Grammatica generativa-trasformazionale di N. Chomsky

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Grammatica generativa-trasformazionale di N. Chomsky
« on: March 06, 2010, 15:02:17 pm »
+3
Come da richiesta di AiViA nel 3d “Istinto”, e a disposizione di altri perdigiorno come io e lui…
Per semplicità mia seleziono e copioincollo qua e là, integrando con roba mia per non essere troppo ostico. A tal fine userò più di un post.
Premetto che quella che vado ad esporre è la teoria base, in quanto lo stesso Chomsky ne ha fatto continuamente oggetto di modifica e evoluzione. E' una mole di studi e letture molto consistente.
Mi scuso pertanto (nonostante la lunghezza del testo) per le inevitabili omissioni che posso aver operato.

Grammatica generativa-trasformazionale

1) Premesse

La teoria della grammatica generativa (alcuni dei cui elementi essenziali sono già presenti nell'opera Syntactic Structures del 1957), si caratterizza per la ricerca delle strutture innate del linguaggio naturale, elemento distintivo dell'uomo come specie animale, superando la concezione della linguistica tradizionale incentrata sullo studio delle peculiarità dei linguaggi parlati. La teoria prende l'avvio da una critica fatta dallo studioso N. Chomsky allo strutturalismo. Chomsky infatti sostiene che allo strutturalismo è sfuggito un problema fondamentale ossia quello della creatività del linguaggio. Egli afferma che per poter comprendere il funzionamento di una lingua non è sufficiente scoprirne la struttura come non basta descrivere i componenti e i rapporti che intercorrono tra essi, né analizzarli e classificarli.
L'influenza del pensiero di Chomsky va ben al di là della stessa linguistica, fornendo interessanti e fecondi spunti di riflessione anche nell'ambito della filosofia, della psicologia, delle teorie evoluzionistiche, della neurologia e della scienza dell'informazione. Chomsky enfatizza l'importanza degli strumenti matematici formali moderni nello sviluppo della teoria grammaticale
Al concetto di langue dello strutturalismo si oppone il concetto di competenza del trasformazionalismo, al concetto di parole si oppone quello di esecuzione.
Lo strutturalismo, secondo Chomsky, non sa rispondere alla domanda: "come avviene che i parlanti di una lingua sono in grado di produrre e di comprendere un numero indefinito di frasi che non hanno mai udito prima o che addirittura possono non essere mai state pronunciate prima da qualcuno?".
A questa domanda Chomsky risponde asserendo che esiste una creatività governata da regole per la quale vengono continuamente generate nuove frasi e pertanto la capacità linguistica che ciascun parlante possiede non è fatta solamente di un insieme di parole, espressioni e frasi, ma è un insieme di regole ben definite e di principi.


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dora

Re: Grammatica generativa-trasformazionale di N. Chomsky
« Reply #1 on: March 06, 2010, 15:13:30 pm »
-1
Mi va bene tutto ma prima devono sapere quella tradizionale e su ciò non si transige. Poi va bene a tocchettini nell'analisi del testo se no non ci capiscono una beata fava.

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Re: Grammatica generativa-trasformazionale di N. Chomsky
« Reply #2 on: March 06, 2010, 15:18:07 pm »
+2

2) Basi teoriche

Dal momento che il parlante è in grado di comprendere e produrre, nonché di giudicare come grammaticali o meno ( grammaticalità /agrammaticalità) un numero infinito di frasi della propria lingua, la grammatica deve essere formulata ín modo tale da permettere un uso infinito a partire da un insieme finito di elementi. Essa deve essere un sistema formale, che contiene regole ricorsive (ricorsività) e produce descrizioni strutturali che si possano applicare ad un numero infinito di frasi. Se la teoria linguistica intende caratterizzare la conoscenza implicita del parlante, ricercando la realtà mentale che rende possibile il comportamento linguistico effettivo, essa si configura come una teoria mentalistica (mentalismo /meccanicismo), branca delle scienze cognitive.

La teoria di Chomsky, nell'affermare che la grammatica è una competenza mentale posseduta dal parlante che gli permette di formare infinite frasi, si basa quindi sulla conoscenza innata dei principi universali che regolano la creazione del linguaggio. Si viene così ad affermare il concetto di innatismo del linguaggio.

La teoria linguistica deve anche stabilire gli aspetti che sono intrinseci al linguaggio, quelle proprietà universali, comuni a tutte le lingue, di cui sono composte le grammatiche delle singole lingue. La ricerca linguistica si trova perciò di fronte a due compiti, solo apparentemente inconciliabili: spiegare gli aspetti universali del linguaggio e spiegare la variazione linguistica.

