad esempio il tan sao: come può una tecnica nata per essere utilizzata a partire da contatto e contro un movimento fatto in linea retta (pugno verticale con il gomito basso),

funzionare contro un gancio che invece parte dalla distanza , e segue una traiettoria circolare ?

Cosa c’entra l’una con l’altra? Nulla. Come usare un o-ghoshi per difendere un montante. Un judoka ci può pure riuscire, ma non è per quello che è nato l’o-goshi.
Datemi qualsiasi tecnica del Wx, qualsiasi, e vi mostro come sia totalmente snaturata (e quindi inutile)  quando viene utilizzata sulla distanza e come sia invece riconducibile al concetto del cuneo, e funzionale a quella situazione( a contatto, linee rette) ..situazione però davvero poco presente in un combattimento non preordinato..infatti neanche i praticanti di Wx, quando si esercitano al combattimento libero tra di loro, riescono ad usare le tecniche del Wx..

Retaggi di difesa personale e le scorciatoie del praticante
Perché anche quando sono due praticanti di Wx  tra di loro a combattere in modo libero non si vedono le tecniche del Wx stesso? Due sono i motivi principali:
Il primo è che a causa del retaggio della difesa personale nel Wx non si insegna ad attaccare.
Sò già che tutti i praticanti smentiranno questa mia affermazione, diranno che se un Wx man vuole  attaccare avanza senza tanti problemi e lo fa, ma già in questa risposta vi è buona parte dell’errore. Non starò a dilungarmi sul fatto che se si vuole imparare ad attaccare in maniera viva e non partendo immobili sempre alla stessa distanza dal compagno telefonando così inevitabilmente gli attacchi (perché si parla di allenamento in palestra, quindi di metodo di allenamento) , non lo si fa avanzando e basta, ma occorre apprendere il senso del ritmo, il mezzo ritmo, il ritmo spezzato ecc ecc. e se questa cosa non la si fa è perché “altrimenti assomiglia ad un SDC, per strada mica ti fanno le finte e ti girano attorno”.
Quindi posti uno di fronte all’altro per il famigerato sparring, nessuno dei due parte, perché non sa come attaccare per primo, l’uno aspetta che sia l’altro a farlo, poi uno dei due decide di partire…ma con quale strategia ? Bhè l‘unica che conosce, l’unica che il suo stile gli ha insegnato, ovvero (ed incredibilmente) usando una strategia di difesa contro attacchi in linea retta già da contatto (i famosi pugni a catena ad esempio).
Ancora una volta “la cosa giusta al posto sbagliato”.
Si potrebbe obbiettare che a questo punto, almeno uno dei due, quello che ha atteso l’attacco dell’altro si trova nella condizione di poter usare le strategie del Wx trovandosi in situazione di difesa.
Quindi? Cosa manca?
Mancano delle regole chiare…
Di norma in uno sparring tra praticanti di Wx i primi colpi che si vedono sono rettilinei ma, chi li subisce, invece di sforzarsi di utilizzare i concetti e  le tecniche che il suo stile gli propone, ovvero prendere contatto, deflettere ecc ecc usa la strada più comoda, una comoda scorciatoia: utilizza gli attacchi circolari perché sa (consciamente o meno) che l’altro, praticando il medesimo stile, non ha risposte valide per contrastarle e far passare attacchi del genere sarà più semplice.
E allora addio Wx, addio tecniche studiate durante tutta le lezione..
   
-L’unica strada possibile
Quale è la soluzione allora?
Agonismo.
E non per poter proclamare il campione italiano di Wx o il team migliore, ma per poter creare  un regolamento adatto al wx.
A cosa servirebbe? Non a valorizzare il wx ma a farne comprendere i suoi limiti. Che a suo modo è un valorizzarlo.
Lo sò, sembrano parole contraddittorie le mie, ma provo a spiegarmi.
Se dico “boxe”  tutti pensano al miglior modo di tirare i pugni.
Se dico judo/grappling al miglior modo di proiettare.
Allo stesso modo se dico boxe tutti pensano alla mancanza di calci.
E per la lotta in genere, alla mancanza di colpi.
Quindi stabilire e chiarire il campo di applicazione di un arte vuol dire anche capire fin dove l’arte può arrivare in combattimento, ovvero il suo limite. Nessuno però pensa a ciò come ad un dispregiativo.
Va fatta la stessa cosa per il Wx.
Qual è il raggio di azione in combattimento del Wx? L‘abbiamo già visto “partire da contatto, attacchi solo in linea retta”.
Limitante?
Bruttino da vedere un match con quelle regole?
Non si può neanche chiamare combattimento un qualcosa con quelle regole?
Pazienza. Ma almeno capiamo di cosa stiamo parlando.
Nessuno vorrà praticare uno stile che si occupa di un ramo così minimo del combattimento?
Va bene. L’importante è saperlo.   
In fondo c’è a chi non piace il kyokushinkai perché non ci sono i pugni in faccia, a chi non piace la boxe perché mancano i calci ecc ecc però quantomeno chi pratica sa cosa pratica ed ha le idee chiare su cosa l’arte gli offre e quindi cosa gli “manca” (ma dubito che un pugile soffra della mancanza dei calci o un judoka dell’assenza dei pugni, altrimenti sceglierebbero altre discipline o integrerebbero).
Ora, se a molti l’idea di praticare un’arte che si occupa solo di un piccolissimo aspetto di tutto il combattimento (da contatto, solo attacchi in linea retta) turba molto può cambiare disciplina, integrare con (molto) altro, oppure pensare che i pugili si fanno bastare i soli pugni e i judoka le sole proiezioni – di cui molte funzionano solo col judogi addosso – senza lamentarsi.
Forse è l’idea perpetrata di avere un sistema utile per TUTTO il combattimento  e poi accorgersi che in realtà si occupa dello stesso solo per una piccolissima porzione (come altre arti d’altronde)  ciò che davvero turba?. 
Forse il sapere che il sistema nato (?) per la difesa personale e non per lo sport, perché diventi visibile in combattimento ha bisogno di regole davvero molto restrittive (solo a contatto, solo linee rette e tanto altro) che impietrisce i praticanti?.
Di certo è un bel ridimensionare la cosa, non c’è che dire….

Lascio la questione aperta a chiunque voglia contribuire o criticare, costruttivamente, quanto detto.


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