La teoria linguistica vuole descrivere la grammatica delle singole lingue, che generi tutte e solo le frasi grammaticali della lingua. Questo equivale a caratterizzare la competenza del parlante/ascoltatore (idealizzato, al fine di astrarre dalle idiosincrasie personali), cioè la conoscenza implicita che il parlante adulto ha della propria lingua materna. La competenza è quindi il sistema di regole che sono nella mente del parlante e che costituiscono il suo sapere linguistico.

Il termine "generativo-trasformazionale" rimanda a due tra gli aspetti fondamentali di innovazione di questa teoria: da una parte, sottolinea che la descrizione di una lingua deve fornire, in maniera esplicita e predittiva, una caratterizzazione di ogni sequenza appartenente a quella lingua ("generare" viene inteso appunto nel senso logico-matematico di 'definire esplicitamente') con una particolare attenzione per la sintassi, in genere trascurata nelle scuole linguistiche precedenti; dall'altra, si riferisce al formalismo proposto per questo scopo che è forse stato maggiormente e piú facilmente recepito, quello dell'apparato trasformazionale ( trasformazione), che mette in relazione i diversi livelli di rappresentazione sintattica di una frase: la struttura profonda e la struttura superficiale.

Quindi, ad una competenza linguistica "implicita" o dettata dall'uso/aquisizione inconscia Chomsky affianca poi una competenza "esplicita" o metalinguistica, quando cioè si padroneggiano anche i principi in base ai quali la lingua "funziona".

Chomsky supera pertanto la dicotomia "protostrutturalista"di F. De Saussure fra "langue" (l'insieme delle possibili realizzazioni linguistiche dei parlanti) e "parole" (ovvero l'uso o realizzazione del singolo parlante). Come ho già riportato nel precedente post, al concetto di langue dello strutturalismo si oppone il concetto di competenza del trasformazionalismo, al concetto di parole si oppone quello di esecuzione.

Inoltre, anche IMHO, la teoria prende le basi dell'analisi semantica dell'atto linguistico dalla distinzione Saussuriana fra "Signifiant" (la forma scritta o fonica con cui una lingua esprime un concetto, arbitraria e diversa fra le varie lingue ma convenzionale e consueta all'interno della singola lingua) e "Signifiée" (ovvero il concetto "mentale" denotato dalla singola forma linguistica).

Chomsky credeva che ci sarebbero state somiglianze notevoli tra le strutture profonde delle lingue e che queste strutture avrebbero rivelato proprietà comuni ad ogni lingua nascoste dalle loro strutture di superficie.
Valutando il modo in cui il parlante acquisisce la conoscenza della propria lingua madre, Chomsky sottolinea che gli aspetti universali e astratti della lingua non sono deducibili dai dati che costituiscono la sua esperienza linguistica, vale a dire che l' acquisizione linguistica non può avvenire su base comportamentista, come sostenevano gli strutturalisti behavioristi (comportamentismo) a cui si oppone: questi aspetti, devono essere innati, parte della dotazione biologica della specie umana (innatismo).

I tempi e i modi dell'acquisizione sono infatti eccezionali: il bambino impara la sua lingua con estrema rapidità e in un'età ben precisa (non oltre il periodo della pubertà), senza insegnamento esplicito e sulla base di dati finiti e frammentari, con una esperienza del tutto personale e dunque parzialmente diversa dagli altri appartenenti alla stessa comunità linguistica, ma seguendo stadi analoghi e arrivando alle stesse intuizioni linguistiche.
Se piú di una grammatica è compatibile con i dati cui è esposto, il bambino opererà la sua scelta sulla base di una misura di valutazione innata. Dal momento che nessun individuo nasce predisposto ad imparare una lingua in particolare, questo bagaglio innato non può che corrispondere alla grammatica universale.

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Re: Grammatica generativa-trasformazionale di N. Chomsky
« Reply #3 on: March 06, 2010, 15:21:05 pm »
+1

3) Rappresentazione Formale

Chomsky afferma che le nozioni di grammatico e non grammatico possono essere definite in maniera utile e significativa.
Egli sostiene quindi che l'intuizione che ne ha un parlante madrelingua è sufficiente a definire la natura grammatica di una frase; cioè a dire, se un determinato flusso di parole inglesi sollecita in un individuo che parla inglese dalla nascita un doppio senso, o la sensazione che in esso vi sia qualcosa di sbagliato, si può sostenere che il flusso sia non grammatico (posto che i diversi fattori esterni che possono influenzare un'intuizione possano essere esclusi). Questo, sostiene Chomsky, è cosa completamente diversa dalla questione che una frase abbia un significato o possa essere compresa. È ben possibile per una frase essere grammaticale eppure priva di senso, come nel famoso esempio dello stesso Chomsky, in cui "verdi idee senza colore dormono furiosamente".

Le grammatiche generative possono essere descritte e confrontate fra loro con l'aiuto della Gerarchia di Chomsky, da lui proposta negli anni cinquanta. Questa definisce una serie di tipi di grammatiche formali aventi potere espressivo crescente. Ne deriva che il modello teorico grammaticale elaborato da Chomsky è ben adatto a descrivere gli infiniti tipi di linguaggi di tipo generativo, da quello meccanico-informatico a quello creativo-umano.



La gerarchia di Chomsky è composta dai seguenti livelli:
•   Grammatiche di tipo-0 (grammatiche illimitate) include tutte le grammatiche formali. Queste grammatiche generano esattamente tutti i linguaggi che possono essere riconosciuti da una Macchina di Turing. Questi linguaggi sono anche conosciuti come linguaggi ricorsivamente enumerabili. Da notare che questi linguaggi sono differenti dai linguaggi ricorsivi che possono essere riconosciuti da una macchina di Turing che termina sempre.
•   Grammatiche di tipo-1 (grammatiche dipendenti dal contesto) generano linguaggi dipendenti dal contesto. I linguaggi descritti da queste grammatiche sono esattamente tutti i linguaggi che possono essere riconosciuti da una macchina di Turing non deterministica nella quale il nastro è limitato da un numero costante di volte la lunghezza dell'input.
•   Grammatiche di tipo-2 (grammatiche libere dal contesto) generano linguaggi liberi dal contesto. Questi linguaggi sono esattamente tutti i linguaggi che possono essere riconosciuti da un automa a pila non deterministico. I linguaggi context free sono teoricamente le basi per la sintassi di molti linguaggi di programmazione (Analisi sintattica).
•   Grammatiche di tipo-3 (grammatiche regolari) generano linguaggi regolari. Questo tipo di grammatiche restringe le sue regole ad un singolo simbolo non terminale nel lato sinistro della produzione e nel lato destro un singolo simbolo terminale, che può essere seguito (o preceduto, ma non entrambe le forme nella stessa grammatica) da un singolo simbolo non terminaleQuesti linguaggi sono esattamente tutti i linguaggi riconosciuti da un automa a stati finiti. Oltretutto, questa famiglia di linguaggi formali può essere ottenuta con espressioni regolari. I linguaggi regolari sono comunemente usati per definire modelli di ricerca (search patterns) e la struttura lessicale dei linguaggi di programmazione (Analisi lessicale (informatica)).

Fra i tipi più semplici ci sono le grammatiche regolari (regular grammars) (tipo 3). Chomsky sostiene che i linguaggi regolari non sono adeguati come modelli del linguaggio umano, perché tutti i linguaggi umani consentono l'annidamento di stringhe all'interno di stringhe in modo gerarchico.
A un livello più alto ci sono le grammatiche libere dal contesto (context-free grammars) (tipo 2). La derivazione di una frase da una grammatica libera dal contesto può essere descritta come un albero di derivazioni, o albero sintattico.

Il lavoro dei linguisti nell'ambito della grammatica generativa vede spesso tale albero di derivazioni come un oggetto di studio fondamentale. Secondo questo punto di vista, una frase non è semplicemete una stringa di parole, ma piuttosto un albero con rami subordinati e sopraordinati connessi a dei nodi.

Sostanzialmente, il modello ad albero funziona in qualche modo come il seguente esempio (frase semplice), nel quale F è una frase (sentence), Det è un determinante (determiner), N è un sostantivo (noun), V è un verbo (verb), SN è un sintagma nominale (noun phrase) e SV è sintagma verbale (verb phrase):
                    F
                   /  \
                  /    \ 
                 /      \
                /        \
               /          \
              SN          SV
             / \          / \
            /   \        /   \
           /     \      /     \
         Det     N     V      SN
         Il    cane  mangia   / \
                            Det  N
                             l' osso

La frase risultante potrebbe essere Il cane mangia l'osso. Questo diagramma ad albero è anche chiamato un indicatore sintagmatico (phrase marker). Esso può essere rappresentato più convenientemente in forma testuale, sebbene il risultato sia meno facilmente leggibile).

In questo formato la suddetta frase sarebbe resa nel modo seguente:

[F [SN [Det Il ] [N cane ] ] [SV [V mangia ] [SN [Det l' ] [N osso ] ] ] ]

Comunque Chomsky a un certo punto ha affermato che anche le grammatiche a struttura sintagmatica (phrase structure grammars) sono inadeguate per descrivere i linguaggi naturali. Per far fronte a questa necessità, egli formulò allora il sistema più complesso della grammatica trasformazionale.

Spero di essere stato utile. :D


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Re: Grammatica generativa-trasformazionale di N. Chomsky
« Reply #4 on: March 06, 2010, 15:30:06 pm »
0
Mi va bene tutto ma prima devono sapere quella tradizionale e su ciò non si transige. Poi va bene a tocchettini nell'analisi del testo se no non ci capiscono una beata fava.

La teoria di Chomsky ha qualche implementazione nella glottodidattica.

Utilizzando il metodo induttivo (dal generale al particolare), IMHO, i ragazzi non ci capiranno mai nulla, non saranno invogliati a studiare perchè spaventati da regole, termini e concetti astratti. Vengono trattati come computer in cui inserire dati e programmi. Bleah.

Utilizzando il metodo deduttivo, (dal particolare al generale) sempre IMHO, i ragazzi verranno invece spronati a usare la propria intelligenza, senza fossilizzarsi su grammatiche tradizionali prescrittive fatte di analisi logiche/grammaticali/del periodo che non avranno mai un'apparenza di concreta utilità.
Successivamente, se è il caso, si potrà anche passare a descrivere scientificamente la lingua.
Prima, non è il caso di "aprire delle cartelle vuote" nella mente dell'allievo (tranne se esistono già, sotto il nome di "curiosità naturale").

Questo lo so dalla mia esperienza di insegnamento privato dell'inglese.


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Re: Grammatica generativa-trasformazionale di N. Chomsky
« Reply #5 on: March 06, 2010, 16:15:16 pm »
0
C'è un modo di iscriversi ai 3d senza doverci scrivere stupidi post come questo?

Mi iscrivo per leggerlo più tardi, ciao.
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Re: Grammatica generativa-trasformazionale di N. Chomsky
« Reply #6 on: March 06, 2010, 16:53:38 pm »
0
C'è un modo di iscriversi ai 3d senza doverci scrivere stupidi post come questo?


Sai che c'è?

Alle elementari ero una "spugna", e lì va bene imparare il più possibile approfittando della plasticità cerebrale, è facile per ogni bambino. Poi, alle medie, prendo in schifo lo studio di certe cose, in primis la lingua inglese.

Adesso, invece, dopo essermici laureato, ne posto degli argomenti.

Inutile aggiungere quello che è successo, nel frattempo, e che io sono un caso unico, fra i miei coetani.

Che schifo di sistema didattico.

Doppio bleaah.



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Re: Grammatica generativa-trasformazionale di N. Chomsky
« Reply #7 on: March 06, 2010, 16:58:32 pm »
0
C'è un modo di iscriversi ai 3d senza doverci scrivere stupidi post come questo?


Sai che c'è?

Alle elementari ero una "spugna", e lì va bene imparare il più possibile approfittando della plasticità cerebrale, è facile per ogni bambino. Poi, alle medie, prendo in schifo lo studio di certe cose, in primis la lingua inglese.

Adesso, invece, dopo essermici laureato, ne posto degli argomenti.

Inutile aggiungere quello che è successo, nel frattempo, e che io sono un caso unico, fra i miei coetani.

Che schifo di sistema didattico.

Doppio bleaah.





Aspetta! ho scritto stupidi post riferito al mio che ho scritto solo per rimanere connesso a questo 3d tramite "mostra le nuove risposte ai tuoi messaggi"

Non era assolutamente riferito al 3d o ai tuoi post!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
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Re: Grammatica generativa-trasformazionale di N. Chomsky
« Reply #8 on: March 06, 2010, 17:02:37 pm »
0

Lo so ;D ;D ;D ;D.....

Aspetta, ti mando un pvt ;).
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Re: Grammatica generativa-trasformazionale di N. Chomsky
« Reply #9 on: March 06, 2010, 17:25:28 pm »
0
Mi va bene tutto ma prima devono sapere quella tradizionale e su ciò non si transige. Poi va bene a tocchettini nell'analisi del testo se no non ci capiscono una beata fava.

La teoria di Chomsky ha qualche implementazione nella glottodidattica.

Utilizzando il metodo induttivo (dal generale al particolare), IMHO, i ragazzi non ci capiranno mai nulla, non saranno invogliati a studiare perchè spaventati da regole, termini e concetti astratti. Vengono trattati come computer in cui inserire dati e programmi. Bleah.

Utilizzando il metodo deduttivo, (dal particolare al generale) sempre IMHO, i ragazzi verranno invece spronati a usare la propria intelligenza, senza fossilizzarsi su grammatiche tradizionali prescrittive fatte di analisi logiche/grammaticali/del periodo che non avranno mai un'apparenza di concreta utilità.
Successivamente, se è il caso, si potrà anche passare a descrivere scientificamente la lingua.
Prima, non è il caso di "aprire delle cartelle vuote" nella mente dell'allievo (tranne se esistono già, sotto il nome di "curiosità naturale").

Questo lo so dalla mia esperienza di insegnamento privato dell'inglese.




E' anche il motivo per cui non vinceremo mai una guerra contro nemici che ragionano per obiettivi e non per ordini e procedure.

Mentre noi aspettiamo le analisi dell'intelligence, le elaboriamo e poi diramiamo ordini capillari al soldato che esegue allo scuro dell'obiettivo (dal generale al particolare)

Loro diramano un obiettivo (far saltare una torretta, per esempio) senza usare cellulari, ma spostandosi in motorino e parlando attraverso canzoni religiose cantate... e al soldato arriva l'obiettivo e la massima libertà d'azione nel conseguirlo, sfruttando la sua capacità di adattarsi al mutare delle situazioni e la sua creatività.
(dal particolare al generale)

Al mutare delle situazioni, invece, noi blocchiamo il soldato in attesa di nuovi ragguagli dall'intelligence, nuove decisioni ed infine nuovi ordini, chiudendoci in un perpetuo OODA Loop troncato e ricorsivo.

OODA Loop:

http://en.wikipedia.org/wiki/OODA_loop

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machine gun yogin

Re: Grammatica generativa-trasformazionale di N. Chomsky
« Reply #10 on: March 06, 2010, 19:44:53 pm »
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Re: Grammatica generativa-trasformazionale di N. Chomsky
« Reply #11 on: March 06, 2010, 20:13:10 pm »
0
Esiste un riferimento bibliografico in italiano? Sul web non trovo niente... un testo del genere in inglese non mi azzardo manco ad aprirlo ma mi interesserebbe molto.
Grazie in anticipo.
Do what you can, with what you have, where you are.
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Dorje, my Hi-Tech Hero : )

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« Reply #12 on: March 06, 2010, 20:24:03 pm »
+1
Esiste un riferimento bibliografico in italiano? Sul web non trovo niente... un testo del genere in inglese non mi azzardo manco ad aprirlo ma mi interesserebbe molto.
Grazie in anticipo.

Questo, porta una piccola bibliografia essenziale:

http://venus.unive.it/fdelgobb/Intro_Cinese_Lez1_06.pdf

Per il resto, si tratta di un argomento prettamente universitario, quindi è possibile trovare anche testi cartacei, ma solo in un certo tipo di editoria settoriale.

Ho trovato pure questi, abbastanza specifici ma pertanto "difficili":

http://www.maldura.unipd.it/ddlcs/penello/introduzione_GU.html

http://www.comunicazionidimassa.net/Linguistica/Sintassi-italiana.html

http://www.bmanuel.org/corling/corling1-2.html

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Re: Grammatica generativa-trasformazionale di N. Chomsky
« Reply #13 on: March 06, 2010, 20:36:04 pm »
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Il contributo di Wolwie è notevole, non far caso alle mie precedenti affermazioni, il fatto comunque che ci abbiamo provato a metterlo in forma didattica e non ci siamo riusciti..... diciamocela tutta!

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Re: Grammatica generativa-trasformazionale di N. Chomsky
« Reply #14 on: March 06, 2010, 20:45:58 pm »
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Il contributo di Wolwie è notevole, non far caso alle mie precedenti affermazioni, il fatto comunque che ci abbiamo provato a metterlo in forma didattica e non ci siamo riusciti..... diciamocela tutta!

Lo so, lo so :(...mannaggia ai docenti che invece di insegnare vanno ad adorare San Paganino, il patrono degli impiegati statali >:(.
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